giovedì 22 novembre 2018

Obiezione di coscienza, il coraggio delle proprie idee

Molti di voi avranno sentito parlare di Remigio Cuminetti, un giovane studente biblico che rifiutò di collaborare nel servizio bellico.
A questo link la sua storia, commovente la sua frase: "Leggendo la Bibbia ho potuto comprendere la verità, Iddio mi ha rivelato che la vita è amore, ed io non debbo far male ad alcuno. Indossando la divisa io mi distinguerei da uomini di altre nazioni che sono miei fratelli".
In un mondo impazzito dall'isterismo bellico, Remigio si distinse come illuminatore del mondo.



     http://www.nuovasocieta.it/il-primo-obiettore-di-coscienza-in-italia-remigio-cuminetti/

15 commenti:

  1. Ti voglio provocare... anche per chi non crede in Dio ci sono motivi etici per non partecipare a nessun conflitto.

    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Etica_della_reciprocità

    sembra sia una legge naturale. Ma evidentemente siamo votati all’illegalità

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    1. La fede può essere un rafforsativo, sia in bene che in male.
      In questo caso ha dato a un giovane uomo il coraggio di non piegarsi alla maggioranza.
      Lo spunto che ne possiamo prendere non è necessariamente di giudicare una religione migliore di altre, bensì di avere il coraggio di seguire principi fondamentali anche di fronte alle avversità.
      Cuminetti scelse un piccolo gruppo religioso di fronte alle grandi religioni che avevano palesemente fallito la loro missione di diffondere un messaggio di pace e amore.
      Mi chiedo che scelta farebbe adesso di fronte alla mancata trasparenza dell'organizzazione.

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    2. Con tutta franchezza? Penso che il buon Cuminetti fosse un puro e farebbe le stesse scelte.

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    3. Sicuramente avrebbe fatto le stesse scelte anche oggi,perché amava profondamente Geova,ma avrebbe fatto una fatica enorme a riconoscere l'organizzazione come unico canale divino,dopo averne viste di cotte e di crude.
      Qualche dubbio sul l'operato degli uomini lo avrebbe avuto,anzi più di qualche dubbio,ma le fede in Geova e nella sua parola,non lo avrebbe fatto desistere sulla sua posizione di neutralita'.

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  2. Ammirevole lo spirito da vero cristiano di Cuminetti, questa scelta è l'unica percorribile per chi si professa un vero seguace di Cristo. Per dovere della cronaca comunque bisogna dire che questa presa di coscienza non è stata esclusiva degli "Studenti Biblici (Testimoni di Geova)" molte confessioni cristiane si rifiutano di abbracciare le armi, Bertrand Russell, famoso matematico e filosofo premio Nobel, ATEO, durante la Prima Guerra Mondiale è andato in carcere proprio perché si è rifiutato di andare in guerra. Per onore della cronaca bisognerebbe anche dire che "la verità" studiata da Remigio Cuminetti è molto diversa dalla "verità" dei Testimoni di Geova attuali...Remigio Cuminetti pensava che nel 1914 da lì a poco sarebbe stato rapito in cielo, che Geova abitasse nelle Pleiadi, che la Piramide di Giza fosse la profezia di pietra di Geova, che l'Organizzazione non fosse necessaria nel proclamare Geova perché radice di ogni male e dulcis infundo credeva che Russell fosse il "messaggero di Laodicea" predetto in Rivelazione. Perciò per quanto sia ammirevole Cuminetti nel suo atto, doveroso, di coscienza esso non è diverso da quello dei Quaccheri che pur avendo il giusto intendimento sul fatto della guerra, hanno una dottrina cristiana abbastanza discutibile...così gli Studenti Biblici avevano una dottrina spirituale abbastanza discutibile.

