domenica 16 settembre 2018

La purezza spirituale del Cristo, parte 1


Cap. 7,1-13

*Gli si radunarono intorno i farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, *i quali videro che alcuni dei suoi discepoli mangiavano con mani impure, cioè non lavate. *Perché i farisei e tutti i giudei, se non si lavano accuratamente le mani, non mangiano, attenendosi alla tradizione degli antichi; *e quando vengono dal mercato non mangiano senza fare abluzioni; vi sono poi tante altre cose che osservano per tradizione: lavature di bicchieri, stoviglie e piatti. *I farisei e gli scribi dunque gli chiesero: Perché i tuoi discepoli non seguono la tradizione degli antichi e mangiano con mani impure?
*Rispose loro: Isaia ben profetò di voi, ipocriti, quando scrisse: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. *Vano è il culto che mi rendono; le dottrine che insegnano sono precetti umani. *Voi trascurate il comandamento di Dio per attenervi alla tradizione degli uomini. *E soggiungeva: Voi siete veramente abili nell’eludere il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. *Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi maledice il padre o la madre sia messo a morte. *Voi invece dite: Se un uomo dice al padre o alla madre: Tutto ciò con cui potrei assisterti è qorban, cioè offerta (sacra), non gli permettete più di fare nulla per suo padre e sua madre, *rendendo vana la parola di Dio per la tradizione che voi trasmettete. E molte altre cose simili fate.

 Ancora una volta i farisei restando turbati dal modo di fare di Gesù e dei suoi discepoli. Come sempre, essi danno enorme importanza alla minuziosa osservazione di tradizioni umane che hanno cucito addosso alla legge data da Dio.
Ricordiamo il significato della parola fariseo, separato. Per un fariseo sarebbe stato gravissimo mangiare con un peccatore, omettere qualche pratica rituale o non rispettare tutto il corollario di regole sul sabato. Quindi appena vedono alcuni discepoli di Gesù mangiare senza essersi lavati le mani, subito intervengono puntando il dito su questa palese mancanza.
Marco, scrivendo per i romani fa una precisazione, un appunto volto a spiegare ai lettori le usanze comuni e conosciute fra gli ebrei in merito, infatti il popolo giudeo non mangiava senza prima lavarsi le mani fino al gomito. Il racconto puntualizza: "osservando la tradizione degli uomini dei tempi passati". Non si tratta quindi di un comando della legge ma di tradizione.
Nella legge c'era in effetti il comando di lavarsi e di immergere calici, brocche e vasellame, ma era un comando riservato ai leviti in servizio sacro. (Lev 22: 1-16 ) Nel tempo fu esteso a tutto il popolo.
Tuttavia Gesù riporta la questione alla sua base cruciale: ciò che è puro e ciò che non lo è, non tanto in termini di riti e opere, ma va alla fonte di tali opere, ovvero, il cuore.
Il cuore è la fonte delle impurità morali e rende inutile tutto il corollario di riti come lo sarebbe indossare un abito sontuoso sopra un corpo lurido.
Nel tempo, questa minuziosa osservanza di regole rende insensibile il cuore che si sente a posto per le opere e smette di scavare a fondo nei motivi.
Gesù cita isaia: "Questo popolo mi onora con le labbra ma il loro cuore è lontano da me, invano continuano ad adorarmi perché insegnano come dottrine comandi di uomini". Parole forti, parole che i farisei sentono offensive perché ciechi alla vera scala di valori spirituali.  Essi pensano di essere superiori per la loro scrupolosa osservanza quando nel cuore non hanno coltivato amore, compassione, empatia, spirito altruistico.
Gesù poi argomenta in modo implacabile mostrando quanta ipocrisia abbia il loro modo di adorare formalistico. Le regole e la tradizione che tanto vanno declamando sono ciò che li porta a trasgredire la legge sacra data da Dio. "Voi siete veramente abili nell'eludere il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione". Qui li dichiara abili, c'era malizia nelle loro manipolazioni allo scopo di eludere quella legge che tanto sostenevano di volere osservare giusto proteggendola nel perimetro delle tradizioni. Fa un esempio lampante, dichiarano "corban" i loro averi, ovvero, un dono dedicato a Dio e per questo evitano di onorare i loro genitori nel bisogno. Nel frattempo però usano quelle stesse proprietà finché sono in vita per sé stessi.
É così evidente l'ipocrisia suscitata dal loro modo di adorare, basarsi sull'esteriorità delle opere rischia di far scivolare l'adorazione nel formalismo, nella superficialità.
Non dovremmo sorprenderci di ritrovare le stesse problematiche ai nostri giorni. Il corollario di regole che soffocano la semplice adorazione che rendiamo a Dio sono una spontanea degenerazione religiosa. Si comincia con piccoli gruppi in cerca della verità ma pian piano, ingrandendo,  servono regole e organizzazione che alla lunga finiscono per soffocare ciò che in realtà volevano preservare.
Dovremmo personalmente fare il punto e chiederci se abbiamo bisogno di aggiustare il tiro. Nel tempo il desiderio di servire Geova è divenuto desiderio di "brillare" in congregazione? Continuiamo a coltivare una coscienza pura o stiamo divenendo "abili" nell'eludere le scritture a nostro beneficio?
Un cristiano non adotta scuse per tirarsi indietro e vivere una vita per sé stesso, ma nemmeno corre una corsa che è una carriera teocratica anziché una corsa cristiana.
Il bene si fa nell'ombra, non alla ribalta del podio, non nelle ampie vie. Privilegi e nomine lasciano il tempo che trovano come i Filattieri che portavano i farisei.
Ricordiamo che Gesù spesso chiedeva di non dire dei suoi miracoli, li faceva perché amava le persone, fossero esse ebrei, pecore disperse della casa d'Israele,  o gentili.
Amiamo. Amiamo le persone, siano esse fratelli in congregazione, consapevoli, inconsapevoli, inattivi, disassociati, del mondo... quanti termini inutili... amiamo il prossimo come noi stessi e adempiremo la legge del Cristo, comprenderemo cosi la purezza spirituale del Cristo.

