mercoledì 23 gennaio 2019

Io sono l'unico rimasto


Risultati immagini per io sono leggendaIo sono l’unico rimasto, queste furono le parole pronunciate dal profeta Elia fuggito per evitare di essere ucciso dalla malvagia regina Izebel. 



E’ interessante riflettere su quello che il racconto biblico dice accadesse ai giorni di Elia. Questo uomo, riconosciuto nella storia degli ebrei come uno dei più grandi profeti e citato perfino da Gesù, aveva un grande problema, era e si sentiva solo. Cosa c'era di strano?
Purtroppo, quello che lo amareggiava e lo faceva sentire solo, era legato al fatto che voleva si affermasse ciò che era giusto e che il suo Dio fosse amato e rispettato.
Sorprendentemente però, non erano i popoli pagani contemporanei di Elia che non amavano la giustizia e non rispettavano Geova, era il suo stesso popolo. Quel popolo che aveva giurato fedeltà a Dio e alle sue leggi, poco alla volta aveva finito per cambiare leggi e per cambiare dio, erano diventati adoratori di Baal, oltre questo chi aveva responsabilità dava l’ostracismo a chi richiamava l'attenzione sul problema.
Elia che aveva sfidato con coraggio i profeti di Baal, che aveva combattuto senza paura perché gli ebrei smettessero di andare dietro ad un dio falso e tornassero alle origini, era un fuggiasco per salvarsi la vita, e ora chiedeva addirittura al suo Dio di togliergli quella stessa vita che fino a poco prima voleva salvare: Ora basta! O Geova, toglimi la vita, perché non sono migliore dei miei antenati”.
Cosa lo aveva portato in quello stato? Aveva una certezza: “Io sono l’unico rimasto”
La solitudine non era un problema solo per Elia, anche uno tra i mostri sacri del cristianesimo dovette farci i conti, l’apostolo Paolo.
Come Elia, l'apostolo Paolo ci viene presentato come uno che faceva le cose nelle quali credeva con grande trasporto e determinazione. La passione che aveva messo da Fariseo nella persecuzione dei cristiani ora, una volta convertito, l'aveva messa al servizio del suo vecchio nemico il cristianesimo, al punto da riuscire ad aprire senza paura nuovi territori tra i pagani e gli adoratori di divinita sconosciute.

Tanta passione e tanto coraggio l'avevano reso molto amato da coloro ai quali aveva annunciato la buona notizia e per i quali era diventato “la madre” e “il padre” che li aveva generati in senso spirituale.
Eppure, sul finire della sua vita, prigioniero in una casa a Roma, nello scrivere quello che appare essere il suo testamento a suo “figlio” Timoteo (la seconda lettera), Paolo ci sembra quasi amareggiato e lasciato praticamente solo.
Scrive a Timoteo: “Come tu sai, tutti quelli nella provincia dell’Asia mi hanno abbandonato, inclusi Figèllo ed Ermògene.” (2 Tim. 1:15) e continua al cap. 4:9: “Fa’ tutto il possibile per venire presto da me, perché Dema, avendo amato l’attuale sistema di cose, mi ha abbandonato e se n’è andato a Tessalonica, Crescente è andato in Galàzia, Tito in Dalmazia.”.

