Ricevo e pubblico...
Cari fratelli,
ho sentito che sul forum OT si utilizza la figura retorica lanciata più di un anno fa dal fraticello, condensata nell' affermazione “ho pagato il biglietto, quindi resto sino alla fine dello spettacolo”. Questo ovviamente in relazione all'uscire o meno dall'organizzazione retta dalla WTS.
Volevo aggiungere alcune brevi osservazioni.
Converrete con me che le metafore, le similitudini, le analogie di per se sono esplicative d'una tesi non esaustive. Ovvero spiegano ma non danno ragioni o prove. Quindi con tale premessa voglio aggiungere una metafora relativa allo stare o meno all'interno di una organizzazione.
La Crociera.
Sicuramente la vita è un viaggio, e molti di noi debbono ammettere che la WTS ha imbarcato 8+ milioni di croceristi promettendo di portarli ad un meraviglioso paradiso, un po' come le varie navi di lusso transoceaniche promettono di arrivare ai paradisi degli atolli corallini.
Il biglietto è costato caro, come ogni crociera di lusso che si rispetti. Ma la nave sembra solida, ben fatta e una volta a bordo tutto è sfavillante, il personale amorevole e gentile, pronto ad ogni tua evenienza. Spende volentieri il tempo con te per illustrarti non solo le amenità del vascello,ma ti mostra anche le meraviglie della meta paradisiaca.
All'interno ci sono saune, piscine, campi da sport vari. Cinema, tanto cinema, dove puoi ammirare i luoghi di destinazione, e sei intrattenuto dai comandanti e dagli ufficiali che bonariamente a cadenze regolari ti ammaniscono via schermo, le iperboli della nave più famosa del mondo. Inoltre ti dicono che sono giornalmente in contatto con il Grande Armatore che ha creato questa stupenda nave, unica appunto in confronto alle altre bagnarole, e che il Grande Armatore segue personalmente la rotta per la paradisiaca destinazione.
Il tempo passa in fretta, ogni tanto ti avvertono che causa tempeste, fortunali o piccoli guasti, ci vorrà più tempo del previsto per arrivare a destinazione. All'inizio non ci dai peso, ma dopo un poco noti una cosa: tutto quello che vedi è filtrato, ovvero vedi monitor, schermi, mappe ma ti accorgi che neanche in cabina hai oblò, insomma non sei mai all'esterno, sempre all'interno, in spazi seppur enormi e pieni di croceristi ma pur sempre chiusi. Anche nella sala ristorante e nella piscina doppia olimpionica e nei campi da tennis quello che ti sembrava una grande vetrata ti accorgi che è un maxischermo enorme che proietta un paesaggio marino.
Un poco agitato ma incuriosito cominci a chiedere spiegazioni agli assistenti che ti rassicurano che tutto va bene, che non c'è nulla da preoccuparsi, che è l'ultima tecnologia, che solo questa nave ha. Alla tua insistenza di uscire sul ponte ti dicono che per questioni di sicurezza tale area è off limits proprio per comando degli ufficiali e del comandante che ubbidisce alle regole del Grande Armatore.
Un poco abbattuto ti cominci a confidare con altri croceristi che inevitabilmente ti dicono e ribadiscono sempre lo stesso concetto: “Goditi lo spettacolo, goditi la crociera, hai pagato il biglietto!”.
Finché non incontri un'altro crocerista che ha fatto lo stesso tuo percorso con gli stessi risultati. Stai finalmente capendo che non sei solo, non sei pazzo. Qualcosa non va. Allora in accordo con il Crocerista Consapevole decidete nottetempo di salire sul ponte. Osservando la mappa della nave notate alcune zone non mappate e quindi non accessibili ai Croceristi. Decidete di provare quella stessa notte quelle zone. Dopo un paio di tentativi falliti, scoprite la via d'accesso all'esterno e decidete di salirci.
Una volta fuori vi bastano pochi secondi per capire che non state andando verso un paradiso di nessuna sorta.
Non siete mai partiti. La nave è ancora attraccata al porto di partenza. La sensazione della navigazione era il semplice sciabordio dei flutti sulla banchina. Per forza era la nave più silenziosa al mondo. I motori erano spenti, o forse non vi sono mai stati. Che fate? Rientrate o scendete? In fin dei conti avete pagato il biglietto, non è vero?
