giovedì 28 marzo 2019

La banalità del male

"I mostri esistono, ma sono troppo pochi per essere veramente pericolosi; sono più pericolosi gli uomini comuni, i funzionari pronti a credere e a obbedire senza discutere"
(Primo Levi)

"...qualche anziano un po' più ragionevole a volte sente disagio in certe direttive, in situazioni che deve affrontare nel suo ruolo, riesce a fare 1+1, ma non riesce a prendere coscienza del risultato da scrivere dopo il segno uguale. Sarebbe troppo doloroso farlo, la sua mente si ferma…"
(V) 

Recentemente ho avuto modo di vedere un film, tratto da una storia vera. Era la storia della giornalista Anna Arendt, un\'ebrea che volle documentare il processo fatto al gerarca nazista Adolf Eichmann, rapito, processato e impiccato dalle autorità israeliane. Il risultato fu un libro che ebbi modo di leggere qualche anno fa e che fece molto scalpore nell'opinione pubblica: "La banalità del male". La Arendt si rese conto che Eichmann non era un mostro ma solo un mediocre funzionario, un uomo che pensava di mostrarsi ineccepibile e leale obbedendo agli ordini, senza discutere e senza dar voce alla sua coscienza. Sapeva che i convogli su cui faceva salire migliaia e migliaia di ebrei li avrebbero portati verso la morte, ma preferiva non indagare oltre. Per lui il Fuhrer e il partito nazista erano intoccabili, gli ordini indiscutibili e cosi lavoro alacremente, stipando centinaia di persone in carri da bestiame, per destinazioni che per lui erano solo nomi. Non si chiese nemmeno se senza spazio e acqua quelle persone rischiassero di arrivare già morte, come inevitabilmente accadde, non era un problema suo.


“Nel pensiero della Arendt... il male è l'essere un inconsapevole volontario... diventare un braccio intenzionalmente inconsapevole di qualcun altro. Il regime totalitario è uno dei possibili ma è ingenuo pensare che sia l'unico... banalizzando così il pensiero della Arendt.”
(tratto da La banalità del male, wikipedia)

Mettere la somma dopo il segno = significa iniziare il percorso alla consapevolezza. E' una strada difficile che ci porta a mettere in discussione non solo credenze ben radicate nel tempo ma anche il cammino della nostra vita. Logico che per molti sia difficile farlo e allora si creano stanze chiuse nella mente, armadi, dove riporre le domande più scomode, che urterebbero la coscienza se poste in bellavista. Credo che tutti noi ne abbiamo uno, non sempre per riporci domande religiose, possono anche essere domande su scelte che abbiamo fatto o non fatto, tutto ciò che ci crea disagio interiore e spezza l'equilibrio. Un fratello ne parlava come del "disordine ordinato". In qualche modo si tampona il disagio nascondendo la polvere sotto il tappeto. E' una caratteristica umana che rischia di non farci progredire, spiritualmente in questo caso: la paura di sconvolgere l"ordine e l'equilibrio raggiunto, anche se certe domande vengono chiuse in un angolo buio dei nostri pensieri.

Ora questa storia, anche se in proporzioni meno disastrose, si ripete nelle congregazioni. Anziani burocrati, incapaci di fare 1+1, altri incapaci di mettere quella somma dopo il segno uguale, stipano i fratelli in carri bestiame, incuranti delle sofferenze e delle vittime che non arriveranno a destinazione, solo per ubbidire senza farsi domande. Seguono la legge delle circolari e si illudono di essere fedeli e ubbidienti a Geova come Noè che “fece proprio cosi”. La disarmante verità è che spesso sono carnefici perché vittime del sistema! Persone che se solo fossero state fatte crescere spiritualmente, se gli fosse stato insegnato a ragionare secondo i principi biblici anziché infarcirli di regole e regolette in carta bollata avrebbero messo il loro senso di lealtà non al servizio di uomini ma dell'Iddio vivente, con ben altri risultati.

"Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno". Luca 23:34

(post redatto Fespea su Proclamatore Consapevole e Osservatore Teocratico)

martedì 26 marzo 2019

Nulla sia sprecato

Kingdom Support Services, Inc. è una società religiosa senza fini di lucro che amministra alcune proprietà dei testimoni di Geova negli Stati Uniti. Lo scopo di questo sito Web è quello di vendere attrezzature da costruzione, strumenti e materiali che sono stati acquistati e utilizzati nella recente costruzione del quartier generale mondiale dei Testimoni di Geova. Questo è in armonia con lo spirito delle parole di Gesù in Giovanni 6:12, "in modo che nulla sia sprecato".

giovedì 21 marzo 2019

Le 50 sfumature di grigio di Osservatore Teocratico

Cari fratelli



L'altra sera sono uscito per un po' di svago con mia moglie. Per una serata improvvisata avevamo bisogno di un film qualsiasi che potesse essere visibile. Detti un occhiata ai programmi e insomma sembrava che c'era qualche possibilità di vedere un film decente. Raggiunsi il paese e mi inoltrai nelle strade interne per cercare un parcheggio che non fosse a pagamento. Mi incamminai sotto una pioggerellina, per raggiungere la litoranea dove c'era il cinema che faceva al caso mio. Attraversai la pinetina che si affacciava sulla piazzetta centrale e che divideba in due dalla via di scorrimento principale. Guardai l'orologio mi accorsi di avere abbastanza tempo per prendermela con comodo. C'era un po' di gente che attraversava assieme a me la strada, poco più avanti un mercatino che faceva da centro di ritrovo. Nessuno comprerà niente, tutti lo sanno anche i venditori. Mi sedetti così in una delle panchine disponibili. Le persone andavano e venivano si incontravano, parlando fra di loro. C'era chi non parlava, chi sussurrava all'orecchio per non farsi sentire, chi discuteva. C'era una giovane coppia che ricordo gesticolava animatamente. Non capii cosa si dicevano perchè erano troppo distanti da me. Ma le espressioni erano piuttosto chiare: il dito puntato, la faccia tirata. Le frasi fra le parolacce svelavano qualche ighippo su un appuntamento saltato. Non lo so comunque quei ragazzi non sapevo chi fossero, semplicemente ero diventato un non voluto spettatore di un momento della loro vita. Poco dopo scomparvero nella nebbiolina abbracciati sopra uno scooter svanendo per sempre. Io e mia moglie ci  guardammo sorridendo e raggiungemmo il cinema.


Nelle sacre scritture abbiamo tantissimi episodi di vita vissuta dove si narrano vicende che coinvolgono antichissimi personaggi. Non tutte sono epiche alcune sono normali storie di tutti i giorni. Il bello della Bibbia è anche quello di raccontare non solo quello che accadeva ai re e i sacerdoti ma anche le persone comuni. Dalle sacre scritture impariamo tante piccole verità dei tantissimi personaggi.


Immagine correlataQuando leggiamo di Gesù e il suo focoso zelo nel tempio questo racconto ci infonde molto coraggio per riuscire a contrastare l'ipocrisia e la malvagità. Le sacre scritture non sono esattamente un manuale di comportamento, ma qualcosa di più complesso perché solo se riusciamo in una lettura generale che metta in relazione i vari punti riusciamo ad applicarne il corretto intendimento. Questo blog nasce da persone che hanno una vocazione particolare verso le sacre scritture. Ci aspettiamo che prima delle interpretazioni si acquisisca una sorta di comportamento consono e appropriato. Per comprenderne l'importanza possiamo citare la scrittura di Paolo a Timoteo

2 Timoteo 2:24 (CEI) Un servo del Signore non dev'essere litigioso, ma mite con tutti, atto a insegnare, paziente nelle offese subite,

Risultati immagini per litigareL'apostolo Paolo non dice che il cristiano non può discutere anche animatamente. Dice un'altra cosa molto importante: “non essere litigioso”. Cosa significa essere litigiosi? Significa che abbiamo difficoltà nell'affrontare i problemi e questo ci rende persone particolarmente irascibili. E’ un problema di atteggiamento le persone litigiose si comportano in un modo aggressivo indipendentemente dai motivi e dalle persone coinvolte. Quando si litiga? In condizioni normali quando non siamo d'accordo su un argomento. Con gli argomenti possiamo arrivare alla ragione delle cose. Ma se con l'argomento coinvolgiamo le persone imputandone malefatte o arrivando anche ad accusarle con epiteti diventa non più una ricerca della verità ma una ricerca della ragione, la propria, che spesso è sbagliata. Il problema della litigiosità se perseguita senza possibilità di metterla in discussione sortisce effetti secondari che contrastano la verità che si vuole perseguire. Anche perché spesso fa uso di ragionamenti che la occultano travisando scopi e ruoli delle persone che sono coinvolte.

Proverbi 16:21 (NR) Il saggio di cuore è chiamato intelligente, e la dolcezza delle labbra aumenta il sapere.

