martedì 31 luglio 2018

"Siate Coraggiosi" a non dimenticare

Sta terminando il ciclo dei congressi italiani "Siate Coraggiosi" com'è andata? Come vi siete trovati? Piaciuta? Noi di Osservatore Teocratico abbiamo già trattato e dato alcune impressioni sugli argomenti e non ci siamo risparmiati anche le consuete perplessità che questo congresso ci ha dato. 
Personalmente questa volta le miè perplessità sul congresso le ho concentrate su quello che è un po' l'evento clou della rassegna teocratica. Nella generazione precedente era il dramma l'evento principale adesso invece è diventato il lungometraggio cinematografico con tanto di effetti speciali. Il film di quest'anno narra la storia di Giona. 

La trama la conosciamo il profeta di Geova viene interrogato da Dio per un mandato preciso. Doveva andare a Ninive e predicare che di li a poco sarebbe stata distrutta. Ma Giona non ne voleva sapere di andare in quella città pagana per fare una predicazione di giudizio sull'intera popolazione. Mai prima d'ora Geova aveva mandato un profeta in una città straniera per proclamarne la fine. Giona in un primo momento si rifiuta di raggiungere Ninive tanto da scappare e prendere una direzione diametralmente opposta rispetto quella di Ninive. Durante il viaggio marittimo Geova Dio manda una tempesta che mette in serio pericolo la vita dell'intero equipaggio. Giona comprende di essere lui la causa di tutto e chiede di essere buttato in mare in sacrificio. Mentre Giona si inabissa viene inghiottito da un enorme pesce marino che lo trasporterà nella terraferma. Da li decide di ritornare indietro e di raggiungere la città di Ninive. Una volta arrivato in città iniziò la predicazione di giudizio che ebbero effetto anche sul re di Ninive. Ninive fa opere di pentimento tali per cui Geova decide di non dare luogo alla distruzione promessa. Ma Giona anche ora si dimostra sempre fuori luogo e fuori tempo non si capacità dei motivi che hanno giustificato il nostro creatore a non eseguire il giudizio nella città. Geova Dio gli da l'ultima lezione con la zucca da fiaschi fata seccare che testimoniò la sostanziale mancanza di fede di Giona verso le opere di Geova.

Fine del film...

Notato qualcosa? Sono talemente stato abituato alle profezie antitipiche da cercarle anche dove non esistono. Nella sceneggiatura di questo film vi ho visto tanti aspetti che ci coinvolgono direttamente da lasciarmi perplesso e crearmi non poco turbamento. I temi ci sono tutti, ci sono le profezie c'è chi deve predicare, c'è Geova che esprime il suo giudizio. Il protagonista di questo racconto non è Ninive e non è il giudizio di Geova ma è Giona. Come non possiamo intravedere nel racconto di Giona il terribile sospetto che la predicazione di giudizio non avrà gli effetti sperati semplicemente perchè Geova ha deciso altrimenti? Non risulta evidente che molti testimoni di Geova inconsapevoli siano davvero l'antitipico Giona della attuale situazione. Quanti fra voi agli studi non hanno applicato la generazione di 70 80 anni al 1914? Fra l'altro ci sono già state campagne melmose di condanna delle falsa religione che non hanno avuto il seguito che speravamo. Come non vedere nell'inconsapevole Giona lo stordimento dei tanti fratelli quando gli hanno spiegato il fantastico significato della doppia generazione?

Vi ricordate gli articoli delle riviste nel 75? Gli articoli di torre di guardia che invocavano la distruzione immenente e tutti quei calcoli sul giorno di riposo di Geova? Vi ricordate i calcoli sulla data di nascita di Adamo e quando è uscito dal giardino di eden? Del libro di Rivelazione studiato per 4 anni consecutivamente e poi buttato nel cesso assieme a tutte le farlocce profezie antitipiche spacciate per visioni dello spirito santo? Noi non dimentichiamo.

Deuteronomio 4:9
9 “Solo fa’ attenzione e bada bene di non dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno visto e di non farle allontanare dal tuo cuore per tutti i giorni della tua vita. Devi farle conoscere anche ai tuoi figli e ai tuoi nipoti. 



domenica 29 luglio 2018

Va dove ti porta il cuore

Il titolo di questo post è una frase che non di rado sentiamo durante i discorsi pubblici sul podio. Dopo averne sentito le applicazioni queste hanno sempre fatto seguito ad una serie di pensieri, considerazioni controverse e contraddittorie che mi torturano tutte le volte che la sento.