Un fratello
Paragonando le forme di adorazione a navi anziche monti o citta.. forse si comprende meglio il senso delle parole di Cristo.
RispondiEliminaFinora abbiamo pensato che per la salvezza era necessario stare dentro o fuori un recinto, una nave, un monte.. il punto non è dove ci troviamo ma come.
Giovanni 4:20 I nostri padri hanno adorato Dio sopra questa nave e voi dite che è il Titanic il luogo in cui bisogna adorare». 21 Gesù le dice: «Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questa nave, né sul Titanic adorerete il Padre. 22 Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23 Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. 24 Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità.
ciao sus, bentornato
Eliminadalla agenzia mi farei risarcire il restante del biglietto, saluterei tutti e mi farei una vacanza vera per riprendermi, già,era solo una specie di truman show ....senza risarcimenti se non la tua volontà di reinnamorarti della vita.
...e magari incontrerei ".... un'altro crocerista che ha fatto lo stesso tuo percorso con gli stessi risultati. Stai finalmente capendo che non sei solo, non sei pazzo. Qualcosa non va. "... e parleremmo di come riprenderci dalla brutta esperienza.
Perchè la VERITA'fa bene alla vita.
Una breve considerazione sul commento di Barnaba e sulle parole di Gesù.
Elimina“Finora abbiamo pensato che per la salvezza era necessario stare dentro o fuori un recinto, una nave, un monte.. il punto non è dove ci troviamo ma come.”
Credo questa frase sia corretta, a condizione che le diamo lo stesso significato che Gesù aveva in mente quando parlò con la samaritana al pozzo, altrimenti si crea un inevitabile corto circuito.
Cosa intendeva dire Gesù in Giovanni capitolo 4 e come possiamo saperlo?
Riprendiamo le frasi chiave dei versetti 21 e 23: Gesù le disse: “Credimi, donna: L’ora viene in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre.”
“Tuttavia, l’ora viene, ed è questa, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre con spirito e verità, poiché, veramente, il Padre cerca tali adoratori.”
Tre possibili interpretazioni di ciò che Gesù intendeva dire:
- Che semplicemente il luogo non importa, solo importa il modo in cui si adora;
- Che si sarebbe potuto adorare Dio sia in una città samaritana, sia nella città di Gerusalemme purché nel modo corretto;
- Che né all’interno del tempio del monte Gherizim, né all’interno del tempio di Gerusalemme si sarebbe potuto adorare Dio nel modo corretto, ma che vi sarebbe stato un modo alternativo, non complementare, quello illustrato e introdotto dallo stesso Gesù.
Esaminando il contesto, si può notare come la samaritana aveva posto un quesito che traeva la sua origine dalla rivalità etnica far giudei e samaritani (vers. 9), ma soprattutto dalla rivalità religiosa fra i due popoli (vers. 20). I samaritani adoravano sul monte Gherizim dove avevano costruito una copia approssimativa del tempio di Gerusalemme e consideravano il tempio di Gherizim e quello di Gerusalemme assolutamente incompatibili fra loro e quindi come luoghi alternativi di adorazione. La domanda della samaritana non si limitava perciò semplicemente al luogo in cui adorare, quale città o quale nazione, ma riguardava il tempio, quindi la natura stessa dell’adorazione che lì vi si rendeva.
Per questo Gesù non disse genericamente “Il luogo di adorazione non importa, importa solo il modo di adorare”, oppure “Potrete adorare Dio sia sul monte Gherizim, sia a Gerusalemme, purché lo facciate in spirito e verità”.
Gesù usò, come tradotto in greco, la doppia negazione (oute), riferendosi sia al monte Gherizim che a Gerusalemme. Per questo credo che il significato da attribuire alle parole di Gesù sia rispecchiato dalla terza opzione, non dalla prima, né dalla seconda.
L’acqua offerta da Gesù era alternativa a qualsiasi tipo di acqua offerta in precedenza (vers. 13,14). Benché Gesù riconoscesse che la salvezza aveva avuto origine dai giudei (vers. 22), il versetto 23 è introdotto dal greco “ala” che indica un cambio o un’alternativa rispetto a quanto espresso in precedenza.
