domenica 27 dicembre 2020

Oltre l'encomio

I giorni e le notti » E. A. Poe – L'uomo della folla – Testo completo

Prendiamo in considerazione l'articolo di auto encomio dell'organizzazione. Articolo che presenta tanti spunti di interesse ha 3 sottotitoli principali che suddividono il programma di studio. Ogni sottotitolo viene eseguita una specie di triplice confronto fra quello che avveniva nel primo secolo quello che avviene ora e come noi possiamo interagire con questo sistema organizzativo. Vedremo alcuni punti notevoli e poi confronteremo con la realtà che vediamo quotidianamente.


Dio non è parziale
Nel I secolo. Il messaggio che Gesù predicava dava speranza a tutta l’umanità (Luca 4:43). Lui comandò ai suoi discepoli di continuare l’opera che aveva iniziato e di dare testimonianza “fino alla più distante parte della terra”. (Leggi Atti 1:8.)

Ai nostri giorni L’edizione inglese del luglio 1881 di questa rivista diceva: “Non siamo stati chiamati, né unti per ricevere onori e ammassare ricchezze, ma per spendere ed essere spesi, e per predicare la buona notizia


Cosa avviene nella realtà L'imparzailità è una qualità che non è applicabile a nessun sistema economico che vende prodotti. Come sarà mai possibile applicarlo ad un sistema religioso? Nessuno della Coca Cola vorrebbe che le sue lattine fossero vendute solo a classi o razze particolari. Perchè deve avere senso in una organizzazione religiosa? Detto questo non siamo del tutto convinti che Geova Dio desideri una organizzazione fatta in questo modo che tenga sotto di se le coscienze delle persone impedendo loro di dire quello che in realtà pensano sotto la minaccia del licenz... della disassociazione. Divulgando poi attraverso le pubblicazioni spiegazioni profetiche che sono davvero inconsistenti come ad esempio l'aggiornamento che è stato fatto sulla "doppia generazione". Credenza che a guardarla bene sembra proprio che sia stata sviluppata e divulgata con lo scopo di mantenere una idea precisa sulla venuta del Regno, la dice lunga riguardo alla capacità di questo corpo dirigente di sviluppare un idea generale dell'organizzazione equa e paritaria.




Geova è un Dio di ordine e di pace
Nel I secolo.
Il corpo direttivo, che si trovava a Gerusalemme, operava in unità per mantenere l’ordine e la pace all’interno del popolo di Dio (Atti 2:42). Ad esempio, quando, verso il 49, fu sollevata la questione della circoncisione, il corpo direttivo la esaminò sotto la guida dello spirito santo. Se la congregazione fosse rimasta divisa sull’argomento, l’opera di predicazione ne avrebbe risentito

Ai nostri giorni. L’organizzazione di Geova si è sempre impegnata affinché tra i servitori di Dio ci fossero ordine e pace. Già nel 1895 La Torre di Guardia di Sion e l’Araldo della presenza di Cristo (inglese) del 15 novembre conteneva un articolo basato su 1 Corinti 14:40 e intitolato “Decentemente e con ordine”. Quell’articolo diceva: “Gli apostoli ebbero molto da dire alla Chiesa primitiva riguardo all’ordine. [...] È bene seguire molto attentamente ‘le cose scritte anticamente per la nostra ammonizione’”



Cosa avviene nella realtà 
Che ci si impegni a mettere ordine e pace mi pare sia necessario e d'obbligo, di certo nessuna organizzazione può soppravvivere con spaccature e divisioni. Bisogna vedere come si sono ottenuti certi risultati. Per chi è stato nominato più volte ha dovuto confrontarsi con una realtà molto più difficoltosa e manipolatrice. Il sistema organizzato necessita di persone competenti e capaci purtroppo con l'idea di essere negli ultimi giorni molti nella fratellanza sono finiti in un tritacarne teocratico che li ha letteralmente annichiliti sia dal punto di vista fisico che spirituale. Fate pure un'indagine interna verificando ad esempio quanti prendono benzodiazepine come fosse acqua per ristabilire il costante squilibrio psichico che le attività di congregazione ti portano ad avere. Certe situazioni sono davvero complicate e c'è bisogno davvero di persone capaci. Alcuni pasticci internazionali come ad esempio questo problema che è nato in Russia abbiamo motivo di pensare che sia legato all'incapacità naturale che la nostra organizzazione ha nel gestire e trovare accordi politici.


Geova ci istruisce

Nel I secolo. Geova è molto felice di istruire i suoi servitori (Sal. 32:8). Vuole che lo conoscano, lo amino e vivano per sempre. Tutto questo sarebbe impossibile senza l’istruzione che lui provvede (Giov. 17:3). Nel I secolo Geova istruì i suoi servitori attraverso la congregazione cristiana. (Leggi Colossesi 1:9, 10.)

Ai nostri giorni. Geova aveva predetto che “nella parte finale dei giorni” persone di tutte le nazioni sarebbero salite al suo monte simbolico per essere istruite da lui. (Leggi Isaia 2:2, 3.)


Cosa avviene nella realtà Mentre nel primo secolo e anche nella storia moderna l'organizzazione anticipava le attività utilizzando in modo innovativo anche la tecnologia. Adesso rimane sempre e costantemente indietro sembra che sia come in una sorta di paralisi. Tutte le attività anche di predicazione vengono sempre promosse dalla fratellanza mai da lei personalmente. La divulgazione nei territori di lingua straniera è sempre fatta con l'iniziativa personale e difficilmente viene gestita e controllata dalla Betel che delega le attività ai Sorveglianti che vedono queste iniziative come delle rogn... I fratelli adesso hanno il tablet solo qualche anno fa c'era una parte all'assemblea che invitava i fratelli a non perdere tempo con la tecnologia. Internet era una perdita di tempo adesso viene utilizzato come il principale mezzo mediatico (anche li...). E' arrivata la pandemia che ha portato al blocco completo dell'attività di predicazione ancora adesso la fratellanza non capisce cosa sta facendo se e come era davvero quello il modo per essere accetti a Dio. A me pare evidente che il Covid19 abbia ampiamente dimostrato che Dio non ritiene necessaria la predicazione di casa in casa così come qualcuno continua a pensare. Geova ci istruisce sempre... e voi cosa pensate?

mercoledì 23 dicembre 2020

Rapporto 2020

 

How to Invest for a Bear Market


Nel silenzio generale è stato pubblicato il rapporto 2020 (https://www.jw.org/en/library/books/2020-service-year-report/2020-grand-totals)

C'era una certa curiosità da parte mia per vedere gli effetti delle acrobazie contabili con le quali sono stati conteggiati ad esempio i presenti alla commemorazione (sondaggio fra i conoscenti a cui è stato inviato il link per sapere se ne avessero vista almeno un po, magari anche 2 settimane dopo la data) e la mossa da disperati del consentire la rendicontazione anche di pochi minuti per restare "attivi" senza avere il marchio di infamia di "irregolari".

