giovedì 26 dicembre 2019

I tempi difficili dei tempi difficili: parte 1 – Fame nel mondo




By Gatto di schrodinger



I tempi difficili dei tempi difficili: parte 1 – Fame nel mondo

Prendendo spunto da un recente articolo apparso su un quotidiano nazionale (https://www.lastampa.it/topnews/primo-piano/2019/12/23/news/si-chiude-il-decennio-migliore-nella-storia-dell-umanita-1.38249755?fbclid=IwAR0YqVkMVHpb_LlCBP5VQs0n1Bx92HiZwxKS_nJxdPOil_3gnreRx7cPiJo) che illustra numeri alla mano che questo che si va chiudendo è stato il miglior decennio della storia dell’uomo, mi sono preso la briga di andare a verificare se e come le evidenze numeriche degli ultimi 50 anni abbiano scalfito le granitiche certezze della WT relativamente ai tempi difficili.
Questo un po’ per capire quanto il cherry picking delle notizie e i dati imposto dal bias di conferma di una narrazione della realtà fornita precotta come una pizzetta surgelata possa deformare la percezione della realtà fattuale.
Il fenomeno è diffusissimo e pervasivo, soprattutto fra chi deve vendere ideologie o piazzare articoli scontati sul mercato delle certezze e attecchisce nei terreni particolarmente fertili delle controculture un pò come spiegato dal Capitano nel precedente eccelso articolo.

Partiamo con la fame nel mondo, da qualche parte bisogna pure cominciare.

Il problema esplose prepotente all’opinione pubblica fra gli anni 70 e gli anni 80, praticamente quando il primo mondo (occidente) si garantì sicurezza alimentare e si cominciò a vedere minacciata la stabilità raggiunta dalle crescenti divergenze nel tenore di vita con il terzo mondo.
E’ curioso come prima di questo periodo le occorrenze e citazioni relative alla fame nel mondo nelle pubblicazioni fosse più rara nonostante una dimensione assoluta del problema enormemente più grande di quella degli anni 70 e 80 del novecento.
La prima inferenza che viene alla mente è che prima di quel periodo la consapevolezza comune di avere una quantità inusitata di persone affamate e povere nel mondo faceva considerare tale circostanza come totalmente scollegata al contesto storico ma piuttosto come un elemento di presenza costante nella storia dell’uomo.
Quindi si è fatto uso di un cambiamento generalizzato della percezione della realtà o più che altro di una presa di coscienza determinata dal crescente benessere nei paesi occidentali per creare un agenda-setting interna che fosse funzionale a confermare i segni della fine che non è che fossero così evidenti.



Il grafico sopra (fonte https://ourworldindata.org/, c’è una paginata di fonti dati per ogni tipo di grafico, se interessa sono elencate tutte nel sito) mostra come effettivamente nel 19° secolo la povertà era comune e la tanto esaltata “Belle Époque” poté ben poco nell’alleviare tale problema che cominciò a declinare in modo significativo solo dopo il 1950, in barba all’aumento rapido della popolazione (per i motivi si veda anche il grafico sotto) e alle teorie di Thomas Malthus che ipotizzava catastrofi malthusiane dovute all’aumento della popolazione
Ma Malthus non poteva conoscere le complesse dinamiche dei sistemi non lineari a fine 18° secolo per cui non siate troppo severi con lui




Ma cominciamo: il battage sulla fame sulle pubblicazioni inizia guardacaso negli anni 70

Decennio precedente: Morti per fame 16,6 milioni
Prevalenza (morti per fame ogni 100.000 persone): 50
Peggiore carestia della decade: Cina, grande balzo in avanti 1958-62 (si considerano solo 60-62, il resto nel decade precedente) 13 M
Popolazione a fine decennio: 3,5 miliardi

g75 22/6 pp. 30-31
Più fame nel mondo
Quanto è aumentata la fame nel mondo? Il Times di New York del 29 dicembre 1967 riferì: Ogni 8,6 secondi qualcuno muore in un paese sottosviluppato in seguito a infermità causata dalla denutrizione. . . . 10.000 ogni giorno. Oltre 3.500.000 ogni anno. Ma che dire della situazione sei anni dopo? Alla Conferenza Mondiale sull’Alimentazione, tenuta a Roma lo scorso mese di novembre, si è parlato di 70 milioni di morti per fame nel mondo durante il 1973. Questo nonostante i “progressi” scientifici compiuti dall’uomo in questi ultimi anni!

