martedì 30 ottobre 2018

Protagonismo e dintorni

Risultati immagini per protagonismoCari fratelli e amici voglio condividere con voi alcune riflessioni nate a seguito del post di Eliseo " GROUPTHINK E LE DECISIONI FOLLI DEL CD" che riporta una sintesi di uno studio del psicologo sociale Irving Janis (1971).

Voglio quindi parlarvi del protagonismo e quando esso diventa una mania.

Diciamo che in una certa misura il protagonismo è insito nella nostra natura umana imperfetta che per natura è egoista.
Chi non è stato ambizioso nel voler raggiungee certi obiettivi, un'istruzione superiore, una certa posizione economica, acquistare una Ferrari 😂 ecc. ecc.
Poi ci sono le mete teocratiche pioniere, missionario, anziano, oratore alle assemblee, ecc. ecc.
Ora parlo per mè e vi dico che alcune di queste mete le ho ambite e raggiunte, mi piaceva essere protagonista, ma come si sa la saggezza arriva con i capelli bianchi (anche se purtroppo non sempre accade) e quello che ambivo e raggiunto si è ridimensionato a motivo della consapevolezza.

Lasciatemi che vi parli ancora un po' delle manie di protagonismo, ho trovato alcune idee interessanti sul web:

"Manie di grandezza, quali sono le cause e come gestire le persone egocentriche?

Un egocentrico è una persona che con il proprio atteggiamento e comportamento pone se stesso e i propri problemi al centro di ogni situazione o conversazione, trascurando e tralasciando la presenza e gli interessi degli altri. Una persona davvero egocentrica addirittura pare non riesca a provare empatia per gli altri.

Talvolta abbiamo l’idea che le persone egocentriche siano molto sicure di sé, all’apparenza sembrano forti e invincibili ma potrebbe non essere così. Infatti la tendenza ad essere egocentrici e a voler attirare tutta l’attenzione su di sé pare nasca da una grande insicurezza e da una scarsa autostima. Le persone che cercano di attirare l’attenzione di chi le circonda sono alla ricerca di conferme del proprio valore e probabilmente sono anche molto insicure, a dispetto delle apparenze.

Purtroppo il loro comportamento può diventare controproducente fino al punto in cui le altre persone tenderanno a non dare più retta ai loro atteggiamenti e alle loro richieste di attenzione. Le persone egocentriche rischiano di rovinare i rapporti con gli altri e di isolarsi. Chi ha a che fare con loro in un modo o nell’altro deve imparare a gestirle per non logorarsi e magari per riuscire ad aiutarle."

Alla luce di quanto letto non posso fare a meno di pensare alle parole di Gesù "Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda il suo palo di tortura e mi segua", oppure le parole di Paolo che riferendosi al protagonismo dei sui tempi disse: "A motivo Suo ho accettato di perdere tutto"

Un cristiano che ha "potere" sugli altri deve fare molta attenzione che non gli sfugga di mano e crei seri problemi a se stesso e agli altri, e questo a ogni livello di rapporti umani, genitore, marito, anziano, membri del comitato di filiale, membri del corpo diettivo.

Serebbe bello ma credo improbabile, abbandonare ogni mania di protagonismo e non abbandonarsi ad esso, e lasciarsi condurre da Gesù più che dal nostro ego, lasciarsi condurre per mano da Lui come se fossimo un bambino.

sabato 27 ottobre 2018

Oltre l'apparenza

Screen shot 2013-02-13 at 10.39.01 AMCari fratelli

Questo è un commento postumo all’articolo Torre di Guardia "Non giudichiamo in base alle apparenze" che abbiamo studiato qualche settimana fa. La scrittura di riferimento era quella di Giovanni 7:24 che dice “smettete di giudicare in base alle apparenze giudicate con giustizia”

Il termine chiave della scrittura è “giustizia” che è il complemento della secondaria che Giovanni utilizza e che chiarifica meglio il concetto su come sfruttare in modo legittimo la libertà che abbiamo nell’esprimere giudizi.
Mi chiedevo per quale motivo Giovanni mette in contrapposizione l’apparenza con la giustizia?

In 1 Samuele 16:7 e 2 Corinti 5:12 il concetto di apparenza sembra più coerentemente associato al significato di esteriorità dell’individuo e quindi più coerentemente contrapposto con qualcosa che è intimo e privato come i sentimenti del nostro cuore.

Il mondo ai tempi di Gesù era diventato naturalmente ingiusto qualsiasi posizione uno avesse preso nella vita. Per questo per molti di loro era davvero confortante sapere che Geova non si sarebbe lasciato influenzare dalle apparenze e avrebbe giudicato la parte più segreta che abbiamo. Geremia 11:20

Perchè dobbiamo avere discernimento nel giudicare le cose che leggiamo?
Le forme di dissenso che sono espresse in questo è tanti altri blog mette a dura prova la nostra capacità di giudicare. Ma quali mezzi abbiamo per non lasciarci ingannare da quanto leggiamo e vediamo?
Forma e contenuti sono sicuramente elementi molto importanti da considerare. Ma per alcuni l’essere stati Testimoni di Geova ha condizionato il modo di esprimere dissenso rendendolo non solo inefficace ma anche sbagliato. Alcuni hanno così mantenuto la stessa forma che avevano quanto erano aderenti e attivi con una innaturale condanna generale globale verso il mondo che è percepito come espressione di Satana.  

