domenica 30 aprile 2023

La concretezza e la fiamma

Oggi faremo un piccolo viaggio sulla natura logica ma più che altro faremo una applicazione pratica per aiutarci a diventare più concreti considerando l'organizzazione in un modo più completo dall'immagine che lei crea di se stessa. Facciamo un esempio banale immaginando una massaia che vuole fare un semplice piatto di pasta e per fare questo è necessario avere sufficiente acqua calda dove cuocere appunto la pasta. Per ottenere questo inizierà mettendo  semplicemente una pentola di acqua sul fuoco . 

La massaia sa che tra qualche minuto l'acqua bollirà. Come facciamo a sapere che l'acqua bollirà? Noi diremmo che molto semplicemente lo sappiamo per esperienza la fiamma sotto la pentola oltre a dare luce è anche molto calda ed è in grado di scaldarla talmente tanto da portare a bollore l'acqua al suo interno. Tutti quanti diamo per scontato che questo accadrà anche se, non è detto che abbiamo chiaro i motivi perché avvenga. 

Proviamo per un attimo a capire meglio meglio cosa sia la fiamma davvero e come fa a scaldare la pentola. Se prendiamo il manuale delle giovani marmotte di fisica leggeremo che la fiamma ha una doppia natura. Scopriremo che questo effetto fisico così brillante e calorico è una reazione chimica chiamata di ossidazione definita esotermica. L'evidenza della fiamma è il risultato del consumo di due reagenti chiamati combustibile e comburente che si trasformano in calore e o radiazione elettromagnetica (e qui siamo in piena meccanica quantistica). Nel nostro caso la fiamma del fornello è composta quindi da una parte di combustibile dato dal metano del nostro impianto, mentre il comburente è invece l'ossigeno che la fiamma recupera dall'aria circostante creando quel bel effetto luminoso bluastro. Il colore ci da una indicazione della temperatura in sintesi: giallo fiamma fredda, blu fiamma calda, ma attenzione perchè, come nel caso dei fuochi di artificio, possiamo modificare lo spettro dei colori contaminando la chimica di accensione. Il calore detta grossolanamente autoalimenta la fiamma creando una depressione d'aria sottostante utile a portare altro ossigeno. Per disinnescare l'effetto dell'ossidazione se la fiamma è abbastanza piccola si può optare soffiando energeticamente (la fiamma in quel caso si spegne perchè si sposta meccanicamente dal punto dove il flusso di ossigeno è attivo autoestinguendosi) ma se la fiamma fosse troppo grande alimenteremo la combustione ancora di più (come quando provate a soffiare sulle braci).  

Per quanto sia banale converrete con me che la fiamma è un piccolo miracolo della natura. Un piccolo dettaglio, l'ossigeno (il comburente) è preso dall'aria che ha una percentuale perfetta per auto innescare il processo. Se questa percentuale di ossigeno fosse più bassa l'innesco sarebbe impossibile se fosse troppa si incendierebbe il pianeta cosa non auspicabile. Il termine calore che abbiamo utilizzato non è da confondere con la temperatura dell'oggetto, i fisici con questa parola intendono con calore il trasferimento di energia  da un oggetto all'altro. La nostra pentola per effetto di questo trasferimento aumenta la sua temperatura... Interessante vero? Condividete il piacere di scoprire le meraviglie della natura?

Come avrete notato la semplice fiamma e la sua capacità di dare calore se descritta in un modo più scientifico diventa qualcosa di decisamente complesso. Ma se dovessimo approfondire ancora di più diventerebbe davvero complicato descrivere la fisica implicata. 

Benissimo ora torniamo a monte alle cose concrete perchè se ben ricordate avevamo immaginato una massaia che doveva cuocere una pietanza. Ora che tipo di considerazioni potrà mai fare sull'articolo per quanto interessante? A cosa gli serve conoscere la meccanica quantistica dell'emissione delle radiazioni della fiamma? Per quello che ci riguarda  immaginiamo che se noi fossimo al suo posto bellamente ce ne sbatteremo altamente di tutti i  discorsi dell'entalpia e dell'entropia dei fotoni emessi, e immagino condividiate che la lettura di questo post sarebbe completamente inutile ai fini della cottura. 

Così la conoscenza a volte porta a perdere i riferimenti delle cose concrete nella vita. Per quanto interessante la conoscenza necessita di avere dei limiti. Per esempio quanti di voi hanno ancora in casa l'archivio delle pubblicazioni teocratiche a partire dal 1950 ad ora? Ricordate negli anni 80 le librerie delle case di tutti i fratelli pieni delle pubblicazioni? Quanto poi di quello tsunami di carta è stato davvero utile? 

Ci sono cose in questa organizzazione che non si capiscono ma sono molto concrete. Fra queste ci sono le contribuzioni. Questo fatto è sempre stato occultato fin tanto che c'era una stretta relazione fra le entrate economiche e la divulgazione delle riviste. Da qualche decina di anni a questa parte le cose sono cambiate e l'organizzazione ha cambiato il meccanismo di raccolta fondi senza che i fratelli se ne siano accorti. Il denaro infatti continua ad arrivare a Warwick ma in modo diverso.

Il fatto indubitabile è che questo flusso è talmente forte e concreto che riescono a fare business immobiliari come quella di Woodbury Geico. Un'altra delicata operazione da 27 milioni di dollari.  Avete idea di cosa significa tirare fuori 27 milioni di dollari quante contribuzioni sono necessarie? Spiegatemelo perchè io non ne ho la più pallida idea.

Se fosse il caso leggete pure l'articolo comparso nel giornale di argomenti biblici e spirituali il "Long Island business news" link

Leggiamo le considerazioni fatte allo studio della torre di guardia di Gennio 2018

Perché dare a Colui che possiede tutto?
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova (per lo studio) 2018

14-16. (a) Quali sono alcune delle cose realizzate con le nostre contribuzioni? (b) In quali modi vi hanno aiutato questi doni dell’organizzazione?

14 Molti che servono Geova da tanto tempo dicono di non aver mai vissuto un periodo così ricco di doni spirituali. Ricordiamone alcuni. Negli ultimi anni abbiamo assistito al lancio di jw.org e JW Broadcasting, e la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture è stata pubblicata in molte altre lingue. Inoltre, nel 2014/2015 alcuni dei più grandi stadi in 14 città del mondo hanno ospitato i congressi internazionali di tre giorni “Continuiamo a cercare prima il Regno di Dio!” Chi vi ha assistito è rimasto davvero entusiasta.

Notate poi il paragrafo 17

17. Perché il modo in cui funziona l’organizzazione dimostra che è sostenuta da Geova?

17 Tante persone non riescono a capire come facciamo a ottenere tutti questi risultati (!!!) solo grazie a contribuzioni volontarie. Dopo aver visitato un nostro stabilimento tipografico, il dirigente di una grande società rimase sorpreso del fatto che tutto il lavoro venisse fatto da volontari, con contribuzioni volontarie e senza campagne per la raccolta di fondi. Disse che in teoria non è possibile fare quello che facciamo. E noi siamo d’accordo: sappiamo che è possibile solo perché Geova sostiene l’opera (Giob. 42:2).