g75 8/1 pp. 3-8
Un recente articolo pubblicato nel Times di New York era così intitolato: “IL MONDO È VICINO A UN DISASTRO ALIMENTARE”. L’articolo dichiarava:
“Il dott. John H. Knowles, presidente della Fondazione Rockefeller, ha detto questa sera che il mondo è sull’orlo di un disastro maltusiano, in cui milioni di persone soffriranno la fame e la miseria . . .
“Dei due miliardi e mezzo di abitanti dei paesi meno sviluppati del mondo, ha detto il dott. Knowles, si calcola che il 60 per cento [un miliardo e mezzo] sia malnutrito, fisicamente sottosviluppato e poco istruito e si crede che in questo momento il 20 per cento [500 milioni] soffra la fame”.

Notate il virgolettato su “progressi scientifici”, è più o meno lo stesso virgolettato che posero sull’affermazione che i dinosauri fossero vissuti “milioni” di anni fa e in multimila altri casi su cui il tentativo di “reductio ad ridiculum” letta oggi appare come una riduzione a ridicolo dell’ovvio. Vabbè, fa brutto chiedere l’età ad un dinosauro e lasciamo stare.
Ho omesso altri articoli del 71 e anche posteriori al 75 che affermano più o meno le stesse cose
Nota a margine e che tornerà utile nei successivi articoli: quando vedete corsivi o puntini si sospensione vuol dire che in mezzo quasi invariabilmente c’erano frasi che smentivano ciò che è il risultato dell’opera sartoriale sull’articolo stesso


Somme del decennio 1970-80

Decennio precedente: Morti per fame 3,4milioni (-80%)
Prevalenza (morti per fame ogni 100.000 persone): 8,4 (-83%)
Peggiore carestia della decade: 1979 Cambogia, 1,7 milioni di morti (e i 70 milioni del 1973?, forse furono 200.000)
Popolazione a fine decennio: 4 miliardi

Negli anni 80 sulla spinta dell’opinione pubblica e della maggiore sensibilità al problema gli articoli si moltiplicano così come il catastrofismo diviene cogente. Può essere che per smuovere le masse le strategie di comunicazione del periodo forzassero la mano sugli effetti e sulle dimensioni del problema amplificandone certezze e magnitudo dei fenomeni, un po’ come si vede oggi con il problema clima. Ma si sa che da noi non si vede mai l’ora di cavalcare l’onda mediatica dello sfascio esattamente come un surfer californiano non vede l’ora di piazzare la tavola sulle onde del Pacifico

g81 22/1 pp. 5-6
Forse vi sorprenderà sapere che oggi circa un miliardo di persone soffrono la fame. Questa cifra proviene dal Consiglio Mondiale per l’Alimentazione, un organo delle Nazioni Unite. Equivale a circa un quarto della popolazione mondiale! Quindi molti esperti considerano la lotta per procurarsi da mangiare il problema più grave che si presenti all’umanità.

Ma il problema non si va almeno alleggerendo? No. “Il problema della fame nel mondo si sta aggravando anziché alleggerirsi”, ha dichiarato Sol Lonowitz, capo di una commissione presidenziale degli Stati Uniti sulla fame nel mondo. Ed ha aggiunto: “A meno che non si faccia uno sforzo concertato per evitarla ci attende una grave crisi”.

Allo stesso modo, U.S. News & World Report ha detto: “Una crisi alimentare più seria dell’attuale crisi energetica minaccia la pace mondiale nei prossimi vent’anni a meno che gli U.S.A e altre nazioni non prendano coraggiosi provvedimenti”.

