lunedì 23 luglio 2018

L'organizzazione e il dramma della stupidità funzionale

Ci sono percorsi che possono combaciare in diversi ambiti. Gli esseri umani vivono in agglomerati gregari, ciascuno di noi deve imparare a convivere con le persone che fanno parte della propria vita, dall'ambiente familiare a quello civico, dal lavoro alle associazioni sportive ed infine, religiose.
Ogni ambiente ci porta a dover interagire con altri in modi diversi. Eppure possiamo trovare schemi simili in vari ambiti.
Qui sotto un esempio di comportamento di sopravvivenza che impedisce un progresso delle idee nell'ambito lavorativo. È sorprendente quanto si possa applicare all'attuale modus operandi dell'organizzazione... 



Al giorno d’oggi la stupidità funzionale continua ad essere il principale motore di moltissime aziende. Per quanto possa essere difficile da ammettere, è la realtà. La creatività sembra non essere riconosciuta, il pensiero critico appare come una minaccia per i dirigenti desiderosi che nulla cambi, sempre alla ricerca degli impiegati più docili.
Ammetterlo non è facile. È evidente che ogni azienda è un mondo a sé stante con dinamiche e politiche proprie, oltre che obiettivi diversi. Esistono imprese all’avanguardia dal punto di vista dell’innovazione e dell’efficacia. Tuttavia, al giorno d’oggi ancora non si è stati in grado di raggiungere il grande cambiamento tanto ambito. Le grandi aziende e le piccole imprese cercano persone preparate, non v’è dubbio, ma che siano al tempo stesso manipolabili, tacite e consenzienti.
L’innovazione legata al capitale umano dotato di una mente aperta, flessibile e critica è vista come un pericolo. Questo perché la direzione continua a guardare con timore le nuove ideele aziende moderne continuano a sentirsi a proprio agio adottando schemi rigidi e verticali, in cui l’autorità esercita un controllo vorace. Allo stesso tempo, gli stessi colleghi di lavoro tendono a vedere di cattivo occhio le menti portatrici di nuove idee, forse per paura di doversi dimostrare all’altezza pur sapendo di non esserne in grado.

Non importano la formazione, le idee o le incredibili competenze. Se alzerete la voce, sarete subito assaliti da chi è sopra di voi: dirigenti e colleghi meno brillanti e creativi che vi chiederanno di tacere e tornare a far parte del gregge. Perché la vostra voce li mette allo scoperto, perché le vostre idee rompono la “ferrea catena di montaggio” troppo spesso basata su un continuum di mediocrità.


Mats Alvesson e André Spicer, autori del libro, The Stupidity Paradox, illustrano quattro aspetti alla base di questo problema:
  • Cerchiamo di soddisfare sempre chi detiene il potere nell’organizzazione.
  • Sentiamo il bisogno di non causare problemi né di dire ad alta voce ciò che gli altri non vogliono sentirsi dire.
  • Spesso passare per “stupidi funzionali” fa sì che le cose vadano più o meno sempre bene: riusciamo a mantenere il lavoro e a farci accettare.
  • Nella maggior parte degli impieghi al giorno d’oggi questa è una caratteristica richiesta e necessaria. Per fare carriera o anche solo per non perdere il posto di lavoro, è meglio essere consenzienti, ubbidire e non fare domande su quello che si fa.
Forse il cervello creativo ha bisogno di essere allenato attraverso l’ottica del coraggio e dello spirito d’iniziativa; forse bisogna insegnargli ad assumersi rischi e ad uscire dai soliti giri ormai stantii, per dare vita a nuove aziende capaci di offrire servizi innovativi all’interno di una società sempre più esigente. I grandi cambiamenti non capitano da un giorno all’altro. Arrivano con lo sforzo quotidiano, accompagnati da quello scricchiolio lento, ma costante, che precede tutte le grandi scoperte.