La cosa buffa è che ti prendono pure in giro il flusso di denaro che arriva lo conoscono bene e sanno benissimo che Geova c'entra molto ma molto poco, ma piace tanto pensarlo e per questo lo inseriamo senza remore fra gli argomenti propaganda. Così adesso però facciamo come la massaia non guardiamo la fiamma ma guardiamo le cose concrete. Le proprietà della Watchtower non le sappiamo e probabilmente non le sanno nemmeno a Warwick. C'è stato qualche buontempone che si è messo li ad indagare su internet e tra il 2004 e il 2020 sono state trovate proprietà della Watchtower per un valore di oltre 2,7 miliardi di dollari in vendita su siti web immobiliari online. In questo link Monitoraggio delle vendite di proprietà della Watchtower (n.d.r. La voce Italia è stranamente a zero) troverete i dettagli di ciascuna di queste proprietà, con collegamenti ai loro annunci online. Circa 2 miliardi di dollari sono stati destinati alla sede centrale della Watchtower a Brooklyn, con un altro mezzo miliardo di dollari relativo a Sale del Regno, Sale delle Assemblee e Filiali. Attenzione però perchè quello che vedrete è il valore di solo 500 proprietà, non il valore complessivo delle 64.000 proprietà della Watchtower. Le Sale del Regno vengono vendute in Gran Bretagna, Australia e Stati Uniti per circa $ 1 milione ciascuna e $ 100.000 nei paesi con prezzi immobiliari più bassi, come la Polonia. Una stima approssimativa del valore totale delle Sale del Regno è di oltre 15 miliardi di dollari. Le Betel? In questo link la mappa mondiale delle Betel e sale assemblee che sono una piccola parte delle ricchezze ingiuste accumulate. link


Alla luce di questi fatti ci chiediamo se è effettivamente questo che ci aspettiamo da una organizzazione che si dice guidata da Dio. Perchè attenzione non sono le proprietà e il denaro raccolto il problema ma la totale mancanza di resoconti e di riferimenti sul denaro raccolto che hanno l'effetto di arricchire in modo improprio e inutilmente di proprietà come quella di Woodbury Geico che non servono a nulla quando ci sono migliaia di pionieri speciali che vivono in condizioni di estremo disagio assieme alle tante congregazioni nei posti più poveri del pianeta. Ecco quando si fanno contribuzioni bisognerebbe capire bene il senso del denaro anche aiutati dall'esempio concreto che ne ha dato Gesù quando chiese a Giuda di dare la cassetta del denaro raccolto ai poveri. Decidere di smettere di contribuire potrebbe essere una soluzione, ma magari invece per progredire spiritualmente si potrebbe pensare di usare meglio le nostre risorse economiche. Vi anticipo che se non l'avete mai fatto vi risulterà molto complicato dare il vostro denaro per ad opere di bene fatte da altri. Non è semplice ci vuole tempo ma alla fine si trova un buon compromesso.

Una buona serata e una buona concretezza




P.S
Per chi non capisce davvero come si riesce ad ottenere questi risultati giusto per far capire come funzianano le multi nazionali in questo articolo (link) si spiega come si arricchisce davvero la MAC DONALD (la multinazionale con più beni immobili al mondo).

sabato 22 aprile 2023

Sulla libertà di opinione e l'unità dell'organizzazione

Cari amici,

Oggi vogliamo parlarvi di un tema importante: la libertà di pensiero e di espressione. Lo facciamo perché è sempre più evidente che questa organizzazione sta facendo di tutto per impedire che le persone possano davvero comprendere le verità scritturali ma non solo. La prima cosa che sottolineiamo e che al di fuori di ogni dubbio tutti noi abbiamo il diritto di esprimere le nostre opinioni e discutere delle nostre idee, specialmente quando si tratta di questioni che riguardano la nostra fede e le nostre convinzioni spirituali.
Purtroppo, esistono alcune organizzazioni come quella che per decenni siamo stati aderenti, che cercano di limitare questa libertà, imponendo ai propri membri di non discutere delle loro idee e di non confrontarsi con altre prospettive. Questa è una situazione preoccupante e controproducente, poiché ci priva della possibilità di apprendere nuove idee, di esplorare nuovi percorsi spirituali e di crescere come persone. Questo è un comportamento che andrebbe assolutamente evitato e non lo dico solo io, poiché ci priva della possibilità di approfondire la nostra conoscenza della Bibbia e di esplorare diverse interpretazioni delle Scritture.

Invece di limitare la nostra libertà di pensiero e di espressione, dovremmo essere incoraggiati a confrontarci e a discutere delle nostre idee con gli altri, anche se non sempre concordiamo. Solo attraverso il confronto, la discussione e lo scambio di opinioni possiamo crescere, imparare e sviluppare una visione più completa e approfondita del mondo e della spiritualità.


Nel dettaglio le questioni di fede sono associate ad interpretazioni bibliche che hanno a che fare con la nostra vita, adesso ci sembra davvero un paradosso che questa organizzazione pretenda che quegli stessi argomenti speculativi che utilizza per infiammare le persone, poi dopo le obblighi a non considerali come tali facendo tacere la propria coscienza. Nello specifico ci riferiamo a due paragrafi della torre di guardia di questa settimana che ha il titolo "Mantenetevi assennati state in guardia" che già il titolo è tutto un programma. I paragrafi paradosso sono il 4 e il 5 che evidenziano il problema 


4. Perché dovremmo essere interessati a capire come gli eventi mondiali stanno adempiendo le profezie della Bibbia?


4 Giustamente, ci interessa sapere come gli eventi mondiali adempiono le profezie della Bibbia. Ad esempio, Gesù ha fatto un elenco di eventi specifici per aiutarci a capire quando la fine del sistema di Satana sarebbe stata vicina (Matt. 24:3-14). L’apostolo Pietro ci ha incoraggiato a prestare attenzione all’adempimento delle profezie così che la nostra fede rimanga forte (2 Piet. 1:19-21). L’ultimo libro della Bibbia inizia con le parole: “Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli ha dato per mostrare ai suoi schiavi le cose che dovranno accadere fra breve” (Riv. 1:1). Quindi seguiamo con molto interesse gli eventi mondiali per capire come potrebbero collegarsi all’adempimento delle profezie. E forse ci fa piacere commentare tra di noi questi eventi.

Da questo paragrafo abbiamo compreso che all'interno della organizzazione è stata creata (volutamente) l'idea che gli eventi odierni siano interpretabili dalle scritture bibliche. Questa idea però come potete ben immaginare è foriera di un tutta una serie di discussioni inutili e che servono solo a creare false aspettative. Chi ha creato queste idee però è l'organizzazione stessa e lei che ha da sempre creato queste prospettive distopiche che illudevano le persone di veder concretizzare nella propria vita presunte profezie. Questa impostazione ha creato una organizzazione ansiogena depressa che fa vivere le persone alla giornata distruggendo e demolendo qualsiasi tipo di iniziativa personale. Per tanto tempo questa ansia ha alimentato l'organizzazione ma ora questo approccio risulta adesso tossico per se stessa, tanto che i fratelli inevitabilmente si massacrano con le pippe mentali cercando di comprendere se e come il re del nord e il re del sud agiscono in questi giorni. Nel paragrafo successivo si cerca di arginare un fenomeno che è endemico.

 5. Cosa dovremmo evitare, e cosa dovremmo fare invece? (Vedi anche le immagini.)


5 Quando parliamo delle profezie della Bibbia, però, dovremmo evitare di fare congetture. Perché? Perché non vorremmo dire niente che possa mettere a rischio l’unità della congregazione. Ad esempio, potremmo sentire i leader mondiali parlare di come potrebbero fermare un conflitto e portare pace e sicurezza. Invece di supporre che tale affermazione adempia la profezia di 1 Tessalonicesi 5:3, dobbiamo tenerci aggiornati con le spiegazioni più recenti che sono state pubblicate. Se basiamo le nostre conversazioni sul materiale pubblicato dall’organizzazione di Geova, aiuteremo la congregazione a rimanere unita “nello stesso modo di ragionare (1 Cor. 1:10; 4:6).


L'ultima frase è il manifesto di questa organizzazione. In pratica quanto dichiarato è di fatto il prezzo che viene richiesto a tutti i fratelli e le sorelle e cioè di rimanere uniti nello stesso modo di ragionare "sbagliato".  Quindi siamo abbiamo la libertà di pensare quello che vogliamo? Ni. Ci vuole comunque attenzione ad esempio in 1 Pietro, capitolo 2, versetto 16, si legge: "Siate liberi, ma non come quelli che usano la libertà come scusa per fare il male". La libertà di pensiero non ci dà il diritto di fare il male o di offendere gli altri. Dobbiamo invece usare la nostra libertà in modo responsabile, rispettando gli altri e cercando di fare sempre il bene.