Il concetto quindi non è: bevete l’acqua che volete purché lo facciate nel modo giusto. Il messaggio di Gesù è: rinunciate a qualsiasi acqua stiate bevendo, per bere dell’acqua che io vi do, che è diversa nella sua natura.
L’illustrazione proposta in Giovanni capitolo 10 conferma che questo era il concetto che Gesù aveva in mente.
Giovanni 10:3-5
“A questi apre il portiere, e le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le proprie pecore per nome e le conduce fuori. Quando ha condotto fuori tutte le proprie, va davanti a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. Esse non seguiranno affatto un estraneo ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei”.
A questo punto qualcuno potrebbe afferrarsi al concetto di “PIMO” (physically in, mentally out) e dire che si può essere mentalmente e spiritualmente fuori, pur stando fisicamente dentro ad un ovile al cui interno si ascoltano costantemente voci contrarie a quella del vero pastore. Lascio su questo ad ognuno le considerazioni del caso, ma visto che si è menzionato sul blog lo psicologo Scardovelli, cerco di riassumere il suo punto di vista su ciò che significa ricercare la verità.
EliminaLa ricerca della verità è un percorso che ci porta nel tempo a distinguere il vero dal falso.
Riusciamo a camminare in questo percorso solo se siamo autentici, onesti con noi stessi e vinciamo la paura che altrimenti finisce per dominarci.
Tre modi di reagire alla paura non fanno altro altro che rafforzarla: rimandare, fare in modo che altri decidano al posto nostro, pensare che possiamo controllarla e gestirla. Affrontare a viso aperto la paura è l’unico modo per superarla.
Un abbraccio a tutti.
Il problema grande e' che nel nostro viaggio il biglietto non è rimborsabile.
EliminaAbbiamo scelto noi il viaggio è l'agenzia che c'è lo ha proposto,e' troppo facile dire scusatemi mi sono sbagliato fatemi scendere e rimborsatemi.
Io mi accontento anche solo di scendere,di sentirmi libero di scendere,se è possibile.
Veramente illuminante il post c'è molto da riflettere, e da prendere una decisione in merito in quanto il tempo passa e la vita sfiorisce, e poi con la vecchiaia sorgono i rammarichi riflettiamo!!! .
EliminaBentornato Sus (anche se hai pubblicato per contoterzi) per me sei sempre benvenuto caro fratellone!
RispondiEliminaLa tua metafora, secondo me assomiglia terribilmente a un film che ho già citato in un mio precedente commento "The Truman show" (mi ha anticipato Hope)
Vi trascrivo alcuni appunti personali che scrissi circa 20 anni fa (quando forse nacque la mia protoconsapevolezza)
Film significativi -
☆Balla con i lupi: È possibile andare oltre idee preconcette.
☆Forest Gamp: Avvolte nella vita corriamo per raggiungere obbiettivi, che con il tempo si rivelano completamente sensa senso.
☆The Truman show: Come possiamo essere condizionati, e come rendersene conto può essere liberatorio.
Provate a leggere la trama di "The Truman show" su Wikipedia e ditemi se non è un film profetico per la consapevolezza.
Ora come consapevoli siamo entrati a contatto con la realtà delle cose, come gestire questa realtà? Questo è il nostro 'problema'! Non tutti siamo uguali, ne reagiamo tutti allo stesso modo. Solo per fare un esempio ci sono consapevoli che mettono in dubbio la 'genuinità' della Bibbia, dei Vangeli, della stessa natura divina di Gesù! E noi da questa parte non siamo d'accordo! Ma è pur una reazione più che normale diventare super scettici, forse diversa dalla mia o la tua, ma del tutto comprensibile!
Quindi il 'problema" (se problema si vuol definire) della consapevolezza risiede nella nostra reazione:
● Dentro:col/corpo/dentro/con/la/testa/fuori (PIMO)
● Moderata:stiamo/a/vedere/che/succede,
● Repulsiva:le/religioni/l'oppio/dei/popoli
● Innovativa:torniamo/al/modello/originale
● Riformatrice:fuori/i/vaccari
● Profetica:torniamo/a/capire/le/profezie
● Stanca:lasciatemi/in/pace/e/fatemi/vivere/quel/po'/che/mi/resta
● Arrabbiata:sputate/in/faccia/a/questi/mascalzoni
Mi è sfuggita qualche reazione?