L'avversione alla WT non è consapevolezza. 
E' come scendere dal treno attraversare la stazione, prendere quello con la corsa opposta e illudersi che quel treno preso a caso ci porti alla stazione giusta. La demonizzazione della WT è la stessa cosa. Che caratteristiche ha? Qualsiasi cosa si dica o si faccia, ci preoccupiamo solo che sia diversa dal pensiero WT. Più è diversa, più è vera. Se non lo è la facciamo diventare dimostrando tesi con qualsiasi ipotesi. Questo approccio è quasi sempre sbagliato. Il quasi è solo perché di cose che non funzionano ci sono e sono tante ma detto questo non  ci vuole molto a capire che se davvero vogliamo essere consapevoli non possiamo condizionare il nostro percorso con gli stessi pregiudizi di questo sistema di cose. La WT dice questo ma sbaglia, la WT dice quello ma è in errore in un continuo refrain epilettico di post e commenti. Alcuni con questo mantra gonghiante sono arrivati a pensare che attraverso la persuasione occulta delle immagini subliminali la WT sia riuscita a controllare la coscienza di milioni di persone. Una roba a cui non credono nemmeno i terrapiattisti talmente inconsistente che non voglio nemmeno prendere in considerazione. Questi problemi sono stati più volte trattati e abbiamo da sempre cercato una moderazione che sia ragionevole. Osservatore Teocratico censura? Si. Sempre nei casi dove si riconosce la necessità e nel nostro caso nessuno viene escluso nemmeno gli amministratori. Non amiamo confrontarci con altri bloggatori che continuamente parlano di noi in modo diretto ma anche indiretto. Ricordamo a queste persone che possono benissimo continuare a fare i pastori nei loro ovili e nei loro liberissimi spazi web. Le prediche fatele pure a chi vi segue perchè tanto qui non c'è trippa per gatti.


Il cambio di intendimento

Essere consapevoli implica la necessità di avere un deciso cambio d'intendimento. Il termine "cambio di intendimento" è molto usato all'interno della fratellanza in particolar modo quando si deve identificare una modifica strutturale che riguarda qualche interpretazione biblica. Si utilizza questa espressione  come fosse la panacea di tutti i mal di pancia che la fratellanza ha dovuto subire per cercare di mantenere uniforme il pensiero. Un inseguimento continuo dove per quanto ci si impegni è sempre difficile essere davvero allineati. Per capire vi allego questo pdf che da un po' di tempo gira su whatsapp con i principali cambi di intendimento. Link

Ma in questo caso però parliamo di un altro tipo di intendimento che non è basato sulle scritture. E' un intendimento basato dalla capacità di comprendere quello che ci accade e saperlo valutare. Prendiamo spunto dal paragrafo dello studio 3 e 4 dove ci viene raccontato il modo come Pietro sia riuscito a superare un problema di coscienza. Pietro non sarebbe mai entrato in una casa di un gentile ma adesso riceve un invito direttamente da Cornelio un centurione famoso che vuole accoglierlo per capire la buona novella del Cristo.  È bello pensare che sia stato il momento che ha aperto la porta del cristianesimo a tutti i gentili, Pietro in effetti lo ha vissuto così. Sappiamo però anche che la cristianizzazione dei Gentili era già avvenuta e il racconto non è la narrazione della conversione di Cornelio ma è invece il momento in cui Pietro diventa un po' più consapevole. Sappiamo anche che questa invasione della predicazione cristiana sarebbe comunque avvenuta anche senza il consenso Pietro e ben vedere non è molto chiaro quanto Pietro sia davvero convinto. Pietro sta combattendo dentro la gabbia mentale giudaica niente al mondo lo avrebbe convinto ad entrare dentro una casa di un gentile e in particolar modo di un romano. Ma alla fine travolto dagli eventi si apre una breccia nel suo cuore.

“Ora capisco veramente che Dio non è parziale, ma in ogni nazione accetta chi lo teme e fa ciò che è giusto” (Atti 10:34, 35)

Per uscire da questa gabbia Pietro ha trovato la chiave del cambio di intendimento. Cornelio era già evidentemente avanti nella spiritualità mentre Pietro risultava molto indietro. Ora io mi sono posto questa domanda. Chi rappresenta Pietro nell’odierno sistema Teocratico?  Mi sono anche chiesto: Cosa succederà al prossimo cambio di intendimento sulla generazione? In generale chi vorremo essere: come Cornelio o come Pietro?


Concludo questo discorso per ricordare quindi che blog come questo e altri tutti sono un occasione per imparare a giudicare le cose che leggiamo con discernimento e consapevolezza. Solo così riusciremo a giudicare oltre l'apparenza. Sarà più semplice avere una critica reale e costruttiva se prima di pretendere o meglio di illuderci, che l'organizzazione diventi consapevole, ci sforzassimo di diventare consapevoli. Pietro ha dimostrato che possiamo farlo adesso la palla è solo nostra.




lunedì 22 ottobre 2018

Non gioco più me ne vado

Dalle nostre notizie per l'italia è comparso un link molto interessante di una filosofa e sociologa Chiara Lalli. (link) In questo link parla del biotestamento per i Testimoni di Geova purtroppo l'intervista dilaga in altri aspetti sulla religione con macroscopiche inesattezze.

