giovedì 26 dicembre 2019

I tempi difficili dei tempi difficili: parte 1 – Fame nel mondo




By Gatto di schrodinger



I tempi difficili dei tempi difficili: parte 1 – Fame nel mondo

Prendendo spunto da un recente articolo apparso su un quotidiano nazionale (https://www.lastampa.it/topnews/primo-piano/2019/12/23/news/si-chiude-il-decennio-migliore-nella-storia-dell-umanita-1.38249755?fbclid=IwAR0YqVkMVHpb_LlCBP5VQs0n1Bx92HiZwxKS_nJxdPOil_3gnreRx7cPiJo) che illustra numeri alla mano che questo che si va chiudendo è stato il miglior decennio della storia dell’uomo, mi sono preso la briga di andare a verificare se e come le evidenze numeriche degli ultimi 50 anni abbiano scalfito le granitiche certezze della WT relativamente ai tempi difficili.
Questo un po’ per capire quanto il cherry picking delle notizie e i dati imposto dal bias di conferma di una narrazione della realtà fornita precotta come una pizzetta surgelata possa deformare la percezione della realtà fattuale.
Il fenomeno è diffusissimo e pervasivo, soprattutto fra chi deve vendere ideologie o piazzare articoli scontati sul mercato delle certezze e attecchisce nei terreni particolarmente fertili delle controculture un pò come spiegato dal Capitano nel precedente eccelso articolo.

Partiamo con la fame nel mondo, da qualche parte bisogna pure cominciare.

Il problema esplose prepotente all’opinione pubblica fra gli anni 70 e gli anni 80, praticamente quando il primo mondo (occidente) si garantì sicurezza alimentare e si cominciò a vedere minacciata la stabilità raggiunta dalle crescenti divergenze nel tenore di vita con il terzo mondo.
E’ curioso come prima di questo periodo le occorrenze e citazioni relative alla fame nel mondo nelle pubblicazioni fosse più rara nonostante una dimensione assoluta del problema enormemente più grande di quella degli anni 70 e 80 del novecento.
La prima inferenza che viene alla mente è che prima di quel periodo la consapevolezza comune di avere una quantità inusitata di persone affamate e povere nel mondo faceva considerare tale circostanza come totalmente scollegata al contesto storico ma piuttosto come un elemento di presenza costante nella storia dell’uomo.
Quindi si è fatto uso di un cambiamento generalizzato della percezione della realtà o più che altro di una presa di coscienza determinata dal crescente benessere nei paesi occidentali per creare un agenda-setting interna che fosse funzionale a confermare i segni della fine che non è che fossero così evidenti.



Il grafico sopra (fonte https://ourworldindata.org/, c’è una paginata di fonti dati per ogni tipo di grafico, se interessa sono elencate tutte nel sito) mostra come effettivamente nel 19° secolo la povertà era comune e la tanto esaltata “Belle Époque” poté ben poco nell’alleviare tale problema che cominciò a declinare in modo significativo solo dopo il 1950, in barba all’aumento rapido della popolazione (per i motivi si veda anche il grafico sotto) e alle teorie di Thomas Malthus che ipotizzava catastrofi malthusiane dovute all’aumento della popolazione
Ma Malthus non poteva conoscere le complesse dinamiche dei sistemi non lineari a fine 18° secolo per cui non siate troppo severi con lui




Ma cominciamo: il battage sulla fame sulle pubblicazioni inizia guardacaso negli anni 70

Decennio precedente: Morti per fame 16,6 milioni
Prevalenza (morti per fame ogni 100.000 persone): 50
Peggiore carestia della decade: Cina, grande balzo in avanti 1958-62 (si considerano solo 60-62, il resto nel decade precedente) 13 M
Popolazione a fine decennio: 3,5 miliardi

g75 22/6 pp. 30-31
Più fame nel mondo
Quanto è aumentata la fame nel mondo? Il Times di New York del 29 dicembre 1967 riferì: Ogni 8,6 secondi qualcuno muore in un paese sottosviluppato in seguito a infermità causata dalla denutrizione. . . . 10.000 ogni giorno. Oltre 3.500.000 ogni anno. Ma che dire della situazione sei anni dopo? Alla Conferenza Mondiale sull’Alimentazione, tenuta a Roma lo scorso mese di novembre, si è parlato di 70 milioni di morti per fame nel mondo durante il 1973. Questo nonostante i “progressi” scientifici compiuti dall’uomo in questi ultimi anni!