...Per uscire da questo schema paralizzante è necessario esorcizzare la paura del cambiamento. Ciascuno di noi deve lavorare su se stesso, un passo alla volta. Deve capire che restare fermo non cambierà le cose,  la frase "aspetta Geova" può essere una trappola, ma è importante anche riuscire a distinguere l'agire al momento e  nel modo giusto dalle azioni avventate che causerebbero solo danno.
Il primo passo da fare è di accrescere la nostra conoscenza scritturale, poi imparare a usare ciò che impariamo. Un po come disse l'apostolo Paolo 
nella lettera agli Ebrei: “Il cibo solido è per le persone mature, per quelli che mediante l’uso hanno le loro facoltà di percezione [lett. “organi di senso”] esercitate [come un ginnasta] per distinguere il bene e il male”. (Ebr. 5:14, nt.) Paolo esortò i cristiani ebrei a esercitare la loro capacità di pensare proprio come un ginnasta esperto esercita i suoi muscoli.
Man mano che acquisteremo esperienza e sicurezza riusciremo a sconfiggere la paura e ad agire con saggezza, senza cadere nella comoda stupidità funzionale, ma nemmeno nella stupidità della ribellione sterile.

42 commenti:

  1. Guardiamo in faccia la realtà. L'organizzazione non cambia, non applicherà mai le riforme perché toglierebbe potere ai vertici. I cambiamenti che stiamo vedendo sono solo aggiustamenti atti a mantenere lo status quo o fatti a forza perché le pressioni non hanno dato altra via di uscita.
    Quindi noi che possiamo fare??

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    1. Gatto di Schroedinger23 luglio 2018 alle ore 14:07

      Vivere, nel senso più esteso del termine, ad esempio. Potrebbe già essere un inizio. I sistemi complessi compresi quelli sociali hanno una inerzia interna che generalmente non può essere forzata. Arriva però inevitabilmente in momento in cui lo status quo al mutare delle circostanze fondamentali che lo hanno sostenuto evapora da solo, generalmente in modo traumatico. Vedremo noi lo scoppio del bubbone? E chi lo sa... lo scopriremo solo vivendo... (cit)

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    2. Questa ostinazione a non cambiare,a continuare ad andare a testa bassa anche sapendo volutamente di sbagliare,negandolo,potrebbe portare solo ad un implosione del sistema,
      in qualche modo Geova farà pulizia del marcio,volenti o non volenti.

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    3. Gatto di Schroedinger24 luglio 2018 alle ore 10:39

      si, e l'inerzia a mantenere lo status quo può essere spiegata anche da potenti bias di conferma che danno luogo a fenomeni come il debreefing paradigm, ovvero la persistenza di idee formate in modo preconcetto nonostante la totale distruzione della base probatoria che le ha generate.
      Le credenze possono sopravvivere a potenti sfide logiche o empiriche. Esse possono sopravvivere, e persino essere rafforzate, da prove che, per osservatori più distaccati, le dovrebbero indebolire. Queste credenze possono anche sopravvivere alla distruzione totale delle loro basi probatorie originali. » (cit)
      Certo che, dopo essersi lanciati nel vuoto, il continuare a ripetersi che va tutto bene non eviterà l'impatto con il suolo per quanto crediamo possa essere possibile, prima o poi il terreno contro cui ci si schianta "rompe" traumaticamente il "frame" (gentilmente passatoci da altri) dentro il quale abbiamo inserito la nostra realtà
      In pratica siamo tutti dei DonChisciotte, tutti, chi più o chi meno, viviamo in realtà distorte visto che la realtà per come è realmente non è rappresentabile per la nostra mente se non attraverso modelli che la semplifichino. Il segreto è non affezionarsi troppo a questi modelli

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    4. Noi possiamo intanto prendere coscienza delle cose e cambiare noi stessi, non il sistema.
      Smettere di avere paura, di sentirci in colpa se dissentiamo, cominciare ad acquistare consapevolezza progressiva e sperimentare nuove strade.
      Continuare a cercare, bussare, chiedere, non agli uomini ma a Dio.
      Non salveranno la nave alla deriva ma forse sveglieremo qualche passeggero...

