sabato 27 gennaio 2024

Vedi tu

 

Facciamo riferimento obbligato al grande inizio del 2024 con il quale questa organizzazione ha consacrato e confermato il suo stato di grazia con il devoto popolo di seguaci che fanno seguito ad un secolo di tanti sentieri percorsi per poi infine arrivare alla continua meta spostata di fatti che sono presunti prima durante e dopo. Nella perenne idea dell'illuminato progresso se davvero la luce si fosse fatta più vivida ora saremo davanti ad una devastante supernova, mentre abbiamo il sospetto che si deve fare attenzione all'alito che respiriamo per non spegnere gli ultimi esitanti sprazzi di un esanime mozzicone di candela che affonda nel verde profondo.

Se per caso vi siete persi le ultime perle di saggezza sull'entità degli ultimi giorni ci siamo qui noi che vi rimettiamo all'ordine. Ecco così il lungo video dove finalmente l'organizzazione svela cosa accadrà ad Armaghedon. Si risponderanno a domande tipo: Chi Resusciterà i morti nel nuovo mondo? Gli unti aiuteranno l'opera di resurrezione che sarà in corso ? I morti di Sodoma e Gomorra verranno resuscitati? Una volta iniziata la grande tribolazione ci potrà essere l'opportunità per i non testimoni di Geova di unirsi al suo popolo? Quando finirà la predicazione della buona notizia? Tutti quelli che moriranno nella grande tribolazione andranno incontro alla morte eterna? Allora ecco a voi la luce vivificante proposta non solo al popolo dei fedeli ma anche al tutto attonito universo. Per i più deboli consiglio di legarsi alla sedia. 






Devo dire le risate che si sentono sembra proprio una imbarazzante claque delle sit com anni 80 e la voce contraffatta con l'eco da auditorium è emblematica dell'artificio in corso. Così già da questo è semplice capire che non siamo davanti ad un evento normale. Avete presente l'arte del prestigiatore? Avete presente quelli che nascondono la moneta fra le mani? Si lei è sempre li ma tu non lo sai o fai finta di non saperlo, così poi in un attimo lei appare e un attimo poi scompare. Perchè rovinare tutto svelando il trucco? Perchè non continuare nell'illusione dell'evento magico? Poi nel continuo salto delle ipotesi che si accavallano fra di loro, si ripete il mantra della consapevolezza quella degli antichi greci che come un continuo ronzio aiuta a dare l'idea non poco a convincerci di non essere davanti ad un nosocomio psichiatrico. Splane o Jackson dicono la sostanziale verità di questa organizzazione

Non lo sappiamo

Così svelato l'arcano, siamo davanti alla pachidermica potenza teocratica dell'organizzazione al termine della gravida faunistica gestazione, dopo la rottura del sacco amniotico delle idee, partorisce il frutto dell'incompetenza consapevole un minuscolo mus musculus roditorio che svela la sfacciata apologia di chi saltella fra l'incredibile e l'ovvio, l'ignoranza. Si perché nell'artificio dell'immaginario dare l'idea di essere persone normali che non capiscono, potrebbe svelare l'edulcorante che addolcisce la pillola. 

Con la metafora della pillola vogliamo dire che ci sono inconvenienti da tenere conto? Si. L'inconveniente si suddivide in due aspetti sostanziali. Il primo è che il sistema è strutturato in questo modo e se non ti piace devi incominciare a gestire la consapevolezza che te lo devi far piacere. Il secondo è che l'aggregazione ha un costo materiale vero che si suddivide a sua volta in due tipi di risorse che hai disponibili: il tuo tempo e il tuo denaro.

Ora poi qualcuno dei consapevoli più oltranzisti potrebbe illudersi di fare il grandeur e convincere se stesso e gli altri con "io gli inconvenienti non li pago!" e poi in un crescendo "Dio e più che altro questa organizzazione mi da più di quello che spendo". 

Ecco, come dire, l'organizzazione è come un grande prestigiatore perchè quegli inconvenienti non fanno parte di un do ut des. La verità è che li hai già pagati da un bel pezzo e continuerai a farlo ad oltranza. Adesso puoi solo chiederti se ti sta bene pagarli ancora, oppure no, con la consapevolezza sottolineo però che Dio chiede la priorità ad altri tipi di sacrifici. Vedi tu.

domenica 21 gennaio 2024

Abissi incolmabili: Le distanze tra la religione e la spiritualità

Nel campo delle esperienze umane risiedono bellezza ma anche tante amenità. La nostra vita è un insieme di eventi alcuni tristi e purtroppo anche in tanti casi davvero cruenti e crudeli. Ci sono però, e non sono pochi, anche tanti momenti dove la riflessione fa luogo alla saggezza e le acque della pace serenità si riversano come un fiume eterno, così si narra di un tempo in cui un uomo colto fu chiamato a spiegare le distinzioni tra le vie della religione e le profondità della spiritualità.

