sabato 8 marzo 2025

Chi è la meretrice?

Il libro Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!, Roma 1988, pp. 235, 236, nel commentare Rivelazione 17,1-2, riporta:

“Grande meretrice”! Perché questo titolo è così infamante? A chi si riferisce? Alcuni hanno identificato questa simbolica meretrice con l'antica Roma. Ma Roma era una potenza politica. Questa meretrice commette fornicazione con i re della terra, compresi evidentemente i re di Roma. Inoltre vien detto che dopo la sua distruzione i “re della terra” fanno cordoglio per la sua scomparsa. Perciò non può trattarsi di una potenza politica. (Rivelazione 18:9, 10) Per di più, dato che la sua scomparsa viene pianta anche dai commercianti del mondo, essa non può rappresentare l'alta finanza. (Rivelazione 18:15, 16) Si legge, però, che 'mediante la sua pratica spiritica sono state sviate tutte le nazioni'. (Rivelazione 18:23) Questo mostra chiaramente che la grande meretrice dev'essere un'entità religiosa mondiale. Quale entità religiosa? È forse la Chiesa Cattolica Romana, come sostengono alcuni? O è tutta la cristianità? No, dev'essere qualcosa di più grande, visto che svia tutte le nazioni. Essa è infatti l'impero mondiale della falsa religione al completo. [...] Ma per quale motivo è descritto col termine infamante di “grande meretrice”?

La condanna verso la falsa religione che flirta con politica e alta finanza è palese. Non ricorderò la filiazione con l'ONU dal 1991 al 2001 né con l'OSCE, tutt'oggi in corso (che è uscire dall'ONU dalla porta e rientravi dalla finestra) ma una questione di carattere locale, tutta interna alla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, riconosciuta dalla Repubblica Italiana come confessione religiosa ai sensi dell'art. 2 L.n. 1159/1929 e dell'art. 10 RD n. 289/1930, nonché come ente morale, con personalità giuridica, con decreto del presidente della Repubblica 31 ottobre 1986, n. 783, su conforme parere del Consiglio di Stato, in rappresentanza italiana della Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania.

Lo UAAR (Unione Atei Agnostici e Razionalisti) fece un'inchiesta sui contributi ricavati dagli oneri di urbanizzazione secondaria che certi Comuni davano (e danno tuttora) alle confessioni per l'edilizia di culto. Riporto il testo sotto:

San Lazzaro di Savena: più di un milione di euro per l'edilizia di culto

29 Dicembre 2011

Abbiamo effettuato l'accesso agli atti al Comune di San Lazzaro di Savena alla ricerca di finanziamenti pubblici all'edilizia di culto.

In base ai dati raccolti è emerso che, dal 1997 al 2010, dalle casse comunali sono usciti 1.043.403,80 euro, ha consegnato a don Domenico Nucci in quanto “incaricato a rappresentante gli Enti Religiosi operanti nel Comune di San Lazzaro di Savena, in virtù di comunicazione dell'Ordinario Diocesano prot. N. 3176 del 23 marzo 1979”.

Una fetta di questa torta milionaria don Nucci l'ha consegnata ai Testimoni di Geova, fetta che secondo i nostri calcoli vale 169.308,88 euro (per gli anni 1998, 2009, 2010 abbiamo ipotizzato una ripartizione del 18%, come documentato per tutti gli anni dal 1999 al 2008)

Ricordiamo che è sufficiente una semplice delibera del Consiglio Comunale per azzerare gli arcaici contributi comunali all'edilizia di culto, scelta che permetterebbe di utilizzare tali somme per edilizia scolastica, verde pubblico, parcheggi, impianti sportivi e altre opere di tutti e per tutti.

Sul  sito del Comune di San Lazzaro di Savena  sono visionabili le delibere di finanziamento dell'edilizia di culto a partire dall'anno di competenza 2005.

Maggiori informazioni sugli oneri di urbanizzazione secondaria per edilizia di culto sono disponibili alla pagina della  Campagna oneri UAAR .

Fonte: https://bologna.uaar.it/2011/12/san-lazzaro-di-savena-piu-di-un-milione-di-euro-per-ledilizia-di-culto/

In ogni caso i dati di quell'indagine sono stati ricavati dalle determinate giuntali di spesa sulla base della trasparenza amministrativa prevista dal D. lgs. 267/2000 (TU Enti Locali). Nel caso del Comune di Imola erano stati anche elargiti finanziamenti senza adeguata documentazione da parte dell'amministrazione tanto che il M5S sollevò la questione presso la Corte dei conti.

Altra fonte per altre ricerche: https://www.facebook.com/uaarbologna/photos/a.134228563288210.15465.128562483854818/1131002233610833/?type=3

Di fatto, per il Comune di San Lazzaro, il prete cattolico Domenico Nucci era stato incaricato a rappresentare gli enti religiosi operanti nel Comune sulla base della comunicazione dell'Ordinario diocesano di Bologna, e rappresentava anche i TdG in quanto, evidentemente, la CCdTdG aveva accettato le prerogative di quella comunicazione: assegnare al delegato diocesano la rappresentanza di tutte le confessioni presenti in quel Comune. Quindi, il Comitato di Filiale a capo dell'ente giuridico italiano rappresentante il geovismo, che dietro input del Corpo Direttivo condanna dal podio ogni compromesso col "mondo" da parte dei suoi fedeli specie con "Babilonia la Grande", poi, come la casa madre americana, non si fa scrupoli di farsi rappresentante in un'organizzazione ecumenica guidata nientemeno che da un parroco cattolico. Viene da chiedersi quanti nelle congregazioni interessate dell'Emilia Romagna erano al corrente di tutto questo, e se sì, cosa ne pensavano.