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    5. Penso sempre più spesso alle parole di Cristo: la verità vi renderà liberi. Come può un'organizzazione che cela le sue malefatte dare libertà ai suoi seguaci? Tutt'al più può essere un gabbia dorata fino a quando ci credi. Ma non può in alcun modo significare la libertà che Gesú ha promesso. Son sempre più convinto che non solo sia inutile stare all'interno di questa struttura simile teocratica, ma che alla lunga diventi dannosa, non solo psicofisicamemte, ma anche per la relazione personale che ognuno di noi può avere col creatore. Il comando di uscire da essa è sempre valido.. Solo che questa organizzazione si ritrova dalla parte da rifuggire! Scusate lo sfogo ma in questo periodo in cui tutti sono estasiati dal congresso e quelli che lo devono ancora fare non vedono l'ora di farlo, sento ancora più forte il disagio! Che Dio ci aiuti a fare la scelta giusta!

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    6. Le gabbie esistono per tutti la soluzione non è fuggire dall’organizzazione ma rimanere nella volontà di Dio.
      In certi contesti non esclude che si possa anche ad arrivare a soluzioni estreme oppure magari semplici come quella di rimettere gli incarichi.

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    7. La cosa indissolubile e imprescindibile,e' la lealtà a Geova e alla sua parola,tutto il resto non conta niente in tutti i sensi.
      Quando l'uomo,o l'organizzazione vuole prendere il posto del Creatore,dobbiamo ricordare le parole degli apostoli "Dobbiamo ubbidire a Dio,anziché agli uomini" e questo vale sempre e comunque,anche a costo di rimetterci incarichi,amicizie e via discorrendo.

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    8. Bravo Mika la tua è una forma sana di consapevolezza. Rompere certi meccanismi può costare tanto ma un testimone di Geova non ha paura perché Geova stesso è con lui.

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    9. È molto difficile e molto doloroso,ma ad un certo punto della vita cristiana o continui a fingere ipocritamente facendo finta che tutto va bene e procede tutto per il meglio a gonfie vele,oppure piano piano,prende corpo la consapevolezza
      che l'organizzazione sta diventando un dio da idrolatare,soffocando tutto ciò che le scritture ci insegnano,così ti trovi davanti al dubbio amletico,essere o non essere,io ho preferito essere un servitore di Geova,non dell'organizzazione
      che benché non ispirata,non perfetta,non sotto la guida dello spirito santo,
      pretende a spada tratta di avere sempre e comunque ragione,non avendolo la benché briciola di umiltà di ammettere di continuare a fare sbagli mostruosi,ma guai a dissentire o a farlo notare,sei immancabilmente fuori dai giochi.
      Questo è un rischio da correre,se non vuoi lottare contro la tua coscienza.
      Io lo corso............

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  2. Ha ragione Eric anche se la nave sbaglia rotta la fede ci farà camminare sopra le acque. Non

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  3. Caro Capitano, cerco di seguire la logica del tuo ultimo commento....
    "Le malattie esistono per tutti, la soluzione al problema del cancro al polmone non è smettere di fumare, ma mantenere i polmoni sani. In certi contesti non si esclude che si possa anche arrivare a soluzioni estreme (???), oppure magari semplici come quella di fumare meno."

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    1. Gatto di Schroedinger25 luglio 2018 alle ore 16:15

      se dovessi fare un merge della tua logica ribaltata sul commento del Capitano direi verrebbe fuori un: "siamo tutti, volenti o no, dei fumatori, per cui se non vuoi farti venire un tumore ai polmoni vedi di inspirare il meno possibile, o meglio, evita di spararti cannoni che Bob Marley levati.

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    2. Anonimo la parametrizzazione della funzione logica non è rigorosa ma se ti piace così. Parliamo di cose diverse

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    3. Lo hai complicato rendendolo un problema esGattologico, ma credo fosse chiaro quello che intendevo dire.....

