sabato 27 aprile 2019

Obscured by Cloud 2

Risultati immagini per obscured by cloudsSabbia a perdita d'occhio, tra le ultime colline e il mare - il mare - nell'aria fredda di un pomeriggio passato, e benedetto dal vento che sempre soffia da nord
(Oceano Mare - Baricco)


Zaccaria 14:13 “Quel giorno, per opera di Geova, ci sarà grande confusione fra loro; ciascuno afferrerà la mano del suo amico, e alzerà la propria mano contro quella del suo amico


Oscurati dalle nuvole significa essere oscurati dall'inconsistenza dal quasi nulla, dall'impalpabile natura delle parole che si materializza in vacue emozioni che esistono nel battito di ciglia. Anche la verità viene oscurata dal rumore dei dettagli delle precisazioni dalle contestualizzazioni, dal vero più vero.

In questa nuvola di interlocuzioni e di espressioni esemplificative si accumulano e si sovrappongono ai fatti come pennellate di acquarello nella tavolozza delle emozioni. 

Iniziava così il nostro pranzo per altro molto gradevole, ma quel ambiente attraente che ci circondava sino a poco prima non esisteva più nulla se non il vivido ricordo. Le nuvole dense e intense lo resero cupo e tempestoso.

Le idee sono metereopatiche si sviluppano a seconda delle stagioni, d'estate sono più brillanti e leggere, d'inverno più tristi e pesanti. Ma è proprio li nei cambi di stagione che prendono consistenza e diventano concrete. Esattamente come le nuvole di quella lontana giornata di Settembre del 1988 il vento spinse qualche dirigente della LeMonnier scrivere alla sede locale italiana della WatchTower. Ma prima volevo fare una piccola premessa.

I dizionari enciclopedici sono il frutto di ricerche estenuanti ed estremamente faticose. Per capire un po' il senso di questo lavoro c'è un recente film "il professore e il pazzo" che ha come ambiente della vicenda la redazione di quello che viene reputato il più importante dizionario enciclopedico mondiale l'Oxford Dictionary. Per completare la stesura ci sono voluti quasi 50 anni e che in un certo senso ci aiutano a comprendere l'immane lavoro che è stato necessario per la redazione della pubblicazione. Il lavoro che c'è dietro ad ogni singolo e semplice termine necessita di dedizione, capacità, forza d'animo che non sono usuali.


 


Ma non solo, l'autorevolezza accademica non risparmia dalle critiche incrociate che i vari atenei dispensano, specialmente quando vengono fatte opere che devono essere utilizzate come riferimento a tutti gli studi linguistici successivi. Le persone coinvolte in un progetto enciclopedico, sono oggetto di continue verifiche e pressioni legate alla presenza di errori anche le numerose trappole linguistiche legate ad ogni termine. Se questo lavoro dovesse essere condizionate dall'ideologia chissà che danno antropologico farebbe.

Ma veniamo alla nostra storia, qualche autore vicino alla dirigenza della LeMonnier aveva letto questo piccolo brano che compariva nel libro "Ragioniamo con le scritture" redatto agli inzi degli anni 80, dove all'epoca si leggeva:



"Che dire dello strumento usato per mettere a morte il Figlio di Dio? È interessante che la Bibbia usa anche il termine xỳlon per identificare lo strumento usato. Il Dizionario illustrato greco-italiano di Liddell e Scott ne dà questa definizione: “Legno tagliato e pronto per l’uso, sia legna da ardere, sia legname da costruzione, ... pezzo di legno, tronco, trave, palo, . . . bastone, clava, randello, ... asse o trave a cui erano legati i malfattori" (Le Monnier, 1975, p. 875) 



Questa citazione, per la LeMonnier, era inopportuna e profondamente scorretta. Scrissero quindi alla locale Betel italiana chiedendo spiegazioni a riguardo. Il contenuto della lettera per quanto ci è dato sapere era questo.



