domenica 2 aprile 2023

La comunione con Cristo perduta

La commemorazione ha tante implicazioni che abbracciano tutta la teologia che abbiamo condiviso e che tipicamente diamo per scontato. In questo breve estratto che un collaboratore ci ha inviato metteremo in evidenza i tanti aspetti scritturali coinvolti che ci daranno tanti spunti di riflessione.

Vorrei rispondere ad alcune domande comuni: Gli emblemi sono solo per una ristretta minoranza di cristiani? Cosa dicono le Scritture? 

Efesini 4.4: “Vi è un corpo solo e un solo Spirito, come pure siete stati chiamati a una sola speranza, quella della vostra vocazione.” (NR) 

Lo stesso Spirito ci fa avere la stessa speranza! Un genitore amorevole fa forse distinzione tra i suoi figli? Essendo tutti peccatori, e quindi immeritevoli, cosa ci rende migliori degli altri? Nel I secolo erano forse persone speciali rispetto ad oggi? 

Ez 36.25-27
25 Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; 26 vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. 27 Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi.

Tito 3:5
5 egli ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo,

2Timoteo 1:9

Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la sua grazia; grazia che ci è stata data in Cristo Gesù fin dall'eternità

Secondo queste scritture è Dio a santificarci, non noi. Se leggiamo Giov 7.37-39


37 Nell'ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: «Chi ha sete venga a me e beva 38 chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno». 39 Questo egli disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non c'era ancora lo Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato.

 

lo Spirito è un dono dato a tutti coloro che credono.

 

Apocalisse 3:20
Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me.

       
Secondo Atti 2.14, 16-18, 37-42 l'invito era rivolto a TUTTI coloro che accettavano

 

Atti 2:14

Allora Pietro, levatosi in piedi con gli altri Undici, parlò a voce alta così: «Uomini di Giudea, e voi tutti che vi trovate a Gerusalemme, vi sia ben noto questo e fate attenzione alle mie parole:


Atti 2:16-18

16 Accade invece quello che predisse il profeta Gioele:
17 Negli ultimi giorni, dice il Signore,
Io effonderò il mio Spirito sopra ogni persona;i vostri figli e le vostre figlie profeteranno,i vostri giovani avranno visioni e i vostri anziani faranno dei sogni.
18 E anche sui miei servi e sulle mie serve in quei giorni effonderò il mio Spirito ed essi profeteranno.


(v. 14; cfr. Atti 10.24, 44; Rom 11.16; 2Tes 2.14; 1Pi 5.10) Dio ci ha chiamati ad essere già ora Suoi FIGLI e non «amici»:

Giovanni 1:12
A quanti però l'hanno accolto,ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome,

1Giovanni 3:1-3

1 Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! La ragione per cui il mondo non ci conosce è perché non ha conosciuto lui. 2 Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. 3 Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro.

Galati 3:26
Tutti voi infatti siete figli di Dio per la fede in Cristo Gesù,

 

e se siamo figli siamo anche coeredi con Cristo:

Rom 8.13-17;
13 poiché se vivete secondo la carne, voi morirete; se invece con l'aiuto dello Spirito voi fate morire le opere del corpo, vivrete.
14 Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. 15 E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: «Abbà, Padre!». 16 Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio. 17 E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.

Galati 4:6-7

6 E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre! 7 Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede per volontà di Dio.

L'invito è rivolto a TUTTI, spetta poi a ciascuno accettare o rifiutare:

Matteo 22:2-14

2 «Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. 3 Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire4 Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono già macellati e tutto è pronto; venite alle nozze. 5 Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari6 altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.

7 Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. 8 Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni; 9 andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. 10 Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali. 11 Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale, 12 gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito nuziale? Ed egli ammutolì. 13 Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. 14 Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

1Timoteo 1:15

Questa parola è sicura e degna di essere da tutti accolta: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo sono io.


Giovanni 10:16

E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore.


La speranza celeste è la meta a cui devono ambire tutti i cristiani:

Filippesi 3:13-21

13 Fratelli, io non ritengo ancora di esservi giunto, questo soltanto so: dimentico del passato e proteso verso il futuro, 14 corro verso la mèta per arrivare al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.

15 Quanti dunque siamo perfetti, dobbiamo avere questi sentimenti; se in qualche cosa pensate diversamente, Dio vi illuminerà anche su questo. 16 Intanto, dal punto a cui siamo arrivati continuiamo ad avanzare sulla stessa linea.

17 Fatevi miei imitatori, fratelli, e guardate a quelli che si comportano secondo l'esempio che avete in noi. 18 Perché molti, ve l'ho già detto più volte e ora con le lacrime agli occhi ve lo ripeto, si comportano da nemici della croce di Cristo: 19 la perdizione però sarà la loro fine, perché essi, che hanno come dio il loro ventre, si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi, tutti intenti alle cose della terra. 20 La nostra patria invece è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, 21 il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che ha di sottomettere a sé tutte le cose.


(notate il v. 15 nella TNM);
1 Timoteo 3:15

Perciò noi che siamo maturi+ dobbiamo avere questo modo di pensare; e se sotto qualche aspetto la pensate diversamente, Dio vi rivelerà il modo di pensare corretto.

1Tessalonicesi 4:13-18
13 Non vogliamo poi lasciarvi nell'ignoranza, fratelli, circa quelli che sono morti, perché non continuiate ad affliggervi come gli altri che non hanno speranza. 14 Noi crediamo infatti che Gesù è morto e risuscitato; così anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con lui. 15 Questo vi diciamo sulla parola del Signore: noi che viviamo e saremo ancora in vita per la venuta del Signore, non avremo alcun vantaggio su quelli che sono morti. 16 Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell'arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; 17 quindi noi, i vivi, i superstiti, saremo rapiti insieme con loro tra le nuvole, per andare incontro al Signore nell'aria, e così saremo sempre con il Signore. 18 Confortatevi dunque a vicenda con queste parole.

1Corinzi 15:42-53

42 Così anche la risurrezione dei morti: si semina corruttibile e risorge incorruttibile; 43 si semina ignobile e risorge glorioso, si semina debole e risorge pieno di forza; 44 si semina un corpo animale, risorge un corpo spirituale.

Se c'è un corpo animale, vi è anche un corpo spirituale, poiché sta scritto che 45 il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l'ultimo Adamo divenne spirito datore di vita. 46 Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale. 47 Il primo uomo tratto dalla terra è di terra, il secondo uomo viene dal cielo. 48 Quale è l'uomo fatto di terra, così sono quelli di terra; ma quale il celeste, così anche i celesti. 49 E come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste. 50 Questo vi dico, o fratelli: la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che è corruttibile può ereditare l'incorruttibilità.

51 Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, 52 in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati. 53 È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità.


La grande folla è vista in cielo: Riv 7:9-12, 15 ed è detto che servono «giorno e notte nel santissimo [naòs in greco]», compito svolto solamente dai sacerdoti che erano gli unici a SERVIRE nel Tempio, mentre tutti gli altri andavano solo ad adorare e non potevano mai accedere al naòs [santuario, la parte più sacra].


Il tempio secondo Giovanni è in cielo: Riv 11.19; 14.17; 15.5.

Apocalisse 11:19

Allora si aprì il santuario di Dio nel cielo e apparve nel santuario l'arca dell'alleanza. Ne seguirono folgori, voci, scoppi di tuono, terremoto e una tempesta di grandine.


In Israele chi mangiava il pane e il vino della Pasqua? Tutti:

Esodo 12:3Parlate a tutta la comunità di Israele e dite: Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa.

Esodo 7-10; 19.6; Matteo 28:19-20

19 Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, 20 insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».


(cfr. con Matteo 26.26-28)

 Galati 3:27-29

27 poiché quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo. 28 Non c'è più giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù. 29 E se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa. 

 

Gesù ci ha comandato così: Giov 6.4, 48-51, 53-56, 58.

 Giovanni 6:48-51

48 Io sono il pane della vita49 I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; 50 questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. 51 Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Giovanni 6:53-56

53 Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 55 Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui.


Tutti vi devono partecipare per poter proclamare la morte di Gesù: 1Cor 11.26-29;

1Corinzi 11:26-29

26 Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga. 27 Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. 28 Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; 29 perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna.

1Corinzi 10:17-18

17 Poiché c'è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell'unico pane. 18 Guardate Israele secondo la carne: quelli che mangiano le vittime sacrificali non sono forse in comunione con l'altare?


Levitico 7:20
Chiunque sarà mondo potrà mangiare la carne del sacrificio di comunione; ma la persona che, immonda, mangerà la carne del sacrificio di comunione offerto al Signore sarà eliminata dal suo popolo.


Con che frequenza? La Cena del Signore è un sacrificio di comunione (vedi Perspicacia vol 2, pp. 500-501), e questi sacrifici venivano fatti spontaneamente durante l'anno

 Levitico 3:1

Nel caso che la sua offerta sia un sacrificio di comunione e se offre un capo di bestiame grosso, sarà un maschio o una femmina, senza difetto; l'offrirà davanti al Signore,

          Numeri 10:10

Così anche nei vostri giorni di gioia, nelle vostre solennità e al principio dei vostri mesi, suonerete le trombe quando offrirete olocausti e sacrifici di comunione; esse vi ricorderanno davanti al vostro Dio. Io sono il Signore vostro Dio». 


(Levitico 22.29-30; 19.5 ).
Secondo Giustino martire nell'anno 140 d.C. nella sua zona venivano fatte ogni domenica. Paolo in 1Cor 11.20-22

1Corinzi 11:20-22

20 Quando dunque vi radunate insieme, il vostro non è più un mangiare la cena del Signore. 21 Ciascuno infatti, quando partecipa alla cena, prende prima il proprio pasto e così uno ha fame, l'altro è ubriaco. 22 Non avete forse le vostre case per mangiare e per bere? O volete gettare il disprezzo sulla chiesa di Dio e far vergognare chi non ha niente? Che devo dirvi? Lodarvi? In questo non vi lodo!

fa capire che alcuni avevano preso brutte abitudini riguardo alla Cena del Signore, addirittura eccedendo nel mangiare e nel bere e non avendo pazienza di aspettare gli altri. Questo poteva succedere solo se la ricorrenza non era annuale, ma frequente.