Non era la prima volta che Paolo veniva abbandonato da chi avrebbe dovuto sostenerlo, scrive ancora: “Nella mia prima difesa nessuno è stato al mio fianco; mi hanno abbandonato tutti, ma questo non sia imputato loro.” (2 Tim. 4:16).
Se siamo soli, se a causa della nostra consapevolezza siamo costretti a tenere i nostri pensieri prigionieri, perché chi avrebbe dovuto sostenerci ci ha voltato le spalle o perché il nostro desiderio che si affermi ciò che è giusto, ci costa l'isolamento da chi dovrebbe volere la stessa cosa, prendiamo coscienza che altri prima di noi hanno vissuto questa esperienza.
Cosa li aiutava ad andare avanti?
Per quanto riguarda l'apostolo Paolo è lui stesso che più volte lo rivela, in Filippesi 4:13 ad esempio scrive: “Per ogni cosa ho forza grazie a colui che mi dà potenza”, ed a Timoteo dice: “Il Signore però mi è stato vicino e mi ha infuso potenza, affinché per mezzo mio la predicazione della buona notizia fosse compiuta pienamente e tutte le nazioni la ascoltassero...” (2 Tim. 4:17).
Affidarsi a Dio e stare vicino a Gesù aiutò Paolo a non sentirsi solo. Cosa aiutò Elia?
Come sapete Dio gli rivelò che si sbagliava. Al suo: “Io sono l’unico rimasto”, Dio rispose: “...in Israele ho ancora 7.000 persone, tutti coloro che non hanno piegato le ginocchia davanti a Bàal...”.
Non era l'unico consapevole! Altri la pensavano come lui.
Sarà stato bello per Elia sapere che non era l'unico matto a non sopportare quanto accadeva nella nazione di Israele e a voler cambiare le cose.
Eppure non era quello che serviva ad Elia per andare avanti. Lo sappiamo perché Geova in quel momento curiosamente non gli fece nemmeno un nome di quelli tra i 7000 consapevoli che magari avrebbe potuto conoscere, ne gliene presentò qualcuno.

Il racconto di 1 Re 19 ci dice cosa fece Elia per rafforzarsi davvero: ”Elìa allora si alzò, mangiò e bevve, e con la forza datagli da quel cibo proseguì per 40 giorni e 40 notti finché non raggiunse l’Hòreb, il monte del vero Dio.”   
Elia era un profeta che con Geova parlava quotidianamente e Lui gli rispondeva. A cosa serviva allora andare al monte di Dio, l'Horeb?
Forse che tutto questo lottare per Dio e per ciò che era giusto l'aveva portato a dimenticare di lottare con Dio, e paradossalmente l’aveva un po' allontanato da lui?
Per andare avanti Elia doveva fare quel viaggio e riavvicinarsi a Dio.
Se sei solo, se ti senti solo, sappi che non sei il solo.
Non sei “l’unico rimasto” ci sono persone ieri come oggi in posti come questo che lottano come te e che non hanno piegato le ginocchia al Baal dei nostri tempi. Tuttavia non è questo quello che veramente ti farà andare avanti e non sentire più abbandonato, serve fare quel viaggio...




Post di Gamma Forum Osservatore Teocratico 2018-03-07 07:54:42

12 commenti:

  1. Fa piacere rileggere questo post, camminare CON e non solo PER Dio.
    Questo ci permetterà di non sentirci soli, ma anche di riacquistare le forze in ogni circostanza per fare le scelte giuste vincendo la paura del cambiamento.
    Tuttavia, Geova sa che abbiamo bisogno di compagni di viaggio e anche se alcuni tratti dovremo farli solo con Dio non significa che saremo soli pertutto il viaggio. A Geremia fu dato Baruq ed Ebed Melec, Gesù ebbe i suoi apostoli, Elia alcuni servitori.
    Forse ci accompagneranno per un tratto, forse per buona parte del viaggio, alcuni ci abbandoneranno, sarà comunque una condivisione importante per proseguire.
    Nei blog ho contattato molti nel tempo, alcuni sono divenuti amici e compagni di viaggio a cui dare, ma anche ricevere forza e sostegno. Li ringrazio tutti, senza questi compagni il viaggio sarebbe stato sicuramente più difficile!

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  2. Molto bello questo articolo, finalmente qualcosa di positivo e cristiano.
    Penso che se ci guardiamo intorno troveremo molti "compagni di strada", che hanno le stesse nostre convinzioni e perplessita, sui moderni Baal. Ci vuole coraggio e tatto, poi le porte si aprono!
    Con rispetto
    Eliseo

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  3. Ex anziano riflessivo24 gennaio 2019 alle ore 15:20

    Provvidenziale questo post!!
    Come ho già evidenziato in un precedente commento, per aver solo chiesto spiegazioni al viaggiante in merito al video di un membro del cd al cospetto della commissione reale australiana circa i casi di pedofilia, dopo qualche settimana con un banale pretesto, sono stato rimosso dall'incarico di anziano.
    Ad oggi, dopo un anno dalla rimozione, io e la mia famiglia benché continuiamo la nostra corsa cristiana e il prodigarci per i componenti della congregazione, "siamo rimasti soli!!!"
    Ovvero se non fosse per qualche famiglia della congregazione che ci considera ancora, i nominati con le loro rispettive famiglie (anziani e sm) ci trattano con la più TOTALE INDIFFERENZA.

