mercoledì 28 aprile 2021

“…la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai tornato, rafforza i tuoi fratelli”

Risultati immagini per iniziare dalle piccole coseQuesto argomento trae spunto dalle ultime battute dell’interessante articolo postato da Tommaso, “alle pecore disperse nella diaspora spirituale”, apparso qualche giorno fa, per portarne avanti la riflessione.

Oggi stiamo vivendo una sensazione nuova, mai vissuta, diversa anche da quella che molti hanno provato quando hanno inizialmente conosciuto la "verità". Questo senso di smarrimento è singolare perché per la prima volta le nostre convinzioni sono state realmente e severamente scosse dalle radici. Perché è diverso da quando un giorno siamo diventati testimoni di Geova? E' vero che anche allora la verità ha spiazzato le nostre idee, permettendo di conoscere cose nuove che non ci erano mai state insegnate prima. Ed è stato come passare dalla morte alla vita, o almeno ad una nuova vita, più felice, più soddisfacente. Ci è stato insegnato che vivere avendo "sempre molto da fare nell'opera del Signore" fosse la cosa più sensata che un essere umano potesse impegnarsi a compiere. C'è anche da dire che conoscere la verità, è vero, avrebbe creato difficoltà con parenti e amici, ma almeno, salvo casi di parentela fanatica e irriducibile, nessuno ti avrebbe mai ostracizzato in maniera fredda e irremovibile. 

Nessuna religione a cui in precedenza appartenevamo avrebbe mai lavorato così radicalmente sulla mente dell'individuo, riuscendo ad isolarlo dal mondo, a staccarlo dalla realtà, a fargli vedere il resto del mondo come un nemico nelle mani del Diavolo da evitare come la peste. O a convincerlo (e non è cosa da poco) della futilità e pericolosità del perseguire una istruzione superiore. Insomma, siamo stati tutti a vario titolo condizionati pesantemente nelle nostre scelte, nelle nostre aspirazioni, nella visione del futuro, perfino nella vita privata. E nella visione stessa della divinità, vissuta in un rapporto di continua sudditanza dovuto alla nostra innata imperfezione, la quale rende indispensabile un continuo bisogno di placare in qualche modo Dio che osserva le nostre vite e accoglie le nostre richieste di perdono se supportate da azioni riparatorie. Il tutto condito con la minaccia continua di un Harmaghedon che spazzerà via chiunque non sia di fatto un testimone di Geova e anche chi lo è, qualora dovesse voltare le spalle a Dio.

Abbiamo dormito per anni sonni tranquilli nella convinzione che non potesse essere neanche ipotizzabile di dover cercare da un’altra parte una nuova verità, perchè quella che vivevamo era LA verità. E l’abbiamo difesa a caro prezzo. Facendo sacrifici. Rinunciando ad aspirazioni legittime per tutti ma non per l’organizzazione. Ci siamo esposti al pubblico ludibrio, fieri di essere diversi a causa del nome di Dio. C’è chi ha rinunciato alla gioia di procreare “in questo sistema di cose” per dedicarsi senza distrazioni ad una causa giusta. Molti uomini in passato hanno dato prova di neutralità lasciandosi imprigionare piuttosto che indossare una divisa. E l’elenco non è assolutamente esaustivo…

E' più facile forse ora capire perché le sensazioni che oggi stiamo provando per la prima volta, all’indomani della consapevolezza che tante cose in cui credevamo non reggono più alcun confronto, siano singolari ed uniche nel loro genere, non paragonabili con nessun altra delle esperienze di cambiamento mai vissute prima. Questa è troppo forte per noi, è fortemente deludente, troppo devastante!
Forse vi ritroverete mentre leggete di seguito una sintesi della rosa di emozioni che si sono avvicendate nella mente dal momento in cui la nostra vita è cominciata a cambiare.

FASE 1 In principio è scattato in noi un senso di difesa della propria fede: navigando in internet, abbiamo scoperto alcuni blog che si permettevano impunemente di esprimersi negativamente su schiavo fedele e dottrine, e, istintivamente, ci siamo imbattuti in discussioni a volte epiche e sanguinose, uno contro tutti, nel tentativo di ricondurre gli altri alla nostra ragione, forti della convinzione di essere sempre noi i depositari della verità, e gli altri solo apostati rabbiosi.

FASE 2  Inizio del turbamento interiore. Abbiamo cominciato ad accorgerci che i siti e i blog in internet, con modi e argomenti diversi, erano davvero tanti. E allora il tarlo del dubbio ha iniziato il suo lavoro di lenta e progressiva erosione delle nostre certezze.