Chiara però è molto preparata sul testamento biologico e per il TED Italiano ha publicato il suo video con argomento la terapia di fine vita. Buona visione.



Nel video di Chiara Lalli fa riferimento ad una puntata del dr house "Rianimazione Vietata". Puntata  per gli estimatori che potete vedere qui di seguito.


 


domenica 21 ottobre 2018

Domande dai Lettori - Come segnare le ore nel rapporto di servizio

Risultati immagini per domandeInnauguriamo una nuova rubrica visto che non di rado ci chiedete la nostra opinione sui tanti aspetti della attività teocratica. Rispondiamo personalmente a tutti quando ci sono temi che pensiamo siano utili anche i lettori del blog proponiamo loro la possibilità di pubblicare la loro domanda. Le vostre questioni inviatele all'improbabile mail collettoredibussard@gmail.com 
a breve ci faremo una mail più consona. Come per tutti i post potete anche voi dare il vostro contributo. In questo caso chiedo scusa all'amico PM per la risposta diretta che gli ho inviato che è leggermente diversa rispetto a quella pubblica. Ho pensato di rielaborarla meglio penso mi perdonerai.

Domanda

Caro Capitano,
il nuovo libro Organizzati del 2015 riscrive il paragrafo dove si danno indicazioni su come segnare il tempo dedicato al ministero. Nel paragrafo precedente sono stati omessi i riferimenti al tempo speso per gli spostamenti - tempo per recarsi alle adunanze per il servizio di campo ed effettuare il tragitto per raggiungere il territorio e tornare a casa. Il paragrafo successivo, invece, "rivoluziona" la modalità per quantificare il tempo trascorso nel ministero. Perché è stata necessaria tale modifica? Vedrei due motivi:


1) motivo spirituale: avvicinarsi al modello lasciato da Cristo, eliminare le regole con i conseguenti comportamenti assurdi (SMS inviato a visita prima di uscire di casa per iniziare a segnare servizio con conseguente squillo finale al rientro, fratelli con il cronometro da mettere in pausa durante il tempo speso per un caffè, ecc.), spostare l'obiettivo della mezza giornata spesa nel ministero dall'ansia di segnare le ore a quello che è il vero motivo dell'opera;


2) motivo legale: in modo da non risultare responsabili dell'attività dei prclamatori non dettando regole su come segnare il servizio ed evidenziando che non c'è un controllo o una stretta vigilanza su quanto svolto e segnato dai proclamatori.


Romanticamente, opterei per la prima soluzione, realisticamente (visti per esempio i motivi che ci hanno obbligato a non far pagare più le pubblicazioni nel ministero) potrebbe essere un motivo squisitamente 

legale. Che ne pensi?


*** od cap. 8 pp. 76-77 par. 28 Ministri della buona notizia ***

28 Ogni proclamatore deve seguire la propria coscienza addestrata secondo la Bibbia quando decide in tutta onestà come contare il tempo dedicato alla predicazione. Alcuni proclamatori predicano in aree densamente popolate, mentre altri in territori con pochi abitanti dove sono necessari notevoli spostamenti. I territori sono diversi e anche i proclamatori sono diversi nel modo in cui considerano il loro ministero. Il Corpo Direttivo non impone la propria coscienza alla congregazione mondiale riguardo a come contare il tempo trascorso nel servizio di campo, né è stato incaricato qualcun altro per emettere giudizi sull’argomento (Matt. 6:1; 7:1; 1 Tim. 1:5).

PM

Risposta 

Per come la vedo non è cambiato nulla. Nel paragrafo in questione si parla di territori rurali che sono difficili da predicare perchè, come è facile intuire, le distanze richiedono molto tempo a disposizione per poter raggiungere il posto e predicare fra una casa e l'altra. Ma è sempre stato così, per farti un esempio i fratelli più accorti concordavano di volta in volta con i sorveglianti la modalità di segnare le ore se c'erano problemi. I riferimenti per segnare le ore di servizio permangono nelle stesse modalità che hai denunciato ( dalle mie parti alcuni ad esempio suonavano i campanelli alle persone assenti appena usciti dalla comitiva ). 
La parte più interessante è la seconda ed è scritta in teocratichese.  Si dicono due cose la prima è che Il corpo direttivo non impone la propria coscienza su come contare le ore e la seconda che nessuno ha incarichi per giudicare come contare le ore. Sono due cose che sembrano banali. E' un modo diverso di intendere il rapporto? Francamente non vedo correlazioni dirette è probabile che si faccia riferimento a qualche direttiva specifica data ai nominati che al momento ignoro. Per quanto riguarda il problema legale del rapporto di servizio non è relativo alle ore registrate, ma è più legato al nominativo e ai problemi di privacy che si sono risolti con la richiesta di quest'anno firmando la delibera. Per questo ho sempre sostenuto che una delle riforme utili e quella di togliere il nominativo sul rapporto. 
Un saluto

sabato 20 ottobre 2018

La ballata di Adam Henry

Cresce in questi giorni l'interesse mediatico per il nuovo film "Il Verdetto - The Children Act". Come si può notare dalle notizie qui sulla sinistra del vostro schermo.

La trama del film è una sorta di incontro fra due opposti di questa società mondiale odierna. Da una parte abbiamo quella sorta di immagine forte potente laica razionale, interpretata da un giudice della corte suprema britannica, che si incontra con la figura di un ragazzo che è esattamente il suo opposto è debole, adolescenziale non ancora maggiorenne, irrazionale religiosamente coinvolto ma non dimeno affascinante nella sua purezza e nella sua commistione fra genuinità e ingenuinità.

