giovedì 4 gennaio 2024

Viaggio nella storia dei significati: La sacralità della vita e la sua rappresentazione del sangue

Immergiamoci in un viaggio di comprensione e analisi, esplorando il paragrafo 11 dell'opuscolo dei Testimoni di Geova sul problema del sangue. Un'affascinante riflessione ci porterà a esaminare Genesi 9:4-6 e il significato ancestrale che gli antichi ebrei attribuivano al sangue. Scopriamo insieme le connessioni tra vita, anima e la proibizione del consumo di sangue, esplorando le sfumature tra interpretazione moderna e antiche credenze

Ora preliminarmente per il Testimone di Geova in genere non prendere la trasfusione di sangue viene più visto come una soluzione che non un problema. In questo opuscolo l'organizzazione tenta di affrontare l’argomento cercando di trovare una base logica convincente. Nel paragrafo 11 dopo una breve disamina sull'argomento si cerca di descrivere la base biblica che descriva il pensiero di Dio sul sangue e il suo uso. Leggiamo

11 In primo luogo, il Creatore provvedeva una regola dietetica in un tempo in cui il genere umano stava avendo un nuovo inizio. (Confronta Genesi 1:29). Tuttavia, Dio mostrò che nell’uccidere animali per cibo vi era implicata più che la dieta. Questo accadeva perché il sangue di una creatura ne rappresentava la vita o anima. Perciò alcune traduzioni della Bibbia rendono Genesi 9:4: “Soltanto non mangerete la carne con la sua vita, cioè il suo sangue”. — La Bibbia di Gerusalemme; Versione Riveduta.
Come ci conferma l'organizzazione stessa, il comando descritto in Genesi 9:4 di astenersi dal sangue nasce da una regola dietetica e già qui ci sarebbero tanti dubbi da dover affrontare, perchè ancora adesso gli ebrei ultraortodossi intendono esattamente ma solo in questo modo, il versetto in questione. Ma notiamo il salto logico successivo quando viene interpretato Genesi 9:4 dove si crea la relazione fra la vita e il sangue. La scrittura dice:

Genesi 9:4: “Soltanto non mangerete la carne con la sua vita, cioè il suo sangue”.

In questo versetto è piuttosto evidente che il nostro antico scrittore biblico aveva un idea precisa sul significato di vita e sangue. La relazione fra il sangue e la vita è stretta e non figurativa o "rappresentativa". Così come si spiega in Deuteronomio ripetendone il concetto ma anche spiegando bene il motivo della scelta dietetica.

Deuteronomio 12:23 Però, sii fermamente deciso a non mangiare il sangue,+ perché il sangue è la vita,*+ e tu non devi mangiare la vita* con la carne

Come si può notare però nel paragrafo precedente dell'opuscolo c'è un elemento di ambiguità perchè l'interpretazione del versetto viene spiegata in modo diverso.
Questo accadeva perché il sangue di una creatura ne rappresentava la vita o anima
Per l'organizzazione il sangue è un elemento rappresentativo e simbolico della vita. Il sangue ha la vita o rappresenta la vita? Prima di rispondere a questa domanda visto che abbiamo preso spunto da una scrittura biblica potrebbe essere utile chiedersi: Quale opinione aveva quell'antico scrittore sul sangue? Siamo in grado di rispondere a questa domanda?

Nella voce di riferimento "Sangue nella religione" leggiamo testualmente da wikipedia, come concepivano la natura del sangue le antiche civiltà, notate il riferimento al potere magico:

Secondo la concezione comune delle religioni dell'antichità, il sangue è simbolo di vita; esso conterrebbe una forza vitale che agisce con un potere magico.[1][2]

In un'altro sito di riferimento leggiamo riguardo alla consapevolezza che avevano gli ebrei del sangue.

Nella Bibbia ebraica, l'identificazione del sangue (dām דם; plurale, dāmîm דמים) con la “vita” o forza vitale (nepeš נפש) in diversi testi biblici fornisce la base logica per la proibizione del consumo di sangue con carne (ad esempio, Gen 9:4; Lev. 17:10-14; Deut. 12:23-24), ma solo una volta questa identificazione sangue-vita è esplicitamente collegata alla manipolazione rituale del sangue sacrificale (Lev. 17:11)

https://www.oxfordbibliographies.com/display/document/obo-9780199840731/obo-9780199840731-0148.xml 


