sabato 23 giugno 2018

Non diveniamo vittime della disinformazione

Cari fratelli,

Con l'avvento della rete mediatica è diventato semplice fare ricerche e conoscere fatti a cui prima era difficile accedere. Tuttavia, la facilità del mezzo ha portato ad un aumento sproporzionato anche di notizie distorte, ingigantite o addirittura false, spesso difficili da distinguere. Come difenderci dunque e non cadere nella rete di chi vuole manipolare l'informazione ingannandoci?

Non sempre è facile distinguere e qualche volta ci cascheremo tutti. Resta ottimo il consiglio che troviamo in proverbi 14:15 

“Chiunque è inesperto ripone fede in ogni parola, ma l’accorto considera i suoi passi” 

Cerchiamo quindi di valutare ciò che stiamo leggendo, ci sono alcuni aspetti che possono aiutarci a capire se l'informazione è scritta in modo corretto.
Ho trovato quattro punti da prendere in considerazione in questo articolo:
 
https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/04/28/fake-news-e-liberta-di-stampa-la-disinformazione-allitaliana-in-quattro-punti/3549085/

In breve. . 
1 . Uso strumentale del messaggio: ossia si cerca, a volte, di “colorare” una notizia o di metterla maggiormente in risalto perché funzionale, rispetto ad altre, a perseguire fini di consenso politico, sociale o di semplice popolarità di una classe dirigente o di un gruppo d’influenza. 

2 La superficialità di chi fa informazione, ad esempio nella verifica delle fonti, una delle regole più importanti del giornalismo, e/o dei fatti. Quest’atteggiamento alimenta la totale disinformazione e la nascita delle cosiddette bufale, che si trovano ad essere legittimate dall’autorevolezza del mezzo comunicativo (quotidiano, tv o web) che le veste di veridicità e come tale le diffonde. 

3 La ricerca spasmodica del sensazionalismo fine a stesso che segue logiche commerciali, di mercato, fondate sulla spettacolarizzazione della notizia che punta al gossip più basso senza, di fatto, informare. 

4 L'autoreferenzialità del mezzo in chiave autoironica. Il web oggi è pieno di siti, pagine social e blog che creano dichiaratamente notizie false, recepite come vere da fruitori o operatori poco attenti, i quali poi si adoperano come mezzi di diffusione. Si tratta quasi di “stakeholder”, i quali, nel migliore dei casi, vengono smentiti poco dopo creando più imbarazzo e perdita di credibilità che informazione. In alcuni casi, tali notizie sono finite addirittura all’interno di tg nazionali, nonché in talk show di prima serata molto seguiti dal pubblico. Quelle sopracitate sono le tipiche situazioni comunicative da interpretare in modo critico ed evitare quando si vuole fare o fruire informazione degna di questo nome.

Un cristiano consapevole viene da un percorso che lo portava a dare fiducia totale alla religione di appartenenza. Poi qualche intoppo o incongruenza fin troppo palese lo ha portato a rimettere in discussione questa certezza. Il pericolo è di conservare lo stesso modo di vedere le cose, solo rovesciandolo dal lato opposto, ovvero, credere a tutto quello che parla contro l'organizzazione. In tal modo dimostrerebbe di non aver compreso la lezione ma solo "cambiato parrocchia" mantenendo la stessa forma mentis. È importante imparare ad essere obiettivi e imparziali affinché possiamo crescere e sviluppare una nostra coscienza, una nostra fede e personale relazione con Dio e non siamo "portati qua e là da ogni vento d'insegnamento". (Ef. 4:14)

“Stolto è l’uomo che non legge mai il giornale; ancor più stolto è l’uomo che crede a quello che legge solo perché è scritto nel giornale” August von Schlözer, storico e scrittore tedesco (1735-1809)

18 commenti:

  1. La delusione dopo anni di fede assoluta è tanta, facile cadere nella rabbia che acceca.
    Dovremmo invece imparare a distinguere per non cadere in nuovi tranelli eviterei serenamente la propria fede.

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  2. E vivere.. non eviterei. Scusate il refuso.

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  3. Brava Barnaba hai diciamo messo un punto notevole che condivido. La protesta se non è fatta bene diventa distruttiva e controproducendente.
    Un po' come è successo con la rivoluzione francese gli eccessi dei rivoluzionari costrinsero il nuovo governo ad un periodo che lo definirono del terrore e lui stesso ne fu vittima finendo ghiglittinato. Ma sappiamo anche che la storina serve a poco...

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  4. È verissimo quello che è stato detto e anche l'articolo è molto interessante. Il fatto purtroppo è, che mentre da una parte bisogna vagliare le informazioni per non cadere vittima della disinformazione, dall'altra tutti noi conosciamo bene i danni fatti da un'organizzazione che ha nascosto e nasconde accuratamente le notizie scomode che potrebbero metterla in cattiva luce. Hanno fatto dell'arte 'del parlar d'altro' un mestiere. Anche la torre di guardia di agosto edizione per lo studio scoraggia fortemente la lettura di notizie critiche nei confronti dei testimoni di Geova. Chi ovviamente sa può cadere facilmente preda della rabbia per una forma di ipocrisia fin troppo evidente.