Ma non è affatto roba nuova: per quanto riguarda Imola, invece, dal 7 luglio 1982 esisteva un accordo tra gli “Enti Religiosi istituzionalmente competenti”, in base al quale la Curia Vescovile e l'Associazione Cristiana dei Testimoni di Geova (ente che precedette la CCdTdG nata nel 1986) si spartivano annualmente il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria, con la Curia che ne prendeva il 94% e la filale geovista il rimanente 6%. Poca roba ma, “Chi è fedele nel minimo è anche fedele nel molto”, disse Gesù, “e chi è ingiusto nel minimo è anche ingiusto nel molto”. (Luca 16:10 TNM87)

Fatto sta che poi questa devoluzione è stata azzerata nel 2019. Riportiamo sotto il testo dal sito dell'UAAR:

Imola, azzerati oneri per il culto: cosa aspettano gli altri comuni?

23 Settembre 2019

A Imola è stato rotto un tabù dal sapore medievale: sono stati azzerati gli oneri per il culto, ossia quella tassa di religione comunale che da quarant'anni grava sui bilanci dei comuni dell'Emilia Romagna, nota in gergo tecnico come “oneri di urbanizzazione secondaria per edilizia di culto”. Sono bastate poche righe nella  delibera 121 del 17 settembre 2019  e il consiglio comunale imolese, a maggioranza M5S,  ha dato ascolto alle richieste dell'Uaar  e ha scelto di interrompere il malcostume di elargire contributi pubblici a beneficio del patrimonio immobiliare privato delle confessioni religiose, contributi che storicamente a Imola arrivavano a parrocchie e Testimoni di Geova. Superando anche mozioni dell'opposizione (Pd) che chiedonovano di mantenere il finanziamento clericale.Imola, azzerati oneri per il culto: cosa aspettano gli altri comuni?

A livello nazionale l'Uaar ha stimato in oltre 94 milioni di euro il danno erariale causato dai contributi comunali all'edilizia di culto, documentato in una delle tante voci dell'inchiesta  I costi della Chiesa . Il solo comune di Imola, nei 12 anni dal 1999 al 2010, verso un totale di  1,5 milioni alla Curia  e di  87mila euro ai Testimoni di Geova . Se l'azzeramento fosse stato fatto 20 anni fa, il comune di Imola avrebbe 2 milioni di euro in più nelle proprie casse o investiti in opere di proprietà pubblica. Come rivendicato dall'Uaar nella  Campagna Oneri , i comuni devono (dal punto di vista etico-istituzionale) e possono (tramite una semplice delibera) scegliere di destinare a scuole, nidi, parchi e centri civici di proprietà pubblica quanto per anni e anni hanno continuato a destinare all'edilizia di culto di proprietà privata.

Cosa aspettano gli altri comuni dell'Emilia Romagna ad imboccare la strada laica e civile aperta dal Comune di Imola? Sembra che anche i comuni di San Lazzaro di Savena e di Pianoro abbiano dato un segnale, riducendo la tassa religiosa dal 7% al 2%. Ma non basta. L'Uaar Emilia Romagna, già a luglio scorso tramite il coordinatore regionale Roberto Vuilleumier,  ha messo a disposizione tutti gli strumenti  per procedere all'azzeramento dei contributi comunali all'edilizia di culto. Ora c'è anche l'esempio concreto del comune di Imola: non ci sono più scuse, si imbocchi la strada della modernità e venga azzerata la tassa di religione comunale.

Fonte: https://bologna.uaar.it/2019/09/imola-azzerati-onus/

Ripetiamo: il TdG medio residente in quelle zone, o semplicemente il TdG medio italiano convinto che questa è l'organizzazione di Geova scelta nientemeno che da Cristo nel 1919 fra tutte le chiese "corrotte" del mondo, ha a disposizione queste informazioni? E se dovesse esporle alla congregazione, come verrebbe trattato?


Divergente redatto da reddit

domenica 2 marzo 2025

Per chi suona la campana

Pubblico una lettera aperta che abbiamo ricevuto in redazione

Carissimi lettori di Osservatore teocratico 

Sto seguendo le vicende dell'ennesima battaglia disinformativa a colpi di scoop, esperienze, articoli di giornale e interviste di esperti che dicono tutto e il suo contrario.

Se da una parte, in questo caso, la trasmissione Zona bianca ha dato spazio a coloro che sono contro i Testimoni di Geova, dall'altra si ricorre ad articoli su spazi giornalistici, con tanto di interviste ad esperti (sempre i soliti noti) che difendono le minoranze religiose, in questo caso, i testimoni di Geova. Chi ha ragione?

Sono nata cattolica, ma ho ricevuto un'educazione religiosa fin da bambina come testimone di Geova, a quindici anni ho deciso di esprimere la mia fede battezzandomi tale e per trentacinque anni è stato il mio credo. Tuttora, pur essendo svanita ho scelto di non dissociarmi. 

Posso dire quindi di conoscere molto bene le dinamiche all'interno, come ciò che spinge molti ad andarsene. Nella maggior parte dei casi avviene una frattura a causa di qualche ingiustizia inascoltata che porta ad un brusco risveglio, oppure si comincia a farsi domande scomode, la cui risposta rivela evidenze inaspettate.

Nel mio caso alla fine, non nego di aver vissuto bene nella comunità dei Testimoni di Geova, non mi è pesato rinunciare a festeggiare le feste tradizionali perché sapevo di farlo per amore del mio Dio. La predicazione, la frequenza alle adunanze e tutto il resto, compresa la sottomissione richiesta alle donne la accettavo per fede e non ho mai avuto a che fare con riprensioni o comitati giudiziari/ di anziani, ero anzi vista come sorella esemplare, ma c'è stata sempre in me una spinta alla giustizia e alla difesa dei deboli che talvolta mi spinge a difendere gli altri. Spesso coloro che soffrivano si aprivano con me percependo la mia empatia e questo nel tempo mi ha portato e vedere che qualcosa non tornava nella gestione pastorale del gregge.

