Cosi in una sera di luglio Zoltar Kristopher e Aniol erano in piacevole compagnia in una veranda sul mare. Parlavano vivacemente dei trascorsi impegni teocratici delle cose che erano di come sono e anche di come saranno.
Kristopher: Ammettiamolo è tutta colpa nostra. Le cose che ci accadono quelle che non ci accadono. Sopravviviamo a malapena alle nostre idee. Se vi chiedessi volete essere persone spirituali o religiose come rispondereste?
Aniol: Che prima dobbiamo spiegare cosa intendiamo per persone spirituali e persone religiose
Zoltar: Ecco lo sai Kristopher Aniol è preciso lui non sopravvive alle idee, vuole sapere sempre di cosa si sta parlando.
Kristopher: Va bene, allora facciamo un gioco proviamo a definire chi è una persona religiosa. Secondo voi
Aniol: Secondo me una persona religiosa è qualcuno che appartiene ad una religione. E' una persona che riconosce il bisogno di mettersi in relazione con Dio e per farlo usa la religione.
Zoltar: E' un po' complicato per me spiegarlo, specialmente se la mettiamo in contrasto con la persona spirituale. In questo senso allora , penso che la persona religiosa segue sempre un certo culto e la sua fede è condizionata dal tipo di religione che sceglie.
Kristopher: Bene allora adesso definiamo...
Aniol: No scusa devi dare anche tu il tuo contributo non siamo mica all'Eredità.
Kristopher: Giusto Aniol, allora devo dire che condivido le vostre considerazioni la persona religiosa è strettamente legata all'istituzione religiosa. Questa diventa una guida alle espressioni di fede quotidiana.
Aniol: Si la religione definisce i limiti sociali. Ma la spiritualità?
Zoltar: La spiritualità definisce i limiti personali.
Kristopher: Direi anche io così, direi anche che la spiritualità è qualcosa però diverso dal sentimento religioso .
Zoltar: In che senso?
Kristopher: Mi spiego meglio perchè non volevo dire religioso. Volevo dire, non è detto che per essere persone spirituali si debba credere in Dio.
Aniol: Forse è possibile ma è difficile essere spirituali e non credere in Dio nello steso tempo. C'è sempre qualcosa che manca a queste persone
Kristopher: Mi viene in mente il Buddismo sono persone molto spirituali ma allo stesso tempo molto lontane dal concetto di Dio personale che abbiamo noi.
Zoltar: Non lo so comunque per me la spiritualità è sostanza. L'altro giorno ho considerato la scrittura di "Corinti 5:7 che ci dice che i primi cristiani dovevano "camminare per fede e non per visione."
Kristopher: Si una bella scrittura
Zoltar: Il versetto mette in contrapposizione il percorso verso la maturità cristiana come fosse appunto un cammino. Non camminiamo guardando con gli occhi fisici ma camminiamo guardando con gli occhi della fede. La religione viene vista con gli occhi fisici ma la spiritualità si vede solo con gli occhi della fede...
Aniol: un bel esempio, volevo però riprendere il concetto con Kristopher per me la spiritualità è un'occasione che prende spunto dalle tante esperienze belle che facciamo quotidianamente. Un tramonto, un cielo stellato mi fanno sentire vicino a Dio e sapete mi commuovo. Per me questa è spiritualità
Kristopher: Sappiamo che sei un tenerone Aniol. Anche io quando vedo il creato mi commuovo ma non lo dico in giro... La fede però deve portare a qualcosa di concreto. Giacomo ci dice che "la fede senza opere e morta".
Aniol: E si però poi se diventa religione diventa una gabbia fatta di sbarre o di regole. Non puoi essere felice in un contesto del genere.
Zoltar: Quello della felicità però è un altro tema.
Aniol: Si ma guarda per me è tutto connesso, in una gabbia non puoi essere felice, puoi dare l'idea di essere felice puoi riuscire a convincere gli altri ma non riuscirai mai a convincere te stesso.
Zoltar: Comunque un esempio scritturale che spiega la differenza fra persona spirituale e persona religiosa, potrebbe essere quello di Gesù quando mette in relazione i sentimenti che avevano il fariseo e l'esattore in Luca 18 da 10 in poi. Dalle loro parole è evidente che si capisce chi è spirituale e chi non lo è.
(Luca 18:14) Io vi dico che, quando se ne tornò a casa, quest’uomo era più giusto del fariseo, perché chi si esalta sarà umiliato, ma chi si umilia sarà esaltato”.