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    1. La rabbia è una conseguenza molto frequente ma è importante arrivare a controllarla. Ci faremmo solo del male.
      Quello che conta è resettare la nostra mente e pian piano riprendere il controllo della nostra vita e della nostra fede.

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    2. Dici che è possibile farlo rimanendo all'interno di questa organizzazione? Io a volte mi sento come in gabbia

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    3. Caro Sm stanco, ciascuno ha situazioni soggettive da valutare e un percorso emotivo e spirituale proprio.
      Non mi sento di giudicare né chi resta, né chi decide di andarsene.
      Quello che spero si possa aiutare a fare con questo blog è di informare correttamente ed aiutare a crescere in consapevolezza e spiritualità.
      Molti fratelli sono rimasti bambini in quanto alle facoltà di distinguere il bene e il male, la loro coscienza é stata addestrata non a chiedersi: quali principi applicare ma, cosa dicono le pubblicazioni?
      Tolto il velo il rischio è di fare più danni di quelli già subiti.
      Possiamo e dobbiamo intraprendere un cammino spirituale serio e responsabile adesso.
      Gesù ci invita a non odiare i nemici, figurarsi i fratelli di fede inconsapevoli, certo, a volte vorremmo gridare ciò che abbiamo capito ma il risultato non sarebbe quello sperato.
      Tieni anche conto che ad alcuni diventare tdg ha dato un senso alla vita e salvato da situazioni vissute senza una guida.
      Personalmente conosco persone che hanno tratto giovamento dal mettere in pratica i principi imparati grazie ai tdg. Non possiamo fare di tutta l'erba un fascio.
      Conosco anche persone a cui i tdg hanno rovinato la vita...

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    4. Noi ma più che altro la futura fratellanza consapevole dovrà aspettarsi l'inasprire di tutti quei atteggiamenti settari che hanno alimentato la fede di molte congregazioni.
      Purtroppo aver abbracciato a piene mani internet come mezzo mediatico ha e avrà questi effetti collaterali.
      Internet è un potente amplificatore alza il volume ma se ci sono delle distorsioni o delle stecche si sentiranno benissimo.
      Per quanto riguarda il bene e il male cara Barnaba è evidente che molti TDG sono tali semplicemente perchè non stavano bene nella padella da dove venivano.
      Mi preme anche dire nei discorsi che ci facciamo in questi luoghi hanno l'inconveninete di dimenticare il terzo escluso. Concentrarsi troppo sull'organizzazione qualcuno rischia di dimenticarci del nostro creatore Geova.

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    5. Per Barnaba. Di persone che hanno tratto giovamento e sono uscite da situazioni scabrose grazie a una nuova fede, ne trovi in ogni religione, dal cattolicesimo all'islam, dal mormone a scientology. Questo perché l'uomo è alla ricerca di una ragione per cui vivere e quando trova qualcuno che gli mette davanti una bella speranza, e gli fa credere che sia realmente possibile, sia questo testimone di Geova, buddista o anglicano, trova degli stimoli concreti per cambiare vita. Leggevo di recente l'esperienza di una showgirl che ha lavorato in TV per molti anni e poi è stata arrestata per truffa. In carcere ha avuto modo se non sbaglio di conoscere il papa o comunque di avvicinarsi concretamente al credo cattolico. E ora si sente redenta e l'atteggiamento che ne è scaturito da questa esperienza religiosa l'ha portata ad avere uno sconto della pena, a non truffare più e a non sentirsi più a suo agio a mostrarsi mezza nuda in TV definendosi salvata da Cristo. Potrebbe essere un'esperienza da broadcasting.. Peccato sia cattolica.. :)

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    6. Nel broadcasting non ci finirà ma sono sicuro che molti come lei finiranno nella grande folla. Anche la scrittura del giorno di questa mattina lo conferma.

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    7. Concordo @Gigi, quello su cui volevo far riflettere è che Dio si serve di molte "barche" per attrarre a sé le persone.
      Purtroppo molti confondono le barche con la personale relazione con Dio.
      Nel libro "the end of religion" viene fatto l'esempio di un bicchiere e dell'acqua contenuta. La spiritualità è l'acqua, le religioni sono i bicchieri. Non ci disseteremmo leccando i bicchieri ma bevendone il contenuto.
      Poi è vero che ogni "bicchiere" aggiunge del suo, qui sta a ciascuno,di noi scindere.
      Molto bella la scrittura di atti 17:22-34

