sabato 29 settembre 2018

Sotto il vestito

Cari Fratelli 

Risultati immagini per apparenzaApprofittiamo per fare alcune considerazioni sulla Torre di Guardia in studio che faremo nella giornata di domani. "Apparteniamo a Geova" è il titolo di questo nuovo articolo ed è uno studio che la fratellanza è invitata a considerare per trattare alcuni aspetti pratici. Appartenere a Dio è una cosa che è insita nel concetto di proposito. 

Ogni cosa appartiene a Geova! A lui “appartengono i cieli, i cieli dei cieli, e la terra con tutto quello che contiene” (Deut. 10:14; Riv. 4:11). 

Nel salmo 135:4 identifica un popolo come speciale possesso. Chi si dedica a Geova battezzandosi diventa parte del popolo e quindi proprietà di Geova. Nella parte centrale dell'articolo si raggiunge un po' a fatica l'applicazione chiave che l'organizzazione vuole trattare. Chi appartiene a Geova rende evidente la sua appartenenza (1 Tim. 4:15; Matt. 5:16

riporto la citazione completa della applicazione che mi ha dato spunto per l'articolo. 

"Ad esempio, nonostante tutti i consigli che sono stati dati sull’argomento, alcuni scelgono di avere un look che non è per niente modesto. Indossano vestiti attillati, succinti e trasparenti, perfino alle riunioni cristiane. Oppure hanno pettinature o tagli di capelli eccentrici" 

Ora vedete questa ammissione sullo stato spirituale dei componenti della congregazione è piuttosto emblematica e porta a sentimenti contrastanti. Possiamo fare un onesto esame di coscienza e chiederci: Questo problema è davvero serio? Le congregazioni sono davvero aggredite da fratelli con comportamenti discutibili? 

Ancora una volta lo spirito della torre di Guardia traballa nelle posizioni bigottiste anni 80 cone le feroci battaglie degli anziani esperti che muniti di metro sartoriale misuravano la distanza fra la base del ginocchio e l'orlo della gonna di tutte le sorelle in particolare quelle più piacenti perche era invalsa l'idea che la nottola del ginocchio femminile avesse effetti erogeni devastanti nei maschietti verginelli che frequentavano la stessa congregazione. 

L'ottusità di queste posizioni che continuano a permanere anche in questo articolo è l'ennesima prova del poca lucidità che hanno nella redazione. Il degrado dei costumi è la dimostrazione del degrado mentale e questo è sicurmente vero. Secondo questo articolo invece si continua a ribadire di seguire la direttiva senza porsi minimente il problema. Si continua con lo spirito fallimentare degli anni passati che ha creato quello spirito ipocrita che teneva conto della forma ma non della sostanza. 

La scrittura chiave dell'articolo però c'è ed è quella di Romani 12:9 
"Il vostro amore sia senza ipocrisia. Detestate ciò che è malvagio, attenetevi a ciò che è buono." 


Risultati immagini per apparenzaCorreggetemi se sbaglio. Ma se nelle nostre congregazioni ci sono giovani che vestono in modo disordinato il problema è quello che non seguono la direttiva oppure il problema è che sono poveri spiritualmente? Ma un povero spirituale seguisse la direttiva non ricadrebbe inevitabilmente nel peccato di Romani 12:9? Questo articolo non continua a soffiare sui carboni dell'ipocrisia? Ma se un giovane si veste in modo idiota e gli cambio di vestito che cosa ottengo?

Non sarebbe meglio che invece i giovani vengano impegnati nello studio dell'opera di Dio nelle scienze e nelle arti?  In modo che loro energie intellettive possano dare davvero un contributo positivo a tutta la congregazione? Per me questo articolo è un po' la pantomima dell'organizzazione millenial che stiamo vivendo adesso ed è quella che a ben vedere lei ha cambiato vestito ma sotto non è cambiato nulla.

Buona serata e buon studio.

venerdì 28 settembre 2018

Una montagna di gelato.......

http://www.foxnews.com/us/2018/09/27/jury-jehovahs-witnesses-must-pay-34m-to-abuse-survivor.html


Vediamo un po'..... 34.000.000 US$, fratto un gelato da 3 US$ al giorno: fanno 31.050 anni di gelato per questa sola sentenza. Ce la farà la povera Sofia?

La purezza spirituale del Cristo, parte 2


Marco 7: 14 - 23

Poi chiamata di nuovo a sé la folla, diceva: Ascoltatemi tutti e intendete: *Non c’è nulla fuori dall’uomo che entrando in lui possa contaminarlo; ma ciò che esce dall’uomo, questo contamina l’uomo. *Se qualcuno ha orecchi per intendere intenda. *E quando lontano dalla folla entrò in casa, i suoi discepoli lo interrogarono sul significato di quella parola enigmatica. *Egli rispose loro: Siete anche voi senza intelletto? Non capite che quanto dal di fuori entra nell’uomo non lo può contaminare, *perché non gli entra nel cuore, ma nello stomaco e va a finire nella fogna? Dichiarava così puri tutti gli alimenti. *E diceva loro: Ciò che esce dall’uomo, questo contamina l’uomo, *perché dal di dentro, dal cuore degli uomini, escono propositi malvagi: fornicazioni, furti, omicidi, *adulteri, cupidigie, malvagità, frodi, incontinenza, invidia, diffamazione, superbia, stoltezza. *Tutte queste cose malvagie escono dal di dentro e contaminano 

Sappiamo che per un ebreo mantenere la purezza cerimoniale era importantissimo. In particolare i farisei avevano questa priorità come stile di vita religioso. Oltre ad allontanarsi, separarsi da lebbrosi, peccatori e gentili essi disprezzavano anche i loro stessi fratelli poveri e "ignoranti" che non riuscivano a star dietro alla puntigliosa miriade di regole atte a risaltare la legge, ma che in realtà la rendevano asfissiante, soffocandone il vero significato.
Gesù rovescia le cose, spiega che ciò che è impuro non viene da fuori a dentro, bensì da dentro a fuori. Ciò che è puro o impuro va messo su un livello superiore a quello semplicemente comportamentale.
Sarebbe inutile darsi da fare per restare separati e puri cerimonialmente quando dal cuore sgorgano pensieri e sentimenti impuri. Alla richiesta degli apostoli Egli elenca ciò che veramente rende sporca una persona: propositi malvagi. Da li poi nascono omicidi, adulteri, furti e ogni sorta di cattivo frutto prodotto da una radice di malvagità,  invidia e malizia.
Anche per i discepoli è difficile resettare questa enorme differenza tra fuori e dentro. Sono abituati dal sistema farisaico a giudicare il prossimo e se stessi con una scala di valori basata sulle opere più che sui motivi. 