All'inizio davo la colpa all'errore umano, attribuivo il problema al singolo caso considerandolo un eccezione,  ma questi casi cominciavano a diventare fastidiosamente numerosi. Scioccante fu iniziare a leggere informazioni che sarebbero state giudicate apostate, ma sono sempre stata dell'idea che non si può avere un quadro completo ascoltando una sola campana. La triste sorpresa fu che ne usciva fuori uno schema in cui la priorità non era certo la cura del gregge, bensì la protezione del buon nome dell'organizzazione che, da strumento al servizio dei fedeli,  diventava così un dio da servire e a cui sacrificare pecore e agnelli.

La mancanza di trasparenza in più ambiti, la forte pressione sui fedeli a non informarsi e non ascoltare chi la pensa diversamente, le minacce di allontanamento verso chi ha domande scomode mi posero di fronte ad una scelta dolorosa:  

Perdere l'intera cerchia di amici o perdere la libertà di vivere serenamente con la propria coscienza?

Apprezzo molti Testimoni, che si sforzano ogni giorno di vivere cristianamente, riconosco anche che per alcune persone avere dei paletti di regole entro cui vivere li salva dal caos in cui cadrebbero altrimenti. Una religione ad alto controllo offre in questo caso un forte incentivo e al tempo stesso una comunità forte a sostegno, come pure un senso di appartenenza che da sicurezza, quindi, nonostante me ne sia allontanata non sto di guardia ad aspettare che la torre crolli, né ho intenzione di far guerra, ma al tempo stesso vorrei che ci fosse un'apertura. L'organizzazione dei tdg dovrebbe trarre tesoro dalle critiche perché gettano luce su punti oscuri che a furia di ignorarli stanno diventando enormi buchi neri che inghiottono sempre più adepti delusi.

Trasmissioni dal sensazionalismo facile e controffensiva fatta da tdg sotto spoglie giornalistiche non giovano a nessuno, ma sono comunque il sintomo di un problema e non serve a niente che ciascuna delle due parti continui a urlare più forte senza dare ascolto all'altra. 

Ogni persona dovrebbe essere libera di vivere la propria spiritualità e la propria vita, libera di cambiare idea senza ripercussioni. La libertà di religione è un vessillo che è stato impugnato con zelo dai primi studenti biblici, ma adesso che questa organizzazione è cresciuta e ha acquistato potere ecco che le parti si invertono e sono pronti a tenere sotto ricatto coloro che vorrebbero uscirne? 

Ben vengano le cause in tribunale contro l'ostracismo e la malagestione della pedofilia perché spingeranno il corpo dirigente a mitigare le loro regole, con beneficio in primis per i Testimoni credenti. Trovo ironico che proprio questi invece, facciano guerra agli ex che lottano affinché certe politiche vengano cambiate.

Serve da entrambi gli schieramenti un passo indietro e l'ascolto dell'altro anziché bollare con etichette che chiudono il dialogo. Setta e apostata sono termini che fanno scattare un allarme all'interno dei due schieramenti, munizioni di una guerra che trova tutti perdenti. Molto meglio sarebbe imparare il rispetto delle diversità di opinione, ma questo è possibile solo abbassando i toni e usando la legge, come sta accadendo in Norvegia. 

Vorrei che l'organizzazione dei Testimoni di Geova comprendesse il danno che sta facendo continuando con rigidità a mostrare a tutti i costi una facciata imbiancata nascondendo le realtà scomode al suo interno, non è questa la strada. Se questo poteva funzionare prima dell'era digitale, adesso le si rivolgerà contro. È tempo di apportare i cambiamenti che migliaia di fedeli ed ex continuano a chiedere.

Basta ostracismo, la comunione che si spezza dev'essere solo spirituale per chi si allontana.

Basta comitati giudiziari/di anziani che giudicano il pentimento quando spetta solo a Dio o si mettono al posto della legge in casi di reato.

Basta intromissione nelle decisioni personali dei fedeli, come fino a quando seguire un percorso di studi, terapie mediche e scelte di vita che ogni cristiano dovrebbe decidere con libera coscienza.

Note conclusive

Alla fine possiamo solo dire che dalle idee prima o poi giungerà il momento di abbandonare quel circolo vizioso fatto di silenzi e di omertà consenziente che vuole ad ogni costo impedire che ci sia la possibilità di progredire attraverso un sano processo di rinnovamento prendendo spunto non dalla critica demolitrice ma da quella critica costruttiva che ti aiuta a crescere.  Insomma a tutti noi prima o poi quella campana della coscienza suonerà per dirci che la ricreazione delle ideologie è finita e bisognerà riprendere a lavorare seriamente nella nostra vita e per la nostra vita. In questo modo sarà possibile riconoscere che la trasparenza e il dialogo aperto non sono segni di debolezza spirituale, ma al contrario una ricca opportunità per un rinnovamento vero che sappia mettere al centro la dignità e la libertà individuale di tutti noi e voi e che ci avvicinano alle parole di Gesù stesso che in Giovanni 8:32 disse 

32 conoscerete la verità e la verità vi farà liberi

Bisogna ancora adesso imparare con empatia e non con pregiudizio ad ascoltare le voci di chi ha sofferto e ha speso sforzi e energie in questa organizzazione che le ha svuotate di dignità. Attraverso il confronto delle opinioni e con un serio lavoro interiore iniziando, perché no, anche a mettersi in discussione, potremo davvero trasformare una realtà rigida ancorata a anacronistici dettami dogmatici senza senso, in un più semplice cammino puro di crescita nella verità.

post di Barnaba

lunedì 24 febbraio 2025

LO SCARICABARILE


Lo scaricabarile è una tecnica opportunistica e manipolatoria per incolpare gli altri e far cadere su di loro il motivo di una certa azione o le sue conseguenze. Recentemente si è parlato delle menzogne del corpo direttivo relativamente alla libera scelta dei singoli Testimoni di limitare i contatti con i fuoriusciti ma questa non è l’unica. Dichirare che una persona cacciata dalla congregazione si è volontariamente dissociata è un’altra bugia che viene sostenuta. Cosa lega queste due menzogne? Come viene utilizzata la tecnica dello scaricabarile?


