Le parabole non sono solo bibliche. Sono tantissime ed esistono in tutte le culture di questo mondo. Anche se non sono strettamente scritturali se ne possono riconoscere molti principi che pur conoscendoli bene continuiamo ad applicare nella vita di tutti i giorni con fatica. Una parabola molto famosa è quella che chiamano "dei lunghi cucchiai" e con molta probabilità non la sentirete mai da un podio. Per chi non la conoscesse o comunque per tutti quelli che purtroppo se ne dimenticano la proponiamo al pubblico consapevole, giusto per lasciarvi anche un po' di spirito positivo.
Un sant’uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese:
«Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l’Inferno» Dio condusse il sant’uomo verso due porte.
Ne aprì una e gli permise di guardare all’interno.
C’era una grandissima tavola rotonda.
Al centro della tavola si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo delizioso.
Il sant’ uomo sentì l’acquolina in bocca.
Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall’aspetto livido e malato.
Avevano tutti l’aria affamata.
Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia.
Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po’, ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio non potevano accostare il cibo alla bocca.
Il sant’uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze.
Dio disse: “Hai appena visto l’Inferno”.
Dio e l’uomo si diressero verso la seconda porta.
Dio l’aprì.
La scena che l’uomo vide era identica alla precedente.
C’era la grande tavola rotonda, il recipiente che gli fece venire l’acquolina.
Le persone intorno alla tavola avevano anch’esse i cucchiai dai lunghi manici.
Questa volta, però, erano ben nutrite, felici e conversavano tra di loro sorridendo.
Il sant’uomo disse a Dio : «Non capisco!»
– E’ semplice, – rispose Dio, – Nel paradiso hanno imparato che il manico del cucchiaio troppo lungo, non consente di nutrire sé’ stessi….ma permette di nutrire il proprio vicino.
Perciò hanno imparato a nutrirsi gli uni con gli altri! Quelli dell’altra tavola, invece, non pensano che a loro stessi… Non vi è differenza fra l'inferno è il paradiso. Le differenze la portiamo dentro di noi.
“Sulla terra c’è abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti ma non per soddisfare l’ingordigia di pochi. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”.
Il video seguente è prodotto dalla Caritas internazionale (associazione Cattolica) che sfrutta questa parabola per una campagna pubblicitaria contro la fame nel mondo.
Bella parabola , molto significativa ,dimostra che possiamo imparare da tutti
RispondiEliminaAnch'io come parabola la trovo bella e significativa ma allo stesso tempo molto preoccupante, perché?perché vedendo il video fa vedere che ogni componente nutre un altro componente e tutti ricevono la stessa porzione di cibo e stanno tutti bene, e si trovavano per così dire tutti in paradiso. Poi ho visto il video di questa settimana dell'adunanza vita cristiana e ministero dove per prima cosa, anche questa settimana con una bella cassetta di contribuzioni e uno che metteva dentro la sua bella contribuzione, e ho subito detto questo è Osservatore, che vuole dare l'esempio a me per fare altrettanto, ma sono subito tornato in me e mi sono detto ma cosa dici Virgilio, di Osservatore:quando neanche lo conosci.la parabola dei lunghi cucchiai il vid
RispondiElimina,ennesimo video a contribuire, e ho visto l'altro video in cui un membro del CD presentava, nel broadcasting di dicembre gli oratori per il conferimento dei diplomi della scuola di galaad, e il video mi ha molto preoccupato, perché HO capito che i lunghi cucchiai che abbiamo a disposizione (i nostri risparmi, in qualsiasi forma siano naturalmente se ne abbiamo) non servono a nutrire noi ma, vi invito a vedere il video in cui presidente è William Gooffrei jekson, molto bello e sempre più in paradiso, e che anche lui,come gli altri componenti del CD sono della nuova generazione degli unti. E William Gooffrei jekson nel 1968 anno in cui si è battezzato, e abbandonando gli studi e fare il pioniere per predicare e terrorizzare le persone (Come me mia moglie e altri pochi che ancora rimangono)che entro il 1975 questo mondo sarebbe stato distrutto ad Armaghedon dal re DEI RE Gesù Cristo. Ed ora guardiamoli con le nostre contribuzioni, che forniamo loro possono avere a disposizione la più alta tecnologia di questa mondo. Forse mi sbaglio 😋😋😋
Il CD/WTS e entourage vuole essere imboccato dal cucchiaio dei suoi adepti, ma il cucchiaio acquistato con le risorse economiche e fisiche dei suoi adepti TdG se lo tiene tutto per sè e non è disposto a condividerlo con nessuno!