Oltre a questo abbiamo due ulteriori documenti che ampliano l'argomento e che troverete in questo link

Ricerca di un collaboratore anonimo.

89 commenti:

  1. Scoprire che il muro di separazione tra popoli, che Gesù aveva abbattuto è stato ripristinato da Rutherford dividendo in due classi i cristiani è stato scioccante.
    Di fatto impedì a un numero sempre più numeroso di fratelli sinceri di entrare in comunione con Cristo. Se non è apostasia questa..
    Nel tempo questa separazione ha portato a dare sempre più importanza a un piccolo gruppo rispetto al resto dei cristiani. Perché si sa, Gesù disse che siamo tutti fratelli, ma alcuni sono più fratelli degli altri.

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  2. La Comunione con Cristo è qualcosa di più di un rituale di passagggio degli emblemi annuale o della loro assunzione domenicale a messa. E' prima di tutto credere in lui e l'invito è rivolto a tutti. Le due scritture citate Tito 3:5 e 2Timoteo 1:9 mostrano che la salvezza è un dono e non dipende dalle opere compiute, ma dalla predisposizione mentale, dalla bontà d'animo o meglio, dall'accettare la vocazione cristiana. Così non si viene salvati perchè si partecipa alle adunanze o si va in servizio o a messa. Gesù con due esempi ha smontato la presunzione degli scribi e farisei di essere una classe eletta e meritoria, ricordando loro che (Luca 4:26) dopo una tremenda carestia Dio inviò soccorso non agli israeliti, ma ad una donna pagana di Zarefat. Poi continua con l'esempio della lebbra, dove nessun israelita fu guarito, ma Naaman, il siro capo dell'esercito. Questo è un monito per chi crede che sarà tra i privilegiati a salvarsi, perchè segue regole e regolette della propria religione, sovente basata sui sensi di colpa e la paura. La salvezza, ci dice Gesù, è un dono dovuto alla misericordia di Dio, e pare non sia così importante essere TdG o cattolici o ...

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    1. Condivido Assuero con l'idea che la comunione in cristo sia qualcosa di più del semplice rituale. La ritengo personalmente un'occasione importante quando poi dopo che ho rivisto la mia personale posizione sulle scritture o riletto con occhi e intendimento nuovo le parole di Gesù "fate questo in ricordo di me". E quindi mi chiedo se per caso il rito non abbiamo preso il sopravvento rispetto allo scopo

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  3. Grazie Barnaba, credo che l'esegesi del racconto verta non tanto sulla frequenza quanto sulla compartecipazione.
    Mi convinco sempre più che la compartecipazione riguarda tutti i credenti, ma l'imprinting è forte e richiede tempo per poter essere modificato!

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    1. Concordo, all'inizio si è talmente condizionati che solo pensare di mangiare gli emblemi ci provoca forti sensi di colpa e la paura di fare qualcosa di sacrilego.
      Eppure l'aumento costante di tdg che durante la commemorazione partecipano mangiando significa che molti iniziano a capire.
      Comunque la commemorazione, così come viene fatta è ben diversa dalle cene di comunione dei primi cristiani, che erano vere e proprie cene di fratelli in Cristo.
      Riunirsi ad una tavola per ricordare il ns comune condottiero e condividere gli emblemi del suo amore e sacrificio ha tutt'altro impatto spirituale.
      Non serve abito nuovo, foto, pizzata e gara agli inviti. Di fatto è stata trasformata in un cerimoniale per il pubblico. Vogliamo parlare del passaggio degli emblemi all'orarote?

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    2. L'evidenza testuale e storica è chiara per chi vuol capire, quello che volevo dire è che anche la compartecipazione annuale è un salto di fede enorme, che poi ripeterlo periodicamente viene da sé.

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    3. Poi ti confesso durante la pandemia in una commemorazione su zoom mangiai il pane e bevvi il vino, ma la sensazione fu molto negativa tale che non la ripetei l'anno successivo sempre su zoom! Solo per dire quanto il condizionamento può essere così forte!

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    4. Si tratta di un pasto in comunione, se mangi solo tu che comunione è? L'effetto unificante è dato dal farlo insieme ad altri cristiani, in semplicità durante un pasto che condividendo a un certo punto il pane e il vino, già presenti sulla tavola viene ricordato che siamo tutti uniti tra noi e con Gesù.

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    5. Certo prevedevo la tua risposta!

      Quindi un credente deve diventare eretico per esercitare la sua fede, è surreale!

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  4. beth sarim..., argomento teologicamente delicato, grazie Barnaba per il bel post.
    Affronto il tema per gradi, provando a ipotizzare qualcosa di sensato.
    La domanda da cui si parte é: Gesù istituisce un rituale?
    Se la risposta é affermativa, sembra evidente che non associa questo rituale ad una data particolare, altrimenti perché non dare chiare istruzioni ai suoi fedeli?
    Se il rito della Commemorazione era legato al 14 nisan perché non preparare anche i gentili che diventarono fedeli negli anni successivi, prescrivendo anche per loro la celebrazione del rito in concomitanza con la Pasqua ebraica?
    Se la risposta al quesito sul rituale fosse invece negativa e Gesù avesse fatto appello all'unità di intenti fra i suoi discepoli, rimarcando il fatto che di li a poche ore Lui, per amore, sarebbe arrivato a dare il corpo (pane) e a versare il sangue (vino) e che perciò sarebbe stato prioritario che i suoi fedeli mantenessero vivo in perpetuo il ricordo del Sacrificio?
    Probabilmente, evitando di sostituire la Pasqua ebraica con la Pasqua cristiana, ci si poteva aspettare logicamente che l'attenzione si sarebbe rivolta ai rapporti di fratellanza che il Cristo pretendeva dai suoi seguaci.
    I suoi seguaci avrebbero focalizzato l'attenzione sul significato del sacrificio, evitando l'infinito perpetuarsi di atti simbolici superflui, destinati a diventare vuoti e ripetitivi?
    Personalmente, devo confessare che non mi sento attratto ne dagli emblemi, ne dalle celebrazioni, di qualsiasi genere.

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    1. Grazie Bethsarim, in effetti non credo Gesù volesse istituire un rito. La Cena di comunione era un'occasione per i suoi discepoli d'incontrarsi per condividere la loro fede nel Cristo. Le comunità iniziarono a ritrovarsi regolarmente il primo giorno della settimana condividendo un pasto. La conversazione assumeva toni spirituali ricordando con una preghiera il loro comune condottiero e spezzavano il pane mangiandolo in unità. Era anche l'occasione per leggere le lettere ricevute dagli apostoli e se c'era un ospite in visita, come Paolo, se ne approfittava per ascoltarlo parlare direttamente.
      Purtroppo da alcuni brani di Paolo si evince che alcuni usavano queste occasioni per ubriacarsi o mangiare a sbafo senza aspettare gli altri discepoli rendendo così la Cena di comunione un evento unicamente conviviale.
      Tommaso, io spero ci sarà l'occasione di condividere questa esperienza, ma non è certo un rito necessario per esercitare fede.

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    2. Beth Sarim, che i primi cristiani celebrassero cene di comunione secondo il "modello" indicato da Paolo nella sua lettera ai corinti è un fatto.

      Poi condivido quello che dici e ti cito "Personalmente, devo confessare che non mi sento attratto ne dagli emblemi, ne dalle celebrazioni, di qualsiasi genere"

      Ma credo come entrambi soffriamo (senza offesa) di un retaggio culturale da cui è difficile distaccarsi!

      Barnaba certamente la fede può essere espressa in altri modi, ma trascurare colui al quale dobbiamo tale fede potrebbe essere imperdonabile!

      Che poi l'amore del Cristo voglia abbracciarci nonostante le nostre inadeguatezze, io non posso che esserne grato!

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    3. Un bel post coraggioso denso di scritture con pochi commenti che consentono al lettore di rileggere le tante scritture bibliche che abbiamo sentito spesso nelle congregazioni che ci permette di rielaborarle, reinterpretandole e dandogli un nuovi significati che alla fine sono diventati davvero più intimi e particolari. Complimenti all’autore!

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    4. Beth Sarim..., devo confessare che provo estremo fastidio per la mole di "auguri di buona commemorazione" che ricevo via whatsapp, un'autentica follia questa nostalgia per il vitello d'oro delle festività "del mondo" mascherata da teocratico zelo.

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    5. @Beth Sarim Stesse sensazioni percepite è un isterico love bombing che trascende nel l’ipocrisia e nella contraddizione estrema di essere felici senza capirne il perché… un abbraccio sentito

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    6. interessanti i vostri commenti. anche la pasqua veniva ricordata in famiglia.
      m interessa sapere quali sono i versetti che indicano che i primi cristiani si riunivano (ogni lunedì ?). una cosa che ho fatto caso è che nel racconto di luca (capitolo 22), c è scritto tipo che i discepoli assieme a Gesù, hanno iniziato a mangiare e bere, poi, in un secondo tempo, Gesù ha istituito un nuovo patto, facendo la ben nota illustrazione, cioè spezzando il pane e usando il vino che simboleggiano il suo corpo e il suo sangue. cosa intendo ? non per contraddire, ma eventualmente per capire, che se fosse stata solo una cena conviviale, un ritrovarsi, stare insieme anche per parlare ed aprezzare cose spirituali, cosa bella e che i cristiani hanno la possibilità di fare come e quando vogliono, mi sembra che quei gesti fatti da Gesù, anche se probabilmente non erano un rituale, e quindi non indicavano un rituale da seguire in futuro, erano però una cosa un po' separata dal semplice stare in compagnia, anche per mangiare e bere. in un versetto, si può anche leggere che Gesù, a riguardo del vino, disse, bevetene tutti...... tutti gli undici presenti in quel ritrovo ? per estensione tutti gli eletti ? o Gesù intendeva tutti nel senso di tutte le persone che avessero avuto fede in lui ? mah, non semplice capire il tutto. personalmente non ho niente in contrario che venga celebrato un "rituale" tipo quello dei tdG, che a ben vedere è poi l unica occasione in cui si fa' una cosa un po' diversa, ma che non è poi neanche tanto un rituale, è anche una cosa semplice, sobria, un oretta ogni anno. se qualcuno ha provato a mangiare gli emblemi, e si è sentito a disagio, (ma comunque non gli è venuto da vomitare), qualcosa vorrà dire. tutte le persone, e sono tante, che "mangiano gli emblemi",
      durante la messa cattolica, compresi i preti, non hanno sensazioni negative. mah, potrebbe anche essere che fosse solo uno stare in compagnia, anche mangiando e bevendo, e parlando di cose religiose, spirituali. se poi non sia ideale che solo gli eletti prendano gli emblemi, questo è un altro ragionamento.
      per me' va' benissimo anche così. solo per dire un po' come la vedo, non prenderei mai gli emblemi. a parte che non sono un eletto, ma mi sembra che sia un autoproclamarsi tale. lo dico con rispetto, in quanto li vedo come persone che hanno una forte e bella vocazione, hanno passione e apprezzamento. lascerei a Geova di decidere chi eventualmente sarà un eletto.

