“Opinione o verità?” buttata lì questa appare una domanda breve e sostanzialmente semplice. Ma opinione e verità sono due concetti tutt'altro che semplici anche se, senza rendercene conto, spesso li usiamo in modo intercambiabile.
Che cosa è la verità”?
Questa domanda la fece Pilato a Gesù in risposta ad una su forte asserzione che troviamo in Giovanni 18,37: “Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità.” Pilato non attese la risposta di Gesù alla sua domanda, anche perché definire esattamente cosa sia la verità in senso assoluto non era e non è tuttora cosa facile.
Dal vocabolario Treccani si ricava questa definizione:
-Carattere di ciò che è vero, conformità o coerenza a principi dati o a una realtà obiettiva….
-Ciò che è vero in senso assoluto….
Cosa è una opinione?
Qui la cosa è più diretta rispetto al concetto di verità.
Il solito Treccani aiuta: Concetto che una o più persone si formano riguardo a particolari fatti, fenomeni, manifestazioni, quando, mancando un criterio di certezza assoluta per giudicare della loro natura (o delle loro cause, delle loro qualità, ecc.), si propone un’interpretazione personale che si ritiene esatta e a cui si dà perciò il proprio assenso, ammettendo tuttavia la possibilità di ingannarsi nel giudicarla tale…
Riassumendo, possiamo dire che ciò che è vero è coerente con fatti puri e semplici, conforme ad una realtà oggettiva e pertanto innegabile. L'opinione per contro è un concetto che si forma in mancanza di certezze e non si basa su elementi oggettivi è piuttosto il risultato di una interpretazione personale che in quanto tale è perfettibile. A volte quando ci esprimiamo in vari contesti, sia di persona che nel mondo virtuale, dobbiamo prestare attenzione e capire se quello che pensiamo sia una opinione o una verità.
L'opinione va' sempre liberamente espressa e pure spiegata, ma ha dei limiti.
L'opinione è come se fosse nostra figlia, va tenuta con cura ci mancherebbe, ma nella consapevolezza che ha dei difetti e nella consapevolezza che non è figlia unica, esistono altre figlie imperfette che hanno propri genitori con pari diritto di cura. Le opinioni proprio perché limitate e imperfette non possono essere difese come se non lo fossero.
La verità invece è di tutt'altra pasta non appartiene a nessuno di noi è un po' come una figlia in affidamento condiviso e come tale va curata e difesa da tutti. Per la verità si deve vivere e se necessario si può anche morire. Gesù non pretese mai che qualcuno accettasse la verità quando non era pronto o non voleva farlo, morì lui per la verità, non obbligo altri a morire per le sue verità.
Preferì, come spiego a Pilato, renderle testimonianza con le parole, con l'esempio e a volte con il silenzio. Noi non siamo Gesù, quindi, prima di aprire bocca o tastiera pensiamo che in fondo siamo solo portatori di opinioni, non insistiamo o facciamo guerre a chi la pensa diversamente. E se invece fossimo portatori di verità? Magari, però la verità è ricerca continua non un traguardo. Ma nel caso rendiamole solo testimonianza, il nostro esempio, i fatti e il tempo faranno il resto.
“La verità trionfa da sola, la menzogna ha sempre bisogno di complici.” EPITTETO
Incipit ideale per un post che stavo scrivendo relativamente all'articolo di studio di domenica scorsa, che a me ha fatto l'effetto che farebbe un chirurgo con un motosega in una sala operatoria oculistica.
RispondiEliminaDetto questo ritengo che le persone confondano opinioni e fatti per un motivo fondamentale che è quello che descrissi in un tedioso doppio post nel vecchio forum: quello che vediamo o percepiamo spesso non è altro che una pretesa di verità, le realtà ci è conoscibile solo attraverso modelli che la nostra mente si fa di essa, modelli che hanno essenzialmente lo scopo di ridurla ad una dimensione "gestibile" dal nostro cervello con tutti i problemi di aliasing di questo mondo legati alla capacità di percepirla. Per alcuni è monodimensionale, per altri ha un numero indefinito di dimensioni. Il primi tendono a vivere meglio e a fare più danni, i secondi il contrario.
La verità o realtà può avere varie forme, può essere contingente (per esempio: "piove") o controversa (per esempio: "piove forte!" ma forte rispetto a cosa? Chi stabilisce la metrica di forte o piano e perché io dovrei condividere questa metrica? Per me piove piano! No ma non vedi che ti bagni? Si ma se mi butto a mare mi bagno anche di più e senza pioggia! e via discorrendo...".). Abbiamo poi verità logiche (e tante logiche diverse a seconda delle persone) ed extracontestuali, generalizzazioni ecc.
Quindi vedere la realtà come rappresentazione di come è fatto il mondo è in realtà quasi spesso una "pretesa di realtà": una realtà complessa viene filtrata attraverso la percezione individuale e la percezione individuale si confronta con quella della massa. Ne escono due realtà: quella percepita del singolo e quella raccontata e accettata pubblicamente (che non è altro che la crasi della percezione collettiva), che spesso NON coincidono.