Casa Editrice - FELICE LE MONNIER

Casella Postale 202 - 50100 FIRENZE



Spett.le

Congregazione Cristiana

dei Testimoni di Geova

Via della Bufalotta, 1281

00138 ROMA



23 settembre 1988


Egregi signori,
con vivo disappunto rileviamo, a pag. 85 della Vostra pubblicazione "Ragioniamo facendo uso delle Scritture", una citazione tratta dal nostro dizionario greco Liddell-Scott.
Tale citazione appare artatamente tagliata, sopprimendo il termine "la Croce", riportato fra le accezioni possibili, al fine di sostenere, con l'autorevolezza del nostro nome e del nostro, assai apprezzato, dizionario, una Vostra tesi teologica.
Ora, mentre riteniamo tutte le tesi in materia religiosa degne di rispetto, giudichiamo assai scorretto, oltre che gravemente lesivo della nostra reputazione scientifica, il Vostro modo di agire. Infatti, di fronte ad una pluralità di accezioni, diffuse e considerate accettabili, il nostro dizionario le riporta, correttamente, tutte, lasciando ai filologi di discutere la pertinenza di ciascuna rispetto ai diversi contesti storici e testuali.
La Vostra citazione amputata ci fa, da un lato, apparire come sostenitori di una tesi teologica che, francamente, ci vede del tutto estranei e disinteressati, dato che lo scopo scientifico e didattico di un dizionario è tutt'altro. E, d'altra parte, la medesima amputazione ci fa falsamente apparire sul piano lessicografico, che a noi interessa e che ci riguarda, come incompleti e carenti.
Siamo certi che vorrete con la massima tempestività ovviare al danno provocato alla nostra immagine e al nostro buon nome, pubblicando sulla Vostra stampa, con la dovuta evidenza tipografica, una non equivoca dichiarazione riparatoria.
Restiamo in attesa di una, cortesemente sollecita, comunicazione al riguardo da parte vostra.
Con distinti saluti 



Il tono concitato della lettera lascia più di una perplessità perché la prima constatazione ovvia che facciamo è che il libro Ragioniamo non ha tutta questa capacità di "sputtanare" la LeMonier. L'omissis del termine su una citazione fatta in un manualetto per predicatori della domenica pure ideologico mi pare che sia allineato al ciò che è ovvio. Anche per chi ha particolare piacere nel vedere l'organizzazione messa alla berlina con eventi di questo tipo sarebbe stato meglio, che ne so, se questa contestazione avesse avuto seguito ad un articolo della Torre di Guardia. Già esigere dalle nostre pubblicazioni rigore accademico è una cosa che fa sorridere, ma dal libro Ragioniamo che è un po il bignami del predicatore che non sa quello in cui crede, ci sembra un inutile accanimento terapeutico. Il dizionario Lidell Scott e la LeMonnier potrebbe pretendere questo integralismo da studi equipollenti e non da libretti che con molta probabilità, se lo andiamo a sviscerare davvero in profondità, potrebbe avere ben altri problemi.


Io immagino la telefonata alla Betel di NewYork il fratello dall'altro capo ha sicuramente risposto "LeMonnier? Whats LeMonnier?". La risposta della Betel italiana avvenne sintomaticamente, quasi un mese dopo. La lettera spedita fu questa.


