sabato 2 novembre 2019

Il diluvio, le piramidi e Gesù alla maniera di Melchisedec

Risultati immagini per diluvio piramidiEbrei 6:19, 20

Questa speranza+ è per noi un’ancora per l’anima,* sicura e solida, e penetra al di là della cortina,*+ 20 dove è entrato per noi un precursore, Gesù,+ che è diventato per sempre sommo sacerdote alla maniera di Melchìsedec.
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Cari Fratelli

Come unire insieme questi importanti soggetti biblici così diversi è un bel gioco di intelligenza. Provate un attimo a pensarci sopra qualche minuto, se non riuscite nell'impresa allora leggete questo raccontino che è la trasposizione di di uno studio biblico diventato molto famoso su YouTube che sostanzialmente mette a confronto il testo masoretico con i testi originali ebraici evidenziando alcuni problemi cronologici importanti. Ma partiamo con calma.

Cercheremo di trasportare il racconto confrontandolo con la storia biblica che abbiamo imparato dalle pubblicazioni e lo integreremo con alcune considerazioni che abbiamo fatto sul diluvio. Abbiamo alcune perplessità su alcuni passaggi ma questo sicuramente potrà diventare argomento per le vostre eventuali discussioni.

Premessa

Questo racconto che faremo partirà dalla premessa sul racconto del Diluvio che lo considera come evento realmente esistito analizzando le date storiche che la stessa cronologia Biblica ci presenta. La premessa parte da una considerazione che il diluvio un sia davvero stato un cataclisma mondiale ma di un'entità ridotta rispetto a quella che ci siamo aspettati con le considerazioni della WT, dove il livello dell'acqua si è effettivamente alzato di diverse decine di metri ma non di chilometri, mantenendo il profilo geologico come lo conosciamo senza improbabili sconvolgimenti tellurici.
Secondo questa premessa le acque di sopra non erano distribuite nell'atmosfera terrestre ma esistevano in una forma che compatibili con il sistema planetario che conosciamo le opzioni che ci siamo divertiti a trovare sono due.

Prima ipotesi
La terra è stata colpita da comete di ghiaccio che hanno penetrato l'atmosfera è sono diventate  piogge persistenti provocando immani diluvi in tutta la terra.

"Si pensa che la maggior parte dei nuclei cometari abbia un diametro inferiore ai 16 chilometri[2], anche se si conoscono nuclei cometari fino a 40 km di diametro.


Il nucleo della cometa di Halley ha una forma a patata e misura 15x8x8 km[2][3], ghiaccio e polveri sono contenuti in uguale quantità. Circa l'80% del ghiaccio è ghiaccio d'acqua, un altro 15% è monossido di carbonio ghiacciato, la rimanenza è composta da ghiaccio di anidride carbonica, metano e ammoniaca.[2] " (link)

Seconda ipotesi 
La terra era circondata da anelli di acqua "l'acqua di sopra" esattamente come adesso accade nel pianeta Saturno. Allora come ora questi anelli erano sostanzialmente composti da acqua congelata. Il collasso gravitazionale repentino (come accadrà sicuramente agli anelli si Saturno) lo farà cadere sulla terra è raggiungendo l'atmosfera la temperatura trasformerà il ghiaccio siderale in acqua, che venne "visto" dagli spettatori dell'epoca come se le cateratte del cielo si aprissero causando il cataclisma che i posteri chiameranno diluvio. 

"Altri misteri si aprono sulla chimica degli anelli, analizzati da Cassini con lo spettrometro VIMS (Visual and Infrared Mapping Spectrometer). Anche se - come è noto - il ghiaccio d'acqua è il principale componente degli anelli, il nuovo studio esclude la presenza di ghiaccio di ammoniaca e di metano. Sarà dunque da chiarire l'origine della pioggia di entrambi gli elementi che dati precedenti avevano rilevato nell'atmosfera di Saturno."

(link)


Il diluvio e le piramidi

Secondo la cronologia biblica il Diluvio è avvenuto nel 2350 AEV mentre per la WT ritengono sia il 2370 AEV. Questa data contrasta con una realtà storica piuttosto consolidata che sovrappone il diluvio alla grande dinastia Faraonica e alla costruzione delle Piramidi. Ad esempio la piramide di Giza è datata tradizionalmente nel 2550 AEV ed è antecedente al diluvio di 180 anni. La coincidenza temporale rende i racconti non compatibili ed è un po' quello che abbiamo cercato di sviluppare in una delle 10 questioni sul Diluvio che ci siamo posti ( Osservatore Teocratico 10 domande sul diluvio) e al quale abbiamo posto una delle questioni chiave per interpretare il racconto del Diluvio. 