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    7. Atti 20 :7 , , 1 Corinti 16:1,2 . nella Didachè tra il 90 e 100 d.c. , all'inizio del 14dicesimo capitolo , si dice : " Nel giorno domenicale del Signore radunatevi ,spezzate il pane e rendete le grazie " La pratica forse non appare ancora consolidata , considerando che il testo ne dà ancora le direttive. comunque scelsero la domenica anche perchè Gesù è risuscitato di Domenica , e la domenica primo giorno , per altri è il settimo giorno , per i romani il primo giorno era dedicato al sol dei invicto , per i cristiani alla resurrezione di Gesù. é da notare che ogni il primo giorno o domenica i cristiani si dovevano radunare e spezzare il pane .

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    8. Beth Sarim..., Virgilio, si vede la differenza fra la massa di chi si abboffa di video limitandosi a ubbidire al Grande Fratello senza porsi domande e chi ha STUDIATO LA BIBBIA, una risposta così circostanziata e pertinente dimostra quanto tu tenga al messaggio, grazie.

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    9. la didache' è apocrifo, ma per stare al gioco, chi ha dato quel comando ? .....radunatevi......
      giorno domenicale del signore, può essere inteso come un giorno al anno.
      quello che non quadra è che l equinozio non coincide tutti gli anni con una domenica.

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    10. elimino la mia precedente domanda. essendo la didache' apocrifo, non m interessa di capire o scrivere in merito a questo ragionamento

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    11. fai un'atteta ricerca su didachè, prima di sparare a zero, il fatto che sia stato scartato , non significa affatto che non sia attendibile , dato che in certe bibbie compare come canonico , ricordiamoci che nei primi secoli nelle comunità cristiane circolavano parecchi scritti , tenuti in gran conto . e che fra questi scritti , furono tenuti i 27 che ora noi conosciamo. per esempio in matteo capitolo 5 :43 Gesù dice avete udito che fu detto devi amare il tuo prossimo e odiare il tuo nemico. trovami nella bibbia dove dice che devo odiare il mio nemico. . legi in merito , dal verseto 27 al verseto 48. Il Didachè fra i primi padri della chiesa era tenuto in considerazione. , e che si radunavano la domenica, per mangiare , non è una dottrina ma una pratica dei primi cristiani. questo è per i coordinatori quando uno attacca il comento che risponde a una domanda , non si attacca il commento perchè il commento ha un commentatore , ed è il commentatore che si attacca. ridicolizzando il suo commento. e chi vuole la diatriba e chi dice che la fonte e falsa. come dire che le fontistoriche e archeologiche della distruzione di Gerusalemme nel 586-7 A.E.V. è falsa . mi fermo quà e non commenterò più sui commenti di Luigi . c'è un altro sito che la pensa come lui , perchè non se ne va li?

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    12. è interessante che domenica è domenico al femminile. domenico significa del signore. derivato da dominus che significa signore. il termine domenica è anche stato usato e inteso come consacrata al signore. buona serata

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    13. Beth Sarim…, ci sono due scritture caro Luigi e Virgilio ha evidenziato perché era il giorno di domenica.

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    14. Ecco appunto... poi Luigi lamentati se qualcuno ti dice che non vuoi capire.

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    15. Possiamo considerare, se non ispirata, quantomeno storica la didaché. Al pari delle antichità giudaiche di Giuseppe Flavio ci aiutano a far luce su avvenimenti descritti da persone dell'epoca.
      Per quanto riguarda l'evento a cadenza settimanale non occorre andare oltre le Scritture, visto che già ne parlano. Atti 20:7 e i versetti successivi sono molto chiari. Parlano del primo giorno della settimana, per un lettore moderno è facile cadere nell'errore di pensare al lunedì, ma per le comunità ebraiche il sabato era il settimo giorno e un giorno di festa.
      Spezzare il pane, in greco con l'articolo determinativo, lo differenzia da spezzare pane, senza articolo, che era un modo comune per dire di mangiare un pasto.
      Quindi il primo giorno della settimana, ovvero domenica, i primi cristiani si ritrovavano per un pasto di comunione.
      Era l'occasione per condividere pensieri spirituali e ascoltare qualche fratello, come Paolo in visita. Se c'erano delle lettere venivano condivise con le altre comunità. Si pregava, alcuni, almeno nei primi tempi, avevano il dono di profezia, o di parlare in lingue.
      Tuttavia l'impianto base delle prime riunioni era di ricordare il comune salvatore spezzando il pane in un pasto di comunione. Molto probabilmente ciascuno portava qualcosa da casa e poi mangiavano assieme condividendo cibo e argomenti spirituali. Ecco perché nel tempo alcuni presero a confondere questi incontri con un'occasione conviviale arrivando anche ad ubriacarsi, oppure mangiando senza aspettare il resto della comunità.
      Se fosse stato un evento annuale questi problemi non sarebbero avvenuti.
      Il fatto che non ci sia un comando specifico da parte del Cristo significa che non c'è un rito e un numero fissato di giorni in cui debba avvenire.
      L'occasione avviene quando 2 o più credenti condividono un pasto.
      Una preghiera di ringraziamento e la condivisione degli emblemi tra i commensali utilizzando il pane e il vino rosso sono sufficienti per celebrare l'evento.

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    16. Barnaba .secondo il mio modesto punto di vista : ha centrato alla perfezione i punto.

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    17. virgilio, non ho sparato a zero, è una tua impressione, probabilmente non ti vado molto a genio. nessun problema. in matteo 5 : 43 Gesù si riferiva ad un atteggiamento che i capi religiosi dei suoi tempi avevano verso chi non era ebreo. li consideravano con distacco, malfidenza, li odiavano. (il termine odiare, tradotto da una lingua di quei tempi, significa amare un po' di meno. un po' come te' virgilio nei miei confronti 😉). è vero che probabilmente non c è scritto specificatamente nella bibbia, ma in quanto era un atteggiamento che veniva proposto oralmente, dai capi religiosi di quei tempi. chissà, magari si può trovare qualcosa in merito nella didache'.
      è interessante la didache'. chi l ha scritta ? per curiosità la si può anche leggere. vi ringrazio per i vostri commenti, che mi hanno fatto capire un po' di più. (kirk, vedi che aprezzo, provo di capire). al limite ci si può chiedere se leggere la didache', o altri libri apocrifi, sia necessario. penso di no'. comunque può essere interessante e utile. virgilio, per chiarire un po', io non contesto o contraddico tutto quello che scrivi nei commenti, molte cose sono interessanti. solo a volte scrivo un commento, quando mi sembra che non sia, in parte o del tutto ideale quello che viene scritto. per esempio, con quali versetti biblici (o eventualmente didache') si può spiegare che nel pasto serale di Gesù, si sia usato normale pane lievitato, invece di pane azzimo ? la bibbia indica che la pasqua, anche detta festa dei pani azzimi ( scritto azzimi anche in versetti biblici), era celebrata con pane azzimo, e Gesù ha istituito il nuovo patto nella stessa occasione della celebrazione della pasqua, la stessa sera. in tavola ci sarà stato del (o solo) pane azzimo. mi sbaglio ? si può provare che assieme al pane azzimo ci fosse anche del pane lievitato ? può essere, ma mi sembra incoerente. comunque eventualmente sarebbe poi anche solo un dettaglio.
      una cosa su cui ho riflettuto è che per la morte e risurrezione di Gesù, è stato scelto, è accaduto, durante il periodo del equinozio. interessante, non vi sembra ?

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    18. a rigor di termini, la festa dei pani azzimi e la pasqua erano due cose separate.
      la festa dei pani azzimi iniziava il giorno dopo la pasqua.

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  5. Come avrete intuito dal mio nikname sono introverso ma diretto.

    Ma come ogni toscanaccio (e be ho imparato dovreste sentirvi lusingati!).

    E poi contradittorio e testone.

    Ma non volevo entrare a gamba tesa nella discussione, ma il mio arbitro interno mi ha già ammonito con cartellino giallo.

    Mai in questo periodo mi sono sentito così inclusivo, e senza voler cadere nella retorica, vi abbraccio e includo tutti anche i più polemici.

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    1. Le tue qualità anche nei difetti ti rendono davvero un caro fratello. Un abbraccio sentito.