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  5. Barnana

    condivido ,

    Un cristiano consapevole viene da un percorso che lo portava a dare fiducia totale alla religione di appartenenza. Poi qualche intoppo o incongruenza fin troppo palese lo ha portato a rimettere in discussione questa certezza. Il pericolo è di conservare lo stesso modo di vedere le cose, solo rovesciandolo dal lato opposto, ovvero, credere a tutto quello che parla contro l'organizzazione. In tal modo dimostrerebbe di non aver compreso la lezione ma solo "cambiato parrocchia" mantenendo la stessa forma mentis. È importante imparare ad essere obiettivi e imparziali affinché possiamo crescere e sviluppare una nostra coscienza, una nostra fede e personale relazione con Dio e non siamo "portati qua e là da ogni vento d'insegnamento". (Ef. 4:14)

    “Stolto è l’uomo che non legge mai il giornale; ancor più stolto è l’uomo che crede a quello che legge solo perché è scritto nel giornale” August von Schlözer, storico e scrittore tedesco (1735-1809)

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  6. K:K la scrittura del giorno afferma "Geova non è generoso solo nei confronti di pochi privilegiati. Infatti Gesù disse: “Chiunque fa la volontà di Dio mi è fratello e sorella e madre” (Mar. 3:35). Dio vuole che persone di ogni nazione, tribù e lingua, che compongono “una grande folla” il cui numero è imprecisato, diventino suoi adoratori. Chi esercita fede nel riscatto e compie la volontà di Dio può essere tra coloro che esclamano: “La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello” (Riv. 7:9, 10). w17.02 2:10, 11" e vien da dire, ecco, vedi? non si dice che solo i tg si salveranno e potranno antrare nel nuovo momdo....poi studi u'altra tg e ti viene detto che se non ti battezzi tg/JW.Org non puoi salvarti....il fatto è che il nostro cuore vorrebbe credere all'affermazione della scrittura di oggi e allora si illude che possa essere così e vola alto come un falco per poi piombare spiaccicato a terra alla considerazione successiva che smentisce la prima...ho quasi la sensazione che chi scrive "cosa" non sia davvero in linea con chi poi scrive circolari ed altro...alla scrittura si dovrebe aggiungere :“La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello” ..nella misura in cui riconosciamo le regole imposte dal CD. giustamente concludi K.K :Concentrarsi troppo sull'organizzazione qual-C-heD-uno rischia di dimenticarsi del nostro creatore Geova.

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  7. cercando cercando, scavando scavando, accertandosi... rimane ben poco. Studiare un pò le lingue antiche e valutare i manoscritti sacri in nostro possesso, no? Si rischia grosso, poi si scopre che...

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  8. Il parlamento Olandese ha autorizzato un'investigazione per quanto riguarda gli abusi sessuali all'interno dei TdG.

    source: https://www.tweedekamer.nl/kamerstukken/stemmingsuitslagen/detail?id=2018P10970

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  9. La scrittura del giorno di questa mattina dice che se non si predica alla fine si ritorna alla vita normale. Quindi se dedico la vita al servizio non è una vita normale? Ma non si può riformare la predicazione che non funziona più? Con questi gruppi di servizio che non fanno gruppo e nemmeno servizio? Le comitive di fine settimana non ci va più nessuno io il mio conduttore lo vedo una volta al mese.

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    1. Dalla mia ricerca sul vangelo di Marco l'impressione è che le istruzioni sulla predicazione fossero ben diverse rispetto a quello che viene fatto oggi.
      Prima Gesù, poi gli apostoli si prendevano cura non solo d'insegnare ma anche di recare sollievo al popolo da malattie e problemi pratici. Certo, noi non possiamo moltiplicare i pani né guarire malattie, ciò non toglie che la missione del cristiano non si limita all'insegnamento.
      Quanto sarebbe più positivo creare dei gruppi di volontariato per aiutare i malati in ospedale, iniziative per donare il proprio aiuto alla comunità.
      Senza suonare la tromba, ma poi aprendo le scritture e condividendo pensieri biblici.
      Gesù istrui gli apostoli ad entrare nei villaggi senza portare bisaccia ne scorte, dovevano accettare ciò che la gente gli avrebbe offerto e ricambiare predicando il vangelo è portando sollievo ai malati. Anche scribi e farisei avevano i loro predicatori ma, a differenza di Gesù, restavano separati dal popolo, rifiutavano la loro ospitalità e il loro cibo temendo di contaminarsi.
      Questa separazione creava una barriera. Anziché recare conforto faceva sentire ancor più peccatrici le persone.
      Non stiamo forse facendo anche noi una sorta di separazione tra noi e il mondo? Gli Predichiamo ma se c'invitano a cena, magari con altri loro amici.. Eppure Gesù non si fece problemi ad andare da Zaccheo che per l'occasione fece un banchetto con tutti i suoi "discutibili" amici, tanto che i farisei si scandalizzarono.
      Il risultato lo conosciamo, non fu Gesù ad essere contaminato ma Zaccheo divenne credente.

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    2. le procedure diverse non sorprendono magari sorprendono i tecnicismi volti più alla forma che alla sostanza del messaggio.
      Non credo nelle teorie del ripristino al primo cristianesimo sono più propenso ad un onesta consapevolezza alla modernità.

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Grazie per il commento.