g75 8/1 pp. 3-8
Un recente articolo pubblicato nel Times di New York era così intitolato: “IL MONDO È VICINO A UN DISASTRO ALIMENTARE”. L’articolo dichiarava:
“Il dott. John H. Knowles, presidente della Fondazione Rockefeller, ha detto questa sera che il mondo è sull’orlo di un disastro maltusiano, in cui milioni di persone soffriranno la fame e la miseria . . .
“Dei due miliardi e mezzo di abitanti dei paesi meno sviluppati del mondo, ha detto il dott. Knowles, si calcola che il 60 per cento [un miliardo e mezzo] sia malnutrito, fisicamente sottosviluppato e poco istruito e si crede che in questo momento il 20 per cento [500 milioni] soffra la fame”.

Notate il virgolettato su “progressi scientifici”, è più o meno lo stesso virgolettato che posero sull’affermazione che i dinosauri fossero vissuti “milioni” di anni fa e in multimila altri casi su cui il tentativo di “reductio ad ridiculum” letta oggi appare come una riduzione a ridicolo dell’ovvio. Vabbè, fa brutto chiedere l’età ad un dinosauro e lasciamo stare.
Ho omesso altri articoli del 71 e anche posteriori al 75 che affermano più o meno le stesse cose
Nota a margine e che tornerà utile nei successivi articoli: quando vedete corsivi o puntini si sospensione vuol dire che in mezzo quasi invariabilmente c’erano frasi che smentivano ciò che è il risultato dell’opera sartoriale sull’articolo stesso


Somme del decennio 1970-80

Decennio precedente: Morti per fame 3,4milioni (-80%)
Prevalenza (morti per fame ogni 100.000 persone): 8,4 (-83%)
Peggiore carestia della decade: 1979 Cambogia, 1,7 milioni di morti (e i 70 milioni del 1973?, forse furono 200.000)
Popolazione a fine decennio: 4 miliardi

Negli anni 80 sulla spinta dell’opinione pubblica e della maggiore sensibilità al problema gli articoli si moltiplicano così come il catastrofismo diviene cogente. Può essere che per smuovere le masse le strategie di comunicazione del periodo forzassero la mano sugli effetti e sulle dimensioni del problema amplificandone certezze e magnitudo dei fenomeni, un po’ come si vede oggi con il problema clima. Ma si sa che da noi non si vede mai l’ora di cavalcare l’onda mediatica dello sfascio esattamente come un surfer californiano non vede l’ora di piazzare la tavola sulle onde del Pacifico

g81 22/1 pp. 5-6
Forse vi sorprenderà sapere che oggi circa un miliardo di persone soffrono la fame. Questa cifra proviene dal Consiglio Mondiale per l’Alimentazione, un organo delle Nazioni Unite. Equivale a circa un quarto della popolazione mondiale! Quindi molti esperti considerano la lotta per procurarsi da mangiare il problema più grave che si presenti all’umanità.

Ma il problema non si va almeno alleggerendo? No. “Il problema della fame nel mondo si sta aggravando anziché alleggerirsi”, ha dichiarato Sol Lonowitz, capo di una commissione presidenziale degli Stati Uniti sulla fame nel mondo. Ed ha aggiunto: “A meno che non si faccia uno sforzo concertato per evitarla ci attende una grave crisi”.

Allo stesso modo, U.S. News & World Report ha detto: “Una crisi alimentare più seria dell’attuale crisi energetica minaccia la pace mondiale nei prossimi vent’anni a meno che gli U.S.A e altre nazioni non prendano coraggiosi provvedimenti”.

Perché la fame è una minaccia per la pace nel mondo? Perché il desiderio insoddisfatto dei poveri di raggiungere un decoroso tenore di vita è la forza potenzialmente più esplosiva del mondo d’oggi. Un miliardo di persone arrabbiate e disperate rappresentano una vera minaccia per l’ordine internazionale.