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  6. Il pane nella Bibbia è descritto come nutrimento principale per sostenerci in vita, Adamo ed eva peccano , cosa dice Dio ad adamo ? " Col sudore della tua fronte mangerai il " PANE", finchè ritornerai alla terra, da cui sei stato tratto , poichè tu sei polvere , e in polvere ritornerai,( Genesi 3:19) Giovanni capitolo 6 , Gesù è sulla riva del lago e lo segue una gran folla , Gesù con la moltiplicazione deil pane e dei pesci gli sfama . il mattino seguente le persone erano sempre li , ma Gesù non c'era , e vanno a cercarlo , e lo trovano , e gli chiedono " Maestro quando sei venuto qua? E gesù cosa risponde loro ? " In verità in verità vi dico : voi cercate me ,non per i miracoli che avete veduto, ma per avere mangiato di quei pani e ve ne siete saziati.;Cercate di procurarvi non il cibo che perisce , ma il cibo che dura per la vita eterna,quello che il figlio dell'uomo vi darà Giovanni 6:25-27. Poi segue , con la manna del deserto , e l'applicazione , che il vero pane che da vita era il suo corpo , come pane , e il suo sangue come bevanda , e se volevano vivere , dovevano mangiare sia la sua carne e bere il suo sangue Giovanni 6:48-59. in luca 22 19 dice che prese un pane ..lo spezzò e lo distribui' loro dicendo " Questo è il mio corpo.... In latino a " Hoc est corpus mesus , per dare il vero senso della frase è scritto "Hoc est enim ( Di fatto , certamente, in verità, in realtà, senza dubbio, davvero)corpus meum quo pro vobis datus est Luca 22:19 , testo Greco " Kai ( E, Anche , vale a dire, ) labòn( a9 ricevo,, prendo ,B) orendo, prendo) arton ( pane, pagnotta , cibo, da airo , pane o una pagnotta, non pane azimo come dice la wts e cd ,ma pane normale ) eucaristèsas ( Da eucharistos; essere grati , cioè esprimere gratitudine, ; specialmente per dire grazie a un pasto ) eklasen ( Spezzare , (a pezzi) , spezzare il pane. Un verbo primario, rompere.) kai, ( E , anche anche, vale a dire)edòken ( Offrire , dare ; metto , posto, Una forma prolungata di un verbo primario; dare) autois ( Lui, lei , esso, loro, lo stesso, dalla particella Au ; il pronome riflessivo self,, usato della terza persona , e delle altre persone.)Legòn, a) dico , parlo , voglio dire ,menzione , racconto, b)chiamo , nome , specialmente nel pass... c) dico, comando. ) " Touto"( questo, lui ,lei ,esso) " Estin"( è un presente idicativo attivo, io sono , esisto ,. la prima persona singolare presente indicativo; una forma prolungata di un verbo primario e difettoso; io esisto) " Mou " pronome primario della prima persona I.) " Sòma"( corpo , carne, , da sosozzo ; ilcorpo usato in una applicazione molto ampia , letteralmente o figurativamente )" Didomenon "(Offrire , dare, metto , posto. Una forma prolungata di un verbo primario , dare,) 2 Himòn"pronome personale della seconda persona , tu) " Poieite" ( a) faccio, fabbrico , costruisco,b) faccio,agisco, provoco .Apparentemente una forma prolungata di un primario absoleto ; fare o fare.)" touto"(lui,lei esso.) "eis "( è una preposizione primaria , verso o dentro,di luogo, tempo o scopo : anche nelle frasi avverbiali.)" Anamnèsin" (un ricordo,ricordo, ricordo,. Da anamimnesko; ricordo ) " Emèn"( Mio, mio, dai casi obliqui dell'ego: Mio.) Mettiamo in relazione questa frase di Gesù di luca , con il discoso di Gesù in giovanni al capitolo 6 , e il gioco è fatto , nessuno può salvarsi e avere la vita se non mangia o il corpo e beve il sangue di Geswù . la folla lo abbandono, e pose la domanda agli apostoli se anche loro lo abbandonavano , e cosa risposero? giovanni 6 :47-48 .....Simon Pietro rispose," Signore " dachi andremmo? Tu hai parole di vita eterna . Noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio. conquesto riconoscimento per avere la vita eterna avrebbero mangiato e bevuto il sangue di Gesù. quindi in ricocordo della sua morte, non c'è alternativa, tutti devono mangiare la carne e bere il sangue di Gesù e non una classe come falsamente insegna la wts e cd .

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  7. Metto il link a un'articolo del sito Biblistica molto interessante:
    https://www.biblistica.it/?page_id=3479

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  8. Didachè , o dottrina dei dodici apostoli. - prezioso esempio di letteratura cristiana del I secolo. La didachè è stata scritta tra il 65 e l'80 d.C. e i primi padri della chiesa la tenevano in grande considerazione. Si ritiene che la Didachè , o insegnamento dei dodici apostoli , sia uno scritto che appartiene alle prime produzioni letterarie cristiane. Il tempo l'ha rispettata , e si è conservata fino ai giorni nostri. ...... il suo valore principale riside nel fatto che ci ofre fatti extrabiblici sulle istituzioni e sulla vita delle prime comunità cristiane....L'interesse che risveglia non è solo letterarioi , ma anche liturgico , perchè la Didachè contiene le prime istruzioni conosciute per la celebrazione del battesimo e dell'Eucarestia., cosi' come una delle tre redazioni soppravissute della preghiera del Padre Nostro. Se si consideranonle varie traduzioni dell'opera , la dispersione geografica dei framenti trovati e la lista di opere succesive che dipendonono da essa , la Didachè doveva essere mplto nota nei primi secoli. Come altre opere della letteratura cristiana , è stata per molto tempo vicina al canone biblico prima di essere poi scartata. Attualmente viene inclusa nel gruppo eterogeneo dei cosiddetti padri apostolici. dei quali può essere lo scritto più antico. , e senza dubbio il più importante. Nel suo contenuto si respira la vita del cristianesimo delle origini. Attraverso formulazioni chiare , accessibili sia a menti colte che a persone meno istruite , si enumerano norme morali , liturgiche e disciplinariche devono guidare la condotta, la preghiera e la vita dei cristiani. si tratta di un documento catechetico , breve, destinato probabilmente a dare le prime indicazioni ai neofiti o ai catecumini. si distingue i 4 parti il primo sull'insegnamento delle due vie , una alla vita l'altra alla morte. - la seconda il modo di amministrare il battesimo .. e della celebrazione dell'eucarestia . la terza spiega sinteticamente come celebrare il giorno del Sinore ( Dominus) la nostra atuale domenica. Il quarto punto inizia parafrasando l'esortazione di Gesù a vivere vigilanti,a prepararsi all'ora della venuta del Signore .... il suo particolare interesse risiede nel fatto che ci fa conoscere le forme più primitive di catechesi morale , con influenza ebraica, e gli elementi più antichi della liturgia battesimale ed eucaristica, cosi' come l'organizzazione eclesiastica nel momento in cui , insieme ai predicatori, itineranti e carismatici , iniziano a sorgere una gerarchia stabile e un'organizzazione nelle Chiese locali.

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    1. Leggendo la Didaché emergono alcuni aspetti interessanti della vita dei primi cristiani: 1) il battesimo veniva effettuato secondo il mandato di Gesù, cfr. MATTEO 28.19 2) L'aspetto del digiuno era importante, cfr. MATTEO 6:16-18; ATTI 13:2-3; LUCA 2:37; MATTEO 17:21; ATTI 14:23; ATTI 10:3 3) L’eucarestia veniva consumata, ma solo dai battezzati, nel giorno di domenica. Questo fa pensare che si riunivano in modo frequente, oltre a non prevedere una eventuale partecipazione di invitati al banchetto, cfr. 1 CORINTI 11:20,26,33; ATTI 2:42,46 4) Viene descritta la fine dei tempi, quando ci sarà la presenza della figura dell’Anticristo, cfr. 1 e 2 LETTERA DI GIOVANNI; 2 TESSALONICESI 2:1-12; APOCALISSE 13, e successivamente il Nostro Signore ritornerà nella sua seconda venuta in modo fisico, visibile alle persone di tutto il mondo (cfr. MATTEO 24:30). Alla luce di quanto esposto sopra, penso che coloro che è ancora all'interno dell'organizzazione dei TDG si dovrebbe fare più di qualche domanda riflessiva. Io personalmente ad esempio sto rivalutando di effettuare un nuovo battesimo, dopo aver rivalutato da cima a fondo tutte le dottrine perverse JW


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    2. beth sarim..., teenpc condivido quanto hai scritto: "coloro che sono ancora all'interno dell'organizzazione dei TDG si dovrebbero fare più di qualche domanda"...
      Lo penso anche io, sono due giorni che ricevo vocali e foto di gente con papillon (anche questa convinzione che il papillon sia sinonimo di maggiore raffinatezza, ma dai, mica siete negli anni '30, alla guida di una Ford T) per dirmi che 150 presenti, 400 presenti, 1000000 presenti, un crescendo rossiniano, e ricevo messaggi tipo:
      "ho invitato e sono venuti mia suocera in carrozzella, mio cugino down e mia nonna in carriola, sai, é stato bellissimo!!!! Eravamo in 250 (ndr: prima della pandemia la congregazione contava da sola 120 proclamatori, oggi sono 90 di cui 45 da zoom) eravamo insieme alla congregazione pino di sotto!!! Che successo epocale!!!! Poi siamo andati da Giggi il porcello a mangiare la pizza, c'era il sorvegliante, tutto il corpo degli anziani e qualche fratello selezionato, mica potevamo invitare tutti!!! Ho lasciato mia suocera alla badante, mio cugino down é stato portato a casa da mio figlio che poi ci ha raggiunti, mia nonna in carriola l'hanno portata delle sorelle alla rsa, sai non poteva aspettare, avevo un'adunanza con gli anziani!!! Il sorvegliante in pizzeria ci ha raccontato..."
      NON UNA PAROLA SUL SIGNIFICATO DELL'EVENTO, le dottrine JW si riassumono in un vago senso di prossimità alla fine, "siamo vicini perché mai prima d'ora ci sono state il covid, l'Ucraina e il terremoto in Turchia", una stretta feroce sul libero dialogo interno e una marcata SEMPLIFICAZIONE DEL MESSAGGIO per creare negli adepti una dipendenza assoluta dal canale ufficiale.
      Molti tdg hanno persino smesso di guardare i telegiornali e si informano solo da JW.ORG, non leggono quasi più autonomamente la Bibbia ed evitano di parlare di aspetti teologici, un post come il tuo sarebbe incomprensibile per la metà dei tdg attuali. Purtroppo.