12 commenti:

  1. È un brano che uso spesso ultimamente quando viene detto che chi non è completamente rasato in viso non è una persona spirituale, perché è usanza che tutti sono rasati ecc.... Di solite poi la reazione successiva è solo il silenzio 😂 alex

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  2. Complimenti, bel post.
    Non regole fini a se stesse, ma sincerità ed amore.

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  3. Il post non fa una grinza.
    Mi chiedo come si può fare per restare così genuini ...
    Per i fratelli maschi della congregazione specialmente questo significa restare lontano anni luce da orivilegi et affini.
    Non c'è corruzione più potente che avere una stella pur piccola che sia sul proprio petto..
    Restare in disparte , senza notorietà, ad amare gli altri per spirito agape è la prova più grande che i moderni tdg stanno affrontando

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    1. Vero Nicodemo,
      Purtroppo la storia e le debolezze umane sono sempre le stesse. Il fariseismo dilaga nelle congregazioni ed è fin troppo facile seguire la corrente.
      Quando cresce la consapevolezza si comincia a vedere i "privilegi" per quello che realmente sono: la carota legata in cima al bastone.
      Ascoltando le esperienze di diversi anziani dimissionari ho notato che dopo lo smarrimento iniziale c'è un sollievo di coscienza più libera e l'inizio di un nuovo modo di essere pastori, spontaneo e per amore, non per dovere.