Il giudice contro le regole giuridiche del suo sistema vuole capire bene quali sono le convinzioni del ragazzo e capire come queste si possono conciliare con il decreto legge inglese Children Act del 1989 decide di incontrarlo magari anche per convicerlo a desistere dalle sue convinzioni.

Il ragazzo è infatti malato con una leucemia fulminante e ha bisogno di trasfusioni di sangue. Il giudice contro le volontà del ragazzo e quelle dei suoi genitori impone la terapia medica.

Da questo momento le vite dei pesonaggi cambieranno direzione e invertendone le parti scoprendo nei protagonisti fragilità e forza d'animo la dove non si pensava che esistessero.

Il film con molte pause e dialoghi interrotti ambisce all'Oscar delle cose non dette. Chi spera di veder sviluppato il tema religioso rimarrà deluso e anzi sembra evidente che la fede del ragazzo sia stata utilizzata come pretesto per aumentare il contrasto ideologico delle parti coinvolte. In questo caso le eventuali censure teocratiche sono inutili anche perchè la figura stessa del fratello risulta romanzata. I temi consapevoli sono così solo appena accennati. Chi svela questo fatto è l'autore stesso del libro in alcune sue dichiarazioni.

Il libro da cui è stato preso il film ha il titolo "La ballata di Adam Henry" scritto dal Ian McEwan. “La ballata di Adam Henry è cominciato tutto una sera che ero a cena con dei magistrati”, ha spiegato McEwan al Guardian, “A un certo momento il padrone di casa, Alan Ward, uno stimato magistrato, si è alzato ed è andato a prendere un volume con le sue sentenze. Tra diverse sentenze che avevano di mezzo la religione mi sono imbattuto su questo adolescente testimone di Geova che rifiutava una trasfusione di sangue necessaria per salvargli la vita.

Il racconto prende così spunto da uno storia vera del giudice Ward che dovette afforntare il caso nelle modalità che poi il racconto ha sviluppato.

Anche nella realtà il giudice Ward è andato di persona a verificare le capacità dell’adolescente malato, l’ha giuridicamente salvato, permettendogli di vedere assieme al padre una partita della Premier League con tanto di incontro con gli eroi del campo. In questi dettagli ci sono aspetti che capiamo stonano nell'immaginario che abbiamo in chi si rappresenta Testimone di Geova. 

In tutti i casi alla fine l'esperienza vera ha avuto lo stesso epilogo della finzione mcewaniana con il ragazzo diventato adulto che risposa i precetti religiosi e si fa, questa volta sì, morire senza trasfusioni: “Riflettendo su questa tragedia, si può solo tentare di immaginare il dolore, l’amore frustrato dei genitori, il forte senso del destino che condividevano con il figlio”, ha concluso McEwan, “e poi la sconfitta di tutti gli argomenti della corte, la desolazione del personale medico. A questo punto un romanzo avrebbe la possibilità d’interferire, reinventare i personaggi e le circostanze per cominciare a esplorare un possibile incontro tra amore e convinzioni personale”

Il romanzo letterario aumenta la sensazione di solitudine di tutti i protagonisti ma a ben vedere confermati anche dalla critica sembra che sia più lui in grado di penetrare nei temi sensibili della vita "normale" che non la sua trasposizione cinematografica. Noi e la nostra esistenza ha più senso dietro le quinte che non sul palco delle nostre rappresentazioni. Diciamo anche che essere Testimoni di Geova ci aiuta a capire quel mondo che solo in parte viene rappresentato e cosa c'è davvero dietro a queste scelte. Decidere di andare a vederlo è una questione personale indubbiamente vi darà modo di avere argomenti di discussione su cui riflettere.

Buona serata







Il libro

https://it.wikipedia.org/wiki/La_ballata_di_Adam_Henry

https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/26/ian-mcewan-esce-ballata-adam-henry-letica-giusta-giudice-fiona/1233975/

Il film

https://www.mymovies.it/film/2017/the-children-act-il-verdetto/

sabato 13 ottobre 2018

Lo schiavo, illustrazione o profezia?

In relazione a Matteo 24:45-47, personalmente non credo vi siano dubbi che si tratti principalmente di una illustrazione e non di una profezia, così come sono parabole quella dei talenti, delle dieci vergini e delle pecore e dei capri citate nello stesso contesto. 

Trattandosi di parabole, l'obbiettivo di Gesù non era tanto quello di identificare una classe specifica di persone, ma di illustrare un principio. Del resto secondo l'ultimo intendimento dell'organizzazione, lo schiavo malvagio e le cinque vergini stolte non rappresentano una classe di persone ma illustrano la necessità di mantenersi svegli e servono come avvertimento. Se la parte negativa non serve a identificare una classe, secondo quale principio la parte positiva servirebbe a tale scopo?
Gesù pone la domanda, poi usa il condizionale dicendo felice quello schiavo SE il suo Signore lo troverà facendo così, e dopo aver detto che solo in quel caso lo costituirà sopra tutti i suoi averi, passa immediatamente alla parte negativa che copre più versetti della parte positiva. 

