domenica 24 novembre 2019

Da un amico perduto ad un amico ritrovato

Cari fratelli un breve post per trattare l’argomento delle amicizie. Questo come sapete è un tipico tema che affrontano i giovani e che è stato trattato in tanti articoli e capitoli di libri come i “Giovani chiedono”.

Argomento che però diventa stringente nella consapevolezza perché di qualsiasi grado sia è sempre conseguenza e causa allo stesso tempo, di un nuovo modo di relazionarsi con il prossimo. Le amicizie ma direi il senso che viene dato all’amicizia cambia e in modo consistente specialmente per chi ha vissuto la congregazione mantenendo l’alto livello di appartenenza all’organizzazione.

In genere da adulti non si hanno le difficoltà che si hanno da giovani nel cercare nuove relazioni. Molti nella maturità degli anni potrebbero non sentire la mancanza delle tante relazioni che invece si hanno in congregazione e che magari vengono compromesse dalla consapevolezza . Per altri invece potrebbe diventare un problema serio, in tutti i casi la ragione ci dice che non dobbiamo sottovalutare questo fatto.

C’è un capitolo dei “Giovani chiedono” che si intitola “Dovrei allargare la mia cerchia di amicizie”. Il capitolo tratta l’argomento a ragion veduta le congregazioni sono naturalmente gruppi chiusi e così si creano effetti infausti nelle relazioni. I giovani in genere sono pochi e spesso sono condizionati dalle famiglie di provenienza. In tutti i casi i consigli assennati dell’articolo hanno un problema di fondo che non viene mai detto o spiegato in questi articoli. Le relazioni non sono mai per nessuno sotto il suo personale controllo. Tutte le relazioni vengono condizionate invece da classi di appartenenza spirituale dove ognuno viene inserito che gli piaccia oppure no. Esempio se sei un fratello e dopo 10 anni non hai un incarico o un “privilegio” sei sicuramente poco spirituale e quindi inevitabilmente vittima di quella ostracismo debole di chi viene sempre escluso dalle parti e sarà sempre fuori dal cerchio magico dei nominati. Peggio ancora accade se siamo anziani e nella consapevolezza rinunciamo all’incarico, in questo caso tipicamente verranno completamente ostracizzati anche i componenti della famiglia. Se non si tengono conto questi fattori certe decisioni potrebbero seriamente compromettere il matrimonio.

La causa di questi problemi è sempre relativa al modo di vivere l’organizzazione perché gli uomini gli hanno dato il mandato di stabilire sempre chi è come deve avere i privilegi e quindi se può esserci una amicizia profittevole.

In un altro post in futuro vedremo come possiamo rivedere le nostre amicizie nella consapevolezza.

11 commenti:

  1. IL tuo post, Capitano Kirk, evidenzia una scarsa maturità cristiana molto diffusa, sopratutto fra i nominativi. Normalmente il trascorrere del tempo dovrebbe comportare maggiore maturità, ma non è stato così con l'organizzazione dei Testimoni di Geova. Fra i non testimoni ci sono molti che manifestano il frutto dello spirito di Dio e sono buone compagnie. In contrasto all'interno dell'organizzazione dei Testimoni di Geova ci sono persone pessime. Purtroppo l'organizzazione, di fatto, non aiuta a fare una chiara distinzione poiché impone criteri irragionevoli. Per questo nelle congregazioni ci sono persone ingiustamente ghettizzate ed altre tenute in grande considerazione anche se si rivelano tutt'altro che esempi di onestà e correttezza. Per non parlare poi di sì scopre essere un molestatore sessuale o addirittura uno stupratore o pedofilo,'coperto' per preservare 'il buon nome' dell'organizzazione. La Bibbia da chiare indicazioni su come trovare buone compagnie, la WTS, con i fatti, non molto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Mardocheo, non è solo un problema di mautirtà ma della mancanza di scelta libera delle amicizie. Io ho degli amici "del mondo", che sono di gra lunga migliori di quelli che conoscevo dentro la congregazione. Ma, se da un lato, secondo la WTS dovevo stare tranquillo con quelli dentro, dovevo essere sempre sospetto so con quelli di fuori ed evitarli. Questo concetto è quanto mai di parte e non trova alcuna giustificazione. Come dici tu i cosiddetti molestatori o stupratori vengono coperti e nessuno ne sa nulla. Quindi circolano in maniera clandestina nelle congregazioni facendo danni. Mentre fuori da questa organizzazione difficilmente potremmo cascare in tali personaggi. Quindi ritengo che dentro questa associazione si è più in pericolo che fuori. Quelle persone ghettizzate sono quelle che non hanno di che dare, quindi vengono escluse. Contano chi ha soldi e posizione. L'ipocrisia fatta persona. Ciao.