Tutti i forum/blog sono privati e controllati da moderatori. Chi vi partecipa deve avere scopi e modalità che siano chiari. Se questi non sono chiari o non piacciono è nostro diritto chiedere informazioni. Osservatore Teocratico però nello specifico è rivolto ad una comunità particolare della fratellanza. Essa per tanti motivi non può utilizzare le proprie generalità, ma questo per chi conosce il web non è un problema l'utilizzo di nick name è una cosa piuttosto normale che viene attuata in altri contesti senza particolari scandali. In questo contesto assume un significato particolare, perché consente di poter condividere idee od opinioni che in altri modi sarebbe complicati esternare. 

Proverbi 16:28 (CEI) L'uomo ambiguo provoca litigi, chi calunnia divide gli amici.

Risultati immagini per aggressivo
Chi ha un atteggiamento aggressivo incontrollato cerca solo di esaltare se stesso e la propria personalità a discapito degli altri. Sappiamo però che se c'è una cosa che ci fa arrabbiare particolarmente è molto difficile riuscire a trovare toni moderati per esprimerla. Ma come abbiamo visto il problema non è discutere ma l\'atteggiamento litigioso che presenta tanti aspetti negativi. Un aspetto è che con questo modo di fare, gli sforzi fatti per esprimere l\'opinione saranno vani l\'interlocutore percepirà solo la rabbia e non i motivi della rabbia. Un altro aspetto è che creiamo un ambiente naturalmente ostile e poco disposto alla condivisione delle idee. La persona litigiosa ha come intento solo quello di sopraffare il prossimo per mettersi al suo posto dimenticandosi della verità che vuole ricercare. Tutti gli attacchi ad personam, i  messaggi che presenteranno caratteristiche offensive, maleducate saranno ritenuti oggetto di moderazione.

Proverbi 16:29 (CEI) L'uomo violento seduce il prossimo e lo spinge per una via non buona.

Molti che frequentano altri posti nel grande web hanno la tendenza ad essere autorefereziali e compiacenti verso se stessi. Spesso leggiamo frasi del tipo “E' tutto chiaro” “Sicuramente...” “Ovviamente” e così via. Se abbiamo avuto un trascorso da Testimoni di Geova queste parole le conosciamo bene.

2 Pietro 2:19 (CEI) Promettono loro libertà, ma essi stessi sono schiavi della corruzione. Perché uno è schiavo di ciò che l'ha vinto.

Di solito queste parole vengono applicate a chi ha pensieri apostati. Noi riteniamo che nessuno può essere escluso da questo ragionamento. Il concetto di essere “schiavi da chi ci vince” è un aspetto importante che coinvolge tutta la fratellanza consapevole. Il consapevole non vuole essere vinto dalle idee di questo mondo, ma da Dio. Vogliono che sia solo lui a dirci cosa è giusto fare o non fare nella propria vita.

Romani 14 (CEI) 1 Accogliete tra voi chi è debole nella fede, senza discuterne le esitazioni. 2 Uno crede di poter mangiare di tutto, l\'altro invece, che è debole, mangia solo legumi. 3 Colui che mangia non disprezzi chi non mangia; chi non mangia, non giudichi male chi mangia, perché Dio lo ha accolto. 4 Chi sei tu per giudicare un servo che non è tuo? Stia in piedi o cada, ciò riguarda il suo padrone; ma starà in piedi, perché il Signore ha il potere di farcelo stare.

Risultati immagini per opinioniPartiamo dal presupposto che la consapevolezza non è tutta uguale e bisogna farsene una ragione. C'è chi crede e ha fiducia nello schiavo, ma non lo ritiene illuminato. C'è chi non crede in alcune interpretazioni della bibbia ma crede in un Dio onnipotente. C'è chi non capisce la generazione e non si pone il problema di capirla. C'è chi vuole riformare l'organizzazione e così via, in questo mondo variegato sono tante persone che si pongono problemi. In questa disuguaglianza dei modi di credere o vedere le cose, non saremo certo noi a discriminare chi è degno da chi non lo è così come è impossibile riconoscere da giovani il grano e le zizzanie allo stesso modo noi lasciamo che il giudizio venga dato da Dio alla mietitura. Fra il bianco della verità e il nero della falsità ci sono le 50 sfumature di grigio delle opinioni fatte dalle persone consapevoli. Con Osservatore Teocratico non vogliamo discriminare le pecore dai capri ma vogliamo forse creare uno specchio che ci permetta di capire quanto pecora e quanta capra c'è in noi. Riprendendo una considerazione fatta da Eric in un video, c'è un passaggio di Giovanni 6:67 Gesù abbandonato dai sui discepoli si girò dicendo 67 Perciò Gesù disse ai dodici: “Non ve ne volete andare anche voi, vero?”. Come rispose Pietro?