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    4. Chissà perchè penso che Anonimo sia finito in una rotatoria...

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    5. La vera rotatoria è questa ------> 2 Corinti 11:19,20.
      Dopo un paio di giri mi è venuta la nausea e sono uscito al bivio. :D:D:D

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    6. 2 Corinti 12:8,10 ti fa rimanere in carreggiata... ;D

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  4. a domande

    ▪ “Lo schiavo fedele e discreto” approva che gruppi di Testimoni si riuniscano in maniera indipendente per effettuare ricerche o dibattiti scritturali? — Matt. 24:45, 47.

    No.

    In tutta la terra, i servitori di Geova ricevono abbondante istruzione spirituale e incoraggiamento alle adunanze di congregazione, alle assemblee e attraverso le pubblicazioni prodotte dalla Sua organizzazione. Geova provvede ciò che è necessario attraverso la guida del suo spirito santo e la sua Parola di verità affinché tutti i suoi servitori siano “perfettamente uniti nella stessa mente e nello stesso pensiero” e rimangano “stabili nella fede”. (1 Cor. 1:10; Col. 2:6, 7) Siamo sicuramente grati di tutti i doni spirituali che Geova ci provvede in questi ultimi giorni. Quindi lo “schiavo fedele e discreto” non approva pubblicazioni, riunioni, o siti Web che non siano prodotti o organizzati sotto la sua supervisione. — Matt. 24,45-47.

    Questa risposta a domande è basata sul nulla, perché le scritture evidenziate non confermano il fatto che lo "schiavo" ha una qualche esclusiva riguardo all'insegnamento.
    Addirittura la prima nel contesto dice di non confidare in nessuno come guida,ma il fatto di essere perfettamente uniti si riferisce a Gesù.

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    1. I Bereani oggi avrebbero aperto anche loro un blog per approfondire argomenti biblici

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  5. Roberto ,chi da veramente questo cibo spirituale:libri riviste opuscoli volantini adunanze discorsi pubblili tdg.per lo studio assemblee congressi ks circolari scuola per gli anziani,broadcasting visite e discorsi nelle varie filiali in tutto il mondo .,radunarsi tuttee le settimane per decidere unanimemente cosa si deve o non si deve fare in tutte le congregazioni del mondo e gni uno del CD svolge un ruolo detterminante nei vari comitati,vedi wuilliam Goffei Jakson che è nel comitato degli scrittori per diriggere anche come devo tradurre in altre lingue ,e in piùcinsegnano a predicare tramite video chi fa il discorsopubblico è obbligato a leggere le scritture indicate nello skema,in piùQUELLI DEL CD DOVREBBERO DARE L'ESEMPIO NEL SERVIZIO DI CAMPO.Dove trovano i tempo,quanto dura la loro giornata?Ci viene impedito tutto eci viene detto che quando prego devo dire Geova nostro Dio ,alloratu tti i profeti Davide ,sbagliavano quando faccevano richieste personali ?perchè non possiamo essere di mente più nobile come i bereani ?

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  6. Ciao a tutti, sono nuovo qui. L'anno ho cominciato a fare un giro in rete tra blog e forum dove scrivono e intervengono fratelli, ma la cosa non mi ha entusiasmato... Praticamente sono stato 'bannato' sia dal Forum Testimoni di Geova Online che dal blog "Attenzione alla profezia" di Israeli, due siti che senz'altro conoscete, apparentemente agli antipodi ma che hanno una cosa in comune: gli amministratori non gradiscono le critiche al loro pensiero, e finiscono per bannare chi esprime dubbi sulle loro convinzioni. Ora sono qui...
    Dunque, nel post Barnaba ci spiega cosa accade nelle organizzazioni umane in ambito lavorativo. "E' sorprendente quanto si possa applicare all'attuale modus operandi dell'organizzazione..."
    Sono d'accordo sulle analogie, però c'è un aspetto da considerare. Quelle sono organizzazioni... umane. E la nostra che dovrebbe essere diretta dallo spirito di Dio, come mai somiglia a quelle umane? O forse l'assunto che si tratta della parte visibile dell'organizzazione di Dio sulla terra è in mito da sfatare? Sono due tabù, che se le facessi sul forum Tdg online o su altri blog come ad esempio 'proclamatore consapevole' forse rischierei di essere bannato... Ecco, giusto quello che dice Barnaba, studiare e approfondire ciò che dicono le scritture, ma se lo studio ti porta a intravedere il "mito" in cui sei vissuto per tanti anni, come nel mio caso, che si fa? La pongo come riflessione...