L’applicazione che gli oratori ne fanno è diventata un po' un luogo comune, in pratica la si
 utilizza per spiazzare l'uditorio per evidenziare la contraddizione che esiste fra la natura ingannevole del cuore e la scelta nefasta di abbandonarsi ad esso e quindi alla irrazionalità delle passioni. Questa visione riduttivistica delle emozioni però a ben vedere ha un’altra origine. In effetti il “mondo” ha fatto di questa frase il manifesto del relativismo morale e dell’abbandono alla leggerezza dell’esistenza (Kundera). Da dove nasce questa idea preconcetta? Questa frase per molti anni era diventata un vero tormentone mediatico,  perché è il titolo di un best seller mondiale della scrittrice Susanna Tamaro una valente rappresentante del mondo intellettuale italiano. Il titolo del libro è come fosse un invito che riecheggia nelle storie che si intrecciano fra i protagonisti del racconto. Il libro appare controverso nella trama, racconta di un amore adulterino rafforzato dalla crisi di identità di tutti i protagonisti coinvolti. La stesura in forma di confessione epistolare, detta dai critici, amplifica l’effetto emotivo e coinvolgente del racconto. Questa storia nella suo inneggiare le debolezze morali umane viene vista un po' come la sabbia negli occhi per i religionisti parucconi di questo sistema. Essa presenta le debolezze umane come fossero una giustificata alternativa alla volontà del rigore morale, richiesta invece delle religioni oltranziste inclusa la nostra. Queste contrapposizioni morali del libro si confermano anche nello spirito anticlericale e anarcoide che la stessa Tamaro ammette di avere e che mal sopporta tutto quell'ambiente cattobigottista ostracizzante che certi ambienti italioti hanno mantenuto e mantengono tutt'ora.



Ma questo tema distoglie dal senso della frase che la Tamaro ha forse strumentalizzato per scaricare su di essa tutti i dubbi esistenziali dell’umanità e forse anche un po’ i suoi. Come abbiamo detto all'inizio di questo post questa stessa frase viene spesso presa in ostaggio da valenti oratori testimoni di Geova di classe A che speculano su di essa evidenziando la tentazione (molto spesso personale) di poter dire un giorno "adesso vado e faccio quello che mi pare".



Affrontiamo il tema. Tralasciamo il fatto che ho conusciuto qualche ben amato fratello che pensava che il muscolo cardiaco avesse effetivamente al suo interno sentimenti nascosti in una qualche forma di interconnessione cellulare giusto perchè l'integralista biblico interpreta anche questo dalle scritture. Ovviamente come consueto non ci soffermeremo sulla questione perche stiamo parlando solo ed esclusivamente del cuore simbolico. 

Non c'è niente di più fuorviante che manipolare le frasi per adattarne l'intendimento. Un primo passo da fare in questa ripristino dell'ordine è quello di ridare alle parole il senso che hanno. La bibbia in questo caso ci viene in aiuto perchè sono molti i riferimenti che fa sul cuore .

Proverbi 4:23 Più di ogni altra cosa, salvaguarda il tuo cuore, perché da esso sgorgano le fonti della vita.

Subito qualche talebano dirà che queste parole di Proverbi le ha citate Salomone che, per le vicissitudini meriterebbe, un posto nel libro della Tamaro. Ma in questo versetto la parola chiave sta nel verbo "salvaguarda" che sottintende di fare qualcosa per metterlo al sicuro. Perchè? Perchè il cuore agisce seguendo i desideri e le potenti pulsioni della persona che lo ospita. Non vi è niente al mondo che possa mettersi in mezzo al nostro cuore. Chi decide è lui. Questo mette in evidenzia i potenziali pericoli. Ora prendiamo le scritture che evidenziano per quale motivo è da temere.

Geremia 17:9
9 Il cuore è più ingannevole di qualunque altra cosa ed è pericoloso.Chi lo può conoscere?

Nessuno lo può conoscere ma Gesù ne descrive meglio cosa significa abbandonarsi ad esso.

Matteo 15: 19
19 Per esempio, dal cuore vengono ragionamenti malvagi, assassinii, adultèri, immoralità sessuale, furti, false testimonianze, bestemmie.