Se il Diluvio è avvenuto dopo che le piramidi sono state costruite il cataclisma avrebbe dovuto lasciare segni molto visibili ed evidenti su queste grandi opere. Segni che non compaiono di cui proprio non vi è alcuna traccia. Se le piramidi sono state costruite dopo il 2370 AEV queste sposterebbero tutta la storia umana creando un pasticcio di contraddizioni difficilmente sostenibili. Quindi la questione biblica potrebbe portare a considerare il Diluvio come un evento mai accaduto o potrebbe considerare la storia biblica non accurata. Potrebbe essere un problema cronologico? Il problema è nella cronologia Egiziana o in quella biblica?

Analizzando il terreno sottostante le piramidi si vedono numerosi livelli sedimentari contenenti fossili che per i creazionisti sono la prova del Diluvio biblico e sono l'evidenza che il Diluvio è avvenuto molto prima di quando sono state costruita.

Considerate questo aspetto. Il termine ebraico per Egizio è Mizraim. In Genesi 10 3 leggiamo di questo personaggio chiamato Mizraim ( in ebraico : מִצְרַיִם / מִצְרָיִם , moderna Mitzrayim Tiberian Miṣrāyim / Miṣráyim ; cfr arabo مصر , Misr ) (/ mɪt͡srai: m /)  è il figlio Cam e per questo fatto biblico gli Egiziani diventano i figli diretti di un ramo discendente Camita nipoti di Noè.

Molti storici considerano la cronologia Egiziana inaccurata ( ad es David Rohl e John Bimson) ad esempio ritengono che la storia Ebraica dell'Esodo necessiti che la cronologia Egiziana si debba spostare in avanti di 200 anni. Con questo salto temporale sostengono di essere riusciti a sovrapporre la storia dell'esodo Ebraico dall'Egitto.

In questo video un estratto di questi studi



Se dobbiamo spostare quindi la storia Egiziana di 200 anni come sostengono questi illustri storici otteniamo che la piramide di Giza datata come abbiamo detto nel 2550 AEV sarebbe stata costruita nel 2350 AEV proprio nel momento in cui  biblicamente è avvenuto il Diluvio. In Egitto però esistono piramidi che sono più antiche della piramide di Giza come quella di Saqqara che è antecedente di un centinaio di anni e che quindi ripresenterebbe lo stesso problema che ci siamo posti considerando la mancanza di evidenze fisiche che possano rendere questa piramide antecedente al diluvio stesso. Visto che anche con le revisioni storiche della cronologia Egiziana non riusciamo a risolvere il problema proviamo a concentrarci su quella biblica.

Se spostiamo la nostra attenzione sulla Bibbia abbiamo bisogno di avere un fondamento dove confermare la validità delle espressioni e anche della cronologia. Abbiamo dalle sacre scritture che ci sono pervenute una base solida dove fare le nostre considerazioni e rendere la cronologia affidabile? Purtroppo la risposta a questa domanda è negativa ad esempio basta considerare la versione greca dei settanta. Ma per capire meglio vediamo di cosa stiamo parlando.

Tutte le versioni bibliche che conosciamo provengono uniformemente da un unico testo che è il testo Masoretico. Questa base unica rende tutte le bibbie particolarmente uniformi e danno l'idea che il testo sia arrivato a noi integro in tutte le sue parti.


Il testo masoretico è la versione ebraica della Bibbia ufficialmente in uso fra gli ebrei. Viene spesso utilizzata come base per traduzioni dell'Antico Testamento da parte dei cristiani. Essa venne composta, edita e diffusa da un gruppo di ebrei noto come Masoreti fra il primo e il X secolo d.C. Contiene varianti, alcune significative, rispetto alla più antica versione greca detta dei Settanta.

(Wikipedia)

Come avete notato già dalla citazione il testo masoretico non è perfettamente sovrapponibile con altre versioni molto più antiche come appunto la Versione greca Septuaginta o come meglio la conoscono i Testimoni di Geova la versione greca dei 70 spesso citata nelle pubblicazioni. Una evidenza sul quale nessuno trova disaccordo è quella di considerare il testo masoretico chiamato anche codice di Leningrado un testo che non è originale ebraico ma che risulta una copia che proviene dagli originali. Il testo masoretico è molto postumo perché tradizionalmente e datato e quindi redatto e pubblicato nel 1000 EV. Mentre la versione greca dei 70 pensano che sia stata redatta nel 250 AEV più di un millennio prima ed essa non è stata prodotta da testi masoretici che probabilmente non se ne conosceva l'esistenza ma evidentemente da ancora più antiche copie di testi ebraici che sono ora andati totalmente perduti. La versione dei 70 non è l'unica versione che conosciamo che ha attinto da questi testi antichissimi, ad esempio anche le copie del Pentateuco Samaritano provengono direttamente da questi testi. Cosi come possiamo dire che evidentemente sia lo storico Giuseppe Flavio che comunque il nostrano Apostolo Paolo abbiano fatto riferimento a questi testi.