Per questo motivo, è vitale non dare retta a questa organizzazione e ad ogni altra organizzazione che cerca di limitare la libertà di pensiero e di espressione. Siate sempre pronti ad ascoltare le opinioni degli altri, a esprimere le vostre idee e a confrontarvi apertamente e rispettosamente con gli altri e approfittate di questo blog e anche di altri per esercitarvi nell'arte di ragionare. Solo così potremo crescere come individui e come comunità, e solo così potremo vivere una vita spirituale piena e soddisfacente.


domenica 16 aprile 2023

Il testimone di geova imbruttito: Il gorgo dei comitati giudiziari

 

Salve ragazzi oggi parleremo un po' delle dissociazioni e di cosa accade quando avviene un comitato giudiziario. Daremo delle indicazioni generali non approfondite sul comitato giusto per avere un'idea di cosa stiamo parlando.

Molti anziani dopo che hanno avuto le prime esperienze con un comitato quando capiscono come funzionano certi meccanismi preferiscono farsi amputare una gamba anziché presiederne uno

Il comitato giudiziario è una procedura infida e particolarmente sdrucciolevole spesso si prendono strade traverse sbrigative anche perchè i nominati non hanno le idee chiare di cosa stanno facendo. 

Tipicamente quando un fratello o una sorella combina qualcosa di grosso questo viene denunciato da un altro fratello o sorella all'anziano che lo segue nel gruppo di studio. L'anziano provvederà a rendere noto della cosa al sorvegliante che presiede. In quel consulto tipicamente si stabilisce se merita un comitato o meno e quindi se deve essere disassociato.

Molti anziani si lamentano perché spesso sono coinvolti in comitati senza che il corpo degli anziani ne sia a conoscenza e spesso senza che loro stessi siano a conoscenza dei fatti. 

In alcuni casi le procedure sono così velleitarie che ci sono anziani come il sottoscritto al quale ad esempio hanno chiesto di presiedere a comitati giudiziari senza sapere quale peccato era stato commesso dalla sorella (e il bello che non lo sapeva nemmeno lei ma lasciamo perdere). Sappiamo appunto di casi orrorifici ma non poco, di sorveglianti che incoraggiano il fratello a partecipare ad un comitato senza che questo sappia di cosa è accusato per essere poi inevitabilmente disassociato. Come sappiamo di casi di ragazzi che sono stati buttati fuori, ad esempio, perchè l'intendimento sulla finta neutralità cristiana non era allineato con lo spirito santo. Così chi partecipava al servizio civile era oggetto di disassociazione a prescidnere. Poi quando si sono rinvenuti... lasciamo perdere.

Ma tralasciando gli orrori giudiziari di questa organizzazione malata, lo scopo dei comitati segue una precisa filosofia teocratica (quella però più pura e integralista da libro pascete per intendersi) che richiede di non giudicare il peccato in se, ma capire  la risposta delle persona davanti al confronto della realtà del peccato. L'idea sostanziale quindi non è quella di valutare il reato commesso ma è di comprendere se la persona è effettivamente pentita. In altri termini si tenta di fare un impossibile processo alle intenzioni. Il riferimento biblico che più di ogni altro viene utilizzato per aiutare gli anziani a comprendere come si aiuta spiritualmente un peccatore è quello di Natan con il re Davide. 

Il capitolo di riferimento per tutti i comitati giudiziari di questo mondo è nel libro pascete il gregge il capitolo 16 dal titolo "Udienza giudiziaria" dove si parla delle modalità con cui da Testimoni di Geova i pastori tortur... inquisi...  dimostrano il loro amore per il gregge. In questo capitolo scopriamo quanto appena accennato e cioè che l'elemento base è proprio quello di percepire il grado di pentimento della persona accusata. Gli anziani trasformano la loro entità diventando come dei pentitemometri che sono una sorta di macchina della verità avanzata in grado di analizzare le risposte del reo (confesso o meno) e da questo determinare lo stato spirituale della persona se può continuare ad appartenere alla congregazione.

Le cose più o meno funzionano in questo modo. Dopo che il coordinatore ha ricevuto informazioni sulla questione si stabilisce chi partecipa al comitato. Di solito è un fuggi fuggi generale mascherato di buone intenzioni poi alla fine a chi tocca tocca e si sceglie quello che pesca il cerino più piccolo. Formato il comitato viene contattata la persona e invitata a essere presente all'udienza giudiziaria. 

L'udienza di un comitato giudiziario si svolge più o meno in questo modo.

1 Si fa una preghiera

2 Si espone il motivo del comitato al fratello oggetto di giudizio e si avverte che non è consentito di fare alcuna registrazione

3 Il comitato poi prendendo la Bibbia leggerà versetti come Prov 28:13 o Giacomo 5:14,15 e si autodichiara desideroso di aiutare l'accusato. Promettendo di trattarlo con benignità.

4 A questo punto l'accusato gli viene chiesto cosa ha da dire a riguardo. 

5 Se l'accusato si dichiara innocente possono venire  chiamati i testimoni della trasgressione. Che dovranno testimoniare uno alla volta.

(Qui nasce il primo cortocircuito perchè l'organizzazione ha da sempre richiesto la testimonianza in presenza anche in caso di stupro o molestie sessuali. Anche se per questi casi specifici questo non è più richiesto  non ci voleva un genio per arrivare a concludere che la vittima di uno stupro non può trovarsi faccia a faccia con il suo stupratore, ci si chiede se davvero sia lo spirito santo che guida questi comitati.)

7 Dopo di che l'accusato potrà replicare. Se lo desidera potrà portare testimoni. Che testimonieranno uno alla volta. 

(Anche qui per chiamare testimoni l'accusato deve sapere che può farlo. Ma per farlo deve sapere di cosa è accusato e quali sono i fratelli implicati. Ma nella realtà non c'è niente che possa dare al fratello indicazioni di questo tipo visto che queste indicazioni sono pubblicate in un libricino e secretato alla fratellanza. Quindi può leggere queste cose solo da blog come questo o con altri escamotage)

8 Il comitato ha quindi l'incarico di accertare i fatti ma come abbiamo già detto in particolar modo deve comprendere l'atteggiamento dell'accusato nei confronti del peccato e quindi il grado di pentimento. Questo risultato il libro suggerisce di ottenerlo attraverso l'abile uso di domande "fatte con discernimento".

9 Al termine della requisitoria  inviteranno l'accusato ad uscire per fare le proprie valutazioni ed emettere il giudizio che deve essere unanime. Se durante le valutazioni sorgono dubbi che possono essere risolti lo si può far rientrare e disporre una nuova sessione di chiarimento. Se le informazioni risultano non sufficienti è possibile sospendere il giudizio per un certo tempo. In ultima analisi condividendo eventualmente con l'ufficio, si dovrà arrivare ad un accordo.

Fine del comitato giudiziario.

N.B. Se un anziano durante il comitato alzasse la voce accusando  direttamente il fratello e la sorella qualsiasi sia il peccato commesso è una evenienza questa che lo solleverebbe istantaneamente dall'incarico . Il fratello avrebbe chiaramente dimostrato di non essere capace di dare un giudizio sereno e imparziale e non può più assolvere a quell'incarico. Gli anziani presenti dovrebbero intervenire subito rimettendo l'incarico sospendendo l'udienza, che dovrà essere rifatta con un nuovo comitato.


Il pentimento


Ora da qui nasce la problematica del pentimento, perchè ovviamente non è semplice capirlo. A questo riguardo il libro Pascete è esplicito nella disanima elencando tutta una serie di considerazioni che aiutano il Pentitometro a fare la misura corretta.

  • La confessione è stata spontanea?
  • Risponde con franchezza?
  • Ha pregato Geova?
  • Cosa ha fatto per ricucire il proprio rapporto con Geova?
  • Mostra profondo rammarico per aver danneggiato la propria relazione con Geova?
  • Mostra tristezza secondo Dio? In particolare è addolorato perchè ha disonorato Geova oppure per aver deluso i suoi famigliari?
  • Si assume la responsabilità del proprio errore?