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    1. Benvenuto libero pensatore, recentemente ho conosciuto un libero pensatore, ed è un bravo ragazzo, a parte questa considerazione che potrebbe non avere un senso per molti, rispondo alla tua domanda con un'allegoria (comune nel liguaggio biblico) direi di issare una bandiera bianca sulla 'torre di guardia' in cui ci siamo barricati, e uscire a far 'pace e sicurezza' con il nemico, e contrariamente a quanto si pensi questo non porterebbe a 'un'improvvisa distruzione' ma a benefici per tutta l'umanità.

      Magari non si può pretendere che lo faccia l'organizzazione, ma sicuramente individualmente si può fare.

      Qualcuno ha detto quando si perdono i miti le persone si sgretolano psicologicamente.

      Io dico che quando si perdono i miti le persone entrano in contatto con la realtà e maturano, riescono a guardare il prossimo con occhi nuovi, e finalmente sentirci un po' più vicini a Dio.

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    2. p.s. Volevo inoltre rassicurarti (anche se non sono un amministratore del blog) che anche se esprimerai un'opinione diversa dalla nostra (se detta con rispetto) non credo che sarai bannato, poi lascio agli amministratori confermare o smentire quello che ho detto.

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    3. Grazie, Tommaso. Non è certo facile affrontare la disillusione, ma alla fine il 'conforto delle scritture dà speranza' (quella vera...) e produce pace interiore (almeno spero....).

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    4. Osservatore Teocratico come dice Tommaso non ha davvero la mission di censurare opinioni disallineate. In tutti i casi per come è strutturato il blog non possiamo bannare utenti. I commenti si decide al momento.

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    5. A stessa domanda se la fece Elia quando Israele chiese un re umano come le nazioni circostanti. Prima avevano giudici e anziani e profeti. Non gli bastava. Volevano imitare le nazioni vicine. Cosa fece Geova ? Cosa disse a Elia ?

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    6. Ciao Raab, forse vuoi dire Samuele. "Poiché non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me dall'essere Re su di loro". Nonostante questo, disse di ascoltare il popolo, ungere un Re e Samuele continuò il suo servizio come profeta. Sai qual è il problema? Magari ci fosse oggi uno come Samuele che agisce con l'incarico che aveva lui e dica chiaramente le cose come stanno a chi comanda, come fece Samuele con Saul quando sbagliò. Purtroppo non c'è.

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  7. @Libero Pensatore, visto che fino ad adesso nessuno ha risposto al tuo interrogativo rispodnso all'ultima parte del to commneto invitandoti a rileggere la W del 02:2017 argomento Chi guida i popolo di Dio oggi? paragrafo 12, e se poi vai a dare un occhiata anche al paragrafo 17 riflettendo bene sù quello che leggerai, e non come si è fatto in sala volandoci sù di corsa vedrai che la stessa società dà la risposta alla tua riflessione e poi medita bene sul da Farsi, buona riflessione.

