sabato 24 dicembre 2022

Il pelato è uno di noi...

Uno dei racconti biblici più amati dalla WT e più raccontati ai bambini della mia generazione é il racconto di 2 Re 2, 23-25 che viene così riportato nella versione della CEI

"Eliseo andò a Betel. Mentre egli camminava per strada, uscirono dalla città alcuni ragazzetti che si burlarono di lui dicendo:

"Vieni su pelato; vieni su, calvo!" Egli si voltò, li guardò e li maledisse nel nome del Signore.

Allora uscirono dalla foresta due orse che sbranarono quarantadue di quei fanciulli.

Di là egli andò al monte Carmelo e quindi tornò a Samaria".

La città un tempo chiamata Betel ha oggi circa 400 abitanti, immaginiamo di trovarci su una macchina del tempo che ci trasporta fino alla Betel del tempo di Eliseo, guardiamoci intorno, noi siamo nel gruppo dei ragazzetti del villaggio, c'é Ben Gurion il ciccio, Dan lo smilzo, Beniamino il veloce e tutti i nostri compagni di giochi, le nostre giornate sono monotone, viviamo in un paesone agricolo che vive del ricordo di un passato remoto di una qualche importanza ma a noi ragazzi questo non interessa, non lo cogliamo, a noi interessa vivere, correre, ridere, raccogliere dei frutti e immaginare il nostro futuro mentre giochiamo nelle pianure polverose quando, ecco sulla strada per il paese arriva uno straniero vestito in modo strano, ed un uomo pelato! Ci guardiamo intorno e senza neanche porci il problema gli andiamo incontro canzonandolo per la calvizie, se si arrabbierà ancora meglio! Scapperemo via ridendo e racconteremo la cosa ai nostri genitori questa sera a cena.

Tutto a un tratto però due orse escono dal bosco e sbranano Ben Gurion, Salmon, Dan e altri 39 nostri amichetti! Terribile!! Terrorizzati scappiamo verso il villaggio, le urla della madri e i pianti dei padri non li scorderemo mai più come non scorderemo il volto di quell'uomo che ci ha maledetto!! Un giorno terribile!

Sempre rimanendo a quel tempo ribaltiamo la scena, noi siamo il potente Eliseo!!!! Camminiamo verso Betel quando vediamo un nugolo di bambini venirci incontro intonando una canzoncina irritante essi si prendono gioco di noi!!! Cosa facciamo? Invochiamo una maledizione e vediamo due orse che sbranano 42 bambini che non hanno rispettato me e il mio ruolo di profeta.

Questi ragazzi saranno risuscitati? Sono morti vittima di un giudizio divino e pertanto non c'é il perdono? Questo racconto come ci può aiutare? Questi bambini verranno giudicati come dice il nuovo intendimento, per quello che hanno fatto in vita? Erano realmente consapevoli? Dio ha guardato nei loro cuori ed essi erano così irrecuperabili da giustificare la distruzione eterna? O la loro tragica morte?

Vi confesso che un paio di volte ho dovuto esporre quelle che non erano le mie tesi e non erano le mie idee in discorsi che analizzavano l'episodio sopra descritto, allora lo schema del discorso e TUTTE LE PUBBLICAZIONI WT ASSERIVANO CHE IL GIUDIZIO FOSSE STATO ESEGUITO PERCHE' QUEI BAMBINI NON AVEVANO AVUTO RISPETTO PER CHI ERA STATO INCARICATO DA DIO.



Per rispondere a quanti mettevano così in dubbio che egli fosse il successore di Elia e per insegnare (!!!!????) a quei ragazzi e ai loro genitori il dovuto rispetto per un profeta di Geova, Eliseo invocò il male nel nome dell’Iddio di Elia sulla turba beffeggiatrice. Fu una prova della sua identità profetica. Geova mostrò di approvare Eliseo facendo sì che due orse uscite da un bosco vicino sbranassero 42 fanciulli. — 2Re 2:23, 24.

g03 8/6 pp. 18-20

Per esempio nel libro biblico di Secondo Re si parla di un gruppo di ragazzi che molestarono verbalmente il profeta Eliseo. Il racconto dice che “si burlavano di lui” e “gli dicevano: ‘Sali, testa pelata! Sali, testa pelata!’” Geova, che vide il cuore di questi ragazzi e capì il loro intento malevolo, considerò molto gravi i loro insulti. Si legge che a causa della loro violenza verbale Dio mise a morte 42 ragazzi. — 2 Re 2:23, 24.