Giovanni 6:68 "Simon Pietro gli rispose: “Signore, dove ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna..."

La citazione è sbagliata. Trovato l'errore? Come rispose Pietro a Gesù? Pietro rispose così.

Giovanni 6:68 "Simon Pietro gli rispose: “Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna..."

Risultati immagini per uomo sulla scalaPietro disse “da chi ce ne andremo” perché aveva capito che non c'erano posti, nazioni organizzazioni o congregazioni dove ci possiamo davvero sentire al sicuro. Per Pietro c'era un unico riferimento che erano le parole di vita eterna di Gesù ammissione che evidenzia anche la grande umiltà di questo apostolo. Osservatore Teocratico non deve diventare il nostro fine. Usatelo come strumento per aiutarci a guardare meglio dove siamo nella consapevolezza e dove stiamo andando. Fate attenzione mantenete sempre alta la guardia spirituale. State sani.

Un abbraccio sentito a tutta la fratellanza.


giovedì 14 marzo 2019

La Royal Commission Australiana

In concomitanza della Charity Commission Inglese (link)c'è stata una indagine che ha affrontato le stesse problematiche in modo forse più esteso e concreto. La Royal Commision Australiana ha eseguito una indagine a 360° coinvolgento tutti gli istituti religiosi. Per capire quanto globale è diventato il tema abusi sui minori sono stati coinvolti anche istituti transnazionali come i boys scout (link)
La Royal commision ha però fatto una indagine davvero complessa e articolata. Questa è la sintesi dei problemi affrontati.

(link di origine).

Di seguito una traduzione del testo estratto

28 novembre 2016
La relazione della Commissione reale sul caso di studio n. 29 - La risposta dei testimoni di Geova e della Società Torre di Guardia della Società Australiana Ltd alle accuse di abusi sessuali su minori è stata pubblicata oggi.

Il rapporto fa seguito a un'audizione pubblica tenutasi a Sydney a luglio e agosto 2015 che ha esaminato le esperienze di due sopravvissuti minorenni da abusi sessuali all'interno dell'organizzazione dei Testimoni di Geova, nonché i sistemi, le politiche e le procedure in atto all'interno dell'organizzazione per sollevare, rispondere a e prevenire gli abusi. La Commissione reale ha ascoltato due testimoni sopravvissuti, 12 testimoni istituzionali e un esperto assunto dall'organizzazione dei Testimoni di Geova che ha fornito prove sulle politiche, le procedure e le pratiche dell'organizzazione.

Ha inoltre esaminato le prove provenienti da fascicoli giudiziari detenuti dall'organizzazione dove sono registrate le accuse, denunce dirette o indirette di abusi sessuali per un totale di 1.006 membri dell'organizzazione.  La Royal Commission ha rilevato che in questo contesto i bambini non sono adeguatamente protetti dal rischio di abusi sessuali nell'organizzazione dei Testimoni di Geova e non crede che l'organizzazione risponda adeguatamente alle accuse.

Dalle prove presentate, la Royal Commission ritiene che l'organizzazione dei Testimoni di Geova si basi su politiche e pratiche obsolete e che non sono oggetto di revisioni. Oltre a questo c'è in atto una opera di  contentitiva dell'organizzazione con la continua applicazione di politiche conservatrici come la regola dei due testimoni che, secondo la Royal Commission, mostrano una grave mancanza di comprensione della natura degli abusi sessuali. 

La Royal Commission ha rilevato che il sistema disciplinare interno dell'organizzazione dei Testimoni di Geova per affrontare le denunce di abusi sessuali non tiene conto delle necessità dei bambini sopravvissuti. A questi viene offerta poca o nessuna scelta su come indirizzare la loro denuncia, le sanzioni sono deboli con scarso riguardo per il rischio di recidiva del perpetratore.

Infine, la Royal Commission ha ritenuto che la prassi generale dell'organizzazione di non segnalare casi gravi di abusi sessuali su minori alle autorità competenti, è la prova che ha fallito nel garantire la sicurezza e la protezione dei bambini.

