Lo scaricabarile è una tecnica opportunistica e manipolatoria per incolpare gli altri e far cadere su di loro il motivo di una certa azione o le sue conseguenze. Recentemente si è parlato delle menzogne del corpo direttivo relativamente alla libera scelta dei singoli Testimoni di limitare i contatti con i fuoriusciti ma questa non è l’unica. Dichirare che una persona cacciata dalla congregazione si è volontariamente dissociata è un’altra bugia che viene sostenuta. Cosa lega queste due menzogne? Come viene utilizzata la tecnica dello scaricabarile?
L’OSTRACISMO
Jørgen Pedersen , un rappresentante del Corpo Direttivo in Norvegia, ha fatto la seguente dichiarazione sul quotidiano Dagen del 18 gennaio 2025:
“Ogni membro, in base alla sua coscienza personale e alle circostanze, deciderà se limitare o interrompere i contatti sociali con ex membri. I Testimoni di Geova non costringono i membri della congregazione a farlo. Ogni membro della congregazione che limita o interrompe i suoi rapporti sociali con qualcuno che è disassociato o si è dissociato dalla congregazione lo fa sulla base del suo libero arbitrio e della sua scelta.”
Anche qui in Italia il 9 febbraio 2025 alla trasmissione “Zona Bianca” su Rete4 è stata letta una comunicazione inviata dalla betel Italiana in cui si dice:
“In contrasto a quanto detto la settimana scorsa chi fuoriesce dai Testimoni di Geova non viene ostracizzato”
Alla stessa trasmissione del 24 febbraio è stato ribadito che:
“I credenti dovrebbero limitare i contatti con una persona che è stata allontanata. Il grado di limitazione dipende dalla sua coscienza.
Tutti coloro che conoscono i Testimoni di Geova sanno che ciò non è vero. Che le persone disassociate e quelle che si sono dissociate debbano essere evitate e totalmente isolate è richiesto dal Corpo Direttivo. Gli anziani parleranno a chi si comporta diversamente e, se il contatto continua, la persona verrà a sua volta disassociata. (“Pascete il gregge di Dio" 12.17)
Perchè Pedersen e la betel italiana hanno mentito? In diversi paesi i Testimoni di Geova sono stati accusati di trattare male i membri disassociati e coloro che si sono dissociati. Nella Repubblica Ceca questo è uno dei motivi per cui le autorità hanno minacciato di revocargli la registrazione. In Norvegia hanno già perso il primo grado della causa.
La citazione sopra riportata indica la tattica usata dai membri del Corpo Direttivo per evitare responsabilità: se non c'è alcuna richiesta di evitare e isolare totalmente, essendo una decisione personale, allora l'organizzazione non può essere accusata.
Questa menzogna ideata dal dipartimento legale della sede centrale serve per evitare problemi legali e i loro rappresentanti presso le filiali la ripetono come se fosse vera.
DISSOCIAZIONE PER VIOLAZIONE DELLA NEUTRALITÀ
La dissociazione è un concetto che non si trova nella Bibbia, coniato nel 1972. Ecco come viene definita dal libro “Pascete il gregge di Dio”
18.1.3: Mentre la disassociazione è un'azione intrapresa da un comitato giudiziario contro un trasgressore impenitente, la dissociazione è un'azione intrapresa da un membro battezzato della congregazione che non desidera più essere un testimone di Geova. (1 Giovanni 2:19: od pp. 142-143) Nei casi di dissociazione, il corpo degli anziani dovrebbe nominare un comitato di tre anziani per esaminare i fatti.
18.3: Prendere una condotta che viola la neutralità cristiana: (Isaia 2:4; Giovanni 15:17-19: lvs pp. 60-63, 244) Se si unisce a un'organizzazione non neutrale, si è dissociato. Se il suo impiego lo rende un chiaro complice di attività non neutrali, gli dovrebbero essere generalmente concessi sei mesi per apportare un cambiamento. Se non lo fa, si è dissociato. —Vedi lvs pp. 204-206.
Facciamo due esempi tratti dal libro Correspondence Guidelines, (una pubblicazione fornita per aiutare gli anziani del Dipartimento di servizio delle filiali a rispondere alla corrispondenza degli anziani dei Testimoni di Geova).