Le sue parole risuonarono come un salmo antico, intrecciando il filo d'oro della comprensione divina tra ciò che è stato costruito da mani umane e ciò che è intessuto nell'eternità dell'anima. Come antiche profezie rivelate, le parole di questo saggio, sono un antitipico moderno Isaia, che solleva il velo che separa il terreno dall'eterno, il dogma della verità interiore dalle altezze delle beatitudini spirituali. In questi commenti, navigheremo tra parole sacre e profane e cercheremo di capire attraverso il gioco dei contrasti e delle visioni prospettiche il confine tra il religioso e il spirituale, aprendo le porte della comprensione a chi cerca una luce interiore.

Per fare questo è necessario fare lo sforzo di ignorare l'aridità della spiritualità deviata del passato e guardare oltre l'orizzonte degli eventi che sin'ora hanno coinvolto la nostra vita. Le esperienze negative non devono far perdere i riferimenti e le prove evidenti che tra poco daremo per comprendere che esistono differenze sostanziali fra la religione professata e la spiritualità.

A quell'uomo è stato chiesto che cosa era la religione e la spiritualità. La risposta è stata profonda:

▪ La religione non è una sola, ce ne sono tante.
▪ La spiritualità è una.

▪ La religione è per chi dorme.
▪ La spiritualità è per i svegli.

▪ La religione è per chi ha bisogno di qualcuno che gli dica cosa fare e vuole essere guidato.
▪ La spiritualità è per chi presta attenzione alla propria voce interiore, che non vuol dire fare quello che ci pare.

▪ La religione ha una serie di regole dogmatiche.
▪ La spiritualità ci invita a ragionare su tutto, a mettere in discussione tutto.

▪ La religione minaccia e spaventa.
▪ La spiritualità dona pace interiore.

▪ La religione parla di peccato e colpa.
▪ La spiritualità dice: "impara da un errore".

▪ La religione reprime tutto ciò che è falso.
▪ La spiritualità trascende tutto, ti avvicina alla verità!

▪ La religione parla di un Dio; non è Dio.
▪ La spiritualità è tutto e quindi è in Dio.

▪ La religione inventa.
▪ La spiritualità ritrova.

▪ La religione non tollera nessuna domanda.
▪ La spiritualità mette in discussione tutto.

▪ La religione è umana. È un'organizzazione con regole fatte dagli uomini.
▪ La spiritualità è Divina, senza regole umane.

▪ La religione è la causa delle divisioni.
▪ La spiritualità unisce.

▪ La religione ti cerca per credere.
▪ La spiritualità devi cercarla per credere.

▪ La religione segue i concetti di un libro sacro.
▪ La spiritualità cerca il sacro in tutti i libri.

▪ La religione si nutre di paura.
▪ La spiritualità si nutre di fiducia e fede.

▪ La religione vive nel pensiero.
▪ La spiritualità vive nella Coscienza Interiore.

▪ La religione si occupa di rituali eseguiti.
▪ La spiritualità ha a che fare con il Sé Interiore.

▪ La religione alimenta l'ego.
▪ La spiritualità spinge a trascendere oltre.

▪ La religione ci fa rinunciare al mondo per seguire un Dio.
▪ La spiritualità ci fa vivere in Dio, senza rinunciare alla nostra vita esistente.

▪ La religione è un culto.
▪ La spiritualità è meditazione interiore.

▪ La religione ci riempie di sogni di gloria in paradiso.
▪ La spiritualità ci fa vivere la gloria e il paradiso in terra.

▪ La religione vive nel passato e nel futuro.
▪ La spiritualità vive nel presente.

▪ La religione crea chiostri nella nostra memoria.
▪ La spiritualità libera la nostra Coscienza.

▪ La religione ci fa credere nella vita eterna.
▪ La spiritualità ci rende consapevoli della Vita Eterna.

▪ La religione promette vita dopo la morte.
▪ La spiritualità è trovare Dio nella nostra interiorità durante la vita attuale prima della morte.

▪ La religione potrebbe essere utile. 
▪ La spiritualità è necessaria.

▪ La religione serve ad uno scopo.  
▪ La spiritualità se non è praticata è inutile.

Non siamo esseri umani, che vivono un'esperienza spirituale. Siamo esseri spirituali, che attraversano un'esperienza umana.



Fonte sconosciuta...

venerdì 12 gennaio 2024

Rapporto mondiale 2023: i numeri in calo ma presentati come in crescita. Perché?