Da anni non mi fido particolarmente dei dati che espongono, notando come le metriche cambino metodi di aggregazione spesso e le logiche di ottenimento degli stessi dati non siano uniformi nel corso della serie storica, ricordiamo anno scorso ad esempio il valore di media annua proclamatori che era in realtà una proxy di altri valori.

Detto questo non ho intenzione quest'anno di perdere tempo nel condurre analisi sui dati forniti, si rischierebbe l'effetto garbage-in / garbage-out, ovvero lavorando con serie storiche scarsamente consistenti e ottenute con metodi modificati alla bisogna, modellizzare tendenze è come infilare immondizia in una macchina per tritarla e ottenere altra immondizia.

Detto questo quest'anno c'è stampigliato un bel -0,6%, il risultato peggiore dal 1977, il primo rapporto "bearish" da oltre 40 anni. 

Da un po di anni quel delta annuale cambia metodo di calcolo di anno in anno. Generalmente viene estratto dal delta su anno in "massimo proclamatori" se questo era più gonfio di quello della "media proclamatori"

Negli ultimi 2 anni si era passato alla seconda opzione, però il dato "media proclamatori" media veniva restituito come "dato calcolato" mediante altri due parametri, una proxy insomma. 

Il risultato era di "schiacciarlo" vicino al "massimo proclamatori" per poter spuntare qualche decimale in più che visti numeri deludenti dell'altro valore facevano brodo

Tuttavia questo è un giochino che ha vita breve, quest'anno probabilmente, avendo visto "l'esplosione direzionale" in negativo nel periodo pandemico, si saranno resi conto che se ci fosse un eventuale "rimbalzo" post-pandemia con questo metodo di calcolo si finirebbe con il mostrare valori di media annua potenzialmente superiori ai massimi dell'anno, condizione impossibile.

Un po di considerazioni

1) è possibile che il dato in larga parte non incorpori ancora l'effetto covid; se lo facesse non sarebbe comunque una buona notizia perché significherebbe che il calo dei proclamatori si è concretizzato in 6 mesi partendo da una baseline che era positiva seppur di poco fra fine 2019 e inizio 2020, come detto una esplosione direzionale importante. Il calo del secondo semestre dell'anno teocratico potrebbe essere fra -1,4 e -2% medio nel secondo semestre teocratico. Ovvio che non abbiamo elementi che autorizzino ad estrapolare l'andamento con medesima pendenza anche su tutto il 2021, sono dinamiche complesse, tuttavia se fossi a Warwick un brivido freddo lungo la schiena magari mi passerebbe.

2) ci sono crolli ed esodi di massa in paesi del primo mondo nei quali le tendenze di ritracciamento già presenti in periodi prepandemici, queste si sono irrobustite tantissimo nel secondo semestre. 

vediamo i Paesi Bassi con un -4% (che dev'esser stato un -7% nel secondo semestre), Inghilterra con -3%, tutto l'Est Europa in ritirata

3) i dati sono diventati molto "volatili" nel continente africano:  laddove c'erano crescite mirabolanti fra il 4% e il 10% solo 6 mesi prima ora vediamo segni invertiti nelle medie annue (-4/-7% che deve essere stato fino a quasi -25% nel secondo semestre), condizione che da una parte suggerisce l'idea che il fenomeno aleatorio "andamento del numero dei fratelli in Africa" non sia descritto in modo proprio coerente e dall'altra che il semestre covid abbia anticipato quella "partita di giro" che normalmente capita in quelle culture, dove spesso si finisce con l'aderire letteralmente all'idea religiosa del primo predicatore che passa e che prova ad organizzare una comunità. C'è da dire che in questo abbiamo competitor meglio attrezzati. In ogni caso l'Africa resterà per me un mistero, con l'Angola l'area centrale africana occidentale prima area del mondo su Google Trends per l'interesse e accessi alle risorse JW.org

4) alla luce di questi dati e con il senno di poi non può non balenare l'idea che la possibilità di restare proclamatori attivi anche con 45 secondi di servizio al lordo dell'IVA sia un po la mossa della disperazione. Anche perché non è che la disposizione poi può essere rimossa come se non fosse mai stata data a problema covid risolto.

5) Anno scorso mi ero detto che avremmo visto una lenta consunzione con le prime inversioni di segno non prima di 4-6 anni, sempre al netto della contabilità creativa. La pandemia (come tutti i fenomeni del genere) ha avuto la capacità di accelerare trend già in atto e si è visto sulle dinamiche dell'organizzazione, in molti paesi in modo davvero brutale. 

Vedremo se si tratterà solo di un transiente.  Se passerà un altro anno o quasi in queste condizioni però ho timore che tale transiente possa diventare strutturale e rinforzare definitivamente il trend di fuga e disfacimento. 

Per chi è in mezzo al guado del resto è un occasione ghiotta, mentre la distruzione della rete sociale dei fratelli spinta dalla "paura della disobbedienza" (presa più come pretesto) ha aperto le porte delle stalle delle generazioni più giovani e anche di quelle più attempate che vedo che iniziano a chiedersi se sia il caso di risalire sulla ruota dei criceti una volta che rimuoveranno i sigilli...


domenica 20 dicembre 2020

Lo sfinimento dei tempi la seconda parte

FERMARE E INDURRE IL BLUFF | Italiapokerclub

C'era uno spettacolo televisivo diversi anni fa che si chiamava "Il grande bluff" il protagonista un attore piuttosto sgamato effettuava dei veri e propri raid all'interno di trasmissioni televisive nazionali con il beneplacito consenso o meno del conduttore del programma. In una delle più esilaranti puntate il protagonista era diventato l'amante trans di un altro invitato. Dopo aver simulato un'operazione chirurgica per soggiacere alle volontà del partner diede la colpa al conduttore per averlo indotto a quella scelta.

Con mia moglie ricordiamo spesso le puntate di quel piccolo spettacolo televisivo e in particolare la storia surreale. 

Continueremo a parlare di un altro grande bluff quello citato nel post precedente dove abbiamo visto come nel 1950 la WT tentasse di giustificare la commistione di date storiche 607 537 1914.

Come abbiamo notato le giustificazioni che legavano queste date in quell'articolo erano davvero tirate su con gli elastici e facilmente impugnabili. Adesso vedremo o meglio prenderemo in considerazione un articolo più recente che è stato scritto 58 anni dopo e che doveva mettere sopra una pietra definitiva nel pasticciaccio cronologico che si è creato riguardo queste date. Nel 2011 è comparso il primo di una serie di due articoli dal titolo "Quando fu distrutta l’antica Gerusalemme? Parte I Perché è importante saperlo, cosa dimostrano le prove" (link)

Ora come è facile comprendere già il titolo è un programma. L'intenzione sembra proprio quella di arrivare ad analizzare finalmente le "prove".   Come per il post precedente ci concentreremo sui contenuti analizzandone le spiegazioni se queste saranno davvero esplicative in grado di dimostrare che la distruzione di Gerusalemme si avvenuta il 607 e non il 587.