FASE 3. L'angoscia. Abbiamo cominciato a perdere la nostra tranquillità e ore di sonno, pensando e ripensando con una morsa allo stomaco a tutto quello che leggevamo e rileggevamo in questi siti “apostati”. La cosa ci ha inizialmente fatto sentire sporchi, dato che abbiamo dedicato sempre più tempo a sbirciare su questi siti tassativamente proibiti dallo schiavo fedele che ha lanciato su di essi ripetutamente i suoi anatemi. Ma ormai un altro meccanismo si era avviato in noi, conducendo alla fase 4.

FASE 4. Le nostre letture proibite sono aumentate in termini di frequenza e quantità. Abbiamo iniziato a fare ricerche personali a 360°, e ci siamo accorti che la portata di questa nuova ondata superava le nostre aspettative. Abbiamo scoperto che in tutto il mondo esistono siti e blog che parlano dell'argomento testimoni di Geova. La cosa ci ha sconcertato, ma da un altro punto di vista ha cominciato a rasserenarci, facendoci sentire non più soli, ma parte di una comunità virtuale enorme, mondiale, estesa, come la stessa fratellanza in cui abbiamo sinora militato.

FASE 5 Il nostro apporto nei salotti virtuali comincia a cambiare connotati. Continuiamo sì a contrastare quello che secondo noi sono solo false accuse nei confronti dell'organizzazione e della dottrina, ma cominciamo a manifestare i primi segni di accondiscendenza su argomenti indiscutibili e verificabili nelle congregazioni, quali il comportamento di quelli definiti "cavalieri rampanti della fede", ovvero l'ipocrisia di fratelli che predicano bene ma razzolano male. Il tarlo continua a rosicare nella nostra mente…

FASE 6 Una pietra miliare. Lo scandalo pedofilia. Ecco la goccia che ha fatto traboccare i nostri vasi. La vergognosa esposizione dello schiavo di fronte ad una commissione governativa che con totale disinvoltura e professionalità riesce a mettere alle corde un suo rappresentante proprio su un campo in cui egli dovrebbe essere "infallibile", la esegesi biblica! Versetti alla mano, un "semplice" impiegato dello stato australiano riesce più volte a mettere in serio imbarazzo un membro unto del corpo direttivo. Lo shock che abbiamo subìto in questa vicenda ci ha lasciato ancora oggi storditi e disorientati, vuoi anche per la sconcertante scoperta della piaga pedofilia nel popolo di Dio, popolo che si permetteva il lusso di puntare il dito su tutte le altre denominazioni religiose su questo e altri argomenti.

FASE 7 Scatta in noi una reazione inquietante. "Ma allora è proprio vero quello che dicono in questi siti circa lo schiavo, che non è infallibile e può dunque sbagliarsi? Allora se possono sbagliarsi, possono anche fallire su decisioni capitali che potrebbero prendere per me, circa la neutralità cristiana, il sangue e altre cose ancora…" Allora abbiamo continuato ad approfondire le cose e siamo venuti a conoscenza dei modi sospetti in cui lo schiavo ha gestito le risorse finanziarie della fratellanza, delle vendite sospette di sale delle assemblee e sale del regno, betel e appartamenti di cui neanche conoscevamo l'esistenza e la lussuosità degli stessi, il tutto senza alcuna rendicontazione ai fratelli contribuenti. Allora scatta la fase successiva

FASE 8 Approfondimenti dottrinali. Cercando ancora di prendere le difese della nostra “organizzazione”, abbiamo almeno tentato di salvare il salvabile. Ok, lo schiavo ha assunto comportamenti deludenti, ma almeno la dottrina, la verità, è fatta salva! Invece facciamo l’amara scoperta che: il 1914 è una data non additata dalle profezie bibliche, che Gerusalemme senza ombra di dubbio non è stata devastata nel 607 a.E.V., che la dottrina sul sangue è errata perché semplicemente non sostenuta dalle scritture, che la pratica dell’ostracismo seguito alla disassociazione non è un insegnamento cristiano, che la commemorazione della morte di Gesù così come da noi celebrata è tutta da rivedere,  e tante altre spiegazioni che di scritturale hanno ben poco. Queste sono state scoperte paragonabili ad un raid aereo americano che, come nel caso letterale della guerra del golfo dei primi anni ’90 devastò e rase al suolo un regime totalitario, in senso spirituale hanno dilaniato la nostra mente e la nostra coscienza spazzando via ogni nostra precedente certezza in materia dottrinale.