(Ovviamente tutto funziona se la persona ha capito il peccato che ha commesso. Ma sappiamo di casi che ci sono persone che realmente non hanno capito perché sono stati oggetto di un comitato giudiziario. Questo li ha inevitabilmente condannati perché è impossibile dare segni di pentimento se non hai chiaro di cosa ti devi pentire. Es: credere che lo schiavo fedele e saggio sia il mezzo stabilito da Dio per guidare il suo popolo sulla terra è un aspetto dogmatico legato alla percezione della fede. Giudicare una persona per come percepisce l'autorità di Geova e definirla apostata per questo non ha senso, così come non ha senso giudicare una persona semplicemente per le sue opinioni)


Per ultimo ma non per importanza nel capitolo si fa spesso riferimento all'elemento di analisi del livello di pentimento che dovrebbe essere proporzionato con l'entità del peccato commesso.

(Ora già capire a cose normale se un fratello è pentito o meno non è banale pretendere di comprende la proporzione del pentimento con l'entità del peccato è oltremodo una cosa inapplicabile)

Questo tipo di analisi delle intenzioni del fratello è contestuale al procedimento indagatorio che è stato fatto precedentemente.
Il verdetto finale si suddivide sostanzialmente in due parti. Se la persona ha convinto i membri del comitato che c'è stato pentimento si darà luogo alla serie di restrizioni e il fratello o la sorella verrà fatto l'annuncio che è stato solo ripreso. Se la persona non ha convinto il comitato che è pentita allora si darà luogo alla disassociazione e verrà fatto l'annuncio che il fratello non è più un Testimone di Geova.

I comitati d'appello 

C'è la possibilità da parte di un fratello di chiedere il comitato d'appello. La procedura per questo tipo di comitato è praticamente la solita con in più la gestione eventuale rarissima che si emetta un giudizio opposto rispetto al comitato originale. Se questo fosse il caso, in ultima istanza, la Betel darà indicazioni per la risoluzione definitiva. In tutti i casi praticamente il verdetto è segnato. 

(Chi riesce ad ottenere il comitato d'appello è sicuro di scatenare un balailame che lo terrà sulla graticola per qualche ulteriore settimana. Alla fine il risultato è che il fratello si ritroverà davanti a due comitati di anziani sfrantumati che gli diranno da domani non sei più un testimone di Geova non per il mancato pentimento ma per la rottura di ...).


La riassociazione


Nel caso della disassociazione o della dissociazione viene protocollata anche la modalità di riassociazione. Per la riassociazione si devono comunque ridare prove concrete di pentimento e dimostrare di aver abbandonato la condotta peccaminosa.

La lettera più o meno potrebbe essere scritta in questo modo

Cari fratelli 

Sono <nome e cognome>. E' da <mesi/anni> che sono stato/a disciplinato/a da Geova nella congregazione <nostra/provenienza>. Inizialmente non comprendevo il peccato commesso poi con dolore e rammarico, Geova mi ha reso chiaro quanto sono stato/a sleale nei suoi confronti e nei confronti della sua organizzazione. Sono <mesi> che ho ripreso a frequentare tutte le adunanze e sto cercando di ripristinare la mia relazione personale con Geova che è per me la cosa più importante della mia vita. Per tanto tempo ho riflettuto sulla questione e anche dolorosamente ho compreso il valore prezioso della disciplina che mi è stata impartita. Vi chiedo così se potete prendere in considerazione la personale richiesta di riassociazione. Se non fosse il caso sarebbe comunque per me di immenso valore se mi aiutate a trovare tutto quello che ancora mi manca per servire Geova in un modo più completo. Rimango in attesa di vostre indicazioni con affetto vostro.<nome e cognome>

Alla richiesta solitamente effettuata con una lettera di questo tipo al corpo degli anziani si darà seguito alla valutazione se è il caso di dare davvero seguito alla riassociazione. La prassi vuole che la prima richiesta venga cestinata è una cosa piuttosto stupida ma avviene così e non si capisce il motivo. Dopo la seconda o più richieste il coordinatore darà l'incarico assieme ai collaboratori più stretti il segretario o il sorvegliante del servizio stabilendo il comitato di riassociazione che nella maggioranza dei casi sarà il solito che ha disassociato il fratello o la sorella. 

(Quando viene stabilito il comitato di riassociazione così come per quello di dissociazione è sempre perchè le valutazioni sul fratello sono state già fatte e si è già stabilito che venga riassociato)

La procedura di riassociazione avrà le stesse caratteristiche del comitato giudiziario. Il fratello sarà di nuovo invitato a all'udienza questa volta chiamata per la riassociazione. In questa udienza il fratello o la sorella sarà invitata a esprimersi a riguardo e dovrà confermare il pentimento espresso nella lettera. Dopo di che la persona gli verrà chiesto di allontanarsi per permettere al comitato di decidere se accettare la richiesta o meno. 

(Qui valgono le stesse condizioni fallaci precedenti se un fratello non ha compreso l'entità del peccato sarà impossibile per lui dimostrare di essere pentita e non sarà in grado di superare nessun comitato di riassociazione)

In caso di riassociazione al fratello verrà subito dato il privilegio di riuscire in servizio mentre per le altre attività teocratiche verranno date a prescindere restrizioni di vario tipo. Per tutta la durata delle restrizioni il fratello verrà incoraggiato a ripristinarsi spiritualmente e avrà una continua assistenza per verificare che il fratello si sia completamente ristabilito.

Sulla dissociazione

Un ultimo aspetto, la dissociazione, intesa come richiesta di non essere più un testimone di Geova, esiste di due tipi quella esplicita e quella indotta.

Quella esplicita si attua quando la persona richiede di non essere più un testimone di Geova con una lettera di intenzioni. Questo farà seguito un intervento diretto degli anziani che chiederanno spiegazioni a riguardo. Attenzione perchè c'è l'eventualità che le spiegazioni inducano i fratelli a farti la strana richiesta di essere ricevere la visita pastorale di un comitato giudiziario.

Quella indotta invece è più delicata perchè ad esempio nel caso in cui la persona si sia unita ad un altra organizzazione religiosa prendendo parte ad un rito religioso o ad esempio nel caso in cui la persona accetta sangue volontariamente viene istituito un comitato che il libro pascete chiama ambiguamente non giudiziario che stabilirà l'entità del peccato e determinerà la dissociazione senza verificare il pentimento.

(Il senso che se ne trae è quello di stabilire una procedura di auto espulsione senza fare un comitato giudiziaro che potrebbe diventare un problema ad esempio nel caso specifico delle trasfusioni per motivi che ben immaginate)

buona serata









sabato 8 aprile 2023

L'ultima cena ma non troppo

ROMA, Galleria Borghese, Jacopo Da Ponte, detto Jacopo Bassano, Ultima  Cena. | Museo Virtuale Ultima Cena
















Visto l'interesse a riguardo riproponiamo un post del 2021 che riassume un po' tutte le
considerazioni sull'ultima cena.


Abbiamo appena compiuto la commemorazione e così ci siamo concentrati sulla figura del Cristo... mi sono trattenuto dal scrivere un post sull'argomento nelle settimane precedenti per non turbare la visione dell'evento che è la commemorazione. Adesso visto che è passato perché non approfondire qualche dettaglio.

Riallacciandoci ad alcune considerazioni che abbiamo fatto di recente. Il blog propone nei suoi post argomenti vari che vengono trattati all'interno della comunità dei Testimoni di Geova. Citiamo nei post scritture e commenti che ovviamente possono essere non coerenti con l'allineamento teocratico. Lo scopo però ripetendoci sino alla noia è quello di creare un argomento di discussione non di creare una fede o un credo. Essendo una discussione risulteranno ben accette tutte le opinioni diverse basta che non trascendano. Per fare questo basta che commentate con la vostra opinione non è difficile. Due commenti da 20 righe sono meglio di uno da 40. Se avete commenti più lunghi elaborati potete proporli nella mail qui di lato l'amministrazione valuterà di poterli inserire nel calendario di pubblicazione dei post.
 
Parliamo del pasto serale del signore che come sapete è in pratica l'unico rito religioso che i Testimoni di Geova praticano come la maggioranza di voi sanno seguendo il calendario lunare ebraico il 14 Nisan. Alcuni sono venuti a sapere che nella Bibbia una delle incongruenze non risolte è quella relativa alla datazione della pasqua ebraica anzi come vedremo si hanno dubbi anche se Gesù avesse davvero celebrato durante l'ultima cena la pasqua ebraica. Però prima di arrivare nel dettaglio consideriamo un po' come i da Testimoni di Geova vediamo e celebriamo i riti. Come abbiamo detto la religione è molto alleggerita da queste tradizioni e dogmi e ne ha fatto un po' un manifesto che indubbiamente ci distingue dalle religioni tradizionali. Anche se poi alla fin fine aver tolto tutti i riti popolari non ha per nulla alleggerito il popolo anzi è stata un occasione per mettere pesi di diverso tipo ma lo vedremo in un altro post.