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  4. Caro Ex lo sappiamo. Purtroppo è così come racconti e rattrista molto che per delle semplici questioni si reagisca in questo modo. Ancora di più quando vengono coinvolte persone come la tua famiglia che non sembrano direttamente implicate, eppure anche loro verranno inevitabilmente ignorate. Certe ingustizie sono come un lutto ci vuole del tempo ma anche le risorse per venirne fuori, altrimenti lo scoraggiamento può aggravarsi.
    Permettimi di dirti una cosa: Gesù in una parabola, ci spiega come giudicherà chi vuole seguirlo. La chiave interpretativa è la solita, verremo giudicati per quello che facciamo verso i minimi e non per le relazioni che abbiamo con i nominati. Se è vero questo e tu fossi un minimo non vorrei essere nei loro panni. In tutti i casi in questo giudizio noi siamo quelli implicati e in primo luogo dobbiamo concentrarci su cosa Gesù valuta importante per noi. Giudicherà la mia nomina o le mie opere? Giudicherà l'amore che ho dato o quello che ancora non dato? e così via.

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    1. Ex anziano riflessivo24 gennaio 2019 alle ore 22:32

      Che dire....GRAZIE INFINITE PER QUESTE PAROLE ho un disperato bisogno di sentire frasi del genere.

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    2. Gratuitamente riceviamo gratuitamente diamo. Un giorno anche tu aiuterai un altro fratello.
      Che Geova ti e ci sostenga.

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    3. @Ex Anziano
      Caro fratello, non sentirti “solo”.
      Non sei il solo ad esser stato rimosso dall’incarico, ad esser stato isolato, allontanato. Non sei (purtroppo) il solo la cui famiglia ha sofferto, la cui famiglia sta pagando.
      Purtroppo ho preso atto con dolore, mio malgrado, dopo decenni di quella che anch’io ho chiamato e considerato ingenuamente la “verità” che riempiamo pagine e pagine di pubblicazioni, siti web e commenti con paroloni dei quali ignoriamo completamente il significato.
      Ci chiamiamo ‘fratello’ e ‘sorella’ ma non abbiamo affetto tale - nemmeno l'idea di cosa sia -per usare questi termini. Crediamo di essere nella ‘verità’ ma la verità
      è spesso la prima cosa che ci viene nascosta. Parliamo di "fratellanza internazionale”, di pace, quando non siamo capaci di andare d’accordo
      nemmeno con quello che ci siede vicino in adunanza, o con quello/a che è lì sopra il podio, con quello con cui ci accoppiano in servizio, che abilmente cerchiamo di evitare.
      Diciamo all’esterno di essere noi, di già, in una forma di paradiso, con i nostri fratelli. In realtà sono più quelli che escono a testa bassa, demoliti o piangendo dalle nostre sale e salette, dopo essersi confrontati con quelli che chiamiamo ‘pastori’.
      Asseriamo di non essere comandati da uomini ma da Cristo stesso, quando questo non è vero: sono gli uomini ai quali ubbidiamo a fare il bello e il cattivo tempo tra i TDG.
      Sono le loro circolari, le loro regole (“comandi di uomini”, Gesù stesso lo disse…) i loro capricci che rispettiamo con rigore, non le Scritture.
      Diciamo di esser “liberi”. Liberi da Babilonia, liberi dal Diavolo, liberi dalle ansietà di questo mondo. Ma non è così. Siamo più angosciati e depressi di tutti gli altri. Ci sono più casi di depressione e scoraggiamento tra di noi che fuori.
      Abbiamo dei ‘pastori’, o meglio, abbiamo uomini che si fanno chiamare così.
      Dovrebbero manifestare le qualità di Gesù Cristo e dovrebbero essere per noi una protezione o "un luogo per celare dal vento”, coloro che cercano
      la pecora smarrita ad ogni costo. Ma nessuno si sente ricercato, amato da questi, o dalla stragrande maggioranza di questi. Anzi....
      Facciamo di tutto per evitarli, spesso. Perché sono bravi a deprimerci, a bastonarci, a condannarci, a fari piangere, a farci perdere lo zelo e le motivazioni.
      A "trovarci il difetto” per colpirci.
      E spesso, diciamola tutta, questi ‘pastori' e le loro famiglie sono i peggiori nelle congregazioni. Esempi da non imitare. Dobbiamo chiudere tutti e due gli occhi.
      Eppure sono lì…. Chissà perché...
      Ma in una cosa noi siamo i primi assoluti su tutti gli altri. C’è una cosa sola che (ho sperimentato) nella quale non siamo secondi a nessuno: isolare. Ostracizzare. Non ci batte nessuno al mondo.
      Quando poco poco esci fuori dal binario di chi conta di colpo intorno a te c’è terra bruciata da tutte le parti.
      Tutti coloro che, fino a un momento prima, avrebbero dato la vita per te, avrebbero sofferto con te e per te, tutti quelli che consideravi ‘fratello’ o ‘sorella’ non esistono più. Spariscono tutti. Ti evitano. Eppure non hai fatto loro nulla di male, anzi.
      Semplicemente non ci sono. Né per te né per i tuoi cari. Diventi trasparente, inservibile. Nessuno ha più piacere di averti vicino, di considerarti tuo amico.
      Non c’è nessuno al mondo più bravo dei "Testimoni di Geova” a farti star male, a farti sentire indegno, colpevole, isolato, inutile.
      Nessuno. In questo non siamo secondi a nessuno.
      Gesù non era così.
      Sono giunto alle tue stesse riflessioni.
      Un caro abbraccio e te e i tuoi cari. Vi auguro ogni bene possibile.