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  4. Nicodemo, hai fatto una giusta osservazione. In assoluto, e molto raramente, esistono casi di nominati incorruttibili, onesti e non alla ricerca di popolarità. Ma la gran parte, appena riceve un minimo incarico, comincia a far valere la propria autorità sugli altri, per una sorta di appagamento inconscio dell'ego che si attiva come un meccanismo di difesa del proprio complesso di inferiorità. Guarda, è brutto dirlo, ma spesso è così. Persone che nella vita secolare non hanno mai avuto soddisfazioni professionali o anche familiari, trovano nella congregazione loro "sottoposta" un modo per rifarsi della loro frustrazione.
    Comunque, al di là di tutto, se certe regole imposte dall'alto della WTS non cambieranno, tale genere di anziani si sentiranno sempre ispirati a comportarsi in questo modo. Se certe vedute relative a nomine di anziani, disassociazione, segnatura, contenuto delle adunanze ecc. continueranno ad essere le stesse che conosciamo e che influiscono pesantamente sulla vita della congregazione soffocandone i sentimenti più genuini e spontanei, alla fine i risultati saranno sempre e solo quelli che già conosciamo bene.
    Io ho smesso finalmente di vedere e vivere tante storture che ho sopportato per anni vivendo nei corpi degli anziani. Oggi non lo sono più. Mi dedico più da vicino ai fratelli e alla famiglia, e anche mi sforzo finalmente di trattare con umanità tutti quelli che la sottocultura prodotta dalla wts ti porta in qualche modo a vedere con sospetto e a volte anche (userò forse un termine forte) con odio, cose a cui, per il ruolo istituzionale che ricoprivo fino a qualche mese fa, dovevo per "coscienza" ottemperare.
    L'altra sera ho avuto modo di salutare una mia parente che non vedevo da anni, disassociata per sfortune familiari occorse tra coniugi. Lei non si aspettava minimamente che io la avvicinassi. Poverina, cercava di evitarmi per non mettermi in disagio, come il lebbroso al tempo di Gesù doveva evitare il genere umano per risparmiarlo dal contagio. Quando mi sono avvicinata per salutarla, l'ho piacevolmente spiazzata. Le ho detto che mi ha fatto tanto piacere rivederla. Penso che questo trattamento inaspettato da parte mia le abbia davvero fatto bene. E vi dico che ha fatto tanto bene prima di tutto a me. Penso che anche Gesù avrebbe fatto lo stesso. Un saluto così, senza indugiare nel "mangiare con un tal uomo", non può far male a nessuno. E ti accosta maggiormente agli insegnamenti veri del nostro Signore.
    Lo so che non possiamo fare niente per cambiare la nostra "organizzazione", perchè le proposte dal basso vengono automaticamente bannate, ma possiamo fare qualcosa per noi stessi a beneficio di chi ci circonda. Non è molto, ma è qualcosa che si muove verso una maturità cristiana più tendente al pensiero cristiano più autentico.
    Davvero un buon post, Barnaba!

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    1. Caro Ieu ti stimo tanto per quello che dici e fai, e ti invidio!

      Io ho una quarantennale esperienza, ma quando ero anziano novello ero come tutti gli altri ... "la congregazione deve essere mantenuta pura allora Geova benedice!" Ma avevo una lotta interiore perchè sapevo che non ero perfetto io per prima.

      Tieni presente che io rientro tra quelli che hanno come diceva Massimo Troisi hanno il "concerto di inferiorità" 😂

      Poi il tempo passa e con esso le prospettive, ora gli incarichi hanno un valore relativo, rimangono gli affetti e l'amore disinteressato, come giustamente dici, per cui vale anche la pena morire se è necessaio!

      Un abraccio.

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    2. Le vostre espressioni vi danno molto onore e se anche la nomina è venuta meno per Osservatore Teocratico avete dimostrato di essere doni negli uomini. Forza

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    3. Ieu , grazie per aver condiviso il tuo pensiero. Sono stato un anziano fino ad un anno fa. Mi sono dimesso per motivi di salute. Condivido al 100% i tuoi sentimenti. Quando sei dentro il vortice della nomina , per vari motivi che dipendono sia da te che dagli altri anziani che dalle disposizioni della WTS non riesci sempre a esprimere in azioni concrete i veri sentimenti che provi per la fratellanza. Anzi spesso ti trovi a compiere azioni che in un primo tempo pensi siano per il bene dei fratelli , ma poi nel tempo i risultati sono spesso l'indebolimento e lo scoraggiamento di questi.
      Lontano dalla nomina , ho riflettuto molto in questo anno.
      Quando come corpo anziani abbiamo usato le scritture tenendo in mente come si comportava il Cristo abbiamo avuto successo.
      Il più delle volte ha vinto la burocrazia e le regole della WTS e quanti morti e feriti hanno fatto queste circolari !
      Spesso solo per accontentare un CO dispettoso e irrequieto.
      Non so cosa penserà di me Geova in questo momento e del mio operato di anziano durante gli anni passati.
      Se potevo cercavo di mostrare empatia e misericordia , ma essendo giovane mi è mancato il carattere per oppormi a certe decisioni e me ne rammarico.
      Adesso da esterno è diverso , non ho vincoli di forma.
      Posso esprimere ai fratelli le azioni e i pensieri che ritengo siano il più possibile vicino all'esempio del Cristo.
      Mi dicono alcuni : " ritorna ad essere un anziano ! "
      No , sono troppo debole per oppormi ad alcune cieche procedure della WTS.
      Preferisco restare così e spero di essere compreso anche da Geova.
      Poco vicino da casa mia c'è un disassociato da molti anni.
      Ha una vita da " fratello " famiglia , lavoro , niente grilli per la testa niente fumo o alcool.
      Da giovane ha fatto un errore , ma non ha mai avuto la forza emotiva , psicologica di affrontare l'abbandono della comunità in cui ha passato tanti anni della sua vita.
      Ogni volta che lo incontro continuo a fargli un sorriso e a dirgli , buongiorno.
      Se fossi stato nominato avrei dovuto guardarmi attorno prima di fare così , adesso lo faccio con piena tranquillità. Consapevole di trasmettere un messaggio di affetto e comprensione verso un uomo che si, forse in passato ha sbagliato , ma che per debolezza emotiva non è riuscito a venirne mai fuori.
      La WTS mi dice che è sbagliato agire cosi , il vangelo no credo.
      Io non leggo il cuore purtroppo o per fortuna , ma comunque sia preferisco sbagliare mostrando quella che credo possa essere compassione e misericordia.