Notate il riferimento della base logica che hanno utilizzato per far capire il principio morale che gli ebrei avrebbero dovuto poi rispettare. Non era una semplice astensione dietetica ma aveva un suo processo logico che era descritto in modo chiaro. L'idea sostanziale di quel tempo era che nel sangue c'era l'anima del essere vivente, ed era quella in realtà che non poteva essere mangiata perchè considerata di proprietà di Dio. 
Se a quell'ebreo (antico) qualcuno gli avesse spiegato che il sangue non è altro che una forma tessuto corporeo simile quindi per caratteristiche alla pelle o muscoli che lo compongono e che non conteneva l'anima della persona non avrebbe avuto nessun problema a evitare questa regola dietetica.
Il ragionamento che facevano in quel tempo sul sangue e sul suo uso ovviamente non era frutto di analisi scientifica ma era il risultato di una serie di relazioni empiriche che le persone facevano e che legavano in una relazione biunivoca il sangue alla capacità dell'essere vivente di avere la vita.

In tutte le religioni dell'epoca il sangue aveva un forte significato ritualistico connesso alla concezione che si avevano sulla natura della vita. Prendiamo spunto da una interessante pagina web sull'argomento che ci fa vedere come sempre nella visione ebraica l'intera umanità abbia origine dall'unione fra la terra e il sangue.

Nella Genesi, la parola ebraica “DAM”, significa “sangue”, e condivide una radice linguistica con Adamo. Questa comunanza porta a svelare la visione teologica della natura dell'umanità. Il nome “Adamo” è anche strettamente legato alla parola ebraica “ADAMAH”, che significa “terra”. Questa connessione è evidente in Genesi 2:7 
3335 [e]   7
way·yî·ṣer   7
וַיִּיצֶר֩   7
And formed   7
Conj‑w | V‑Qal‑ConsecImperf‑3ms   7
3068 [e]
Yah·weh
יְהוָ֨ה
Yahweh
N‑proper‑ms
430 [e]
’ĕ·lō·hîm
אֱלֹהִ֜ים
God
N‑mp
853 [e]
’eṯ-
אֶת־
 - 
DirObjM
120 [e]
hā·’ā·ḏām,
הָֽאָדָ֗ם
man
Art | N‑ms
6083 [e]
‘ā·p̄ār
עָפָר֙
[from] the dust
N‑ms
4480 [e]
min-
מִן־
of
Prep
  
 

 
 
 127 [e]
hā·’ă·ḏā·māh,
הָ֣אֲדָמָ֔ה
the ground
Art | N‑fs
5301 [e]
way·yip·paḥ
וַיִּפַּ֥ח
and breathed
Conj‑w | V‑Qal‑ConsecImperf‑3ms
639 [e]
bə·’ap·pāw
בְּאַפָּ֖יו
into his nostrils
Prep‑b | N‑mdc | 3ms
5397 [e]
niš·maṯ
נִשְׁמַ֣ת
the breath
N‑fsc
  
 

 
 
 2416 [e]
ḥay·yîm;
חַיִּ֑ים
of life
N‑mp
1961 [e]
way·hî
וַֽיְהִ֥י
and became
Conj‑w | V‑Qal‑ConsecImperf‑3ms
120 [e]
hā·’ā·ḏām
הָֽאָדָ֖ם
the man
Art | N‑ms
5315 [e]
lə·ne·p̄eš
לְנֶ֥פֶשׁ
a being
Prep‑l | N‑fs
  
 
.
 
 
 2416 [e]
ḥay·yāh.
חַיָּֽה׃
living
Adj‑fs































Dove Dio forma il primo essere umano, Adamo, dall'ADAMAH. Pertanto, "Adamo" significa l'origine terrena dell'umanità. D'altra parte, "DAM" (sangue) rappresenta la vita. (Levitico 17:14).

DAM = Sangue. ADAM AH = Terra.

Il nome “Adam” incarna in modo intrigante una fusione di questi due concetti. Può essere interpretato come un suggerimento di una profonda connessione tra l'umanità (Adamo) e la forza vitale (sangue), nonché la terra (terra) da cui siamo stati creati. (Eitan Bar)

           https://eitan.bar/articles/hebrew-word-study-blood-dam/

Per capire meglio prendiamo spunto da una ulteriore pagina web che spiega meglio l'interpretazione biblica della parola sangue in quel tempo.


Il sangue nella Bibbia
Il sangue gioca un ruolo enormemente importante nella Bibbia, ma la ragione precisa sembra essere andata perduta nel tempo. ...


È essenziale che il lettore comprenda che gli ebrei associavano il sangue in modo diverso rispetto a noi oggi: la nostra parola inglese "sangue" è primaria; non deriva ovviamente da qualcosa di più fondamentale e serve come base per un piccolo gruppo di parole sanguinarie che hanno per lo più a che fare con la violenza. In ebraico la parola "sangue" è prima di tutto una parte associativa (anche se non necessariamente etimologica) di un insieme di radici che hanno a che fare con la quiete e la produttività.