Leggi il rapporto completo. ( lingua inglese )


Video interrogatorio al membro del corpo direttivo Jackson 






Video testimonianza durante il processo. 










(POST Originale di Oste del 16/04/2018)



Aggiornamento 14/03/2019

Questa indagine è iniziata il 2012 si è conclusa con la consegna di un report il 15 Dicembre 2017


Articolo Avvenire (Avvenire -Italiano ) link
Articolo la stampa sul segreto confessionale (La stampa - Italiano) link
Discorso del primo ministro australiano ( The Guardian - Inglese ) link
Video discorso del primo ministro



Servizio giornalistico sullo scandalo australiano.




Il papa Ratzinger aveva già capito il disastro e anticipò tutti, in questo video le scuse per gli abusi sessuali è datato 2008.




Il Giudice McClennan descrive il lavoro che è stato fatto dalla commissione da lui presieduta.




Articolo della BBC ( BBC - Inglese ) link








domenica 10 marzo 2019

Commento studio TDG: Non essere ansioso

Salve a tutti fratelli e sorelle

Ci accingiamo al consueto commentino allo studio della Torre di Guardia di questa settimana. Come avrete notato uno studio che aveva l'intento di diminuire lo stato d'ansia che sta prendendo un po' tutta la fratellanza.
Correggetemi pure se sbaglio il tema è il solito si riconferma lo stato confusionale dei comitati di insegnamento e di redazione degli articoli.  Il titolo di questo aricolo è "Non essere ansioso perchè io sono il tuo Dio" e la scrittura guida dell'articolo è quella di Isaia 41:10 che dice appunto

Non aver paura, perché io sono con te. Non essere ansioso, perché io sono il tuo Dio. Ti rafforzerò, ti aiuterò

Questo studio risulta particolarmente interessante per la quantità di parole spese cercando di convincere la fratellanza a scaricare su Geova i problemi che sta affrontando. Il cortocircuito risulta evidente: come faccio a scaricare i problemi su Geova se è proprio con la sua  organizzazione che mi si creano i problemi? C'è un'altro aspetto, in tutta franchezza quando soffro di ansia e qualcuno mi dice di non avere ansia a me l'ansia aumenta non diminuisce.

Parliamo un po' di incarichi, se si riflette un attimo tutto sommato per lo scopo che sono stati previsti non avrebbero dovuto creare questi fenomeni di incoscenza collettiva. 
Ad esempio la figura dell'anziano se nel tempo fosse stata ridimensionata al mero sostegno spirituale del gregge che tipo di problemi poteva farsi carico? Invece con il tempo si è creato una sorta di gorgo caotico di mansioni, incarichi, privilegi, e disciplina da rendere estremamente complicato l'adempimento della nomina così come qualcuno si aspetta. 
Complicato anche nel senso che avendo azzerato completamente lo spirito di iniziativa e facendo leva solo ed esclusivamente con i sentimenti di indegnità si va avanti con il nulla. Scaldano le congregazioni con i cerini degli Yes Man che una volta bruciati si utilizzano per fare brace.

Come mi faceva notare un amico una novità in questo articolo l'abbiamo avuta. Abbiamo in questa rivista un aggiornamento legato all'insegnamento che avrà un'importanza mondiale.
Con questo articolo da ora in poi ci saranno anche i commenti alle immagini. Ci saranno quindi le descrizioni specifiche alle figure utilizzate negli articoli di studio. Il motivo di questa scelta che  ci immaginiamo e che in alcune congregazioni l'interpretazione delle figure lascia il tempo che trova e così a scanso di equivoci e di elucubrazioni fantasiose la didascalia farà tacere le polemiche.
Ricordatevi sempre i giorni più belli devono ancora venire.


Un abbraccione a tutti.


P.S.
Ringrazio alcuni fratelloni che hanno posto la questione del titolo di un mio post riguardo l'articolo da utilizzare prima di una sigla. Metto a promemoria questo link giusto per avere un riferimento futuro.
http://www.accademiadellacrusca.it/en/italian-language/language-consulting/questions-answers/larticolo-sigle


giovedì 7 marzo 2019

Per un pugno di ceci

Questa storia ha davvero dell'incredibile. I protagonisti di certo non sono i tradizionali eretici, e quindi non possiamo certo identificarvi problematiche spirituali. Qui si parla infatti non di scomunica per peccati di fede, ma per un semplice pugno di ceci. Raccontiamo questa storia non per prendere in giro meramente i nostri amici cattolici ma per capire gli effetti devastanti di un provvedimento spirituale come la disassociazione (la scomunica ha le stesse basi scritturali) quando viene utilizzato da persone che non mettono al primo posto Geova Dio. Ma veniamo alla storia 