Ancora una volta il rapporto mondiale indica che le attività e i risultati della predicazione rallentano. Il dato principale, quello del numero totale dei testimoni attivi nel mondo, presenta una crescita di solo 1,3%. Facendo un confronto tra i proclamatori del 2019 (8.471.008) e quelli di quest’anno (8.625.042) la crescita in 4 anni è di 1,79%. A confronto nello stesso periodo la popolazione mondiale è cresciuta di oltre il 4%. Nel grafico che segue la variazione percentuale del numero dei proclamatori negli ultimi anni.



Nonostante non ci sia crescita nelle pubblicazioni si continuano ad usare espressioni eclatanti circa l’aumento straordinario a cui stiamo assistendo. Faccio tre esempi:

Primo esempio: Il recente annuncio riguardante un grande aumento del numero degli studi biblici e dei battezzati.

Ecco il testo dell’annuncio: “Seguono i dati entusiasmanti che sono stati trasmessi.

Battezzati: ci sono stati 269.517 battezzati; si tratta di un incremento dell’85 per cento rispetto all’anno di servizio 2022! 
Studi biblici: in media sono stati tenuti 7.281.212 studi biblici, il che rappresenta un aumento del 28,5 per cento”. 

Qui a sinistra la graduatoria con il numero dei battezzati e degli studi biblici degli ultimi anni. Per quanto riguarda i battezzati è il 21º risultato utile confrontando quello degli ultimi 34 anni. Per quanto riguarda gli studi addirittura il 13º risultato confrontando gli ultimi 15 anni. Effettivamente c’è stato un aumento rispetto all’anno scorso ma che non rappresenta una tendenza generale. Nelle analisi dei titoli di borsa si chiamerebbe rimbalzo, cioè un movimento al rialzo di breve durata dopo una veloce fase discendente. L’articolo parlava anche dell’aumento del numero dei pionieri ma questo è solo la ovvia conseguenza della drastica riduzione nel requisito del numero delle ore.

Secondo esempio: il video della lezione 55 “un dono per Geova” del nuovo libro “Potete vivere”. Titolo del video “Come vengono usati i fondi”

Nel primo punto del video viene detto: “Ogni anno centinaia di migliaia di persone diventano nostri fratelli e sorelle. Per far fronte a questa crescita impieghiamo del denaro per costruire nuovi luoghi di culto e filiali in tutto il mondo.” Sembrerebbe quindi che i nuovi luoghi di culto per far fronte alla crescita. 

Quale crescita? 

Il numero delle congregazioni è attualmente 118.117. Nel 2015 era 118.016. Un aumento di sole cento congregazioni in 8 anni. Il numero dei proclamatori come dicevamo è circa lo stesso del 2019. Il numero di battezzati fa pareggio con i chi non c’è più per vari motivi: morti, disassociati e inattivi. Usando l’espressione “Ogni anno centinaia di migliaia di persone diventano nostri fratelli e sorelle. Per far fronte a questa crescita...” si vuol dare l’impressione che nuovi luoghi di culto sono necessari per accogliere ogni anno altre centinaia di migliaia di persone che si aggiungono… ma dove sono? 

Più corretto dire semplicemente che il denaro viene impiegato per costruire nuove sale o per ristrutturarle, senza menzionare queste fantomatiche centinaia di migliaia che si aggiungono a noi ogni anno e che ingrossano le congregazioni, che devono essere divise, fare turni scomodissimi, stare accalcati fino al punto di costruire una nuova sala e finalmente avere lo spazio a sufficienza per accogliere queste centinaia di migliaia di nuovi.

Terzo esempio: un articolo di circa due anni fa: “Commemorazione 2021: I Testimoni di Geova in Belgio registrano il più alto numero di presenti degli ultimi decenni”

L’articolo diceva: “Nel 2021 in Belgio un totale di 49.040 persone ha assistito alla Commemorazione della morte di Cristo, l’evento più sacro dell’anno per i Testimoni di Geova. Questo è stato il più alto numero di presenti in Belgio dal 1995, ed è quasi il doppio del numero di Testimoni nel paese.

Nel febbraio 2021 la filiale dei Testimoni di Geova del Belgio ha registrato un massimo di 11.804 persone che studiavano la Bibbia, quasi 1.000 in più rispetto alla media del precedente anno di servizio. Negli ultimi cinque anni, in media 450 persone ogni anno hanno scelto di battezzarsi come testimoni di Geova. Questi sviluppi positivi in Belgio sono solo un piccolo esempio di come i Testimoni di Geova in tutto il mondo stanno vedendo adempiersi questa profezia della Bibbia: “Il piccolo diverrà mille e l’insignificante una nazione potente” (Isaia 60:22).”