CONGREGAZIONE DEI TESTIMONI DI GEOVA

via della Bufalotta, 1281 - 00138 ROMA - ITALIA


19 ottobre 1988

Spett.le
Casa Editrice FELICE LE MONNIER
Casella Postale 202
50100 FIRENZE

Ci riferiamo alla Vostra del 23 settembre 1988 con la quale deplorate presunte nostre incompletezze e scorrettezze nella citazione tratta dalla voce «xylon» del Vostro Dizionario greco Liddell-Scott.
In proposito teniamo a sottolineare quanto segue.
Qualsiasi autore faccia riferimento alle definizioni di un dizionario segue la costante e corretta prassi di citare una o più accezioni che si uniformano all'argomento trattato, senza avere l'obbligo di citarle tutte, anche quelle estranee al concetto esposto, solo per non essere tacciato di scorrettezza.
La Vostra asserzione che la nostra non completa citazione Vi fa apparire «sostenitori di una tesi teologica» a Voi del tutto estranea o carenti sul piano lessicografico è del tutto priva di argomenti di rilievo, considerato che la nostra citazione stessa contiene, per tre volte, i punti di sospensione che, secondo la comune prassi, evidenziano chiaramente per il lettore che il testo è citato soltanto in alcune parti.
Sotto il profilo giuridico la nostra pubblicazione «Ragioniamo facendo uso delle Scritture» contiene tutti i dati richiesti dagli artt. 65 e 70 della legge 22.4.1941 n. 663 per identificare il vostro dizionario. Né la nostra citazione, ai sensi dell'art. 8 della legge 8.2.1948 n. 47, così come sostituito dall'art. 42 della legge 5.8.1981 n. 416, è contraria a verità in quanto riporta con precisione le parti citate dal Dizionario.
«Ragioniamo Facendo uso delle Scritture» non cita diverse parti delle numerose accezioni della voce «xylon» (I, II, II/2 per intero, II/3, II/4 per intero, III per intero). Peraltro l'omissione da Voi lamentata riguarda soltanto l'accezione II/3 che omette il brano «la Croce, NT», il cui contenuto, di natura evidentemente interpretativa, non può contrastare i vari significati lessicografici da noi citati. A parte le suddette considerazioni, non siamo contrari alla pubblicazione del testo completo della voce «xylon» in un prossimo numero di un nostro periodico.
Inoltre, nel caso di una ristampa del nostro libro, che peraltro non è destinato alla pubblica diffusione, ma riservato per lo più ai nostri associati, non abbiamo nessuna difficoltà a eliminare la citazione del Vostro Dizionario e a sostituirla con brani tratti da altre fonti autorevoli perlomeno quanto la Vostra pubblicazione. Se desiderate tale sostituzione, potete comunicarcelo.
È stata per noi una spiacevole sorpresa constatare che la mancanza di obiettività della Vostra comunicazione non corrisponde all'opinione che avevamo della Vostra Casa. Evidentemente non vi è interessato che centinaia di Vostri Dizionari siano stati acquistati dalle oltre 2.500 nostre Comunità, ognuna delle quali dispone di una biblioteca.
A volte cedere alle pressioni esterne danneggia i propri interessi.
Con i più distinti saluti.

Il Presidente- Valter Farneti


Ci sono due aspetti importanti. Come avete notato dal post precedente, questo scambio di lettere è entrato nell'immaginario del web tanto che sono comparsi i riferimenti anche all'interno di pagine di Wikipedia relativi all'argomento. Siti blog forum hanno dato ampio risalto e clamore a questo scambio epistolare con forti critiche rivolte più che altro all'organizzazione. Molte critiche interne erano rivolte all'allora presidente, noi lasciamo ai posteri le sentenze anche perchè, facciamo fatica a dare giudizi sul merito della questione. Per quello che riguarda la natura della lettera, non abbiamo motivo di pensare che questa sia la risposta del presidente, ma sia in realtà una lettera di ufficio redatta solo dopo che sono state interpellate le persone interessate e quindi gli autori, (magari americani) che avevano utilizzato la citazione nel libricino in questione. La risposta avvenuta un mese dopo ci fa pensare qualcosa che ci sia voluto un po' di tempo per gestirla. 
Che tipo di interesse editoriale poteva avere il presidente della Betel italiana, per un libricino interno che viene pubblicato su scala mondiale ma ad uso e consumo esclusivo della fratellanza?   
Ammesso che la citazione specifica sia stata fatta con scopo ingannevole che responsabilità poteva avere il presidente? Come poteva anche conoscere le motivazioni per quella scelta di omettere la terza voce della Liddel e Scott se qualcuno non gliela spiegava? 


Il finale della risposta è un po' infelice,  magari causato da qualcuno che riteneva pretestuose le recriminazioni per una omissione sul terzo livello dal significato principale. 
Si potrebbe dire che sia stata una sorpresa per la WT essere implicati in una vicenda glottologica di diacronia e sincronia del termine stauros ed è probabile che forse proprio nell'occasione ne abbiano compreso i termini. Sembrano stupiti perché la  LeMonnier non si rendeva conto di essere composta da persone del mondo che per definizione sono, corruttibili e vendibili un po' come era successo con l'amico Introvigne proprio in quel periodo. 

La LeMonnier fece seguito giustamente scrivendo questa piccata lettera in risposta:


Casa Editrice - FELICE LE MONNIER

Casella Postale 202 - 50100 FIRENZE



Spett.le

Congregazione Cristiana

dei Tesimoni di Geova

Via della Bufalotta, 1281
00138 ROMA

26 ottobre 1988

Egregio Signor Farneti,

chiunque minimamente conosca la nostra attività sa che nutriamo il massimo rispetto per tutte le concezioni religiose, cristiane e non cristiane. Inoltre, in quanto istituzione culturale, oltre che impresa, crediamo fermamente alla tolleranza reciproca, al confronto delle posizioni, al dialogo così come alla civile espressione del dissenso.
Una felice situazione economica (che Dio la conservi!) ci rende, inoltre poco sensibili alle questioni di interesse se contrastanti con le ragioni della nostra libertà intellettuale. In altre parole, non siamo in vendita contro un acquisto di copie. Ne consegue che la Vostra cortese preferenza, sinora dimostrata, per l'acquisto del Liddell-Scott non è atta a mutare un modo di pensare che tutti gli studiosi, degni di questo nome, considerano corretto. Secondo tale impostazione, è lecito citare il pensiero altrui con tutte quelle omissioni che non ne alterano la sostanza, che non portano a significati diversi o, peggio, contrari. La frase «Caio non è un criminale» non si può citare nella forma: «Caio (...) è un criminale». Ora, grosso modo, questo è stato fatto dalla Vostra pubblicazione, che svolgeva il seguente ragionamento: Cristo fu appeso ad una trave e non a una croce, infatti «xylon» significa trave e non croce, come conferma anche il Liddell-Scott. (Segue la citazione incompleta, da cui è stata tolta proprio l'accezione «la Croce, NT»).
Ora, né questa Casa Editrice né Liddell, Scott e collaboratori avevano la minima intenzione di prendere posizione su una questione che, oltretutto non è lessicografica ma teologica; tanto è vero che hanno riportato parecchie accezioni (trave e croce, ma anche legno, bastone, gogna, tavolo o banco ecc.) ognuna con la propria fonte. Sopprimere una di tali accezioni per poi dire che non esiste, ci pare un modo piuttosto malizioso di sostenere la Vostra tesi, per altri versi rispettabilissima.
La invitiamo pertanto a ripristinare l'integrità della citazione, anche perché, contrariamente a ciò che Lei afferma, il riportare per intero e non amputato un passo non ci pare proprio nocivo per l'obiettività ne segno di soggezioni a pressioni esterne.
Restiamo in attesa di una, cortesemente sollecita, comunicazione al riguardo da parte vostra.

Con distinti saluti.


La LeMonnier ha replicato esprimendo tutto l'orrore provato per questa omissione perché vi ha intravisto una manipolazione dettata da un interesse puramente dottrinale che non erano intenzionati a condividere. La fratellanza allineata d'altro canto non percepisce che esistano interessi dottrinali ne cosa significhino nell'essenza, perché per lei non esiste la possibilità di pensare in modo alternativo a quello che l'organizzazione ha stabilito sia un dogma. 

In tutti i casi il libro "Ragioniamo" fu aggiornato come seguito.  Le modifiche sono evidenziate  in grassetto dove gli impavidi apologeti cercano di attaccare l'affronto della voce interpretativa da loro ritenuta sbagliata confermando fra l'altro le intenzioni malcelate precedentemente verso la Liddel e Scott.

Che dire dello strumento usato per mettere a morte il Figlio di Dio? È interessante che la Bibbia usa anche il termine xỳlon per identificare lo strumento usato. Il Dizionario illustrato greco-italiano di Liddell e Scott ne dà questa definizione: “Legno tagliato e pronto per l’uso, sia legna da ardere, sia legname da costruzione, . . . pezzo di legno, tronco, trave, palo, . . . bastone, clava, randello, . . . asse o trave a cui erano legati i malfattori, la Croce, N.T. . . . di legno vivo, pianta, albero”. (Le Monnier, 1975, p. 875) Per illustrare l’accezione “la Croce”, l’edizione inglese di questo dizionario, più ampia, cita Atti 5:30 e 10:39. In questi versetti, comunque, xỳlon è tradotto “legno” da Con, Di, EP, Mar, Na, VR e “albero” da KJ, RS. (Confronta questi significati con Galati 3:13; Deuteronomio 21:22, 23; vedi anche la nota ad Atti 5:30 in Ge).


Questa vicenda è un esempio di come possono le nuvole oscurare il sole della verità. Ci impediscono di focalizzare l'attenzione sulle cose importanti e che stanno nel paesaggio che abbiamo davanti. Non sto dicendo che questo carteggio scambiato più di 20 anni fa debba far parte delle vicende da far rimane all'oscuro, ma non penso neanche che debbano essere strumentalizzate più di quello che meritano, si dovrebbero inquadrare per quello che sono e valutate per il peso che hanno.
Ogni Testimone di Geova sa che non ci sono alternative al dogma della morte di Gesù sul palo e prendere una posizione diversa, come tornare credere che sia morto in croce, significa essere disassociati per apostasia. Ed è proprio nella modalità di gestione di questa intransigenza che invece noi troviamo gli estremi per uno dei problemi che accomuna la fratellanza "come gestire il delitto d'opinione". Detta in franchezza al vostro orecchio dico non sono molto convinto delle ipotesi espresse nel libro ragioniamo ma questo è un altro problema...

