Con un fratello di recente ci siamo ricordati di uno spettacolo televisivo del Drive In dove il comico Gianfranco d'Angelo assieme alla spalla Ezio Greggio presentavano le imprese acrobatiche del suo cocker Has Fidanken. Il cane nella sua rappresentazione ovviamente rimaneva perfettamente fermo mentre il comico sosteneva l'avvenuta esibizione.
Ecco l'organizzazione ci è sembrata un po' come questo saltimbanco che tenta di imbrogliarci con le chiacchiere. Ma a ben vedere quello che sta facendo l'organizzazione in questo momento non è solo quella di non farci vedere l'esercizio ma anche di non farci vedere nemmeno il cane. A quel punto ci viene da dire ma non è che niente niente siam noi che paghiamo il biglietto e siamo sempre noi che facciamo anche da cane?
Questa opera di mistificazione è essa stessa causa di inciampo da parte della fratellanza. Il continuo controllo delle attività quotidiane, rendono le persone volontariamente compartecipi degli stessi interessi teocratici. Tutta questa opera di aggressione della vita le rende anche istituzionalizzate è un po' uno dei tanti problemi più importanti che la fratellanza deve affrontare.
Per visualizzare meglio il concetto di "istituzionalizzato" potete vedere un bel film del 1994 "Le ali della liberta" con Tim Robbins e Morgan Freeman. Andy il protagonista era vicedirettore di una banca e venne condannato a due ergastoli per l'omicidio di sua moglie e del suo amante, omicidi che però non aveva commesso ed era completamente innocente. Andy così raggiunge il carcere e il film racconta un po' l'odissea e la vita passata in quel luogo lontano da Dio a dagli uomini. Andy dopo tante vicissitudini piuttosto cruente ad un certo punto diventa aiutante della bibliotecario del carcere, un vecchio che aveva passato gli ultimi 50 anni della sua vita fra quelle celle. Ad un certo punto viene concessa la libertà condizionata al vecchio Brooks (rappresentato da James Whitmore) , il quale, pur non commettendo omicidi, ha però trascorso quasi l'intera vita in carcere a occuparsi della biblioteca, e non ha pertanto alcun desiderio di uscire dalla prigione, considerandola ormai come casa sua. Red un altro carcerato considera Brooks un individuo ormai istituzionalizzato. Essendo rimasto in carcere per troppo tempo, teme il mondo di fuori e lo rifiuta. Nel maldestro intento di restare all'interno del carcere, Brooks arriva ad aggredire un altro detenuto, minacciandolo con un coltello alla gola, ma viene fermato da Andy. L'episodio resta circoscritto e senza conseguenze, e così Brooks lascia il carcere. Come atteso, la vita fuori per Brooks è molto difficile: è solo e non riesce ad integrarsi; perciò, disperato, si impicca nell'alloggio ponendo fine alle sue sofferenze. Sulla trave dove si è impiccato c'erano però altri segni di persone che prima di lui avevano fatto la stessa scelta. Erano tutte persone istituzionalizzate.
La rappresentazione di Brooks come persona che si è lasciata pesantemente condizionare dal sistema carcerario è la stessa che hanno tantissimi fratelli se non la quasi totalità. Ora ovviamente le congregazioni non sono carceri ma il concetto non cambia se poi comunque le persone coinvolte non fossero davvero in grado di gestire la loro vita attuale al di fuori dell'organizzazione stessa semplicemente perchè non hanno le risorse psichiche per farlo. Le gabbie mentali non sono diverse dalle prigioni fisiche.
In questo articolo si prendono in considerazione tre aspetti che stanno diventando un problema concreto per la fratellanza ma ovviamente vengono rielaborati in questa nuova lingua il teocratichese. I problemi espressi sono veri e toccano corde sensibili della fratellanza consapevole. Il trucco sta nella capacità di rielaborare il problema, modificandolo e cambiando si riesce a mantenere quello stesso potere di fidelizzazione tipico delle persone istituzionalizzate.
I problemi che la fratellanza incontra per questo articolo sono sostanzialmente tre
- La nostalgia
- Il risentimento
- Eccessivi sensi di colpa
10Non dire: “Come mai i giorni passati erano migliori di questi?”, perché non è da saggi chiedere una cosa del genere.
Scrittura incontestabile, non è da saggi far rivivere nel nostro presente un passato che non esiste più e che potrebbe condizionare pesantemente in modo negativo il nostro futuro. La prima cosa che ci chiediamo è perchè la fratellanza potrebbe soffrire di questo problema? Perchè è nostalgica rispetto a cosa? Salomone che pare sia stato il presunto autore del versetto sapeva bene che non vai da nessuna parte se guardi sempre indietro.
Come si può notare dall'esperienza la sorella nega di aver sofferto di nostalgia proprio come farebbe una sorella istituzionalizzata e quindi non si capisce molto come essa può essere di aiuto visto anche il fatto che la sua vita è stata per tanti motivi molto diversa rispetto alla praticamente totalità della fratellanza.