RispondiEliminaMentre i suoi adepti pensano a imboccarsi tra loro devono provvedere anche ad imboccare l'egoista CD/WTS
Ho trovato interessante una storia. "Una giovane andò dalla madre per lamentarsi della sua vita e di come le fosse difficile. Si sentiva sfiduciata, quando risolveva un problema se ne presentava subito un altro ed era stanca di lottare, tanto che credeva di darsi per vinta.
RispondiEliminaLa madre la portò in cucina, prese tre pentolini, li riempi d'acqua e li pose sul fuoco. Quando l'acqua incominciò a bollire in uno mise delle carote, nell'altro delle uova e nell'ultimo dei chicchi di caffè. Lasciò bollire l'acqua senza dire una parola, mentre la figlia osservava con impazienza, domandandosi cosa la madre stesse facendo.
Dopo venti minuti la madre spense il fuoco. Tiroo`fuori le carote e le mise su un piatto.
Tirò fuori le uova e le mise in una scodella.
Prese un colino, filtro` il caffè e lo mise in una tazza.
Guardando la figlia le disse:Cara figlia mia, carote, uova o caffè:cosa scegli?La figlia stupita non rispose e la madre la fece avvicinare. Le chiese di toccare le carote, che la ragazza trovò cedevoli, la invitò a rompere ormai diventato sodo e le fece annusare e assaporare la tazza di caffè fumante, dall'aroma ricco e profumato. Finalmente la figlia le domandò::"Cosa significa tutto questo, madre?
La madre le spiegò che tutte le cose avevano affrontato la stessa avversità, "L'ACQUA BOLLENTE ",ma avevano reagito in maniera differente. La carota, forte e superba,aveva lottato contro l'acqua, ma era diventata debole e molle. L'uovo, così fragile nel suo guscio sottile che proteggeva l'intero e nutriente, si era indurito. I chicchi del caffè, invece avevano fatto il miracolo:dopo essere stati nell'acqua, bollendo, l'avevano trasformata.
Cosa scegli di essere figlia mia?quando l'avversita` suona alla tua porta, come rispondi?
Sei come la carota che sembra forte, ma quando il dolore ti tocca diventi debole e priva di forza?
Sei come un uovo che nella sua fragilità nasconde un cuore tenero e un carattere buono, ma che le prove della vita induriscono?il guscio sembra lo stesso, ma l'interno è amareggiato e inaudito
Oppure sei come un chicco di caffè, che cambia l'elemento che gli causa dolore e nel punto di ebollizione raggiunge il suo migliore aroma e sapore?Come un chicco di caffè, proprio quando le cose ti vanno male puoi reagire in maniera positiva diffondere con il tuo atteggiamento il profumo del caffè intorno a te. Le persone più serene e felici non sono le persone a cui tutto va bene, ma quelle che sanno il meglio della vita, nonostante tutto.
Figlia mia, possa tu avere abbastanza gioia da renderti dolce, abbastanza prove da renderti forte e abbastanza speranza da renderti felice. Quando ti senti male e le difficoltà della vita ti sembrano enormi, cerca di salire ad un altro livello e l'acqua bollente si trasformerà in un caffè fragrante e profumato. ,a me è piaciuta ,perché questo racconto, può avere diverse morali, spero che il racconto sia piaciuto
Una scena raccapricciante se devo applicarla alla WTS, perchè credo che di questo si tratta. La distribuzioni del cibo, non un semplice panino, ma il necessario per vivere.L'improvvisa interruzione del prelievo mediante lo strumento (un lungo cucchiaio), per qualcuno può significare la morte, per cui gli altri che partecipano a questa sistema di distribuzione del cibo, si rendono conto del grave danno che riceve un commensale non avendo più il mezzo di sussistenza (il cucchiaio). Dico alla WTS la quale società, anzichè fare come la comunità, la fratellanza o come si voglia chiamare, non "vede" chi necessita di tali cose per vivere. Se qualcuno perde il lavoro (il cucchiaio simbolico) o non riesce comunque a vivere, la WTS non segue l'esempio di questo gruppo del video che si organizzano per soddisfare i bisogni del singolo, ma pensano solo a propagandare e pagare chi si occupa della loro gestione editoriale. Ma se tu sei un semplice proclamatore ti devi arrangiare, ovvero, come quella donna, rimasta senza cucchiaio, se non fosse stato per gli altri che "mangiavano" sarebbe morta. Quindi il video mi suggerisce di non fare affidamento alla WTS ma alla comunità che "vede" il mio bisogno. La WTS non vedrà mai "cadere" il mio cucchiaio...!
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