L’OSTRACISMO


Jørgen Pedersen , un rappresentante del Corpo Direttivo in Norvegia, ha fatto la seguente dichiarazione sul quotidiano Dagen del 18 gennaio 2025:


“Ogni membro, in base alla sua coscienza personale e alle circostanze, deciderà se limitare o interrompere i contatti sociali con ex membri. I Testimoni di Geova non costringono i membri della congregazione a farlo. Ogni membro della congregazione che limita o interrompe i suoi rapporti sociali con qualcuno che è disassociato o si è dissociato dalla congregazione lo fa sulla base del suo libero arbitrio e della sua scelta.”


Lo stesso falso quadro è stato presentato da Kåre Sæterhaug della filiale dei Testimoni di Geova testimoniando nel caso dello Stato norvegese presso il tribunale distrettuale nel gennaio 2024.


Anche qui in Italia il 9 febbraio 2025 alla trasmissione “Zona Bianca” su Rete4 è stata letta una comunicazione inviata dalla betel Italiana in cui si dice:

“In contrasto a quanto detto la settimana scorsa chi fuoriesce dai Testimoni di Geova non viene ostracizzato”

Alla stessa trasmissione del 24 febbraio è stato ribadito che:

“I credenti dovrebbero limitare i contatti con una persona che è stata allontanata. Il grado di limitazione dipende dalla sua coscienza.


Tutti coloro che conoscono i Testimoni di Geova sanno che ciò non è vero. Che le persone disassociate e quelle che si sono dissociate debbano essere evitate e totalmente isolate è richiesto dal Corpo Direttivo. Gli anziani parleranno a chi si comporta diversamente e, se il contatto continua, la persona verrà a sua volta disassociata. (“Pascete il gregge di Dio" 12.17)

Perchè Pedersen e la betel italiana hanno mentito? In diversi paesi i Testimoni di Geova sono stati accusati di trattare male i membri disassociati e coloro che si sono dissociati. Nella Repubblica Ceca questo è uno dei motivi per cui le autorità hanno minacciato di revocargli la registrazione. In Norvegia hanno già perso il primo grado della causa.

La citazione sopra riportata indica la tattica usata dai membri del Corpo Direttivo per evitare responsabilità: se non c'è alcuna richiesta di evitare e isolare totalmente, essendo una decisione personale, allora l'organizzazione non può essere accusata.

Questa menzogna ideata dal dipartimento legale della sede centrale serve per evitare problemi legali e i loro rappresentanti presso le filiali la ripetono come se fosse vera.


DISSOCIAZIONE PER VIOLAZIONE DELLA NEUTRALITÀ


La dissociazione è un concetto che non si trova nella Bibbia, coniato nel 1972. Ecco come viene definita dal libro “Pascete il gregge di Dio


18.1.3: Mentre la disassociazione è un'azione intrapresa da un comitato giudiziario contro un trasgressore impenitente, la dissociazione è un'azione intrapresa da un membro battezzato della congregazione che non desidera più essere un testimone di Geova. (1 Giovanni 2:19: od pp. 142-143) Nei casi di dissociazione, il corpo degli anziani dovrebbe nominare un comitato di tre anziani per esaminare i fatti.

18.3: Prendere una condotta che viola la neutralità cristiana: (Isaia 2:4; Giovanni 15:17-19: lvs pp. 60-63, 244) Se si unisce a un'organizzazione non neutrale, si è dissociato. Se il suo impiego lo rende un chiaro complice di attività non neutrali, gli dovrebbero essere generalmente concessi sei mesi per apportare un cambiamento. Se non lo fa, si è dissociato. —Vedi lvs pp. 204-206.


Facciamo due esempi tratti dal libro Correspondence Guidelines, (una pubblicazione fornita per aiutare gli anziani del Dipartimento di servizio delle filiali a rispondere alla corrispondenza degli anziani dei Testimoni di Geova).

A pagina 45, è riportato questo esempio:


Un fratello viene a sapere che una piccola parte dell'attrezzatura che normalmente produce su una linea di produzione di aerei commerciali verrà ora dirottata per un uso non conforme a Isaia 2:4

Commenti: Se solo una piccola parte di ciò che produce verrà ora dirottata verso scopi non neutrali, non sarà necessario un aggiustamento dell'occupazione. Potrebbe continuare a godere di privilegi speciali finché avrà il rispetto della congregazione. Tuttavia, se accettasse di fare una quantità crescente di lavoro non neutrale, sebbene la maggior parte di ciò che produceva non fosse discutibile, potrebbe arrivare al punto in cui sarebbe squalificato per privilegi speciali. Inoltre, se ciò che produceva per uno scopo contrario a Isaia 2:4 aumentasse al punto che fosse evidente che stava contribuendo in modo significativo con il suo intelletto e le sue capacità ad attività non neutrali, non potrebbe rimanere parte della congregazione neutrale a meno che non apportasse modifiche al suo tipo di impiego. Le determinazioni in tali situazioni non vengono prese in base a una formula percentuale, come se metà o più del lavoro non scritturale richiedesse una modifica e meno di metà non richiedesse alcuna modifica.