5.289 foto e immagini di Pasqua Ebraica - Getty Images

La pasqua nella religione ebraica

I riti ebraici sono da questo punto di vista enormemente più articolati e complessi rispetto a quelli cristiani. In tutti i casi tutto il mondo considera il giorno dell'ultima cena di Gesù (quella di Leonardo per intendersi) sovrapposto alla pasqua ebraica. Ora giusto per dire questo mi ricorda tanto l'usanza cristiana di utilizzare feste pagane e farle diventare cristiane così si vede in Gesù una specie di antitipico riformatore che stravolse la principale festa in Israele mettendo con questo gesto praticamente fine all'ortodossia ebraica. Poi vi stupite se quando dite ad un Ebreo cosa ne pensa di Gesù vi risponde "Gesù chi?".

Tanto per dare un idea del rito ebraico la cena pasquale che ancora adesso fanno, viene chiamata Seder di Pesach e già dal nome Seder ha il significato di ordine rituale e ve ne faccio una sintesi della sintesi. La sequenza del rito risulta essere:


 

Kadesh benedizione sul vino. I bicchieri di vino sono quattro e simboleggiano le quattro promesse che Dio a dato a Mosè in Esodo 6:6,7.

“Perciò di’ agli israeliti: ‘Io sono Geova, e vi sottrarrò ai pesi che vi hanno imposto gli egiziani; vi libererò dalla schiavitù+ e vi riscatterò con braccio potente* e con grandi giudizi.+ Vi prenderò come mio popolo, e sarò il vostro Dio;+ e certamente saprete che io sono Geova vostro Dio, colui che vi sottrae ai pesi che vi ha imposto l’Egitto. 

vehotzetì- vi sottrarrò dalle tribolazioni dell’Egitto;

vehitzaltì- vi salverò dal loro servaggio;

vegaaltì- vi libererò con braccio disteso;

velakachtì- vi prenderò quale Popolo, a Me.

Urchatz: il Lavaggio Rituale delle mani. Si lavano le mani, versando acqua tre volte sulla mano destra e poi tre volte sulla mano sinistra.

Karpas: “l’Antipasto”. Si intinge un piccolo pezzo di cipolla, patata o sedano nell’acqua salata e prima di mangiarlo si recita la benedizione sulle verdure

Yachatz: si spezza la matzà (il pane azzimo) in due, in ricordo di quando Yahvè divise in due il Mar Rosso.

A questo punto, venivano invitati i poveri ad unirsi al Seder. Durante il pasto Pasquale si prendono le erbe amare e si intingono nel charoset, pasta di colore scuro fatto di frutta e noci. Si mangia, a seguire, un uovo sodo intinto nell’acqua salata. L’uovo sodo, non avendo spigoli, evidenzia che non c’è né un inizio, né una fine. E’ quindi il simbolo dell’eternità della vita. E poi c’è l’agnello pasquale.

Ovviamente è inutile giudicare il rito. Gesù stesso vi partecipava anche se come sappiamo bene la sua posizione ufficiale non era contraria ai riti e alla legge in generale se questo riusciva ad avvicinarti a Dio. Quando poi il rito diventava più importante del significato stesso che si voleva rievocare allora li Gesù contestava tutto il sistema perché da persona ragionevole sapeva bene che la vessazione di un rito anziché favorire la vicinanza a Dio ne promuoveva l'ipocrisia. Come non ricordare ad esempio il rispetto della santità del sangue e tutte le complicazioni che ne sono nate con la definizione delle 4 componenti che hanno tolto ogni riferimento dal senso originale rendendolo sensato solo se hai le competenze di un ematologo senza considerare l'ipocrisia della dissociazione senza comitato. Ma andiamo avanti

Partiamo dall'inizio

Veniamo alla festività così come è stata comandata e la sequenza descritta in Esodo i passi sono importanti.

Esodo 12:3

Parla all’intera assemblea d’Israele, e di’ loro: ‘Il 10o giorno di questo mese, ciascuno prenda una pecorab per la casa di suo padre, una pecora per casa.

In questo versetto si parla della preparazione alla pasqua. Poi il 14 giorno al crepuscolo l'animale doveva essere ucciso.

In Esodo 12:6

Dovete custodirla fino al 14o giorno di questo mese, e l’intera congregazione dell’assemblea d’Israele deve scannarla al crepuscolo.


Dopo di che abbiamo descritta la modalità della cena.

In Esodo 12:8

Devono mangiare la carne quella notte. Devono arrostirla sul fuoco e mangiarla con pane senza lievito ed erbe amare

si aggiungono alcuni dettagli 

In Esodo 12:11 

E dovete mangiarla in questo modo: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi e il bastone in mano; e dovete mangiarla in fretta. È la Pasqua di Geova


Al termine viene decretata la ricorrenza.

in Esodo 12:14

14 Questo diventerà un giorno commemorativo, e dovrete celebrarlo come festa in onore di Geova di generazione in generazione. Dovrete celebrarlo in quanto decreto permanente

Questa è la descrizione biblica della pasqua ebraica così come viene descritta dalle scritture e senza aggiungere niente altro. Come avrete sicuramente notato abbiamo delle differenze con l'attuale pasqua ebraica e probabilmente anche con quella che facevano al tempo di Gesù. Alcuni riferimenti storici sostengono che il rito è rimasto così sino a quando non si è stabilito il tempio in Gerusalemme, quando in pratica la maggioranza della popolazione nomade di Israele era diventata stanziale.

A riguardo ci sono alcune considerazioni antropologiche interessanti che vedono unire due strutture sociali antagoniste che sono appunto quelle viandanti, nomadi legate alle transumanze del bestiame e quelle stanziali territoriali che nascono con l'agricoltura. Ricordate l'antagonismo di Caino e Abele? Quale tipo di antagonismo era nato? Non era Caino agricoltore e Abele un pastore? Il perché esisteva il contrasto fra queste due persone è presto detto ed è legato proprio dalle mansioni che si erano dati. Alla base di questo ancestrale contrasto che potrebbe essere davvero figurativo c'è il senso dato alla proprietà privata del terreno. Mi spiego meglio. Chi era dedicato alla pastorizia ovviamente aveva bisogno di terreni liberi e anche tanti. Un agricoltore è stanziale per dedicarsi all'agricoltura ha la necessità che quel terreno dove coltivava rimanesse suo per aver garantita la raccolta. Pastori ed agricoltori devono mettersi d'accordo chi conosce un po' di agricoltura sa di cosa sto parlando. Se ci pensate bene con la pasqua religiosa, erano riusciti a mettere insieme queste due nature del popolo, quella che avrebbe portato l'agnello e quindi i pastori e tutte le persone che erano legate a questo mondo e quella che avrebbe portato il pane azzimo e le erbe amare e quindi gli agricoltori.

A questo punto ci sarebbe da chiedersi se le modifiche al rito erano avvenute al tempo di Gesù o meno visto che ci sembra di capire che Gesù, come dire, non era particolarmente legato alle tradizioni ebraiche (ma non solo lui). Comunque lo vedremo fra breve. Un piccolo dettaglio sulla questione di chi partecipava alla pasqua ebraica e che come potete immaginare non era preclusa a nessuno.

Un'altra piccola deviazione all'argomento è anche quella che come è facile immaginare l'uccisione degli agnelli non era una disquisizione di poco conto. Giuseppe Flavio sostiene che al tempo di Gesù venivano sacrificati 256000 agnelli. Ora il sacrificio doveva essere effettuato quella notte, nel Tempio si dovevano attrezzare per un macello intensivo che non era uno scherzo e freezer non c'erano (... sono piuttosto sicuro). Ammesso che si dovesse preparare l'agnello in poche ore (facciamo finta 4) avrebbero dovuto uccidere un agnello ogni 50 millisecondi o 17 agnelli al secondo fate voi.