w96 15/6 pp. 12-17

Non ci è dato di sapere cosa abbia detto esattamente Eliseo quando pronunciò quella maledizione invocando il male sui ragazzini che si burlavano di lui. Tuttavia quella dichiarazione ebbe effetto perché fu pronunciata nel nome di Geova Dio da un suo profeta che agiva in armonia con la sua volontà.

w92 1/11 pp. 8-9

In 2 Re 2:23, 24 leggiamo che una banda di giovani si mise a canzonare il profeta di Dio dicendogli: “Sali, testa pelata! Sali, testa pelata!” Per tutta risposta, Eliseo “invocò il male su di loro nel nome di Geova. Quindi due orse uscirono dal bosco e sbranavano quarantadue fanciulli di fra loro”. Gli orsi bruni siriani potevano reagire con ferocia se colti di sorpresa o se pensavano che i loro piccoli fossero in pericolo. (2 Samuele 17:8; Proverbi 17:12; 28:15) Geova Dio se ne servì per eseguire la sua giustizia contro coloro che avevano gravemente mancato di rispetto al suo rappresentante e quindi a Lui stesso.


Ovviamente la conclusione a cui si voleva far arrivare l'uditorio era: "se dei bambini sono stati sbranati dalle orse per una canzoncina irrispettosa cosa succederà ai peccatori che si macchiano di gravi peccati? Se io oggi devo imparare che sono obbligato al massimo rispetto verso l'incaricato di Dio in terra mi devo chiedere chi é oggi questo incaricato? Come posso mancare di rispetto a questo unto o incaricato? Usciranno delle "orse" dal bosco a sbranarmi perché guardando uno dei video JW sorrido, anzi alle volte rido proprio di gusto?"

Oggi viene richiesta ubbidienza ad un gruppo di uomini che affermano di essere stati incaricati da Dio (ma lo negano nei tribunali), mi viene detto che non é possibile contestare il loro operato, dubitare di loro, persino fare qualche innocente domanda che li possa mettere in difficoltà.

Vorrei capire tante cose ma devo aspettare il tempo opportuno, ho dei dubbi su qualche insegnamento ma non posso confidarli a nessuno, devo fidarmi perché loro dicono di essere quello che sono e di questo ruolo non mi danno evidenze, niente profezie, niente miracoli, una conoscenza superficiale della Bibbia, un'interesse alla promozione di materiale propagandistico che ha sostituito l'amore per lo studio e la condivisione del sapere.

Quando leggo questo racconto mi sento male a pensare che dei bambini siano stati sbranati per avere chiamato "calvo"... un calvo! Se l'applicazione che ne da la wt é vera, devo avere terrore di contestare il lavoro di Jackson, di Lett, di Sanderson e degli altri.

Ricordiamoci di Eliseo! Eliseo il calvo che per essere stato deriso maledisse dei bambini che per questo potrebbero essere stati condannati all'oblio eterno, per una canzoncina!

Ricordiamoci di Eliseo, l'incaricato di Dio che non poteva essere preso in giro neanche per un evidente difettuccio fisico e badiamo bene a noi stessi, perché questo ruolo oggi é ricoperto da altri uomini che ci dicono: "attenti a quello che dite o che pensate, badate bene e ricordatevi tutti del pelato Eliseo perché il pelato Eliseo é uno di noi !"

post di Beth Sarim

domenica 18 dicembre 2022

Le risposte gagno a domande a gagno

Oggi prenderemo in considerazione le domande che compaiono nelle pubblicazioni Watchtower che il comitato editoriale ha ben pensato di condividere con la fratellanza. Le domande sono un aspetto sintomatico dei problemi di questa organizzazione. Dalle questioni elargite che vengono proposte si recepisce bene il grado o il livello di argomenti che vengono reputati davvero importanti. Ovviamente da una domanda stupida è complicato riuscire a tirare fuori una risposta intelligente. Evidentemente lo scarso discermento nella gestione delle questioni impedisce di prendere in considerazione le questioni serie e di elaborare ragionamenti assennati. Ma d'altra parte una organizzazione che si illude e quel che è peggio illude altri nel stabilire l'onniscienza di rispondere a tutto lo scibile umano con l'interpretazione della bibbia che abbiamo...
Prendiamo ad esempio la prima questione che è quella posta da un certo PR degli Stati Uniti relativa alla nudità di Adamo ed Eva...