      Elimina
  2. E' vero , anche le nostre amicizie erano condizionate , ad esempio è considerato scorretto fare troppa amicizia con chi studia la bibbia con noi , perché se poi la persona non fa il debito progresso nel tempo stabilito dovremmo tagliare i ponti e al massimo visita velocemente una volta al mese ( ora neanche quelle ) per l'itinerario delle riviste ..
    Ricordo che facevo lo studio ad una signora che aveva diverse problematiche e quindi era lenta nel progresso ma mostrava molto apprezzamento eppure diverse sorelle dicevano : "ma ancora vieni da questa ?"in realtà poi la signora si battezzò e dopo di lei altri tredici familiari ( ora dico purtroppo) hanno messo regole su tutto e non capiscono che ciò è controproducente per l'organizzazione stessa in quanto se io ( grazie ai consigli di mio marito) non avessi agito infischiandosene della direttiva le 14 persone forse sarebbero rimaste dov'erano.... E che dire dei rapporti con compagni di scuola , vicini di casa ecc? .....buoni commenti a tutti

    RispondiElimina
  3. Gatto di Schroedinger24 novembre 2019 alle ore 11:53

    Dopo quasi due decenni all'interno dell'organizzazione conclusi di non avere nessun amico all'interno ad eccezione di mia moglie e quasi 10 anni dopo si è estinto persino il bisogno di averne. Troppa è la distanza nello spazio e nel tempo messa con la consapevolezza. Comunque neppure fuori è stata tutta questa passeggiata di salute.
    Praticamente tutte le amicizie di cui ho avuto osservazione nell'organizzazione hanno mutazioni genetiche di fondo che si trascinano per tutta l'evoluzione del rapporto di amicizia.
    Una di queste è l'impossibilità di arrivare ad un rapporto di fiducia completo e di completa condivisione; c'è sempre in mezzo il filtro ricorsivo e reciproco del giudizio pendente sulle opere e le opinioni dell'altro, filtro le cui metriche non decidi tu ma l'organizzazione.
    Per cui vi è sempre un area grigia se non oscura di vita e di scelte di cui gli amici non si metteranno mai a conoscenza reciproca per evitare i filtri del giudizio impedendo di fatto all'amicizia di diventare più profonda.
    Del resto già il substrato nella quale nascono è già di per se compromesso: diversamente dal "resto del mondo" le persone con cui legare non te le scegli ma l'ambiente le sceglie per te.
    Quello che spesso succede il continuo andirivieni di amicizie che raggiungono la "massima profondità" nel giro di poche settimane e altrettanto rapidamente si volatilizzanno per essere sostituite da nuove.
    Amicizie perlopiù fatte per l'incapacità di gestire il silenzio e per riempire il tempo.
    Ovvio che esisteranno anche nobili eccezioni di cui io non ho avuto la fortuna di assistere e ancora più di parteciparvi, quello che ho avuto modo di vedere è che anche nelle più solide amicizie vi è è una forte componente tossica nei rapporti

    RispondiElimina
  4. L'amicizia, quella vera non abita in queste clausole: «Le relazioni non sono mai per nessuno sotto il suo personale controllo. Tutte le relazioni vengono condizionate invece da classi di appartenenza spirituale dove ognuno viene inserito che gli piaccia oppure no.» Credere che la migliore amicizia si possa avere alla maniera di Davide e Gionatan, perchè al primo posto si metteva Dio, è un fatto che indica la regolamentazione di questo sentimento. Se sei spirituale avrai più amicizie, ma di quelle migliori. Fra i pionieri, pionieri regolari e speciali, o che abbiano almeno privilegi nella congregazione. Io, quando stavo dentro avevo amicizie fugaci, limitate allo stare insieme sporadicamente a cena. Tempo passato fuori dalle quattro mura zero. Va bè, mi si dirà che io sono adulto. Per i ragazzi comunque il problema si associa znche alla spiritualità dei genitori. Quante volte abbiamo sentito: frequentate gente spirituale che potrà esservi d'esempio. Certo, quelli meno spirituali si dovevano evitare... Io definirei tali ragionamenti ipocriti, che con l'amicizia non ci azzeccano niente. Grazie Kirk.