Nel nostro articolo sulla parola greca per sangue, vale a dire αιμα ( haima ), sosteniamo che quando YHWH trasformò il Nilo in sangue, le acque non iniziarono tanto ad assomigliare a sangue rosso e denso, ma piuttosto smisero di scorrere. Quando YHWH trasformò il Nilo in sangue, forse lo fece in risposta a un uso troppo generoso dell'acqua per l'irrigazione, che rese il Nilo un sistema chiuso e circolante localmente (e quindi cumulativamente contaminante), a causa del quale i pesci morirono.
In secondo luogo, la Torah sottolinea che il sangue serve al corpo come sede dell'anima e per questo motivo non deve essere consumato (Genesi 9:4, Levitico 17:10-14, Deuteronomio 12:24, ATTI 15:20 , 21: 25 ). L'unico "sangue" che poteva essere consumato era il "sangue dell'uva" (Genesi 49:11, Deuteronomio 32:14), che avviene quando l'uva viene strappata dai rami e i suoi succhi individuali vengono uniti e mescolati (il che spiega anche perché Gesù avrebbe insistito affinché fosse bevuto il suo "sangue"; ovviamente non il sangue del suo corpo terreno).


Il sangue è la sede dell'anima, ma l'idea ebraica di anima - נפש ( nepesh ) - non è affatto la stessa cosa che la gente oggi comunemente pensa che sia (e la traduzione della parola nepesh come "anima" è davvero piuttosto sfortunata). . In ebraico, la propria nepesh non equivale a una vaga sostanza eterea ma semplicemente alla propria condizione di vita; è strettamente associato agli atti della respirazione (gli ebrei conoscevano bene il sistema respiratorio e sapevano che il sangue trasporta il respiro) e secondariamente al desiderare.

          https://www.abarim-publications.com/Dictionary/a/a-d-mfin.html 

Notate invece come viene descritta la santità del sangue

I TESTIMONI DI GEOVA sono ben noti per il loro rifiuto di accettare trasfusioni di sangue. Perché questa presa di posizione? Perché la Bibbia mostra chiaramente che il sangue rappresenta la vita della creatura, o anima, per cui è sacro.

Le pubblicazioni parlano riferendosi esplicitamente al sangue e al suo uso come se fosse un mezzo raffigurativo o rappresentativo della vita di una persona. In Genesi 9:4 si parla però di sangue animale ma sarà la base che l'organizzazione utilizzerà per arrivare ad applicare il concetto di sacralità applicata al sangue umano. Se riprendiamo la pubblicazione precedente guardate come espande nel paragrafo 12 il ragionamento espresso nel paragrafo 11:

12 Quindi questa regola divina non era semplicemente una restrizione sulla dieta, come quando un medico consiglia a un paziente di evitare il sale o i grassi. Il Creatore attribuì al sangue un importantissimo principio morale. Versando tutto il sangue che si poteva ragionevolmente scolare, Noè e i suoi discendenti avrebbero manifestato riguardo per il fatto che la vita veniva e dipendeva dal Creatore. 

Perchè è importante sottolineare questa differenza? Se l'antico scrittore come la gran parte dei suoi contemporanei di 5000 anni fa avevano l'idea che nel sangue ci fosse la vita della persona intesa come anima essenza, c'era una base logica diversa rispetto a chi invece parla del sangue come elemento simbolico figurativo. Non pare anche a voi?

Da questa ambiguità iniziale parte tutta la catena logica che arriva alle trasfusioni. Prendete il paragrafo successivo sempre della pubblicazione "..il problema del sangue" che tenta di descrivere il ponte logico fra l'utilizzo del sangue animale e quello umano
13 La succitata scrittura si applica al sangue animale. Si applicherebbe lo stesso principio al sangue umano? Sì, anche con maggior vigore. Poiché Dio continuò a dire a Noè: “Oltre a ciò, io richiederò il sangue delle vostre anime. . . . Chiunque sparge il sangue dell’uomo, il suo proprio sangue sarà sparso dall’uomo, poiché a immagine di Dio egli ha fatto l’uomo”. (Genesi 9:5, 6) Quindi, se il sangue animale (che rappresenta la vita animale) aveva presso Dio un significato sacro, è ovvio che il sangue umano aveva un significato sacro di valore ancora più grande. Le persone che si sarebbero conformate a queste prescrizioni divine non avrebbero sparso il sangue degli uomini (uccidendoli), e nemmeno avrebbero mangiato il sangue sia degli animali che degli uomini.