Perché Adamo ed Eva si vergognarono della loro nudità dopo che ebbero mangiato del frutto proibito? — P. R., Stati Uniti.

Dopo aver mangiato del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, Adamo ed Eva divennero peccatori. “Allora gli occhi di entrambi si aprirono e cominciarono a comprendere che erano nudi. Quindi cucirono delle foglie di fico e se ne fecero dei paragrembi”. Essi non poterono più guardarsi l’un l’altro in modo puro, ma evidentemente celavano pensieri sensuali che erano impuri. La coscienza, che distingue l’uomo dalle creature inferiori, cominciò a condannarli facendoli sentire colpevoli e vergognosi....


Questa non è una domanda ai lettori ma l'esilarante riferimento ai mondiali con una logica che poco si discosta dal disagio misogino del "tanto morirete tutti"...


Sito Web JW.ORG




I Mondiali possono davvero unire il mondo? Cosa dice la Bibbia? 
Per la Coppa del Mondo FIFA che si tiene dal 20 novembre al 18 dicembre 2022 sono previsti circa cinque miliardi di spettatori. Molti pensano che eventi sportivi come questo possano fare ben più che unire tante persone davanti a uno schermo.

“Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare. Ha il potere di unire le persone come poche altre cose riescono a fare” (Nelson Mandela, ex presidente del Sudafrica).
“Il calcio [...] unisce nella speranza, nella gioia, nella passione, nell’amore e anche nella diversità” (Gianni Infantino, presidente della FIFA). a

I Mondiali o altri eventi sportivi possono raggiungere questi nobili obiettivi? Possiamo sperare che in futuro ci saranno pace e unità?

Una vera unità?

Al centro di questi Mondiali non c’è solo il calcio. La Coppa del Mondo ha innescato dibattiti su questioni politiche e sociali riguardanti diritti umani, razzismo e disparità economiche.

Nonostante questo, molti continuano a seguire con piacere eventi sportivi internazionali come la Coppa del Mondo. Ma per quanto la gente lo desideri, questi eventi non possono unire davvero. Anzi, spesso mettono in luce atteggiamenti e comportamenti che creano divisioni fra le persone e che secondo la Bibbia avrebbero caratterizzato il periodo di tempo chiamato “ultimi giorni” (2 Timoteo 3:1-5).

...

Già oggi milioni di persone in 239 paesi sono unite grazie agli insegnamenti di Gesù. Hanno imparato a vincere i sentimenti di odio. Per saperne di più, leggi la serie di articoli dal titolo “Come spezzare la catena dell’odio”.

Qui invece è un'altra di quelle domande trash pop di inviluppo mentale su un versetto che dice cose cruente e che alla fine depista l'uditorio...

w05 15/1 pp. 30-31

La dichiarazione secondo cui Sansone squarciò un leone “proprio come si squarcia in due un capretto” significa forse che ai suoi giorni squarciare i capretti fosse una cosa normale?

Non c’è nessuna prova che in Israele al tempo dei Giudici ci fosse l’abitudine di squarciare i capretti. Giudici 14:6 dice: “Lo spirito di Geova divenne quindi operante su [Sansone], così che egli lo squarciò in due, proprio come si squarcia in due un capretto, e nella sua mano non c’era assolutamente nulla”. Probabilmente questo commento è solo un’illustrazione.

Oppure guardate questa... 

Cosa si può fare per aiutare i fratelli e le sorelle che hanno reazioni avverse ai profumi?

Coloro che presentano reazioni avverse ai profumi non hanno vita facile. Con tutta probabilità possono fare ben poco per limitare la loro esposizione ai profumi quando interagiscono con gli estranei nella vita di ogni giorno. Tuttavia, alcuni hanno domandato se è possibile richiedere che i fratelli si astengano dall’uso di profumi e colonie alle adunanze, alle assemblee e ai congressi.
... 


O ancora questa evidentemente tanto finta quanto assurda domanda dei lettori 

La congregazione dovrebbe intraprendere qualche azione disciplinare nei confronti di un cristiano battezzato che accetta il trapianto di un organo umano, come una cornea o un rene?

Il trapianto di un tessuto o di un osso umano da un uomo all’altro è una questione che ciascun testimone di Geova deve decidere in base alla propria coscienza.
...

O questa roba quà... vedete voi se riuscite a trovare un senso che io non vedo...