FASE 9  La consapevolezza. Siamo all’approdo. Ormai ci rendiamo conto di aver conseguito una rinnovata mentalità, finalmente aperta e disinvolta, ci sentiamo cristiani ma non con la necessità di aderire strettamente ad una confessione religiosa in quanto ritenuta ora un mezzo al servizio della nostra adorazione resa a Dio. Viviamo un’ euforia, “confusi e felici”, per usare una citazione musicale. Perché da un lato tutto questo ci fa sentire bene, soddisfatti. Dall’altro ci rendiamo conto di essere dei clandestini, non potendo condividere queste nuove scoperte con nessuno dei nostri familiari e amici. Siamo ancora testimoni di Geova ma non nel senso più proprio di come i nostri fratelli e parenti cristiani lo intendono. Ormai siamo persone diverse, con nuove convinzioni “open source”, riusciamo a mettere tutto liberamente in discussione e non temiamo più di doverci confrontare con fedi diverse e filosofie, che da questo momento vengono recepite come modi diversificati per arrivare a tendere ad una verità più autentica. Però…

FASE 10 La più critica. La fase delle reazioni a tutto questo stravolgimento mentale. Ed eccoci all’epilogo di questo lungo discorso. Le reazioni. Si nota, leggendo qua e là e ascoltando in giro, che sono molti quelli che si sono fatti prendere dalla rabbia, e hanno bruscamente smesso di servire Dio. Alcuni stanno avendo problemi familiari, nel tentativo di convincere forzosamente il coniuge ad accettare queste nuove vedute, altri stanno abbracciando idee atee, agnostiche. C’è chi mette in totale discussione l’intero testo biblico. E c’è chi infine, come molti di noi in questo blog, spero tutti, che sta tentando di capire il da farsi cercando di non perdere l’equilibrio e cedere ad azioni sconsiderate.

La domanda ora è: “Quale sarà invece la fase 10 per noi consapevoli che vogliamo continuare ad avere una stretta relazione con Dio padre e suo figlio Gesù?” Sì, come pensiamo di affrontare questa nuova realtà che sta costringendo tutti noi a vivere da clandestini in una congregazione che sentiamo sempre meno nostra? Altri di noi stanno vivendo per la prima volta la situazione della famiglia religiosamente divisa, con moglie contraria o marito contrario perché l’altro o l’altra non ci ha seguiti ancora in questa metamorfosi.

Qualcuno pensa sia utile,  per smorzare i pugni che la propria coscienza sta sferrandoci nello stomaco,  trovare il modo per defilarsi da incarichi di insegnamento, per chi ad oggi è un nominato in congregazione. Già questo garantirebbe una convivenza più sostenibile tra nuove vedute e precedenti insegnamenti, visto che almeno non sarai costretto ipocritamente ad insegnare ad altri quello in cui non credi più.
Un’altra idea che altri stanno attuando è quella di predicare la buona notizia con il solo uso della Bibbia quale “kit (unico) dell’ insegnante”. Ciò non è solamente nobile e quanto di più bello possa fare un cristiano, ma tra l’altro è anche “consentito” dal protocollo, visto che una delle presentazioni suggerite della guida cristiana prevede il solo uso della Bibbia. E dunque non destereste mai il sospetto di nessuno e contemporaneamente dareste un buon esempio a chi vi osserva.

Se fosse possibile, sarebbe davvero rafforzante, perché no,  incontrarsi con qualche altro consapevole. Ecco un altro suggerimento utile.

Col proprio coniuge, è consigliabile fare piccoli passi. Si potrebbe, come qualcuno già sta attuando, inizialmente cominciare col dire che avete letto qualcosa di interessante non già sui blog che potrebbero essere presi per apostati, ma su siti ufficiali, per esempio quelli della royal australian commission, o quelli dell’OSCE, dove si evince la presenza strana della watchtower in una commissione governativa assimilabile all’ ONU, o quelli relativi a fondi speculativi in cui, se fate bene ricerche, esce fuori il nome della watchtower che investe in titoli che non si addicono ad una religione cristiana. E poi, pian piano che le linee difensive del nostro coniuge cominciassero ad arretrare, proseguite con cautela su argomenti più dottrinali. Il tempo mostrerà il da farsi in base alle opportunità. Ma per favore non scateniamo inutili crociate, presi dal fervore di quanto ormai si schiude sotto i nostri occhi. Questo è controproducente e pericoloso. Il nostro coniuge, come noi finora, è stato dotato di un sistema immunitario tale da riconoscere immediatamente l’apostata e isolarlo in un batter d’occhio. Se dovesse accadere ciò, il rischio di una crisi è dietro l’angolo! Non diamo luogo al diavolo.