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    4. Caro Nicodemo, grazie per esserti raccontato col cuore in mano. La tua esperienza, come quella di altri che trovano il coraggio di condividere il proprio percorso, incoraggerà altri consapevoli a ritornare al Cristo.
      Non importa se con o senza nomina, fuori o dentro un recinto, ma riprendendo a pensare con una coscienza cristiana libera dal giudizio umano.

      Ti lascio la mia email, mi piacerebbe contattarti in privato, eridani.keid.a@gmail.com

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  5. Ieu, Tommaso, davvero commovente il vostro raccontarvi col cuore in mano. Nessuno di noi è escluso dal gioco perverso dei privilegi, ma voi dimostrate che se ne può venir fuori, si può invertire la rotta e intraprendere un cammino più cristiano. A piccoli passi o con un salto nel vuoto ma non siamo soli in questo importante cambiamento.

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  6. Barnaba, Ieu, Tommaso, Nicodemo.
    Purtroppo (e per fortuna) non conosco i vostri nomi, le vostre identità.
    Altrimenti vi avrei ringraziato uno per uno, con un abbraccio e con il vostro vero nome.
    Fratelli miei, non sapete che forza ristorante è leggere le vostre parole in questo
    deserto arido e pieno di scorpioni avvelenati in cui ci hanno ridotti.
    La consapevolezza porta la sensazione di vivere un incubo. Ti chiedi chi sei, cosa hai fatto nella tua vita e cosa avrai il coraggio di fare d'ora in poi. Ti senti solo e depresso. Ti frana tutto sotto i pedi. Come il protagonista di un film horror che si addentra solitario e incerto nella città deserta senza una voce amica, un'anima viva.
    Poi questo post.
    Le voci di altri fratelli come te. Leggi le loro frasi ma pare le abbia scritte tu stesso.
    Non sei solo. Non sei tu il "matto". Qualcuno ha cambiato le regole intorno a te e tutti i buoi lo seguono ciecamente, facendosi pungolare. Ma è rimasto ancora qualcuno, oltre te, a cui non sta bene andare avanti avanti come un bue a fare quello che fanno tutti. Qualcuno che si è studiato le scritture per davvero, che le ha fatte scendere nel cuore e che non ci sta a fare il "robottino jw" col tablet in mano senza chiedersi nulla.
    Grazie fratelli miei.
    Ho tratto molto più ristoro ed incoraggiamento dalle queste vostre parole sincere che negli ultimi due o tre anni di congressi ed adunanze.
    Vi abbraccio.
    Ago

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    1. Grazie anche a te Ago, come affermi è incoraggiante sapere di non essere soli. Perfino a Geremia Geova diede un amico, Baruq e altri personaggi che lo sostennero nei momenti difficili.
      Per questo ritengo importante che facciamo rete.
      L'invito a contattarmi in privato è aperto anche a te.
      Un abbraccio fraterno.

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Grazie per il commento.