È scritturale supporre che i 144.000 membri del corpo di Cristo siano impiegati per prendere i posti lasciati vacanti dagli angeli che si ribellarono e divennero demoni e furono scacciati dal cielo da Cristo, mantenendo con ciò inalterata la forza numerica del reame celeste? — J. D., India.

Non c’è nessuna scrittura che indichi in modo diretto che i 144.000 membri del corpo o congregazione di Cristo siano impiegati per sostituire un pari numero di angeli che furono infedeli, seguirono Satana e divennero demoni e che saranno distrutti

domenica 11 dicembre 2022

La super conferenza contro le trasfusioni di sangue

Questo è un celebre video di Loyd Evans che analizza una adunanza presieduta da Sanderson nel 2015. Ne abbiamo già accennato e visto l'interesse di alcuni diamo la possibilità di vederlo per intero. Questa adunanza era prevista per i comitati sanitari di tutto il mondo dove sono state date indicazioni specifiche per impedire che vengano prescritte a pazienti Testimoni di Geova le trasfusioni di sangue. 

Il video è intervallato dalle opinioni dell'autore e ovviamente vogliamo però fare dei distinguo. La fortissima critica di Loyd (per altro condivisibile) potrebbe però in alcuni aspetti essere fuorviante e così consiglio per quanto possibile di concentrarsi più sulle parole di Sanderson e i suoi ragionamenti che non la critica che ne viene fatta.

La bellezza del video è data dalla specificità dell'argomento perchè per la prima volta si prende in considerazione le prescrizioni teocratiche per impedire con qualsiasi mezzo che venga attuata la trasfusione a infanti della primissima infanzia con considerazioni che trascendono il ridicolo. 


Buona visione


N.B

Il video è tutto in Inglese per agevolare la comprensione a chi non è molto avvezzo con le lingue e o comunque abbiamo problemi con l'udito o anche non si volesse usare l'audio, YouTube consente di attivare sottotitoli automatici della conferenza. Oltre a questo è possibile inserire la funzione di traduzione automatica.


Per attivare i sottotitoli tradotti in lingua italiana:

  • Selezionare l'icona della rotellina (negli smartphone compare in alto a destra.

  • Abilitare i sottotitoli con la voce "traduzione automatica" 
  • Selezionare la voce di traduzione "Italiano".

Buona visione.


domenica 4 dicembre 2022

Le non risposte teocratiche

Questa è una celebre domanda a risposte dove si davano per l'ennesima volta indicazioni sull'abbigliamento alle frastornate dagli annunci epici congregazioni degli anni 70. L'antefatto di questa domanda era relativo alla guerra teocratica che era in corso nelle congregazioni per le discussioni infinite sull'abbigliamento erano poi oggetto del condendere perché i fratelli toglievano o davano privilegi a seconda del colore della camicia o della lunghezza delle gonne. In gergo tecnico tutto il mondo lo chiama dress code ma nel fiume di delle frasi inutili e delle indicazioni bibliche rabberciate non si capiva nulla. Il risultato finale la fratellanza si veste un po' come ie pare da na parte e dall'alrtra per ottenere i "priiiiviilegiiiii" se mette l'abito in tinta unita c'aamicia bianca. Ecco la domanda ai lettori e la risposta inutile di questa organizzazione illuminata con ovviamente le note della redazione di osservatore teocratico.



● Spesso si fanno molte discussioni su ciò che è “corretto” e ciò che è “scorretto” in quanto al vestire. Possiamo realmente stabilire qualche regola su ciò? Se no, perché interessarsene tanto? — U.S.A.


La Bibbia stessa non dà nessuna particolareggiata descrizione dell’abbigliamento “corretto”. D’altra parte, ci fornisce tutto quello di cui abbiamo bisogno per conoscere pienamente ciò che è corretto nel nostro modo di vestire. Come? 
(NDR: Ora vediamo, state attenti...)
Nel medesimo primo libro della Bibbia ci è fornita una norma
(NDR annamo bene iniziamo da Genesi...). 
Il racconto lì mostra che la faccenda dell’abbigliamento non pose nessun problema alla prima coppia umana quando era senza peccato. Solo dopo la loro trasgressione, quando cominciarono a provare vergogna e colpa, si vestirono. Con che cosa? Il racconto dice che si fecero “delle cinture per coprirsi i lombi” con foglie di fico. (Gen. 3:6, 7) È questa la norma per noi?