Perché la fame è una minaccia per la pace nel mondo? Perché il desiderio insoddisfatto dei poveri di raggiungere un decoroso tenore di vita è la forza potenzialmente più esplosiva del mondo d’oggi. Un miliardo di persone arrabbiate e disperate rappresentano una vera minaccia per l’ordine internazionale.

La minaccia può essere anche più grande. La Royal Bank del Canada stima che “fino al 40 per cento della popolazione mondiale soffra di denutrizione”. Vale a dire oltre un miliardo e seicento milioni di persone! Per citare un esempio, si dice che in un paese africano il 45 per cento dei bambini muoiano prima di compiere i cinque anni.

g81 8/1 pp. 29-30
Relazione sulla fame nel mondo

La Commissione Presidenziale americana sulla Fame nel Mondo ha studiato per due anni il problema e ora ha pubblicato la sua relazione: Essa rivela che nel mondo una persona su otto è affetta da denutrizione. Se le nazioni in via di sviluppo non incrementeranno la produzione alimentare, dice, nel giro di vent’anni ci sarà una notevole crisi alimentare. Anche ora, essa dice, “più persone che mai soffrono la fame”.

g85 8/6 pp. 12-13

Il successo dell’uomo nel prevenire le cause della penuria di viveri — siccità, guerre, disordini politici, malattie o insetti nocivi, catastrofi naturali — è nella migliore delle ipotesi limitato. E opportunismo in politica, cattiva amministrazione, lentezza nei trasporti, intoppi burocratici, imprevidenza e avidità rendono il problema di ancor più difficile soluzione. Gordon Taylor, autore di The Doomsday Book (Il libro della fine del mondo), dice che la crisi, tutt’altro che superata, “diverrà sempre più minacciosa man mano che ci avviciniamo alla fine del secolo”.

La Commissione presidenziale per la Fame nel Mondo è pervenuta a conclusioni analoghe. Riferendo in merito ad essa, la rivista Time diceva: “Oggi il problema della fame è immensamente diverso da quello del passato, quando le carestie periodiche facevano milioni di vittime. Ora ci sono così pochi viveri in così tante parti del mondo, anno dopo anno, che un buon 25% della popolazione mondiale soffre la fame o è denutrito, e una persona su otto soffre di debilitante malnutrizione. . . . Il rapporto predice che nei prossimi 20 anni potrebbe esserci una penuria di viveri di vaste proporzioni, con conseguenze disastrose”. — Il corsivo è nostro.

Riassumendo, cosa mostrano questi fatti? Che la penuria di viveri influisce ora su più persone che in qualsiasi altro tempo della storia, che anziché essere di natura temporanea come in passato, sta diventando un aspetto permanente del mondo odierno, e che nonostante il progresso scientifico non sembra esserci nessuna soluzione imminente da parte dell’uomo. Questi fatti rendono il fenomeno della penuria di viveri qualcosa di nuovo, proprio quello che ci aspetteremmo in adempimento del “segno” predetto da Gesù.

Ma non dimenticate che Gesù disse che la “penuria di viveri” “in un luogo dopo l’altro” sarebbe stata una chiara prova che la ‘liberazione s’avvicinava’. I testimoni di Geova saranno felici di aiutarvi a sapere di più in merito a questa entusiasmante prospettiva.

g87 8/11 p. 2
Si è calcolato che dal 1970 al 1980 il numero di coloro che soffrono la fame, nel mondo, sia aumentato di circa un milione e mezzo all’anno. Ma la prima metà degli anni ’80 ha visto crescere bruscamente il loro numero in ragione di quasi otto milioni all’anno, raggiungendo i 512 milioni nel 1985 e questo nonostante l’impegno preso nel 1974 dal Consiglio Mondiale per l’Alimentazione, un organismo dell’ONU, di eliminare la fame nel mondo entro un decennio.