Facciamo un esempio pratico

Dalle scritture abbiamo un evento cronologico che è quello relativo alla durata del periodo di cattività degli israeliti in Egitto.

In Esodo 12:40 leggiamo nella versione della TNM

40  Gli israeliti, che avevano dimorato in Egitto,+ avevano vissuto da forestieri per 430 anni.*+

Il problema di questo versetto è che nelle versioni antecedenti la scrittura era diversa perchè ad esempio nella versione della 70 diventava. (link)

Esodo 12:40
40 Gli israeliti, avevano dimorato in Egitto e in Canaan, per 430 anni.

Questa traduzione risulta più coerente, mentre quella masoretica fa nascere delle contrasti di intendimento e di interpretazione biblici. Le pubblicazioni WT fanno notare questa dissimmetria e la trattano e la sviluppano correttamente in questo brano nella descrizione dell' Esodo biblico.


Il periodo di 430 anni. Un altro calcolo si basa sulle parole di Esodo 12:40, 41: “E la dimora dei figli d’Israele, che avevano dimorato in Egitto, fu di quattrocentotrent’anni. E avvenne alla fine dei quattrocentotrent’anni, sì, in quel medesimo giorno avvenne che tutti gli eserciti di Geova uscirono dal paese d’Egitto”. Una nota in calce a Esodo 12:40 (NM), a proposito dell’espressione “che avevano dimorato”, dice: “Il pronome relativo ʼashèr, ‘che’, si può riferire ai ‘figli d’Israele’ anziché alla ‘dimora’”. La Settanta traduce il versetto 40: “Ma la dimora dei figli d’Israele che essi dimorarono nel paese d’Egitto e nel paese di Canaan [fu] di quattrocentotrent’anni”. Il Pentateuco samaritano ha: “. . . nel paese di Canaan e nel paese d’Egitto”. Tutte queste versioni indicano che i quattrocentotrent’anni includono un periodo di tempo più lungo di quello che gli israeliti trascorsero in Egitto.



L’apostolo Paolo spiega che tale periodo di 430 anni (Esodo 12:40) ebbe inizio al momento della convalida del patto abraamico e terminò con l’Esodo. Paolo afferma: “Inoltre, dico questo: In quanto al patto [abraamico] precedentemente convalidato da Dio, la Legge che è venuta all’esistenza quattrocentotrent’anni dopo [nello stesso anno dell’Esodo] non lo annulla, in modo da abolire la promessa. . . . mentre Dio l’ha benignamente data ad Abraamo per mezzo di una promessa”. — Gal 3:16-18.


(link)

Guardate come l'apostolo Paolo stesso dia una interpretazione che è coerente con il versetto della Settanta e dimostrano una base comune di intendimento che si perde nel testo Masoretico che invece è arrivato a noi. Ed è per questo dato di fatto (concordato anche dalle nostre pubblicazioni) che il tempo effettivamente trascorso dell'Israele nell'Egitto non era di 430 anni come invece il  il versetto sostiene inequivocabilmente, ma di 215 anni.

Ora prenderemo in considerazione un altro problema cronologico che ci interessa legato alla cronologia che lega Noè con Melchisedec e Gesù stesso. Questa cronologia ci permetterà di capire quando è avvenuto il Diluvio scritturalmente, ma lo vedremo in un prossimo post.



9 commenti:

  1. Gatto di Schroedinger2 novembre 2019 alle ore 21:04

    Caro Kirk, L'opzione numero 2 per quanto improbabile, se rappresentasse la reale dinamica alla base del diluvio non penso avrebbe lasciato in vita neppure i batteri, mentre un impatto massivo delle dimensioni descritte nella 1 avrebbe causato in estinzione di massa con esiti ambientali tuttora presenti. Sarebbe stato un evento della portata pari a quello di Chicxulub (estinzione dinosauri)
    A mio avviso un impatto meteorico minore in oceano (o sottocosta) in grado di portare a fenomeni simili a quelli descritti su scala locale potrebbe essere (sebbene non confermato) l'impatto relativo al Burkle crater o ancora meglio la Middle East Anomaly, il lago da impatto di Umm al Binni, ora nell'entroterra ma anticamente la zona era costiera o mare aperto