(NDR: Tipica domanda introiettiva del pensiero avulso ricordo che dobbiamo parlare dell'abbigliamento da utilizzare nelle congregazioni e nella mente di questi soggetti si è instaurata l'idea malsana di trovare la risposta nel racconto del peccato adamico. Ancora adesso ci sono anziani di congregazione che dallo sforzo di capire come applicare questa impossibile relazione sono in cura dallo psichiatra...)
No, poiché evidentemente Dio considerò inadatte queste vesti. 
(NDR : Secondo la WT Dio diventa un po' il Dolce e Gabbana dei centri sociali) 
Benché cacciasse la coppia umana dal giardino dove dimoravano quali volontari trasgressori della sua legge, nella sua immeritata benignità Dio ritenne opportuno provvedere loro delle vesti. Genesi 3:21 dice: “E Geova Dio faceva lunghe vesti di pelle per Adamo e sua moglie e li vestiva”. Il Creatore dell’uomo, dunque, non solo trattò queste creature umane in modo dignitoso — benché fossero trasgressori della legge — ma provvide con ciò una norma per l’abbigliamento umano.
(NDR quindi? che norma?)
Quanto erano lunghe quelle “lunghe vesti”? Si comprende che la parola ebraica usata indichi vesti lunghe sino ai ginocchi, o anche sino alle caviglie
(NDR Tada... Eccoci arrivati al fulcro della guerra teocratica quella del ginocchio nudo... il vestito dato da Dio arrivava sotto il ginocchio e miracolo del linguaggio lo si comprende dalla parola ebraica, che notate bene minimamente accennano, na roba fenomenale)  

Interlineare Ebraico Genesi 3:21 dove si legge chiaramente che dava delle lunghe vesti 

  21
3068  [e] Yahweh יְהוָ֨ה
Yahweh N -proprio-ms


430  [e]
'ĕ·lō·hîm
אֱלֹהִ֜ים
Dio
N-mp
120  [e]
lə·'ā·ḏām
לְאָדָ֧ם
per Adam
Prep-l | N-proprio-ms
802  [e]
ū·lə·'iš·tōw
וּלְאִשְׁתּ֛וֹ
e sua moglie
Conj-w, Prep-l | N‑fsc | 3ms
3801  [e]
kā·ṯə·nō·wṯ
כָּתְנ֥וֹת
tuniche
N‑fpc
  
 

 
 
 5785  [e]
'ō·wr
ע֖וֹר
di pelle
N‑ms
  

 
 
 3847  [e]
way·yal·bi·šêm.
וַיַּלְבִּשֵֽׁם׃
e li vestì con
-w | V‑Hifil‑ConsecImperf‑3ms | 3mp
 















Autorizza questo a condannare qualsiasi abito la cui lunghezza non rientri precisamente fra questi due punti, i ginocchi e le caviglie? No, poiché equivarrebbe a cercar di leggere nell’espressione “lunghe vesti” una precisione o un’accuratezza che semplicemente non c’è.
(NDR: Ma fammi capire ma questo che vuole dire... che qualcuno in congregazione si è immaginato di prendere il centimetro? Ma che strano ma pensa te questi soggetti delle congregazioni... ecccome mai i fratelli vanno in giro con il metro? Di chi sarà mai la colpa delle interminabili disccussioni sull'argomento? Qui nasce oltremodo l'ulteriore sospetto che chi ha tradotto questa bibbia ha usato questo stratagemma strumentale di utilizzare vocaboli artefatti "lunghe vesti" proprio per dare una interpretazione che "semplicemente non c'è" ?) 
Potrebbe condurre a futili discussioni come: Stabiliamo se il vestito arriva sotto il ginocchio, a metà ginocchio o al di sopra di esso, come linea di divisione fra ciò che è un vestito corretto e ciò che è un vestito scorretto. Si verrebbe meno allo scopo principale della norma stabilita. Quale?

Che le vesti erano “lunghe” è in contrasto con le corte “cinture per coprirsi i lombi”. Per cui esse non coprivano appena, ma coprivano bene il corpo
(NDR ecco coprivano appena... la cintura, la cintura copriva cosa????)
Non c’è ragione di dubitare che quelli che in seguito cercarono di piacere a Dio fossero guidati da questa norma circa il vestire. Infatti, pare che questa sia stata una norma generale fra il genere umano. 
(NDR L'utilizzo del termine "pare" è tipico di chi non ha per nulla le idee chiare e sta cercando di intortarti) 
L’evidenza relativa ai modelli di abiti dei tempi antichi lo conferma.