Questa distanza della vera purezza rispetto a quella formalizzata dilagante in Israele viene ribadita con forza nei confronti dei farisei:
Luca11:37

Dopo che Gesù ebbe detto queste cose, un fariseo lo invitò a pranzare con lui. Così Gesù andò a casa sua e si mise a tavola.* 38 Il fariseo, comunque, si sorprese vedendo che Gesù non si era lavato*prima del pranzo.+ 39 Ma il Signore gli disse: “Ora, voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma dentro siete pieni di avidità e di malvagità.+ 40 Stolti! Chi ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? 41 Piuttosto, date come doni di misericordia* ciò che viene da dentro, ed ecco che sarete puri in ogni cosa. 42 Guai a voi, farisei, perché date la decima della menta, della ruta e di tutte le altre erbe,*+ma ignorate la giustizia e l’amore di Dio! È vero che dovevate fare quelle cose, ma senza trascurare queste altre.+ 43 Guai a voi, farisei, perché amate sedervi nei primi posti* nelle sinagoghe ed essere salutati nelle piazze!+ 44 Guai a voi, perché siete come quelle tombe*che non si vedono,*+ su cui la gente passa senza rendersene conto!”

Questo creava un clima di sfiducia e paura,  come descrive bene questo brano preso da Qumran.net :

"Al tempo di Gesù, toccare un lebbroso, mangiare con un pubblicano, mangiare senza lavarsi le mani, e tante altre attività, ecc. tutto questo rendeva impura la persona, e qualsiasi contatto con questa persona contaminava gli altri. Per questo, bisognava evitare le persone "impure". La gente viveva intimorita, sempre minacciata da tante cose impure che minacciavano la vita. Si vedeva obbligata a vivere sfiduciata di tutto e di tutti. Ora, improvvisamente, tutto cambia! Mediante la fede in Gesù, era possibile avere la purezza e sentirsi bene dinanzi a Dio senza che fosse necessario osservare tutte quelle leggi e quelle norme della "Tradizione degli Antichi". Fu una liberazione! La Buona Novella annunciata da Gesù libera la gente dalla paura, dallo stare sempre sulla difensiva, e gli restituisce la voglia di vivere, la gioia e la felicità di essere figlio e figlia di Dio!"
Non è forse la stessa cosa che accade quando consideriamo la spiritualità di una persona dal rapporto di servizio e dalle medaglie/privilegi che ottiene, dividendo così i fratelli in spirituali o poco spirituali?
Invece Gesù ci esorta a portare frutti, a far sgorgare dal nostro cuore opere buone verso il prossimo, non con un servizio per l'occhio ma qualcosa che nasce spontaneamente, da dentro. Non serve che qualcuno ci dica cosa fare e cosa non fare se i sentimenti nascono dal nostro cuore. L'amore dovrebbe essere il motore, incurante del giudizio altrui sa cosa fare e si sente spinto a farlo da forza interiore. Mi piace ricordare le parole di 1 Giovanni 4:18 "Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo (ma si parla anche di giudizio) e chi teme non è perfetto nell'amore"
Al contrario, la cattiveria nel parlare e nel rapportarci con gli altri, evidenziano un cuore inaridito che sceglie di non lasciare spazio all'amore, forse perché ferito o deluso, ma sempre contaminato da negatività che porta l'essere umano lontano da Dio,  impuro.
Tuttavia c'è sempre speranza e una mano tesa da parte di Cristo che ci considerò tanto preziosi da donare se stesso per redimerci. Non venne tra esseri umani perfetti, non scelse i suoi discepoli perché puri, Egli, come il Padre, ci amò per primo lasciandoci un modello. (Rom.5:6-11, Giovanni. 13:15)

Gesù cerca la fonte delle opere, se giudichiamo noi stessi e gli altri severamente, difficilmente comprenderemo l'amore e la purezza spirituale del Cristo.
Pensiamo all'impetuosità di Pietro, più volte fu spinto a fare o dire cose di cui si pentì,  poteva essere biasimato da chi giudicava esternamente, eppure Gesù gli affidò incarichi maggiori, certo che il suo cuore era profondamente sincero. Giovanni.  21:15-19
Non rammarichiamoci degli errori, piuttosto esaminiamo il motore che ci muove, purifichiamo la fonte, tutti necessitiamo di farlo alla luce delle scritture, il resto verrà da sé. (Sal.50:12)

martedì 25 settembre 2018

Risposte dai lettori alle Domande sul diluvio - parte 1

A grande richiesta pubblichiamo le risposte ricevute alle prime tre domande sul diluvio. Poi farammo seguito altri post a completamento.


Domanda 1 - Il diluvio nella cronologia biblica è molto antico ma non così tanto. Esso è avvenuto ufficialmente nel 2370 a.E.V. Abbiamo testimonianze evidenti di civiltà strutturate e complesse come quella Egiziana (il periodo predinastico è intorno al 4000 a.E.V) che evitentemente sono coesistite al tempo del diluvio. Se il diluvio avesse avuto le dimensioni universali vi sarebbero evidenze di civiltà che smettono di esistere istantaneamente e al loro posto ne subetrino di nuove. Avete evidenze storiche che dimostrino questo in particolare nel periodo cronologico indicato?

  • La domanda parte da un presupposto errato, la cronologia bibblica non corrisponde a quella reale, quindi si cerca nel periodo sbagliato.
  • Ovviamente no. Ma la storia è attendibile solo se conferma i racconti biblici quando non lo fa si trasforma in menzogna satanica
  • Il calcolo che fa la WTS della cronologia biblica parte dal presupposto che certe indicazioni temporali siano state messe all’interno delle Scritture per permetterci di ricostruire esattamente l’intera cronologia biblica e questo è servito a determinare date come quella del 1975 che ben sappiamo quanto accurata si sia dimostrata. Si parte anche dal presupposto che la Bibbia, per essere di origine divina, debba essere perfetta (anche in senso cronologico). Il concetto di perfezione però non è un concetto assoluto ma relativo, perché dipende dal proposito o dallo scopo che si vuole raggiungere: un attrezzo che potrebbe essere perfetto per un certo tipo di lavoro, potrebbe risultare perfettamente inutile per un altro. Solo comprendendo pienamente il proposito delle Scritture saremo quindi in grado di valutarne il grado di perfezione.
  • Non ve ne sono, come non vi sono evidenze di magalluvioni globali nella storia geologica. Un evento simile avrebbe generato conoidi di deiezione in ogni vallata/fiume/stretto marittimo di cui non vi è traccia. Ci si aspetterebbe inoltre di trovare uno strato di sedimenti alluvionali perlopiù alloctoni (sedimenti provenienti da località geologicamente distanti rispetto alla posizione in cui si trovano) piuttosto robusto su ogni fondale oceanico e su tantissime delle terre emerse. Il ritiro delle acque dai cratoni continentali elevati (Africa, Siberia ad esempio) non mostrano segni di diffusa presenza di torrenti e/o ouadi fossili disseminati pressochè ovunque nel territorio. Ci si aspetterebbe di trovare strutture simili se si fosse dovuta drenare tutta quell'acqua verso zone orograficamente più basse. Si può andare avanti per mesi. Inoltre tornando sul discorso delle civiltà scomparse nel diluvio, ci si aspetterebbe di vedere fiorire nuove civiltà partendo dalla zona di "atterraggio" dell'arca, ovvero dalla Turchia. Tuttavia troviamo le civilizzazioni più importanti fiorire di li a poco a migliaia di chilometri in Egitto e in Cina

Domanda 2 - Pur avendo dimensioni considerevoli l'arca non poteva sicuramente contenere tutte le specie aniamali viventi. Rendiamo plausibile che siano entrati i rappresentanti delle razze principali. Fra l'orso bruno e l'orso bianco ci sono differenze biologiche piuttosto importanti che rendono impossibili per entrambi poter condividere ambienti climatici comuni. Gli evoluzionisti rendono possibile questa divisione da un antenato comune ma per far questo sono necessari centinaia di migliaia di anni. Come è stato possibile che nascessero varietà di specie così evidenti e incompatibili fra di loro in così poco tempo?