Kristopher: Si è vero anche in Matteo 7:22 quando descrive che molti si sarebbero giustificati come persone che avrebbero fatto opere potenti. Gesù però li ripiudò perchè non erano persone spirituali. Nonostante facessero grandi opere così come fa la religione.
(Matteo 7:22) In quel giorno molti mi diranno: ‘Signore, Signore, non abbiamo profetizzato nel tuo nome, e nel tuo nome espulso demòni, e nel tuo nome compiuto molte opere potenti?’
Zoltar: Devo farvi una confidenza siamo stati Anziani per tanti anni ma francamente mai come ora mi sono reso conto che quello che mi è mancato e magari potete confermarlo è stato quello di vivere un ambiente spirituale. Religioso sicuramente ma davvero poco spirituale.
Aniol: E figurati sono ancora nel servizio ma oramai sono agli sgoccioli. La spiritualità è diventata un miraggio. Mi viene in mente la scrittura di 1 Timoteo 2:5 c'è solo un mediatore fra Dio e gli uomini Gesù Cristo. Voi cosa capite?
(1 Timoteo 2:5) C’è infatti un solo Dio, e un solo mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù,
Kristopher: Che non c'è spazio per la religione.
Aniol: Esatto. Questo sistema fa di tutto per cercare di omologare l'individuo facendolo diventare religioso. In particolare con le nomine di servizio. Se si diventa religiosi facciamo gli interessi dell'organizzazione ma solo se diventiamo spirituali facciamo gli interessi di Dio e anche i nostri. Noi dobbiamo diventare non religiosi ma spirituali. Se sei religioso...
Zoltar: ...magari riesci a fare alcune cose giuste... ma
Kristopher: ... non sai perchè.
Aniol: Per questo non puoi essere felice.
Zoltar: Essere spirituali è andare oltre le apparenze i pregiudizi le convenzioni. Però non voglio dire che essere spirituali significa liberare tutti. Dico solo che è un modo per diventare più sensibili.
Aniol: Mi viene in mente il contrasto fra Ragione e Sentimento.
Kistopher: Il libro della Austen. Io ecco la spiritualità la vedo una cosa che si eleva sopra i sentimenti. Essere persone spirituali non vuol dire che ci lasciamo andare dalle emozioni. La spiritualità è una cosa più concreta è un modo di ragionare che ti consente di capire le cose. Non lo so nell'ultimo comitato giudiziario che ho fatto erano partiti con l'idea di disassociare il fratello. Ci siamo messi a ragionare sul pentimento. Deve essere dichiarato spontanemante oppure no? Seguendo una logica legalistica molti si aspettano che il fratello o la sorella lo debba dichiarare spontaneamente. Ma è bastato guardare l'esempio del pentimento di Davide per riuscire a cambiare le sorti del comitato. Io in quel momento ho pensato che abbiamo fatto una cosa spirituale e non religiosa.
Aniol: Tu l'hai fatta spirituale, ma gli altri comitati?
Zoltar: Lascia stare, io nell'ultimo ho espresso tutte le mie perplessità non solo sulla natura del peccato ma anche sulla legittimità stessa del comitato. Questa ex sorella pioniera regolare con una nevrosi e un disturbo di personalità in cura perenne che salta un mese si un mese no da ospedale psichiatrico ad ospedale psichiatrico. Disassociata e abbandonata a se stessa.
Kristopher: Fai attenzione. Lo sai che se sentono puzza di consapevole.
Zoltar: Faccio attenzione? Dai che vergogna, che modi la dovevi vedere poverina. Diceva "venitemi a trovare... non sono cattiva... vi prego" uno strazio, non ho dormito una settimana.
Aniol: Ecco questa è la parte religiosa che non piace condividere.
Zoltar: A te non piace? Mi ha stancato.
Kristopher: Sono effetti collaterali di questa politica religiosa, la cosa che mi dispiace di più è che sarebbe bastato davvero poco perchè le cose diventassero spirituali. Invece mi sa che siamo solo arrivati ad un punto senza ritorno.
Zoltar: Be ragazzi si è fatto tardi per me, devo lasciarvi. Ma non lo faccio senza che prima mi promettiate che questo fine settimana ci rivedremo perchè sento proprio il bisogno di continuare questa conversazione e in particolare questo argomento.
Kristopher: Certo come no perchè non andiamo da Aniol che ha la casa grande
Zoltar: Un abbraccio cari... alla prossima.
P.S.
Autori coautori e suggeritori: Acquachiara, Tommaso, Capitan Kirk.
e come conclude Zoltar: Un abbraccio cari... alla prossima.