Ora notate anche qui le ulteriori argomentazioni contradditorie che si sovrappongono alle premesse disallineate iniziali. Dal paragrafo 13 è evidente che l'organizzazione esegua una relazione logica fra la scrittura di Genesi 9:4 e la scrittura successiva di Genesi 9:5,6. 

Le scritture come si può notare hanno come termine in comune il sangue, ad una prima lettura sembra che si riferisca agli stessi aspetti. Ma in realtà lo scrittore ebreo sta parlando di applicazioni del termine in modo diverso. In Genesi 9:4 c'è una regola dietetica sul sangue animale, mentre nella scrittura seguente da Genesi 9:6 si parla del sangue come sinonimo, come quella parte che contiene la vita della persona che è il vero elemento sacro. A questo punto viene da chiedersi: se il sangue contiene l'anima vuol dire che a quel tempo gli ebrei pensavano ad un anima che fosse separabile dal corpo? Certo che si. Innanzi tutto abbiamo la scrittura di Genesi 2:7 dove leggiamo che viene data da Dio all'uomo. Ma che l'anima delle persone fosse separabile dal corpo era del tutto accettato dal mondo antico e in particolare quello Ebraico con tante prove scritturali.

Ricordiamo infatti il passo biblico molto controverso di Saul che vuole parlare con la strega di En dor per rievocare il suo mentore e profeta Samuele (morto da poco). Il racconto che possiamo trovare in 1 Samuele 28, è molto bello ci da il perfetto spaccato dell'epoca e ci dimostra che a quel tempo c'era al di fuori di ogni dubbio l'idea di un'anima separabile dal corpo che risiedeva in un luogo sottostante (inferno) alle terre abitate e che poteva essere richiamata e mettersi in contatto nel mondo di sopra.

Il racconto lascia poco spazio alle fantasie e alla retorica della metafora. Ovviamente per quello che ci riguarda non pensiamo che la persona chiamata fosse davvero Samuele ma nemmeno pensiamo così come ci vuol far credere l'organizzazione il personaggio in questione fosse un qualsiasi demone dell'ultim'ora che si è messo li a fare o'mariuolo.

Per quello che ci riguarda l'aspetto è utile solo a dimostrare antropologicamente che a quel tempo c'erano idee e visioni che non sono del tutto allineate con il pensiero di questa organizzazione e che ci vuole far credere nella sacralità magica del sangue animale e umano o l'esistenza di un'anima separabile dal corpo. Ma queste considerazioni che diventano beghe ideologiche e dogmatiche, sono problemi che lasciamo volentieri alla religione e chi vuole divertirsi nella retorica dello spiritualismo moderno.

Avremo in realtà anche tanti altri argomenti a riguardo, ma già per le differenze di idee e di concetto fra il pensiero ebraico e quello di questa organizzazione religiosa, ci sono ampi margini per rendere il sangue non più un elemento inviolabilmente sacro, ma considerarlo per quello che è cioè una parte del nostro corpo importante che ci garantisce l'esistenza e che per questo deve essere sacro perché garantisce la vita perchè è lei ad essere sacra e non viceversa.

In conclusione, la nostra incursione nelle antiche credenze ebraiche e nella logica interpretativa teocratica ci hanno offerto uno sguardo profondo sulle intricanti connessioni tra vita, anima e il divieto del consumo di sangue. Mentre l'organizzazione interpreta il divieto come radicale, abbiamo visto che la radice di questa proibizione risiede in un'antica comprensione del sangue come portatore di vita e anima e non come mero elemento raffigurativo o simbolico. Questo viaggio nel passato ci invita a riflettere sulle sfumature filosofiche che hanno poi plasmato le credenze, portandoci ora a una consapevolezza più profonda delle complessità legate a questa pratica religiosa. La storia del divieto del sangue si rivela così come un affascinante intreccio tra antiche concezioni e interpretazioni contemporanee, offrendoci uno spunto prezioso per esplorare il perenne dialogo tra tradizione e evoluzione delle credenze umane.

un saluto 






 

6 commenti:

  1. Scrivo qui visto che non riesco a contattare il nostro amico Dansec,se hai cambiato mail privata,fatti vivo qui ,ci mancano molto i tuoi coloriti commenti, un saluto a tutti voi