Anche in questo caso i numeri vengono presentati in modo fuorviante. L'articolo prende in considerazione tre dati:

1) Presenti alla commemorazione
2) Studi biblici
3) Battezzati

L'andamento rispetto a questi tre fattori adempie secondo l'articolo la profezia di Isaia 60:22, ma le cose stanno davvero così? Analizziamo i tre dati menzionati nell'articolo:

1) Presenti alla commemorazione: 49.040

Questo dovrebbe essere il dato principale, infatti è presente anche nel titolo. Diciamo intanto che non si tratta di un record. Tra il 1992 e il 1995 il numero di presenti è stato più di 50.000. Poi è calato per attestarsi a circa 44.000 dal 2005 in poi. Negli ultimi due anni il dato è in linea con la media degli ultimi 20 anni. Cos'è successo due anni fa? Da un punto di vista statistico un dato disallineato rispetto alla media. Perché? Non lo sappiamo. Forse perché la commemorazione era tenuta con Zoom. In ogni caso, così come una r o n d i n e n o n f a p r i m a v e r a , u n d a t o eccezionale non riflette un andamento generale. Il grafico qui riportato lo rende chiaro.

2) Studi biblici: 11.804

Dire che è stato registrato un massimo di studi è relativo, se non fuorviante. Massimo rispetto a cosa? Nei primi anni '90 si tenevano oltre 12.000 studi, quindi non è sicuramente il massimo assoluto. Si tratta di un aumento rispetto all'anno precedente. Tale aumento di studi che frutti ha portato? Se il numero dei proclamatori circa è lo stesso del 1999 (erano 25.395 ora 26.048) e i battezzati sempre meno ne deduco che i risultati sono stati molto limitati. Quest’anno il numero di studi è diminuito ulteriormente: 10.340

3) Battezzati: 450

Un dato questo molto basso rispetto agli anni precedenti. Nel 1975 i battezzati erano oltre 2.500, il quintuplo, a fronte di meno di 20.000 proclamatori. Negli anni '80 e '90 i battezzati erano oltre 1.000. Dal 2000 in poi la media è stata sempre di circa 500 battezzati all'anno. L’anno scorso addirittura 334.

Le motivazioni

Perché le statistiche vengono presentate in modo di dare a intendere che ci sia una grande crescita nonostante l’opera stia rallentando? Per vari motivi:

1) I dati positivi generano entusiasmo e ulteriore crescita, al contrario dati negativi provocano scoraggiamento e un senso di inutilità nell’impegnarsi in un opera che non porta risultati.

2) L’interpretazione della profezia di Isaia 60:22. Nelle pubblicazioni si dice che ‘il piccolo diventa 1.000’ si adempie con l’aumento che effettivamente c’è stato dai tempi di Russel ai nostri giorni. L’ultima parte della profezia dice che questa crescita sarebbe stata ‘affrettata’ poco prima della fine. Si cerca di dimostrare che ora sta avvenendo questa accelerazione.

3) Più volte le pubblicazioni hanno affermato che la fine sarebbe venuta quando l’opera avrebbe raggiunto il massimo della sua intensità. Facendo una ricerca con la parola culmine si trovano varie pubblicazioni che lo sostengono (wt 1/3/1985, wt 15/6/1977, wt 15/7/2008, km 3/89, wt 1/1/1980, km 11/2010, km 5/2000, wt 15/3/1970). Vi cito solo due esempi: il km 11/2010 dice “quest’opera continua a intensificarsi mentre procede verso il suo culmine”. Wt 15/3/1970 ‘possiamo essere sicuri che l’opera di proclamare i giudizi di Dio ed insegnare la verità aumenterà fino al finale culmine’.

Post di Saroj


(NDR) In conclusione, mentre le statistiche presentate sembrano suggerire una crescita entusiasmante nelle attività dei Testimoni di Geova, è oltremodo essenziale esaminare i dati in modo critico e contestualizzato. La tendenza generale mostra che la crescita nei proclamatori, il numero di battezzati e gli studi biblici è relativamente modesta rispetto a tutti gli indici di crescita generali

Ricordiamoci delle parole del Salmista nel Salmo 127:1, che afferma:
A meno che Geova non costruisca la casa,
è inutile che vi fatichino i costruttori.+
A meno che Geova non protegga la città,+
è inutile che stia sveglia la guardia.
Possiamo solo confidare nella guida divina e riconoscere che il successo e la crescita autentica sono guidati dalla volontà di Dio.