Nel racconto parallelo di Luca 12:42-58 si usa la stessa formula interrogativa, poi il condizionale, e la parte negativa è ancora più lunga e specifica visto che si menzionano diversi tipi di schiavi che vengono puniti in vario grado.
In Marco 13:32-37 troviamo un racconto molto simile, ma non si menziona uno schiavo fedele e discreto. Risalta invece la parte negativa e l'avvertimento a rimanere svegli indicando che l'obiettivo di Gesù era illustrare un punto e non identificare una classe. 

In quanto alla parabola delle dieci vergini, la W15 15/3 pag. 10,11 par. 5, ha modificato l'intendimento sul tempo in cui arriva lo sposo spostandolo alla fine della gran tribolazione. In Matteo 25, tutte le vergini si addormentano e si svegliano quando sentono il grido con relazione all'arrivo dello sposo che pareva tardare. Ovviamente fra il grido che annuncia lo sposo, e l'arrivo dello sposo deve passare un tempo relativamente breve perché il ritardo apparente c'era stato in precedenza quando si erano addormentate, ora l'esortazione è quella di uscire incontro allo sposo subito dopo al grido. Inoltre si dice che lo sposo arriva subito dopo che le cinque vergini stolte sono uscite a comprare l'olio. Come questa narrazione può corrispondere ad un intendimento che prevede l'annuncio fatto nel 1914 e un arrivo dello sposo che dopo 100 anni non si ancora realizzato?
Mi sembra ovvio che anche in questo caso l'obiettivo principale di Gesù era dare un avvertimento a livello individuale in quanto a rimanere svegli e non identificare una classe di persone.
Del resto in Matteo 16:27 si specifica che la ricompensa sarà individuale e non come classe e si usa lo stesso termine greco tradotto "schiavo" doùlos in una infinita quantità di versetti riferendosi a tutti i cristiani del primo secolo e non a una classe particolare o come dice 1 Pietro 4:10 si esorta i cristiani ad essere maggiordomi senza riferirsi ad una classe elitaria.
Anche se l'organizzazione ha cambiato l'intendimento sul tempo  in cui lo schiavo viene costituito su tutti gli averi del Signore, spostandolo nel futuro, è rimasto l'intendimento secondo cui lo schiavo sarebbe stato esaminato e scelto da Gesù nel 1919.
Dopo avere letto varie pubblicazioni dell'organizzazione in inglese che risalgono a quella epoca, e constatato come si stesse brancolando nel buio in quanto alla mancata realizzazione delle aspettative sul 1914, come si stessero proponendo nuove profezie azzardate sulla resurrezione dei profeti del 1925 e sul fatto che milioni di persone allora viventi non sarebbero morte e come si stavano ancora usando la croce, celebrando il Natale e il concetto della neutralità fosse ancora molto relativo, mi chiedo: possiamo veramente pensare che quello sia stato il tempo in cui Gesù ha purificato il tempio spirituale e dato il suo sigillo definitivo di approvazione allo schiavo?
Modificando l'intendimento sulla parabola dei talenti la W15 15/3 pag. 21 par. 11, dice che la resa dei conti Gesù la farà con gli schiavi alla fine della gran tribolazione. Visto che tanto in Matteo 24:46 come in Matteo 25:19 la parola greca riferita alla venuta di Gesù è la stessa e si tratta di illustrazioni parallele ed inserite in uno stesso contesto, come si fa a dire che nel caso di Matteo 24:46 la venuta si riferisce al 1919 mentre la stessa espressione in Matteo 25:19 si riferisce ad un tempo futuro?

Se l'ultimo intendimento su Matteo 25:19 è corretto, il sigillo di approvazione sullo schiavo per logica non è ancora stato dato.

Menzogne Apostate, o Semplici Atti Finali di Tribunali?

pochi giorni fa una sorella consapevole a cena con il marito assieme a due coppie di fratelli ambedue composte da anziani di congregazione, all'argomento Montana, 34 milioni di dollari di condanna hanno opposto la solita obiezione: i giornali non sono attendibili etc. etc. Finchè non è sul sito noi ci fidiamo dello Schiavo et similia.
Ecco in allegato quattro scarni fogli con timbro della Corte Suprema del Montana con alcuni valori numerici in dollari scritti su righe prestampate. Semplice, triste diretto ma sopratutto VERO.

https://drive.google.com/open?id=1xxw5ptzjzTFZ05XYxkr0BGdxZbChVQ8c

mercoledì 10 ottobre 2018

Rivelazione

Dopo il nuovo libro di Ezechiele uscito durante l'adunanza annuale dei testimoni di Geova, i consapevoli hanno un nuovo libro che tratta argomenti profetici.
Grazie ad alcuni fratelli che hanno svolto un ottimo lavoro di ricerca e studio sul libro più complesso della bibbia: Rivelazione.

Casualmente (Ma non troppo) la versione cartacea è uscita proprio il 6/10/18 in una piccola adunanza di consapevoli che hanno avuto modo non solo di avere tra le mani le prime copie del libro, ma anche di gustare la reciproca compagnia condividendo una cena significativa.

Gli autori desiderano restare anonimi... anche se molti di voi già li conoscono..

Ci auguriamo che questo libro diventi non un punto di arrivo, bensì l'invito a riprendere in mano le scritture senza preconcetti e con nuova voglia di conoscerle e approfondirne i contenuti.

Vi troverete una visione molto diversa da quella a cui eravamo abituati, buona lettura!