A pagina 45, è riportato questo esempio:
Commenti: Se solo una piccola parte di ciò che produce verrà ora dirottata verso scopi non neutrali, non sarà necessario un aggiustamento dell'occupazione. Potrebbe continuare a godere di privilegi speciali finché avrà il rispetto della congregazione. Tuttavia, se accettasse di fare una quantità crescente di lavoro non neutrale, sebbene la maggior parte di ciò che produceva non fosse discutibile, potrebbe arrivare al punto in cui sarebbe squalificato per privilegi speciali. Inoltre, se ciò che produceva per uno scopo contrario a Isaia 2:4 aumentasse al punto che fosse evidente che stava contribuendo in modo significativo con il suo intelletto e le sue capacità ad attività non neutrali, non potrebbe rimanere parte della congregazione neutrale a meno che non apportasse modifiche al suo tipo di impiego. Le determinazioni in tali situazioni non vengono prese in base a una formula percentuale, come se metà o più del lavoro non scritturale richiedesse una modifica e meno di metà non richiedesse alcuna modifica.
La citazione sopra delinea tre fasi diverse:
- Un fratello svolge una piccola parte del lavoro che giova all'esercito. Può continuare a essere un membro della congregazione.
- La quantità di lavoro che svolge a beneficio dell'esercito sta aumentando. Sarà escluso dai privilegi speciali nella congregazione.
- La quantità di lavoro che svolge a beneficio dell'esercito sta aumentando in modo significativo. Deve cambiare lavoro entro sei mesi o verrà cacciato dalla congregazione.
Dobbiamo chiederci: chi sta prendendo le decisioni riguardo alle tre diverse fasi? È il fratello stesso o sono altri? Le espressioni sottolineate nel testo non si riferiscono al libero arbitrio del fratello ma a decisioni prese dagli anziani. Sono loro che decidono se il lavoro è aumentato così tanto da violare la sua neutralità e "che non può rimanere parte dell'organizzazione", (cioè verrà cacciato). E poi arriva la bugia:
Quando gli anziani hanno deciso che il fratello non può rimanere nell'organizzazione neutrale, gli danno sei mesi per cambiare lavoro. Se non lo fa, dicono che si è dimesso dalla congregazione di sua spontanea volontà perché non desidera più essere un Testimone di Geova.
Ecco un esempio:
Un fratello lavora in uno stabilimento che produce parti di motore. Lo stabilimento ha anche un contratto con le forze armate i loro veicoli militari. L'esercito ha iniziato il lavoro di riparazione dei suoi vecchi veicoli e la consegna è aumentata. Gli anziani sono stati informati e discutono la situazione con lui. Gli viene dato un ultimatum: “Hai sei mesi per trovare un nuovo lavoro. Se, dopo quel periodo, continui nel tuo vecchio lavoro, questa sarà la prova che ti sei volontariamente dissociato dalla congregazione”. Il fratello afferma che l'aumento delle consegne fa parte di una campagna per riparare tutti i veicoli militari e che la necessità di parti di motore diminuirà l'anno prossimo. Inoltre le consegne sono solo una parte della produzione. Quindi, la sua coscienza è pulita e non cambierà lavoro. Quando saranno trascorsi sei mesi, a questo fratello non sarà permesso di far parte della congregazione. E' assurdo: viene cacciato fuori dalla congregazione per sua libera volontà.
La situazione descritta sopra ha un elemento di interpretazione: quanto è un "aumento significativo"? Saranno gli anziani a deciderlo. Nell’esempio seguente invece non c'è alcun elemento di interpretazione.
Cito il libro Correspondence Guidelines, pagina 46:
La situazione qui è chiara. Una sorella che sta facendo lavori di pulizia in una base militare ha violato la sua neutralità. Dov'è il suo libero arbitrio in questa situazione? Da nessuna parte. La richiesta del Corpo Direttivo tramite gli anziani è che cambi la sua occupazione, come dice l'ultima frase, entro sei mesi. Altrimenti, "sarà considerata" come una che si è dissociata dalla congregazione perché non vuole più essere una Testimone di Geova. In realtà è stata cacciata.