  • Anche qui il presupposto non è corretto, bisognerebbe spiegare il concetto relativo di universale.
  • Miracolo!
  • Come già alcuni hanno commentato, il testo di Genesi e l’uso della parola “terra” non si possono usare per dire che si trattò di un Dilivio universale: questo risolverebbe buona parte delle obiezioni, compresa quella sopra riportata. Anche la cronologia biblica si rifà a tempi troppo lontani dai nostri per poter determinare un criterio omogeneo dI calcolo di anni, mesi, ecc. e stabilire se vi siano o meno dei “buchi” significativi nella cronogia stessa. Mi pare evidente che se partiamo del presupposto che la Bibbia sia ispirata da Dio e che fosse sua intenzione lasciare all’uomo moderno una cronologia completa attraverso le Scritture, avrebbe potuto/dovuto lasciarci un calendario un po’ più leggibile ed accurato. Esiste però anche la possibilità che non fosse quella la sua intenzione.
  • Inserire tutte le specie animali dentro quello spazio avrebbe prodotto un arca della densità di una nana bianca. lo spazio sarebbe sufficiente appena per poche centinaia di specie. La biodiversità che risulta immediatamente dopo il diluvio dalle scritture stesse o la spieghiamo con una evoluzione marciante alla velocità della luce o con una nuova creazione da parte di Geova, ma se escludiamo per dogma il primo caso, il secondo automaticamente avrebbe reso vano tutto il lavoro di Noè. Che senso avrebbe avuto spaccarsi a mezzo per costruire un container di dimensioni epiche se poi c'era comunque da rifare tutto daccapo?

Domanda 3 - I marsupiali del continente australiano sono unici al mondo e hanno particolarità che rendono particolarmente difficili da gestire e nutrire in cattività. Tralasciamo la difficoltà di spostare o far migrare animali da un habitat all'altro. L'alimentazione del Koala è composta sostanzialmente di foglie d'eucalipto tutte originiarie del posto dove provengono. Come è stato possibile garantire il cibo necessario all'animale in particolare dopo il diluvio a migliaia di km di distanza?

  • Vedi risposta 2
  • Miracolo!
  • Vedi risposta alla domanda 2.
  • Vogliamo parlare dei quintali di germogli di bambù che si divora un Panda gigante? Fanno tipo 40 kg al giorno per panda che per due panda fanno 30 tonnellate in un anno. Soprattuto come li conserviamo germogli di bambù per un anno a bordo? cella frigorifera?. Che si possa risalire a tale circostanza l'invenzione dell'impianto a metano al panda e alla panda? Notiziona: anche l'elefante avrebbe le sue legittime esigenze (e pure peggiori) in termini alimentari. Poi c'è tutto il capitolo insetti con ciclo di vita stagionale, gli impollinatori ad esempio

domenica 23 settembre 2018

10 domande ai Lettori - "Abuso sui minori" problema o pretesto?

Visto l'interesse suscitato dalle domande sul diluvio innauguriamo questa rubrica che rievoca una famosa sezione delle pubblicazioni teocratica intitolata "Domande dai lettori". Noi di OT utiliziamo il web nella sua potenzialità e così ci permettiamo di rovesciare l'approccio di cominicazione con il popolo del web. Coinvolgeremo tutti voi nelle questioni più controverse e difficili. Così vi proponiamo questa nuova sezione "10 domande ai lettori" dove ognuno si potrà mettere alla prova e dare anche il contributo. Le domande saranno nel nostro stile e quindi potranno essere polemiche e anche tendenziose.

Le domande sulla questione abuso sui minori sono davvero tante e ve lo dicamo subito, quelle che abbiamo scelto non sono le più esaustive. Ma visto che  da qualche parte dovevamo iniziare, abbiamo deciso di prendere spunto da un post apologetico che un fratello ha scritto sull'argomento in uno dei tanti siti web. Quasi tutte le domande contengono stralci del testo per questo risultano un po' lunghe ma l'argomento è piuttosto delicato e merita un po' di attenzione da parte nostra.

La procedura la conoscete nella sezione sottostante alla domanda potete rispondere e dare il vostro contributo. 
Ricordatevi 2 cose:
  • Mettete il vostro nick alla fine di ogni risposta o almeno alla prima risposta che date.
  • Una volta completato il questionario dovete premere il pulsante invia che compare in fondo alla pagina se non lo fate perderete tutte le risposte.

Le risposte migliori verranno pubblicate e saranno oggetto di conversazione in futuro.


venerdì 21 settembre 2018

Il verdetto


A breve nelle sale un film che sarà interessante vedere: "Il verdetto" è il titolo in italiano di "the children act ". La storia di un giudice chiamato a decidere tra fede e laicità,  tra vita e morte di un individuo la cui fede lo porta a sacrificare la sua vita. La storia viene raccontata dall'altra parte della barricata, da chi si trova a dover decidere sulla vita altrui, ben sapendo che una persona non è solo un corpo, ma anche ideali e dignità.
Credo farebbe bene a tutti i fratelli mettersi nei panni di medici e giudici per comprendere quale sorta di sentimenti inneschiamo in loro con le nostre scelte.


Questo il commento dell'autore del romanzo:

Mi sono imbattuto nella storia di un adolescente testimone di Geova che rifiutava una trasfusione di sangue necessaria per salvargli la vita. L’ho vista come una sfida, uno squarcio fra lo spirito secolare laico della legge e una fede religiosa sincera.
Ian McEwan - Scrittore





http://www.cineblog.it/post/795507/il-verdetto-the-children-act-trailer-italiano-emma-thompson

giovedì 20 settembre 2018

Esperienze teocratiche - Le pecore smarrite

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GUALDO TADINO , 19 settembre, 2018 / 4:00 PM (ACI Stampa)-

In una calda estate due turisti si avventurano nella bella e soleggiata campagna del Moranese. Camminando lungo i campi dorati di grano incontrano casolari diroccati e disabitati. Quando improvvisamente ne avvistano uno dove si intravedono segni di vita. Circondato da una staccionata, qualche pecora che pascola poco più in là, una stalla da dove arrivano muggiti, ed una modesta casetta con la porta d’ingresso aperta. Qualche gallina e qualche oca razzolano nell’aia e alla vista dei due scappano lasciando piume e grida.

I due rassicurati da questa immagine bucolico provano a bussare. Si presenta all’ uscio una donnetta minuta e risoluta, con un camicione e un grembiulone annodato dietro la schiena, i capelli raccolti in un fazzoletto legato alla nuca e le mani infarinate: “ Chi siete, che volete?” domanda incuriosita e anche stizzita. “ Siamo testimoni di Geova alla ricerca di pecorelle smarrite” rispondono i due.