Questa stessa norma evidentemente continuò a esistere nella congregazione cristiana del primo secolo E.V. L’apostolo Paolo scrisse che le donne dovevano adornarsi “con veste convenevole, con modestia e sanità di mente”. (1 Tim. 2:9) La parola greca (ka·ta·sto·leʹ) usata lì per “vestito” significa letteralmente “allungare”. (Il termine più semplice sto·leʹ si riferisce basilarmente a una lunga veste; si paragoni Marco 16:5; Luca 15:22; Rivelazione 7:9). Qualunque fosse il loro modello, è chiaro che tali vesti coprivano bene. 
(NDR ancora un sommo studio glottologico sulla lunghezza del vestito... poi magari ti vesti da cialtrone quello non fa differenza)

Interlineare Greco 1 Tim 2:9 dove ci accertiamo del "chiaro" intendimento 

9    5615  [e]
9    Hōsautōs
9    Ὡσαύτως
9    Allo stesso modo
9    Adv
2532  [e]
kai
‹καὶ›
anche
Cong
1135  [e]
gynaikas
γυναῖκας   ,
donne
N-AFP
1722  [e]
en
ἐν
in
Prep
2689  [e]
katastolē
καταστολῇ
abbigliamento
N-DFS
2887  [e]
kosmiō
κοσμίῳ   ,
rispettabile
Adj-DFS
3326  [e]
meta
μετὰ
con
Prep
127  [e] aiutante αἰδοῦς
modestia N -GFS


2532  [e]
kai
καὶ
e
Cong
4997  [e]
sōphrosynēs
σωφροσύνης   ,
autocontrollo
N-GFS
2885  [e]
kosmein
κοσμεῖν
dovrebbe adornare
V-PNA
1438  [e]
heautas
ἑαυτάς   ,
essi stessi
RefPro-AF3P
3361  [e]

μὴ
non
Adv
1722  [e]
en
ἐν
con
Prep
4117  [e]
plegmasina
πλέγμασιν   ,
capelli intrecciati
N-DNP
2532  [e]
kai
καὶ
o
Cong
5553  [e]
chrysiō
χρυσίῳ   ,
oro
N-DNS
2228  [e]
ē

o
Cong
3135  [e]
margaritais
μαργαρίταις   ,
perle
N-DMP
2228  [e]
ē

o
Cong
2441  [e]
himatismō
ἱματισμῷ
abbigliamento
N-DMS
4185  [e]
polytelei
πολυτελεῖ   ,
costoso
Adj-DMS


























Perché Dio provvide quella norma? Decisamente per il bene dell’uomo, come tutto ciò che Dio fa. A causa del peccato, gli uomini sono soggetti alla passione e facilmente inclini all’immoralità. Gli uomini che cercano di piacere a Dio devono combattere contro le loro cattive tendenze sotto questo aspetto. Con la norma che stabilì vestendo Adamo ed Eva, Dio, con amore, provvide benignamente un modo per rendere alquanto più facile questa lotta.
(NDR ecco qua svelata anche e pure la sessuofobia dei fratelli che ovviamente alla vista del ginocchio nudo in sala s'ammazzano de pugnette nei bagni. Secondo l'immaginario teocratico e qui sta il vero problema di tutta sta manfrina dei vestiti lunghi, il problema è l'immoralita. Questo è frutto di un grosso enorme bias mentale tutto che nasce dal  fraintendimento sulla natura dell'uomo e del peccato. In pratica si confonde il desiderio sessuale, con l'immoralità. E' na roba protocattolica avventista tipica delle sette ultrareligiose che si rifiutano di comprendere la natura umana. Un conto è il desiderio sessuale che è leggitimo e sacrosanto e un conto è l'immoralità che non è leggittima. Ma questi soggetti proprio non lo capiscono neanche ora )
Non che le circostanze non consentano a volte di usare vestiario di altro tipo. Certi tipi di lavoro renderebbero poco pratico il solito abito lungo, come il lavoro di pescatori, ciò che erano alcuni dei primi discepoli di Gesù. Quindi, in alcuni tipi di lavoro, e in altre attività (come nel nuoto), si potrebbero ragionevolmente usare altri indumenti
(NDR è ancora FIUUUUU meno male posso andare in piscina in mutande perchè l'abito me blocca la bracciata... "in piscina è ragionevole andare in costume" hai capito che esortazione illuminante che non avrei mai pensato. Altri 10 secondi della mia vita buttati a leggere cose insulse come questa) 
(Si paragoni Giovanni 21:3, 7). Ma per nostra propria esperienza dobbiamo ammettere che, quando la ragione e lo scopo per cui si usano tali indumenti è evidente, non fanno sull’osservatore lo stesso effetto di quando non vi è nessuna evidente ragione o necessità di usarli.
(NDR Qui c'è un accenno di cortocircuito perchè se l'assunto dell'abito è quello di evitare pensieri impuri uno in piscina che dovrebbe fa? Non dovrebbe andarci? Sai quante ginocchia si vedono da quelle parti... è pieno di ginocchia, giuro le ho viste anche io, sono tantissime) 
Ciò che Dio fece vestendo Adamo ed Eva, comunque, è una norma fondamentale che ci guida. E, com’è stato mostrato quelle vesti erano descritte meglio dalla parola “lunghe” invece che “corte”.