La minaccia può essere anche più grande. La Royal Bank del Canada stima che “fino al 40 per cento della popolazione mondiale soffra di denutrizione”. Vale a dire oltre un miliardo e seicento milioni di persone! Per citare un esempio, si dice che in un paese africano il 45 per cento dei bambini muoiano prima di compiere i cinque anni.

g81 8/1 pp. 29-30
Relazione sulla fame nel mondo

La Commissione Presidenziale americana sulla Fame nel Mondo ha studiato per due anni il problema e ora ha pubblicato la sua relazione: Essa rivela che nel mondo una persona su otto è affetta da denutrizione. Se le nazioni in via di sviluppo non incrementeranno la produzione alimentare, dice, nel giro di vent’anni ci sarà una notevole crisi alimentare. Anche ora, essa dice, “più persone che mai soffrono la fame”.

g85 8/6 pp. 12-13

Il successo dell’uomo nel prevenire le cause della penuria di viveri — siccità, guerre, disordini politici, malattie o insetti nocivi, catastrofi naturali — è nella migliore delle ipotesi limitato. E opportunismo in politica, cattiva amministrazione, lentezza nei trasporti, intoppi burocratici, imprevidenza e avidità rendono il problema di ancor più difficile soluzione. Gordon Taylor, autore di The Doomsday Book (Il libro della fine del mondo), dice che la crisi, tutt’altro che superata, “diverrà sempre più minacciosa man mano che ci avviciniamo alla fine del secolo”.

La Commissione presidenziale per la Fame nel Mondo è pervenuta a conclusioni analoghe. Riferendo in merito ad essa, la rivista Time diceva: “Oggi il problema della fame è immensamente diverso da quello del passato, quando le carestie periodiche facevano milioni di vittime. Ora ci sono così pochi viveri in così tante parti del mondo, anno dopo anno, che un buon 25% della popolazione mondiale soffre la fame o è denutrito, e una persona su otto soffre di debilitante malnutrizione. . . . Il rapporto predice che nei prossimi 20 anni potrebbe esserci una penuria di viveri di vaste proporzioni, con conseguenze disastrose”. — Il corsivo è nostro.

Riassumendo, cosa mostrano questi fatti? Che la penuria di viveri influisce ora su più persone che in qualsiasi altro tempo della storia, che anziché essere di natura temporanea come in passato, sta diventando un aspetto permanente del mondo odierno, e che nonostante il progresso scientifico non sembra esserci nessuna soluzione imminente da parte dell’uomo. Questi fatti rendono il fenomeno della penuria di viveri qualcosa di nuovo, proprio quello che ci aspetteremmo in adempimento del “segno” predetto da Gesù.

Ma non dimenticate che Gesù disse che la “penuria di viveri” “in un luogo dopo l’altro” sarebbe stata una chiara prova che la ‘liberazione s’avvicinava’. I testimoni di Geova saranno felici di aiutarvi a sapere di più in merito a questa entusiasmante prospettiva.

g87 8/11 p. 2
Si è calcolato che dal 1970 al 1980 il numero di coloro che soffrono la fame, nel mondo, sia aumentato di circa un milione e mezzo all’anno. Ma la prima metà degli anni ’80 ha visto crescere bruscamente il loro numero in ragione di quasi otto milioni all’anno, raggiungendo i 512 milioni nel 1985 e questo nonostante l’impegno preso nel 1974 dal Consiglio Mondiale per l’Alimentazione, un organismo dell’ONU, di eliminare la fame nel mondo entro un decennio.

Come soluzione viene ora suggerita la teologia della liberazione: far scendere in campo le chiese per cambiare la struttura politica e sociale delle nazioni così da eliminare le cause della povertà.