Comunque la sequenza è piuttosto chiara il 10 di Nisan gli Ebrei preparavano quanto di necessario ed era chiamata Parasceve e poi il 14 di Nisan al crepuscolo veniva fatta la cena pasquale. 


Un ultimo aspetto è legato al periodo successivo che era una ulteriore festa comandata detta dei pani azzimi. Su questa festa si parla nel versetto successivo

Esodo 12:15

Per sette giorni dovrete mangiare pane senza lievito. Il primo giorno dovrete eliminare dalle vostre case il lievito madre, perché chiunque mangi ciò che è lievitato, dal primo al settimo giorno, quella persona dovrà essere stroncata di mezzo a Israele.


Come si può notare il rito anche da un punto di vista formale non era uno scherzo il rispetto della norma costava la vita.

Quindi ripetiamo dal 10 di Nisan sino al 14 gli Ebrei dovevano preparare il necessario per la festa. Il 14 di Nisan al crepuscolo l'animale veniva sacrificato e dopo averlo arrostito dovevano mangiarlo quella notte. Il 15 di Nisan iniziava la festa dei pani non fermentati e doveva durare 7 giorni.

Giusto per precisare:

La data della Pasqua è calcolata a partire dall'inizio dell'anno religioso ebraico (calendario lunisolare). L'anno religioso iniziava il giorno della prima luna nuova dopo l'equinozio di primavera. La Pasqua ebraica è celebrata 14 giorni dopo l'inizio dell'anno religioso, come specificato nella Bibbia ebraica. La Pasqua cristiana, teoricamente, dovrebbe essere celebrata la prima domenica dopo la Pasqua ebraica, come specificato nei Vangeli. Invece, poiché 14 giorni dopo la luna nuova si ha la luna piena, il Concilio di Nicea I ha stabilito che la Pasqua cristiana deve essere celebrata la prima domenica dopo la prima luna piena della primavera.


L'ultima cena

Veniamo alla descrizioni dei vangeli così come ci è presentata nei vangeli. I passi biblici sono Matteo 26:17,30 Marco 14:12,26 Luca 22:7,39


Matteo 26:17,30

17 Il primo giorno dei Pani Azzimian i discepoli andarono da Gesù a chiedergli: “Dove vuoi che prepariamo la Pasqua, così che tu possa mangiarla?”o 18 Lui rispose: “Andate in città dal tal dei tali e ditegli: ‘Il Maestro dice: “La mia ora è vicina; celebrerò la Pasqua con i miei discepoli in casa tua”’”. 19 I discepoli seguirono quindi le istruzioni di Gesù e prepararono la Pasqua.

20 Venuta la sera,p Gesù era a tavolaa con i 12 discepoli.q 21 Mentre mangiavano, disse: “In verità vi dico: uno di voi mi tradirà”.r 22 Profondamente rattristati, cominciarono a chiedergli uno dopo l’altro: “Signore, non sono io, vero?” 23 Lui rispose: “Colui che mette la mano con me nella scodella è quello che mi tradirà.s 24 È vero che il Figlio dell’uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guait a quell’uomo per mezzo del quale il Figlio dell’uomo viene tradito!u Sarebbe stato meglio per quell’uomo se non fosse mai nato”.v 25 Giuda, che stava per tradirlo, replicò: “Non sono io, vero, Rabbi?” Gesù gli disse: “Tu stesso l’hai detto”.

26 Mentre continuavano a mangiare, Gesù prese un pane e, dopo aver pronunciato una preghiera,a lo spezzò e, dandolo ai suoi discepoli, disse: “Prendete, mangiate. Questo rappresenta il mio corpo”.x 27 E, preso un calice, rese grazie a Dio e lo diede loro, dicendo: “Bevetene tutti,y 28 perché questo rappresenta il mio ‘sanguez del patto’,a che dev’essere versato a favore di moltib per il perdono dei peccati.c 29 Ma io vi dico che non berrò più di questo prodotto della vite fino al giorno in cui berrò vino nuovo con voi nel Regno del Padre mio”.d 30 Infine, dopo aver cantato lodi,a uscirono verso il Monte degli Ulivi.e


Marco 14:12,26

Ora il primo giorno dei Pani Azzimi,n quando si offriva il sacrificio pasquale,o i suoi discepoli gli chiesero: “Dove vuoi che andiamo a preparare la Pasqua, così che tu possa mangiarla?”p 13 Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: “Andate in città; vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d’acqua. Seguiteloq 14 e, dovunque entri, dite al padrone di casa: ‘Il Maestro chiede: “Dov’è la stanza in cui posso mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”’ 15 Lui vi mostrerà una grande stanza al piano di sopra, ammobiliata e pronta. Lì preparate per noi”. 16 I discepoli andarono; entrati in città, trovarono tutto proprio come Gesù aveva detto loro e prepararono la Pasqua.

17 Venuta la sera, Gesù arrivò insieme ai Dodici.r 18 E mentre erano a tavola e mangiavano, disse: “In verità vi dico: uno di voi, che sta mangiando con me, mi tradirà”.s 19 Loro cominciarono a rattristarsi e a chiedergli uno dopo l’altro: “Non sono io, vero?” 20 Lui rispose: “È uno dei Dodici, quello che mette la mano con me nella scodella.t 21 Infatti il Figlio dell’uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a quell’uomo per mezzo del quale il Figlio dell’uomo viene tradito!u Sarebbe stato meglio per quell’uomo se non fosse mai nato”.v

22 Mentre continuavano a mangiare, prese un pane e, dopo aver pronunciato una preghiera,a lo spezzò e lo diede loro, dicendo: “Prendete; questo rappresenta il mio corpo”.w 23 E, preso un calice, rese grazie a Dio e lo diede loro, e tutti ne bevvero.x 24 E disse loro: “Questo rappresenta il mio ‘sanguey del patto’,z che dev’essere versato a favore di molti.a 25 In verità vi dico: non berrò più del prodotto della vite fino al giorno in cui berrò vino nuovo nel Regno di Dio”. 26 Infine, dopo aver cantato lodi,a uscirono verso il Monte degli Ulivi.b


Luca 22:7,39

7 Arrivò dunque il giorno dei Pani Azzimi, in cui si doveva offrire il sacrificio pasquale.g 8 Gesù mandò Pietro e Giovanni, dicendo: “Andate a prepararci la Pasqua, così che possiamo mangiarla”.h 9 Loro gli chiesero: “Dove vuoi che la prepariamo?” 10 Lui rispose: “Quando entrerete in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d’acqua. Seguitelo nella casa in cui entrerài 11 e dite al padrone di casa: ‘Il Maestro ti chiede: “Dov’è la stanza in cui posso mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”’ 12 Lui vi mostrerà una grande stanza ammobiliata al piano di sopra. Lì preparate”. 13 Così andarono e trovarono tutto proprio come aveva detto, e prepararono la Pasqua.

14 Quando venne l’ora, Gesù si mise a tavola insieme agli apostolij 15 e disse loro: “Ho tanto desiderato mangiare con voi questa Pasqua prima di soffrire, 16 perché vi dico che non la mangerò più finché non si adempirà nel Regno di Dio”. 17 Poi, dopo che gli fu passato un calice, rese grazie a Dio e disse: “Prendetelo e fatelo passare fra voi, 18 perché, vi dico, d’ora in poi non berrò più il prodotto della vite finché non verrà il Regno di Dio”.