La donna allarmata va verso la stalla urlando: “ Gustavo, corri, ci sono due di Genova che hanno perso le pecore!” “ Che c’è?” risponde dalla stalla un vocione sgraziato. Sulla soglia compare un omaccione basso e tarchiato con dei pantalonacci larghi e sudici tenuti su da due bretellone sfilacciate, una maglia colorita dagli aloni di sudore, e pochi capelli irti che da tempo non provavano il piacere del sapone.

Emanava uno strano odore misto a puzza di stalla e sporcizia personale. “Curre, vien’ò, sti due so di Genova e s’enno persi le pecore” ripete la moglie in dialetto. “ E che c’entramo noijarti? Ste bestie so’ tutte nostre”.

I due “turisti” si rendono conto dell’ equivoco creato e della inquietudine creata in quei due poveri contadini, e cercano di rimediare: “ Non siamo di Genova, ma siamo Testimoni di Geova, e andiamo nel mondo alla ricerca delle pecorelle smarrite”. “ Sentite ’n po’- risponde il contadino- io non so chi è sto ….di Geova, ma si volete potete restà a magnà con nojialtri!” - “ Si- aggiunge la donna- sto a stenne lo sfoio de pasta. Oggi magnamo le taiatelle col sugo de oca”.

I due “turisti” si guardano in faccia e capiscono che è assolutamente inutile proseguire con discorsi filosofico-religiosi, e considerato che s’è fatta l’ora di pranzo, accettano di buon grado l’invito dei due contadini e trascorrono con loro una giornata serena.

domenica 16 settembre 2018

La purezza spirituale del Cristo, parte 1


Cap. 7,1-13

*Gli si radunarono intorno i farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, *i quali videro che alcuni dei suoi discepoli mangiavano con mani impure, cioè non lavate. *Perché i farisei e tutti i giudei, se non si lavano accuratamente le mani, non mangiano, attenendosi alla tradizione degli antichi; *e quando vengono dal mercato non mangiano senza fare abluzioni; vi sono poi tante altre cose che osservano per tradizione: lavature di bicchieri, stoviglie e piatti. *I farisei e gli scribi dunque gli chiesero: Perché i tuoi discepoli non seguono la tradizione degli antichi e mangiano con mani impure?
*Rispose loro: Isaia ben profetò di voi, ipocriti, quando scrisse: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. *Vano è il culto che mi rendono; le dottrine che insegnano sono precetti umani. *Voi trascurate il comandamento di Dio per attenervi alla tradizione degli uomini. *E soggiungeva: Voi siete veramente abili nell’eludere il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. *Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi maledice il padre o la madre sia messo a morte. *Voi invece dite: Se un uomo dice al padre o alla madre: Tutto ciò con cui potrei assisterti è qorban, cioè offerta (sacra), non gli permettete più di fare nulla per suo padre e sua madre, *rendendo vana la parola di Dio per la tradizione che voi trasmettete. E molte altre cose simili fate.

 Ancora una volta i farisei restando turbati dal modo di fare di Gesù e dei suoi discepoli. Come sempre, essi danno enorme importanza alla minuziosa osservazione di tradizioni umane che hanno cucito addosso alla legge data da Dio.
Ricordiamo il significato della parola fariseo, separato. Per un fariseo sarebbe stato gravissimo mangiare con un peccatore, omettere qualche pratica rituale o non rispettare tutto il corollario di regole sul sabato. Quindi appena vedono alcuni discepoli di Gesù mangiare senza essersi lavati le mani, subito intervengono puntando il dito su questa palese mancanza.
Marco, scrivendo per i romani fa una precisazione, un appunto volto a spiegare ai lettori le usanze comuni e conosciute fra gli ebrei in merito, infatti il popolo giudeo non mangiava senza prima lavarsi le mani fino al gomito. Il racconto puntualizza: "osservando la tradizione degli uomini dei tempi passati". Non si tratta quindi di un comando della legge ma di tradizione.
Nella legge c'era in effetti il comando di lavarsi e di immergere calici, brocche e vasellame, ma era un comando riservato ai leviti in servizio sacro. (Lev 22: 1-16 ) Nel tempo fu esteso a tutto il popolo.
Tuttavia Gesù riporta la questione alla sua base cruciale: ciò che è puro e ciò che non lo è, non tanto in termini di riti e opere, ma va alla fonte di tali opere, ovvero, il cuore.
Il cuore è la fonte delle impurità morali e rende inutile tutto il corollario di riti come lo sarebbe indossare un abito sontuoso sopra un corpo lurido.
Nel tempo, questa minuziosa osservanza di regole rende insensibile il cuore che si sente a posto per le opere e smette di scavare a fondo nei motivi.
Gesù cita isaia: "Questo popolo mi onora con le labbra ma il loro cuore è lontano da me, invano continuano ad adorarmi perché insegnano come dottrine comandi di uomini". Parole forti, parole che i farisei sentono offensive perché ciechi alla vera scala di valori spirituali.  Essi pensano di essere superiori per la loro scrupolosa osservanza quando nel cuore non hanno coltivato amore, compassione, empatia, spirito altruistico.
Gesù poi argomenta in modo implacabile mostrando quanta ipocrisia abbia il loro modo di adorare formalistico. Le regole e la tradizione che tanto vanno declamando sono ciò che li porta a trasgredire la legge sacra data da Dio. "Voi siete veramente abili nell'eludere il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione". Qui li dichiara abili, c'era malizia nelle loro manipolazioni allo scopo di eludere quella legge che tanto sostenevano di volere osservare giusto proteggendola nel perimetro delle tradizioni. Fa un esempio lampante, dichiarano "corban" i loro averi, ovvero, un dono dedicato a Dio e per questo evitano di onorare i loro genitori nel bisogno. Nel frattempo però usano quelle stesse proprietà finché sono in vita per sé stessi.
É così evidente l'ipocrisia suscitata dal loro modo di adorare, basarsi sull'esteriorità delle opere rischia di far scivolare l'adorazione nel formalismo, nella superficialità.
Non dovremmo sorprenderci di ritrovare le stesse problematiche ai nostri giorni. Il corollario di regole che soffocano la semplice adorazione che rendiamo a Dio sono una spontanea degenerazione religiosa. Si comincia con piccoli gruppi in cerca della verità ma pian piano, ingrandendo,  servono regole e organizzazione che alla lunga finiscono per soffocare ciò che in realtà volevano preservare.
Dovremmo personalmente fare il punto e chiederci se abbiamo bisogno di aggiustare il tiro. Nel tempo il desiderio di servire Geova è divenuto desiderio di "brillare" in congregazione? Continuiamo a coltivare una coscienza pura o stiamo divenendo "abili" nell'eludere le scritture a nostro beneficio?
Un cristiano non adotta scuse per tirarsi indietro e vivere una vita per sé stesso, ma nemmeno corre una corsa che è una carriera teocratica anziché una corsa cristiana.
Il bene si fa nell'ombra, non alla ribalta del podio, non nelle ampie vie. Privilegi e nomine lasciano il tempo che trovano come i Filattieri che portavano i farisei.
Ricordiamo che Gesù spesso chiedeva di non dire dei suoi miracoli, li faceva perché amava le persone, fossero esse ebrei, pecore disperse della casa d'Israele,  o gentili.
Amiamo. Amiamo le persone, siano esse fratelli in congregazione, consapevoli, inconsapevoli, inattivi, disassociati, del mondo... quanti termini inutili... amiamo il prossimo come noi stessi e adempiremo la legge del Cristo, comprenderemo cosi la purezza spirituale del Cristo.

sabato 15 settembre 2018

"Proclamate, Proclamate, Proclamate" il 22 ottobre 2018!