A parte i balletti di cifre fuori scala e computate con modalità eterogenee, a parte il definire il fenomeno fame come “qualcosa di nuovo” nella storia dell’uomo, a fine decennio i risultati dell’inizio della catastrofe malthusiana sono stati i seguenti

Somme del decennio 1980-90

Decennio precedente: Morti per fame 1,4milioni (-60% dal decennio precedente, -93% dagli anni 50)
Prevalenza (morti per fame ogni 100.000 persone): 8,4 (-66% dal decennio precedente, -96% dagli anni 50)
Popolazione a fine decennio: 5 miliardi

A fronte di questi dati il problema “fame nel mondo” tende a sparire dall’agenda dei media negli anni 90 e così dalle riviste della WT che si limitano a fugaci citazioni sporadiche concentrandosi maggiormente su altre problematiche “apocalittiche” più “trend topic” del momento.
Una ripresa delle argomentazioni sulla fame nel mondo torna prepotente nella prima decade del 2000 coi il leggero peggioramento delle condizioni di sicurezza alimentare in Africa determinata da disordini religiosi ed etnici combinata alla recessione 2007-2011

w08 1/10 pp. 6-8
Fame nel mondo. ‘Ci sarà penuria di viveri’, predisse Gesù. (Matteo 24:7) Nel 2005 la rivista Science ha riferito: “Nel mondo ci sono 854 milioni di persone (pari a circa il 14 per cento della popolazione mondiale) che soffrono di malnutrizione cronica o acuta”. Nel 2007 una fonte delle Nazioni Unite ha dichiarato che 33 paesi non hanno cibo a sufficienza per sfamare la popolazione. Com’è possibile, visto che la produzione cerealicola mondiale è in aumento? Innanzi tutto, terreni e cereali che potrebbero essere destinati alla produzione di cibo vengono invece impiegati per ottenere etanolo “Per produrre l’etanolo necessario per fare il pieno a un SUV ci vuole una quantità di cereali che basterebbe a sfamare una persona per un anno intero”, ha scritto il quotidiano sudafricano The Witness. Anche nei paesi sviluppati l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari costringe molti a scegliere se cenare o soddisfare altre necessità, come medicinali o riscaldamento.

g 5/10 p. 30
“Un triste traguardo”

Secondo una notizia dell’Associated Press a causa di guerre, siccità instabilità politica, prezzi elevati delle derrate alimentari e povertà l’uomo ha superato “un triste traguardo”. Ora nel mondo soffre la fame più di un miliardo di persone. Stando a Josette Sheeran del Programma Alimentare Mondiale, un’agenzia ONU, “un mondo affamato è un mondo pericoloso. . . . Senza cibo, rimangono solo tre possibilità: rivolta, emigrazione o morte. Nessuna delle tre è accettabile”. Come se non bastasse, il numero di coloro che soffrono la fame aumenta più velocemente della popolazione mondiale. Perfino nei paesi industrializzati il numero di coloro che sono in uno stato di sottonutrizione è aumentato del 15,4 per cento.

Le citazioni di fonti e notizie si fanno via via più generiche e i “copypasta” di citazioni montate ad hoc più frequenti.
Tuttavia, vista la perfetta anticorrelazione fra morti per fame e le previsioni della WT relativa al numero di morti per fame  verrebbe da suggerire di spingere la mano sul problema con articoli apocalittici almeno ancora per qualche anno, in modo che la nostra generazione possa essere la prima della storia a vedere abbattuto quasi a zero il numero di morti per fame


Somme del decennio 2010-2020

Decennio precedente: Morti per fame: 0,2 milioni (-99% da fine anni 50)
Prevalenza (morti per fame ogni 100.000 persone): 0,5 (-99% da fine anni 50)
Popolazione a fine decennio: 7,7 miliardi

A proposito, l’Africa: prevalenza dei morti per fame 2000-2015. Sarà anche per quello che il numero dei fratelli aumenta così tanto nell’Africa centro occidentale. Con la pancia piena, soddisfatti i bisogni primari, si va in sala più volentieri


Al prossimi due giri vedremo nell’ordine epidemie e terremoti
Sotto i dati relativi alle carestie e morti per fame degli ultimi 140 anni




L’incredibile aumento dei prezzi sulle commodities alimentari di prima necessità descritto negli articoli della Svegliatevi e TdG; prezzi diminuiti del 70% nel corso degli ultimi 150 anni.
Certo, se mangiate solo manzo e agnello dovrete fare più sacrifici, ma il caro buon vecchio maiale si conferma il migliore amico dell’uomo venendo via per quattro spicci.



sabato 21 dicembre 2019

Lo Zombie teocratico

Risultati immagini per nulla accade per casoCari fratelli

Oggi parliamo di una categoria particolare di persone che affrontando il problema della consapevolezza si sono resi conto di aver perso gran parte dei riferimenti nella vita su cui confidava e così ora sta tentando disperatamente di ritrovare un senso alle cose che gli sono rimaste. Oggi parliamo un poco di noi. 