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    3. Di per sé già il fatto di indossare un papillon nella circostanza della commemorazione di una morte vuol dire non aver capito una mazza di cosa si sta facendo...

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    4. Come diceva Al Capone,nel film Gli intoccabili,sono solo chiacchiere e distintivo………

      Alex

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    5. A proposito di al Capone, visto cosa è successo in Abruzzo stamane?
      https://www.vastoweb.com/news/cronaca/1118535/ordigno-esplode-davanti-la-chiesa-dei-testimoni-di-geova-a-san-salvo

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    6. Questo perché il mondo di Satana li perseguita.
      Trovano e troveranno sempre un alibi biblica o para scritturale,per passare da martiri,quando martiri non sono.
      Loro,nell’infinito amore cristiano che mostrano,i martiri li creano,con i morti che camminano,frutto dell’ostracismo sfacciato,che fanno passare per disciplina scritturale.
      Un ipocrisia senza limiti,perché si definiscono guidati dal cielo,figurati che sarebbe accaduto se non lo fossero.

      Alex

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    7. #Alex certamente stigmatizzare attentati di questo tipo è stato da sempre usato sia dalle frange religiose che politiche! Ma bisognerebbe fare attenzione a non cadere nelle sciacallaggio pur di dissentire a ogni costo, invece di essere solidali per un attentato emulatore demente e fortunatamente senza vittime, altrimenti si rischia di diventare peggio di quelli da cui si dissente.

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    8. Tommaso, senza dubbio sono sollevato che non ci siano stati danni a persone. Quando qualcuno si spinge a fare un attacco così inutile e vigliacco, chi ci perde è solo lui e nessun altro, anche nel caso la faccia franca! Anche perché così si stringe la solidarietà e si rafforzano le convinzioni e le strumentalizzazioni di coloro che sono stati attaccati e loro simpatizzanti a qualsiasi livello e in qualsiasi ambito politico o religioso. Anche perché poi potrebbero venire colpite persone della comunità che comunque sono fisicamente dentro ma mentalmente fuori o mentalmente valutanti, e questo può danneggiare anche loro.
      Resta l'entità del danno economico ad una organizzazione già economicamente provata che valuta più prezioso il danno di immagine o il danno strutturale rispetto ad eventuali danni fisici o psicologici nelle persone (e questo è deplorevole e crea l'effettivo combattimento interno di come reagire a questo genere di cose e dove fermarsi in eventuali atti gongolatòri) ma non giustifica per nulla al mondo ad iniziare a simpatizzare coi pericolosi bombaroli scleranti, che potrebbero colpire anche altre strutture sensibili, come scuole e asili.
      Il miglior metodo di contrasto è sensibilizzare, in maniera discreta e pacifica, quante più persone possibili, e magari in tribunale anche se sappiamo che questo vale all'estero ma in Italia andare in tribunale a perorare una causa può essere molto controproducente.

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    9. Caro Tommaso,sono pienamente d’accordo con il tuo pensiero e non vorrei essere frainteso al riguardo.
      La cosa che mi ha sempre infastidito della wt,è la strumentalizzazione a prescindere degli eventi,sia a favore che non,trovano sempre il modo per passare da martiri o stravolgere la cosa a loro favore, per farsi belli agli occhi del mondo.
      Per esempio,quando nel rapporto mondiale i numeri crescevano,il motivo era che Geova benediceva,ora che i numeri piangono,è perché siamo alla fine e Geova sta vagliando il suo popolo,della serie chi è dentro è dentro e chi è fuori,rimane fuori.
      Questo è un piccolo esempio,ma nei decenni trascorsi la strumentalizzazione si è vista nelle disgrazie che sono accadute,le torri gemelle,i terremoti,il coronavirus,le varie guerre,quella del golfo o dei balcani e via dicendo.
      Hanno sempre usato questi disastri,a loro uso e consumo cercando di allertare gli adepti che siamo all’ultimo giorno dell’ultimo giorno della fine.
      Scusami ma mi sono sorbito queste elucubrazioni mentali per cinquanta anni e ora,con il senno di poi,mi rendo conto come l’uomo.domina l’uomo a suo danno o come scrisse Franz,siamo vittime di vittime,anche se non ritengo i vertici della wt come vittime,ma come speculatori della fede,agendo come portavoce del Signore a loro uso e consumo.

      Alex

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  9. Scusate , questo è un mio pensiero , l'apostolo Paolo, dopo i giorni degli azimi va a troade Atti 20:3-6, quindi non poteva essere la pasqua ebraica , il versetto 7 dice Il primo giorno della settimana ci radunammo per spezzare il pane, ( Quindi non era una cena o un pranzo comune , ma un razuno per spezzare il pane, e non con pane azimo P , Paolo , dovendo partire il giorno dopo , si tratenne a parlare ai discepoli e protrasseil suo discorso fino alla mezzanotte. . ora nella stanza superiore dove eravamo radunati vi erano molte lampade . Un giovinetto di nome Eutico che era seduto sulla finestra s'addormentò profondamentedurante il lungo discorso di Paolo...... quidi ikl primo giorno che si radunavano per spezzare il pane , non era altro che il proseguo del giorno festivo del sabato degli ebrei , perche il giorno , incominciava dopo il tramonto e finiva prima del tramonto . noi il giorno lo facciamo cominciare a mezzanotte e termina alle 23, 59, loro , lo facevano cominciare dopo il tramonto , e finiva prima del tramonto del solem o al tramonto del sole, , una cosa certa è che il pasto serale del signore , o lo spezzare il pane, ora chiamata messa , avveniva il primo giorno, con l'avvento dell'mperatore Costantino domenica.Qualcuno può aggiungere qualcosa?

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    1. beth sarim..., nulla Virgilio, storicamente parrebbe che si radunassero settimanalmente.
      Mi sfugge il senso del rito ripetuto all'infinito, personalmente troverei sensato riflettere sul senso del gesto inteso come sacrificio.
      Il gesto meccanico del pane e del vino a ricordo di:
      un momento, una frase, il sacrificio, l'atmosfera di fratellanza...
      occorre davvero ripetere un gesto meccanico per ricordare che Cristo é morto in quel modo?
      Non saprei dare una risposta, ma la wt mi pare l'unica che abbia tutto l'interesse affinché la divisione fra unti e grande folla sia l'unico immutabile dogma.
      Se il rimanente di questi unti rivendica il diritto legale di essere il tramite terreno attraverso il quale la grande folla sarà salvata e ribadisce questo ruolo nell'unica celebrazione ammessa, é ovvio che questo sia il modo per accreditarsi ufficialmente come l'unico canale prescelto da Dio.

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    2. nella bibbia che leggo io, in atti 20 : 7 non c è scritto che si radunarono per spezzare il pane, ma per mangiare, una normale cena conviviale, dove era anche possibile parlare di cose spirituali. probabilmente seguivano delle regole, tipo un giorno, la domenica, per ritrovarsi, e probabilmente nel primo periodo dopo la morte di Gesù, si saranno ritrovati più di una volta la settimana, avendo molte cose da capire e di cui parlare.

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    3. @Luigi hai mai letto l’ultima cena descritta da Giovanni?

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    4. kirk, che ragionamento vuoi approfondire ?

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    5. Grazie Capitano, in merito scrivo il testo Greco di atti 20:7-.Atti 20:7 , testo greco e traduzione, En tè mia tòn sabbatòn hèmòn synègmenòn Klassai= spezzare ( apezzi , spezzare il pane . un verbo primario,rompere. arton = pane , pagnota , cibo, da airo , pane pagnotta. Paulos mellòn exienai tè epaurion dielegeto autois pareteinem logon mechri mesonyktiou traduzione Bibbia Nuova versione internazionale , il primo giorno della settimana ci siamo riuniti per spezzare il pane. Paolo parlò alla gente e pochè intendeva partire il giorno dopo , continuò a parlare fino a mezzanotte. New Living Tralation Il primo giorno della settimana , ci siamo riuniti con i credenti locali per condividere la cena del Signore. Paolo predicava loro ,e, poichè il giorno dopo sarebbe partito , continuò a parlare fino a mezzanotte. Bereani riuniti per spezzare il pane , Re Giacomo si riunirono per spezzare il pane, Trenta bibbie da me consultate traducono spezzare il pane riferita alla cena del Signore . Solo la WTS traduce il falo travisando lo scritto , e traduce " Il primo giorno della settimana .quando ci riunimmo per mangiare , Paolo si mise a parlare loro , visto che il giorno seguente sarebbe , e prolungò il suo discorso fino a mezzanote , nelle traduzioni citate prima fanno capire chiaramente che il primo giorno si radunavano per spezzare il pane , o rinnovare la cena del Signore , la WTS lo regela a un comune mangiare per fame, perchè deve addattare la traduzione alle sue dottrine, e non le dottrine a quello che veramente dice la Bibbia, ed ecco perchè vuole che i suoi adepti , rimangano negll'ignoranza.buona notte.

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    6. Luigi, non importa quale traduzione usi, nel greco c'è "spezzare il pane". Tanto per verificare vai a vedere la rb8 dei tdg. Nel testo c'è "prendere un pasto", ma se vai alle note in calce cosa leggi?

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    7. grazie per i vostri interessanti commenti. quindi, per riassumere un po', si potrebbe intuire che da dopo il pasto serale di Gesù, fino ai tempi di paolo (e probabilmente anche dopo) i primi cristiani si ritrovassero settimanalmente, di domenica, per eseguire, tra altro, il "rituale" del pane e del vino ?
      può essere. in fondo non ci sarebbe niente di male, anzi. si può anche dire che Gesù non ha dato indicazioni precise su ogni quanto tempo fare o ripetere quei gesti del pane e del vino. niente in contrario a farli ogni settimana o quando ognuno preferisce. il non dare istruzioni precise da parte di Gesù lo si può interpretare come un lasciare una certa libertà.

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    8. Piuttosto @luigi, mi chiederei come mai nella Bibbia TNM del 2017 il riferimento è stato eliminato e Atti 20:7 viene tradotto con "Il primo giorno della settimana, quando ci riunimmo per mangiare". Eppure sulla interlineare (int-E) dei TdG la traduzione dal greco è: break bread cioè rompere il pane.