Il sottotitolo spiega meglio la dichiarazione di intenti di questi articoli

Questo è il primo di due articoli pubblicati consecutivamente sulla Torre di Guardia che prendono in considerazione domande poste da alcuni lettori sull’esatta data di distruzione dell’antica Gerusalemme. Le risposte fornite si basano sulla Bibbia e sono frutto di attente ricerche.

“Storici e archeologi generalmente collocano la distruzione di Gerusalemme nell’anno 586 o 587 a.E.V.* Perché i testimoni di Geova dicono che sia avvenuta nel 607 a.E.V.? Su cosa si basa questa affermazione?”

Iniziamo con le considerazioni iniziali che tentano di giustificare il "particolare" interesse che la WT presta a queste profezie. Come vedete c'è sempre la tecnica "lo chiedo per un amico" perchè immaginiamo la questione per tanti fratelli è dirimente. Leggiamo quali sono le motivazioni di questo articolo
 
  1. Innanzi tutto perché quell’evento fece da spartiacque nella storia del popolo di Dio
  2. In secondo luogo, conoscere l’anno preciso in cui iniziò “la catastrofe” e capire come il ripristino della vera adorazione a Gerusalemme adempì una specifica profezia biblica accrescerà la vostra fiducia nell’attendibilità della Parola di Dio.

Avete già notato qualcosa? Nella prima motivazione non si capisce quale spartiacque si faccia riferimento perchè erano secoli che Israele c'erano sovrani fantoccio che barcamenavano saltellando fra adorazioni non accettate da Geova. Il tempio era l'unica espressione politica unificante del popolo e i Babilonesi lo distrussero per quel motivo e posero fine alla lunga agonia. La presenza del tempio in Israele era un tentativo del governo teocratico di uniformare la fede religiosa di quelle tribu che con le unghie tentavano di sopravvivere schiacciate fra poteri molto più grandi e importanti di loro.
Nella seconda motivazione si parla di una profezia biblica. La profezia citata da Geremia nel suo libro omonimo che possiamo leggere in Geremia 29:10 

10 “Questo infatti è ciò che Geova dice: ‘Quando saranno passati i 70 anni in Babilonia, vi rivolgerò la mia attenzione+ e manterrò la mia promessa riportandovi in questo luogo’.+


Ebbene come avete notato è stato completamente tralasciato e dimenticato fra le motivazioni quelle che legano il particolare interesse di noi Testimoni di Geova diamo a questa data. Esso è infatti l'unico riferimento biblico specifico che l'immaginifico universo parallelo degli scrittori di Torre di Guardia vedono la venuta di Gesù Cristo nel 1914 ( vedi ad esempio il link).  In questo articolo e in quello successivo come noterete  si "dimentica" di questo non indifferente dettaglio. Forse l'intento è quello di nascondere volutamente un aspetto che potrebbe compromettere la natura stessa di questo studio? Forse ci si vergogna di mettere insieme uno studio "serioso" con uno molto più traballante come quello relativo alla interpretazione delle 70 settimane? Forse è l'inzio di un nuovo futuro intendimento che rivedrà completamente la profezia delle 70 settimane?

Oltrepassiamo questo primo aspetto e andiamo avanti. Come abbiamo visto Geremia emette questa profezia poco prima che l'Assiria con Nabucodonosor non decida di invadere definitivamente i territori di Israele Geremia secondo il Perspicacia leggiamo riguardo al profeta Geremia:

ricevette l’incarico di profeta da giovane, nel 647 a.E.V., 13° anno del regno di Giosia re di Giuda (659-629 a.E.V.).

Secondo la cronologia ufficiale veniamo a conoscenza che  il profeta visse durante il regno degli ultimi re di Giuda: Giosia (640 a.C.-609 a.C.) e Jehoahaz (609), Jehoiakim (609-598 a.C.), Jehoiakin (598-597), e Sedecìa (Sedechia) (597 a.C.-586).

Per chi ha letto il libro di Geremia avrà sicuramente notato che il dettaglio espresso dei 70 anni nella scrittura citata non sia un dettaglio non marginale. I riferimenti a questi 70 anni per lo studioso teocratico della WT non sono solo quelli nella scrittura espressa di Geremia 29:10, ma anche quelli espressi in Geremia 25:11 

Geremia 25:11
Tutto questo paese sarà ridotto in rovina e diventerà qualcosa di cui inorridire, e queste nazioni dovranno servire il re di Babilonia per 70 anni”’.+

In Geremia 25:12 leggiamo infatti

12 “‘Ma quando saranno passati questi 70 anni+ chiederò conto*  al re di Babilonia e a quella nazione del loro errore’,+ dichiara Geova, ‘e renderò il paese dei caldei una terra desolata per sempre.+



Riguardo a questo versetto seguendo il ragionamento del paragrafo due "senza minimamente citarlo" il piratone teocratico nella sua diatriba esegetica si esprime a riguardo.

Invece di parlare di 70 anni “a Babilonia”, molte traduzioni dicono “per Babilonia”. (Nuova Riveduta [NVR])

Guardate la curiosità questa frase appena letta, fa parte di un sottotitolo "70 anni per chi" ben guardandosi però dal citare il versetto implicato. In pratica il  paragrafo spiega il significato di un versetto senza citarlo e senza farne un minimo di analisi. Le traduzioni bibliche tradizionali infatti traducono 

Geremia 29:10: “… quando settant’anni saranno compiuti per Babilonia, io vi visiterò e manderò a effetto la mia buona parola facendovi tornare in questo luogo”

Ora capirete bene che l'assunto dei significati risulterebbe pesantemente compromesso se il soggetto dei 70 anni passasse da un riferimento "punizione di Israele" ad un altro "il regno di Babilonia". Ma ora potrebbe essere immaginabile che Dio il supremo dell'universo poteva pensare di creare una visione cosmogonica dei tempi soggiogandola ad  un pasticcio interpretativo su una preposizione? Vi pare credibile? Il riferimento di questi 70 anni anni non è l'unico in Geremia ma compare anche in II Cronache 36:21, dove leggiamo

Si adempirono così le parole di Geova pronunciate da Geremia,+
fino a quando il paese non ebbe scontato i suoi Sabati.+ Tutti i giorni in cui il paese rimase desolato osservò il Sabato, fino al compimento di 70 anni.+

Anche in questo versetto non si parla di alcun riferimento esplicito al tempio sebbene ce ne fosse la possibilità. Anzi come si può notare la desolazione del paese era formale non sostanziale tanto che si fa notare che c'era comunque una comunità più o meno consistente che continuava ad osservare il Sabato. Ora se Dio avesse stabilito davvero una funzione spazio tempo che legasse la data della distruzione del tempio di Gerusalemme con la sua venuta nel 1914 non avrebbe fatto in modo ad esempio che in questo versetto si spiegasse semplicemente quando sono iniziati? Se il supremo Dio non ha ritenuto necessario che ci arrivasse questa informazione? Ci sarà un motivo?

Continuiamo nella analisi degli articoli e veniamo un po' al fulcro della questione.