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  3. L'obiezione di coscienza che porta al rifiuto di uccidere il prossimo va rispettata, non punita. Governanti illuminati lo capiscono e cercano di venire incontro agli obiettori, altri non vogliono sentire ragioni e antepongono l'interesse di Stato al rispetto della coscienza.
    Tuttavia, vorrei proporvi una mia riflessione che faccio da tempo.
    Cosa dicono le scritture sull'argomento? A me sembra che tacciano.
    "Non uccidere" era uno dei dieci comandamenti, eppure Israele aveva un esercito che se c'era da "votare alla distruzione", con nel caso Dell conquista di Canaan, non si faceva scrupoli.
    In Luca 3:14, quelli in servizio militare che andarono da Giovanni per essere battezzati non furono invitati a lasciare l'esercito anche a costo dell'imprigionamento o della morte. Tutt'altro.
    In Matteo 8:5-13 l'ufficiale dell'esercito a cui Gesù guari il servo non fu invitato da Gesù a lasciare il servizio militare, ne fu biasimato fa Gesù per il lavoro che aveva scelto, ma di lui Gesù disse "Vi dico la verità: in nessuno in Israele ho trovato una fede così grande" (Matteo 8:11).
    In Atti 10 si parla di Cornelio, un altro ufficiale dell'esercito. L'angelo che gli apparve gli disse: "Le tue preghiere e i tuoi doni di misericordia sono ascesi a ricordo dinanzi a Dio.". E questo pur essendo un soldato. Ne Dio aspettò che cambiasse lavoro prima di versare lo spirito santo, ne tantomeno glielo chiese Pietro prima di battezzarlo. E non c'è nessuna prova che abbia lasciato il militare.
    Oltre a ciò, ci sono due passi secondo me inquietanti sotto questo aspetto: Matteo 5:41 e Romani 13:1-6, particolarmente il versetto 4.
    Vero è che a partire da II secolo (ma non ci sono prove di ciò nel I secolo) i cristiani cominciarono a rifiutare il servizio militare per conto di Roma, però c'è da dire che la violenta persecuzione di Domiziano sul finire del 1 secolo aveva lasciato il segno e prestare servizio militare per conto di imperatori di quel tipo probabilmente non età più nelle corde dei credenti. Inoltre dal II secolo si adottarono modi di pensare estremi, con quelli di coloro che cercavano il martirio apposta perché consideravano un onore morire per la fede, cosa che ne Gesù ne Paolo fecero ma anzi cercarono di evitare in più di una occasione.
    Considerato quanto sopra, mi chiedo e vi chiedo: La posizione intransigente nei confronti di tale servizio è scritturalmente equilibrata?

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  4. Matteo 26:52 riporta un importante principio al riguardo. Era finita l'epoca del popolo eletto con un re e soldati, inoltre il nuovo comandamento dato da Gesù fu di amarsi gli uni gli altri, non certo di uccidere...

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    1. Ciao Barnaba. Giusto quello che dici. Ma quel passo è sufficiente per definire la posizione del cristiano al riguardo? Paolo conosceva bene quelle parole di Gesù, eppure in Romani 13:4 scrive quello che scrive a proposito della "spada". E di chi la portava in quel tempo, l'esercito romano che erano si truppe di occupazione in tanti territori, ma erano le guarnigioni a garantire la "pax romana" nell'impero.
      Con questo non voglio dire che l'obiezione di coscienza non ha valore, anzi, è indice di valori alti e nobili, più alti di quelli dell'uomo decaduto. La mia domanda è se la posizione intransigente che teniamo al riguardo ha un reale fondamento nelle scritture. Lo dico perché è un dibattito che ha attraversato tante confessioni cristiane e al di là di posizioni estreme nel senso favorevole o contrario, c'è chi ha cercato, e forse trovato, un punto di equilibrio diverso. Un indizio? "La battaglia di Hacksaw Ridge", film di Mel Gibson del 2016... Ce n'è un altro anche nell'esperienza di Cuminetti

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    2. @LiberoPensatore a mio modo di vedere molte volte l'organizzazione si è espressa a riguardo e ha dato una visione generale dichiarandosi non pacifista. Anche la posizione di Cuminetti è strumentalizzata perchè è una posizione apparentemente pacifista in realtà è solo neutrale nei confronti di qualsiasi autorità umana. Cuminatti invece poteva pensarla altrimenti questo non lo sappiamo. L'interpretazione del giorno della fine presuppone un intervento violento perchè solo così potrà essere ripristinata la pura adorazione g97 8/5.

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    3. Non voglio dare risposte assolute, ci sono passi che potrebbero far pendere la bilancia da un versante all'altro. Sarebbe interessante se altri commentassero sull'argomento mettendo sul piatto altre scritture e ragionamenti.
      Per quanto riguarda la scrittura di romani, Paolo si riferisce ai governi che portano la spada con autorità. Il cristiano è chiamato a rispettare questa autorità finché non si frappone tra lui e Dio.
      Questo non significa che il cristiano stesso debba portare la spada. Eppure la legittima difesa non significherebbe certo infrangere il comandamento di amare il prossimo.

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    4. Interessante il tuo commento, Capitano. L'articolo della Svegliatevi! che citi riassume bene il punto di vista "reale" della WT. Non è il "primato della coscienza", e quindi l'obiezione di coscienza di per se, su cui si basa la posizione intransigente che assumiamo. Il focus è la cosiddetta "neutralità cristiana" rispetto alla politica e alle controversie delle nazioni. Ma il "vero cristiano", secondo quell'articolo, non è pacifista come non lo sono ne Dio ne Gesù. Quindi i TdG sono solo considerati "obiettori di coscienza" e fa comodo essere considerati tali per far "digerire" agli osservatori la nostra posizione. Tant'è che per giustificarla spesso si cita Isaia 2:4, un passo decisamente pacifista.
      Però sappiamo tutti che i giovani TdG devono affrontare, quando richiesto, la cosiddetta prova della "neutralità cristiana", non la "coscienza cristiana messa alla prova". Sono due cose diverse.
      Per riassumere le posizioni assunte nel tempo, Cuminetti accettò malvolentieri (secondo la sua coscienza) di entrare nel Corpo Sanitario Militare. Ma questa soluzione dal punto di vista della neutralità era accettata da Russel. A quei tempi i giovani venivano incoraggiati a chiedere l'esonero, se non veniva concesso si faceva richiesta per essere assegnati a servizi "non armati" ma ci si arruolava lo stesso. E spesso i Governi li accontentavano. Con Rutherford la posizione si irrigidì. Il comportamento degli Studenti Biblici durante la prima guerra mondiale fu stigmatizzato come non corrispondente al concetto di "neutralità cristiana", qualcosa per cui i "veri cristiani" avevano bisogno di essere purificati. Dopo di che, divieto di arruolarsi e di collaborare con i governi di questo mondo sotto il dominio del Diavolo.