La citazione sopra delinea tre fasi diverse:

  • Un fratello svolge una piccola parte del lavoro che giova all'esercito. Può continuare a essere un membro della congregazione.
  • La quantità di lavoro che svolge a beneficio dell'esercito sta aumentando. Sarà escluso dai privilegi speciali nella congregazione.
  • La quantità di lavoro che svolge a beneficio dell'esercito sta aumentando in modo significativo. Deve cambiare lavoro entro sei mesi o verrà cacciato dalla congregazione.

Dobbiamo chiederci: chi sta prendendo le decisioni riguardo alle tre diverse fasi? È il fratello stesso o sono altri? Le espressioni sottolineate nel testo non si riferiscono al libero arbitrio del fratello ma a decisioni prese dagli anziani. Sono loro che decidono se il lavoro è aumentato così tanto da violare la sua neutralità e "che non può rimanere parte dell'organizzazione", (cioè verrà cacciato). E poi arriva la bugia:

Quando gli anziani hanno deciso che il fratello non può rimanere nell'organizzazione neutrale, gli danno sei mesi per cambiare lavoro. Se non lo fa, dicono che si è dimesso dalla congregazione di sua spontanea volontà perché non desidera più essere un Testimone di Geova.


Ecco un esempio:

Un fratello lavora in uno stabilimento che produce parti di motore. Lo stabilimento ha anche un contratto con le forze armate i loro veicoli militari. L'esercito ha iniziato il lavoro di riparazione dei suoi vecchi veicoli e la consegna è aumentata. Gli anziani sono stati informati e discutono la situazione con lui. Gli viene dato un ultimatum: “Hai sei mesi per trovare un nuovo lavoro. Se, dopo quel periodo, continui nel tuo vecchio lavoro, questa sarà la prova che ti sei volontariamente dissociato dalla congregazione”. Il fratello afferma che l'aumento delle consegne fa parte di una campagna per riparare tutti i veicoli militari e che la necessità di parti di motore diminuirà l'anno prossimo. Inoltre le consegne sono solo una parte della produzione. Quindi, la sua coscienza è pulita e non cambierà lavoro. Quando saranno trascorsi sei mesi, a questo fratello non sarà permesso di far parte della congregazione. E' assurdo: viene cacciato fuori dalla congregazione per sua libera volontà.


La situazione descritta sopra ha un elemento di interpretazione: quanto è un "aumento significativo"? Saranno gli anziani a deciderlo. Nell’esempio seguente invece non c'è alcun elemento di interpretazione.

Cito il libro Correspondence Guidelines, pagina 46:


Due donne battezzate lavorano come domestiche in una base militare. Una è impiegata da una famiglia nella loro casa. L'altra è impiegata per pulire la caserma. La prima donna conclude che può accettare un impiego dalla famiglia: nonostante il luogo in cui lavora e il fatto che il capofamiglia sia coinvolto in un lavoro che non è in armonia con Isaia 2:4, sta fornendo un servizio comune per le persone in una casa e non è impiegata direttamente da un'organizzazione che è in conflitto con le Scritture. Può continuare a essere un membro della congregazione. L'altra donna, con il suo lavoro regolare, sta eseguendo un servizio necessario che facilita gli obiettivi generali di un'organizzazione il cui scopo è in disaccordo con Isaia 2:4. Inoltre, è pagata da quell'organizzazione, lavora nella sua proprietà e svolge regolarmente un lavoro che supporta quell'organizzazione e i suoi obiettivi. È in conflitto con Isaia 2:4. A meno che non modifichi il suo impiego, sarà considerata come se si fosse dissociata.


La situazione qui è chiara. Una sorella che sta facendo lavori di pulizia in una base militare ha violato la sua neutralità. Dov'è il suo libero arbitrio in questa situazione? Da nessuna parte. La richiesta del Corpo Direttivo tramite gli anziani è che cambi la sua occupazione, come dice l'ultima frase, entro sei mesi. Altrimenti, "sarà considerata" come una che si è dissociata dalla congregazione perché non vuole più essere una Testimone di Geova. In realtà è stata cacciata.


DISSOCIAZIONE PER TRASFUSIONE DI SANGUE


Fino al 1961, non sarebbe stato formato alcun comitato giudiziario se qualcuno avesse accettato il sangue ma poi ci fu un cambiamento. Il libro “Testimoni di Geova – proclamatori del regno di Dio”, pagina 183, dice:

Dal 1961 chiunque ignorasse il requisito divino, accettasse trasfusioni di sangue e manifestasse un atteggiamento impenitente veniva disassociato dalle congregazioni dei Testimoni di Geova.


Per 40 anni quindi chi accettava sangue senza pentirsene sarebbe stato disassociato, poi fu detto che erano loro stessi che si erano dissociati dalla congregazione perché non volevano più essere Testimoni di Geova.


Facciamo un esempio:

Una sorella viene portata in ospedale per partorire ma ha una grave emorragia. Al marito viene chiesto di consentire una trasfusione di sangue ma lui rifiuta. Il dottore porta il marito nella stanza dove si trova la moglie. Lei è priva di sensi e molto pallida. Il dottore mostra al marito tutti gli asciugamani intrisi di sangue e dice: “Se tua moglie non riceve una trasfusione di sangue in breve tempo, si dissanguerà e morirà”. In questa situazione il marito dà il suo permesso e la moglie viene trasfusa. Dopo questa esperienza traumatica il marito viene convocato davanti a un comitato di anziani. Il loro obiettivo è scoprire l'atteggiamento del fratello e gli chiedono se si pente della sua azione. Il fratello risponde: "Mi rendo conto di aver violato una delle leggi di Geova ma è impossibile per me pentirmi della mia azione. Il mio atto sbagliato ha salvato la vita di mia moglie. Se potessi tornare indietro rifare tutto da capo. Voglio ancora essere un Testimone di Geova e spero che Geova capisca perché ho violato la sua legge".