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    9. bella domanda assuero, interessante. le traduzioni dei tdG sono fatte per capire meglio, per rendere più comprensibili i versetti biblici ed il contesto. un esempio, un versetto biblico del passato, era scritto, il banco della gabella. è stato cambiato con il tavolo delle riscossioni delle tasse (qualcosa del genere, non ricordo esattamente). riflettendo sul commento di virgilio, ho pensato, che interesse, o a che scopo, se non quello di migliorare la comprensione, il cd dei tdG abbia a far cambiare di senso atti 20 : 7 ? per tirare acqua al proprio mulino ? il loro scopo di base sarebbe quello di far celebrare, o eseguire il "rituale" del pane e del vino, "solo" una volta l anno, invece che settimanalmente, come probabilmente facevano i primi cristian ? mah, non afferro quale potrebbe essere il "vantaggio" del cd dei tdG. non avendo dato Gesu' istruzioni precise, un qualsiasi tdG, potrebbe spezzare un pezzo di pane e bere un po' di vino, ricordando il sacrificio di Gesù, settimanalmente, magari di domenica, o in un qualsiasi altro giorno della settimana, al orario che preferisce, eventualmente anche tutti i giorni, e anche in gruppo. (per alcuni potrebbe sembrare esagerato, anche per me', ma per altri no', come preferiscono). è ideale pensare che il cd dei tdG non sarebbe d accordo con una cosa del genere ? e di conseguenza, ha modificato il versetto di atti 20 : 7 per non dare questa possibilità ? non riesco a vederla così. secondo me', anche alla luce del versetto biblico dove è scritto che l amore non cerca i propri interessi, cioè non si deve pretendere che le cose vengano fatte sempre e solo come si preferisce, loro del cd, non proibirebbero un tale modo di fare, anche cambiando un po' le carte in tavola, per obbligare a seguire solo una loro dottrina. altra cosa su cui ho riflettuto, è che il versetto di atti 20 : 7 menziona, anche in altre traduzioni, solo il pane, e non il vino. e se dire spezzare il pane, fosse solo un altro modo di dire per intendere mangiare ?
      mah, è un po' ambigua la cosa. comunque non vedo un problema. ipotizzando che i primi cristiani si ritrovassero settimanalmente, anche, tra altro, per un "rituale" del pane e del vino, e invece oggi i tdG non seguono più quel modo di fare, ma lo fanno "solo" una volta l anno, va' bene anche così, nessun problema.

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    10. kirk, mi farebbe piacere comunicare sul contenuto del pasto serale di Gesù descritto da giovanni. se ti va' di spiegare cosa intendi, e quali sono i versetti in considerazione

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    11. cambio la parola contenuto con contesto, in generale

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    12. Siamo sicuri @luigi che abbiamo frequentato la stessa religione? Perchè mi stai dicendo che tu potresti organizzare un gruppo tra fratelli che ogni domenica si riuniscono per prendere gli emblemi, e magari durante le adunanze passare un foglietto di invito per chi desidera unirsi. Gli anziani non avrebbero niente in contrario, idem il CD venuto a conoscenza non lo proibirebbe. Cioè secondo te, il CD non dovrebbe pretendere che le cose vengano fatte come loro hanno deciso, perchè l'amore non cerca i propri interessi. Mi stai prendendo in giro, o sei proprio così?

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    13. assuero, nel mio commento non intendevo prendere gli emblemi, ma che eventualmente chi avesse piacere di ritrovarsi per ricordare il sacrificio di Gesù, magari anche spezzando del pane e facendo passare del vino (ho sbagliato scrivendo bere, e probabilmente questo ti ha un po' tratto in inganno, mi scuso),
      potrebbe farlo liberamente, quando vorrebbe. probabilmente, o quasi sicuramente, non farei questa cosa.

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    14. assuero, quando frequentavo i tdG, non sono mai stato il tipo da fare cose in contrasto o diverse dalla normale armonia che c era e c è nel gruppo. il mio commento, magari un po' stravagante, era solo per far capire il mio ragionamento. a parte alcune cose, per il resto, più o meno, ho sempre fatto o provato di fare quello che veniva consigliato da anziani e cd. buona serata

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    15. Anche escludendo di prendere gli emblemi, non penso verrebbe mai accettata una abitudine privata di una pseudo-commemorazione. Ti dico questo perchè alcuni giovani avevano iniziato a ritrovarsi il sabato per discutere liberamente su argomenti teocratici, ma gli anziani li avevano stoppati subito.

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    16. la tua esperienza, assuero, è di una congregazione. potrebbe dipendere da come gli anziani, gestiscono le cose. magari in altre congregazioni un ritrovo tra giovani ci può essere. è una bella cosa se dei giovani hanno piacere di ritrovarsi, stare in compagnia.

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    17. Scusa Luigi ma mi sembra che come in altri tuoi commenti non afferri il punto,
      non mi permetto di dire se in buona o cattiva fede perché non ti conosco e non
      voglio esprimere giudizi negativi nei tuoi confronti, ma è evidente dal commento
      di Assuero il problema non è che i giovani non possano stare in compagnia per
      mangiarsi una pizza o guardare in TV un programma sportivo, ma gli anziani di
      tutte le congregazioni devono seguire le norme della Wachtower ed impedire
      che vi siano ritrovi di fratelli e sorelle sia giovani che adulti se lo scopo del ritrovo
      È di trattare argomenti teocratici.

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    18. Difatti anonimo, le direttive arrivano dall'alto, non è una decisione solo locale.
      Riunirsi per preparare lo studio o guardare video teocratici va bene, ma deve essere sporadico e non deve diventare una abitudine come se fosse una adunanza aggiuntiva. Per questo sono strasicuro che verrebbe impedito di svolgere una riunione simil commemorazione tenendo conto che dai piani alti hanno anche il terrore che si creino divisioni e sette interne non controllate direttamente dalla gerarchia organizzativa.

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    19. assuero e anonimo, ora ho capito meglio. avevo capito qual era il punto, non ho mai pensato che degli anziani o il cd non fossero d accordo che dei giovani stessero in compagnia. il punto che ha un po' "tratto in inganno" il ragionamento, è che ai tempi dei primi cristiani, si riunivano in case private, non c era un posto specifico, tipo le sale del regno. in precedenti commenti ho un po' divagato, mi scuso. anonimo, che siano giovani o meno, stare in compagnia per mangiare una pizza, per il cd nessun problema. ma sul guardare in tv un programma sportivo, non penso che il cd sarebbe del tutto d accordo, per alcuni motivi, uno è la competizione.

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    20. beth sarim..., chi é stato anziano e lo é stato già 15 anni addietro, vi può confermare che le riunioni autonome e periodiche fra tdg, che hanno come obiettivo lo studio delle Scritture sono VIETATE DAL CORPO DIRETTIVO.
      I promotori di tali riunioni vengono sottoposti ad una discreta quanto determinata sorveglianza, sono segnati di fatto, mentre i partecipanti sono incoraggiati, in privato, a non partecipare a questi incontri.
      Luigi, il dubbio é venuto anche a me, leggendoti, ma eri un testimone di Geova o hai frequentato come interessato? Da come scrivi pare che non conosci benissimo i tdg, perdonami, non voglio essere frainteso ma spesso dai delle risposte un poco diverse dal contesto dei tdg e da quello che avviene nelle congregazioni.
      Tutto bene per carità, ma se hai solo studiato e poi sei diventato inattivo ci può stare.

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    21. ciao beth sarim, in merito a questi ultimi commenti ho scritto un paio di commenti, che non sono ancora stati postati.
      alcune cose tra i tdG sono a conoscenza solo degli anziani. per quanto riguarda riunioni "clandestine" 😉, non ne sapevo niente, anche perché nella congregazione dove partecipavo come tdG battezzato, non mi è mai capitato di venire a conoscenza di riunioni al di fuori del normale contesto delle adunanze.
      nessun problema. mi sarebbe piaciuto, e mi piacerebbe ancora, fare ogni tanto dei ritrovi per inscenare dei racconti biblici. ma nessun problema, ci stanno lavorando i tdG. capisco che il cd e gli anziani provino di utilizzare il tempo in modi equilibrati, e non sempre è possibile accontentare tutti. leggendo e partecipando in questo blog ho la possibilità di capire e venire a conoscenza di molte cose che non sapevo.

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    22. beth sarim..., ciao Luigi riporto quello che hai scritto: " il cd e gli anziani provino di utilizzare il tempo in modi equilibrati, e non sempre è possibile accontentare tutti".
      Provo a spiegarti meglio la posizione della wt.
      Ti confermo che per te e per me é FATTO DIVIETO DALLA WT di radunarci in privato, leggere la Bibbia e commentarla autonomamente.
      Se ci vediamo per mangiare la pizza, va bene.
      Se ci incontriamo per giocare a pallone, può andare bene,
      ma NON POSSIAMO RIUNIRCI E LEGGERE AUTONOMAMENTE LA BIBBIA.
      Non é questione di tempo, per la wt il ragionamento é:
      TDG è la verità, solo la tdg può darti il cibo spirituale, non puoi fare riunioni religiose autonome perché dimostreresti di avere dei dubbi.

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    23. beth sarim, neanche riunioni religiose autonome usando materiale, pubblicazioni, dei tdG ? per esempio, lo studio familiare è un po' una cosa del genere. comunque nessun problema, si sta' ragionando su un "problema" ipotetico. non ho mai avuto di questi "problemi". anche perché, tra lavoro, adunanze e altro, non è che rimane molto tempo per altre riunioni.