Non dimentichiamo pure in Proverbi 16:18:
L’orgoglio viene prima del crollo,e lo spirito superbo prima della caduta.+
L'umiltà nell'affrontare i risultati e nell'analisi delle attività è fondamentale per la crescita spirituale e il servizio a Dio. Le cifre potrebbero essere interpretate in modi diversi, quello che conta è la sincerità nell'esaminare la realtà senza pregiudizi di una organizzazione che oramai è sostenuta solo dall'idea di essere protetta da Dio. Questa consapevolezza è cruciale per evitare l'illusione di un successo che potrebbe non essere sostenuto dai dati reali. Cerchiamo la verità nelle nostre azioni Giovanni 8:32:
"Conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi."


giovedì 4 gennaio 2024

Viaggio nella storia dei significati: La sacralità della vita e la sua rappresentazione del sangue

Immergiamoci in un viaggio di comprensione e analisi, esplorando il paragrafo 11 dell'opuscolo dei Testimoni di Geova sul problema del sangue. Un'affascinante riflessione ci porterà a esaminare Genesi 9:4-6 e il significato ancestrale che gli antichi ebrei attribuivano al sangue. Scopriamo insieme le connessioni tra vita, anima e la proibizione del consumo di sangue, esplorando le sfumature tra interpretazione moderna e antiche credenze

Ora preliminarmente per il Testimone di Geova in genere non prendere la trasfusione di sangue viene più visto come una soluzione che non un problema. In questo opuscolo l'organizzazione tenta di affrontare l’argomento cercando di trovare una base logica convincente. Nel paragrafo 11 dopo una breve disamina sull'argomento si cerca di descrivere la base biblica che descriva il pensiero di Dio sul sangue e il suo uso. Leggiamo

11 In primo luogo, il Creatore provvedeva una regola dietetica in un tempo in cui il genere umano stava avendo un nuovo inizio. (Confronta Genesi 1:29). Tuttavia, Dio mostrò che nell’uccidere animali per cibo vi era implicata più che la dieta. Questo accadeva perché il sangue di una creatura ne rappresentava la vita o anima. Perciò alcune traduzioni della Bibbia rendono Genesi 9:4: “Soltanto non mangerete la carne con la sua vita, cioè il suo sangue”. — La Bibbia di Gerusalemme; Versione Riveduta.
Come ci conferma l'organizzazione stessa, il comando descritto in Genesi 9:4 di astenersi dal sangue nasce da una regola dietetica e già qui ci sarebbero tanti dubbi da dover affrontare, perchè ancora adesso gli ebrei ultraortodossi intendono esattamente ma solo in questo modo, il versetto in questione. Ma notiamo il salto logico successivo quando viene interpretato Genesi 9:4 dove si crea la relazione fra la vita e il sangue. La scrittura dice:

Genesi 9:4: “Soltanto non mangerete la carne con la sua vita, cioè il suo sangue”.

In questo versetto è piuttosto evidente che il nostro antico scrittore biblico aveva un idea precisa sul significato di vita e sangue. La relazione fra il sangue e la vita è stretta e non figurativa o "rappresentativa". Così come si spiega in Deuteronomio ripetendone il concetto ma anche spiegando bene il motivo della scelta dietetica.

Deuteronomio 12:23 Però, sii fermamente deciso a non mangiare il sangue,+ perché il sangue è la vita,*+ e tu non devi mangiare la vita* con la carne

Come si può notare però nel paragrafo precedente dell'opuscolo c'è un elemento di ambiguità perchè l'interpretazione del versetto viene spiegata in modo diverso.
Questo accadeva perché il sangue di una creatura ne rappresentava la vita o anima
Per l'organizzazione il sangue è un elemento rappresentativo e simbolico della vita. Il sangue ha la vita o rappresenta la vita? Prima di rispondere a questa domanda visto che abbiamo preso spunto da una scrittura biblica potrebbe essere utile chiedersi: Quale opinione aveva quell'antico scrittore sul sangue? Siamo in grado di rispondere a questa domanda?

Nella voce di riferimento "Sangue nella religione" leggiamo testualmente da wikipedia, come concepivano la natura del sangue le antiche civiltà, notate il riferimento al potere magico:

Secondo la concezione comune delle religioni dell'antichità, il sangue è simbolo di vita; esso conterrebbe una forza vitale che agisce con un potere magico.[1][2]

In un'altro sito di riferimento leggiamo riguardo alla consapevolezza che avevano gli ebrei del sangue.