Abbiamo il primo sottotitolo "Quando iniziarono i 70 anni" dove come era facile immaginare lo storico teocratico talebano non è in grado di trovare alcun riferimento storico che possa legare i 70 anni con il 607. Tanto che finisce il paragrafo con la sconfortante frase. 

Ma che anno era? Per rispondere dobbiamo vedere quando finì quel periodo.

Ecco qua lo studioso teocratico finisce il paragrafo con una ammissione sconcertate. Ora notate cosa accade nel paragrafo successivo. Ad un certo punto compare un link 

(Vedi il riquadro “Una data fondamentale della storia”)

In questo link troverete questi riferimenti. Che bello finalmente abbiamo delle prove storiche che ci aiutano a comprendere quando finirono i 70 anni di desolazione. In realtà si parla della data che vede la distruzione dell'impero Babilonese. Come potete notare il paragrafo parla di conferme ma non con la scrittura biblica ma di conferme incrociate fra tavolette che definiscono l'anno che Ciro conquisto Babilonia. Anche se non è uno studio molto rigoroso però ha un senso.

▪ Antiche fonti storiche e tavolette cuneiformi: Diodoro Siculo (ca. 80-20 a.E.V.) scrisse che Ciro divenne re di Persia durante “il primo anno della cinquantacinquesima Olimpiade”. (Biblioteca storica, IX, 21) Quell’anno fu il 560 a.E.V. Lo storico greco Erodoto (ca. 485-425 a.E.V.) afferma che Ciro fu ucciso “dopo aver regnato 29 anni”, il che ne collocherebbe la morte durante il trentesimo anno di regno, nel 530. (Le Storie, I, 214) Tavolette cuneiformi indicano che Ciro regnò sul territorio babilonese per nove anni prima di morire. Quindi, se torniamo indietro di nove anni rispetto al 530, anno della sua morte, arriviamo al 539. Fu allora che Ciro conquistò Babilonia.

La conferma di una tavoletta cuneiforme: Una tavoletta astronomica babilonese d’argilla (BM 33066) conferma che Ciro morì nel 530. Anche se contiene alcuni errori sulle posizioni astronomiche, la tavoletta riferisce di due eclissi lunari che dice siano avvenute nel settimo anno di Cambise II, figlio e successore di Ciro. Secondo gli studiosi, tali eclissi furono visibili a Babilonia il 16 luglio 523 e il 10 gennaio 522. Questo colloca l’inizio del settimo anno di Cambise nella primavera del 523 e, di conseguenza, il suo primo anno di regno nel 529. L’ultimo anno di Ciro sarebbe quindi stato il 530 e il suo primo anno di regno a Babilonia il 539.


Ora con queste premesse possiamo immaginare che troveremo prove che in qualche modo confermano l'invasione dell'esercito babilonese e la relativa distruzione del tempio. Bene lo studioso teocratico si è accorto che non si fanno i conti senza l'oste e così ha scoperto che le datazioni cronologiche non si fanno facendo somme o sottrazioni degli eventi che non si controllano prendendo spunto da sommarie interpretazioni bibliche. Così contraddicendo le prove storiche appena presentate per il 537 il nostro storico teocratico inizia una vera e propria attività di debunker cercando di smontare criticando quelle stesse prove che a pocanzi utilizzato per dimostrare la credibilità del 537!!! 

Berosso - Wikipedia

In primo luogo inizia con un sottotitolo "Quanto sono accurati gli storici classici?". Così inizia a demolire la credibilità degli storici del periodo classico elencando i problemi di datazione in cui sono incappati. Vengono così citati Beroso, Poliistore, Giuseppe Flavio e Tolomeo. Il concetto espresso per semplificare è quello di dire, siccome nei loro resoconti ci sono errori essi non possono essere utilizzati come riferimento.

Flavio Giuseppe - Wikipedia

Già da questo capiamo il tentativo del nostro storico teocratico di barare anche in modo vergognoso mi verrebbe da dire. Un considerazione di questo tipo come quella di trovare errori di datazione degli storici potrebbe solo essere presa in considerazione da chi non fa lo storico. Solo un folle potrebbe mettersi li e fare delle datazioni cronologiche di quel periodo senza tenere conto del contributo di questi scrittori dell'epoca.

La domanda da inetto è quella che leggiamo nella nota sottostante: "Se questi storici sono attendibili, perché sono in disaccordo?". Io credo che se ad un qualsiasi esame uno studente ponga una questione di questo tipo posso solo immaginare il tipo di defenestrazione che può avere seguito. 

Ad esempio su Beroso lo studioso teocratico si accanisce senza molti fronzoli con una citazione di illustri sconosciuti che metterebbero gli scritti della "Storia di babilonia" scritta da lui, nemmeno come zeppa di una tavolino traballante. Ora non conosco Beroso ne i suoi scritti e ma un approccio di questo tipo su uno scrittore del primo secolo avanti era volgare, per me rende l'articolo stesso inaffidabile.
Per lo studioso teocratico l'approccio è sempre quello arrogante e presuntuoso illuminato di dire io conosco tutto e so le cose come stanno mentre voi siete persone del mondo infedeli e fra breve sarete distrutti.

Claudio Tolomeo (100-175 d.C.) ritratto da Giusto di Gand, 1475 | Ritratti  maschili, Ritratti, Louvre


Poi l'articolo parla del canone di Tolomeo e anche qui il nostro studioso teocratico cerca di distruggere la credibilità di Tolomeo. Trova qualche riferimento che potrebbe aiutarlo ma ovviamente non può esagerare senza rischiare di essere stroncato dalla critica. Alla fine può riconoscere solo che Tolomeo a omesso di identificare le datazioni di qualche re o principe che magari invece nelle tavolette compaiono. Per questo fattore la sentenza finale è: 

Ma, viste le sue omissioni, dovrebbe essere considerato esatto dal punto di vista cronologico?

Secondo lo storico teocratico Tolomeo non dovrebbe essere utilizzato come riferimento semplicemente per le omissioni che sembrano trapelare dagli scritti. Un po' come dire siccome Geova non ci ha fatto le branchie è un dio inaffidabile. Anche in questo caso un palese giudizio di una superficialità disarmante.

Ma questa è un po' l'arringa generale dello storico teocratico "le omissioni". In pratica lo studioso teocratico riconosce che la storia tradizionale ha un fondamento siccome il resoconto finale è quello di far intercorrere due eventi che farebbero venire meno l'interpretazione profetica ci devono essere elementi storici che ancora non conosciamo (e nel particolare la speranza che esista qualche re che non è stato scoperto e che magari ci permette di aggiungere i 20 anni che mancano per raggiungere il 607).