Come soluzione viene ora suggerita la teologia della liberazione: far scendere in campo le chiese per cambiare la struttura politica e sociale delle nazioni così da eliminare le cause della povertà.

A parte i balletti di cifre fuori scala e computate con modalità eterogenee, a parte il definire il fenomeno fame come “qualcosa di nuovo” nella storia dell’uomo, a fine decennio i risultati dell’inizio della catastrofe malthusiana sono stati i seguenti

Somme del decennio 1980-90

Decennio precedente: Morti per fame 1,4milioni (-60% dal decennio precedente, -93% dagli anni 50)
Prevalenza (morti per fame ogni 100.000 persone): 8,4 (-66% dal decennio precedente, -96% dagli anni 50)
Popolazione a fine decennio: 5 miliardi

A fronte di questi dati il problema “fame nel mondo” tende a sparire dall’agenda dei media negli anni 90 e così dalle riviste della WT che si limitano a fugaci citazioni sporadiche concentrandosi maggiormente su altre problematiche “apocalittiche” più “trend topic” del momento.
Una ripresa delle argomentazioni sulla fame nel mondo torna prepotente nella prima decade del 2000 coi il leggero peggioramento delle condizioni di sicurezza alimentare in Africa determinata da disordini religiosi ed etnici combinata alla recessione 2007-2011

w08 1/10 pp. 6-8
Fame nel mondo. ‘Ci sarà penuria di viveri’, predisse Gesù. (Matteo 24:7) Nel 2005 la rivista Science ha riferito: “Nel mondo ci sono 854 milioni di persone (pari a circa il 14 per cento della popolazione mondiale) che soffrono di malnutrizione cronica o acuta”. Nel 2007 una fonte delle Nazioni Unite ha dichiarato che 33 paesi non hanno cibo a sufficienza per sfamare la popolazione. Com’è possibile, visto che la produzione cerealicola mondiale è in aumento? Innanzi tutto, terreni e cereali che potrebbero essere destinati alla produzione di cibo vengono invece impiegati per ottenere etanolo “Per produrre l’etanolo necessario per fare il pieno a un SUV ci vuole una quantità di cereali che basterebbe a sfamare una persona per un anno intero”, ha scritto il quotidiano sudafricano The Witness. Anche nei paesi sviluppati l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari costringe molti a scegliere se cenare o soddisfare altre necessità, come medicinali o riscaldamento.

g 5/10 p. 30
“Un triste traguardo”

Secondo una notizia dell’Associated Press a causa di guerre, siccità instabilità politica, prezzi elevati delle derrate alimentari e povertà l’uomo ha superato “un triste traguardo”. Ora nel mondo soffre la fame più di un miliardo di persone. Stando a Josette Sheeran del Programma Alimentare Mondiale, un’agenzia ONU, “un mondo affamato è un mondo pericoloso. . . . Senza cibo, rimangono solo tre possibilità: rivolta, emigrazione o morte. Nessuna delle tre è accettabile”. Come se non bastasse, il numero di coloro che soffrono la fame aumenta più velocemente della popolazione mondiale. Perfino nei paesi industrializzati il numero di coloro che sono in uno stato di sottonutrizione è aumentato del 15,4 per cento.

Le citazioni di fonti e notizie si fanno via via più generiche e i “copypasta” di citazioni montate ad hoc più frequenti.
Tuttavia, vista la perfetta anticorrelazione fra morti per fame e le previsioni della WT relativa al numero di morti per fame  verrebbe da suggerire di spingere la mano sul problema con articoli apocalittici almeno ancora per qualche anno, in modo che la nostra generazione possa essere la prima della storia a vedere abbattuto quasi a zero il numero di morti per fame


Somme del decennio 2010-2020

Decennio precedente: Morti per fame: 0,2 milioni (-99% da fine anni 50)
Prevalenza (morti per fame ogni 100.000 persone): 0,5 (-99% da fine anni 50)
Popolazione a fine decennio: 7,7 miliardi