Qui la versione scaricabile:

http://www.revelation.cloud/

martedì 9 ottobre 2018

Domande frequenti

È apparso sulla w di gennaio l'annuncio di un nuovo membro del corpo direttivo, Kenneth Cook.
Nella sua esperienza non è menzianato quando cominciò a prendere gli emblemi, mentre sono menzionati altri avvenimenti teocratici e non della sua vita.
Non credete che sarebbe stato molto più importante menzionare anche quanto fu scelto da Geova iniziando a prendere gli emblemi, prima di essere stato scelto come membro del cd?
Oppure dobbiamo presumere che nel cd cominciano ad entrare anche membri della "grande folla"?

venerdì 5 ottobre 2018

Conosciamo bene i FATTI?

Risultati immagini per adunanze testimoni di geovaVi suona familiare questa domanda?

Forse sì, se avete già studiato l'articolo torre di Guardia di questo fine settimana.

Che ve ne pare? Nelle settimane precedenti si è già consumato un certo fermento intorno a questo argomento negli ambienti "consapevoli" dei cristiani testimoni di Geova. E perchè mai tanto clamore? Immagino per ragioni più che pertinenti. Per costoro questo articolo forse sembra più una provocazione, un insulto all'intelligenza, che una lezione basata sulla parola di Dio. Somiglia più ad un pretesto per stabilire con rinnovata forza il primato del Corpo Direttivo su una comunità di fedeli sempre meno stimolata alla ricerca e al ragionamento personale, che possa addirittura trovare illuminanti le argomentazioni in esso sviluppate con sottile coercizione. Ma prima di saltare a conclusioni affrettate lasciamo che la stessa scrittura che sostiene l'argomento della rivista governi il nostro buon senso. La scrittura citata è quella di Prov.18:13, che recita: "Rispondere a una questione prima di aver ascoltato i fatti è stolto e umiliante". 

Una premessa: potrete intanto leggervi e rileggervi l'articolo più e più volte, ma ahimè, "fatti" da "ascoltare" "prima di rispondere a una questione" non li troverete. Solo affermazioni ad effetto e messaggi a metà, che diranno tutto e proprio niente.



Si prega di non fraintendere le intenzioni di questa disamina. Lo scopo di questo post è invitare tutti coloro che studiano gli articoli WTS a soppesarli con il proprio intelletto, quello di cui Dio ci ha fatto strepitoso dono. Potrete non trovarvi d'accordo con taluna delle osservazioni espresse, ma l' intento è solamente rivolgere un invito a studiare con VERA ATTENZIONE e soppesando bene ogni concetto esposto con apertura mentale. 

Si comincia, allora.

"Bene, allora vi invito a prendere la vostra copia della rivista di questa settimana", :-) come siete soliti ascoltare dal podio, e a seguire le considerazioni che verranno portate alla nostra attenzione. Le frasi riportate in corsivo sono quelle direttamente citate nell'articolo di studio, che meritano di essere soppesate con reale attenzione. Certamente ne troverete di altre nella vostra personale disamina.

Al par. 1, prima frase: "TUTTI quanti dobbiamo imparare a soppesare le informazioni e trarre le conclusioni giuste". Questa frase apre ad un mondo di considerazioni, ma ormai noi cosiddetti consapevoli ne abbiamo fatto il nostro condensato vessillo, una linea programmatica. Dunque, l'invito rivolto a chi studia la Bibbia e commentari qualunque che ne spieghino il significato è: azionare il cervello e fare attenta analisi di quanto viene insegnato. E questo vale per qualunque fonte, "schiavo fedele e saggio" compreso! Del resto se lo hanno scritto proprio loro nella rivista che riporta il loro insegnamento, perchè non cogliere con apertura mentale questo invito?

Dopo qualche rigo il paragrafo precisa: "Ovviamente possiamo evitare di farci idee sbagliate solo se conosciamo bene i fatti." Questa frase non può che trovare d'accordo chiunque. Questo intero articolo torre di guardia, in realtà, esaminato dal punto di vista più obiettivo, dice esattamente quello che ognuno di noi sta sostenendo ormai da tempo in questi blog. L'ostacolo più grosso è purtroppo convincere i nostri fratelli a fare come dicono le pubblicazioni che essi stessi esaminano, con le facoltà di ragionamento in funzione, non spente o a folle in discesa, e con il volante governato da altri.

Par.3. Prima frase: "Oggi siamo bombardati da informazioni. Siti Internet, televisione e altri mezzi di informazione presentano un’infinità di opinioni." Vero anche questo. Siamo tutti d'accordo. Il paragrafo incalza: "Molte persone però diffondono di proposito informazioni false e danno una versione distorta dei fatti." Ma intanto, a cosa vuole alludere quì l'autore? Opinioni su quali argomenti? E' tutto lasciato nel vago...

Par.4 Prima frase: "Per prendere buone decisioni dobbiamo basarci su notizie affidabili. Ecco perchè dobbiamo essere molto selettivi e scegliere con attenzione cosa leggere." Ok. Bene. Quali sono queste eventuali fonti attendibili a cui rivolgersi con fiducia? Non è data risposta in nessuna parte dell'articolo. Poi si parla genericamente di siti non attendibili. Quale modo migliore per fornire delle utili indicazioni su come discernere un sito attendibile da uno non attendibile? Invece il lettore rimarrà nel vago e non imparerà niente....o forse no. Lo scopriremo in seguito.....