Il suo desiderio di rimanere nella congregazione non viene accettato. Viene cacciato fuori dalla congregazione con il pretesto che non vuole più essere un Testimone di Geova.


LE MOTIVAZIONI


Torniamo ora alla questione iniziale: perché i rappresentati dell'organizzazione dicono che ogni Testimone, in base alla propria coscienza, deciderà quanto contatto avrà con le persone disassociate e dissociate? Uno dei motivi per cui i Testimoni di Geova hanno perso la causa presso il tribunale distrettuale norvegese è che evitano le persone che si sono disassociate. Sia la legge norvegese che la Dichiarazione dei diritti dell'uomo affermano che chiunque può diventare membro di una religione e dimettersi da una religione senza alcuna pressione o coercizione.

Se fosse vero che i Testimoni di Geova non hanno alcuna legge che imponga l'esclusione e l'isolamento totale delle persone disassociate e dissociate ma ogni Testimone decide in base alla propria coscienza, l'organizzazione non può essere accusata di esercitare pressioni o coercizioni nei confronti di coloro che vogliono dimettersi.

Esiste un motivo simile in relazione alle questioni di neutralità: se un Testimone che ha votato a un'elezione politica o una donna che ha fatto lavori di pulizia in una base militare venissero disassociati, l'organizzazione dei Testimoni di Geova potrebbe essere citata in giudizio perché ha violato la legge.

La situazione è simile anche in relazione alla trasfusione di sangue. Nell’esempio precedente se l'uomo fosse stato disassociato perché aveva salvato la vita di sua moglie, e questo fosse diventato pubblico, ciò avrebbe creato una forte opinione negativa dei Testimoni di Geova tra il pubblico. Inoltre avrebbe potuto citare in giudizio i Testimoni di Geova per danni. Tutti i problemi sono risolti quando i Testimoni dicono che l'uomo ha lasciato la sua congregazione perché non voleva più essere un Testimone di Geova.

Pertanto il motivo alla base di queste bugie è quello di evitare problemi legali. Spostando la responsabilità del loro rispetto all'iniziativa del singolo nessuno può accusarli di aver commesso un illecito. Lo scopo è togliere la responsabilità dall'organizzazione e metterla sulle spalle dei singoli Testimoni: lo scaricabarile appunto.




Questa trattazione è basata su un articolo del prof Rolf Furuli

Post di Saroj

sabato 15 febbraio 2025

Fra le buone intenzioni e la manipolazione psicotropa

Manipolazione -
Osservatore teocratico
Ma chi avrebbe mai pensato che per tanti anni mi sarei ritrovato a convivere in un perenne stato di sudditanza prostrato dai sentimenti di indegnità psicotici alimentati da una nebbia di chiacchiere fatte a loro volta da persone che dire indegne significa solo trovare il meno peggio nell’effimero delle loro qualità.

Il sistema dell’innominabile religione vive di controllo ed è, per assurdo, proprio per questo motivo che tante persone accettano di farvi parte. Col tempo mi sono torturato nello scoprire che non sia una cosa anomala, una eccezione sulla categoria, che invece è la solita condivisa in altri contesti molto più leggeri come quello della pubblicità (è più pulito, effetto brillante, gusto cioccolata etc etc) o più pesanti come quelli lavorativi (le giornate kaizen) dove lo scrupolo fa sempre rima con tornaconto.

Il sistema mediatico è manipolatorio per natura, per questo il mio vecchio professore veniva con sotto il braccio: la repubblica, il secolo, il corriere e pure il manifesto e ci faceva il pippone sulla natura dell’informazione, che si poteva ottenere solo con il confronto delle idee contrapposte. Non avevamo altra scelta ad avere una idea della realtà senza fare una media delle informazioni distorte dall’ideologia dominante. Professore per altro profetico dell’altro secolo che ci guarderebbe con sorriso patetico guardando le comunità terrappiattiste del 2025.

Ma tornando al nostro sistema religioso ricordo bene che sin dall’imberbe natura dei miei fatti inziali quando le cose non erano così evidenti, c’erano comunque i sentori che il tutto non era proprio quello che sembrava essere. Già a suo tempo una sorta di sospettoso effetto collaterale di un sistema svalvolato, si notavano dalla qualità di alcuni personaggi che si avvicendavano all’interno delle congregazioni. Mi chiedevo: quale tipo di filtro spirituale poteva rendere plausibile che questi personaggi si accentrassero tutti contemporaneamente nella stessa sala a non riuscire nemmeno a trovare una risposta di tre quattro parole in un paragrafo? Poi un giorno ho riflettuto davanti ad uno specchio e in un loop infinto fra immagine e senso dell’immagine, ho iniziato con il dover ammettere con orrore che a tutti gli effetti anche io ero fra quei personaggi. Premesso che ovviamente ma anche in tempi non sospetti mi astenevo e mi astengo dal dare giudizi generali accumunando tutti nello stesso calderone di catrame neuronale, il fact checking attuale è che la casa editoriale madre e innominabile organizzazione ovviamente non riserva la stessa gratitudine a me e noi, che siamo costretti ad escamotage surreali come quello di commentare e scrivere post dietro fantasmagorici nickname frutto della più florida fantasia ancora rimasta per evitare lo sterminio famigliare.

Insomma, partiamo dal presupposto positivo che ci sono indubbiamente tante persone di vario tipo che possiamo annoverare fra i paladini delle buone intenzioni. Sono tante le persone che subiscono vite vessatorie indipendenti dalle scelte correlabili all’innominabile religione e per questo come dire ci commuovono e vorremo abbracciare calorosamente. Ma detto questo, purtroppo, ricordiamo che anche l’agenzia delle entrate è piena di buone intenzioni. Non vi ho convinto ancora?