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    1. Si, ho riletto l'articolo che citi. Lo trovo contraddittorio in alcuni passaggi, ma noto che il paragrafo 12 dice due cose vere e il paragrafo 17 dice una cosa ovvia. Se dovessi dare invece una risposta alla domanda "Chi guida il popolo di Dio oggi"? direi... nessuno. Ovvero Dio stesso, che ci ha dato la sua Parola, la Bibbia, con lampada al nostro piede e luce sul nostro cammino. Non è tanto una questione di uomini che guidano varie confessioni religiose perché pensano di doverlo fare (c'è chi lo fa più o meno bene e chi lo fa malissimo), ma di singoli che si lasciano guidare da Dio e desiderano avere una buona relazione con lui e con il suo Figlio. Poi l'articolo di per sé dice alcune cose condivisibili e ammissioni forse mai fatte prima, ma tra il dire e il fare a volte c'è di mezzo il mare. Se le stesse parole delle prime tre righe del paragrafo 12 le faccio mie e le dico un sera ai fratelli radunati mentre commentano il "broadcasting", rischio di essere avvicinato da due (o forse tre...) anziani che vengono a verificare se per caso ho idee apostate!

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    2. @Libero Pensatore, se non hai problemi ad andare sù youtube ti segnalo un video di un ragazzo a mio parere d'avvero in gamba figlio di fratelli dal nome Simone Sorella, il titolo del video è corpo direttivo ispirato o non ispirato questo è il problma!poi fai tù le dovute considerazioni sull'articolo da me indicato, Ciao

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    3. Simone Sorella scopre... l'acqua calda. Che si viva in una sorta di dittatura spirituale lo sappiamo, i dubbi possiamo esprimerli solo in blog come questo e ad amici fidati (e non è detto che puoi fidarti). Non parliamo del dissenso, si rischia grosso anche se hai fior di scritture a sostegno. Siffatta organizzazione è molto più "umana" di quanto voglia far credere. Oltre a ciò, c'è anche quanto afferma il paragrafo 12, che dice due cose vere: Primo, il Corpo Direttivo non è ne ispirato né infallibile, e può commettere errori organizzativi e dottrinali. Secondo, non è detto che il "cibo spirituale" dispensato sia perfetto. Infatti, perfetto non lo è. E se lo dicono loro...
      Ma tutto questo non risolve il mio dubbio su cosa fare. Uscirsene per andare dove o per fare cosa? Oppure restare? Interrogativo amletico!

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    4. Caro libero pensatore, è la domanda che arriviamo tutti a porci prima o poi.
      Eravamo indottrinati a ragionare in termini di fuori o dentro e continuiamo a farlo, quando invece Gesù spiego che era piuttosto un problema di come anziché di dove.
      Adorare con spirito e verità talvolta ci porterà a non avere più margine di manovra tra la nostra coscienza cristiana e l'organizzazione, altre volte riusciremo invece a restare.
      Ogni situazione ha le sue condizioni particolari da valutare e rivalutare nel tempo.
      La differenza è che adesso stiamo imparando a non demandare ad altri le scelte, ma a rispondere direttamente a Dio.

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    5. @Libero Pensatore scusa ma non avevo intuito nei tuoi precedenti commenti che eri arrivato a questo punto di consapevolezza fino al punto di dire che il video di Simone Sorella per tè era scontato, del resto suppongo che i video che fà lui sono diretti ai rdg che iniziano a avere dei dubbi sulle vari dottrine più volte cambiate nei decenni, e le innumerevoli profezie della fine di questo mondo malvagio ecc ecc. Per il tuo interrogativo da chi ce ne andremo se non ricordo male si riferiva a Gesù,cmq mi permetto di consigliarti di prendere una decisione al più presto dato che orami hai intrapreso questo cammino perche più tempo passa e più ci possono essere problemi psicosomatici e poi un domani potresti avere rimpianti a non aver fatto la scelta giusta prima, auguri per il futuro qualunque scelta farai.

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  8. La riflessione circa la somiglianza dell'organizzazione, che si autoproclama "canale di Dio", di fatto ricalca il modellò teocratico già p9sto fin dalla fondazione del cattolicesimo.
    In questo senso il modello teocratico in cui non può essere messo in discussione chi è al potere, venne messo in discussione dall'ordine democratico, via via più diffuso in molti paesi.
    E tale ordine, la democrazia, senz'altro è molto più vicina all'insegnamento cristiano.
    Esortazioni di "ciascuno provi la propria opera","non giudicare"
    "Accertatevi di ogni cosa"" non credete ad ogni espressione ispirata'
    "non confidare dei nobili',mal si conciliano col sistema organizzato dalla wacht towers.
    Tale società,no vuole assolutamente che "diveniamo maestri a causa del tempo" ma continua a mettere in silenzio coloro che dissentono.