Nella Bibbia ebraica, l'identificazione del sangue (dām דם; plurale, dāmîm דמים) con la “vita” o forza vitale (nepeš נפש) in diversi testi biblici fornisce la base logica per la proibizione del consumo di sangue con carne (ad esempio, Gen 9:4; Lev. 17:10-14; Deut. 12:23-24), ma solo una volta questa identificazione sangue-vita è esplicitamente collegata alla manipolazione rituale del sangue sacrificale (Lev. 17:11)

https://www.oxfordbibliographies.com/display/document/obo-9780199840731/obo-9780199840731-0148.xml 


Notate il riferimento della base logica che hanno utilizzato per far capire il principio morale che gli ebrei avrebbero dovuto poi rispettare. Non era una semplice astensione dietetica ma aveva un suo processo logico che era descritto in modo chiaro. L'idea sostanziale di quel tempo era che nel sangue c'era l'anima del essere vivente, ed era quella in realtà che non poteva essere mangiata perchè considerata di proprietà di Dio. 
Se a quell'ebreo (antico) qualcuno gli avesse spiegato che il sangue non è altro che una forma tessuto corporeo simile quindi per caratteristiche alla pelle o muscoli che lo compongono e che non conteneva l'anima della persona non avrebbe avuto nessun problema a evitare questa regola dietetica.
Il ragionamento che facevano in quel tempo sul sangue e sul suo uso ovviamente non era frutto di analisi scientifica ma era il risultato di una serie di relazioni empiriche che le persone facevano e che legavano in una relazione biunivoca il sangue alla capacità dell'essere vivente di avere la vita.

In tutte le religioni dell'epoca il sangue aveva un forte significato ritualistico connesso alla concezione che si avevano sulla natura della vita. Prendiamo spunto da una interessante pagina web sull'argomento che ci fa vedere come sempre nella visione ebraica l'intera umanità abbia origine dall'unione fra la terra e il sangue.

Nella Genesi, la parola ebraica “DAM”, significa “sangue”, e condivide una radice linguistica con Adamo. Questa comunanza porta a svelare la visione teologica della natura dell'umanità. Il nome “Adamo” è anche strettamente legato alla parola ebraica “ADAMAH”, che significa “terra”. Questa connessione è evidente in Genesi 2:7 
3335 [e]   7
way·yî·ṣer   7
וַיִּיצֶר֩   7
And formed   7
Conj‑w | V‑Qal‑ConsecImperf‑3ms   7
3068 [e]
Yah·weh
יְהוָ֨ה
Yahweh
N‑proper‑ms
430 [e]
’ĕ·lō·hîm
אֱלֹהִ֜ים
God
N‑mp
853 [e]
’eṯ-
אֶת־
 - 
DirObjM
120 [e]
hā·’ā·ḏām,
הָֽאָדָ֗ם
man
Art | N‑ms
6083 [e]
‘ā·p̄ār
עָפָר֙
[from] the dust
N‑ms
4480 [e]
min-
מִן־
of
Prep
  
 

 
 
 127 [e]
hā·’ă·ḏā·māh,
הָ֣אֲדָמָ֔ה
the ground
Art | N‑fs
5301 [e]
way·yip·paḥ
וַיִּפַּ֥ח
and breathed
Conj‑w | V‑Qal‑ConsecImperf‑3ms
639 [e]
bə·’ap·pāw
בְּאַפָּ֖יו
into his nostrils
Prep‑b | N‑mdc | 3ms
5397 [e]
niš·maṯ
נִשְׁמַ֣ת
the breath
N‑fsc
  
 

 
 
 2416 [e]
ḥay·yîm;
חַיִּ֑ים
of life
N‑mp
1961 [e]
way·hî
וַֽיְהִ֥י
and became
Conj‑w | V‑Qal‑ConsecImperf‑3ms
120 [e]
hā·’ā·ḏām
הָֽאָדָ֖ם
the man
Art | N‑ms
5315 [e]
lə·ne·p̄eš
לְנֶ֥פֶשׁ
a being
Prep‑l | N‑fs
  
 
.
 
 
 2416 [e]
ḥay·yāh.
חַיָּֽה׃
living
Adj‑fs































Dove Dio forma il primo essere umano, Adamo, dall'ADAMAH. Pertanto, "Adamo" significa l'origine terrena dell'umanità. D'altra parte, "DAM" (sangue) rappresenta la vita. (Levitico 17:14).

DAM = Sangue. ADAM AH = Terra.

Il nome “Adam” incarna in modo intrigante una fusione di questi due concetti. Può essere interpretato come un suggerimento di una profonda connessione tra l'umanità (Adamo) e la forza vitale (sangue), nonché la terra (terra) da cui siamo stati creati. (Eitan Bar)

           https://eitan.bar/articles/hebrew-word-study-blood-dam/

Per capire meglio prendiamo spunto da una ulteriore pagina web che spiega meglio l'interpretazione biblica della parola sangue in quel tempo.