In questo humus di melma al carbonio, spesso ai margini di realtà più strutturate e vivibili, l’arte manipolatoria del sistema religioso ha i suoi effetti più devastanti perché chi è propenso ad una vita propositiva lo troverà molto utile ad uscire da un sistema insalubre e non è strano diventare facilmente preda di pensieri cancerogeni che, come metastasi del pensiero, uccidono quella poca forma spontanea di deontologia morale rimasta. 

Il servizio

L’elemento più rilevante e prova della natura manipolatoria di questa organizzazione la ritroviamo nell’attività centrale che è il cuore pulsante di tutto il sistema. Gli addetti ai lavori la conoscono come “l’attività di servizio” “servizio di campo” “predicazione di casa in casa”. In questa attività se pensiamo bene abbiamo uniti gli elementi sopracitati che sono ripetiamo: 

  • le buone intenzioni  
  • la manipolazione. 

Proviamo per un attimo a scomporla in questi due elementi per cercare di capire l’essenza.

Le buone intenzioni

Uscire in servizio è il topos, il quid, l’essenza della attività richiesta concordata coscienziosamente da tutti quelli che vogliono essere parte di questa organizzazione. Tutto parte da li e in un certo senso tutto finisce li. Così nella applicazione logica del concetto "servizio a Dio" che trasforma la proclamazione della buona notizia in manipolazione psicotropa. La morale propositiva di dare un contributo positivo ad un sistema, potrebbe invece darci stimoli per intraprendere percorsi fantasiosi, che salverebbero il cosmo dalla nube del sistema satanico diventando allo stesso tempo degli ante litteram Don Chisciottiani più vicini all’allucinazione del pensiero del protagonista del libro di Cervantes.

Lo stress che l’attività di servizio crea e per molti diventa depressione incurabile, non è frutto della mera attività meccanica frenetica e spesso fuori controllo per altro motivata dalla compilazione farlocca delle ore. Quella depressione è invece spesso l’effetto collaterale di chi non riesce a collimare la percezione delle buone intenzioni e quella buttar… dedicare la nostra vita a qualcosa che ha meno senso del terriccio con il quale, al trapasso, concimeremo il cemento dei cimiteri di periferia della città dove abitiamo.

Questo disallineamento è conciliabile solo se riesci a trovare un equilibrio fra le due parti che, con questa organizzazione è tutto un dire. Io personalmente non ci sono riuscito, l’unico compromesso plausibile era comunque togliere di mezzo tutte le presentazioni di primo contatto manipolatorie e sostituirle con l’annuncio del regno di Dio più essenziale e veritiero del “non sono qui per farle cambiare religione”. Peccato che, come sorvegliante del servizio molto sfigato, era particolarmente complicato riuscire a convincere i fratelli che questo era quello che voleva Dio. Infatti, dopo pochi mesi mi hanno tolto l’incarico con loro stupore di tanti tranne che del sottoscritto che passavo più proficuamente il mio tempo a riflettere davanti allo specchio.

Alla fine, mi sono arreso, dovevo prendere una posizione sana, non avrei mai permesso di ottenere l’attenzione di nessun interlocutore sfruttando gli stati di ansia e di paura con narrazioni alchimistiche sulla fine dei tempi che provengono poi dalla cabalistica numerologia biblica più vicina ai tarocchi e consistente quanto un buco nel formaggio. Dio se non gioca a dadi per quale motivo dovrebbe immaginare di mettere codici nascosti nella bibbia per svelare entità organizzativa, come il regno di Gesù nel 1914, concreto quanto il regno di Sauron nel sigore degli anelli? Non potevo più giocare con i significati e con la manipolazione, perché avevo capito che c’era un principio seguire, per altro volutamente nascosto dall’organizzazione, che si chiama etica.

La manipolazione

Invece siamo condannati in questo ambulatorio di sedicenti dottori che ti cura l’influenza con la chemioterapia e hanno i sentimenti etici dei dentisti anni 80 che ti prescrivevano otturazioni proporzionate ai mutui da pagare. Perché poi stupirsi se non sono previsti criteri di sostenibilità e si vive in una bulimica ricerca di cibo o meglio del tempo, fagocitando persone/pazienti intrappolati nella tela cognitiva del manipolatorio ragno organizzativo? Morto un paziente se ne cerca un altro d’altra parte “guagliò teng’e famiglia”.

Minacce apocalittiche

“Il mondo sta per finire”, “L’orologio della fine”, “Pace e sicurezza e poi verrà la fine” sono tutte frasi attrattori di ansia e terrore che, come un piede di porco, scalzano i deboli strati di raziocinio e radicano nelle persone creando il frutto dell’ansia e costante dipendenza. Nel tourbillon delle attività si arriva a concludere che la comunità diventa l’unico referente a cui fare affidamento, che è come investire in derivati prima o poi la paghi cara.


I sensi di colpa

Vogliamo parlare delle paure? Dei sensi di colpa? Vogliamo parlare di come ogni azione pensiero dubbio potrebbe trasformarsi in peccato che ci allontana da un Dio carnefice che guida una comunità di scappati di casa? Ma che etica è quella di approfittare dei meccanismi del senso di colpa per ottenere il coercitivo consenso? Di recente un caro fratello mi ha ricordato il meccanismo dietrologico che viene inoculato con il concetto di peccato originale. Si induce nella persona la malefica concezione di inadeguatezza naturale a prescindere che non lascia alternative scampo, né vie di uscita. Siamo sicuri che il peccato è davvero quella forma che ha portato alla trasformazione di una natura perfetta ad imperfetta come se ci fosse un’alchimia morale che abbia influenza nei meccanismi genetici umani?