"Questa vicenda è finita negli annali storici della Sicilia diventando la famosa “controversia liparitana”, scoppiata nel 1711 proprio nella più grande delle isole Eolie. Quello che accadde, brevemente, è che due incaricati di mons. Nicolò Tedeschi, vescovo di Lipari, dovendo vendere dei ceci ricavati dalle decime riscosse dalla chiesa, si recarono nella piazza del mercato allestendo una piccola bancarella. Visto ciò, i catapani (cioè gli esattori fiscali) si recarono dai venditori per chiedere il pagamento della tassa di esposizione, corrispondente ad una piccola parte della merce esposta (per l’appunto un pugno di ceci). Nonostante le proteste iniziali, e visto l’esiguo ammontare della tassa, i due incaricati decisero di pagare, riferendo tuttavia la vicenda al vescovo. Messo al corrente, quest’ultimo andò su tutte le furie e chiese l’immediata restituzione del “maltolto”, in quanto il frutto delle decime non poteva essere tassato dallo stato.
 Benché la questione fosse controversa (perché la tassa non era stata imposta sulle merci bensì sullo spazio espositivo), i giurati fiscali mandarono a chiamare gli esattori convincendoli a restituire i ceci, e quelli obbedirono. Tuttavia la questione non finì là. Esaltato da questa piccola vittoria, il vescovo decise di rivalersi pesantemente, per attestare la superiorità della Chiesa, e scomunicò i malcapitati catapani, dichiarandoli anche vitandi (ovvero inavvicinabili, pena la scomunica di chiunque si avvicinasse a loro).
 Ritrovandosi improvvisamente “appestati”, i poveri esattori decisero di fare ricorso al Giudice della Monarchia, il quale li assolse, in virtù della Apostolica Legazia che equiparava il monarca al Papa per quanto riguardava le questioni religiose nel regno di Sicilia.
 Da qui la bazzecola iniziale si trasformò in un vero putiferio. Il vescovo fece ricorso a tutti i suoi poteri, causando l’ira del viceré che lo fece addirittura incarcerare, la questione arrivò sino al Papa Clemente XI, che decise di annullare l’assoluzione confermando la scomunica e causando, di conseguenza, uno smacco al potere regio in Sicilia. Insomma la “guerra dei ceci” durò per molti molti anni, coinvolgendo i più grandi esperti e giuristi dell’epoca in un effetto valanga che si protrasse incredibilmente a lungo.

 Cambiarono le dinastie: il regno di Sicilia in pochi anni passò dalla corona spagnola (prima gli Asburgo di Spagna, poi ai Borbone di Spagna), ai Savoia, agli austriaci (Asburgo d'Austria), ai Borbone di Napoli, ma il contrasto continuò e fu appianato solo dopo molti anni. Persino nel Sillabo rimase una eco delle antiche discussioni "regaliste" e una proposizione espressamente condannava l'appello per abuso."

Questo è quello che è accuto nei secoli scorsi. Perchè ci interessa? Perchè non trovate anche voi somiglianze con l'ostracismo teocratico che utilizziamo nelle congregazioni? Ora il 1700 Italiano non è esattamente il solito di quello oltreoceano ma sono convinto che in entrambi i casi ci fossero tante caratteristiche comuni. Specialmente per quanto riguarda il sentimento religioso. Probabilmente il "nuovo mondo" è stato preso d'assalto da quella parte religiosa prevalentemente protestante che l'ha pesantemente condizionato.  Ora possiamo anche fare dei distinguo ma è mia convizione sostenere che solo le differenze dogmatiche siano una sorta di unica etichetta che distinuge persone che alla fine si comportano sostanzialmente nello stesso modo.


Rif web
www.palermoviva.it

mercoledì 6 marzo 2019

Alla ricerca della DAT perduta

Ho ricevuto dalla fratellanza nominata diverse segnalazioni legate ad alcune nuove iniziative che si faranno nelle congregazioni e che fanno seguito alla compilazione del DAT da presentare agli uffici comunali. 
I corpi degli anziani sono invitati a fare un sondaggio interno per capire numericamente chi abbia compilato o meno il DAT. Così come si vuole sapere se ci sono comuni che hanno problemi nell’accettare questi dichiarazioni sanitarie.