19 Quindi prese un panek e, dopo aver reso grazie a Dio, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: “Questo rappresenta il mio corpo,l che dev’essere dato in vostro favore.m Continuate a far questo in mio ricordo”.n 20 Fece lo stesso con il calice alla conclusione della cena, dicendo: “Questo calice rappresenta il nuovo pattoo basato sul mio sangue,p che dev’essere versato in vostro favore.q

21 “Ma ecco, il mio traditore tiene la mano su questa stessa tavola, con me.r 22 Certo, il Figlio dell’uomo se ne va come è stabilito,s ma guai a quell’uomo per mezzo del quale viene tradito!”t 23 Così cominciarono a chiedersi l’un l’altro chi di loro stesse davvero per far questo.u

24 Nacque poi fra gli apostoli un’accesa discussione su chi fra loro dovesse essere considerato il più grande.v 25 Ma Gesù disse loro: “I re delle nazioni le dominano, e quelli che hanno autorità su di esse vengono chiamati benefattori.w 26 Voi, però, non dovete essere così.x Al contrario, chi fra voi è il più grande diventi come il più giovane,y e chi è a capo sia come chi serve. 27 Chi è infatti più grande tra colui che sta a tavola e colui che serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve.z

28 “Comunque, voi siete quelli che sono rimasti con mea nelle mie prove;b 29 e come il Padre mio ha fatto un patto con me, io faccio un patto con voi per un regno,c 30 perché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio Regnod e sediate su tronie per giudicare le 12 tribù d’Israele.f

31 “Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di avervi per vagliarvi come il grano.g 32 Ma io ho supplicato Dio in tuo favore perché la tua fede non venga meno;h e tu, quando sarai tornato, rafforza i tuoi fratelli”.i 33 Pietro gli disse: “Signore, con te sono pronto ad andare sia in prigione che incontro alla morte”.j 34 Ma Gesù replicò: “Io ti dico, Pietro, che oggi il gallo non canterà finché non avrai negato tre volte di conoscermi”.k

35 Poi disse loro: “Quando vi ho mandato senza borsa per il denaro né bisaccia per il cibo né sandali,l vi è mancato qualcosa?” Risposero: “Niente!” 36 Allora continuò: “Ma ora chi ha una borsa per il denaro la prenda, e così pure chi ha una bisaccia per il cibo; e chi non ha una spada venda il mantello e ne compri una. 37 Vi dico infatti che in me deve adempiersi ciò che è scritto: ‘È stato annoverato tra i malfattori’.m E in effetti queste parole che mi riguardano stanno per adempiersi”.n 38 E loro dissero: “Signore, ecco due spade”. Lui rispose: “È sufficiente”.

39 Poi uscì e, com’era sua abitudine, andò sul Monte degli Ulivi, e i discepoli lo seguirono.o




Il vangelo di Giovanni ovviamente si distingue dai sinottici e l'ultima cena ne da una caratterizzazione del tutto diversa. Giovanni si dimentica completamente della pasqua e del rito.

Tanto che anche la WT risulta perplessa nel commento in calce sostiene riguardo alla cena

I Vangeli di Matteo, Marco e Luca (spesso definiti sinottici) menzionano solo l’ultima, la Pasqua in cui Gesù morì. Giovanni ne menziona in modo esplicito tre (ma non l'ultima la più importante ndr) (Gv 2:13; 6:4; 11:55), e molto probabilmente si riferisce a una quarta Pasqua con l’espressione “festa dei giudei” in Gv 5:1.

L'ultima cena dal vangelo di Giovanni viene descritta dal capitolo 13 sino al capitolo 17. 5 capitoli interi e non qualche paragrafo quasi appena accennato come nei sinottici.

L'apostolo Giovanni che, fra le altre cose, probabilmente ha redatto e divulgato il vangelo dopo le edizioni dei sinottici, dedica 5 capitoli interi all'ultima cena. In questi 5 capitoli descrive con minuzioso dettaglio tutte le cose che Gesù aveva detto loro dimenticandosi completamente la celebrazione. Non solo. Giovanni in modo esplicito sostiene che quella fatta da Gesù non era la pasqua ebraica così come invece i tre sinottici affermano. Secondo molti storici dubbiosi, la dissimmetria di Giovanni con i Vangeli è voluta. Per questi storici è evidente il tentativo di far coincidere la morte di Gesù con l'uccisione dell'agnello della pasqua ebraica. Detto questo però le scritture da lui redatte sono piuttosto esplicite.

Al versetto 18:28 leggiamo

28 Dopodiché dalla casa di Caiàfa portarono Gesù al palazzo del governatore — era mattina presto — ma non entrarono nel palazzo per non contaminarsi e poter quindi mangiare la Pasqua.

Mangiare la pasqua? Ancora ma non l'avevano appena mangiata? Ma allora quella che avevano mangiato non era la pasqua ma una preparazione della pasqua. Notate Pilato come si esprime.

Giovanni 18:39

Tra voi comunque c’è l’usanza che io vi liberi un uomo durante la Pasqua. Volete perciò che liberi il re dei giudei?”

Visto il processo capestro, immaginiamo che Pilato fosse esasperato da quel popolo che pressava in continuazione soggiogato da una religione che era diventata palgiante e vessatoria. Pilato ci dice "durante" perchè evidentemente quello non è solo un giorno ma è un periodo di festa che ha delle ripercussioni sull'andamento giuridico. Pilato deve fare i conti con il rigido protocollo del rito. In tutti i casi se non avevamo dubbi è Giovanni stesso a confermarci che giorno era, inserendo fra l'altro con un suo personale commento l'idea precisa che aveva di quel giorno

Giovanni 19:14

14 Quello era il giorno della Preparazione della Pasqua, ed era circa la sesta ora.a Pilato disse ai giudei: “Ecco il vostro re!”

Attenzione però dalle scritture abbiamo in effetti un elemento coerente fra i Sinottici e il vangelo di Giovanni. Questo elemento coerente è Maria di Magdala quando si accorge che la tomba è vuota. Ma non solo...

  • Matteo, 28:1: Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro.
  • Marco, 16:1: Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù.

  • Luca, 24:10: Erano Maria di Màgdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli apostoli.

  • Giovanni, 20:1: Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro.


Anche Giovanni sostiene che quel giorno era Domenica ma non sappiamo se era il 17 o il 16 di Nisan. Quindi con un veloce calcolo possiamo agevolmente tornare indietro e stabilire sia il giorno della pasqua che quello della preparazione. Ma vediamo nelle seguenti tabelle le sequenze temporali che riusciamo a comprendere dalla lettura dei vangeli.

MARCO (allo stesso modo in Matteo & Luca)

Giorni ebraici ed eventi della Pasqua ebraica

Giovanni

Ingresso trionfale a Gerusalemme (Marco 11: 1-11)

[data non specificata]

Complotto per uccidere Gesù (11: 47-54); Pasqua vicino (11: 55-57)

 .

9 nisan 

Unzione a Betania (12: 1-8) - "Sei giorni prima della Pasqua ebraica"

 .

10 nisan

Ingresso trionfale a Gerusalemme (12: 12-50) - "Giorno successivo"

"due giorni prima della Pasqua ebraica" - Complotto per uccidere Gesù (14: 1-2);
Unzione a Betania (3-9); Giuda incontra i sommi sacerdoti (10-11)

13 nisan

[nessun accenno alla preparazione per la cena]

 .

14 nisan - sera

Ultima Cena (13: 1-17: 26) - "prima della Pasqua" (13: 1)

 .

14 nisan - prima notte

"notte" (13:30); preghiera (17: 1-26); vai in giardino (18: 1)

 .

14 nisan - tarda notte

L'arresto di Gesù (18: 2-11)

 .

14 nisan - prima dell'alba

Due udienze ebraiche e negazioni di Pietro (18: 12-27)

 .

14 nisan - alba

Processo davanti a Pilato, incl. flagellazione (18:28-19: 16);
"presto" e prima della cena pasquale (18:28)

 .

14 nisan - mezzogiorno

Il processo si conclude verso la sesta ora (mezzogiorno)
del giorno di preparazione prima della Pasqua ebraica (19:14)

"quando hanno sacrificato l'agnello pasquale" - I
discepoli si preparano per l'Ultima Cena (14: 12-16)

14 nisan - pomeriggio:
Sacrificio degli agnelli pasquali 

Crocifissione e morte di Gesù (19: 17-37) nel
giorno della preparazione prima del sabato (19:31)

 .

14 nisan - prima del tramonto

Sepoltura di Gesù nel "giorno della preparazione" (19: 38-42)

Ultima Cena, un pasto pasquale (14: 17-31)

15 nisan - sera:
pasto pasquale

[non accade nulla in Giovanni, a causa del sabato]

Preghiera nel Getsemani (14: 32-42)

15 nisan - prima notte

L'arresto di Gesù (14: 43-52)

15 nisan - tarda notte

 .