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    4. @ Ago....condivido il tuo commento e mi chiedo: che bella vita che fate dentro questa organizzazione!! Indipendentemente dal credere alle loro interpretazioni o in dio, io me ne sono uscito ormai da oltre 25 anni e non sono stato fulminato da nessun "essere supremo". Armagfheddon non mi fa più paura.

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    5. Ago, le tue parole sono puntuali e precise. "Nessuno più bravo dei Testimoni di Geova a farti star male, a farti sentire indegno, colpevole, isolato, inutile." Amen. Mai stato così bene da quando ne sono uscito, mai stato così vivo in tutti gli anni dentro, così sereno. Certo uscirne costa caro, a me è costato un matrimonio, ma va bene lo stesso.

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  5. Stai tranquillo ex anziano parecchi stanno venendo a conoscenza dello scandalo pedofilia non parlano per paura, ma la fiducia ormai è ai minimi di sempre congregazioni che vivono nella confusione mentale né è pieno il territorio devi essere onorato della tua rimozione.non sei più come loro. Andrea m.

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  6. Condivido pienamente l'articolo e per esperienza personale sono vicino a te ex anziano riflessivo. Ma non dimenticarti mai che puoi continuare ad incoraggiare altri come hai incoraggiato me con i tuoi post. Anzi ora puoi farlo più liberamente e per puro amore verso il prossimo e non perché vincolato dalle circolari....non sei solo...non siamo soli. ..

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  7. Come ha scritto Will Turner,di non dimenticarti mai che poi continuare a incoraggiare altri ,e aggiungo anche te stesso. Io sono convinto anzi ne sono certo che ciò che Erika e ciò che dei e la conoscenza che hai non può toglierla nessuno neanche il CO. Te lo spiego con un esempio;nella nelle nostre sale hanno fatto un lavoro e per questo tipo dicono lavoro nelle sale c'erano degli specialisti,che non sono stati consultati tra i quali alcuni del nostro blog, Paperone Pippo e io.hanno eseguito il lavoro, chi lo ha eseguito l'ho ha visto fare e davanti aveva un lavoro fatto da uno degli specialisti da cui avrebbe potuto copiare ma non sapendo neanche l'a b c. E non ha chiesto neanche consiglio agli specialisti, ha fatto un lavoro da fare pietà, però fatto da lui e anche troppo quello che ha fatto. Questo squalifica gli specialisti?Vengono privati della loro conoscenza?La é no.infatti quando vogliono un parere tecnico non vanno da chi ha eseguito il lavoro male, ma dagli spalti. Coraggio puoi essere sempre d'aiuto e incoraggiare altri fratelli e sorelle.

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Grazie per il commento.