In tutto l'articolo seguente è stato redatto in modo da screditare tutto e tutti senza portare nessun tipo di considerazione fattiva se non quello di dover dimostrare a tutti i costi che il 607 è la data di distruzione di Gerusalemme. La disperazione è tale che ad un certo punto leggiamo

Come detto, le lacune nella storia presentata dalle Cronache babilonesi inducono a pensare che queste non siano un resoconto cronologico completo.10

Con questa frase che cosa dobbiamo concludere? Il ragionamento è un po' questo, siccome ci sono delle discordanze, questo fa pensare che non ci sia un resoconto cronologico completo, allora cosa dobbiamo fare? Lo dobbiamo inventare e fare finta che esista? Così ad esempio per lo studioso teocratico in Babilonia studiavano il cielo e si segnavano eventi celesti che lascia davvero stupefatti. Ora sentite come lo storico teocratico giudica la tavoletta astronomica babilonese.

Anche se in una certa data ci fu effettivamente un’eclissi, non si può dire con certezza che pure le informazioni storiche che lo scrittore della tavoletta mise in relazione con quella data siano accurate.

A me risulta palese il tentativo neanche tanto malcelato di demonizzare lo studio acritico di tante persone che hanno fatto quello che il nostro storico teocratico non sta facendo. Analizzare i fatti che ha. La serie di articoli termina in questo modo.

Gli esperti hanno più volte messo in dubbio l’accuratezza biblica. Ma spesso la scoperta di nuovi elementi non ha fatto altro che confermare ciò che dice la Bibbia.* Coloro che la ritengono degna di fiducia hanno buoni motivi per farlo; ci sono infatti valide prove che dimostrano la sua accuratezza storica, scientifica e profetica. Questo li porta a concludere che è davvero ciò che dice di essere: l’ispirata Parola di Dio.

Ecco come si finisce per buttarla in caciara. Il problema dello storico teocratico è che sta vedendo il cielo con il cannocchiale rovesciato. Gli astri del cielo si vedono lo stesso ma essi risulteranno molto ma molto più lontano di quello che in realtà lo sono. Far diventare il 607 un atto di fede condizionato per altro da elementi interpretativi che possono essere benissimo giustificati in altri modi lascia veramente esterrefatti.

Ma poi ragioniamo un attimo se con quel stesso metro di misura con cui l'organizzazione giudica l'attendibilità di scritti e di persone storiche si giudicasse questa organizzazione con tutti gli errori le correzioni le rivisitazioni, gli adempimenti profetici. Che tipo di attendibilità si potrebbe dare? Dobbiamo davvero metterci li e giudicare questa organizzazione ad esempio per tutte le interpretazioni profetiche che è stata in grado di pronunciare riguardo l'adempimento della generazione di Matteo 24:34? Qui non è in gioco l'attendibilità della bibbia così come l'ultimo paragrafo cerca abilmente di traviare il lettore. Con questo grande bluff di dire le cose come ci piacciono e non come sono è in gioco la credibilità dell'organizzazione che è tutta una altra cosa. Ma siamo davvero sicuri che sia ancora in gioco?


bibliografia
https://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1200002421
https://it.wikipedia.org/wiki/Geremia
http://www.bibbia.it/Geremia.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Berosso#cite_note-11
https://it.wikipedia.org/wiki/Claudio_Tolomeo
http://digitale.bnnonline.it/index.php?it/103/tolomeo-cosmographia
https://openlibrary.org/authors/OL45265A/Ptolemy
https://it.wikipedia.org/wiki/Alessandro_Poliistore
https://www.sacred-texts.com/cla/af/af02.htm


giovedì 17 dicembre 2020

lo sfinimento dei tempi

Cosa sognano i ciechi?

«Cæca regens vestigia filo.» «Guidando col filo i ciechi passi.» (Il sottotitolo dell'opera di Bailly; Virgilio, Eneide, Libro VI.)

La capacità di ragionare e di sviluppare ipotesi dalle informazioni che abbiamo, non nasce a prescindere dalle nostre capacità intelletive. Geova ha dato delle potenzialità intellettuali infinite attraverso il miracolo della creazione, ma a ben vedere non è detto che siamo in grado di metterle a frutto completamente. Geova essendo un Dio perfetto però non ha dato l'intelletto per autorizzarci a metterlo sotto i piedi per usarlo a vanvera ( vedi "sfruttare il caos" P. Magrassi). La fede in lui ci obbliga in tal modo, a fare il nostro possibile per usare il ragionamento al meglio delle nostre possibilità.

Per fare questo nel tempo si sono sviluppate tante scuole di pensiero. Alla fine hanno prestabilito un metodo formale che ci consente di approcciarci ai problemi per tentare di risolverli con un minimo di criterio. Questo metodo consiste più o meno nel rispettare questa sequenza analitica del problem solving.
  • percezione dell'esistenza di un problema
  • definizione del problema
  • analisi del problema e divisione in sottoproblemi
  • formulazione di ipotesi per la risoluzione del problema
  • verifica della validità delle ipotesi
  • valutazione delle soluzioni
  • applicazione della soluzione migliore

Questa sequenza sillogistica è considerata un po' la chiave interpretativa della natura dei problemi per attuare un sistema risolutivo il più efficiente possibile. Non ci soffermeremo in questo post nella descrizione di questa analisi ma considerate che per molti già superare il primo punto è un "problema".

Una volta seguita la suddetta procedura ci sono e ci saranno sempre dei limiti naturali che tutti noi abbiamo e questi limiti sono dati dal grado e dal tipo di complessità dei problemi che siamo in grado di affrontare. Converrete con me che nella vita non possiamo equiparare la variegata mole di diversificate problematiche che affrontiamo, mettendoli tutti nello stesso piano. Mettere pariteticamente le difficoltà relazionale con i nostri figli con un guasto della macchina o che ne so una multa presa in centro città facendoli diventare simili si rischia molto di perdere la concezione del valore dei problemi (Comoborsità dei problemi).

Spesso abbiamo parlato di metodo e abbiamo spiegato che certe cose riusciamo a farle bene anche se non abbiamo un metodo consolidato. Specialmente nelle attività artistiche ci sono persone che riescono ad esprimersi come ad esempio nelle arti figurative o nella stesura di un manoscritto, con proprietà che stupiscono anche se queste non sono state attuate seguendo un metodo. Queste sono persone talmente capaci che creano nuovi metodi e in un recente post li abbiamo chiamati geni. Ma anche noi possiamo confidare nelle capacità recondite del nostro cervello,  di recente fra le mie tante letture notturne ho riconosciuto in quello che è  stato chiamato effetto Zeigarnik. Zeigarnik era una psicologa e psichiatra del secolo scorso morta non da tanto tempo nel 1988. Nei suoi studi comportamentali aveva analizzato un effetto della mente interessante. Aveva notato in un ristorante molto affollato un cameriere che prendeva ordinazioni in continuazione, con uno scambio di battute la psicologa si accorse che la persona riusciva a tenere a mente tutte le ordinazioni che erano in corso, ma dimenticava completamente quelle che erano concluse. L'effetto Zeigarnik descrive come la mente umana ha più facilità a continuare un'azione già cominciata e portarla a termine, piuttosto che dover affrontare un compito partendo da zero. L'essere umano proprio nel momento in cui la necessità diventa impellente è in grado di trovare virtù che non pensavamo di avere.