Udienza ebraica non ufficiale e negazione di Pietro (14: 53-72)

15 nisan - prima dell'alba

 .

Processo dinanzi al Sinedrio / Consiglio ebraico (15: 1)

15 nisan - alba

 .

Processo davanti a Pilato (15: 2-15); 
Flagellazione e Via Crucis (15: 16-21)

15 nisan - mattina presto

 .

Crocifissione alla terza ora (15: 22-32, esp.25)

15 nisan - 3a ora (9:00)

 .

Darkness over the Land dalla 6a alla nona ora (15:33)

15 nisan - 6a ora (12:00 mezzogiorno)

 .

Morte di Gesù alla nona ora (15: 34-41)

15 nisan - 9a ora (15:00)

 .

Sepoltura di Gesù - Giorno di preparazione per il sabato (15: 42-47)

15 nisan - tardo pomeriggio

 .


Qui abbiamo la comparazione dei giorni dopo la morte di Gesù


MARCO

Eventi evangelici e giorno di sabato

Giovanni

Giovedì sera - 15 nisan - Pasqua

Ultima Cena e Arresto di Gesù

Giovedì sera - 14 nisan

Venerdì diurno - 15 nisan - Pasqua

Prove di Gesù, crocifissione, morte

Venerdì diurno - 14 nisan

Venerdì tardo pomeriggio - 15 nisan (Marco 15:42)

Gesù sepolto: "Preparazione per il sabato"

Venerdì tardo pomeriggio - 14 nisan (Giovanni 19:31, 42)

Venerdì sera - 16 nisan - Sabbath

[Sabbath rest]

Venerdì sera - 15 nisan - Pasqua e sabato

Sabato diurno - 16 nisan - Sabbath

[Sabbath rest]

Sabato diurno - 15 nisan - Pasqua e sabato

Sabato sera - 17 nisan (le donne comprano spezie - 16: 1)

[dopo il tramonto]

Sabato sera - 16 nisan

Domenica mattina - 17 nisan (Marco 16: 2-8)

Storie di tombe vuote - "Primo giorno della settimana"

Domenica mattina - 16 nisan (Giovanni 20: 1)


Analizziamo ad esempio quale tipo di precisione avevano al tempo gli Israeliti

A questo riguardo il perspicacia ci confida

Per gli israeliti il giorno andava da un tramonto all’altro. Perciò il giorno di Pasqua iniziava al tramonto alla fine del tredicesimo giorno di abib (nisan). L’animale si doveva uccidere “fra le due sere”. (Eso. 12:6) Ci sono opinioni diverse circa l’esatto significato di questa espressione. Secondo alcune fonti autorevoli, e anche secondo gli ebrei caraiti e i samaritani, era il tempo che intercorreva fra il tramonto del sole e l’oscurità del crepuscolo. I farisei e alcune scuole rabbiniche la pensavano altrimenti: la prima sera, quando il sole cominciava a tramontare, e la seconda, al tramonto vero e proprio. In base a ciò i rabbini sostengono che l’agnello venisse ucciso alla fine del quattordicesimo giorno, non all’inizio, e quindi che il pasto di Pasqua venisse in realtà consumato il 15 nisan.

Insomma gli Israeliti non avevano una idea della sequenza temporale così precisa anche perché il calendario lunare che avevano favoriva queste ambiguità, anche se la WT nel suo immaginario pensa che nel nuovo mondo verrà ripristinato.

Abbiamo visto come Giovanni abbia completamente snobbato la pasqua e la commemorazione. Ora tutti voi e immagino anche i primi cristiani potevano chiedersi i motivi generali che potevano spingere l'apostolo per dimenticarsi questo dettaglio. La forte discordanza aumenta a dismisura considerando un piccolo dettagli che spesso gli storici e gli esegeti omettono. Giovanni assieme a Matteo erano gli unici ad assere presenti ma la lettera di Matteo è quella che i moderni esegeti considerano ripresa da altre fonti per altro in comune con Marco e Luca. Solo Giovanni risulterebbe il Vangelo più “originale” degli altri tre.

Se aggiungiamo a questo "fatto" che lo spirito santo non può contradirsi possiamo prendere atto di questa sequenza sillogistica

  • Giovanni ci dice in tutti i casi che quella cena era il Giorno della preparazione della pasqua i Sinottici ci dicono che era pasqua.
  • La pasqua comandata in Esodo c'era l'agnello e le erbe amare, nei sinottici e tantomeno in Giovanni si parla di questi simboli. Gesù li dimentica completamente.
  • L'evidente discordanza temporale non è risolta dai critici se non attraverso salti logici come ad esempio quella che avevano calendari diversi.
  • Se ci sono ambiguità vuol dire che lo spirito santo non ha reputato necessario risolverle.
  • Se non è importante è poco probabile che quella fosse davvero la pasqua ebraica
  • Se non era la pasqua ebraica allora cosa era?

La chiave della celebrazione sta proprio nella celebrazione stessa e nelle parole di Gesù che non vengono dette dai sinottici ne tantomeno da Giovanni ma vengono testimoniate dall'apostolo Paolo. In I Corinti al capitolo 11 leggiamo al versetto 24

 24 e, dopo aver reso grazie a Dio, lo spezzò e disse: “Questo rappresenta il mio corpo,+ che dev’essere dato in vostro favore. Continuate a far questo in mio ricordo”.+ 

E poi ancora al versetto 25

25 Fece lo stesso con il calice+ alla conclusione della cena, dicendo: “Questo calice rappresenta il nuovo patto+ basato sul mio sangue.+ Continuate a far questo, ogni volta che ne berrete, in mio ricordo”.+ 

E poi termina invitando tutti al versetto 26

26 Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete questo calice, voi proclamate la morte del Signore, finché lui non verrà.


Riflettiamo un po...

Dopo tutte queste considerazioni chiediamoci ma ha davvero senso capire quando è avvenuta l'ultima cena? Se nei vangeli la data della cena pasquale non la sappiamo, i vangeli non lo dicono e Giovanni se ne dimentica del tutto cosa ha davvero senso? Quali sono gli elementi importanti che possiamo comprendere e che possono interessare a noi? Non è che per caso diventano importanti proprio i simboli che vengono usati da Gesù?

Non suggerisco ne invito nessuno a fare niente che non sia in armonia con le scritture. L'apostolo però ha reso evidente lo scopo dei simboli e a reso evidente la relazione che si doveva avere con i simboli. Ad esempio poniamoci un ultima domanda: dalle parole di Gesù è evidente che la comunione è riservata ad una classe eletta oppure Gesù ha coinvolto tutte le persone che vi partecipano?


Buona serata


bibliografia

https://www.ildolomiti.it/blog/riccardo-petroni/ma-lultima-cena-fu-davvero-la-cena-di-pasqua-troppe-cose-non-tornano

https://www.ildolomiti.it/blog/riccardo-petroni/gesu-e-il-seder-di-pesach-dal-vino-allagnello-ecco-lorigine-delle-tradizioni-di-pasqua

http://old.isii.it/ProgettiAllievi/2007-08/Chimici/BicerVein/Tutte/Religione.htm

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https://www.notedipastoralegiovanile.it/index.php?option=com_content&view=article&id=6753:la-pasqua-ebraica-e-quella-cristiana&catid=170&Itemid=1021

https://www.cambridge.org/core/journals/new-testament-studies/article/passover-and-last-supper-revisited/B7955FEA669F7DD71A36F008A2FE5144

http://penelope.uchicago.edu/~grout/encyclopaedia_Romana/calendar/jesus.html#:~:text=Jesus%20died%2C%20therefore%2C%20on%2014,Passover%20day%20and%20the%20Sabbath.

https://www.pure.ed.ac.uk/ws/portalfiles/portal/10489469/Dating_the_Death_of_Jesus_Memory_and_the_Religious_Imagination.pdf

http://lifemessenger.org/meaning-death-jesus-gospel-john/

https://eriknmanning.medium.com/does-john-disagree-with-mark-about-what-day-jesus-was-crucified-6cd46209e74e