I Cattolici in questo caso, sono storicamente più preparati al dissenso e alle eresie mentre i Testimoni di Geova devono un po' superare questa fase integralista che è un po' il risultato della sua giovane età. Sono convinto che se l'organizzazione riuscisse a non fare troppi danni e superare questo periodo un po' burrascoso fra qualche centinaio di anni le cose andranno sicuramente meglio. In tutti i casi Dio farà il resto e sono sicuro che i meritevoli continueranno ad essere accetti a lui.

28 commenti:

  1. Abbiate pazienza farneti o chi per lui comunque la le monnier ha ragione la citazione e incompleta e guarda caso tolgono la croce e lasvisno proprio palo. In quante altre pubblicazioni l avranno fatto senza essere scoperti, e una questione di fiducia verso chi scrive le nostre pubblicazioni che non c'è più.

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  2. Al lupo gli togli il pelo ma non il vizio, guatdate questo video e capirete perché 1 Dr J R Mantey Reviews theJehovah's Witness New World Translation of The Holy Scriptures Su you tube

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  3. Al lupo gli togli il pelo ma non il vizio, guatdate questo video e capirete perché 1 Dr J R Mantey Reviews theJehovah's Witness New World Translation of The Holy Scriptures Su you tube

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  4. Mi sembra evidente la manipolazione nel citare palo e nell´omettere croce. Le Monnier esprime giustamente il proprio disappunto essendo il loro nome utilizzato per esprimere un parere teologico senza volerlo. La correzzione dello schiavo sull edizione successiva del libro ragioniamo confermano l´errore commesso. Questo avvenne pero´dopo che Le Monnier aveva minacciato di adire a vie legali sul caso. Farneti fu chiamato a risolvere il problema creato dagli americani e alla fine fu il capro espiatorio. Come presidente pero´aveva la responsabilita´di redigere una lettera migliore di quella mandata a Le Monnier. Sara´comunque la vicenda "Le gardenie" e Vito Pucci che ne sancirá´la fine, insieme ad un caso di immoralita´sessuale coperto per 20 anni. Si approfitto del tutto per fare pulizia all´interno del comitato di filiale togliendo il vecchio comitato sostituendolo con forze nuove meno compromesse con il sistema di stampo mafioso/familista che aveva governato la Betel per 30 anni almeno. Regista del tutto fu Gerrit Losch che pero´gia´all´epoca venne descritto alla stregua di un piccolo dittatore. Ma qui entra in gioco il sistema WTS. Sistema gerarchico e piramidale stile SPA americana che da sempre permea la WTS e crea modelli comportamentali in tutta l´organizzazione.

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  5. Sono d'accordo sul fatto che forse Lemonnier abbia sollevato un inutile polverone, anche se c'è da dire che chi ne ha alimentato il vento sono stati i vari detrattori. Ma una cosa è comunque indiscutibile, ovvero l'uso arbitrario e teologico di citazioni da parte di terzi, a cui la wts è purtroppo avvezza. Se il libro ragioniamo avesse onestamente detto che tra le possibili spiegazioni addotte dal vocabolario lemonnier vi è pure quella del significato di palo, sarebbe stata corretta e non attaccabile. Invece la debole scusa secondo la quale il lettore, leggendo la citazione coi puntini di sospensione avrebbe da sè capito che trattavasi di una citazione incompleta non è veritiera. Il lettore testimone di geova medio, leggendo il libro Ragioniamo scritto in quella maniera, non può che capire quello che gli autori desideravano si comprendesse....in questo vedo una indiscutibile mancanza di onestà e correttezza. Mi dispiace, ma non ci può essere argomentazione in difesa della wts che regga in questo caso. Poi vogliamo parlare della reazione forse spropositata della LeMonnier? Ok, facciamolo, ma non alleggerisce la posizione della wts.