Il sangue nella Bibbia
Il sangue gioca un ruolo enormemente importante nella Bibbia, ma la ragione precisa sembra essere andata perduta nel tempo. ...


È essenziale che il lettore comprenda che gli ebrei associavano il sangue in modo diverso rispetto a noi oggi: la nostra parola inglese "sangue" è primaria; non deriva ovviamente da qualcosa di più fondamentale e serve come base per un piccolo gruppo di parole sanguinarie che hanno per lo più a che fare con la violenza. In ebraico la parola "sangue" è prima di tutto una parte associativa (anche se non necessariamente etimologica) di un insieme di radici che hanno a che fare con la quiete e la produttività.


Nel nostro articolo sulla parola greca per sangue, vale a dire αιμα ( haima ), sosteniamo che quando YHWH trasformò il Nilo in sangue, le acque non iniziarono tanto ad assomigliare a sangue rosso e denso, ma piuttosto smisero di scorrere. Quando YHWH trasformò il Nilo in sangue, forse lo fece in risposta a un uso troppo generoso dell'acqua per l'irrigazione, che rese il Nilo un sistema chiuso e circolante localmente (e quindi cumulativamente contaminante), a causa del quale i pesci morirono.
In secondo luogo, la Torah sottolinea che il sangue serve al corpo come sede dell'anima e per questo motivo non deve essere consumato (Genesi 9:4, Levitico 17:10-14, Deuteronomio 12:24, ATTI 15:20 , 21: 25 ). L'unico "sangue" che poteva essere consumato era il "sangue dell'uva" (Genesi 49:11, Deuteronomio 32:14), che avviene quando l'uva viene strappata dai rami e i suoi succhi individuali vengono uniti e mescolati (il che spiega anche perché Gesù avrebbe insistito affinché fosse bevuto il suo "sangue"; ovviamente non il sangue del suo corpo terreno).


Il sangue è la sede dell'anima, ma l'idea ebraica di anima - נפש ( nepesh ) - non è affatto la stessa cosa che la gente oggi comunemente pensa che sia (e la traduzione della parola nepesh come "anima" è davvero piuttosto sfortunata). . In ebraico, la propria nepesh non equivale a una vaga sostanza eterea ma semplicemente alla propria condizione di vita; è strettamente associato agli atti della respirazione (gli ebrei conoscevano bene il sistema respiratorio e sapevano che il sangue trasporta il respiro) e secondariamente al desiderare.

          https://www.abarim-publications.com/Dictionary/a/a-d-mfin.html 

Notate invece come viene descritta la santità del sangue

I TESTIMONI DI GEOVA sono ben noti per il loro rifiuto di accettare trasfusioni di sangue. Perché questa presa di posizione? Perché la Bibbia mostra chiaramente che il sangue rappresenta la vita della creatura, o anima, per cui è sacro.

Le pubblicazioni parlano riferendosi esplicitamente al sangue e al suo uso come se fosse un mezzo raffigurativo o rappresentativo della vita di una persona. In Genesi 9:4 si parla però di sangue animale ma sarà la base che l'organizzazione utilizzerà per arrivare ad applicare il concetto di sacralità applicata al sangue umano. Se riprendiamo la pubblicazione precedente guardate come espande nel paragrafo 12 il ragionamento espresso nel paragrafo 11:

12 Quindi questa regola divina non era semplicemente una restrizione sulla dieta, come quando un medico consiglia a un paziente di evitare il sale o i grassi. Il Creatore attribuì al sangue un importantissimo principio morale. Versando tutto il sangue che si poteva ragionevolmente scolare, Noè e i suoi discendenti avrebbero manifestato riguardo per il fatto che la vita veniva e dipendeva dal Creatore. 

Perchè è importante sottolineare questa differenza? Se l'antico scrittore come la gran parte dei suoi contemporanei di 5000 anni fa avevano l'idea che nel sangue ci fosse la vita della persona intesa come anima essenza, c'era una base logica diversa rispetto a chi invece parla del sangue come elemento simbolico figurativo. Non pare anche a voi?