È vero che bisogna gestire la paura ma è pur un sentimento con cui devi fare i conti! E non tutti siamo per citare un'altro film "Braveheart".
Caro Tommaso, hai ragione gestire tutto non è facile, specialmente la paura, per questo ognuno deve farsi carico delle proprie decisioni; l’importante è cercare di definire le cose nel modo giusto per distinguere il più possibile il vero dal falso e avere dei punti di riferimento autentici su cui basare le proprie decisioni.
RispondiEliminaLa tua lista mi sembra abbastanza completa, solo modificherei leggermente la categoria dei punti 2 e 4 in questo modo:
2 - Attendista: stiamo a vedere che succede
4 - Ricostituente: torniamo al modello originale
Personalmente credo che un buon ricostituente è quello di cui ci sarebbe bisogno.... :-)
Ben tornato SUS ti vedo in gran spolvero ;D ;D
RispondiEliminaDesidero far notare ovviamente che nella vita le opinioni cambiano si evolvono è giusto che sia così come disse un fratello nel forum solo gli stupidi non cambiano mai idea. Ovviamente deve esserci anche la percezione che si è cambiata opinione altrimenti si continua con il cortocircuito mentale e ripetiamo i soliti errori. Il rischio è quello di vivere uscendo continuamente dalla passerella e se vi piacciono i film allora andate a vedere "Rincomincio da capo" (1993 Ramis).
Rimanendo nel tema uscire/rimanere/entrare mi preme sottolineare anche che la metafora passerella è leggermente impropria perchè non lo è mai io di scivoli non ne conosco e se esistono davvero mi chiedo a questo punto a cosa serve Osservatore Teocratico.
Per quanto riguarda Giovanni 4:21 anche in questo caso si deve contestualizzare il versetto altrimenti si rischiano interpretazioni che si tengono su con gli elastici. Come giustamente avete notato è abbastanza chiaro che Gesù voleva identificare un nuovo tipo di spiritualità. Come adoravano Dio? Tutti indistintamente lo facevano in un unico modo e cioè raggiungendo un luogo definito e destinato all'adorazione. I Samaratiani continuavano ad associare l'adorazione al luogo nonstante il tempio sul monte Gherzim con molta probabilità fosse distrutto gia da più di un secolo. Continuavano ad andare sul monte perchè solo li era possibile fare l'atto di adorazione accettata da Dio. Ma lo stesso errore se così lo vogliamo chiamare lo facevano anche i Giudei con il tempio di Gerusalmme. Una delle rivoluzioni cristiane è quella che viene descritta da Gesù nel versetto confermata in Matteo 18:18,20 ed è stata proprio quella di rompere il legami che associavano un luogo di adorazione con l'adorazione stessa. La prova è stata data dallo spirito santo itercedeva direttamente sulle persone la dove risiedevano ad esempio alla pentecoste i 120 apostoli furono unti in una casa privata.
Molto interessante la suddivisione dei consapevoli in varie tipologie, trovo positivo questo movimento di idee e credo possano servire a rompere gli schemi mentali che ciascuno si è fatto nel tempo.
RispondiEliminaCredo che tutte queste pressioni creeranno nel tempo qualcosa, come è già accaduto al tempo della riforma protestante.
Lutero non aveva intenzione di creare una scissione, parti con una protesta atta a riformare la chiesa cattolica, ma i tempi erano maturi, grazie anche al lavoro svolto da consapevoli che lo avevano preceduto.
Essi avevano già posto le basi, pagando anche con la vita il loro essere fuori dal credo cattolico. (Molti PIMO anche allora)
Molti lottarono per tradurre e divulgare le scritture tra la popolazione, lo fecero di nascosto, oppure apertamente.
Lutero fu l'uomo giusto al tempo giusto e una volta constatato che la chiesa si rifiutava di prendere in considerazione le riforme fu costretto a creare una scissione. Non fu certo una cosa indolore, ebbe successo perché i principi tedeschi lo appoggiarono, in realtà c'erano dietro anche ben altri interessi e nel tempo anche la chiesa protestante venne meno.