Breaking News - Ricordiamoci Questa Data: 22 Ottobre 2018. Dopo nulla sarà come prima.
E' il mio primo post, e non mi aspettavo che tale post fosse legato ad una notizia che a mio giudizio ritengo epocale. Se ritenete che lo sia per favore spargetela tramite social, chat, whatsapp, email, insomma viralizzatela.
Di seguito vi sono alcuni link alle pagine in questione e la traduzione dall'inglese delle pagine stesse. Di che si tratta? Si tratta di scuse. Scuse date e non date. Il 22 di ottobre del 2018 il Primo Ministro Australiano si scuserà pubblicamente nel giorno delle Scuse Nazionali per le vittime di abuso minorile da parte delle Istituzioni australiane. Queste scuse non saranno seguite ma saranno precedute dalle scuse fatte ad personam o individuali da parte delle Istituzioni  verso le vittime di abuso minorile.
Credo che comprendiate che vi sarà un prima e un dopo, non solo in Australia, in relazione ai fatti tristemente noti messi alla luce da una delle commissioni più meritorie che la civiltà umana abbia partorito, la Australian Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse, che merita il premio Nobel per la pace.
Ovviamente i nostri occhi e milioni di altri saranno puntati sulla WTS o meglio sul Governing Body o Corpo Direttivo (GB). Che farà? Attualmente non solo non si è espresso ma non riconosce nemmeno che tali fatti siano accaduti, con una giravolta a 180 gradi dalle parole, ora chiaramente strumentali, di Goeffrey Jackson dette proprio davanti alla ARC ove riconosceva il problema della pedofilia tra i TdG.
Qualsiasi cosa accada il 22 ottobre sarà una data spartiacque.

A - se il GB decidesse all'ultimo minuto di presenziare assieme ai Cattolici, le confessioni protestanti, gli Ebrei etc dovrebbe come "vergine" identificarsi con le prostitute.

B - se ignorasse, come sta facendo, il tutto, credo che sia chiaro a tutti che avrebbe superato il punto di non ritorno.

Il 22 ottobre le vittime saranno presenti con una loro rappresentanza. Vi saranno anche le vittime della WTS. Lo scenario probabile sarà questo. Vi saranno i rappresentanti delle istituzioni che hanno coperto gli abusi da una parte e dall'altra presenzieranno anche le vittime degli abusi.  Se vi sarà l'anche l'assordante assenza della WTS, non credo passerà inosservata agli occhi del Governo Australiano e di tutti i presenti e di tutti coloro che saranno collegati.
Per una volta, con un poco di fastidio, prendo a prestito delle parole che alla maggioranza di chi legge sono abbastanza famose "Proclamate, Proclamate, Proclamate" il 22 ottobre 2018.
Corrado

PS: Mi è stato chiesto in pratica cosa potrebbe accadere alla WTS in Australia. Posso solo dire che per ora il governo ha accettato praticamente tutte le conclusioni dell' ARC. L'ARC ha pubblicato il libro delle conclusioni della Commissione stessa. Comunque come anticipato da Justice McClellan (https://www.youtube.com/watch?v=eZZLHeECDEo) e scritto nelle conclusioni l' ARC raccomanda al Governo Australiano la delegittimazione di qualsiasi istituzione che non aderisca completamente alle direttive che verranno implementate dal Governo stesso.  Che vorrà dire la parola "delegittimazione" staremo a vedere. Personalmente non credo che il Governo Australiano stia a guardare. Infatti la WTS è l'unica istituzione in attività che ha rifiutato qualsiasi azione verso le vittime degli abusi. Se delegittimazione significherà alla fine sospensione dai privilegi religiosi (Status di Charity o ente caritatevole, fiscalizzazione, etc) o addirittura cancellazione del riconoscimento  legale credo lo sapremo presto.

https://www.nationalapologyconsultation.gov.au/Pages/default.aspx

traduzione:

Scuse nazionali a vittime e superstiti di abusi sessuali istituzionali su minori
I risultati ottenuti dalla Commissione reale nelle risposte istituzionali agli abusi sessuali su minori sono un tributo alle vittime e ai sopravvissuti, alle loro famiglie e ai loro sostenitori. Il loro coraggio ha contribuito a creare una cultura di responsabilità e fiducia nelle voci dei bambini che aiutano tutti noi a prenderci la responsabilità di mantenere i bambini sani e salvi.

Lunedì 22 ottobre 2018, il Primo Ministro australiano, l'onorevole Scott Morrison MP, consegnerà le Scuse Nazionali alle vittime e ai sopravvissuti di abusi sessuali istituzionali su minori presso la sede del Parlamento a Canberra.

The Apology Day è stato sviluppato su consiglio di un gruppo di riferimento indipendente, orientato ai sopravvissuti e dalle consultazioni con le comunità in tutta l'Australia da maggio a luglio 2018.

Informazioni sulla partecipazione alla cerimonia di Scuse a Canberra sono disponibili nella pagina Eventi . È inoltre possibile iscriversi alla mailing list per essere tenuti informati man mano che i piani per le scuse sono finalizzati.

I posti a sedere per l'evento sono posti limitati e riservati e l'assistenza di viaggio sarà assegnata attraverso un ballottaggio nazionale. Le iscrizioni per il ballottaggio possono essere presentate sulla pagina di ballot fino a mezzanotte, martedì 25 settembre 2018.

National Apology Information Line - 1800 604 604 (aperto dalle 9:00 alle 17:00 AEST)
Il National Apology Information Line - 1800 604 604 - consente ai sopravvissuti e ai loro sostenitori di cercare ulteriori informazioni su tutti gli aspetti delle Scuse e le modalità per la sua consegna.

https://saysorry.org/2018/09/15/australia-national-apology-to-victims-and-survivors-of-institutional-child-sexual-abuse/

traduzione:

AUSTRALIA: Scuse Nazionali alle vittime e ai sopravvissuti agli abusi sessuali sui minori da parte delle istituzioni 
La Commissione Reale in risposta agli abusi sessuali sui minori da parte delle istituzioni ha pubblicato il suo rapporto finale il 15 dicembre 2017. La relazione finale ha presentato alcuni fatti inquietanti quali 4.444 casi di abusi sessuali su minori all'interno della Chiesa Cattolica in Australia e oltre 1.800 casi di abusi sessuali su minori all'interno dei Testimoni di Geova in Australia. vedi: Case Study 29 - Rapporto sui risultati - Testimoni di Geova.
Per risarcire le vittime è stato istituito un piano di risarcimento nazionale per risarcire i torti commessi in passato. Ad oggi il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova non ha dato alcuna direttiva o approvazione né alla Chiesa dei Testimoni di Geova, né alla Watchtower Bible and Tract Society of Australia Ltd, per aderire allo schema di risarcimento impedendo così alle vittime di ottenere un risarcimento per gli errori del passato.
Il governo australiano sta continuando il suo lavoro per incoraggiare ogni istituzione non governativa a fare ammenda per i torti del passato e ad aderire al piano di risarcimento nazionale. I risultati ottenuti dalla Commissione reale nelle risposte istituzionali agli abusi sessuali su minori sono un tributo alle vittime e ai sopravvissuti, alle loro famiglie e ai loro sostenitori.
Il loro coraggio ha contribuito a creare una cultura di responsabilità e fiducia nelle voci dei bambini che aiutano tutti noi a prenderci la responsabilità di mantenere i bambini sani e salvi.
Le Scuse Nazionali è stata sviluppata su consiglio di un gruppo di riferimento indipendente, orientato ai sopravvissuti, ed è stato formato e informato dai desideri e dalle opinioni di vittime e sopravvissuti. Nell'agevolare ciò, è stato avviato un processo di consultazione nazionale per i sopravvissuti e le persone colpite da abusi sessuali su minori, che hanno invitato il loro contributo allo sviluppo delle scuse nazionali. Le consultazioni con le comunità, tra i superstiti di abusi all'interno Testimoni di Geova hanno avuto luogo in tutta l'Australia tra maggio e luglio 2018.
Lunedì 22 Ottobre 2018, il primo ministro dell'Australia, On Scott Morrison MP, consegnerà Le Scuse Nazionali alle vittime e ai sopravvissuti agli abusi sessuali sui minori da parte delle istituzioni presso la sede del Parlamento a Canberra.
Queste scuse seguiranno le scuse individuali alle vittime di abuso sui minori commessi da leader religiosi e istituzioni religiose in tutta l'Australia, ad eccezione del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova che si è rifiutato di "chiedere scusa" a qualsiasi vittima o sopravvissuto di abusi sessuali su minori o riconoscere la loro sofferenza.
Un certo numero di vittime di Geova Testimoni e sopravvissuti di abuso sessuale infantile, e i loro sostenitori, saranno presenti alla cerimonia di Scuse a Canberra il Lunedi 22 ottobre 2018 per ascoltare le scuse del primo ministro. In concomitanza con le Scuse Nazionali, un 'invito a scusarsi' sarà consegnato al Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova a New York, USA. a nome di vittime e sopravvissuti di abusi sessuali su minori all'interno della Chiesa dei Testimoni di Geova in Australia. Quelli che tra la comunità dei Testimoni di Geova o  di Ex-Testimoni di Geova che desiderano partecipare, ma non hanno un posto riservato, sono incoraggiati a richiedere un posto attraverso la pagina del National Apology Ballot fino a mezzanotte, martedì 25 settembre 2018. La cerimonia di scuse a Canberra è disponibile nella pagina Eventi.
È inoltre possibile iscriversi alla mailing list per essere tenuti informati man mano che i piani per le scuse sono finalizzati. I posti a sedere per l'evento sono posti limitati e riservati e l'assistenza di viaggio sarà assegnata attraverso un ballottaggio nazionale.
Le iscrizioni per il ballottaggio possono essere presentate sulla pagina di Ballot fino a mezzanotte, martedì 25 settembre 2018. Le vittime, i sopravvissuti e i sostenitori di Testimone di Geova che desiderano partecipare sono incoraggiati a presentare e votare e contrassegnare "Sì" alla voce numero 20 "Assegnazione dei posti" che afferma: I rappresentanti di entrambi SaySorry.org e dalla comunità dei Testimoni di Ex-Geova saranno presenti al Parlamento per attirare l'attenzione sul fatto che il corpo direttivo dei Testimoni di Geova si rifiuta di chiedere scusa, si rifiuta di riconoscere le conclusioni della Commissione Reale, e si rifiuta adottare le raccomandazioni della commissione reale. National Apology Information Line (solo in Australia) - 1800 604 604 (aperto dalle 9:00 alle 17:00 AEST). La National Information Apology Line consente ai sopravvissuti e ai loro sostenitori di cercare ulteriori informazioni su tutti gli aspetti dell'Apologie Scuse e le modalità per la sua consegna. Se non puoi partecipare ma vorresti comunque sostenere la campagna Say Sorry o desideri sponsorizzare qualcuno per partecipare alla cerimonia di Scuse Nazionali, visita la nostra pagina Donazioni o inviaci un messaggio: Email: saysorryweb [@] gmail.com

mercoledì 12 settembre 2018

Il rischio di passare dal Diluvio al pediluvio e....cosa intendeva dire Pietro in 2 Pietro 3:5-7?

