martedì 18 dicembre 2018

OT Genesi: Pulisci le lenti se vuoi vedere bene

Pulisci le lenti se vuoi vedere bene

I bias cognitivi sono gli occhiali attraverso cui vediamo le cose, ma cos'è un bias cognitivo?

“In psicologia, indica un giudizio (o un pregiudizio) non necessariamente corrispondente all'evidenza, sviluppato sulla base dell'interpretazione delle informazioni in possesso, anche se non logicamente o semanticamente connesse tra loro, che porta dunque a un errore di valutazione o a mancanza di oggettività di giudizio”. [3]

● Quindi sono tutti i condizionamenti derivanti dalle nostre esperienze personali, familiari, culturali in cui siamo stati e siamo immersi, che filtrano i nostri pensieri, ragionamenti, conclusioni a cui giungiamo sulle persone e le cose. E qui che arriva il primo grande problema, riuscire ad analizzare i nostri bias cognitivi senza lasciarci influenzare da esse, una vera autoanalisi da lettino del psicanalista! 

Noi tdG abbiamo un forte bias cognitivo (un vero imprinting), un condizionamento subito per decenni, spesso è così radicato in testa che diventa una vera impresa distaccarsene, per alcuni è stato necessario ricorrere a un psicanalista per disintossicarsi. Per altri la soluzione è stata la completa negazione di ogni religione, dubitando della Bibbia e di Dio, raggiungendo un tipo di spiritualità che li rende sereni. Naturalmente questa è una soluzione, ma non è l’unico modo per sfuggire ai condizionamenti dannosi. Ecco perché ho inserito questo argomento molto delicato nella comprensione di Genesi, solo divenendo consapevoli di cosa ha contribuito al nostro modo di pensare, possiamo cercare di modificarne il suo valore restando sereni e non perdendo la fede.

Comunque senza voler fare un trattato di psicanalisi (non ne avrei la qualifica per farlo) proviamo a vedere solo alcuni dei bias che potrebbero aver influenzato il nostro pensiero occidentale.

Illuminismo, Romanticismo e Neoromanticismo

“Il Romanticismo è stato un movimento artistico, musicale, culturale e letterario sviluppatosi al termine del XVIII secolo in Germania. Alcuni temi caratteristici di quasi tutti i campi toccati dal movimento romantico sono: 
Negazione della ragione illuminista: gli autori romantici rifiutano l'idea illuministica della ragione, poiché questa non si è rivelata in grado di spiegare la totalità del mondo e la realtà nella loro complessità. Nell'era romantica si verifica pertanto un notevole progresso nell'esplorazione dell'irrazionale: i sentimenti, la follia, il sogno, le visioni assumono un ruolo di primaria importanza.

Ritorno alla religiosità e alla spiritualità: oltrepassando i limiti della ragione stabiliti dagli illuministi, l'uomo romantico cerca stabili supporti nella fede e nella conseguente tensione verso l'infinito. Si determina così un ritorno all'utilizzo di pratiche magiche e occulte, a volte accidentale motivo di importanti scoperte scientifiche. 

Studio della Storia: mentre nel Settecento illuminista l'uomo veniva considerato quale essere razionale sempre dotato di dignità a prescindere dal suo particolare contesto storico. Si sviluppano così nuove discipline come l'epigrafia (lo studio della scrittura su materiale di supporto duro, es. stele di Rosetta), l'archeologia, la glottologia (lo studio storico delle lingue). È interessante sottolineare che tra i punti chiave del romanticismo l'uomo prende coscienza della sua stessa limitatezza, e questo ci riporta al paradossale fondamento del pensiero socratico è il "sapere di non sapere"”. [4]

“Il termine neoromanticismo viene utilizzato per coprire una varietà di movimenti nella filosofia, letteratura, musica, pittura e l'architettura, così come per i movimenti sociali, che incorporano e riprendono elementi dell'epoca del romanticismo, all'inizio dell'epoca moderna”. [5]

● Come questo pensiero ha plasmato la nostra epoca moderna, e come abbia influenzato la visione di Charles Taze Russell agli inizi della storia dei tdG richiederebbe uno studio specifico e approfondito, tuttavia pensare a come la cultura in cui si è immersi influenzi il modo di vedere le cose è un buon inizio per ‘pulire i nostri occhiali’ con cui vediamo il mondo e nel nostro caso specifico il libro di Genesi. 

Bibliografia

[3] Wikipedia “Bias cognitivo”
[4] Wikipedia “Romanticismo” 
[5] Wikipedia “Neoromanticismo”








5 commenti:

  1. Gatto di Schroedinger19 dicembre 2018 alle ore 10:11

    @Tommaso
    ti sei messo in un bel ginepraio :)
    ottimo incipit, effettivamente l'ottica fornita dall'impronta culturale del contesto in cui viviamo ha un'impatto fondamentale nella "costruzione della realtà percepita", sia quella individuale che quella condivisa dal gruppo sociale d'appartenenza.
    Non c'è modo di uscire da questo paradigma, possiamo solo esserne coscienti e provare a immergerci nella cultura del posto/periodo ma per la maggior parte degli elementi dovremo necessariamente avere un approccio congetturale ed empirico.
    Chi diavolo sa come effettivamente pensavano e sentivano le persone in quel tempo??
    La grandezza del testo biblico sta qui, che principi e lezioni alla base di essa trascendono le epoche e come diceva un magistrale post di Gamma se volessimo trarre lezioni di vita laddove non ce ne sono da ogni atomo della scrittura volendo trasferire l'intero testo (o quello che ci comoda) nella cultura contemporanea otterremmo (e otteniamo sovente) risultati ridicoli.

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    1. Credo il post a cui ti riferisci sia "Cappuccetto rosso e la bibbia". È stato messo come post in evidenza in alto a destra, per chi volesse leggerlo.

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  2. Ti ringrazio sono consapevole del ginepraio dove mi sono infilato, ma come dicevo nell'introduzione 'volo basso' non ho quindi grosse pretese se non condividere alcune riflessioni.

    Oggi leggevo una recensione sull'ultimo lavoro teatrale degli "Oblivion", premetto la loro satira dissacrante potrebbe infastidire, tuttavia indica come non siamo gli unici a sollevare il problema, ecco una parte della recensione che ne fa la "Stampa"

    "Alla fine, quando la Bibbia finalmente va in stampa nella tipografia di Gutenberg, c’è anche spazio per una piccola morale: attenzione a non prenderla troppo alla lettera, la Bibbia, perché nessuna Sacra Scrittura è... sacra e basta, ma va capita, interpretata, adattata ai tempi, personalizzata."

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Grazie per il commento.