Il metodo di studio e l'applicazione di un ragionamento che comporti conclusioni o coesioni (coesione linguistica) coerenti (coerenza linguistica) non è una cosa del tutto immediata.  Per capire cosa è un metodo di studio,  che abbia un certo valore nella vita, possiamo prendere ad esempio chi volesse fare un corso di studi universitario.

Tutte le discipline universitarie sono percorsi che vanno fatti seguendo una certa scaletta di tempi che portano ad un risultato finale che è il conseguimento di una laurea di specializzazione.
La laurea si ottiene solo con l'ultimo esame di tesi che conclude la serie di studi della persona. Ovviamente come si può ben capire non è la tesi finale a stabilire la laurea dello studente. Essa è solo propedeutica al percorso di studio. Il voto infatti è condizionato da come sono stati affrontati e superati i vari esami. 

Un laureato, al termine, non ha un bagaglio di conoscenze completo e totale della materia di studio, ma ha sicuramente tutti gli strumenti che gli permetteranno di affrontare con successo gli eventuali problemi che poi nella vita dovrà affrontare. Facciamo un esempio banale, nessuno di noi potrebbe sentirsi in grado di eseguire una qualsiasi operazione chirurgica semplicemente guardando un corso di anatomia del corpo umano. Forse qualche complottista potrebbe pensarlo ma non ci vuole molto per capire quale sarà l'esito finale e poi se volete potete fare voi una prova per dirci come è andata. Ma se oltre al corso di anatomia facesse tutta la sequenza di esami di medicina chirurgica forse fra una decina di anni riuscirebbe nell'intento. Tenendo conto che molti però pensano di essere in grado da farlo perchè sono vittime dell'effetto Dunning Kruger e del suo bias cognitivo.

Le persone ignoranti si considerano più intelligenti di quanto siano in  realtà: l'Effetto Dunning-Kruger

Di recente mi sono arrivate alcuni link di pubblicazioni o di studi legati ad esempio a quel gigantesco castello che l'organizzazione ha costruito sopra alcune date storiche. Le date le conoscerete molto bene sono quelle del 607 del 537 e del 1914. Ora vi prometto, al contrario di altri, che non daremo la nostra interpretazione ma volevo considerare con voi invece il metodo con cui sono state prese in considerazioni queste date e le soluzioni che sono state trovate.
Analizziamo la prima spiegazione ufficiale che l'organizzazione ha dato a riguardo.

Il 1 Maggio del 1953 la Torre di Guardia  in un articolo dal titolo "la conclusione dei Tempi dei Gentili" spiega come si è arrivati a comprendere che nel 537 Ciro ha liberato gli Israeliti e come essi sono potuti rientrare a Gerusalemme grazie ad un editto compilato dal re. Ora tappatevi il naso e provate a leggere questa parte dell'articolo che è composta da una parte del paragrafo 9 e a quella del paragrafo 10 di questo articolo di rivista. 

The Enciclopedia Britannica (undicesima edizione del 1910) dice sotto la voce “Ciro il Grande” (pag. 707): “Non sappiamo perché la guerra con Babilonia che era divenuta inevitabile, fu protratta fino al 539. Anche qui Ciro in una sola campagna distrusse un potente stato. L’esercito di Nabonedo fu disfatto; la stessa Babilonia non tentò nessuna resistenza, ma si arrese il 16 di Tishri (10 di ottobre) 539, al generale persiano Gobria”. 10 Questo Gobria è frequentemente identificato in Dario il Medo. Daniele 9:1 e 11:1 parlano del “primo anno di Dario” quale “re del regno dei Caldei”. Babilonia fu abbattuta nell’ottobre del 539 a.C., ma il modo ordinario babilonese di calcolare il tempo di regno di un re lo faceva partire dal 1° del mese di Nisan nella primavera dell’anno. Cosicché i mesi trascorsi dall’ottobre del 539 al 1° Nisan del 538 a.C. furono classificati come “principio di regalità”. Il primo anno completo di Dario avrebbe pertanto durato dal 1° Nisan 538 a.C. alla fine del mese di Adar nel 537 a.C., ossia dal 24 marzo 538 all’11 marzo del 537 a.C. del calendario giuliano (o dal 18 marzo 538 al 5 marzo 537 a.C. del calendario gregoriano). Il primo anno di Ciro è usualmente dato come il 538 a.C. Cosicché se Ciro regnò contemporaneamente a Dario, il primo anno completo di Ciro dovette contenere più di due mesi del 537 a.C., perché Ciro potesse emanare il suo decreto per la ricostruzione del tempio di Gerusalemme. Ma se Ciro succedette a Dario durante o immediatamente dopo il primo anno di Dario, il primo anno completo di Ciro dev’essere trascorso dal 1 Nisan 537 a.C. alla fine di Adar, 536 a.C., o dal 12 marzo 537 circa al 29 marzo 536 a.C., calendario giuliano (o dal 6 marzo 537 al 23 marzo 536 a.C., calendario gregoriano). Questo consentirebbe sufficienti mesi nell’anno 537 a.C. perché il decreto di Ciro potesse percorrere tutto il suo regno, e così fossero latte le contribuzioni per la riedificazione del tempio, e gl’Israeliti potessero prepararsi al viaggio per Gerusalemme, e perché si stabilissero nelle loro città avanti il primo giorno del settimo mese (Tishri) nel 537 a.C. — Esd. 1:1; 2:68-70; 3:1, 6. Vedere nota in calce.

Se sei arrivato sino qui e non hai chiuso il blog, vuol dire che ti sei liberato il naso e hai saltato la spiegazione. Come avete notato per quel poco che avete letto, l'argomentazione è piuttosto elaborata ma per dirla in modo confidenziale non si capisce una mazza. Provate a tortur... a leggere al vostro coniuge  il brano e poi sotto mi scrivete il commento con la sua risposta. Una prosopopea che noi immaginiamo sia volta solo a dimostrare la dedizione al dettaglio.  Questo perchè semplicemente non si capisce a quali domande stia cercando di rispondere. Prendiamo ad esempio la frase

Babilonia fu abbattuta nell’ottobre del 539 a.C., ma il modo ordinario babilonese di calcolare il tempo di regno di un re lo faceva partire dal 1° del mese di Nisan nella primavera dell’anno.