A proposito, l’Africa: prevalenza dei morti per fame 2000-2015. Sarà anche per quello che il numero dei fratelli aumenta così tanto nell’Africa centro occidentale. Con la pancia piena, soddisfatti i bisogni primari, si va in sala più volentieri


Al prossimi due giri vedremo nell’ordine epidemie e terremoti
Sotto i dati relativi alle carestie e morti per fame degli ultimi 140 anni




L’incredibile aumento dei prezzi sulle commodities alimentari di prima necessità descritto negli articoli della Svegliatevi e TdG; prezzi diminuiti del 70% nel corso degli ultimi 150 anni.
Certo, se mangiate solo manzo e agnello dovrete fare più sacrifici, ma il caro buon vecchio maiale si conferma il migliore amico dell’uomo venendo via per quattro spicci.



18 commenti:

  1. Il bello è che a noi hanno fatto una testa così su quanto sia sbagliato dire bugie ,calcando molto sulle " bugie a fin di bene", forse perché loro quelle non le dicono , preferisco le " bugie per comodi loro "!

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    1. Gatto di Schroedinger27 dicembre 2019 alle ore 12:26

      @Angi: non penso vi sia una strategia o si stia puntando scientemente verso la menzogna per sostenere l'insostenibile: se vi fosse lo si farebbe senz'altro in modo meno rabberciato e pecoreccio
      C'è di fatto un convincimento preconcetto di avere ragione, convincimento per il quale preso atto che i numeri nel loro assieme non ti sostengono inizi a smontare la realtà in piccoli pezzetti perché ci sarà pure qualcosa che preso singolarmente ti conferma quanto già credi sia verità.
      Il prendere dati decontestualizzandoli dal quadro generale si chiama in ambito scientifico (e non) "cherry picking" ; tali dati da soli sembrano confermare quanto affermi, ma se li immergi nel quadro generale perdono il loro senso.
      Dire che ci sono centinaia di migliaia di persone che muoiono di inedia, prevalentemente bambini, è una notizia che va diretta alla "pancia" delle persone e fornisce un quadro immediato di sfascio e decadenza che può essere preso senza troppo pensare come segno di tempi pre-apocalittici.
      Se esci però dalla bambagia di persona occidentale del 21° secolo che non sa cosa sia la fame e la sete e vedi che quando nei "bei tempi" pre 1914 questo come altri problemi erano dimensionalmente 100 volte più gravi il terrore dell'apocalisse inevitabile lascia il posto una sorta di compiacimento per i risultati ottenuti.
      Questo non è accettabile per chi ha già una convinzione radicata apocalittica, un po come non era accettabile Gesù ai farisei, nonostante le evidenze portate; questo dimostra quanto il "male" può divenire un esercizio banale, basta un ideologia da difendere e arroganza quanto basta, se i dati non concordano con la realtà che hai in testa, tanto peggio per i dati.
      Il bias di conferma e il conseguente cherry picking hanno un motore che in larga parte è celato sotto il cofano dell'inconscio per cui è un animale subdolo.
      La parte "conscia" viene comunque asfaltata relativamente al problema coscienza con la deroga del "mentire per salvaguardare gli interessi teocratici". Tale deroga, più volte sdoganata anche nelle pubblicazioni con l'argomento fantoccio della persecuzione (fallacia logica dell'uomo di paglia) , sembra ormai accetta almeno a tutti i corpi degli anziani.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Mio padre ha 76 anni e mi dice che quando gli oratori pubblici dei Testimoni di Geova iniziano i discorsi pubblici di 30 minuti parlando dei tempi difficili gli si chiude il cervello ed esclama nella sua mente:"Ma quali tempi difficili?Noi abbiamo conosciuto la fame durante la seconda guerra mondiale!"