    RispondiElimina
  5. Quella dell'amicizia è un argometo traumatico per me, cresciuto ad essere diffidente, mia mamma recitava: non ti fidare neanche della camicia che indossi, da ragazzo faticavo ad avere amici, da adulto con qualcuno ho avuto un accenno di amicizia ma poi le strade si sono divise e addio amicizia, la consapevolezza ha accentuato ancora di più il "trauma", nella migliore dele ipotesi morirò senza amici! Devo farmene una ragione e come disse qualcuno: solo sei venuto e solo te ne vai! Scusate il pessimismo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gatto di Schroedinger24 novembre 2019 alle ore 14:44

      beh sai Tommaso, quando la peggiore e migliore ipotesi possibile praticamente coincidono, si può solo migliorare.

      Elimina
    2. Coraggio, Tommaso, il mondo è pieno di brave persone. Bisogna conoscerle e ascoltare. Abbiamo tanto da imparare.. E poi, prima o poi, avremo un raduno di consapevoli.

      Elimina
  6. Buona serata a tutti e complimenti per questo post molto sentito e assolutamente realistico.
    Ne ho vissute tante, dal 1978 al 2016, all'interno dell'organizzazione, a partire dai tempi della prima elementare sino a tre anni fa, con vari incarichi importanti tra cui tre anni circa come SM. Confermo, nell'ambiente tdG c'è una marcata suddivisione in clan, determinati da "privilegi", reddito, condizione familiare, aspetto fisico, ecc.
    Non è facile trovare, in congregazione, la propria dimensione e un certo equilibrio esistenziale, il quale passa necessariamnte da una rete sociale che sia soddisfacente. Io ho frequentato assiduamente sia compagnie considerate mature e spirituali, sia fratelli "deboli", sia persone (poco) interessate. Cene, svago, partite di calcio, vacanze, gite in giornata, pic-nic, ritrovi di vario genere... Per sopravvivere sono stato assieme a persone che non sempre gradivo, ma dettagli.
    Ad ogni modo, almeno tra Veneto ed Emilia Romagna, abbiamo già fatto diversi incontri tra consapevoli, e ne faremo ancora.
    Spero un giorno di avere il piacere di conoscere di persona qualcuno di voi.
    In bocca al lupo a tutti e, mi raccomando, awareness mood attivata!

    RispondiElimina
  7. Post realistico, a tal punto che riguardo alle amicizie, dovremmo stare attenti, ai fratelli e sorelle stessi della congregazione che sono considerati con poca spiritualità, che se li frequentassimo, al di fuori del servizio di campo e in sala, potremmo essere considerati poco spirituali noi stessi, e essere contagiati da loro, a loro ci penseranno gli anziani, con le visite (cosidette dette pastorali),se questo si applica anche ai membri della congregazione, quelli del mondo sono da evitare, altrimenti ci troviamo a essere nemici di Dio. Ma Gesù mangiava con i peccatori, gli apostoli e i discepoli quando predicavano non dovevano portare mangiare o altro, ed entrare nelle case di coloro che li invitavano ad entrare. Gli apostoli e i discepoli, vivevano d'aria e d'amore?È chiaro che si deve fare una scelta delle amicizie. E certamente non sceglierei un amico che è un ladro, un ubriacone, etc etc etc, e che volesse che fossi come lui. Il mondo è pieno di persone, che non sono come vengono descritte dalla WTS e il CD. Coraggio Tommaso purtroppo non sei il solo. Sono d'accordo con ciò che è stato scritto e commentano.

    RispondiElimina
  8. Post triste Capitano.
    Trent'anni fa, pur non comprendendo appieno di cosa si trattasse,
    presi consapevolezza di non poter avere un' amicizia sincera all'interno della congregazione. Con il tempo, ho maturato l'amara convinzione che là dentro, la sincerità non è apprezzata.
    Sarò troppo cinico, ma vedo che non sono solo.

    La forma è tutto. La meritocrazia è l'imperativo.
    Non esistono parenti, situazioni, sentimenti o dubbi che possano giustificarti.
    Potrai essere il fratello più disponibile ed empatico della terra, ma verrai identificato sempre da quanto produci.
    E l'opinione generalizzata che la congregazione ha di te, può essere addirittura un metro di giudizio degli anziani.
    Eppure Gesù eliminò la legge in virtù dell'amore.
    In quel famoso sermone, Gesù non chiese niente a quelle migliaia di persone presenti. Anzi, li sfamò.
    Purtroppo, da Rutherford a oggi, la preoccupazione più grande non è se stai vivendo la Verità, ma se stai procedendo spalla a spalla con l'organizzazione.

    Un saluto,
    JWTruman

    RispondiElimina

Grazie per il commento.