Questo è un commento postumo all’articolo Torre di Guardia "Non giudichiamo in base alle apparenze" che abbiamo studiato qualche settimana fa. La scrittura di riferimento era quella di Giovanni 7:24 che dice “smettete di giudicare in base alle apparenze giudicate con giustizia”
Il termine chiave della scrittura è “giustizia” che è il complemento della secondaria che Giovanni utilizza e che chiarifica meglio il concetto su come sfruttare in modo legittimo la libertà che abbiamo nell’esprimere giudizi.
Mi chiedevo per quale motivo Giovanni mette in contrapposizione l’apparenza con la giustizia?
In 1 Samuele 16:7 e 2 Corinti 5:12 il concetto di apparenza sembra più coerentemente associato al significato di esteriorità dell’individuo e quindi più coerentemente contrapposto con qualcosa che è intimo e privato come i sentimenti del nostro cuore.
Il mondo ai tempi di Gesù era diventato naturalmente ingiusto qualsiasi posizione uno avesse preso nella vita. Per questo per molti di loro era davvero confortante sapere che Geova non si sarebbe lasciato influenzare dalle apparenze e avrebbe giudicato la parte più segreta che abbiamo. Geremia 11:20
Perchè dobbiamo avere discernimento nel giudicare le cose che leggiamo?
Le forme di dissenso che sono espresse in questo è tanti altri blog mette a dura prova la nostra capacità di giudicare. Ma quali mezzi abbiamo per non lasciarci ingannare da quanto leggiamo e vediamo?
Forma e contenuti sono sicuramente elementi molto importanti da considerare. Ma per alcuni l’essere stati Testimoni di Geova ha condizionato il modo di esprimere dissenso rendendolo non solo inefficace ma anche sbagliato. Alcuni hanno così mantenuto la stessa forma che avevano quanto erano aderenti e attivi con una innaturale condanna generale globale verso il mondo che è percepito come espressione di Satana.
L'avversione alla WT non è consapevolezza.
E' come scendere dal treno attraversare la stazione, prendere quello con la corsa opposta e illudersi che quel treno preso a caso ci porti alla stazione giusta. La demonizzazione della WT è la stessa cosa. Che caratteristiche ha? Qualsiasi cosa si dica o si faccia, ci preoccupiamo solo che sia diversa dal pensiero WT. Più è diversa, più è vera. Se non lo è la facciamo diventare dimostrando tesi con qualsiasi ipotesi. Questo approccio è quasi sempre sbagliato. Il quasi è solo perché di cose che non funzionano ci sono e sono tante ma detto questo non ci vuole molto a capire che se davvero vogliamo essere consapevoli non possiamo condizionare il nostro percorso con gli stessi pregiudizi di questo sistema di cose. La WT dice questo ma sbaglia, la WT dice quello ma è in errore in un continuo refrain epilettico di post e commenti. Alcuni con questo mantra gonghiante sono arrivati a pensare che attraverso la persuasione occulta delle immagini subliminali la WT sia riuscita a controllare la coscienza di milioni di persone. Una roba a cui non credono nemmeno i terrapiattisti talmente inconsistente che non voglio nemmeno prendere in considerazione. Questi problemi sono stati più volte trattati e abbiamo da sempre cercato una moderazione che sia ragionevole. Osservatore Teocratico censura? Si. Sempre nei casi dove si riconosce la necessità e nel nostro caso nessuno viene escluso nemmeno gli amministratori. Non amiamo confrontarci con altri bloggatori che continuamente parlano di noi in modo diretto ma anche indiretto. Ricordamo a queste persone che possono benissimo continuare a fare i pastori nei loro ovili e nei loro liberissimi spazi web. Le prediche fatele pure a chi vi segue perchè tanto qui non c'è trippa per gatti.