In questa frase c'è ad esempio un modo di ragionare improprio, nella secondaria sembra quasi quasi che ci sia una relazione arbitraria fra l'anno del dominio di un Re Babilonese e l'inizio dal 1 Nisan. In realtà il 1 di Nisan era l'inizio dell'anno babilonese, per questo  tutti gli eventi vengono allineati con quella data, cosa che facciamo tutti noi in tutto il mondo. Purtroppo per il pipparolo studioso teocratico i problemi non finirono li, ma aumentarono quando scoprì invece l'inizio dell'anno ebraico era diverso, perchè avveniva il 1 di Tishrì e cioè nell'autunno (Esodo 23:18), così c'erano sei mesi di differenza fra gli anni compiuti babilonesi e quelli ebraici. Tanto per farvi capire un evento che capitava a Gennaio avveniva in anni diversi a seconda del calendario. Gli Ebrei però acquisirono un secondo calendario stranamente coincidente con quello Babilonese, che iniziava appunto in primavera così come comandato da Geova. (Esodo12:2) Alla fine in pratica gli Israeliti avevano due calendari uno sacro che iniziava in primavera e uno governativo che iniziava nell'autunno. Poi tralasciamo pure che per evitare gli anni bisestili inizialmente gli assiri (calendario lunisolare) e di conseguenza gli israeliti, avevano addirittura un calendario ballerino sincronizzato con la luna nuova e quindi i mesi venivano auto allineati creando un pandemonio cronologico (Calendario ebraico). Il poverino probabilmente poi si è accorto che le definizioni del tempo cambiavano di volta in volta a seconda delle ere e a seconda dello scrittore.

Gli anni del 500 avanti era volgare non avevano la stessa lunghezza temporale degli anni che poi ad esempio sono stati definiti con il calendario gregoriano, che si differenziavano dal calendario giuliano e che non erano  coincindenti con il calendario assiro tanto meno quello ebraico, che come ben sappiamo erano calendari lunari e non solari. Gli anni dei calendari lunari duravano 360 giorni e per questo dovevano riallineare il calendario con corposi anni bisestili. Ma per lo studioso teocratico poaretto lui, tutte queste problematiche non esistevano, lui arresosi dalla mole di abnorme di complessità, sovrapponeva senza alcun problema i vari calendari. Così sembra proprio che ci stia facendo una grosso superpippone per confonderci con il delirio e mascherare così la sua incapacità di gestire e risolvere il grosso problema interpretativo dove è caduto. Come potete notare alla fine delle sue considerazioni dopo aver saltellato fra gli anni e i giorni di quel lontano periodo poi non si sa con quale criterio il paragrafo termina con la data del 537.

Ora veniamo alla spiegazione per arrivare al 607, che compare solo pochi paragrafi dopo e proviamo a confrontare le due spiegazioni.

14 Nel 537 a.C. ebbe termine così la desolazione del paese di Giuda e di Gerusalemme. Poiché questo segnò la fine dei settant’anni di desolazione, quegli anni devono avere avuto inizio sette decenni prima, nel 607 a.C. e Gerusalemme dev’essere stata distrutta quell’anno da Nebucadnetsar.

Ovviamente la prima cosa che pensiamo è quella di tiriare su un respiro di sollievo. Io avevo il terrore negli occhi se dovevo ripetere una dimostrazione come quella precedente, francamente avrei preferito una martellata sul mignolo. Ma noi sappiamo che niente nella storia ha un grado di semplicità paragonabile a quanto espresso nel paragrafo 14.  Ora qui è evidente il completo sdoganamento allo studio cronologico serio. Tirare fuori il 607 in questo modo è da incoscienti se poi lo stesso evento è diventano oggetto di studio secolare. Tutta quella spacciata dedizione storiografica letta nei paragrafi 9 e 10 viene completamente asfaltata da questa dimostrazione sul nulla. Ci devono essere  confronti verifiche analisi che non compaiono e il presupposto di confidare nella profezia biblica, non salva lo storico dal terrifficante e orrorifico errore logico che potrebbe incorrere sovrapponendo date ed eventi in questo modo superficiale. Oppure forse questo storico teocratico ha l'unico scopo presuntamene pretenzioso di utilizzare il 607 come trampolino per la profezia dei 7 Tempi e che porta al 1914? 

Facciamo finta di nulla e continuiamo nelle considerazioni con il beneplacito dubbio. Ora però che il 607 è stato tirato fuori dal cilindro come lo plintiamo bene sul terreno? Ebbene si nel paragrafo 16 abbiamo una nuova prosopopea per spiegare a quale giorno dell'anno secolare è avvenuto il 10 Ab del 607, ovviamente non potevo non risparmiarvi

17 Essendo lunare, l’anno giudaico cominciava col primo novilunio più vicino all’equinozio di primavera. Il Nautical Almanak Society of Britain, in data 11 dicembre 1945, c’informa: “L’equinozio di primavera dell’anno 607 a.C. fu il 28 marzo, e il novilunio più vicino venne il 2 aprile, alle ore 23; qualsiasi calcolo più rigoroso sarebbe senza importanza”. Ma il direttore in funzione del Nautical Almanac dell’U.S. Naval Observatory del 1 agosto 1946, ci dà come data dell’equinozio di primavera del 607 a.C. il 27 marzo, alle 7 pomeridiane (calendario giuliano), differendo così dal calcolo britannico di un giorno. Dà come data del novilunio più vicino all’equinozio di primavera il 2 aprile, alle 10 pomeridiane (calendario giuliano), concordando così col calcolo britannico. Dà il 5° novilunio, con cui incominciava il 5° mese giudaico, Ab, come avvenuto alle 10 antimeridiane 30 luglio (calendario giuliano), o, 23 luglio (calendario gregoriano). Questo novilunio non sarebbe stato visibile a Gerusalemme prima che fossero passate 30 ore. Perciò il 1° Ab, o il primo giorno del 5° mese giudaico, non cominciò prima del calar del sole del 1° agosto (giuliano), o, del 25 luglio (gregoriano). E così il 10 di Ab, ossia il 10° giorno del 5° mese, sarebbe cominciato al calar del sole del 10 agosto per continuare fino al calar del sole dell’11 agosto, calendario giuliano, o 3 a 4 agosto, calendario gregoriano. Quel giorno, nel 607 a.C., cominciò la distruzione di Gerusalemme come fu descritto sopra.
18 Ma la desolazione completa del paese non ebbe neppure inizio l’11 agosto (giuliano) o 4 agosto (gregoriano) del 607 a.C. Il capitano di Nebucadnetsar lasciò la gente più povera del paese a coltivarlo e a curare i vigneti, e questa gente non s’impaurì e non fuggì in Egitto fin dopo la seconda metà del settimo mese giudaico nel 607 a.C. (Ger. 41:1-4, 11-15; 42:7; 43:4-7) Il novilunio di quel 7° mese cominciò il 27 settembre alle 3 pomeridiane, calendario giuliano; dunque il paese di Giuda e Gerusalemme non fu lasciato nella desolazione e senza abitanti fino all’ottobre del 607 a.C. D’allora in poi calcoliamo che siano cominciati i tempi dei Gentili.