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    1. Ma certo che è spropositata è come se l'accademia della crusca contestasse la grammatica di Topolino.
      Caro Ieu purtroppo non possiamo condannare le posizioni della Wts perchè non ha posizioni. E' fuffa...
      Ma noi siamo quelli che siamo stati li a menarcela con l'aritcolo determinativo di Giovanni 1:1 uno tusnami di seghe mentali sul nulla. Siamo tutti dei dottori esegeti di greco a sparare fesserie grammaticali sul complemento di specificazione il participo l'avverbio.
      Poi non sappiamo leggere Giovanni 20:25 quando Tommaso che aveva visto bene l'esecuzione ci dice «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi, e se non metto la mia mano nel suo costato, io non crederò» Quale esecuzione ha visto Tommaso?

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    2. Capitan Kirk
      Tommaso potrebbe aver visto l´esecuzione di Cristo sul palo, dove le mani sono appoggiate una sopra l´altra e inchiodate con un chiodo al palo. E cosi i piedi. Esecuzione praticata dai romani. Il problema vero e´che la parola Stauros al tempo dei romani, che parlavano di norma la koine´greca, cioe´il greco parlato dai non greci, aveva assunto un significato generico di strumento di tortura o di esecuzione capitale. E poteva essere un palo, una croce a forma di T, una a forma di X e una inversa. Non di rado vi erano esecuzioni in cui si usava un albero. La persona veniva fissata con dei chidi su un albero e lasciata morire. Lo schiavo poteva sottolineare le due cose, e lo hanno anche fatto a modo loro. Il problema di fondo e´che dai tempi di Rutherford si e´credutoche la croce fosse un simbolo pagano. Cosa per altro vera. Vedasi la croce di Baal, la croce di Tammuz, a forma di T. E poi i sacerdoti mitraici usavano bagnare il dito in una bacinella colma di sangue di toro e fare il segno della croce sulla fronte dell´adepto. Croce a forma di piu`cioe´+. Cosa che tuttora avviene nella chiesa cattolica, a parte il sangue. Questi sacerdoti vestivano in abito nero lungo ed avevano una croce di colore rosso impressa sul vestito. Questa croce era identica alla croce usata tuttora dai cattolici. Questi sacerdoti di Mitra venivano chiamati Padri e il loro capo era chiamato Padre dei Padri (Pater paters). Lo schiavo ha fatto 2+2 e ha proclamato la croce simbolo pagano. Comunque non meritorio di adorazione. Cosa a mio avviso giusta. Il punto e´comunque che sulla base di stauros non si puo´concludere che Gesu mori su un palo o su una croce. Mentre per xylon la cosa sembrerebbe piu´chiara.

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    3. Il Capitano ha ragione. Tommaso vuol vedere il segno "dei chiodi" sulle mani. Non "del chiodo". Plurale, non singolare. Possiamo disquisire all'infinito su xylon, che può significare tante cose, ma il punto è:
      - se la croce era uno degli strumenti utilizzati dai Romani per le esecuzioni (anche un palo orizzontale che si appendeva a un altro verticale, formando una croce);
      - se il Golgota era un luogo abituale usato dai Romani per le esecuzioni. Se si, è probabile che fosse già "attrezzato" con pali piantati a terra a cui venivano appesi i malfattori e che Gesù lungo il tragitto portasse il palo orizzontale sulle spalle, successivamente issato su quello verticale.
      Quindi che Gesù sia morto su una "croce" non è da escludere, anzi, a mio avviso è probabile. Altro discorso è l'uso/abuso che fanno i cattolici delle immagini, tra venerazione e adorazione, cosa che i primi cristiani non facevano sicuramente, almeno finché erano in vita gli apostoli.
      Nei secoli si é discusso anche di questo argomento tra i cristiani, il protestantesimo nacque con l'intento di ripartire da zero e mettere al centro la Bibbia (Sola scriptura, diceva Lutero). Eppure nessuna confessione della cristianità, a parte i TdG, ha messo in discussione la croce. E neppure Russel lo fece. Fu Rutherford a tirare fuori la novità (sobillato dietro le quinte dal "teologo" che la sapeva più lunga di tutti gli eruditi del mondo, F. W. Franz, quello del 1975 per intenderci…). Il fatto va inquadrato nella pretesa di dimostrare che tutte le altre confessioni cristiane sono la parte preminente di Babilonia la Grande, false religioni, tanto è vero che hanno adottato "simboli pagani" come la croce. Mentre l'unica vera religione è quella dei TdG.
      Tale presunzione purtroppo è anche il limite dell'Organizzazione, e le impedisce di vedere al di là del proprio naso e di scavare nelle scritture come si deve, avvalendosi del ricco patrimonio di studi sulle scritture portato avanti con dedizione nei secoli da eruditi e studiosi di varia estrazione.
      Fermo restando il divieto dell'uso di immagini nell'adorazione, che tale è e resta, personalmente credo che nel valutare la bontà di una confessione o di un gruppo religioso non ci si possa basare solo sull'adozione di quel simbolo. Personalmente ho assistito al culto cattolico (un ammasso di confusione nelle omelie…) ma anche a quello evangelico. Ricordo una piccola sala con una quarantina di sedie e una trentina di presenti dove c'era un crocifisso enorme, diciamo sproporzionato per le dimensioni della saletta. E fu quello che mi impedì di tornarci. Ma a distanza di anni mi sono reso conto che bisogna badare alla sostanza delle cose, non alla forma. Ero tra persone devote e una preghiera cosi umile come quella pronunciata alla fine del culto l'ho sentita molto raramente nelle nostre adunanze, dove spesso chi prega sembra stia facendo un discorso alla congregazione e non stia veramente parlando al Creatore.
      I membri di quella piccola chiesa non credo che verranno giudicati dal crocifisso sproporzionato che hanno appeso alla parete, la base per il giudizio sarà un'altra, per loro come per tutti noi.