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    24. beth sarim..., ciao Luigi, assolutamente no, sono VIETATE le riunioni periodiche tenute anche fra nominati, al di fuori del calendario stabilito dal CD,
      in questi casi i requisiti dei nominati verrebbero riesaminati all'istante.
      Fatti una domanda e datti una risposta, direbbe Marzullo.
      :)
      NON PUOI DECIDERE DI LEGGERE NEANCHE UN SOLO VERSETTO AL MESE (PER ESEMPIO) INSIEME A UN GRUPPO DI AMICI,
      ufficialmente saresti consigliato, a tua insaputa saresti segnato e segnalato al sorvegliante dagli anziani, sempre a tua insaputa due anziani contatterebbero i presenti agli incontri avviando una indagine interna;
      chiunque dei presenti a tali incontri decidesse di non allinearsi ai consigli verrebbe segnato in maniera discreta (non verrebbe fatto un annuncio col nome ma verrebbe fatta una parte nei bisogni locali in cui si diffidano gli associati dall'organizzare incontri in autonomia);
      se, nonostante questo, tu continuassi a volere incontrare dei tuoi amici anche solo per parlare di scritture e pubblicazioni, potresti venire disassociato (anche senza comitato).
      L'uso di pubblicazioni o di estratti di esse é regolamentato dal copyright, per cui nel caso tu decida di mandare via mail una parte di video o pubblicazioni ad altri dovresti chiedere preventivamente il permesso alla Società Editrice proprietaria dei diritti.
      La Società Editrice Torre di Guardia di Bibbie e Trattati, la cui filiale italiana...
      a livello locale dovresti preventivamente avvisare il sorvegliante del servizio.

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    25. grazie beth sarim per il tempo che dedichi a scrivere dei commenti.
      sono uno che vive la propria vita, cercando di non intromettersi in quella degli altri, cercando di vivere in pace, amicizia, armonia e altre belle cose.
      leggendo il tuo commento resto stupito. non ci posso credere, mi sembra eccessivo. beth sarim, ma non è che hai fatto confusione con i farisei ? 😉
      a parte gli scherzi, se fosse così, sarebbero regole un po' (niente di grave) da regime, un po' eccessive. beth sarim, a intuito mi fido abbastanza di te', anche perché sei stato un anziano. però, se eventualmente hai a disposizione qualcosa di scritto, delle direttive del cd, sono un po' incuriosito. sarebbe solo per curiosità, in quanto essendomi allontanato dal organizzazione dei tdG, regole del genere non hanno influenza.

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    26. Sono direttive abbastanza note, ci fu una risposta a domande sulle ricerche fatte in modo indipendente da gruppi non autorizzati, puoi leggere qui @luigi:
      Ministero Del Regno 2007 9/07 Risposta a domande.
      In sintesi dicono che l'istruzione e il materiale forniti dall'ORG sono più che sufficienti.
      La sentenza dell'articolo riportata è questa:
      "Quindi lo “schiavo fedele e discreto” non approva pubblicazioni, riunioni, o siti Web
      che non siano prodotti o organizzati sotto la sua supervisione."

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    27. beth sarim..., grazie Assuero, questa é la versione ufficiale, ci furono in quel periodo sia una circolare che una parte ad una scuola per anziani molto più restrittive.
      Caro Luigi, non hai idea di quello che scrivono nelle circolari o ti dicono di fare contro i "fratelli" in privato...
      Il problema é che sono cose talmente gravi e assurde che molti (te compreso) non ci credono;
      purtroppo però é vero il detto che "non c'é peggior sordo..."

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    28. grazie assuero e beth sarim per il vostro tempo che dedicate a scrivere commenti. sono d accordo che l istruzione e il materiale forniti dal organizzazione sono sufficienti. in fondo perché voler organizzare ritrovi in più.

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    29. Beth Sarim…, semplice Luigi, per scavare meglio, la cosa che fai quando scrivi in un blog come questo per il cd e non lo puoi fare.
      Luigi, credimi, faccio fatica a seguire la tua logica, se per te il cd ha sempre ragione e quello che dicono gli anziani è sempre puro, vero e a loro devi ubbidire, perché non sei più un tdg?

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    30. La tua domanda @luigi mi conferma che sei un adepto ideale. Perchè mai una persona normale vorrebbe organizzare ritrovi in più? Forse perchè fa parte della natura umana? Perchè forse è interessante condividere con altri dubbi o argomenti non trattati dalle pubblicazioni? Forse perchè nella moltitudine dei consiglieri c’è la riuscita? (Prov. 15:22). O semplicemente perchè è bello avere la libertà di riunursi senza avere sensi di colpa? Nota che un padre di famiglia dalle nostre parti, dato che aveva due figli adolescenti, per tenerli dentro aveva preso l'abitudine di noleggiare un pulmino così caricava altri giovani e li portava una volta al mare, a una fiera di Milano, sul Lago Maggiore, acquario di Genova ecc. Tutti contenti pure i due figli, fino a che è arrivato il sorvegliante e ha cazziato prima gli anziani e poi quel padre, perchè quello svago toglieva presenze alle comitive del sabato. Chiedo a @bethsarim se anche lui ha conosciuto situazioni simili.

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    31. Beth Sarim…, Caro Assuero, situazioni simili ne ho viste tante, anni addietro un paio di anziani avevano preso l’abitudine di organizzare grigliate, c’erano dei giovani incaricati di prendere i più anziani (nessuno doveva sentirsi escluso), si teneva una comitiva di rito alla quale partecipavano quelli impossibilitati e gli altri partivano.
      Si inscenavano scenette bibliche e si divideva il pasto, anche i mariti increduli partecipavano.
      La mannaia del sorvegliante cadde su tre anziani che furono ripresi molto aspramente, uno fu rimosso, non furono più organizzate uscite di congregazione con la risibile motivazione “che la congregazione esiste solo per gli aspetti spirituali, non è un circolo ricreativo “, il sorvegliante anni dopo scappò con una pioniera e si diede a truffe finanziarie, il suo sostituto combinò disastri disassociando una marea di fratelli (lo chiamavano terminator), morì in solitudine carico di astio per chiunque. Che dire? Sono rimasto basito dalla domanda di Luigi, accettare che altri gestiscano le giornate e ti organizzano il tempo è molto preoccupante, purtroppo è la conseguenza del bisogno di una guida esterna che provveda ai bisogni e risolva i problemi, non si tratta di una figura divina, ahimè

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    32. nella congregazione dove stavo in compagnia, a volte, di sabato o domenica, ci si trovava per giocare a calcio o fare altre cose, ognuno come preferiva. che sappia io, nessuno ha mai fatto obiezioni. questo non significa che le obiezioni ci possano essere state. non saprei, non ho più frequentato quella congregazione, in quanto ho cambiato paese. beth sarim, perché non sono più un tdG ? preferisco dire che non sono più un tdG attivo, o tdG secondo i parametri del cd. questo anche perché, a volte mi piace ancora fare dei ragionamenti su versetti biblici, e lo posso fare in questo blog. quindi questo blog è per me' un po' quel riunirsi al di fuori della congregazione dei tdG. sono un apostata, un eretico ? 😉 non mi preoccupo del giudizio di nessuno, neanche di quello di Yhawe, deciderà lui cosa fare con me'. capisco il tuo ragionamento, assuero, e sono anche d accordo. a molte persone piace approfondire le cose, senza essere limitati da altre persone, ed è quello che ho la possibilità, e faccio, in questo blog. beth sarim, se non sono più un tdG attivo, i motivi sono alcuni, e ne risulterebbe un commento molto lungo se dovessi scrivere un po' tutto quello che ho dentro di me'. per non scrivere un commento molto lungo, per ora scrivo solo che quello del divieto delle trasfusioni di sangue è un motivo che non sono d accordo. ma ce ne sono altri, da questo si può dedurre che non è che per me' il cd, gli anziani, sorveglianti, abbiano sempre ragione, o che bisogna sempre e solo stare alle loro direttive e decisioni, può essere anche discutibile. a livello di interpretazione biblica, mi sembra che i tdG siano i migliori. se poi l adempimento di alcune profezie non si realizza in tempi brevi, i tdG non ci possono fare niente, se non attendere con speranza. le mie giornate, e questo già da una quindicina d anni, me le gestisco io, come preferisco, e Yhawe o non Yhawe, comunione o non comunione con Gesù (non m interessa poi neanche più di quel tanto di essere in comunione con Gesù, che è tutto imposto, altro che libero arbitrio). beth sarim, avevi scritto che sono un buono. la prima cosa che mi era venuta in mente è stata : perché mi dici buono, se neanche Yhawe è buono. comunque ho apprezzato, ed è bello quando si cerca il positivo, le belle qualità, il bello della vita. io faccio il bravo, il buono, ma ho anche molte cose negative dentro di me', che però riesco a tenere sotto controllo. mi danno fastidio, per questo anelo a qualcosa di migliore, in futuro, ma ho anche molto rispetto per la bibbia, che aiuta a migliorare, ad essere migliori persone. comunque ci metto anche molto del mio, per migliorare, ed eventualmente, essendo fatti ad immagine e somiglianza di Dio, potrei anche fare a meno della bibbia, del cd, e di un po' tutto in generale, e più o meno è quello che faccio.
      buona serata

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    33. oggi voglio esternare qualcosa di un po' negativo che ho dentro di me'.
      la comunione con Gesù ? Gesù, un arcangelo fattosi essere umano, che dopo ben 4000 anni di lotte, guerre, massacri, opressioni, ostracismo, e molte altre cose brutte e negative, arriva su questo pianeta, guarisce alcune persone, ne risorge dai morti alcune, moltiplica del cibo, fa' alcuni miracoli, comanda, impone, fate questo,....... sta' su questo pianeta una trentina d anni, e poi ?
      se ne va', ritorna da dove era venuto, con la promessa di "ritornare", però bisognerà pazientare. già più di 2000 anni sono passati. tra Yhawe e Gesù, sono già più di 6000 anni che gli esseri umani devono sopportare un po' di tutto, cose negative. ce ne sono anche di bellissime, sia chiaro, e guardo soprattutto a quelle. invece di mettere in scena tutto, perché non risolvere il tutto ben prima, magari dopo un paio d anni dalla "ribellione" di quel angelo ?
      non scrivo con cattiveria, è andata così, lo accetto e me ne faccio una ragione.
      resto fiducioso per il futuro......

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    34. gran bella personalità quella di Gesù. c è molto da imparare.

