domenica 21 ottobre 2018

Domande dai Lettori - Come segnare le ore nel rapporto di servizio

Risultati immagini per domandeInnauguriamo una nuova rubrica visto che non di rado ci chiedete la nostra opinione sui tanti aspetti della attività teocratica. Rispondiamo personalmente a tutti quando ci sono temi che pensiamo siano utili anche i lettori del blog proponiamo loro la possibilità di pubblicare la loro domanda. Le vostre questioni inviatele all'improbabile mail collettoredibussard@gmail.com 
a breve ci faremo una mail più consona. Come per tutti i post potete anche voi dare il vostro contributo. In questo caso chiedo scusa all'amico PM per la risposta diretta che gli ho inviato che è leggermente diversa rispetto a quella pubblica. Ho pensato di rielaborarla meglio penso mi perdonerai.

Domanda

Caro Capitano,
il nuovo libro Organizzati del 2015 riscrive il paragrafo dove si danno indicazioni su come segnare il tempo dedicato al ministero. Nel paragrafo precedente sono stati omessi i riferimenti al tempo speso per gli spostamenti - tempo per recarsi alle adunanze per il servizio di campo ed effettuare il tragitto per raggiungere il territorio e tornare a casa. Il paragrafo successivo, invece, "rivoluziona" la modalità per quantificare il tempo trascorso nel ministero. Perché è stata necessaria tale modifica? Vedrei due motivi:


1) motivo spirituale: avvicinarsi al modello lasciato da Cristo, eliminare le regole con i conseguenti comportamenti assurdi (SMS inviato a visita prima di uscire di casa per iniziare a segnare servizio con conseguente squillo finale al rientro, fratelli con il cronometro da mettere in pausa durante il tempo speso per un caffè, ecc.), spostare l'obiettivo della mezza giornata spesa nel ministero dall'ansia di segnare le ore a quello che è il vero motivo dell'opera;


2) motivo legale: in modo da non risultare responsabili dell'attività dei prclamatori non dettando regole su come segnare il servizio ed evidenziando che non c'è un controllo o una stretta vigilanza su quanto svolto e segnato dai proclamatori.


Romanticamente, opterei per la prima soluzione, realisticamente (visti per esempio i motivi che ci hanno obbligato a non far pagare più le pubblicazioni nel ministero) potrebbe essere un motivo squisitamente 

legale. Che ne pensi?


*** od cap. 8 pp. 76-77 par. 28 Ministri della buona notizia ***

28 Ogni proclamatore deve seguire la propria coscienza addestrata secondo la Bibbia quando decide in tutta onestà come contare il tempo dedicato alla predicazione. Alcuni proclamatori predicano in aree densamente popolate, mentre altri in territori con pochi abitanti dove sono necessari notevoli spostamenti. I territori sono diversi e anche i proclamatori sono diversi nel modo in cui considerano il loro ministero. Il Corpo Direttivo non impone la propria coscienza alla congregazione mondiale riguardo a come contare il tempo trascorso nel servizio di campo, né è stato incaricato qualcun altro per emettere giudizi sull’argomento (Matt. 6:1; 7:1; 1 Tim. 1:5).

PM

Risposta 

Per come la vedo non è cambiato nulla. Nel paragrafo in questione si parla di territori rurali che sono difficili da predicare perchè, come è facile intuire, le distanze richiedono molto tempo a disposizione per poter raggiungere il posto e predicare fra una casa e l'altra. Ma è sempre stato così, per farti un esempio i fratelli più accorti concordavano di volta in volta con i sorveglianti la modalità di segnare le ore se c'erano problemi. I riferimenti per segnare le ore di servizio permangono nelle stesse modalità che hai denunciato ( dalle mie parti alcuni ad esempio suonavano i campanelli alle persone assenti appena usciti dalla comitiva ). 
La parte più interessante è la seconda ed è scritta in teocratichese.  Si dicono due cose la prima è che Il corpo direttivo non impone la propria coscienza su come contare le ore e la seconda che nessuno ha incarichi per giudicare come contare le ore. Sono due cose che sembrano banali. E' un modo diverso di intendere il rapporto? Francamente non vedo correlazioni dirette è probabile che si faccia riferimento a qualche direttiva specifica data ai nominati che al momento ignoro. Per quanto riguarda il problema legale del rapporto di servizio non è relativo alle ore registrate, ma è più legato al nominativo e ai problemi di privacy che si sono risolti con la richiesta di quest'anno firmando la delibera. Per questo ho sempre sostenuto che una delle riforme utili e quella di togliere il nominativo sul rapporto. 
Un saluto

6 commenti:

  1. I rapporti di servizio obiettivamente non hanno una base scritturale solida. Di sicuro ne Gesù ne gli apostoli dopo di lui chiesero mai ad alcuno di fare rapporto delle ore dedicate a predicare la buona notizia, quindi è una disposizione che va oltre ciò che è scritto. Se non ricordo male l'obbligo di farli lo dispose Rutherford, ma bisogna capire anche il personaggio. Lui non andava a predicare, la sua predicazione erano i discorsi pubblici che venivano incisi su dischi e fatti ascoltare alle porte con fonografi portatili dai proclamatori. Chi non sapeva leggere quanto meno ascoltava il suo sermone, chi sapeva leggere poteva acquistare un suo libro o una rivista contenenti le sue fantasiose interpretazioni delle scritture, molte delle quali ormai sono state accantonate. Chi era contrario a predicare (non la "buona notizia", ma "la buona notizia secondo lui...") veniva rimosso dagli incarichi e se osava contraddire rischiava l'espulsione.
    Una disposizione nata per compiacere la megalomania di un Presidente impostore (e per me tale era, visto il modo scorretto con cui liquidò il comitato nominato da Russel) non poteva e non può avere l'approvazione di Cristo, infatti è uno strumento utilizzato per due scopi che nulla hanno a che fare con il cristianesimo. Il primo, misurare la fede e la "spiritualità" dei fratelli (più ore fai più possibilità hai di fare "carriera teocratica"). E non è un metodo scritturale, perché non e' su quella base che gli apostoli ponevano le mani su episcopi e diaconi da nominare, ne chi parlava poco della sua fede veniva discriminato ed evitato come cattiva compagnia perché era "spiritualmente debole". Il secondo ha a che fare con la gloria dell'Organizzazione, ormai oggetto di venerazione tra i fratelli. I numeri in crescita indicano la benedizione di Dio, secondo il CD, di fatto l'Organizzazione è ossessionata dai numeri. Nel 1 secolo la benedizione di Dio si vedeva da ben alte cose, non dai rapporti di servizio. Quindi nemmeno questa ragione di vanto "numerica" è scritturale.
    Detto questo, il rapporto mondiale di per se non è necessariamente sbagliato. Leggerlo annualmente puo' fare piacere. Ma per alimentarlo bisognerebbe eliminare le "distorsioni" e l'abuso che se ne fa oggi. Quindi, se proprio lo si vuole mantenere, andrebbe reso anonimo per i fratelli e nominativo per i nominati: Pionieri, Anziani, Servitori di Ministero. Mentre per i Pionieri si potrebbe lasciare così com'è, per Anziani e SM aggiungerei un paio di colonne: Quante visite a fratelli anziani e malati e quanto tempo hanno dedicato alla loro cura. Se i nominati trascurano questo aspetto, scritturalmente non possono mantenere la nomina, gli Anziani perché dimostrano di non essere Pastori e i SM perché non servono i fratelli, secondo lo scopo per cui furono nominati i primi diaconi. Ne vedremmo delle belle...

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    1. Vero quanto affermi, che gli anziani dovrebbero avere qualche casella in più che corrisponde alle visite pastorali, ma ancor meglio sarebbe eliminare questa mania di incasellare le opere e di conseguenza la spiritualità in statistiche.
      Diverrebbe sempre un metro di giudizio che spinge a fare per essere visti/giudicati dagli uomini.
      Molto meglio lasciare alla coscienza del singolo di fronte a Dio e incoraggiare i fratelli partendo dal cuore.
      Forse ci sarebbe un drastico calo, alcuni forse smetterebbero di predicare, ma almeno ciò che resta sarebbe motivato dall'amore per Geova e il prossimo.

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    2. Certamente, sarebbe meglio evitarli del tutto. Ma anche a lasciarli anonimi, un biglietto messo nella cassetta dei rapporti sarebbe come una banconota o una moneta nella cassetta delle contribuzioni, nel primo caso è il dono del mio tempo, nel secondo un dono in denaro, senza che "la destra sappia cosa fa la sinistra". Nessuno sa chi ha fatto più o chi ha fatto meno, così come nessuno sa chi ha dato di più o di meno nelle contribuzioni in denaro. Sarebbe già un passo avanti notevole.

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    3. Condivido da sempre le opinioni di Libero Pensatore il rapporto va fatto anonimo si risolverebbero tanti problemi...

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  2. Valutare la spiritualità e la fede delle persone,da quanto segnano sul rapporto di servizio,a parte che non ha nessuna base scritturale,va contro la natura e la fede stessa mostrata a Geova dall'amore genuino e volontario che ognuno fa.
    Ho conosciuto fratelli e sorelle,insignificanti per i "nominati" che erano dei laureati per il servizio che facevano e per come veniva diviso tra la predicazione propria e il visitare e aiutare fisicamente,chi era ammalato o nel bisogno.
    Si è perso l'amore fraterno,proprio perché il tempo speso e usato per aiutare altri nel bisogno,non è contemplato come persona spirituale,perché non si può e non si deve segnare come ore di servizio.
    Arriva un estraneo alla congregazione ( CO ) vede le cartoline e senza sapere chi sia quel nome scritto,vede i numeri freddi e aridi e giudica che quel proclamatore e' papabile per una nomina,senza chiedersi quanti,e sono tanti,che taroccato i numeri senza problemi.
    Non si vede la persona spirituale da quello che è veramente e da quello che mostra di essere con gli anni,di come i fratelli lo vedono,dalla costanza e dell'impegno di fare solo ed esclusivamente il bene altrui,no contano i numeri,solo dei maledetti e freddi numeri che fanno la qualità e così che ci ritroviamo sommersi da yes man,come i venditori della folletto,chi ha più carisma e parlantina emerge e ha potere e prestigio,gli altri sono uomini terra terra,che non valgono nulla e non contano nulla..........per l'uomo però,andatelo a dire a chi sta in cielo e vede e legge i cuori e non le cartoline di servizio.

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    1. Sono pienamente d'accordo con Libero Pensatore e Mika,il problema di fondo rimane sempre e solo lo stesso,quando lo capiranno quelli che devono capirlo o semplicemente gli fa comodo continuare a non voler capire e fare finta di niente,continuando sempre di questo passo........

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Grazie per il commento.