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    4. Ma sicuro immagino che nessuno di voi voglia pensare alla croce come simbolo di fede. Ma noi non siamo quelli che vogliono ripristinare il primato biblico? Togliendolo da tutta la complessità delle interpretazioni di termini dei dotti e degli studiosi? Non andiamo in servizio dicendo che la verità è semplice e deve essere capita da tutti?
      E’ pensabile che il nostro creatore stabilisca dogmi sull’eccezione di un termine greco di una lingua morta 2000 anni fa? E magari scopriamo che non avevano un termine greco per identificare la croce e hanno usato quello che era più vicino?

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  6. Comportamento grave della wts Nell omettere la croce. Oggi con i blog viene fuori questa storia e si danno la zappa sui piedi. Visto anche a distanza di anni viene alla luce questa storia. Farneti cervo di mettere una toppa ma poi fu cacciato per altre gravi faccende ci gestione fondi discutibili. La cosa grave è che Gerrit loesh e ancora al suo posto. Franc

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  7. Croce teniamo bene a mente che la croce era lo strumento di morte usato dai romani. Per esempio Spartacus gladiatore che riuscì a fuggire, e si fecce una esercito, quando fu sconfitto , i prigionieri furono tutti crocefissi, ed erano sotto lo spregio di tutti i passanti. CRUX, STAUROS, XILON. QUESTA È STORIA.

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  8. A favore della croce ci sono le prove storiche, era proprio la crocifissione il metodo preferito dai romani per le esecuzioni capitali. Ed era scelto per la sua teatralità e per la sua efferatezza, era un modo atroce per morire. Ora, proprio per questo era importante che le braccia fossero aperte e che ci fosse un piccolo appoggio per i piedi, in questo modo si poteva dare un minuscolo sollievo al corpo, sufficiente per prolungare ad oltranza l'agonia. I nazisti nei loro campi di concentramento hanno cronometrato quanto ci mette una persona a morire se appesa per le braccia e il tempo era di minuti e non giorni. Il fatto di dover spezzare le gambe ai due condannati a fianco a Gesù dimostra come erano stati appesi per tutto il giorno.
    Il Vangelo anche come detto riporta senza alcun dubbio che ci fossero due chiodi alle mani di Gesù, assolutamente superflui per attaccarlo ad un palo.
    Che poi i romani appendessero anche ad alberi o pali i condannati, era per ragioni di praticità, ma dove facevano esecuzioni con regolarità si attrezzavano per avere tutta la teatralità possibile.

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  9. Il punto non è palo o croce il punto che non puoi tagliare una citazione perché tu non la pensi così. Queste lettere aprono una questione ancora più grande cioè che ci hanno voluto far vedere che un importante casa editrice ci dava ragione su un aspetto dottrinale con lo scopo di convincerci di essere nella verità. Quindi questo metodo scorretto lo potrebbero aver usato per qualsiasi questione dottrinale e questo mette ormai dei dubbi su tutto. Questo apre uno scenario inquietante.