Risultati immagini per aforismi le cose non cambianoIl pullulare di blog promossi da "fratelli" che appartiene alla teocrazia e che ancora si dichiara almeno formalmente Testimone di Geova testimoniano un ribollire di situazioni che evidentemente sono state create da un approccio alla teocrazia squilibrato e che è esso stesso effetto e causa per il fuggi fuggi che molti hanno attuato dall'organizzazione e dai suoi metodi. Se esistono questi sciagurati blog compreso quello che leggete in questo momento e nel quale spesso vi siete incappati casualmente, la colpa è solo parzialmente imputabile ai blogger che li hanno creati.

Risultati immagini per nulla accade per caso
Abbiamo sentito in più di un'occasione delle variegate ammissioni da parte dell'organizzazione dell'esistenza di questo fenomeno di dissidenti. Ammissioni che si sono portate avanti sostenendo che in alcuni casi la causa di tanta apostasia era imputabile proprio a questi squilibri interni che la fratellanza ha vissuto sulla propria pelle. A queste ipotesi squilibrate poniamo poche domande semplici, come vi sentireste se per un problema di applicazione della direttiva vi disassociano? Come ad esempio è accaduto ad alcuni fratelli che in coscienza avevano accettato di fare il servizio civile anziché essere costretti al carcere? Una vera follia teocratica imperdonabile e impensabile in una organizzazione dove ci sono fratelli che danno la colpa a Dio per l'ostracismo alle opinioni di un fratello.

Chi è finito nel tritacarne teocratico ha ben pochi appigli a cui rimettersi specialmente quando questo ha portato ad esempio a disastrose separazioni coniugali o lancinanti spaccature nella famiglia con parenti stretti o addirittura figli disconosciuti.

Il dramma di riprendersi

Risultati immagini per superficiali aforismiLo strappo creato dalla dismissione voluta o meno è sempre molto forte. La separazione come estrema ratio è l'ultimo tentativo di trovare un centro di gravità permanente. Un po' per spavalderia un po' per la naturale tendenza al sottostimare il fatto fattuale, molti si ritrovano in condizioni imbarazzanti inaspettate. Alcuni "fratelli" frastornati dal grosso urto psicologico a cui sono stati oggetto quando si sono scontrati con i vari comitati non riescono dopo anni ancora a trovare un equilibrio spirituale che possa dare un senso a quello che sono diventati.

Risultati immagini per aforismi le cose non cambianoSuccedono cose strane ma tanto per dire è come se quella finta spiritualità di cui si sono alimentanti per anni partecipando da talebani alle attività di congregazione, li abbia poi bloccati e congelati nel modello mentale assunto, vedono così la loro realtà pesantemente compromessa dalle trasparenze annebbiate dei ghiacci della solitudine a cui sono costretti, una volta rotte le briglie delle attività congregazionali. Liberati dai vincoli delle attività teocratiche, la vita sembra d'improvviso perdersi e liquefarsi in un mare ondoso di inutilità. Alcuni però non avendo riferimenti cercano di ristabilire per se stessi quello stesso modello intellettuale che era stato prospettato loro da Testimoni di Geova. Così per molti c'è la volontà di "rimanere nelle cose imparate" e continuano mantenendo quel modello teocratico che i Testimoni di Geova hanno insegnato replicano in un continuos loop usi e costumi dei fasti passati rielaborati alla bisogna a seconda delle condizioni e delle persone coinvolte e si attuerà la maledizione dell'Organizzazione che "vivendo di ricordi saremo inevitabilmente condannati a morire di rimpianti".