Quindi forse non è necessario e probabilmente neppure possibile fare riferimento alla "verità" come sistema generale, dobbiamo limitarci "all'accettabilità" della descrizione-narrazione che ne facciamo
La Treccani da una definizione corrispondentista della descrizione della realtà, ma ciò non è sempre possibile. Nel caso della fede di deve salire nel livello di astrazione almeno fino ad un approccio coerentista (impianto logico coerente dei vari enunciati). Questo tuttavia in assenza di dati in entrata non è secondo me sempre possibile farlo; ciò comporta dover talvolta scegliere due strade: salire ulteriormente nel "livello di astrazione" su un approccio pragmatista (è vero se funziona, in qualche modo, magari non sapendo come) oppure mandare tutto in vacca con un a posizione scettiche o agnostiche di varia natura
Questo sarebbe comunque l'incipit sull'indimostrabilità delle pretese affermazioni di menzogne premeditate raccontate da parte delle altre religioni e della condanna automatica per chi le accetta e perché tale metro adottato finirebbe inevitabilmente per rivoltartisi contro in modo pure peggiore. L'ergersi a depositario e discriminante di Verità® assoluta produce inevitabilmente esiti catastrofici. Portate pazienza.. magari riesco a ritagliarmi quelle due ore per finire il post :)
una nuova veduta della verità non può mai contraddire una verità precedente. 'La nuova luce' non estingue la precedente 'luce', ma si aggiunge ad essa... il vero incremento deve aggiungersi, non sostituirsi al precedente" (Zion's Watch Tower, febbr. 1881, p.3). Alex
RispondiEliminaEd è per questo che il secondo gruppo generazionale (sorto intorno al 1990, probabilmente) si aggiunge al primo gruppo, sorto nel 1914. Non lo soatituisce, semplicenmente lo completa, aggiungendosi in coda. Tutto torna.
EliminaTi ammiro,beato a te che tutto torna................
EliminaCerto se vogliamo dire che 2+2 fa 5 o 3,nessuno c'e lo proibisce,tutto sta a dimostrarlo.
con il "tutto torna" di questa logica cosa esclude che un terzo gruppo non stia sorgendo un questi anni non si aggiunga a questi e che magari i figli del terzo gruppo non vadano ad ingrossarne ulteriormente le fila? Qualche forma di overlap, magari culturale o per conoscenza tramandata può essere sempre tirata in ballo visto che la sovrapposizione è un elemento estraneo all'impianto logico aggiunto a questo in modo arbitrario.
EliminaLe 4 generazioni che vide Giobbe pare non siano durate 500 anni ma 120. Utilizzando la stessa formula di salto logico (ma diciamo pure le cose con il loro nome: la stessa fallacia) sulla generazione sovrapposta congetturata sul "Giuseppe, i suoi fratelli e tutta quella generazione" ribaltata tipo a "muoia Sansone e tutti i filistei" verrebbe fuori che Sansone era un filisteo.
E ancora, a caso, se usiamo la stessa metrica a Rivelazione 18:24 viene fuori che tutti coloro che sono stati scannati sulla terra o sono profeti o sono santi...
Se vogliamo conservare un impianto coerentista, allora coerenti occorre essere su tutto, non lo si può essere solo verso quello che ci comoda e derogare il rigore su tutto il resto. Perché su questo mi pare si applichi una delle leggi di Murphy sulla meccanica: "Non forzarlo: prendi un martello abbastanza grosso" ... il senso dovrebbe essere chiaro.
chiaro... chiaro... il martello poi solo a pensarlo mi fa paura
EliminaA proposito Gatto... mi rimandi la tua mail?
EliminaSi imbosca tra le nuvole, rimescola le regole, nessuno sa se viene o se ne va
RispondiEliminaNon mette in mostra i muscoli, non crede negli oroscopi
Non guarda i film già visti, lei, non ama la pubblicità
E tutti lì a discutere, e tutti a dire "Chi va là"
Si chiede la parola d'ordine,
Dov'è com'è si veste quanto costa che cos'è che faccia ha
La verità arriva quando vuole
La verità non ha bisogno mai di scuse
La verità fa male
La verità è che tutti possono sbagliare
Devi sapere da che parte stare
La verità fa male
Si cercano i colpevoli
Si ascoltano psicologi
Ognuno sa chi è stato o chi sarà
Si vietano gli alcolici, proibizionismi isterici
Vietato stare qui e stare là
E tutti pronti a crederci al primo che lo sa
Per continuare a chiedersi
Dov'è com'è si veste quanto costa che cos'è che faccia ha
La verità arriva silenziosa
La verità disturba sempre un po' qualcosa
La verità è la televisione
La verità è che ce n0'è sempre una migliore
La verità può essere un migliore
La verità arriva sempre sola
La verità sì, la verità non ha bisogno mai di scuse
La verità non è una signora
La verità, la verità non è mai vestita di rosa
La verità non è neanche una cosa
La verità si sposa
Vasco Rossi
Amen al grande Vasco.
Elimina