Questi, ci rendiamo conto, sono dei compromessi. Non è certo quello che auspichiamo per le nostre esistenze. Ma capiamo che il percorso è ancora lungo. I nostri familiari avranno bisogno dei loro tempi per maturare queste nuove convinzioni. Se mai lo faranno. E nel frattempo?
Non è facile percorrere il sentiero in cui ci siamo imbattuti. Le insidie sono tante. E sarà sfibrante in certi casi sopportare quello che più non sentiamo, che non ci appartiene, ormai. Ma la gioia interiore di aver scoperto finalmente una libertà che “renderà liberi” non ha prezzo. Penso di interpretare il sentimento di ciascuno di voi in tal senso. La verità costa sempre qualcosa. Ma è un prezzo che vale la pena di pagare, se significherà dare un senso diverso e più vero alla vita….

Qualunque altra cosa vi venga in mente, qualunque suggerimento utile alla sopravvivenza in questa “terra di mezzo” in cui ci troviamo, rendetelo per favore fruibile alla comunità.

Una cosa è certa: non potremo più tornare indietro. Quel che è fatto è fatto. Tanto vale provare a vivere questa nuova esistenza dal futuro nebuloso, per ora, ma con la prospettiva di ricevere la benedizione del nostro Dio il quale, se è Sua volontà, non lascerà che il nostro attuale sacrificio volto ad avvicinarci maggiormente a Lui passi inosservato e non abbia la sua opera compiuta.

domenica 25 aprile 2021

Il controllo perduto

Android: come spiare e mettere uno smartphone sotto controllo

Prima di tutto saluto tutti e spero che le cose della vita vi vadano bene. L'articolo di oggi sarebbe stato piuttosto acido parlando dell'articolo di Torre di guardia di questa settimana ne ho iniziato una bozza. ma poi alla fine mi sono accorto che questa opera di debunking che viene perpetrata da questo blog e dai tanti blog come come questo mi sono fatto l'idea che non serva a molto. Anzi alcuni Blog particolarmente critici la peggiorano. Ne parleremo un poco ma più che altro faremo un po' di discorsi generali sulla nostra appartenenza all'organizzazione questa volta niente di complicato (promesso). 

La premessa

C'è una vecchia storia che mi raccontarono quando ero ancora studente, la storia l'ho dimenticata è passato tanto tempo, ma più o meno si raccontava di un tale che un giorno scrisse a caratteri cubitali nel muro principale del paese un enorme slogan che invitava la popolazione a ribellarsi. Il comandante della polizia prese un imbianchino e lo invitò a passare sopra la scritta con della tinta coprente. L'imbianchino seguendo le indicazioni date, coprì le scritta ma l'effetto finale fu che i caratteri diventarono ancora più grandi e si vedevano ancora più da lontano. Allora il comandante, che non voleva ripetere l'errore di prima, chiese ad un muratore di demolire la scritta. Il muratore segui le indicazioni, ma l'effetto finale fu che divenne ancora più gigantesca tanto che poteva essere vista anche dai paesi vicini e per di più diventò davvero indelebile e l'invito a ribellarsi durò per tanto tantissimo tempo.

Questa storia mi rimase impressa e mi diceva che le capacità di comunicare prescindono dagli scopi e che quando non sai comunicare chi ti ascolta potrebbe comprendere esattamente il contrario di quello che vuoi esprimere. Vi faccio un altro esempio a riguardo.

Un po' di tempo fa ho prenotato per una breve vacanza. Come facciamo solitamente utilizziamo qualche strumento social dove leggiamo le recensioni che fanno le persone sul luogo. Se avete un po' di dimestichezza i social hanno oramai universalizzato i giudizi con le stelle. Cinque stelle posto eccellente, una stella posto scarso. Alle stelle però tipicamente viene associato un commento esplicativo. Spesso al commento risponde il gestore. Il nostro metro di giudizio però è sempre quello di pesare i giudizi considerandoli un po' tutti falsati. In genere mi diverto di più ad analizzare la struttura dalle recensioni negative. Spesso si capisce bene che la persona che sta criticando la struttura è peggio della critica che vorrebbe dare e che quindi sia un pessimo cliente. Molto spesso dalla risposta si capisce anche la bontà della struttura proprio nelle capacità di reazione che hanno con soggetti ingestibili. Insomma tutto questo per dire che spesso uso proprio quel giudizio negativo per aiutarmi a scegliere proprio quella struttura.