Il paragrafo 4 ora affonda la lama, e verso la metà sentenzia: "Soprattutto è importante che evitiamo siti in cui gli apostati esprimono le proprie idee. Il loro unico scopo è distorcere la verità e danneggiare i servitori di Dio". Ah, dunque l'argomento APOSTATI...cosa ha in mente il lettore testimone di Geova quando sente la parola APOSTATA? Non certo si rifarà al significato reale di questa parola e degli individui che manifestano tali tratti. Siamo stati per tanto tempo addestrati ad arte a stigmatizzare come APOSTATA chiunque voglia semplicemente discutere pacificamente e accademicamente su una scrittura, oppure chiunque volesse solo riportare notizie reali, documentate da organi ufficiali e da siti istituzionali, circa l'operato della WTS in ambito di speculazioni finanziarie, coinvolgimenti in manovre commerciali poco cristiane, risarcimenti milionari a vittime della pedofilia, violazione flagrante del principio della neutralità cristiana da parte dell'Organizzazione, e cose simili. Queste sono state per noi, fino a qualche tempo fa, e sono ancora per i nostri fratelli zelanti nelle congregazioni di tutto il mondo, le fatidiche argomentazioni apostate. E apostati sono tutti coloro che si permettono minimamente di eccepire sull'operato del cosiddetto schiavo fedele. 

Quindi, quest'ultima affermazione del paragrafo 4 è l'ennesimo tentativo di generalizzazione volto a confondere le idee di chi non può e non deve assolutamente attuare alcun confronto con la realtà che lo circonda. Eppure al paragrafo 1 si diceva proprio che "...possiamo evitare di farci idee sbagliate solo se conosciamo bene i fatti." Ma come si fa a conoscere bene i fatti se non è ammesso alcun confronto di informazioni? Non è una evidente contraddizione dell'articolo? O forse conoscere bene i fatti significa attingere sempre e solo ad una unica fonte di informazioni ed escludere tutte le altre? Ma se l'articolo invita ad essere selettivi, come si può operare una selezione se semplicemente si escludono a priori tutti gli altri canali?

Par. 5 Viene portato all'attenzione del lettore l'esempio delle 12 spie mandate da Mosè ad ispezionare la terra promessa. Il racconto dice che 10 fecero un cattivo rapporto, due sole altre furono positive. Secondo l'articolo, il popolo di Israele scelse "stupidamente di credere a chi aveva fatto un rapporto negativo". Se si legge bene il contesto di questa vicenda riportata nel libro di Numeri la lezione che emerge in realtà non ha nulla a che vedere col mondo dell'informazione o con le false notizie. Piuttosto quella era una lezione sul confidare in Geova, cosa che gli israeliti non stavano facendo sebbene avessero da poco visto grandi miracoli da parte Sua. Certo, le 10 spie furono sì negative, ma non certo false. Essi riportarono la verità, solo con uno spirito di sfiducia nei confronti di Geova. Perchè dunque usare questo dramma biblico per sostenere l'insostenibile?

Par.6 Il vittimismo che si evince dal paragrafo è espresso con il concetto secondo il quale Gesù avvertì che i "nostri nemici avrebbero detto contro di noi ogni tipo di cose malvagie". Pertanto veniamo invitati a prestare molta attenzione a quando parlano contro il popolo di Dio. Domanda: Ma queste cose malvagie comprendono per caso anche ciò di cui si parlava prima, circa la pedofilia e tutto il resto che è chiaramente esposto in documentazioni ufficiali? Se ben ricordo l'apostolo Pietro diceva qualcosa a proposito: "Poiché quale merito c’è se, quando peccate e siete schiaffeggiati, lo sopportate? Ma se, quando fate il bene e soffrite, lo sopportate, questa è cosa gradita presso Dio" L'avvertimento di Gesù, unito al monito dell'apostolo Pietro, sono di un avviso diverso rispetto a chi ritiene di essere perseguitato da presunti apostati così tacciati semplicemente perchè ci ricordano che anche noi siamo esseri umani imperfetti e soggetti a sbagliare come tutte le altre denominazioni religiose.

Saltando al par. 9 Il sottotema evidenzia QUANDO LE INFORMAZIONI SONO INCOMPLETE... motivo per cui se non conoscessimo tutti i fatti potremmo farci idee sbagliate. Giustissimo. Per sostenere questa eventualità, però, il par.10 riporta un episodio avvenuto ai giorni del condottiero Giosuè. A quest'ultimo venne riferito che alcune tribù delle dodici, rimaste lontane dal popolo, avevano edificato un imponente altare nel luogo dove essi si stanziarono. Erroneamente tutti interpretarono che si trattasse di falsa adorazione. Giosuè era pronto ad intervenire con l'esercito, ma prima fu saggiamente inviata una delegazione in avanscoperta per verificare questa situazione poco chiara. Appurato che non si trattasse di apostasia (questa volta è più che corretto definirla così), gli israeliti impararono che notizie incomplete e non verificate possono creare equivoci. 

Ed ecco l'applicazione al par. 11 "Anche su di noi potrebbero essere messe in giro informazioni vere solo in parte o incomplete, e questo ci potrebbe danneggiare personalmente."