Il cambio di intendimento
Essere consapevoli implica la necessità di avere un deciso cambio d'intendimento. Il termine "cambio di intendimento" è molto usato all'interno della fratellanza in particolar modo quando si deve identificare una modifica strutturale che riguarda qualche interpretazione biblica. Si utilizza questa espressione come fosse la panacea di tutti i mal di pancia che la fratellanza ha dovuto subire per cercare di mantenere uniforme il pensiero. Un inseguimento continuo dove per quanto ci si impegni è sempre difficile essere davvero allineati. Per capire vi allego questo pdf che da un po' di tempo gira su whatsapp con i principali cambi di intendimento. Link
Ma in questo caso però parliamo di un altro tipo di intendimento che non è basato sulle scritture. E' un intendimento basato dalla capacità di comprendere quello che ci accade e saperlo valutare. Prendiamo spunto dal paragrafo dello studio 3 e 4 dove ci viene raccontato il modo come Pietro sia riuscito a superare un problema di coscienza. Pietro non sarebbe mai entrato in una casa di un gentile ma adesso riceve un invito direttamente da Cornelio un centurione famoso che vuole accoglierlo per capire la buona novella del Cristo. È bello pensare che sia stato il momento che ha aperto la porta del cristianesimo a tutti i gentili, Pietro in effetti lo ha vissuto così. Sappiamo però anche che la cristianizzazione dei Gentili era già avvenuta e il racconto non è la narrazione della conversione di Cornelio ma è invece il momento in cui Pietro diventa un po' più consapevole. Sappiamo anche che questa invasione della predicazione cristiana sarebbe comunque avvenuta anche senza il consenso Pietro e ben vedere non è molto chiaro quanto Pietro sia davvero convinto. Pietro sta combattendo dentro la gabbia mentale giudaica niente al mondo lo avrebbe convinto ad entrare dentro una casa di un gentile e in particolar modo di un romano. Ma alla fine travolto dagli eventi si apre una breccia nel suo cuore.
Ma in questo caso però parliamo di un altro tipo di intendimento che non è basato sulle scritture. E' un intendimento basato dalla capacità di comprendere quello che ci accade e saperlo valutare. Prendiamo spunto dal paragrafo dello studio 3 e 4 dove ci viene raccontato il modo come Pietro sia riuscito a superare un problema di coscienza. Pietro non sarebbe mai entrato in una casa di un gentile ma adesso riceve un invito direttamente da Cornelio un centurione famoso che vuole accoglierlo per capire la buona novella del Cristo. È bello pensare che sia stato il momento che ha aperto la porta del cristianesimo a tutti i gentili, Pietro in effetti lo ha vissuto così. Sappiamo però anche che la cristianizzazione dei Gentili era già avvenuta e il racconto non è la narrazione della conversione di Cornelio ma è invece il momento in cui Pietro diventa un po' più consapevole. Sappiamo anche che questa invasione della predicazione cristiana sarebbe comunque avvenuta anche senza il consenso Pietro e ben vedere non è molto chiaro quanto Pietro sia davvero convinto. Pietro sta combattendo dentro la gabbia mentale giudaica niente al mondo lo avrebbe convinto ad entrare dentro una casa di un gentile e in particolar modo di un romano. Ma alla fine travolto dagli eventi si apre una breccia nel suo cuore.
“Ora capisco veramente che Dio non è parziale, ma in ogni nazione accetta chi lo teme e fa ciò che è giusto” (Atti 10:34, 35)
Per uscire da questa gabbia Pietro ha trovato la chiave del cambio di intendimento. Cornelio era già evidentemente avanti nella spiritualità mentre Pietro risultava molto indietro. Ora io mi sono posto questa domanda. Chi rappresenta Pietro nell’odierno sistema Teocratico? Mi sono anche chiesto: Cosa succederà al prossimo cambio di intendimento sulla generazione? In generale chi vorremo essere: come Cornelio o come Pietro?
Concludo questo discorso per ricordare quindi che blog come questo e altri tutti sono un occasione per imparare a giudicare le cose che leggiamo con discernimento e consapevolezza. Solo così riusciremo a giudicare oltre l'apparenza. Sarà più semplice avere una critica reale e costruttiva se prima di pretendere o meglio di illuderci, che l'organizzazione diventi consapevole, ci sforzassimo di diventare consapevoli. Pietro ha dimostrato che possiamo farlo adesso la palla è solo nostra.
Concordo e aggiungerei che giudizio e critica sono sinonimi, si può cadere facilmente in errori di valutazione perché i fattori da considerare sono molteplici, bisognerebbe prima di tutto saper guardare in noi stessi con spirito critico.