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    1. Si si confermo e conosco la tua opinione, tutte le opzioni proposte sono applicabili a certe condizioni fisiche inconoscibili la funzione di trasferimento che va dal pediluvio all'incenerimento del pianeta ha bisogno di un tuning comunque molto sofisticato per ottenere un effetto della portata che avrebbe dovuto avere il diluvio, sai meglio di me che anche un impatto meteoritico non calibrato avrebbe energia sufficiente a slegare le molecole d'acqua che diventerebbero anch'esse un ottimo comburente per incendiare completamente il pianeta

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  2. Capitan_kirk, che rompicapo. Si dice che la guardia del corpo del faraone fosse composta da sardi (della Sardegna. A me risulta che in Sardegna, (sandalia ,ichinusa)ci siano i Domus de janas, note anche Casa delle fate, che hanno più di 5000anni le fanno risalire a circa 3500anni a.e.v. addirittura prima della piramidi Egiziane, e sono intatte, nessuna traccia di alluvione, sono scavate sulla roccia e a una certa altezza da terra.Come la mettiamo?dal momento che risalgono a prima del diluvio, e alla confusione delle lingue, subito dopo il diluvio universale?nella datazione, c'è qualcosa che non va.

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    1. Gatto di Schroedinger3 novembre 2019 alle ore 11:24

      come direbbe Luca Giurato ...con il diluvio della datazione universale c'è qualquadra che non cosa :D

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    2. Si confermo Virgilio anche questa trattazione ha delle debolezze, ma attenzione a non lasciarvi confondere dal tema del Diluvio perchè in effetti in questo studio è un pretesto per sviluppare il tema vero di questo post che è quello di confrontare il testo masoretico utilizzato nella traduzione della Bibbia... ma lo vedremo nel prossimo post.

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  3. Una riflessione che posso fare è che anche se anch'io credo in questo diluvio, non credo perà alla sua portata così universale. (Ovviamente questa è la mia opinione) Penso alla storia di Gerusalemme al suo tempio e quindi al sistema religioso di quell'epoca. Il tutto era un sistema, tanto che Gesù parlando del mondo a cui lui non apparteneva poteva essere un riferimento a quel sistema politico-religioso, a cui si rifiutava di appartenere, non al mondo in generale. Con la distruzione di Gerusalemme finì "un mondo", non semplicemente una città. Mi pare che i romani abbiano distrutto anche il territorio attorno a Gerusalemme tanto che divenne inabitabile. Quindi facendo un discorso d'insieme posso pensare, che come questa città, definita "la gran città" (probabilmente la babilonia profetica) per cui la WTS ha maleinterpretato, poteva rappresentare "il mondo" di allora, una definizione di diluvio potrebbe essere paragonata alla distruzione di una parte abitata della terra, dato che la terra 4 mila anni fa non era estesamente abitata. Curiosa la trattazione su wikipedia: «Numerosi ricercatori sostengono, in accordo con la teoria della catastrofe di Toba, che attorno al 70 000 a.C. l'intera specie umana fu decimata da un terribile cataclisma naturale, che la ridusse a poche migliaia di individui»

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    1. Gatto di Schroedinger3 novembre 2019 alle ore 18:59

      in Genesi è frequentissimo trovare accezioni di "intera terra" assimilabili al paese inteso come nazione o addirittura alla vallata entro cui si svolgeva la narrazione. Il concetto di pianeta non esisteva proprio e il cielo era visto come "accessorio" della terra.
      La varietà di accezioni è più ampia nelle scritture greche, ma prevale largamente quella che intende terra come contesto locale o al limite imperiale.
      "L'orbis terrarium" (oikoumene / Ecumene, che per inciso viene citato anche in Matteo 24:14) ad esempio nella cultura greca del tempo rappresentava il mondo conosciuto e "abitato o percorso dai greci", al di fuori del quale esistevano solo i barbari.
      Polibio cita come l'impero romano fosse riuscita in 53 anni a divenire padrona dell'intero Ecumene.

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  4. Batman anch'io credo nel diluvio,ma non di portata mondiale, naturalmente anche per me è un mio pensiero, se in Sardegna i Domus de janas risalgono dai 5200anni ai 5200anni a.e.v ci porta ad essere contemporanee di Adamo che nel primo caso 3500anni a.e.v Adamo avrebbe avuto 526anni nel secondo caso 3200 anni a.e.v Adamo avrebbe avuto 826anni nel primo caso avrebbe dovuto vivere ancora 404anni nel secondo caso doveva vivere ancora 104anni. Stesso ragionamento è per le piramidi Egiziane.

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  5. Anche questo un interessante post su cui riflettere per quanto riguarda il diluvio, ma se digitate sul tasto di ricerca, sul tema sono stati fatti diversi post.
    Sottolineo che nessuno di questi intende affermare certezze, ma aprire finestre di possibilità.

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Grazie per il commento.