Premetto che non sono contrario ai sondaggi anzi sono uno strumento sociale molto utile quando usato con criterio da persone competenti. Così non vedo problemi in questa iniziativa quando si ferma alla analisi numerica. La vedo più preoccupante quando all’analisi dei numeri si attuano dei provvedimenti bulgari come quello di obbligare il fratello a consegnare la copia del DAT anche al CA locale. 

Come abbiamo già detto le nostre perplessità sull’argomento sono anche legate alla natura ambigua dell’uso che si vuole fare della iniziativa legislativa sovrapponendola con il cartellino del sangue. Un uso evidentemente improprio che crea ulteriore confusione nelle amministrazioni e nel fratello stesso.

Buona giornata a tutti.

venerdì 1 marzo 2019

Class Action Canadese contro la Watchtower ovvero: Predicare bene ma razzolare male

Class Action Canadese contro la Watchtower

ovvero: Predicare bene ma razzolare male


Quello che sta avvenendo ormai da tempo, ovvero che la WTS stia affrontando in tutto il mondo cause su cause aventi come oggetto risarcimenti per abusi su minori, è già di per sè qualcosa di deplorevole e disdicevole. Il "popolo di Dio", che vive nel paradiso spirituale da quando il signore Gesù avrebbe operato una sorta di presunta restaurazione, che porta la data del 1919, si sta trovando invece a vivere l'inferno spirituale, per usare una contrapposizione concettuale presa in prestito dai vicini cattolici, stando alle:        