Il cristianesimo è un continuo rimescolio di grano e zizzanie.
Ricostituire il cristianesimo primitivo richiede che i tempi siano maturi e che ci siano gli uomini giusti, ma l'entropia delle cose farebbe presto il suo corso.
Le pressioni esterne ed interne in seno ai testimoni di Geova stanno aumentando, la fine che non arriva, i continui cambiamenti dottrinali, i governi che cominciano a indagare su procedure discutibili che ledono la libertà dell'individuo o non sono adeguate a proteggere le vittime di abusi, la mancanza di trasparenza finanziaria.. la storia si ripete..
In tutto questo rimescolio è importante che ciascuno di noi non perda la fede e continui a trovare il modo di adorare con spirito e verità.
Ecco una scrittura incoraggiante, non arrendetevi, continuate a cercare, bussare, chiedere!
EliminaEbrei 3: 12 Badate, fratelli, che non sorga in alcuno di voi un cuore malvagio privo di fede* che si allontani* dall’Iddio vivente;+ 13 ma continuate ad esortarvi+ gli uni gli altri ogni giorno, finché può chiamarsi “Oggi”,+ affinché nessuno di voi sia indurito dal potere ingannatore*+ del peccato.14 Poiché noi diveniamo effettivamente partecipi del Cristo+ solo se manteniamo salda sino alla fine* la fiducia che avemmo nel principio,+
Secondo voi che intendeva dire Paolo con " finché può chiamarsi oggi"?
EliminaIn Ebrei 3:13 Paolo cita Salmo 95:7 (attribuito a Mosè) l’espressione “oggi” assumeva per quei cristiani ebrei un senso relativo, un oggi durato diversi secoli, e tuttavia sembrava ancora non avessero imparato la lezione! Una traduzione alternativa è la seguente (TILC): “Piuttosto incoraggiatevi a vicenda, ogni giorno, per tutto il tempo che dura questo lungo oggi di cui parla la Bibbia …”
EliminaUna traduzione moderna potrebbe essere: “l’incoraggiamento motivato dall’amore non ha un timer”
L'autore della lettera agli ebrei fa un ragionamento basato sul presente (i cristiani del primo secolo) e il momento in cui gli israeliti si trovarono di fronte alla terra promessa dopo aver attraversato il deserto.
EliminaIl paragone voleva dimostrare che, dopo aver tanto perseverato, c'era ancora il pericolo di venir meno, proprio quando si era così vicini al premio.
L'oggi è il presente. Per Israele era il momento in cui dovevano affrontare i Cananei, per i primi cristiani probabilmente la distruzione del sistema giudaico, quale sarà il nostro "oggi"?
Non mi sembra che Paolo faccia riferimento ad un SECONDO OGGI!!!
EliminaNon credo Paolo sapesse che saremmo arrivati ai nostri giorni. L'ammonimento a non venir meno e il paragone pensi perda quindi validità?
EliminaQual è il tuo pensiero sul passo biblico?
Avendo pagato il biglietto avendo già una certa consapevolezza il mio percorso è stato più travagliato: però, se ho ben compreso, molti che seguono questo blog, pur avendo un sano spirito critico non volto a distruggere ma a edificare, credono ancora nella Bibbia.
RispondiEliminaNon volendomi soffermare sui dettagli dottrinali e scritturali che potrebbero essere messi in discussione, mi chiedo quale sarebbe per alcuni di voi la scelta da fare: una riforma dall'interno dell'intera organizzazione, partendo dal Corpo Direttivo (pur essendo noi in Italia), o uscire dalla verità ed associarsi ad altri gruppi, piccoli o grandi?
Caro Faust,
EliminaUna riforma non credo sia possibile, ovvero, anche se avvenisse non risolverebbe granché. Piuttosto sto imparando che possiamo riformarci noi personalmente.
Dobbiamo disintossicare la mente dal concetto di recinto/organizzazione di Geova per la salvezza.
Dio ha un popolo che lo adora con spirito e verità, sono tutti quei cristiani sinceri che fanno il possibile per adempiere i due più grandi comandamenti che Gesù ci ha dato. "Il resto", come disse Pieraccioni, "fa volume".