DISSOCIAZIONE PER TRASFUSIONE DI SANGUE
Fino al 1961, non sarebbe stato formato alcun comitato giudiziario se qualcuno avesse accettato il sangue ma poi ci fu un cambiamento. Il libro “Testimoni di Geova – proclamatori del regno di Dio”, pagina 183, dice:
Dal 1961 chiunque ignorasse il requisito divino, accettasse trasfusioni di sangue e manifestasse un atteggiamento impenitente veniva disassociato dalle congregazioni dei Testimoni di Geova.
Per 40 anni quindi chi accettava sangue senza pentirsene sarebbe stato disassociato, poi fu detto che erano loro stessi che si erano dissociati dalla congregazione perché non volevano più essere Testimoni di Geova.
Facciamo un esempio:
Una sorella viene portata in ospedale per partorire ma ha una grave emorragia. Al marito viene chiesto di consentire una trasfusione di sangue ma lui rifiuta. Il dottore porta il marito nella stanza dove si trova la moglie. Lei è priva di sensi e molto pallida. Il dottore mostra al marito tutti gli asciugamani intrisi di sangue e dice: “Se tua moglie non riceve una trasfusione di sangue in breve tempo, si dissanguerà e morirà”. In questa situazione il marito dà il suo permesso e la moglie viene trasfusa. Dopo questa esperienza traumatica il marito viene convocato davanti a un comitato di anziani. Il loro obiettivo è scoprire l'atteggiamento del fratello e gli chiedono se si pente della sua azione. Il fratello risponde: "Mi rendo conto di aver violato una delle leggi di Geova ma è impossibile per me pentirmi della mia azione. Il mio atto sbagliato ha salvato la vita di mia moglie. Se potessi tornare indietro rifare tutto da capo. Voglio ancora essere un Testimone di Geova e spero che Geova capisca perché ho violato la sua legge".
Il suo desiderio di rimanere nella congregazione non viene accettato. Viene cacciato fuori dalla congregazione con il pretesto che non vuole più essere un Testimone di Geova.
LE MOTIVAZIONI
Torniamo ora alla questione iniziale: perché i rappresentati dell'organizzazione dicono che ogni Testimone, in base alla propria coscienza, deciderà quanto contatto avrà con le persone disassociate e dissociate? Uno dei motivi per cui i Testimoni di Geova hanno perso la causa presso il tribunale distrettuale norvegese è che evitano le persone che si sono disassociate. Sia la legge norvegese che la Dichiarazione dei diritti dell'uomo affermano che chiunque può diventare membro di una religione e dimettersi da una religione senza alcuna pressione o coercizione.
Se fosse vero che i Testimoni di Geova non hanno alcuna legge che imponga l'esclusione e l'isolamento totale delle persone disassociate e dissociate ma ogni Testimone decide in base alla propria coscienza, l'organizzazione non può essere accusata di esercitare pressioni o coercizioni nei confronti di coloro che vogliono dimettersi.
Esiste un motivo simile in relazione alle questioni di neutralità: se un Testimone che ha votato a un'elezione politica o una donna che ha fatto lavori di pulizia in una base militare venissero disassociati, l'organizzazione dei Testimoni di Geova potrebbe essere citata in giudizio perché ha violato la legge.
La situazione è simile anche in relazione alla trasfusione di sangue. Nell’esempio precedente se l'uomo fosse stato disassociato perché aveva salvato la vita di sua moglie, e questo fosse diventato pubblico, ciò avrebbe creato una forte opinione negativa dei Testimoni di Geova tra il pubblico. Inoltre avrebbe potuto citare in giudizio i Testimoni di Geova per danni. Tutti i problemi sono risolti quando i Testimoni dicono che l'uomo ha lasciato la sua congregazione perché non voleva più essere un Testimone di Geova.
Pertanto il motivo alla base di queste bugie è quello di evitare problemi legali. Spostando la responsabilità del loro rispetto all'iniziativa del singolo nessuno può accusarli di aver commesso un illecito. Lo scopo è togliere la responsabilità dall'organizzazione e metterla sulle spalle dei singoli Testimoni: lo scaricabarile appunto.
Questa trattazione è basata su un articolo del prof Rolf Furuli
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