1) sempre maggiori defezioni di chi finalmente sta spezzando le catene della sudditanza psicologica, al 
2) calo vertiginoso delle risorse economiche, con 
3) conseguente vendita di tutto ciò che finora si era costruito quale conferma della benedizione di Dio, alla 
4) continua esposizione mediatica per via di politiche medioevali a proposito di ostracismo, al
5) farisaico divieto di assumere sangue se in forma intera ma non se a frazioni, a finire alla 
6) ondata di denunce da parte di interi organi statali in merito alla faccenda degli abusi sessuali.
           Il caso portato all'attenzione con l'articolo pubblicato da OSTE  non sarà nè il primo, ahimè, e neanche l'ultimo. Leggeremo ancora di questi disastri. Ma in questo post non ci soffermeremo ancora ad infierire sull'argomento in sè delle politiche sugli abusi attuati dalla wts, ma su quello che il sottotema di questo post suggerisce: predicare bene e razzolare male.
           Le pubblicazioni di cui ci siamo nutriti in questi anni continuano senza posa a ricordarci che il cristiano non deve pronunciare falsità, non deve essere tortuoso, deve ammettere le proprie colpe e deve anche reagire positivamente quando le autorità costituite mettono in evidenza una mancanza da parte di chi ha commesso un errore o un peccato. Il tutto viene sostenuto da un fitto intreccio di scritture bibliche attinenti.
            Da quando invece la consapevolezza ha aperto i nostri occhi dal torpore, ci siamo accorti in modo doloroso che il nostro schiavo fedele e saggio non sembra attenersi a quanto insegnato a tutti i testimoni di Geova del mondo.
Si è dotato di potenti mezzi di comunicazione, ma attraverso essi viene solo insufflata propaganda edulcorata e mai si fa  riferimento ai problemi che l'organizzazione sta affrontando. Si bolla come apostata la semplice cronaca asettica dei fatti e per apostati tutti coloro che ne fanno un minimo cenno. 
Ma soprattutto, e arrivo al punto, i casi dibattuti nei tribunali fanno emergere tutta la carnalità di coloro che si definiscono tutori della verità, economo fedele, ma che invece attuano tutta una serie di meschine tattiche di difesa che non li differenziano affatto da tutto il resto del mondo che essi stigmatizzano con disprezzo e distacco in quanto proprietà di Satana il diavolo.
Mi son preso la briga di leggere tutto il documento postato nel precedente articolo.
A fronte delle infamanti accuse sollevate dalla povera vittima di abusi sessuali più sordidi, ecco che l'apparato forense wts ha costruito la propria difesa su cosa? Su tecnicismi, nel vano tentativo di riuscire a spuntarla sui giudici del tribunale. Invece di ammettere coraggiosamente  quello che era stato commesso dall'aggressore della vittima e dalla congregazione poi, che ha impedito alla allora giovane donna di denunciare il fattaccio alle autorità, ha tentato di difendersi asserendo che: 
1) le prove fornite dall'accusa fossero insufficienti, che 
2) la wts di Brooklyn non è responsabile di quanto avvenuto nel paese della vittima, il Canada, e che 
3) fossero decorsi i tempi di legge per poter sporgere denuncia. 
Nessun argomento pertinente. Solo tentativi deboli di aggirare l'ostacolo e che mostrano con cinismo come delle vittime non ci si preoccupi minimamente. Ah, già, non dimentichiamo che la vittima è ora disassociata, e dunque cambia tutto per questi signori....che possono mettere a tacere la propria coscienza sapendo, dal loro punto distorto delle cose,  che sia giusto non dover trattare con un disassociato nè cedere di un solo millimetro in questo tiro alla fune, ne va di mezzo il buon nome di Geova, no?
Tale apparato difensivo però si è infranto come una nave contro gli scogli, perchè i giudici hanno ritenuto evidentemente  inconsistenti simili deboli argomentazioni. e soprattutto, e questo dispiace davvero,  hanno anche percepito l'ipocrisia di questo gruppo religioso settario. 
Un passaggio del rapporto, che potrete leggere da voi, dice questo, riportando il pronunciamento della corte: "L'organizzazione dei testimoni di Geova è fortemente gerarchica, governata da uomini (nel senso di maschilista) e incoraggia la cultura del silenzio. Il modo di gestire la questione degli abusi sui minori ne è un esempio."   Bella figura! Bella testimonianza al nome di Dio! 
Incoraggiare la cultura del silenzio significa omertà, settarismo. Di fronte a peccati/reati come quelli subiti dalla vittima querelante bisognava solo mostrare empatia, pagare i danni e chiedere scusa. Così si sarebbe data lode al nome di Dio. Invece l'effetto che tutto ciò sta avendo sull'opinione mondiale è devastante per una religione che millanta di essere il solo e unico popolo di Dio sulla terra, che verrà salvato alla distruzione e a cui tutti farebbero bene a rivolgersi per ottenere salvezza.
Quante volte abbiamo ascoltato la lezione sull'esigenza di saper accettare la riprensione secondo il pensiero di Dio sull'argomento? 
Vi ricordate il confronto, che spesso è stato sottoposto alla nostra attenzione dalle pubblicazioni,  tra il re Saul e il re Davide? Saul, quando fu redarguito dal profeta Samuele, accampò mille scuse. Si avvalse cioè degli stessi tecnicismi di cui si è avvalsa la wts in canada per difendere l'indifendibile. Di Davide invece si evidenzia che, quando lo stesso Samuele lo smascherò nella questione Betsabea, egli ammise prontamente l'errore, implorò il perdono di Geova e accettò tutte le conseguenze del suo errore. Quello che cioè avrebbe dovuto fare anche la wts canadese. Ma che non ha fatto. Dunque, predicare bene ma razzolare male. 
Ma non fu proprio il signore Gesù a smascherare l'allora classe clericale tacciandola di ipocrisia, quando avvertiva i suoi discepoli di ascoltare quanto essi dicevano ma non fare quello che invece facevano? 
Ecco quello che delude veramente. E' disorientante per tutti noi assistere attoniti a questa caduta degli dei. Essi erano per tutti noi intoccabili, integerrimi, coloro che ci regneranno dal cielo, fa male all'anima veder crollare questo mito, inesorabilmente. La rovina è grande nei nostri cuori. Io vivo ancora con enorme smarrimento e rabbia questo terremoto, credo anche tutti voi che leggete in questo momento. 
Però, se è vero che non tutti i mali vengono per nuocere, questi comportamenti sopra evidenziati danno almeno la convinzione che l'aver preso le distanze da questo mondo in cui sinora vivevamo è stata ed è  la cosa più giusta da fare, senza ripensamenti ne dubbi alcuni. 
Anzi, questa constatazione dei fatti ci deve fare sentire il bisogno di rinascere dalle macerie. La nostra vita va ricostruita, mattone dopo mattone. Il collante siamo tutti noi insieme, che ci esprimiamo, che ci facciamo forza con questa nuova presa di coscienza, e che troveremo nel tempo nuove forme di condivisione di valori, sentimenti e idee. Non arrendiamoci. Indietro non si torna più.       
            Tanto vale ingegnarci per quello che possiamo costruire da ora in poi con la nostra forza di volontà e l'aiuto che il nostro Dio e  suo figlio Gesù ci accorderanno in sintonia con la nostra purezza di cuore..