Queste premesse le ho volute trattare per far capire anche il grande sforzo che stiamo facendo nel blog per cercare di trattare gli argomenti lasciandoci scivolare il più possibile dai coinvolgimenti emotivi che inevitabilmente abbiamo nei confronti di questa Organizzazione. Ovviamente sia quelli positivi ma anche e più che altro quelli negativi. Quando si trascende nella critica si diventa insensati e si ottengono gli effetti opposti come quello di ingigantire la scritta ribelle.

L'argomento di oggi è ancora quello legato a noi e alla considerazione che abbiamo di questa organizzazione. Molti non hanno le idee chiare e un po' per arroganza un po' per superficialità sottostimano molto il significato dell'appartenenza religiosa stessa. L'organizzazione ha una capacità intrinseca che è in un certo senso voluta dalla stessa fratellanza. Questa capacità è quella di annullare e resettare tutti i problemi, che magari ci stiamo portando dalla famiglia da dove si proviene. L'organizzazione ha una capacità tale che ti permette di tagliare i ponti con la realtà precedente in modo pressoché completo. Non è strutturata per lasciarti vivere una vita di mezzo. Se entri nei Testimoni di Geova devi immaginare di lasciare tutto quello che non sarà in grado di venirti dietro.

Questo in tanti casi è indubbiamente un effetto estremamente positivo. Purtroppo questo sistema può far nascere situazioni e condizioni di abuso che rendono la vita molto complicata. Se guardate nelle vostre congregazioni, troverete sicuramente tante situazioni complicate. Quanti orfani di padre conoscete? Quanti orfani di madre? Quanti fratelli conoscete che provengono da situazioni di estremo degrado di violenza droga alcolismo? Diversi non è vero? L'organizzazione ha indubbiamente dato a tutte queste persone il sostegno morale che non avrebbero avuto in altro modo.

Ora è perfettamente naturale desiderare di ottenere il meglio dalla nostra vita e effettivamente, per tante persone, diventare Testimoni di Geova significa migliorare la loro posizione sociale. Gli abusi sociali sono verticali e non esistono solo ai livelli bassi di povertà e  indigenza, ma coinvolgono anche persone e ceti sociali benestanti. A nessuno di noi piace fare il martire, ma faccio un esempio, se sono un fratello che proviene da quartieri malfamati della città da dove vengo e quotidianamente sono in contatto con forme di immoralità di vario tipo e grado. In queste condizioni potrebbe essere indubbiamente molto complicato riuscire a costruirmi una alternativa di vita convincente. I Testimoni di Geova hanno indubbiamente una alternativa da proporre che potrebbe risolvere tanti problemini, fin da subito.

Qui nasce il doppio binario proposto dall'organizzazione. In pratica è l'offerta di darti un contesto sociale protetto sicuro e per di più gratis. Ma è davvero così? In realtà non proprio, non è proprio così, il costo c'è ma non è evidente te ne accorgi solo con il tempo (come le rate del mutuo). Qual è? Devi tenere conto che una volta entrato nella comunità è come se vendessi te stesso e la tua famiglia all'organizzazione. Non è uno scherzo, ovviamente l'organizzazione cercherà di assicurarti che hai dato la tua anima a Dio ma in realtà non è proprio così e già dalle domande del battesimo dovresti capirlo. La corda non è a tre capi ma c'è un quarto trefolo che è appunto quello dell'organizzazione. 

La presenza dell'organizzazione è evidente nel controllo famigliare. Il controllo della tua famiglia è non è più sotto il tuo controllo, la tua autorità, come quella che si parla in questo articolo è una autorità che viene data dall'organizzazione, non è più tua. L'organizzazione è come un imbuto o come una nassa per i pesci. Puoi entrare quando e come ti pare... ma per uscire diventa un vero dramma. L'organizzazione non permette vie d'uscita della fratellanza se non al prezzo che lei ha determinato di dargli. Quindi puoi sopravvivere nel limbo dell'inattività o puoi subire la tagliola della dissociazione.

Il controllo

Tutto quello che vivi nella congregazione non è più sotto il tuo controllo. Come avrai sicuramente notato anche dall'articolo di questa settimana sull'autorità nella congregazione, tu ora sei e sarai strettamente legato all'organizzazione e alle sue attività. 