Da questa ambiguità iniziale parte tutta la catena logica che arriva alle trasfusioni. Prendete il paragrafo successivo sempre della pubblicazione "..il problema del sangue" che tenta di descrivere il ponte logico fra l'utilizzo del sangue animale e quello umano
13 La succitata scrittura si applica al sangue animale. Si applicherebbe lo stesso principio al sangue umano? Sì, anche con maggior vigore. Poiché Dio continuò a dire a Noè: “Oltre a ciò, io richiederò il sangue delle vostre anime. . . . Chiunque sparge il sangue dell’uomo, il suo proprio sangue sarà sparso dall’uomo, poiché a immagine di Dio egli ha fatto l’uomo”. (Genesi 9:5, 6) Quindi, se il sangue animale (che rappresenta la vita animale) aveva presso Dio un significato sacro, è ovvio che il sangue umano aveva un significato sacro di valore ancora più grande. Le persone che si sarebbero conformate a queste prescrizioni divine non avrebbero sparso il sangue degli uomini (uccidendoli), e nemmeno avrebbero mangiato il sangue sia degli animali che degli uomini.

Ora notate anche qui le ulteriori argomentazioni contradditorie che si sovrappongono alle premesse disallineate iniziali. Dal paragrafo 13 è evidente che l'organizzazione esegua una relazione logica fra la scrittura di Genesi 9:4 e la scrittura successiva di Genesi 9:5,6. 

Le scritture come si può notare hanno come termine in comune il sangue, ad una prima lettura sembra che si riferisca agli stessi aspetti. Ma in realtà lo scrittore ebreo sta parlando di applicazioni del termine in modo diverso. In Genesi 9:4 c'è una regola dietetica sul sangue animale, mentre nella scrittura seguente da Genesi 9:6 si parla del sangue come sinonimo, come quella parte che contiene la vita della persona che è il vero elemento sacro. A questo punto viene da chiedersi: se il sangue contiene l'anima vuol dire che a quel tempo gli ebrei pensavano ad un anima che fosse separabile dal corpo? Certo che si. Innanzi tutto abbiamo la scrittura di Genesi 2:7 dove leggiamo che viene data da Dio all'uomo. Ma che l'anima delle persone fosse separabile dal corpo era del tutto accettato dal mondo antico e in particolare quello Ebraico con tante prove scritturali.

Ricordiamo infatti il passo biblico molto controverso di Saul che vuole parlare con la strega di En dor per rievocare il suo mentore e profeta Samuele (morto da poco). Il racconto che possiamo trovare in 1 Samuele 28, è molto bello ci da il perfetto spaccato dell'epoca e ci dimostra che a quel tempo c'era al di fuori di ogni dubbio l'idea di un'anima separabile dal corpo che risiedeva in un luogo sottostante (inferno) alle terre abitate e che poteva essere richiamata e mettersi in contatto nel mondo di sopra.

Il racconto lascia poco spazio alle fantasie e alla retorica della metafora. Ovviamente per quello che ci riguarda non pensiamo che la persona chiamata fosse davvero Samuele ma nemmeno pensiamo così come ci vuol far credere l'organizzazione il personaggio in questione fosse un qualsiasi demone dell'ultim'ora che si è messo li a fare o'mariuolo.

Per quello che ci riguarda l'aspetto è utile solo a dimostrare antropologicamente che a quel tempo c'erano idee e visioni che non sono del tutto allineate con il pensiero di questa organizzazione e che ci vuole far credere nella sacralità magica del sangue animale e umano o l'esistenza di un'anima separabile dal corpo. Ma queste considerazioni che diventano beghe ideologiche e dogmatiche, sono problemi che lasciamo volentieri alla religione e chi vuole divertirsi nella retorica dello spiritualismo moderno.

Avremo in realtà anche tanti altri argomenti a riguardo, ma già per le differenze di idee e di concetto fra il pensiero ebraico e quello di questa organizzazione religiosa, ci sono ampi margini per rendere il sangue non più un elemento inviolabilmente sacro, ma considerarlo per quello che è cioè una parte del nostro corpo importante che ci garantisce l'esistenza e che per questo deve essere sacro perché garantisce la vita perchè è lei ad essere sacra e non viceversa.

In conclusione, la nostra incursione nelle antiche credenze ebraiche e nella logica interpretativa teocratica ci hanno offerto uno sguardo profondo sulle intricanti connessioni tra vita, anima e il divieto del consumo di sangue. Mentre l'organizzazione interpreta il divieto come radicale, abbiamo visto che la radice di questa proibizione risiede in un'antica comprensione del sangue come portatore di vita e anima e non come mero elemento raffigurativo o simbolico. Questo viaggio nel passato ci invita a riflettere sulle sfumature filosofiche che hanno poi plasmato le credenze, portandoci ora a una consapevolezza più profonda delle complessità legate a questa pratica religiosa. La storia del divieto del sangue si rivela così come un affascinante intreccio tra antiche concezioni e interpretazioni contemporanee, offrendoci uno spunto prezioso per esplorare il perenne dialogo tra tradizione e evoluzione delle credenze umane.

un saluto