Qui poi abbiamo niente meno che in Nautical Almanak Observatory a spiegare quando sono iniziati i tempi dei gentili. Come potete notare il paragrafo inizia con un errore logico

17 Essendo lunare, l’anno giudaico cominciava col primo novilunio più vicino all’equinozio di primavera.

Non è corretto sostenere che l'anno lunare debba iniziare a prescindere in primavera. Abbiamo infatti visto nelle note precedenti che gli Israeliti saltellavano da un calendario all'altro a seconda dei casi uno iniziava in primavera e l'altro iniziava in autunno. Il calendario Ebraico attuale inizia ad Autunno così come ad esempio tutti quanti voi sapete bene che anche il calendario teocratico inizia a Settembre.
Notate che la "Nautical Almanak Observatory "non compare nella dimostrazione precedente è questo è già un problema di metodo perchè non c'è uniformità nel ragionamento. Tipicamente specialmente per l'interpretazione di datazioni cronologiche è importante avere una base comune di riferimento, per avere  un minimo una garanzia di arrivare a conclusioni coerenti, ma qui purtroppo mancano completamente. Mi viene da dire che gli Israeliti nonostante i plurimi calendari erano comunque molto più precisi nella definizione del tempo che scorreva, precisione che non intravedo invece nel metodo con cui è stato interpretato in queste pubblicazioni. Mentre le date degli eventi ad esempio in 2Re sono descritte con molta meticolosità queste interpretazioni saltellano da una parte all'altra senza un criterio.

Dà il 5° novilunio, con cui incominciava il 5° mese giudaico, Ab, come avvenuto alle 10 antimeridiane 30 luglio (calendario giuliano), o, 23 luglio (calendario gregoriano)

Il poverino cerca di mettere pace fra i numeri sovrapponendo calendari che non esistevano per cercare di uscire fuori dal guazzabuglio numerico. Lo storico teocratico forse non sa che segnare il tempo con il calendario lunare non era molto rigoroso  e il disallineamento dei giorni arrivava ad essere molto consistente. Ad esempio i romani nel 46 aC ( denominato annus confusionis ) hanno dovuto resettare il calendario precedente e introducendo il calendario Giuliano e dovettero portarlo indietro di 3 mesi per correggere i pasticci che avevano creato con i calendari precedenti.
 
In tutti i casi la spiegazione data, parte dal pressuposto presuntuoso che il 607 sia una data corretta. Completamente non curanti della datazione tradizione si sono creati una cronologia alternativa così come se fosse il gioco delle tre carte. 

- Cosa fai oggi? 
- Ma oggi non so mi viene da dire l'anno di distruzione di Gerusalemme. 
- E quando è avvenuta? 
- visto che Cristo è venuto nel 1914 se togliamo 2520 anni otteniamo il 607.
- Twin peaks.

Mentre prima se la menavano quattro gatti fesseria più, fesseria meno, non cambiavano tanto le cose. Adesso l'espansione dell'organizzazione avvenuta e che avviene ancora, con metodi da pirati, ha portato allo scontro ideologico internazionale.   Il tempo si può aggiungere e sommare quando abbiamo una stessa base di riferimento, non puoi attraversare le ere e sperare con la somma di costanti aribitrarie di far coincidere  qualcosa che abbia relazione fra gli eventi. 

Anche pensare a Dio che con tutti i problemi del creato si è messo li ad immaginare come costruire una relazione matematica fra la caduta del tempio di Israele (per il quale non importava più nulla a nessuno) e la venuta di Gesù sulla terra mettendo un codice nascosto nella bibbia fra eventi accaduti 3000 anni fa con calendari diversi fra di loro. (simbolismo numerico bibilico) Una roba che alletta un protocomplottista non un fedele e raziocinante servitore di Geova che metterebbe tutto quanto subito nel contenitore dell'indifferenziata terrapiattista. La dimostrazione che la cose non sono andate come speravano è evidente anche nel salto carpiato che il povero Russel stesso ha dovuto fare quando si è accorto che Gesù non era arrivando così come pensava. E li di nuovo il superpippone teocratico

"ma mi avevi detto che Gesù si sarebbe reso visibile"
"si ma non ti ho detto come"
"ma io avevo capito che saremo stati rapiti in cielo"
"sei ancora qua?"
"be secondo te?"
"allora si vede che ti sei sbagliato."
"double twin peaks."

Lo smetodo teocratico è stato quello di mischiare cronologia secolare con cronologia interpretativa biblica aggiungendovi una buona dose particolarmente scandalosa di numerologia protocomplottistica per poi arrivare al 1914. Con tutto questo centrifugame ci stupiamo della farlocca interpretazione della doppia generazione? Quando uno si inventa dei castelli per aria anche fare e disfare i ponti non è un problema. 

Ora al termine di questo lungo post subito si potrebbe fare una controcritica e dire che alla fin fine ci siamo concentrati su una pubblicazione del 1950 e che da quel tempo in tutti i casi le cose sono cambiate. L'intento di questo post è anche quello di far vedere come le cose cambiano per poi alla fine non cambiare nulla. In un prossimo post prenderemo in considerazione come è stato rivisto e spiegato queste datazioni seguendo un metodo più aggiornato e moderno che dovrebbe risolvere tutti i dubbi sorti in questa pubblicazione. Voi cosa credete che scopriremo?


bibliografia
http://www.moodcare.com/memoria-funzioni-cognitive-pensa-la-nostra-mente/
https://it.wikipedia.org/wiki/Problem_solving
https://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_Zeigarnik
https://it.wikipedia.org/wiki/Calendario_giuliano
https://www.britannica.com/science/calendar/Ancient-and-religious-calendar-systems#ref313442
https://online.flippingbook.com/view/870309/14/ "Gli affari del Regno"
https://wol.jw.org/en/wol/d/r1/lp-e/1101993006 ""Proclamatori del regno"
https://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1200000866 "Calendario"
https://it.wikipedia.org/wiki/Saggio_sulla_teoria_dei_satelliti_di_Giove
https://it.wikipedia.org/wiki/Coesione_(linguistica)

https://it.wikipedia.org/wiki/Civilt%C3%A0_babilonese#:~:text=La%20civilt%C3%A0%20babilonese%20designa%20uno,Babilonia%2C%20ovvero%20la%20sua%20capitale.

https://en.wikipedia.org/wiki/History_of_the_Assyrian_people#:~:text=The%20history%20of%20the%20Assyrian,in%20the%2025th%20century%20BC.&text=These%20modern%20areas%20encompassed%20ancient,BC%20and%207th%20century%20AD.

https://it.wikipedia.org/wiki/Nabonide
https://it.wikipedia.org/wiki/Ciro_II_di_Persia
https://revistas.uam.es/isimu/article/download/3684/3922/7211
https://en.wikipedia.org/wiki/Siege_of_Jerusalem_(587_BC)
https://www.newswise.com/articles/evidence-of-the-587586-bce-babylonian-conquest-of-jerusalem-found-in-mount-zion-excavation
https://www.britannica.com/biography/Zedekiah
https://www.andrews.edu/weblmsc/moodle/public/courses/relb274/lesson10/Bartlett%20Edom%20and%20the%20Fall%20of%20Jerusalem.pdf
https://www.reuters.com/article/us-israel-archaeology-babylon-idUSKBN0L71EK20150203
https://www.britishmuseum.org/collection/object/W_1920-1213-81
https://www.agapebiblestudy.com/Kings_2/Kings_2_Lesson_9.htm
http://www.fmboschetto.it/didattica/Bibbia/numerologia.htm