RispondiEliminaSi Tommaso è proprio così la capacità di giudicare è davvero sinonomo della capiacità di criticare. Per farlo in modo serio e ponderato bisogna avere competenze che spesso per tanti motivi non abbiamo. Questi errori di valutazione sono perdonabili solo se dimostriamo di avere la volontà di risolverli. La visione rigida e inflessibile che ad esempio si nota in alcune esternazioni degli amici e fratelli Breaux e Losh sono in antitesi con la capacità di conoscere e comprendere.
EliminaDa quello che noto alcuni fanno l'errore di buttare via il bambino con l'acqua sporca e hanno finito con l'adottare il pensiero ricorrente che la Bibbia sia un libro pieno di miti e leggende e che non sia ne storico ne profetico. Molto dipende da come si alimenta la mente, la "falsamente chiamata conoscenza" diffusa in questo mondo finisce per sostituire le certezze con dubbi sempre crescenti. Credo che avendo scelto il Cristo e non Maometto, Buddha o Confucio non possiamo picconare in questo modo la base della nostra fede, che è e rimane la Bibbia.
RispondiEliminaDetto questo, per quanto riguarda la Bibbia credo che sia un dovere del cristiano attenersi alla Parola, prima ancora che a uomini. Nel senso che laddove la WT (ma può valere anche per altre confessioni cristiane) si attiene alla Parola, senza stravolgerne il senso e il significato, si dimostra degna di fiducia. Nel momento in cui ciò che è chiaramente esposto nelle scritture viene travisato, prima viene la Bibbia e poi il pensiero umano. Questa è la grande difficolta che vivono diversi fratelli, me compreso. Diverse spiegazioni e prese di posizione non convincono, nelle scritture si legge altro. E allora che fare? Piena e incondizionata fiducia nella WT senza dubitare affatto che il CD abbia ragione? Se avessimo ragionato così quando molti di noi erano cattolici, non avremmo mai cambiato religione. Come può sbagliarsi il Papa, Vicario di Cristo in terra? Eppure abbiamo dato precedenza alla Bibbia, non a quello che diceva lui, e abbiamo capito che era meglio cambiare aria.
Essere o non essere? Questo è il dilemma...
La tua ammissione è un po’ l’ammissione di tutti quelli che si chiedono come fare a non buttare via tutto. Ci sono anche io e non so darmi risposte ma adesso prima di trovarne avventate o precipitose cerchiamo di capire meglio.
Elimina@ libero pensatore
RispondiEliminaCondivido appieno il tuo commento, sono riflessioni che faccio ormai da molto tempo. Mi chiedo: se il CD si definisce non ispirato e non infallibile, perchè non posso agire secondo la mia coscienza cristiana e decidere liberamente se ubbidire o meno ad un'interpretazione scritturale, senza essere appunto "giudicata" e additata come "poco spirituale"? Sì, capitan Kirk, vorrei capire meglio anch'io..
Il dilemma di credere o non credere a quello che l'alone di santita',poi rinnegato e poi ribadito in tutte le salse dal CD,è una cosa che lascia perplesso e mette in dubbio tutto il castello di intendimenti e procedure spacciate per divine,per poi essere corrette e rivedute
Eliminacon la solita frase che dice tutto e non dice niente,alcuni hanno creduto o alcuni hanno pensato,senza per nulla specificare chi ha pensato o creduto,lo ha fatto perché qualcuno ha scritto o fatto dire dal podio,determinate cose.
Questo tirare il sasso e nascondere la mano,personalmente mi ha fatto perdere molto la fiducia nel CD,per non parlare del continuo silenzio e negazionismo sulla pedofilia o sul trattamento dei disassociati,che vogliono mascherare con la solita frase ad effetto,i rapporti famigliari non cambiano con i disassociati,come scrivono sul sito JW.org,mentendo sapendo di mentire.
Lo dico rattristato,perché non sono un pivello nella verità,ho dato i migliori anni della mia vita e poi ti ritrovi a cinquant'anni,con il dilemma dell'essere o non essere menzionato da Libero Pensatore.
E condivido il pensiero di Capitan Kirk di come fare a non buttare via tutto,perché sarebbe come dire di aver buttato via la propria vita per aver seguito il pensiero di uomini,convinto di aver seguito il pensiero di Dio.
Mi auguro che il Signore illumini il nostro cammino,e' l'unico di cui possiamo fidarci.