Si potrebbe dire: Ma se non ci sono specifici particolari, come facciamo a sapere se il vestito è modesto o immodesto, se è troppo corto o troppo stretto o se ci si può trovar da ridire in altro modo?

La Parola di Dio fu scritta per essere compresa da persone di normale intelligenza. 

( NDR: HAHAHAHAHAAAAAAHAHAHA)

Se un padre dice a suo figlio di non colpire la sua sorellina o di non gridare con lei, capisce forse il ragazzo di non dover nemmeno toccare sua sorella o parlarle? Ci vuole molta intelligenza per vedere la differenza? Non saprebbe anche un bambino quando dà semplicemente un amichevole colpetto in paragone con un colpo con cui vuol far male o quando parla normalmente in paragone con delle grida?

(NDR Come esempio è molto interessante. A questo soggetto che ha scritto l'articolo da dove gli è venuto in mente di applicare l'esempio di un bambino che prende a schiaffoni la sorellina lo sa solo lui. Una roba anche questa che lascia molto perplessi)

Se possiamo capire la differenza di grado in tali cose, perché dovrebbe essere difficile per chiunque di noi applicare le norme della Bibbia circa il vestire, per sapere se una cosa è moderata o esagerata, conveniente o aderente, modesta o frivola?

(NDR Sentite come ragiona chi evidentemente vive su un altro pianeta non rendendosi conto che se in tutte le congregazioni del globo le questioni sull'abito erano diventate un problema spirituale la colpa non era dei fratelli come questa domanda imputa ma di loro che dovevano semplicemente stabilire un dress code di ordinanza così come fanno in tutto il mondo e invece na manfrina de glottologia sull'ebraico antico e che sappiamo bene come finirà)

Se non siamo sicuri, perché non osserviamo quelli che ci circondano? (?!?) In una congregazione di veri cristiani ci sono molte persone che manifestano in modo assai evidente lo spirito di Dio nella loro vita e mostrano vero apprezzamento per i consigli della sua Parola. Com’è il nostro abbigliamento in paragone con il loro?

In realtà, la nostra maggiore preoccupazione riguardo al vestiario è di accertarci che osserviamo le due più importanti regole che ci siano: amare Dio e amare il prossimo come noi stessi. Giacché amiamo noi stessi, è naturale e appropriato che soddisfiamo noi stessi in quanto al vestire. Ma non dovremmo far questo trascurando di piacere nello stesso tempo ad altri. Anche se avessimo il diritto di farlo, l’amore ci impedirebbe di trascurare i loro sentimenti e interessi. (1 Cor. 10:24; 13:4, 5; Filip. 2:4) Infatti, il piacere che proviamo nel vestire dovrebbe derivare principalmente dal fatto che sappiamo che gli altri trovano piacevole il nostro aspetto.

Certo, oggi molti provano piacere nell’immodestia. L’abbigliamento che piace a loro attirerebbe la loro attenzione, e perfino le loro proposte
(NDR Ancora un bel bagno di sessuofobia misogina del peggior tipo... siamo ancora all'abito che attira attenzione...)
Potrebbe farci cadere in qualche cosa come fornicazione, adulterio o perfino omosessualità. Nessuno dovrebbe essere tanto ingenuo da pensare che non sia così. Nel vostro cuore, dunque, a chi cercate di piacere?