L'organizzazione se vuoi farne parte ti prenderà e ti userà a per i suoi scopi e suo beneficio. La fratellanza non è stupida in genere, tipicamente accetta suo malgrado questo pagamento, alcuni si giustificano con il concetto malsano che alla fine non si fa nulla di male. Altri invece, come tanti che visitano questo blogm con la consapevolezza di considerarla un po' come le tasse patrimoniali ( mi raccomando alla parola patrimoniale non dite parolacce che Dio vi sente e il governo no).

Molti non credono a questo aspetto e si illudono da Testimoni di Geova di poter decidere cosa fare dove andare. In realtà l'organizzazione ti consente solo in apparenza di fare quello che ti pare. Non seguire le direttive significa costringerti ad una sorta di oblio con il preciso intento di portarti sempre nella solita stanzetta dove un uomo ti fa sedere su un tavolino ti porta un piatto di minestra e poi ti apre la finestra accanto. Più il tempo passa e più grande diventa il piatto e più alto diventa il salto. In tutti i casi la libera scelta che ti viene proposta è sempre quella.

Prendiamo ad esempio la copertura del capo per le sorelle

Il velo come simbolo dell'autorità maschile è un vero e proprio simbolo sessista e non c'è niente che possa renderlo diversamente nemmeno tutta la retorica iniziale di questo articolo. L'applicazione scritturale che ne è stata data è peggio del velo delle suore perché in quel caso è relegabile alla sola "dimostrazione" di sottomissione al Cristo. Mentre da noi l'hanno relegato alla presenza "fisica" di un uomo. Ecco le domande ditemi voi se sono messi in evidenza principi scritturali:

L’attività in questione richiede che la sorella preghi in pubblico o insegni con la Bibbia in presenza di un fratello battezzato?

Anche se non è presente un fratello battezzato, la sorella deve svolgere un compito che in genere viene svolto da un fratello battezzato?

Se la sorella è sposata, il marito è presente mentre lei prega in pubblico per altri o insegna loro usando la Bibbia?

Secondo queste domande il velo è la dimostrazione di sottomissione a cosa: a Dio o all'uomo? Invece nei Testimoni di Geova è diventato un pasticcio comportamentale che ha messo in imbarazzo molte sorelle sincere. Dal mio punto di vista assolutamente gratuito mi viene da dire che alla fine per come viene considerata la donna in generale è il male minore. Ricordo ancora ad esempio la direttiva che permetteva alle donne di diventare guardiane delle cassette di contribuzioni. Ricordo ancora la parata dove le sorelle attraversarono tutto il palco dell'assemblea con le cassettine di contribuzioni e tutti "guarda guarda le sorelle" "quante cassette..." . Una roba talmente ridicola e mi chiedevo ma ora davvero queste sorelle non si rendono conto che le stanno prendendo tutte in giro? Certo che se ne rendono conto, non sono mica sceme come i maschietti... infatti non l'hanno più ripetuta.

Il velo apre le porte a quello che è la generale manipolazione di fortissima impronta maschilista delle attività di congregazione. Non c'è alcun motivo che le sorelle ad esempio non ricevano incarichi nei tradizionali reparti, la scrittura di Paolo è applicata nel peggior contesto possibile.

Ora guardate il paragrafo 9 dell'articolo di Torre di Guardia l'ennesimo esempio di scrittura applicata a casaccio per dimostrare il nulla spirituale. Leggete la frase del paragrafo e poi la scrittura.

9 Geova ha dato a uomini l’incarico di guidare la congregazione, e non ha dato la stessa autorità alle donne (I Timoteo 2:12)

Il versetto della bibbia dice testualmente

I Timoteo 2:12 Non permetto alla donna di insegnare né di esercitare autorità sull’uomo; deve invece rimanere in silenzio.


Come potete leggere tutti quanti nel versetto, non è Geova che parla ma l'apostolo Paolo che da una direttiva palesemente sessista fra l'altro non applicata dalla congregazione, perché le donne invece hanno il ruolo istituzionale di insegnanti. Sono loro che insegnano e proclamano la buona notizia. 
L'assurdo è che viene utilizzata, come applicazione di un altro principio che è quello di guidare la congregazione cosa che la scrittura non sostiene a meno di considerare che Geova accetti una applicazione sessista. Evito di mettere mano al resto dell'articolo perché altrimenti finisco per diventare come quello che cercava di cancellare la scritta...


un abbraccio a tutti


mercoledì 21 aprile 2021

Alle pecore disperse nella diaspora spirituale

non è la pecora nera ad essere diversa... sono le pecore bianche ad essere uguali fra loro

Riflessioni su Marco 14:27

Volevo parlare con voi di quello che disse Gesù in Marco 14:27 “La fede di tutti voi vacillerà, perché è scritto: ‘Colpirò il pastore, e le pecore si disperderanno'.