Passare agli estremi opposti dopo che si è presa una bella batosta o “na mezza sola” come quella che ci ha rifilato la WTS è un rischio concreto e comprensibile. Succede sovente a chi è stato tradito dal coniuge e quindi almeno per un periodo tenderà a pensare sempre il peggio di chiunque appartenga al sesso opposto. Per quanto si tratti di una reazione istintiva e comprensibile, non vi è dubbio che, se portata all’estremo e mantenuta per un tempo indefinitamente lungo, tale attitudine finisca per divenire autolesionista facendo sì che alla beffa (della WTS) si aggiunga il danno (auto provocato).
Venendo al tema del Diluvio, se si sia trattato di un fenomeno universale o locale non lo si può determinare leggendo il racconto di Genesi, soprattutto quando si tiene conto delle possibili sfumature di significato che può assumere l’ebraico antico in cui fu scritto (vedi per esempio la particolare accezione del termine tradotto terra, come Gatto ben spiegò con un post a suo tempo) e del contesto culturale del periodo a cui il racconto si riferisce.
Se ci fu realmente un Diluvio (inteso come castigo che richiese l’intervento soprannaturale di Dio) la magnitudine di tale evento non altererebbe il significato che le Scritture gli attribuiscono a meno che non lo si voglia declassare ad un semplice pediluvio. 
A traballare potrebbero essere semmai alcune interpretazioni della WTS, ma questa non sarebbe una notizia sconvolgente per chi ha già intrapreso il cammino della consapevolezza.
Se invece si pensa che tale avvenimento non sia mai accaduto e che il racconto biblico sia semplicemente un’allegoria o qualcosa di assimilabile a nulla più che una parabola, a mio parere si pone in discussione, non solo la credibilità della Bibbia, ma anche quella di Gesù e di altri scrittori biblici (quali ad esempio l’apostolo Pietro) che senza ombra di dubbio considerarono il Diluvio come un fatto storico  realmente accaduto.
Il dibattito generale sull’ispirazione della Bibbia è molto interessante, ma difficile da abbordare in uno spazio come questo e soprattutto improponibile senza alcune premesse fondamentali che aiutino a inquadrare nel giusto contesto tanto le incongruenze di chi crede come quelle di chi ha smesso credere nell’ispirazione della Bibbia. Per questo mi limiterò in questo post a cercare di spiegare cosa, a mio parere, poteva voler dire Pietro quando prese il Diluvio come modello in 2 Pietro 3:5-7.
Come buona norma vuole, esaminiamo innanzitutto il contesto. I primi due versetti del capitolo ci aiutano a capire a quale tempo Pietro si riferiva:
2 Pietro 3:1,2
“Diletti, questa è ora la seconda lettera che vi scrivo, nella quale, come nella prima, desto le vostre chiare facoltà di pensare alla maniera di un rammemoratore, affinché ricordiate le parole dette in precedenza dai santi profeti e il comandamento del Signore e Salvatore per mezzo dei vostri apostoli.”
Con questa frase introduttiva Pietro si ricollega alla sua prima lettera. I versetti che seguono sono quindi in sostanza una ripetizione o servono quali rammemoratori di quanto già espresso in precedenza. 
Specialmente nel capitolo 4 della prima lettera troviamo attinenza di argomenti con il capitolo 3 della seconda lettera.
Per esempio, in 1 Pietro 4:4,5 ci si riferisce a coloro che avrebbero schernito i cristiani e si menziona la loro fine:
“Poiché non continuate a correre con loro in questo corso allo stesso basso livello di dissolutezza, sono perplessi e parlano ingiuriosamente di voi. Ma questi renderanno conto a colui che è pronto a giudicare i vivi e i morti.” (confronta con 2 Pietro 3:3,4)
Nella sua prima lettera a quale tempo si riferiva Pietro e a quale giudizio?
In 1 Pietro 4:7,17 troviamo elementi chiari che ci aiutano a stabilirlo:
“Ma la fine di ogni cosa si è avvicinata. Siate di mente sana, perciò, e siate vigilanti in vista delle preghiere.”
“Poiché è il tempo fissato perché il giudizio cominci dalla casa di Dio. Ora se comincia prima da noi, quale sarà la fine di quelli che non sono ubbidienti alla buona notizia di Dio?”
La fine di cui Pietro parlava era quella del sistema giudaico dei suoi giorni e il giudizio a cui si riferiva era quello che si sarebbe abbattuto su Gerusalemme nel 70 E.V.
Nessun’altra interpretazione è possibile senza che l’imminenza e il senso di urgenza che traspaiono da questi versetti risultino ingannevoli nei confronti di quei cristiani che, in base alla promessa di Pietro, si attendevano la fine nel loro tempo.
Gli ultimi giorni menzionati in 2 Pietro 3:3 (alla pari degli ultimi giorni di 2 Timoteo 3:1-6) sono perciò gli ultimi giorni di quel sistema che era prossimo a sparire determinando anche la fine completa del vecchio patto e il passaggio definitivo al Nuovo Patto.
Non dovrebbero trarre in inganno le parole di 2 Pietro 3:8:
“Comunque, non sfugga alla vostra attenzione questo solo fatto, diletti, che un giorno è presso Geova come mille anni e mille anni come un giorno.”
Secondo l’interpretazione della WTS, questo versetto giustificherebbe un salto temporale e un’attesa di millenni in base al fatto che agli occhi di Dio “mille anni sono come un giorno”. Non credo però che questo fosse il concetto che Pietro voleva trasmettere. Egli, infatti, cita il Salmo 90:4. Aggiunge però, prima della citazione, una frase che nel Salmo non si trova e che è il vero punto principale che voleva evidenziare: “un giorno è presso Geova come mille anni” (in greco abitualmente l’idea principale si esprimeva per prima).
Volendo enfatizzare il concetto di una fine imminente, Pietro prese spunto dal Salmo per rafforzare la sua esortazione: badate bene, fratelli, che se mille anni agli occhi di Dio sono come un giorno (come dice il Salmo), è vero anche il contrario, vale a dire che un giorno per Geova è come mille anni. Dio avrebbe quindi potuto portare la fine di quel sistema in qualsiasi momento, perché ai suoi occhi aveva già durato anche troppo. Che questo sia il significato lo dimostra il successivo versetto 9:
“Geova non è lento riguardo alla sua promessa, come alcuni considerano la lentezza, ma è paziente verso di voi perché non desidera che alcuno sia distrutto ma desidera che tutti pervengano al pentimento.”
Pietro, usando il pronome “voi, si riferiva ai cristiani che avrebbero letto la sua lettera in quel tempo e che potevano divenire impazienti in attesa dell’adempimento delle parole di Gesù relative alla distruzione di Gerusalemme e alla ricompensa che era stata loro promessa.
Qual’è dunque il significato delle parole riportate nel versetto 10?
“Tuttavia il giorno di Geova verrà come un ladro, in cui i cieli passeranno con rumore sibilante, ma gli elementi, essendo intensamente caldi, saranno dissolti, e la terra e le opere che sono in essa saranno scoperte.”
“Il giorno di Geova”, in armonia con quanto detto in precedenza, si riferisce al giudizio incombente su Gerusalemme (vedi Atti 2:20 dove lo stesso Pietro segnala il versamento dello spirito santo come indicazione dell’imminenza del “giorno di Geova”).
La parola tradotta “elementi” in greco ha il seguente significato: le cose basilari o fondamentali che tengono in piedi un sistema (Vedi Galati 4:3,9, Colossesi 2:8,20, Ebrei 5:12). Pietro poteva quindi riferirsi correttamente ai regolamenti e alle ordinanze della Legge, oltre a quelli imposti dalle autorità civili che mantenevano in piedi la società di quel tempo, dicendo che sarebbero stati dissolti.
Per quanto riguarda il riferimento alla terra e al cielo, la TNM è costretta a fare un improbabile esercizio di equilibrismo per cercare da un lato di applicare il versetto ai giorni nostri, e dall’altro di nascondere il fatto che alla fine del versetto si parla di bruciare in senso letterale. La TNM traduce “scoperte”, in pressoché solitaria controtendenza rispetto alle diverse traduzioni bibliche che rendono correttamente la parola greca katakaío con il termine “arse” o “bruciate”. 
Eliminare cieli e terra per far posto a nuovi cieli e nuova terra era un’espressione idiomatica che veniva comunemente usata dagli Ebrei per indicare un completo stravolgimento o un totale cambio di sistema. 
In armonia con l’uso delle parole cieli e terra che ne viene fatto in Isaia 51:16, il sistema giudaico sotto il patto della Legge rappresentava il cielo e la terra che sarebbero passati per far posto al Nuovo Patto o nuovi cieli e nuova terra. Vedi anche Deuteronomio 32:1, Iasaia 13:13, Geremia 4:22,23, Aggeo 2:21,22.
In Ebrei 12:26-29 si fa un simile riferimento alla distruzione totale del sistema giudaico e all’introduzione di qualcosa di nuovo menzionando anche in quel caso cieli, terra e fuoco come elemento di distruzione.
Oltre a questo, il tempio di Gerusalemme era per gli Ebrei una rappresentazione simbolica del congiungimento fra il cielo è la terra, in base a versetti come il Salmo 78:69:
“Ed edificava il suo santuario proprio come le altezze, come la terra che ha fondato a tempo indefinito.”
Il Santissimo era ovviamente la rappresentazione simbolica del cielo mentre il resto rappresentava diversi aspetti della terra. 
Quando il tempio venne incendiato dai Romani, nel 70 E.V., cieli e terra che rappresentavano il vecchio patto vennero distrutti e letteralmente bruciati o dissolti, come predetto in 2 Pietro 3:12:
“Aspettando e tenendo bene in mente la presenza del giorno di Geova, mediante cui [i] cieli essendo infuocati saranno dissolti e [gli] elementi essendo intensamente caldi si fonderanno!”
Nel suo libro “70 d.C. La conquista di Gerusalemme” al Capitolo 22, lo storico Giovanni Brizzi scrive:
“Preoccupato per le perdite subite, Tito ordinò di appiccare il fuoco alle porte del Tempio. Mentre l’argento che le rivestiva fondeva al calore, le fiamme si propagarono a quanto restava dei portici, sicché l’incendio durò un giorno intero, il 9 di Loos, e tutta la notte successiva”.
Secondo quanto riporta lo storico Giuseppe Flavio, la ragione per cui i romani non lasciarono pietra sopra pietra (adempiendo in tal modo la profezia di Gesù relativa al tempio) ebbe a che fare con il desiderio dei soldati di recuperare l’oro e l’argento che, essendosi fusi, erano quindi discesi all’interno delle cavità delle pietre che servivano da fondamento del tempio.
In conclusione, credo che Pietro si riferisse al Diluvio come fatto storico realmente accaduto e come modello di distruzione letterale decretata da Dio mediante l’acqua (che segnò la fine di un sistema e l’inizio di un altro) per riferirsi profeticamente all’altrettanto letterale giudizio divino che portò alla distruzione della città di Gerusalemme (mediante il fuoco questa volta).
In questo parallelo non vedo perciò nessuna incongruenza, vedo anzi una perfetta simmetria. 