Egualmente da considerare è il pericolo di incitare qualcun altro a cadere nell’immoralità. Cristo Gesù disse: “Chi farà inciampare uno di questi piccoli che credono, sarebbe più utile per lui se gli si mettesse intorno al collo una macina da mulino come quella che viene fatta girare da un asino e che fosse lanciato effettivamente nel mare”. (Mar. 9:42) Chi indossasse abiti fatti per suscitare passione in un altro potrebbe essere colpevole di far inciampare un conservo cristiano. Significa questo che Dio manderebbe alla distruzione qualcuno o qualcuna solo perché i suoi abiti sono troppo corti o troppo aderenti? No;

(NDR Altra domanda livello genio della lampada, a ri e stra ri fiuuuuuuuuuuuu grazie per averci assicurato perchè ci mancava proprio il dio sanguinario anche se a vedere certi soggetti nelle congregazioni qualche dubbio potrebbe farlo venire...) 
piuttosto perché l’abito provocante della persona è dovuto a mancanza di amore per la giustizia e perché, invece, rivela che il suo cuore ha amore per ciò che è cattivo agli occhi di Dio.

In effetti, se la Parola di Dio ci desse una descrizione e regole specifiche e particolareggiate su che cosa indossare, tutto si risolverebbe semplicemente nell’osservarle o no. Come stanno le cose, le regole che Dio ci ha date mettono alla prova ciò che siamo interiormente, ciò che siamo nel cuore, con la sua associata facoltà della coscienza, e la considerazione che abbiamo per il benessere spirituale di altri.

(NDR: ATTENZIONE ADESSO ALLA RIDUZIONE DEI TERMINI DEL FINALE PIPPAROLO CHE COME NOTERETE RENDERA' INCONSISTENTI LE RAGIONI APPENA EDOTTE)

L’intera questione si riduce dunque a questo: Se aveste ragione di credere che non solo una o due, ma molte persone, particolarmente quelle che amate — la vostra famiglia, i vostri fratelli di fede — trovassero da ridire sul vostro abito, lo cambiereste? Vorreste cambiarlo? E, soprattutto, se aveste ragione di credere che il vostro aspetto potrebbe produrre un effetto nocivo su altri a causa del genere di pensieri che incoraggerebbe nella loro mente e nei loro cuori, vi rammarichereste sinceramente di tale fatto e sareste pronti a correggerlo?

Naturalmente, alcuni possono stabilire regole circa l’abbigliamento. Chi sono questi? I mariti e i padri. Tutti i componenti della casa di un uomo portano il suo nome e ciò che fanno si riflette sul suo nome. Come capofamiglia costituito da Dio, egli può giustamente disapprovare certi abiti e proibirli.

Riteniamo che oggi i genitori abbiano un compito difficile nel cercare di proteggere i loro figli dall’estesa delinquenza? Allora non indeboliremo o non mineremo volontariamente i loro sforzi mancando di badare alla modestia del nostro abbigliamento. Perché rendere tanto più difficile la loro lotta?

Che dire del corpo degli anziani o dei sorveglianti di una congregazione? 
(NDR: Ecco appunto che dire... vuoi che alla fine non debbano essere ricordati?) 
Oltre alle regole contenute nella Bibbia, non possono stabilire regole su ciò che porteranno i componenti della congregazione. Possono servirsi della loro conoscenza, del loro intendimento e della loro sapienza per determinare se qualcuno dà chiaramente un cattivo esempio o no riguardo ai princìpi scritturali relativi al vestire.

(NDR Ecco il finale dove si capisce, dopo il pipparolo commento precedente, per quali motivi accadono certe cose e perchè finisce tutto a taralli)

Possono decidere di non dargli preminenza nelle parti che danno ad altri per rappresentare o servire la congregazione nelle adunanze di congregazione. Tale azione sarebbe governata non semplicemente dalle preferenze o dai pregiudizi di una o due persone ma dal giudizio del corpo degli anziani nel valutare le obiezioni sollevate.


(NDR: E così si spiega il vero motivo per il quale nelle congregazioni se la menano con la lunghezza dei vestiti tutta colpa dei poveri anziani che sono costretti a utilizzare escamotage che stimolano questo si alla slealtà e alla vera immoralità nelle congregazioni, nei confronti dei nostri fratelli, non dandogli "preminenza" e quindi agendo sulle parti e sul privilegio manipolandolo e tramando alle spalle dei fratelli).

Un saluto a tutti