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    1. Ma se ci pensi bene è un inganno pensare che la Le Monnier debba difendere una posizione non dottrinale semplicemente perchè questo non viene fuori dall'uso capzioso che ne è stato fatto nel libro Ragioniamo. Noi siamo invece sicuri che la parola greca significa palo ma questo non vuol dire che Cristo sia morto su un palo. Lo stesso inganno che sono caduti gli apologeti WT Ruthreford & Co quando hanno iniziato questa crociata... scusate questa palizzata sul termine utilizzato dagli evangelisti.
      Ora fosse una cosa evidente certa chiara come ad esempio la presenza del nome di Dio nel testo biblico uno poteva anche appoggiare questa visione alternativa dello strumento di tortura dove Gesù è morto. Ma da qui a farlo diventare dogma ne doveva passare di strada.

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  10. Capitan_Kirk bravo, sei stato molto chiaro nella tua semplice spiegazione.

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  11. Solo un appunto. Il libro ragionamo in inglese non riporta le Monnier, ma ogni pubblicazione della WTS viene "regionalizzata". Nel cado specifico il riferimento a Le Monnier è stato messo da redattori italiani. Se non vado errato quando fi editato il libro in italiano poteva essere Fortugno Fredianelli Farneti o alcuni altri. Al tempo Franceschetti era in Romania. Quindi la patata se la sono tirata addosso gli italiani. Credo che in USA non sapessero nulla....

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    1. Grazie puntuale per l'appunto. Si sappiamo che c'erano autori nella Betel della prima repubblica anche per altri opuscoli.
      Se e come gli USA non sapessero nulla per chi conosce come funzionano le dinamiche delle multinazionali non lo sappiamo, ma con tutte le prooblematiche dottrinali che ci sono è poco credibile che una Betel estera riesca a fare delle modifiche ad una pubblicazione ufficiale senza consenso.

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  12. Si ma Fortugno fredianelli era mandato in Italia come missionario, ed era un italo-americano e il suo italiano era americani atomica (questo per chi non lo sapesse )

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    1. Ciao Virgilio, Fortugno è un'altro fratello di nobili origini Calabresi. Fredianelli invece era il missionario ammericano ;)

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    2. Avevo postato un commento con un link riguardo alla questione palo o croce. Come mai non e´stato pubblicato?

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    3. Ciao Il tuo commento Non è arrivato.

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    4. Riprovo. Sulla questione palo o croce ecco un link su una trattazione obiettiva:
      http://web.tiscali.it/spaziodiricerca/palo%20di%20tortura%20o%20stauros.htm
      Spero sia utile.

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    5. C'è anche questo:

      https://www.jwfacts.com/watchtower/cross-or-stake.php

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    6. Fortugno ...non me lo nominate per carita..so solo che dovunque sia andato ha fatto solo danni..pure nella mia congregazione ha fatto casini tempo addietro e ha lasciato solo brutti ricordi.ex sister

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  13. Esatto e una frittata tutta italiana. Farneti e company hanno fatto impicci per anni e in tempi di vacche grasse all Insaputa della dirigenza statunitense. Poi tutto venne alla luce compresa la finanziaria le gardenie e da quel momento fine della fiducia nei confronti della Italia venne un certo la Franca come commissario dicono beteliti che trovo una situazione disastrosa fecero il possibile per salvare il prestigio di una betel a Roma ma fini come tutti ormai sapete. Siamo ridotti a un ufficio a Bologna.

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  14. Si è come dici tu, fu proprio lui di persona che fu ospite nella mia congregazione, a dirmi che lui era un italiano americano perché di origine anche italiana.Grazie per aver reso Chiara la posizione sia di fortino che di Fredianelli

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  15. Per chi ancora non lo sapesse Fredianelli George era figlio di genitori italiani, ma il suo italiano, come diceva lui era un italiano ibrido che mischiato all'americana quando cercava di esprimersi in italiano, si trovò in un enorme difficoltà e per un missionario, con l'incarico di sorvegliante di circoscrizione,il problema si aggrava, è vero che cerano in Italia poche congregazioni,e le visite erano molte diverse dalle visite di ora in ogni congregazione la visita poteva durare da un giorno a tre giorni, dipendeva dal numero dei componimenti della CONGREGAZIONE che partiva da a uno,a quaranta componenti. Il fratello Fredianelli aveva tutta l'Italia comprese le isole, Sardegna e Sicilia, era tutti i giorni in viaggio, che enorme lavoro,

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Grazie per il commento.