domenica 9 settembre 2018

L'abbandono di chi vuole essere apprezzato

Risultati immagini per sistema immunitario impazzitoPrendo di nuovo spunto dal corrente studio della Torre di Guardia per esprimere meglio quello che a mio personale giudizio è un articolo che nasconde un malessere generalizzato. Nell'articolo si evidenzia un po' la necessità naturale di essere riconosciuti e questo è un po' un sentimento che tutti quanti ci riconosciamo.
C'è un tema nascosto che però pervade tutto l'articolo è che a mio modo di vedere è un po' la risposta a tantissimi fratelli e sorelle che anche in piccola parte partecipano in questo e altri blog anche solo per scaricare condivisibili sentimenti di frustrazione provati all'interno della congregazione.

Questi sentimenti quando coscienti spesso nascono dall'essere abbandonati, ignorati esclusi. In questo articolo sono state messe in evidenza due regole che avrebbero dovuto darci sicurezza e conforto.

Geova apprezza e ricompensa sempre chi lo serve.
Geova potrebbe ricompensarci in modi inaspettati.

La congregazione è come un corpo umano. Ogni corpo ha un sistema difensivo chiamato sistema immunitario. Anche nella congregazione c'è un sistema immunitario che salvaguarda in tanti modi chi è percepito come un pericolo. Utilizzo il termine "percepito" per evidenziare quello che considero un ponte fra l'articolo e i problemi che evidenziamo.  Vediamo come. 
Iniziamo subito col dire che la voglia di sentirsi notati e apprezzati e provata da chi sostanzialmente si sente abbandonato e isolato.  Dalla treccani il termine Abbandonare significa

Abbandonare (ant. abandonare) v. tr. [dal fr. abandonner, der. della locuz. ant. a bandon«alla mercé», derivante a sua volta dal franco bann «potere»] (io abbandóno, ecc.). – 1.Lasciare definitivamente e per sempre: a. la casa paterna, la terra nativa, a. la famiglia, gli amici. Riferito a persone (come compl. oggetto), e talora anche a luoghi, lasciare senza aiuto e protezione, lasciare in balìa di sé stessi o d’altri. "lo abbandonò alla sua sorte; di cani e d’augelli orrido pasto Lor salme abbandonò" (V. Monti)


Sentirsi abbandonati e quindi alla mercè della vita  è esattamente il sentimento che molte congregazioni e i fratelli che le compongono hanno percepito e percepiscono 
(notate l'articolo non usa mai la parola abbandono). Questo "abbandono" viene attuato nella congregazione ed è di due tipi. C'è un abbandono naturale ed uno voluto. Quando è voluto, tipicamente i nominati nella congregazione hanno il dovere morale di giustificarlo. Ma è difficile che questo accada perchè spesso questo tipo di abbandono è frutto di reati d'opinione che non hanno basi scritturali. Un fratello che si fa crescere la barba gli vengono tolti privilegi anche se nessuno degli apostoli e Gesù stesso si permetteva di andare in giro con la barba rasata. Alcuni ricevono visite specifiche dove vengono date le giustificazioni necessarie, in tutti gli altri casi viene utilizzato l'abbandono per asfaltare il fratello. Se ad esempio sei stato un nominato e ti fai crescere la barba a che serve che ti vengo a dire cose che dovresti conoscere benissimo?

L'abbandono naturale è quello a cui la rivista ambisce di risolvere. Esso nasce per tanti motivi siccome non capiamo perchè esiste allora partiamo dall'assunto che siamo parte del proposito di Dio e che la ricomensa la facciamo diventare un evento plausibile.

Ma l'abbandono potrebbe nascere anche per un altro motivo. Nella rappresentazione che abbiamo dato del corpo umano il sistema immunitario è da considerare asattamente come fosse un organo fisico anch'esso può ammalarsi ed impazzire. Cosa succede quando il sistema immunitario impazzisce? Nascono particolari malattie e dolori di particolare violenza e intensità che non provengono da virus patogeni ma sono reazioni sconsiderate per risolvere problemi che non esistono. E' come se la polizia anziche arrestare i delinquenti arrestasse le persone innocenti. 
Molti fratelli sono diventati vittime di questo sistema immunitario impazzito. Molte congregazioni continuano a subire epurazioni di incarichi e privilegi e ci chiediamo per quale motivo. Noi però siamo anche preoccupati dove le cose vanno "bene" perchè il sistema immunitario impazzito potrebbe non accorgersi delle malattie vere. 
Il tourbillon nel quale è finita la Betel italiana è emblematico ed è un po' la prova che il sistema teocratico almeno qui in Italia faceva acqua da tutte le parti. Chi ne ha fatto le spese? Siamo a conoscenza che molti Beteliti sono diventati delle vittime sacrificali e hanno dovuto accettare loro malgrado l'esclusione coercitiva dai privilegi. Alcuni pare siano in condizioni di grave indigenza. Ora stanno tentando di eradicare l'esperienza Romana e con questo spostamento logistico noi facciamo a tutti i nostri auguri di circostanza, ma con tutta franchezza abbiamo forti dubbi che i problemi Betel siano legati solo al luogo e all'inefficenza delle procedure.

Queste vicende mi danno il la per alcune considerazioni che potremmo fare personalmente. Sicuramente nello spirito cristiano dobbiamo aiutare chiunque si trovi nel bisogno e quindi se e come ci sarà modo mi piacerebbe che OT potesse in qualche modo dimostrare che la fratellanza non ha davvero dimenticato queste persone. Sono davvero tanti e vogliamo dare un abbraccio caloroso a tutti quelli che sono stati abbandonati da questo sistema immunitario impazzito che ha colpito molte congregazioni. Possiamo pensare di farlo anche in modo pratico al momento non so come ma valuteremo il modo.

Un saluto fraterno a tutti.