19 1537 [e]
19 ek
19 ἐκ
19 Per fuori
19 Prep
1063 [e]
gar
γὰρ
infatti
conj
3588 [e]
tēs
τῆς
il
Art-GFS
2588 [e]
Kardias
καρδίας
cuore
N-GFS
1831 [e]
exerchontai
ἐξέρχονται
vieni fuori
V-PIM / P-3P
1261 [e]
dialogismoi
διαλογισμοὶ
pensieri
N-NMP
4190 [e]
ponēroi
πονηροί ,
il male
ADJ-NMP
5408 [e]
phonoi
φόνοι ,
omicidi
N-NMP
3430 [e]
moicheiai
μοιχεῖαι ,
adulteri
N-PFN
4202 [e]
porneiai
πορνεῖαι ,
immoralità sessuale
N-PFN
2829 [e]
klopai
κλοπαί ,
furti
N-PFN
5577 [e]
pseudomartyriai
ψευδομαρτυρίαι ,
false testimonianze
N-PFN

988 [e]
blasphēmiai
βλασφημίαι .
calunnie
N-PFN




























Da queste scritture e dalla applicazione di Gesù si svela l'aspetto inquietante che gli ortatori sfruttano per scioccare l'uditorio. Percepiamo che il peggio dell'umanità è proprio insito nei desideri che stanno dentro il cuore. La parola chiave che ci permette di comprendere cosa sia veramente il cuore nel senso cristiano è quel "vengono da" che nel greco ἐξέρχονται (exerchontai) è un verbo al presente indicativo ha in questo caso il senso, di uscire fuori, provenire.

Cosa significa questo? Per capire meglio ci sono tre premesse. 

1-Il cuore è un mezzo non un fine.
2-Il cuore contiene le emozioni dell'uomo che cambiano continuamente si rinnovano e si contaminano vicendevolmente con quello che accade intorno a lui.
3-Geova quindi giudica tutto quello che risiede nel nostro cuore

Che dal cuore provengano delle nefandezze non ne fa implicitamente il mandante del reato. E' un po' come confondere il contenuto con il contentitore. E' come l'uso di un coltello fatto dal macellaio o da un killer. Che ci piaccia o no li dentro nel cuore, le emozioni ci sono tutte, sia quelle piacevoli che quelle meno piacevoli. Detto questo non è che faccio della mia vita una questione esclusivamente volta alla ragione delle cose senza pormi le limitazioni del mio cuore. Se il cuore mi inganna, il cervello ancora di più altrimenti non si può spiegare come sia possibile che esistano fratelli che credono nelle scie chimiche o nei complotti sionisti guidiati dal creatore. Altrimenti non si spiega per quale motivo si debba leggere nei pacchetti di sigarette il fumo nuoce gravemente alla salute. 

In questa fase di secolarizzazione dell'organizzazione, in questi ultimi anni si è contraddistinta nelle continue esortazioni volte all'ubbidienza, al seguire la direttiva al rispetto delle scale gerarchiche che con il cuore non c'entrano nulla. Tutto il sistema organizzato è solo il frutto del controllo e della ragione. Perchè diciamo questo? Perchè si può benissimo essere allineati teocraticamente con la mente, ma con il cuore essere lontani e anche tanto da quello che potrebbe essere visto come un lavoro approvato da Dio. Dove sta il problema? Il problema è che nel cuore entrano solo le emozioni e non le nomine o gli incarichi. Quindi? Il cristiano consapevole non si deve chiedere ad esempio quanto sia allineato con l'organizzazione ma si deve preoccupare di cosa sta coltivando nel cuore perchè sono proprio queste quelle cose che per Geova sono importanti. 

Ancora Geremia 11:20
20 Ma Geova degli eserciti giudica con giustizia, ed esamina i pensieri più profondi e il cuore.

Anche da questa scrittura si capisce che il pericolo non è il cuore in se ma in tutto ciò che è insito al suo interno, nei "pensieri più profondi" che vi serbiamo. 

Un punto notevole di questo fatto è che il senso del giudizio non è quello giuridico come lo intendiamo tradizionalmente. Geova quindi promette che non saremo giudicati per quello che abbiamo  fatto nel corso della mia vita, ma saremo giudicati per tutte quelle cose che avremo coltivato nel cuore. In realtà con quel "saremo giudicati" ho usato il verbo al futuro ma la mia è una imprecisione temporale, perchè abbiamo sempre demandato il giudizio ad un tempo che deve venire. Questo è un un concetto erroneo perchè il giudizio di Geova è invece un giudizio in divenire continuo nel nostro presente. Il salmista ci spiega:

Salmo 17:3 Hai esaminato il mio cuore, mi hai scrutato di notte, mi hai raffinato. Scoprirai che non ho tramato niente di male e che la mia bocca non ha trasgredito.