Credo che qui oltre a una profezia leggiamo un principio che può essere applicato in diversi contesti sociali, politico e religioso.

Ma perché noi uomini e donne abbiamo bisogno di leader umani, un re, un presidente, un capo, ecc.? La psicologia sociale studia questi fenomeni e l'interazione tra individuo e gruppi.

Sapete che a me piacciono le formule, ne ho trovata una che descrive quanto detto, è una formula di Kurt Lewin (1951) ( uno psicologo piuttosto celebre che analizzava comportamenti di sociali di gruppo ndr), il comportamento (C) viene visto come una funzione (f) dell'interazione tra la persona (P) e l'ambiente (A), concetto sintetizzato da Lewin con

C = f (P,A).

Chiaramente questo è un discorso molto complesso e non è di questo che volevo parlarvi, avevo fatto precedentemente un commento su questo argomento, che riporto in parte:

"Provate a paragonare il seme alla crescente consapevolezza, e il diverso risultato che produce nelle diverse ipotetiche situazioni, per progressività da sorpresa, scandalo, dubbi sulle religioni, dubbi sull'ispirazione della bibbia, dubbi sulla natura divina del Cristo, agnosticismo, ateismo"

È evidente che la perdita di credibilità del CD ha portato, e sempre di più porterà a una diaspora spirituale.

Personalmente sono toccato nell'animo leggere commenti e/o esperienze di ex fratelli e sorelle o inattivi delusi e arrabbiati che si sono allontanati da Dio, tuttavia non mi sento di chiamarle 'pecore morte'!

Penso che le parole di Gesù descrivono molto bene quello che sta accadendo tra molti TdG, siamo dispersi ma sempre pecore rimaniamo! La pecora come sapete è un animale gregario, eccoci raggruppati qui e là nel web e altrove ...

E allora mi viene in mente le profetiche parole dette a Pietro, in Luca 22:32 "...la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai tornato, rafforza i tuoi fratelli”.

Anche queste parole sono più che mai attuali, e credo assumono un significato nuovo per i consapevoli, che ci sia concesso di rafforzare i nostri fratelli e sorelle e farlo nella misura che possiamo tra le pecore disperse nella diaspora spirituale.

domenica 18 aprile 2021

La spiritualità patologica

Anche in punto di morte per Covid: "Dottore, che malattia ho per davvero?"  - Prima Treviso


Cari fratelli

Oggi parleremo di un particolare tipo di "spiritualità" infettiva che gira per le congregazioni da tanti anni quelle che trova un sistema immunitario consapevole particolarmente basso le affossa.

Per parlarne però dobbiamo prima piegare il termine "spiritualità" perché nel linguaggio interno ha assunto un significato leggermente diverso dal significato normale.
Con il termine spiritualità identifichiamo quella serie di atteggiamenti comportamenti che rendono una persona favorevolmente accetta a Dio.
"Quello si che è un fratello spirituale" oppure la negativa "non mi sento tanto bene spiritualmente" in tutti questi casi la persona in oggetto ha assunto una proprietà che lo distingue rispetto agli altri. L'opposto di "persona spirituale" è "persona carnale" quindi una persona che assume tratti negativi come il materialismo o l'egotismo.

Cosa è la spiritualità patologica?
E' una forma esasperata di spiritualità che alcuni fratelli hanno e che va agli eccessi. Nelle sue forme di alterazione organica più spiccata quando prende i nominati diventa un antitipico farisaismo odierno sapientemente occultato nelle opere di servizio e che sostanzialmente si nutre solo delle opere apparenti della santa devozione.

Perché la faccenda è seria? Perché questi comportamenti provengono da patologie depressive che la fratellanza ha assunto scambiandola per zelo o meglio l'eccesso di zelo. La depressione nell'immaginario comune è tradizionalmente associata a comportamenti legati ai sentimenti di indegnità, alla malinconia alla tristezza. Ma anche i comportamenti euforici o inutilmente eccessivi possono essere parte della sintomatologia di questa malattia. Il problema serio però non è legato alla difficoltà di diagnosticare  questa malattia della mente e del pensiero tanto quanto la sua capacità di infettiva di propagarsi all'interno e in particolare nelle comunità dove le relazioni ristagnano da e per troppi anni.