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  10. Esegesi di Biblistica
    Parte 1:
    Yeshùa istituì e comandò di celebrare quella che poi Paolo chiamò “cena del Signore”, all’inizio del 14 nissàn ovvero dopo il tramonto del 13 nissàn. È del tutto appropriato quindi ricordare annualmente, nello stesso giorno e alla stessa ora, quell’evento.

    Tuttavia, la frequenza della commemorazione non fu indicata da Yeshùa. Egli disse solo: “Fate questo in memoria di me” (Lc 22:19). Sebbene la TNM traduca: “Continuate a far questo in ricordo di me”, l’istruzione non cambia; è certo che va fatto e si deve continuare a farlo, ma nulla viene detto circa la frequenza con cui farlo. Non ci resta che comprendere, alla luce della Scrittura, quale fu l’intendimento e l’uso della primitiva comunità dei discepoli di Yeshùa.

    Secondo gli Atti degli apostoli sin dai primi tempi i discepoli “erano perseveranti nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere” (At 2:42). Questo “rompere il pane” può riferirsi alla Cena del Signore? Dato che si parla solo di pane e non di vino, diversi esegeti vi hanno visto solo un semplice pasto comunitario fraterno. Secondo l’uso giudaico il pranzo aveva inizio spezzando un po’ di pane. Nel passo citato da At, però, la frase è particolare. Nella traduzione italiana non si coglie, ma nell’originale greco c’è un particolare molto significativo:

    τῇ κλάσει τοῦ ἄρτου
    te klàsei tu àrton
    nel rompere il pane

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  11. Parte 2:
    Il particolare sta nel fatto che viene usato l’articolo determinativo: “rompere il pane”. L’importanza di questo particolare è evidente se si paragona la frase con un’altra poco più avanti, in Atti 2:46

    κλῶντές τε κατ’ οἶκον ἄρτον
    klòntès te kat’òikon àrton
    rompenti e secondo casa pane

    Che messo in un buon italiano suona: “Rompevano il pane nelle case”. In italiano la frase è esatta secondo il modo di parlare italiano, ma il greco (che è molto reciso) ha letteralmente: “Rompevano pane” o, se vogliamo dirlo in un italiano più leggibile ma presiso: “Rompevano del pane”. Insomma, in questa ultima frase, in greco manca l’articolo determinativo. Questo è conforme alla precisione della lingua greca. Assodato che l’espressione “rompere del pane” è un’espressione ebraica per dire “si pranza”, scrivendo in greco si dice “rompere del pane”, senza articolo. Non ha importanza quale pane: si tratta di pane comune, quello del pranzo. Ma se in greco si dice “rompere il pane”, allora s’intende che non si tratta più di un qualsiasi pane ma di un pane particolare noto a chi scrive e a chi legge.

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  12. Parte 3:
    Inoltre, il contesto conferma questa particolarità. Meglio vedere l’intero brano in Atti 2:41-47.

    C’è un primo contesto in cui i nuovi discepoli perseverano nell’ascoltare l’insegnamento, nella comunione fraterna, nello spezzare il pane, nelle preghiere. In questo contesto viene descritta la loro spiritualità: insegnamento, comunione, culto e preghiera. Inserire qui semplicemente il pranzare comunitario sarebbe una stonatura. E poi c’è quell’articolo: spezzare il pane. Mantenendo tutto il contesto nella spiritualità c’è armonia: insegnamento, comunione fraterna, Cena del Signore (lo “spezzare il pane”), preghiera.

    Nel secondo contesto, invece, si parla di aspetti di vita pratica (ma sempre vissuti con spiritualità): stare insieme, liberarsi delle proprietà private, andare al Tempio, pranzare assieme (“rompere del pane”). Che qui si tratti proprio di pranzi comunitari è evidente non solo dalla mancanza dell’articolo determinativo (“rompere del pane”), ma anche dalla specificazione: “e prendevano il loro cibo insieme”. In più, il testo dice “ogni giorno”: si trattava quindi di normali attività quotidiane.

    Quel “rompere il pane” in cui i discepoli erano assidui indica quindi proprio la Cena del Signore.

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  13. Parte 4:
    Ma che dire della non menzione del vino? In fatto che il vino non sia menzionato, non solo è spiegabile, ma fa luce su come veniva fatta la cena del Signore. Non va dimenticato che “spezzare del pane” è un modo ebraico di dire “pranzare”. Nel nostro modo di parlare occidentale quando si dice “pranzare” o “mangiare” è sottinteso che non si vuol significare solo “mangiare”: il bere è dato per scontato. Così, quando si annuncia: “Si mangia!”, non si vuole ovviamente intendere un pranzo senza bevande. Gli ebrei dicevano “spezzare del pane” per dire che si pranzava: era ovviamente inteso un pranzo completo; non si sarebbe mangiato solo pane, ma ci sarebbero state pietanze e bevande. Ecco perché non è menzionato il vino. Ma il punto interessante è un altro: la Cena del Signore era un normale pranzo in cui il pane e il vino assumevano i forti significati del sacrificio redentore di Yeshùa. D’altra parte, Yeshùa stesso non lo aveva forse istituito durante una normale cena?

    Paolo dice: “Ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore” (1Cor 11:26). Sostenere che quell’“ogni volta” si riferisca alla celebrazione annuale è insensato. Paolo avrebbe detto ‘quando’ e non “ogni volta”. Il contesto in cui Paolo scrisse quelle parole indica che la Cena del Signore era celebrata spesso.

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  14. Parte 5:
    In 1Corinti 11:20-34, ci sono qui molti aspetti istruttivi da notare. Innanzitutto il problema che Paolo tratta: la Cena del Signore nella comunità di Corinto avveniva in maniera molto disordinata e indegna. Ora, se si fosse trattato di un evento annuale, quei problemi non ci sarebbero stati. Chiunque frequenti una commemorazione annuale della morte di Yeshùa in qualsiasi confessione religiosa sa che tutto avviene con ordine; il clima è quello di una cerimonia. Sarebbe impensabile pensare a una di queste cerimonie come a una occasione per gozzovigliare o ubriacarsi. Il fatto è che si tratta di eventi religiosi annuali, vere e proprie cerimonie. Nella comunità di Corinto però ogni cosa degenerava: segno che la commemorazione era così frequente che per abitudine era degenerata in consuetudine.

    “Quando vi riunite”, dice Paolo, “al pasto comune, ciascuno […]”. Si trattava dunque di un pasto comune. La colpa dei corinti era quella che poi ciascuno faceva a modo suo: mangiava e beveva senza attendere gli altri. Nei suoi consigli finali Paolo dice: “Quando vi riunite per mangiare, aspettatevi gli uni gli altri”.

    I corinti avevano ormai perso il senso di quel “pasto comune”: “Chi mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro sé stesso, se non discerne il corpo del Signore”.

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  15. Parte 6:
    Paolo attribuisce a Yeshùa le parole “ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice”. E le riporta, giustamente, nel contesto che sta trattando: nella frequente celebrazione della Cena del Signore.

    Che Yeshùa intendesse una commemorazione frequente è indicato dal suo stesso esempio. Dopo essere resuscitato appare a dei discepoli e poi cena a casa loro. “Quando fu a tavola con loro prese il pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede loro” (Lc. 24:30). La cosa notevole qui è Yeshùa compì quello che nell’uso giudaico spettava al padrone di casa: rompere il pane per iniziare il pranzo. Egli attuò questo gesto nel suo proprio modo, tanto che da questo gesto “era stato da loro riconosciuto nello spezzare il pane”. – Lu. 24:35.

    Un’altra allusione fatta dalla Scrittura a una Cena del Signore celebrata non nella ricorrenza annuale, si trova in At 20. Paolo si trova a Troade in attesa di imbarcarsi per poi recarsi a Gerusalemme. Si trova tra i discepoli locali e cena con loro. Luca narra: “Mentre eravamo riuniti per spezzare il pane [greco ἄρτον (àrton), senza articolo: quindi una comune cena], Paolo, dovendo partire il giorno seguente, parlava ai discepoli, e prolungò il discorso fino a mezzanotte” (v 7). Poi Paolo, dal terzo piano della casa in cui si trovava scende al piano terra per soccorrere un giovane. “Poi risalì, spezzò il pane [greco τὸν ἄρτον (ton àrton), con l’articolo: quindi la cena del Signore] e prese cibo; e dopo aver ragionato lungamente sino all’alba, partì”. – V. 11.

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  16. Francamente Biblistica mi sembra molto circonstaanziato ed accurato! Niente male per un "uomo di Babilonia la grande" 😇 nota per Virgilio questa volta ti ho superato per lunghezza dei commenti! 🙂

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  17. No Tommaso , sai quanto apprezzo i tuoi commenti , e su questo , sei stato chiarissimo . hai spiegato ,( anche se io l'ho citato in maniera molto blanda) .l'importanza dell'articolo determinativo ," spezzare " IL " pane . "

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  18. @tommaso Grazie! Ho trovato molto interessante anche una esegesi di biblistica del libro di Giuda dove smonta la dottrina JW della depotenziata onniscienza di Iahvè. Siccome è un sito molto vasto, interessante e ricco di contenuti e lo sto esplorando da poco, mi daresti il riferimento link alla tua ricerca sulla commemorazione che voglio approfondire?

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    1. Già in precedenza era stato postato da Barnaba, comunque ecco il link dell'articolo che ho riportato quasi integralmente.

      https://www.biblistica.it/?page_id=3479

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    2. Aggiungerei una riflessione, ma le regole della grammatica greca non valgono per tutte le scritture o è soggetta anch'essa all'esegesi?

      Se in Giovanni 1:1 la questione dell'articolo determinativo/indeterminativo è fondamentale per dimostrare la natura della "Parola", perché mai a proposito di Atti 20:7 non viene per nulla accennato all'utilizzo dell'articolo determinanito "il" davanti a "pane"?
      Eppure sia in Gio.1:1 che in Atti 20:7 si parla di simboli cioè la Parola e il Pane!

      Mi rispondo da solo, pare proprio che le regole grammaticali nella lingua greca posso essere usate a piacimento a secondo del dogma che si vuole portare avanti!

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Grazie per il commento.