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  3. Non mi pare che i tempi di oggi siano particolarmente difficili....se sono difficili questi allora il periodo dei due conflitti mondiali come dovrebbero essere definiti? Che oltre alla fame se ti beccavi un raffreddore o una bronchite non la raccontavi visto che non si trovava nemmeno l'ombra di un farmaco!?
    Sicuramente oggi qualcuno non se la passa bene e ci sono problemi di altra natura...ma ripeto, paragonati a quei tempi direi che oggi si sta decisamente meglio!

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    1. @Dansec i tempi difficili o ultimi giorni non sono e non possono essere soggetti al sentimento. E' veramente imbarazzante che un organizzazione religiosa seria e affidabile si possa permettere di "giocare" con le profezie bibliche in modo tale da scrivere articoli per decenni come quelli citati nel post con il preciso scopo di iniettare sentimenti di paura facendo finta di vivere quotidianamente i giorni della fine.

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    2. In realtà purtroppo, la wts ha impostato tutto sul terrore e sul senso di colpa. Per cui la cosa non riguarda solo argomento "Ultimi Giorni", ma tutto, qualsiasi cosa.... contribuzioni,servizio,scelta del lavoro, scelta del coniuge,vita privata...ecc..
      Probabilmente forse non tutti se ne renderanno conto, ma pensandoci bene con attenzione si scopre che è così.
      Per cui ad esempio se invece di fare il pioniere mi iscrivo all'università ecco che Geova sicuramente non mi starà vedendo bene, e quindi Lui sicuramente non mi benedirà e correrò certamente il rischio di avere un Suo giudizio avverso ( ho sentito un discorso di Losch in merito tenuto a un'assemblea di Monza che fa rabbrividire) continuando così in tal guisa per qualsiasi altra cosa!
      Il corpo direttivo ha da sempre,sin dagli inizi, impostato tutta la sua dialettica con questo tono pesante e intimidatorio; lo si riscontra in tutto quello che ha scritto e continua a scrivere. Non se ne può più!!
      Ma Cristo disse che la conoscenza della verità ci avrebbe resi liberi da ogni cosa...anche dal terrore e dalla paura.
      Libertà che sinceramente nella wts non mi sembra di vedere.

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  4. Il problema è che si è cercato di applicare ai nostri giorni, con la teoria del doppio adempimento (molto cara al defunto teologo Frederick W. Franz) scritture come quella di Matteo 24:4-22, mentre un esame attento del contesto e una ricerca storica accurata fanno concludere alla maggior parte degli studiosi che in quella parte del capitolo 24 Gesù si riferiva al suo tempo e ad avvenimenti che avrebbero preceduto la distruzione di Gerusalemme.
    Quello che può riguardare il termine del sistema di cose invece lo troviamo sempre in Matteo 24, ma nei versetti da 36 a 42. E' probabile che il Vangelo di Matteo, essendo stato il primo racconto ad essere stato scritto, fosse già conosciuto dai Tessalonicesi, e quindi e proprio a questi versetti che mi sembra che si riferisca Paolo quando dice "Ora circa i tempi e le stagioni, fratelli, non avete bisogno che vi si scriva nulla. Poiché voi stessi sapete benissimo che il giorno di Geova viene esattamente come un ladro di notte." E non mi sembra proprio che "pace e sicurezza" lo diranno i capi politici con un annuncio eclatante, semmai è la gente comune che vivendo in un periodo di relativa calma e miglioramento delle condizioni, proprio non si aspetta la fine del sistema. (1 Tessalonicesi 5:1-4).
    Ecco, proprio questo post (i miei complimenti a Gatto!) secondo me dimostra che la cosiddetta "verità" che ci è stata insegnata per decenni andrebbe riconsiderata nei suoi fondamenti, prima che finiamo per prendere lucciole per lanterne!