    Abramo Lincoln
    "Potete nascondere la verità a tutti per un certo tempo;
    ma non potete nascondere la verità a tutti per tutto il tempo'

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  9. C'è da fare anche un'altra considerazione.
    Se nella società lavorativa società civile,sindacato e altri soggetti, determinano un miglioramento rispetto alle condizioni iniziali,cosi come la concorrenza ,le leggi e i vincoli ambientali nell'industria, tale meccanismo e completamente assente nella congregazione cristiana dei testimoni di Geova.
    È stato più volte ribadito che non esiste il sindacato interno.esiste solo l'ubbidienza incondizionata.

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  10. Ciao Libero pensatore, benvenuto!
    Francamente preferisco non stare a fare confronti con altri blog, probabilmente sotto alcuni aspetti sono migliori di OT e sotto altri aspetti sono peggiori.
    Va considerato poi il gusto e l'opinione soggettiva. ..
    Per quanto riguarda l'argomento ispirazione, guida dello spirito Santo ecc vedo nel tempo troppi uomini elevati a voce di Dio e non ne è mai venuto un gran bene. Perfino quando a dar inizio alla cosa era Geova stesso.
    Israele come popolo eletto fece più e più volte ben magre figure, la cristianità non ha fatto di meglio ed è stato un continuo rimescolamento di idee e scissioni che sono partite con tanti buoni propositi e via via sono degenerate man mano che ingrandivano e acquistavano potere.
    I veri cristiani, il vero popolo di Dio non sono in un unico recinto, bensì singoli cristiani mischiati come grano tra zizzania.
    Potrai scorgere cristiani sinceri in ogni denominazione, in genere vengono mal visti dai più e spesso devono vivere ai margini, secondo il periodo storico anche con il rischio di essere uccisi. Da chi? Ma dalla zizzania, che vedendo in loro i frutti che li smascherano li odia...

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    1. Grazie, Barnaba. Sono d'accordo con quel che dici e del resto ho potuto constatare personalmente (ma può farlo chiunque va a predicare senza il paraocchi) che ci sono persone di fede timorate di Dio al di fuori del nostro recinto. Viceversa, proprio oggi facevo una riflessione su 2 Timoteo 2:19, "Dio conosce quelli che gli appartengono". A leggere il contesto, Paolo dava consigli su come affrontare certe situazioni nelle congregazioni, dove era evidente che alcuni non erano tra quelli che "gli appartengono" e che pur associandosi alla congregazione ed avendo ricevuto il battesimo, non facevano parte del suo popolo, ma forse, se non cambiavano condotta e atteggiamento sarebbero stati tra quelli a cui Gesù dirà "Non vi ho mai conosciuti". E oggi è come allora.

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    2. Libero Pensatore, tutte le risposte ale tue domande si trovano nelle Scritture ... e sono state scritte in un modo "nascosto" -Prov.25:2
      Dio, a Suo tempo fissato ci scopre "la luce" or l'intendimento di certe cose ... per cominciare sarebbe bene studiare il 'Cantico di Mose" -Deut. 31:19-21 e 32:1-43 e usare la 'mente Bereana".

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  11. Ho appena letto l'articolo di Eliseo sul blog tdG consapevoli, penso si colleghi bene e ampli questo pensiero.

    https://testimonidigeovaconsapevoli.blogspot.com/2018/10/groupthink-e-le-decisioni-folli-del-cd.html

    Ciò che ha creato forza e coesione, l'unicità di pensiero, sta diventando il tallone di Achille dell'organizzazione stessa.

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Grazie per il commento.