(L'interlienare seguente ebraico segue il verso della scrittura originale da destra verso sinistra)

974  [e]    3 
bā · ḥan · tā    3
בָּ֘חַ֤נְתָּ   3
hai mostrato    3 
verbo    3


-
 
 
3820  [e] 
lib · bî
לִבִּ֨י | 
mio cuore 
Noun
6485  [e] 
pā · qaḏ · tā
פָּ֘קַ֤דְתָּ 
che hai visitato 
Verb


-
 
 
3915  [e] 
lay · lāh,
לַּ֗יְלָה 
[me] nella notte 
Noun
6884  [e] 
ṣə · rap · ta · nî
צְרַפְתַּ֥נִי 
hai provato 
Verb


-
 
 
1077  [e] 
ḇal-
בַל- 
niente 
Adv
4672  [e] 
tim · ṣā; 
תִּמְצָ֑א 
troverà il 
verbo
2161  [e] 
zam · mō · ṯî,
זַ֝מֹּתִ֗י 
 proposto
1077  [e] 
bal-
בַּל- 
non 
Adv
5674  [e] 
ya · 'ă · ḇār-
יַעֲבָר- 
trasgressione


.
 
 
6310  [e] 
pî. 
:י: 
[che] la mia bocca 
Noun




















La nostra traduzione traduce il verbo "serpatani" con raffinato altre traduzioni unsano "mi hai provato" (RIV 1927) ed alcuni aggiungono "nel fuoco" (CEI). Nel versetto questo verbo ci spiega appunto cosa si ottiene attraverso il giudizio "continuo" da parte di Geova. Possiamo anche dire che il Salmista lo considera una salvaguardia visto che prende per scontato che nel cuore ci siano le vere ragioni dell'uomo (cit. "Scoprirai che non ho tramato niente di male"). Fare la cosa giusta con i motivi sbagliati non ci rende meno peccatori ma anche incoscenti. Noi come dovremmo comportarci? La mestizia umana è che non abbiamo scelta. Non ci sono scorciatotoie o nomine che possono bypassare questo aspetto, come magari qualcuno in questo sistema pensava facendo voto di povertà e castità. Per evidenziare un po' cosa significa avere un cuore corrotto è famosa l'esperienza di quel fratello che dopo aver superato la prova della neutralità cristiana, facendo 12 mesi di carcere, dopo essere ritornato a casa e ripreso le normali attività teocratiche, sia stato disassociato per immoralità. C'è qualcosa che non torna.

Noi quindi cosa possiamo fare? 

w Maggio 2018 p12 ed. Studio.
 È importante quindi che ci analizziamo costantemente per vedere cosa abbiamo nel cuore, che respingiamo i pensieri immorali e che soffochiamo l’orgoglio (Gal. 5:26leggi Colossesi 3:5).

La qualità dell'amore o della fede risiedono tutte nel cuore spirituale e non sono frutto della della ragione. Fatti i distinguo appena citati noi possiamo solo fare le cose con il cuore o come ha detto la Tamaro possiamo solo andare "dove ci porta il cuore" nonostante questi oratori di classe A pensino il contrario. Perchè abbiamo visto che la nostra vita è un divenire continuo e di conseguenza non è fatta di finte carriere teocratiche che danno l'illusione di essere addestrati da Geova. Quello che contiene il cuore è esattamente ciò che viene giudicato da Geova ogni giorno della nostra vita. Ed è giusto che sia così perchè solo in questo modo possiamo raffinarlo e renderlo puro e accettevole a Dio. Questo lavoro inizia da giovani e continua per tutta la vita indipendentemente dal regno e dalla carriera teocratica.

Ci sono casi dove le nomine sono un vero inciampo per molti fratelli. Ovviamente si pensa che il problema sia dei fratelli defenestrati, ma abbiamo motivo di ritenere che siano tante le cose sulla struttura e sulle nomine che debbano essere riviste. La prima? Provate a guardare cosa c'è nel cuore...


Salmo 27:2 Esaminami, o Geova, e mettimi alla prova; raffina i miei più profondi pensieri e il mio cuore.