Il passaggio però risulta chiaro considerando che molti fratelli si stanno accorgendo che le cose non stanno funzionando così come si immaginavano. La macchina teocratica del servizio è una macchina che non proclama proprio nulla ed ha lo scopo solo di mantenere il controllo delle attività del fratello e della sorella. Un po' come le macchine in Matrix che sfruttano il calore degli umani che come batterie alimentano il sistema. Pensate che le congregazioni aumentano le comitive di servizio con il semplice scopo di tenere occupata la fratellanza in una situazione paradossale di completo stallo della predicazione. A che serve una comitiva di servizio se il servizio non lo puoi fare?
Così molti nella confusione mentale guardando la scuola di ministero sono disorientati e non capiscono cosa c'è che non va. Ancora adesso fanno presentazioni per un servizio che non si può fare, il primo contatto che non si può fare, la visita ulteriore che non si può fare, lo studio biblico che non si può fare. Fanno assemblee dove si fanno vedere adunanze studi biblici visite pastorali che non si possono fare. I fratelli guardano questa poltiglia esortativa così come il mio macellaio guarderebbe il beverone proteico dell'Herbalife. Molti della fratellanza ingenuamente si chiedono ma quanto quanto tempo prima vengono preparate le adunanze? Perchè non le hanno aggiornate?
Ecco che l'inganno della nostalgia è quello di pensare che prima queste cose non accadevano o non sarebbero mai accadute e invece si ingannano perchè nella realtà l'organizzazione non è mai cambiata è sempre stata così. Le parti inapplicabili del servizio di casa in casa sono la dimostrazione di come l'organizzazione consideri il servizio che è totalmente inutile per la predicazione e lo scopo è solo quello di tener occupata la fratellanza.
Risentimento
Per il risentimento si fa riferimento a Levitico 19:18 che dice
18“‘Non devi vendicarti né nutrire rancore contro i figli del tuo popolo, e devi amare il tuo prossimo come te stesso. Io sono Geova.
Scrittura che è parte della legge mosaica dove il legislatore auspica ad un ben più elevato sentimento morale in grado di sopportare le eventuali ingiustizie. Tutte le volte che si prende una scrittura dell'antico testamento e in particolare della legge mosaica mi viene un po' l'orticaria, mi chiedo ma Gesù cosa è venuto a fare? Ma lasciamo perdere e analizziamo il paragrafo, anche in questo caso il redattore dell'articolo non ci aiuta perché nell'esempio ci narra l'esperienza di una sorella che accusò un'altra sorella ingiustamente e che dopo aver compreso l'errore si scusò.
Ora se fosse avvenuta una cosa del genere il risentimento potrebbe risultare ingiusto. Una sorella che fa un errore e poi si scusa ha tutte le carte in regola per essere perdonata. Perché provare risentimento? Perchè temere ad esempio di non poterla mai perdonare?
Qui c'è da dire che questo fatto non è circoscritto all'esperienza che come detto risulta inapplicabile ma è il risultato vero di un clima giustizialista che è reale in molte congregazioni. Questa forme di spiritualità degenere hanno raggiunto livelli esasperati rendendo le relazioni dei fratelli complicate. Le nomine interne spesso condizionate da compiacenti relazioni di familismo teocratico rendono le espressioni della fede solo un adempimento formale. Così l'esasperazione di questi rapporti contraffatti porta a confondere la lealtà a Geova con la lealtà all'organizzazione.
I sensi di colpa
In questo caso abbiamo come riferimento la scrittura di Giovanni 3:19,20 che dice
19Sarà dunque da questo che sapremo di avere origine dalla verità, e rassicureremo il nostro cuore davanti a lui20riguardo a qualunque cosa per cui il cuore possa condannarci, perché Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa.
Il vangelo di Giovanni è particolare perchè lo considero sempre un vangelo che si discosta e rompe un po' rispetto alle considerazioni e consuetudini degli altri vangeli. In questo caso nella scrittura citata si parla appunto di come molti nella fratellanza abbiano grossi problemi riguardo la considerazione che hanno di se. La premessa è un po' la solita avere sensi di colpa è una cosa sana e giusta. Averne troppi no. Questa situazione è molto tipica ma è di nuovo il risultato di quanto espresso nel punto precedente: come possiamo evitare di avere sensi di colpa quando sappiamo che nella congregazioni ci giudicano, appunto confidando in questa emozione limitativa che è il senso di colpa?
Il senso di colpa è una delle chiavi emozionali più forti potenti e motivanti che vengono utilizzate nelle congregazioni. Così come risulta ad esempio dall'esperienza stessa del fratello vittima della pornografia. Confidando la cosa agli anziani essi sicuramente l'hanno esortato e come premio per la cosa gli hanno sicuramente tolto gli incarichi e l'avranno così ostracizzato per un po'. Cosa succede quindi? Il fratello associa nella sua testa il peccato che ha commesso con la rimozione degli incarichi. Quindi fino a quando non riotterrà gli incarichi penserà che Geova non lo ha ancora perdonato.
Quando riotterrà gli incarichi? E' probabile mai, per questo proverà a vita sensi di colpa. Il suo progresso spirituale è segnato a meno che non dimostri atti di fedeltà estrema all'organizzazione tali da far dimenticare il suo passato. Ma sono casi rari, nella maggioranza delle situazioni in tutte le congregazioni avverrà che il fratello passerà la sua vita ad essere ostracizzato e ad avere questi sentimenti di indegnità. Chi otterrà gli incharichi? Altri istituzionalizzati.