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  2. Il sangue, al di là di simbolismi o come sostanza effettiva veniva usato per rappresentare il valore, la sacralità della vita. Dio ha dato forma a qualcosa di miracoloso facendo si che la materia potesse divenire vivente.
    Dalle scritture comprendiamo che in principio la vita esisteva solo in una dimensione differente dall'universo materiale, reami spirituali, dove carne e sangue non hanno accesso.
    Versare a terra il sangue portava l'uomo a riflettere sul valore della vita che si apprestava a uccidere per nutrirsi. Troviamo qualcosa di simile nelle popolazioni indiane d'America, che prima di apprestarsi a cacciare pregavano lo spirito dell'animale e lo ringraziavano del sacrificio della vita. C'era rispetto nel porre fine a una forma di vita.
    Purtroppo adesso, con gli allevamenti intensivi questo rispetto è svanito. Milioni di vite vengono allevate con sofferenze e uccise come se fossero solo parte di una catena alimentare e non esseri senzienti. Per quanto dissanguati, per ragioni igieniche, la sacralità delle loro vite viene calpestata oscenamente.
    È ugualmente contrario al principio della sacralità del sangue, ovvero, il prezioso valore della vita, morire per rifiutare una trasfusione, che ne è solo il simbolo.

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    1. Esatto Barnaba! Il sangue è un modo efficace che dovrebbe servire ad amplificare il personale senso che abbiamo della vita nostra ma anche delle persone e perchè no anche nelle nostra dieta. Scusate ma per quello che mi riguarda qui siamo nell'apoteosi dell'assurdo dove i termini si sovvertono e la sacralità del sangue diventa più importante del valore sacro e inviolabile della vita. La vita è sacra e santa perchè ed è di Dio, per questo motivo tutto ciò che va contro la vita va contro Dio. Tutto ciò che la mette a repentaglio in discussione o anche solo la mette a rischio sono tutte forme in opposizione alla volontà del creatore. Poi ognuno dovrà fare tesoro di tutte le considerazioni che sono utili a considerare il dono della vita nei confronti di Dio ma che questo orpello dogmatico che provoca la disassociazione coatta quando io scelgo in tutta coscienza di salvaguardare la sacralità della vita è un paradosso del paradosso.

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    2. Ho apprezzato molto la tua sensibilità Barnaba, non avevo mai pensato di associare il rispetto per la santità del sangue al modo in cui viene trattata la vita negli allevamenti intensivi, e certamente questo ci rende in qualche modo responsabili!

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  3. buon giorno ragazzi, ringraziamo tutti voi per i commenti che inviate che sono numerosi e sono tutti davvero interessanti e significativi che fanno onore al blog. Nonostante questo crediamo che possiamo e migliorare ancora di più la qualità per questo siete tutti incoraggiati oltre a partecipare anche a mandarci i vostri suggerimenti e perchè no critiche nella mail ufficiale del blog osservatoreteocratico@gmail.com. Il post fa un po' da elemento discriminante per non finire OT (che non è l'acronimo di Osservatore Teocratico ma Out of Text che significa fuori argomento) rispetto a quello che si sta trattando in quel momento. Ovviamente noi "non siamo dogmatici" ma nel vero senso della parola e lasciamo a voi la libertà di aprire thread che vi interessano di più, alla fine cerchiamo il più possibile di evitare censure. Anche perché quando un commento viene censurato dobbiamo analizzarci anche noi per capire se in qualche modo potevamo evitare la cosa. Questa autocritica funziona se la facciamo un po' tutti e non solo per chi fa la moderazione. Abbiamo notato di recente eccessi nell'uso dei commenti e questo ha portato a condizioni di disagio che non favoriscono la discussione nel blog. Eccessi che potrebbero essere semplicemente risolti o anche facilmente alleggeriti concentrandoci di più sull'argomento che non su chi lo fa. Quest'ultimo aspetto ci rende più responsabili perchè obbliga ad una maggiore attenzione su quello che scriviamo. Se sono commenti più lunghi di qualche riga ripensiamo bene a cosa vogliamo dire, quando scriviamo abbiamo la possibilità di avere un maggior controllo sui concetti. Un ultima indicazione comunque fate sempre attenzione in generale (non nel nostro caso) nel web ci sono anche persone possono utilizzare i commenti in modo manipolatorio.

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  4. ottimo post, concordo. sicuramente il conte dracula non era un tdG, scherzo 😀.
    la vita è più importante del sangue, quando è necessario è giusto e una bella cosa donare il sangue e quando necessario anche ricevere una trasfusione. belle e giuste anche le considerazioni sugli allevamenti intensivi, anche perché è ormai ampiamente dimostrato che si può vivere bene anche essendo vegetariani, o anche solo, mangiando meno carne, carne che può essere sostituita da legumi o altro. meglio degli allevamenti intensivi (non tutti sono uguali per trattamento degli animali), si stanno sviluppando le carni coltivate, a base di cellule staminali.

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Grazie per il commento.