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  5. Non ce ne rendavamo conto eravamo troppo succubi e terrorizzati dovevamo leggere solo la torre di guardia, che fessi loro i vece conoscevano il mondo meglio di chiunque altro. Ma oggi non siamo più nel 1980 90 il giochetto sta per finire. Sabu

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  6. Come ha detto Zelofead, non è possibile equiparare i tempi della guerra ad oggi: la fame? Come è risaputo ogni tanto la wts tira fuori il mazzo di carte e ne sceglie una dicendo: da quanto tempo non tiriamo fuori il problema della fame nel mondo? analizzati i precedenti dicono che è ora di ripubblicare tale argomento. Così chi non è avvezzo a queste sparate, specie i tdg freschi di battesimo, cascano in questa realtà virtuale. È meschino da parte di queste otto sagome illuse di onnipotenza possano predire la fine adducendo come segno la fame, insieme ad altre amenità che non fanno più storia. È ora che questi o signori prendano la zappa ed andassero a guadagnarsi il pane, che invece estorcono con l'inganno i poveri adepti. Scusa lo sfogo Capitano, ma quando ci vuole ci vuole.

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  7. Ciao Capitano. Questi 8 signori hanno sbagliato mestiere, dovevano fare i giornalisti. Perchè? Hai presente gli scoop (mi pare si scriva così), come qualsiasi giornalista alla ricerca di successo o di clamore va in cerca di quella singolare notizia che potrebbe significare una promozione. Ebbene, se ci fai casi nei vari anni (in questo articolo spuntano come i funghi), la società ha tirato fuori spesso i presagi della fine. Vuoi con i terremoti, vuoi con le epidemie, vuoi con le guerre, vuoi con la violenza, vuoi con la podofilia (quest'ultima sembra che alla wts non la tocca), vuoi per la disonestà e gli argomenti, come legna al fuoco non mancano. In questa circostanza abbiamo la fame con le sue belle statistiche che come abbiamo letto, decontestualizzate (come fa spesso la wts anche con le scritture), costruiscono significativamente una realtà pericolosa, quando pericolosa non lo è. Dichiarare verità un insegnamento basato sulla preparazione di questi otto uomini del CD e della cultura in campo biblico che hanno (la Bibbia la chiamano Sacre Scritture) fa della loro credibilità uguale a zero. Grazie per questo articolo rivelatore.

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  8. Caro Batman questi otto signori, posso anche sbagliarmi, ma sembra che vivano in ville di gran lusso, e negli anni sessanta e inizio degli anni settanta, non facevano parte della classe che sarebbe andata in cielo, o unto rimanente; ma come me predicavano la fine del mondo entro il 1975 e il mondo sarebbe stato così estesa la malvagità e la fame così estesa che nel 1975 sarebbe statto molto pericoloso viverci, e questo come ora lo dicevano gli esperti. E ora sono li a dirmi, ma come CD che le stesse cose che erano evidenti negli anni sessanta e settanta, che eravamo negli ultimi giorni e presto il mondo avrebbe capito a sue spese che il profeta che Geova aveva inviato, li aveva avvertiti, e ora ne pagavano le conseguenze. con la distruzione. Bravo Tommaso hai fatto un resoconto dettagliato e preciso.

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    1. Caro Virgilio, quello che mi dispiace veramente aldilà dell'argomento "tempi difficili o ultimi giorni" è che il nostro caro corpo direttivo predica il carnevale per se e la quaresima per tutti gli altri.
      Quelle ville lussuosissime sono reali, e guarda caso sono a 10 min. di macchina da Warwick...indovina da chi sono abitate?
      Ma come si fa a creare un video, mandarlo a tutte le congregazioni del mondo nel quale si incoraggia tutti i bambini figli di testimoni di Geova rinunciare persino a un gelato per mettere quel dollaro o quell'euro nella cassetta contribuzioni, quando poi questi del cd per viaggiare lo fanno incondizionatamente in business class?
      Con che coraggio si fa una cosa del genere quando vieni a sapere che all'assemblea internazionale di Roma nel 2009, il nostro caro "unto" Samuel Herd non volle andare alla Betel ma bensì in un 5 stelle?
      E meno male che siamo noi i materialisti attaccati ai beni voluttuari di questo mondo ..alla faccia!
      Scusate il commento non attinente al tema del post...ma l'accenno alle ville di Virgilio mi ha fatto ripartire l'incazzatura! l

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  9. Deuteronomio 18,20 «Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire». La watchtower ha profetizzato in nome di nessuno, presumendo che le loro dichiarazioni fossero quelle di Dio. Consideriamola morta, perchè Dio l'ha abbandonata al suo destino. Anche se la watchtower non è morta letteralmente sarà Dio a decidere come e quando!