Risultati immagini per aforismi su chi vive di ricordiGli elementi di rottura con il passato da integralista religioso devono trasparire e così c'è chi si fa un brindisi tutte le volte che scende a mangiare una pizza, c'è chi si organizza in adunanze carbonare con cantici, preghiere, presidenti, programmi. In tutti i casi c'è la volontà di usare come riferimento il modello dei Testimoni di Geova e attuiamo la logica per differenze, sia per le cose che piacciono e sia per quelle che non piacciono, diventando fantasmi di se stessi oppure più concretamente degli zombie teocratici. Si diventa oggettivamente morti spiritualmente dal punto di vista dell'organizzazione ma ciò nonostante continuano comportarci come se fossimo ancora vivi all'interno di una forma ricostruita di organizzazione che odiamo. 

Risultati immagini per odio aforismiL'odio diventa il sentimento che lega e accomuna in una sorta di contrastante sentimento che attrae dalla sottostante ambivalenza emotiva al quale siamo soggetti. Il modello è tale che tutta l'impostazione mentale rimane la solita anche quella emotiva come ad esempio il sentimento di avversione al sistema. Solo che cambia di segno. In questo switch mentale la Watchtower, diventa così, in questa realtà distonica, la madre delle meretrici. In un tourbillon isterico la WT passa da espressione di Dio sulla terra a portavoce del messaggio Satanico. Ma attenzione l'assurdità di questo corto circuito è tale che comunque si rimane ancora indissolubilmente legati all'organizzazione. Non riuscendo a metabolizzare il divorzio spirituale si vive questo trauma in una spirale di distimia persistente. L'organizzazione come la moglie fedifraga che abbiamo abbandonato ci dice che siamo apostati e noi ci comportiamo da apostati in un dead lock psicotico infinito.

Risultati immagini per aforismi su chi vive di ricordi
L'organizzazione prima  diceva che eravamo protagonisti del mondo e che eravamo uno "spettacolo teatrale" e adesso continuano ad essere gli attori in questo finto teatro mentale che blog come questo danno l'illusione di partecipare. Come diceva Piaget filosofo pedagogista il tutto alimentato da una leva mentale chiamato egocentrismo infantile tipico dei bambini che fanno del proprio io il riferimento continuo in quel "gioco dei simboli" ancestrale che da adulti diventa il "far finta di" essere dei. Così nel delirio di onnipotenza scriviamo email, lettere, papiri a chi ci ha rotto il giochino e ambiamo alla chiamata del presidente aziendale eminenz cdf gran lup mann trit oss, che riceve il fratello Fantozzi sulla sedia di pelle umana dell'ultimo pioniere speciale dissociato e defenestrato a calci nel deretano.


Onestà intellettuale 
Risultati immagini per attori aforismiUna delle prime leggi matematiche che si imparano presto è che nel caso di operazioni additive fra numeranti invertendo gli addendi la somma non cambia. Chi prima barcollava nella fede sostenuto da pensieri complottisti, come ad esempio il controllo di un oscura trama mondiale dei governi, mantiene quello stesso spirito e traballa nel buio dell'inconsistenza cognitiva del suo presente con gli stessi pensieri complottisti. L'organizzazione permane in questa visione oscura una sorta di grossa macchina manipolatrice di coscienze che usa meccaniche occulte come gli inconsistenti fenomeni di apofenia.


L'apofènia (dal greco ἀποφαίνω, «apparire, far diventare») è definibile come il riconoscimento di schemi o connessioni in dati casuali o senza alcun senso. Il termine è stato coniato nel 1958 da Klaus Conrad[1], che la definì come una "immotivata visione di connessioni" accompagnata da una "anormale significatività".

In statistica, l'apofenia potrebbe essere classificata come errore di primo tipo (falso positivo, falso allarme). Spesso viene usata come spiegazione di fenomeni paranormali e religiosi e può anche spiegare come molti credano nelle pseudoscienze.