Questa affermazione sarebbe corretta. Ma se vogliamo attenerci all'esempio precedentemente citato nella rivista, a quel tempo Giosuè inviò una delegazione, e gli israeliti inquisiti dovettero dare le dovute spiegazioni a tutto il popolo perchè potessero scagionarsi da quelle accuse infamanti. E allora, ci si può chiedere come mai invece il corpo direttivo non dà mai conto alla congregazione e ai propri detrattori delle accuse mosse contro di loro. Come mai non pubblica sul proprio sito un resoconto finanziario in cui si riportano anche le perdite dovute al risarcimento vittime di pedofilia? Come mai non si svincola dalle accuse di aver fatto investimenti in paradisi fiscali documentati e in giro nel web? Perchè il copione è sempre lo stesso: scena muta? Perchè di fronte alla pioggia di accuse mosse contro di esso adotta quanto dichiarato nel par. 13: "A volte capita che qualcuno ci critichi ingiustamente o dica qualcosa di non vero su di noi. Forse vorremmo difendere in qualche modo la nostra reputazione e ottenere giustizia. Ma in pratica cosa possiamo fare se qualcuno diffonde bugie su di noi? Con il nostro comportamento possiamo fare in modo che nessuno creda a quelle bugie."

In assoluto non si può contestare che questa linea d'azione non sia talvolta appropriata. Ma ciò non toglie che ci siano situazioni in cui è necessario fare una difesa attiva. Anche il nostro Signore Gesù, sebbene dinanzi al sommo sacerdote o a Pilato preferì tacere, quando lo ritenne necessario, aprì la bocca e proferì apertamente quello che aveva da dire in sua difesa!

Col sottotitolo CI FIDIAMO TROPPO DI NOI STESSI? poi si affronta un altro aspetto della questione. In realtà nei paragrafi da 14 a 17 si sta dicendo che forse a volte è colpa della nostra eccessiva sicurezza in noi stessi maturata in tanti anni di verità se siamo portati a sottovalutare tutti gli aspetti di una faccenda, correndo il rischio di credere pericolosamente a notizie false o infondate.  Leggete per vostro conto lo scenario ipotetico descritto ai paragrafi 16 e 17. La situazione di equivoco ivi prospettata viene chiarita quando il fratello rimasto turbato dalla scena vista telefona al suo amico e quest'ultimo chiarisce la sua posizione. Tutto finisce bene. Grazie al chiarimento, però!!! E ritorniamo a quello che si diceva prima. Se il fratello, interrogato sulla sua presunta violazione, avesse fatto scena muta o avesse semplicemente ribattuto al suo amico di farsi i fatti propri, non avrebbe lasciato in quest'ultimo spazio per ragionevoli dubbi? Dunque, stando a questo esempio citato nei par. 16 e 17, anche il corpo direttivo, interrogato sulle continue e sempre più pressanti accuse infamanti, dovrebbe rompere finalmente il silenzio e chiarire....

Il par. 19 è l'epilogo dello studio. Si ribadiscono alcuni concetti chiave dell'argomento trattato. "Per valutare le cose nel modo giusto abbiamo bisogno di informazioni vere, attendibili e complete". Sebbene in nessun paragrafo si sia accennato a quali siano le fonti attendibili, ecco che a pag.5 c'è una pubblicità....ehm... una immagine con didascalia in cui viene posta la domanda diretta: "In che modo i servitori di Dio possono ottenere informazioni aggiornate e attendibili?" La risposta è bella e confezionata a margine destro della figura: ULTIM'ORA, naturalmente sul sito XX.org, SALA STAMPA, altra sezione dello stesso sito ufficiale e XX Broadcasting. Cioè, tutto quello che devi sapere c'è lì, e basta. Non domandarti altro, non confrontare, non analizzare. Non selezionare alcuna notizia. Cioè, crollano tutti i presupposti citati durante tutto l'articolo....Può esserci obiettività in affermazioni del genere? E soprattutto coerenza? Tutto ciò non assomiglia piuttosto ad una propaganda di regime? (Scusate i termini forti, ma aiutatemi a trovarne di altri a riguardo) Per tornare al par. 19, al centro si dice :"...Un altro (principio della Bibbia) ci ricorda l’importanza di non credere a tutto quello che viene detto senza prima essersi assicurati che sia vero" La domanda in questo caso è: Come faccio ad assicurarmi che una certa notizia sia o meno reale se mi viene detto chiaramente di attingere ad una sola esclusiva fonte? 

Così (finalmente) termina questo articolo. Che fa dei giri immensi, ma alla fine giunge sempre alla solita conclusione di parte. Nel portare avanti l'argomento lo fa avanzando a zig-zag., affermando prima e smentendo poi, alimentando ancor più aspramente l'avversione per questo maledetto mondo di Satana, che ci tenta attraverso il diabolico Web infarcito di false notizie messe in rete da spregiudicati apostati che hanno come unico e solo pallino quello di farci del male. Mah...

Una cosa è certa. Questo articolo di studio fornirà alimento ghiotto per tutti i commentatori della domenica che, armati di tablet e smartphone, ingaggeranno ancora una volta una crociata contro tutto il mondo. Ne sentiremo di belle in questo fine settimana. Riuscite a considerare in tutta franchezza e senza sterile polemica un articolo del genere "cibo spirituale a suo tempo"? Vi sentite sazi in senso spirituale dopo aver esaminato questi 19 paragrafi costellati di preziose gemme?