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  10. Dansec è sceso nei dettagli, è ciò che dice sì può verificare in rete, ci sono le ville, che sono in un residens, anche una mia parente ha una villa in un residens, e per la gestione del del residence deve pagare duemila dollari al mese, questi residens in alcune zone sono dotati di check Point , vietato agli estranei. . Come ho detto è tutto in rete, e anche come accedere alle proprietà della WTS. E a noi come dice dice DANSEC e condivido ciò che ha scritto, noi do rinunciare allo stipendio, perché i soldi possono creare problemi in famiglia, e pensare al lavoro anche durante le adunanze, licenziarsi, guadagnare un decimo dello stipendio precedente, faccendo insieme alla moglie un lavoro di pulizie. e fare il pioniere, e contribuire per l'opera del r, egno per il man delle ville di lusso nelle zone residenziali, e il resto che si è studiato nella torre di guardia della settimana scorsa. È vero che i soldi non fanno la felicità ,ma se i soldi non fanno la felicità, figuriamoci se può farla la povertà. specialmente se ci sono figli piccoli. Si il CD aspettando armaghedon vive in ville di lusso, a noi ci viene detto di vivere una vita di sacrificio, e contribuire ,loro dicono per l"opera del regno, ma nelle opere del regno è incluso anche il mantenimento delle lussuose ville dei CD. Buona contribuzione la WTS ha bisogno delle vostre contribuzioni.

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    1. Caro Virgilio, lo scopo della wts è solo uno: farci dipendere completamente da loro. Mettendo al primo posto il regno lasceremo tutti il nostro bel lavoro ben retribuito, faremo i pionieri, andremo nei posti dove c'è più bisogno, ci daremo da fare nelle lingue nei lavori di ristrutturazione nelle cujcine e via dicendo. Tanto poi ci penserà la watchtower a darci da mangiare.... o forse no? Già, una volta ridotti a lavorare part-time avendo un lavoro da fame, sarà più difficile se non impossibile lasciare questa gabbia religiosa. Il denaro noi dobbiamo odiarlo, così lo consegniamo alla watchtower che lo spenderà per i propri investimenti e gestire le loro ville. Questa verità però è occultata alla massa degli adepti. Meno sanno e meglio è...

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    2. la WTS come altre esistono perché le persone che la compongono hanno bisogno che esista, per questo non svanirà rapidamente.
      Esattamente come gli israeliti vollero un re a rappresentarli ora la grande parte dei fratelli vuole un organizzazione che vada davanti a loro e dica a chi la compone cosa fare e cosa no in un sistema e una realtà di cui non hanno nessuna comprensione ne controllo. E' l'humus più fertile possibile per il "fratello complotto-terrapiattista" del pensiero debole.
      La WTS è una proiezione delle ansie di chi c'è dentro, i comportamenti abusivi che ne conseguono sono meccanismi di retroazione del sistema; quando i feedback fra organizzazione e organizzati porteranno il sistema stesso fuori equilibrio non è dato a sapersi, ma fino a quando soddisferà i bisogni di gente che ha necessità di sentirsi al centro di un universo che non capisce e a cui non riesce a dare un senso allora la casa di carta resterà al suo posto, magari evaporando lentamente.
      Al momento però l'opera della WT è sostituire una paura diffusa e indefinita con una paura definita della fine e la promessa che se ne occuperanno loro, tu solo consegna al conducente le chiavi e mettiti comodo.

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  11. Dimenticavo per accedere, basta digitare :ville di lusso del corpo direttivo dei testimoni di Geova negli stati uniti d'America c'è tutto.

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Grazie per il commento.