Rompere il cerchio depressivo

Risultati immagini per odio aforismiVi diremo cose che nessun altro blog vi dirà. Uscire o rimanere dentro è una questione secondaria, permane in noi la certezza che Dio debba per forza di cose prescindere dalla appartenenza ad una organizzazione. Questa è una realtà per tutti i miliardi di persone che abitano adesso in questo pianeta. Avete mai provato a considerare come essere accetti a Dio senza essere Testimoni di Geova? Molti degradano la consapevolezza come una questione di rimanere o uscire perchè non cambiamo paradigma da Testimoni di Geova. O dentro o fuori o bianco o nero o con Geova o con Satana una dicotomia di incompatibili posizioni come la vita o la morte. La risposta a questa domanda? L'ha data Geova, il giorno dopo il diluvio quando ha fatto vedere nel cielo che la vita è fatta di un arcobaleno di colori e non di torri di babele dove rifugiarsi. Cosa dovremmo fare?  Tante cose. Rispettare se stessi ed essere votati al prossimo, buttarsi nella dimostrazione di affetto e di amore alla vostra famiglia anche ai disassociati. Fate vedere che siete Testimoni di Geova e che avete imparato che nessuna organizzazione può stabilire per voi a chi voler bene e come voler bene. Vedrete sarete davvero meno soli e intorno a voi nasceranno nuovi amici che nemmeno immaginate. 

Pazienza

Risultati immagini per aforismi su chi vive di ricordi
Nell'organizzazione potremmo magari rinunciare ad un incarico per dedicare più tempo con la nostra famiglia, oppure di imparare a predicare senza segnare le ore, oppure smettere di partecipare alla scuola di servizio che insegna solo ad essere convincenti come i venditori degli aspirapolveri. Questo vi porterà ad un po' di ostracismo ma siate fermi e risoluti senza contendere e senza creare inutili guerre.  Magari vi considereranno poco spirituale ma questo non è un problema, hanno odiato Gesù, che sarà mai il giudizio negativo di un anziano? Ci vorrà del tempo forse anni ma questa è una cosa naturale che si deve imparare presto in questo sistema. Bisogna imparare ad avere la pazienza del giardiniere che attende che il miracolo della vita abbia il suo corso nel veder crescere nella apparente lentezza del tempo. Essere consapevoli è un'opportunità che va alimentata senza fretta. Evitate di anticipare i tempi con il rischio di fare davvero terra bruciata intorno a voi e di distruggere tutti i vostri affetti più cari. Abbiamo una certezza che Geova ci aspetterà sempre e non affretterà il giudizio. (2 Pietro 3:9 Giobbe 34:10 Giacomo 1:13 1 Pietro 5:7)



Risultati immagini per stessi errori aforismi
Una volta rotto il cerchio attenzione alla psicotropa del cervello e alle ricadute mentali che pericolosamente e mortalmente possono davvero essere recidive e cronicizzarsi rendono poi impossibile uscire definitivamente. Questo per alcuni di voi potrebbe significare smettere di alimentare questi disturbi ossessivo compulsivi (DOC) partecipando a blog come questo quando alimentano solo sentimenti negativi di avversione o odio che inutilmente poi riverserete nella vostra vita privata. Noi non siamo la WT, questo blog non vuole essere una comunità di recupero e non abbiamo bisogno di fidelizzarvi approfittando di questi sentimenti. Siamo felici che siete fra noi ci sentiamo meno soli ma vogliamo il vostro bene prima di tutto. Predicate questo messaggio di libertà vera e diventate dipendenti di voi stessi rinnovando la relazione con Dio e probabilmente riscoprendo Dio così come non l'avete mai visto ne sentito.  

Risultati immagini per resilienza aforismiOgnuno di noi è un percorso e ognuno deve pensare cosa vuole fare e dove vuole arrivare. Questo blog per come è stato progettato ha una naturale predisposizione a non essere assoggettato a schemi preconfezionati, allo stesso tempo continuiamo a pensare che ci sia bisogno di una voce alternativa come questa che non sia fondata sulla avversione a prescindere che non alimenti se stesso e quelli che partecipano ad un circolo vizioso fatto di mera critica e banale odio.

Pensate positivo usate l'ironia dopo aver letto un post critico di Osservatore Teocratico non abbandonatevi allo sconforto. Abbiate cura di voi noi non dureremo per sempre on line, mentre la WT rimarrà in piedi ancora per tanto tanto tempo. 

Nel prossimo articolo considereremo altri aspetti sul dopo consapevolezza.