Chi è affetto da questa patologia è una sorta di soldato perfetto che confonde la missione di fare discepoli con quella di fare proseliti o adepti. In Italiano le definizioni praticamente si equivalgono ma quello che vogliamo portare in evidenza sono gli effetti che si generano nelle persone dopo aver ascoltato e fatto proprie le verità del regno. Siamo discepoli o adepti? Forse possiamo anche dire siamo consapevoli o inconsapevoli? Perché sottolineiamo queste differenze. Perché noi come persone non siamo uomini forti di discernimento siamo tutti potenzialmente convincibili. Ma per capire meglio facciamo un altro tipo di esempio.

Diciamo che io devo raggiungere un determinato una persona mi dice che il luogo si chiama Valle di sotto. Questo luogo non lo conosco e quindi per farlo mi faccio aiutare da una persona che mi da tutte le indicazioni. Questa guida con estrema solerzia mi da tutte le indicazioni necessarie per raggiungere quel posto. Io quindi cosa faccio prendo e inizio questo viaggio. Raggiunto però dopo un po' di tempo mi rendo conto che c'è qualcosa che non va e il posto dove mi trovo non è quello che volevo raggiungere.
Quindi mi pongo il problema come mai sono nel posto sbagliato? Rifletto sul quanto è accaduto e trovo due possibili problemi che mi hanno portato li dove sono.
La guida ha sbagliato il percorso o le indicazioni che mi ha dato.
Io ho sbagliato a seguire le indicazioni.

Ci rifletto ancora un po' e mi accorgo che la guida mi ha dato le indicazioni corrette ed io non ho sbagliato a seguirle. Quindi non mi rimane che ammettere una cosa.

Il nome del luogo non è Valle di sotto quello non era il posto che volevo raggiungere.

In questa condizione cosa mi rimane da fare? E be converrete con me se ad esempio quel posto l'ho raggiunto dopo un paio di ore di viaggio con sempre il dispiacere di aver perso due ore posso sempre decidere di rimettermi in cammino chiedendo informazioni. Se invece il viaggio per raggiungerlo dura una settimana due... 10 anni 20 40 anni. Capite bene che più dura il viaggio e peggio è.

Avete intuito dove voglio arrivare? 

Questa organizzazione operando in quella sorta di ambiguità ideologica sostenendo ad esempio che le religioni sono una truffa ha da sempre cercato di occultare per quanto possibile se stessa e i suoi scopi. Nell'esempio precedente per sostenere che le religioni sono una truffa veniva passato costantemente il messaggio che i testimoni di Geova non sono una religione e il bello che ancora adesso un Testimone di Geova pensa di non far parte di una religione. Lo stravolgimento del significato delle parole come ad esempio "apprezzare le cose spirituali" che significa dimostrare con espressioni di consenso tutto quello che viene sostenuto e proposto dal podio. "Seguire la disposizione" che significa ubbidire senza se e senza ma tutto quello che viene anche semplicemente proposto dalla congregazione centrale. "Generazione" era geologica indefinita che potrebbe durare anche centinaia di anni.  Questi salti logici che all'inizio ti sembrano una cosa cool poi col tempo sono diventati come la corrazzata Potiomkin per Fantozzi. In questo gioco continuo del doppio binario interpretativo qualcuno ci ha detto ad esempio che si avrebbe visto la fine di questo sistema prima di morire e così giusto per dire se la fine arriva e Gesù non vedrà il rapporto di servizio non ti farà entrare nel regno. Ricordate quando è stato fatto il discorso "Milioni di ora viventi non moriranno mai?"

I fratelli sono continuamente subissati e controllati nei modi, nei gesti, nei vestiti. Ad esempio alcuni fratelli dalla spiritualità patologica quando fanno visite pastorali in casa del fratello fanno oggetto di giudizio anche la casa stessa. I quadri la televisione i suppellettili il disordine l'ordine, tutto diventa parte del giudizio. Se offri qualcosa se non offri come ti esprimi.  Quando non si ricevono nomine è perchè sono saltati fuori qualche requisito non evidente che oltrepassa ad esempio anche quello delle ore di servizio. Alcuni pionieri ad esempio non ricevono nomine non perchè sono degli emeriti idioti ma magari perchè vengono giudicati da dettagli come ad esempio rendersi disponibili ai sorveglianti alle mogli o al coordinatore della congregazione. Visto che la sostanza delle persone è stata preformata non basta più la dimostrazioni dello stato di sudditanza come le proclamazioni di fede assoluta allo schiavo adesso viene valutato tutto il pacchetto di appartenenza, moglie e figli compresi.

Miglioreranno le cose? La risposta la sapete già.

Buona serata

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