I piagnistei

Per concludere la vittimizzazione continua del “siamo perseguitati”. "Il mondo ci odia perché abbiamo la verità", "Chi ci critica è un nemico". Questi messaggi creano un senso di consolidamento delle truppe che porta i membri a isolarsi e a diffidare di tutto ciò che è esterno. Chi esce dalla comunità diventa un traditore, mentre chi resta è spinto a rimanere per paura di essere abbandonato o perseguitato.

Notizie dal mondo 

Come avrete indubbiamente notato c’è una presa di posizione in giro nel mondo, da parte delle istituzioni governative (vedi Norvegia) sulle scelte che vengono adottate all’interno della comunità religiose (come la nostra in questione) che sono molto dubbie e che lasciano più di una perplessità. Come già da tempo testimoniamo in questo blog basterebbe leggere i vostri commenti per ottenere inutili conferme. Ma le prove che le cose non vanno sono palesi ed evidenti nei tentativi rabberciati di questi apologeti organizzativi che stimolati dal sistema sparacchiano paginette web sconnesse sconclusionate che peggiorano ulteriormente le cose.

Un esempio di questo scempio è un recente articolo comparso nella rivista on line Notizie.web dove un valente giornalista “de noi altri” si impegna in un improbabile compendio di refusi con cui costella l’articolo tanto da essere inguardabile come quelli della “torre di guardia” per intenderci. L'articolo si intitola 

 “Odio verso i testimoni di Geova”. Il ruolo negativo dei media nella denuncia di Lirec

e si trova in questo link .

In tutto l’articolo ci fosse un tentativo di dare una risposta alle accuse con un minimo di senso. Il nulla quantico nella versione più estrema dove si saltella fra il piagnisteo, la dissimulazione, fino ad arrivare alla deviazione degli argomenti sistematica. Il valente giornalaio sproloquia nella retorica del vittimismo consistente quanto una bolla d’aria nell’acqua frizzante che svanisce appena arriva alla superficie delle cose. Leggendo, ad un certo punto, si arriva a parlare del sangue e li per un attimo mi sono contraddetto e ho avuto l’impressione che finalmente c’era un tentativo di buttare il cuore oltre l’ostacolo con un argomento serio da affrontare. Ovviamente non avrei preteso un’elaborata giustificazione che mi avrebbe davvero fatto cambiare idea sull’argomento ma almeno sfruttare meglio l’arte manipolatoria e retorica quello si. Guardate come ha giustificato il rifiuto sulle trasfusioni di sangue.

Solo per fare alcuni esempi: l’importante contributo che il rifiuto delle trasfusioni per motivi religiosi ha dato allo sviluppo della medicina senza sangue da anni raccomandata anche dall’OMS.

E niente non c’è verso ancora una volta ho dovuto ancorarmi alla sedia per non essere risucchiato dalla depressione del vuoto creato dalla conclusione sommaria coerente con il piagnisteo che pervade l’articolo. Tecnica travisante, talmente evidente che trascende nel patetico se non fosse che sarebbe meglio tacere sul valore “dell’importante contributo” che questa organizzazione dà alla medicina quando offre cene di gala e orologi costosi a valenti chirurghi dopo che hanno buttato nel cesso il giuramento di Ippocrate. Secondo il ragionamento dell’improvvido, il mio rifiuto di accettare trasfusioni di sangue, per motivi religiosi, ha consentito lo sviluppo della medicina  salvando vite umane. Peccato che si è dimenticato di dire che la mia scelta è condizionata da un vincolo che determina l’appartenenza e sapere che la medicina “senza sangue” si è sviluppata per una serie di fattori che accomunano la mancanza di etica di chi rifiuta la trasfusione per paura di non incorrere nella disciplina congregazionale deve comunque far riflettere a prescindere. In tutti i casi ammesso fosse plausibile, ma perchè il nostro interlocutorie non ricorda cosa succede se anziché prendere il sangue, il nostro fratello lo volesse donare? Allora in quel caso quale concreto contributo alla salute viene data da questa organizzazione di saltimbanco? Oppure facciamo pure finta che il nostro articolista di redazione non si è mai chiesto come big pharma riesca a produrre farmaci plasmo derivati con le componenti secondarie che la beneamata organizzazione di sti ciuffoli concede di prendere? Per carità libera scelta per tutti, non facciamo pubblicità per nessuno qui vogliamo contestare la manipolazione ideologica di qualcuno che stabilisce regole morali sopra la vita/salute delle persone e non le scelte individuali di chi cechessia a meno che non sia plagiato .

Sulle trasmissioni

Ora poi le trasmissioni, specialmente quelle di indagine sono quello che sono, nel senso che, ovviamente, in particolare quando affrontano temi sociali, vanno centellinate perché vivono di questi scoop. Loro sono maestri della manipolazione e anche del senso della vergogna tanto che rendo noto non è per loro un problema creare una notizia anche là dove non esiste. Insomma, ammettiamo che è complicato avere a che fare con un sistema manipolatorio come quello mediatico che non ha alcuna intenzione di risolvere i problemi ma solo di prendere il gettone presenza, buttandoti addosso anche fango che non meriti.

Ma una volta fatti i distinguo quello che rimane sono i fatti e c’è poco da recriminare o piangersi addosso se questa organizzazione ha strutturato il sistema in un modo non coerente che crea problematiche trascendenti al diritto di scelta e di libero arbitrio delle persone stesse, creando demoni e mondi surreali che non esistono e che portano ad effetti collaterali fuori controllo come le dissociazioni indotte delle trasfusioni di sangue o come l’ostracismo famigliare. Imparare a concentrarsi sul fango che meritiamo quello potrebbe essere un primo inizio per evitare il discredito che ci si è tirati addosso consapevolmente e del quale prima o poi inevitabilmente si dovrà pagare.

Un saluto