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    5. 2a parte
      Con Knorr non cambia nulla, anche perché era un Presidente "organizzatore" ma si occupava poco di dottrina. Men che meno con F.W. Franz, che fu il vero ispiratore dottrinale dello stesso Rutherford. I fratelli venivano processati anche più volte per lo stesso reato, dovevano affrontare la prova della "neutralità" con coraggio e non li si informava nemmeno che facendo il servizio come vigili del fuoco potevano evitare il carcere (ma evidentemente anche spegnere gli incendi violava la neutralità). Quando fu introdotto il servizio civile, nei primi tempi chi aderiva perdeva quanto meno privilegi e nomine, perché collaborava con la "bestia selvaggia" in un servizio "sostitutivo". Proprio per essere definito tale, veniva equiparato dalla WT al servizio militare. Morti i seguaci del "Rutherford pensiero" (o "Franz pensiero", cambia poco), la posizione si ammorbidi', anche se laddove non esiste la possibilità di un servizio civile alternativo si va ancora in carcere (vedi il calvario dei fratelli eritrei).
      Quanto all'esempio dei primi cristiani (del II secolo...), basarsi su ciò che pensavano Origene e Tertulliano non porta da nessuna parte, perché erano illustri teologi molto influenti nel loro tempo ma non furono mai annoverati tra i Padri della Chiesa per le loro idee estremistiche e sono le nostre stesse pubblicazioni ad ammettere che avevano deviato dalla vera fede ed erano andati molto "oltre ciò che è scritto".
      Rispetto a "ciò che è scritto" non vedo basi solide per una posizione così estrema della WT dai tempi di Rutherford, poiché quando Giovanni Battista, Gesù, Pietro, Paolo e altri vennero in contatto con soldati che manifestavano fede, non li biasimavano ne condannavano il loro lavoro, ne imposero ad alcuno di lasciarlo. Può darsi (almeno così mi sembra dal capitolo 13 di Romani), che i primi cristiani, come Dio e Gesù stesso, considerassero Governi e Autorità (nonché la "spada" che portavano) come necessari, fino al "termine del sistema di cose" quando cambierà tutto.
      Detto questo, la posizione di Russel mi sembra più equilibrata. E ancor di più quella di Cuminetti e del protagonista del film di Mel Gibson, veri "obiettori di coscienza" che accettarono una soluzione equilibrata. Fermo restando che all'Organizzazione "non pacifista" a cui apparteniamo, della nostra "obiezione di coscienza" basata sul comando "Non uccidere" non interessa granché.

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    6. Vedo che analizzi con accuratezza verte scelte teocratiche. Io in genere sono un po’ restiio a giustificare certe credenze associandole agli atteggiamenti di qualche leader del passato. In tutti i casi ti posso confermare che l’approccio dato dal comitato di insegnamento sull’argomento è quello espresso nella rivista. Il punto debole di questo ragionamento specifico è quello di dare diritti a Geova senza senso. Cosa vuol dire Geova ha diritto di fare la guerra per questo non siamo pacifisti? Non è che sia molto chiaro.

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  5. La battaglia di hacksaw ridge è un film stupendo che fa riflettere amche su come la fede sia individuale e non organizzativa....ve lo consiglio. L'unica. Cosa che si puo dire e che nel mondo in cui viviamo oggi se non ci fossero persone con valori e coraggiose oggi il mondo sarebbe ancora peggio. Immaagino come chi si trovi in un bel mezzo di un attentato terroristico preghi che le foorze speeciali vengano a salvarli. Alex

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  6. Matteo 26:52 Pietro aveva una spada, Pietro era uno dei primi apostoli, ed era armato, e un arma come nel caso di una spada non serviva solo per usarla su esseri umani umani ma per difendersi da insidie, come leoni orsi serpenti velenosi o altri animali pericolosi. PIETRO usò la spada nella maniera sbagliata. Gesù non gli ha detto di disfarsi della spada, ma di rimetterla al suo posto o nel suo fodero.come dici Gesù li ci ha dato una lezione, che tipo di lezione. Il fratello menzionato ha fatto la sua scelta altri suoi contemporanei scelsero di andare in guerra. L'argomento in questione è interessante ma nello stesso tempo cotro verso, per esempio il centurione romano fu battezzato e insieme a lui i famigliari, ma non troviamo scritto che non fu più centurione, possiamo solo supporlo

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Grazie per il commento.