mercoledì 19 febbraio 2020

Domanda ai lettori

Nella torre di guardia di questa settimana c'è una domanda ai lettori che nell'intento è la stessa  fatta Angus Stewart al nostro fratello Jackson nel celebre processo della commissione australiana.




Molti evidentemente hanno avuto qualche perplessità e così qualcuno ha pensato di ufficializzare la risposta.

La Bibbia dice che ci devono essere almeno due testimoni per stabilire una questione (Num. 35:30; Deut. 17:6; 19:15; Matt. 18:16; 1 Tim. 5:19). Ma sotto la Legge se un uomo violentava una ragazza fidanzata “in campagna” e lei gridava, la ragazza non era considerata colpevole di adulterio mentre l’uomo sì. In questa situazione, in cui nessuno era stato testimone del fatto, perché lei era considerata innocente e lui colpevole?

Il brano di Deuteronomio 22:25-27 non aveva l’obiettivo primario di provare la colpevolezza dell’uomo, perché nel caso descritto lui era già riconosciuto colpevole. Questa legge si concentrava sull’innocenza della donna. Esaminiamo il contesto.

I versetti precedenti menzionano il caso di un uomo che aveva avuto rapporti sessuali con una ragazza fidanzata “in città”. Facendo questo, aveva commesso adulterio, dato che una donna fidanzata era considerata come sposata, e sotto la Legge un uomo non sposato che aveva rapporti sessuali con una donna sposata (o fidanzata) si rendeva colpevole di adulterio. Che dire della ragazza? “Non [aveva] gridato nella città”. Se lo avesse fatto, qualcuno sicuramente l’avrebbe sentita e sarebbe accorso in sua difesa. Ma non aveva gridato. Perciò anche lei aveva commesso adulterio, ed entrambi erano giudicati colpevoli (Deut. 22:23, 24).

La Legge descriveva poi una situazione diversa: “Se però l’uomo ha incontrato in campagna la ragazza fidanzata e l’ha violentata, allora deve morire solo l’uomo che l’ha violentata, mentre alla ragazza non devi fare nulla. Lei non ha commesso un peccato che meriti la morte. Questo caso è come quello di un uomo che aggredisce il suo prossimo e lo uccide. Siccome l’uomo l’ha incontrata in campagna, la ragazza fidanzata ha gridato, ma non c’era nessuno che la potesse aiutare” (Deut. 22:25-27).

In questo caso alla ragazza veniva dato il beneficio del dubbio. In che senso? Si dava per certo che la ragazza avesse gridato, ma che non ci fosse stato nessuno lì ad aiutarla. Quindi non aveva commesso adulterio. L’uomo invece era colpevole di stupro e di adulterio perché ‘aveva violentato’ la ragazza fidanzata.

Quindi, anche se si concentrava sull’innocenza della donna, questa legge descriveva giustamente l’uomo come colpevole di stupro e adulterio. Possiamo essere sicuri che i giudici “[avrebbero fatto] indagini accurate” ed emesso una sentenza in armonia con le norme che Dio aveva esposto più volte e in modo chiaro (Deut. 13:14; 17:4; Eso. 20:14).




Potete commentare liberamente.










16 commenti:

  1. Quindi se praticamente bastava l'accusa mossa dalla ragazza nei confronti del violentatore, affinché quest'ultimo fosse punito severamente, a maggior ragione bisognerebbe applicare gli stessi principi nei confronti di un pedofilo che violenta un minore.
    Ma a quanto pare Jackson sembrerebbe di tutt'altra opinione.
    Ci vogliono 2 testimoni.
    Oggi le comiche!

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  2. Gatto di Schroedinger19 febbraio 2020 alle ore 23:52

    Cioè l'esercizio di arrampicamento sugli specchi produce un tale parossismo di pseudologica da rendere necessario per una vittima di stupro o pedofilia persino il "beneficio del dubbio" di una non colpevolezza o di consensualità dell'atto.
    Quindi l'assalitore (dopo accurate indagini, forse fanno una visita ginecologica all'assalito) è dichiarato colpevole e alla vittima va di lusso se non entra il concorso di colpa. Con l'evaporazione del buon senso siamo avanti coi lavori...

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  3. Che tristezza sconfinata! In mezzo ai femminicidi e ai rapper che inneggiano allo stupro, che tristezza leggere queste frasi agghiaccianti! Il beneficio del dubbio... Ad un bambino o ad una donna stuprata concedere il beneficio del dubbio. Ancora a chiedersi come era vestita e trovare un modo di dare la colpa alla donna?? E queste capriole semantiche per fare dire alla Bibbia il contrario di quello che c'è scritto! Una delle rare volte che dice qualcosa a difesa delle donne. Basta. Sono schifato

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    1. o sei nel dubbio o è per certo, ma che ragionamento è?

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    2. Sulla strada di Emmaus21 febbraio 2020 alle ore 10:04

      Il dubbio è il campo da gioco del satana.

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    3. anche le certezze però...

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  4. Vergogna infinita, non sanno più difendere regole che hanno portato allo sfascio organizzativo ormai si giocano l ultima carta far dire alla bibbia lucciole per lanterna. Andrea

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  5. C’è un altro dettaglio non trascurabile in questa domanda ai lettori. Se notate la domanda fa esplicito riferimento alla legge teocratica dei due testimoni messo in relazione con il principio di levitico dove evidentemente non era necessario che ci fossero due testimoni per arrivare ad una condanna del reato. Che è esattamente quello che è accaduto alla commissione australiana quando Angus fa esattamente lo stesso riferimento.
    Quindi uno si aspetterebbe nella risposta che come minimo prenda in considerazione questo aspetto che invece viene bellamente omesso tanto far sembrare che si risponda ad un altra domanda.
    E’ possibile riuscire ad incartarsi anche nelle proprie pubblicazioni?

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    1. Certo Capitano, con tutta la carta che hanno usato per decenni con le pubblicazioni c'é abbastanza da incartarsi.
      Ancora con le analisi di quello che é giusto o sbagliato dal punto di vista di Dio, quello che veramente dicono le scritture, la logica di Dio e della sua giustizia.
      Quando capiremo che ragionare su queste cose é solo una nostra preoccupazione e non certo quella dell'organizzazione che con le sue domande dei lettori farlocchi mostra solo il suo unico scopo di pararsi le chiappe e la conservazione del dominio su altri.
      Al massimo, dopo alcuni milioni di dollari spesi in risarcimenti, possono dare una ritoccatina alla facciata del problema quanto basta per smettere di perdere i processi, ma non certo per affrontarlo umanamente e cristianamente. Questa storia dimostra come ci siano molti piú atei tra quelli che si proclamano Canale di Dio che tra quelli che non credono alla sua esistenza.

      Un caro saluto ai fratelli della Filiale di Roma che ci seguono...

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    2. In effetti se ci si pensa un attimo quanta carta buttata via inutilmente.
      Quante cose viste e riconsiderare decine di volte. Tonnellate di libri e riviste che non sono serviti a un bel niente.
      Succede che alla fine con tutto quello che scrivi e che hai scritto, ti vai per forza di cose a incartarti e contraddirti con quello che dici e che fai.
      Questo è quello che succede quando si vogliono far passare le proprie elucubrazioni mentali per volere di Dio, cosa che il cd ha fatto e continua a fare, sulla pelle dei poveri fratelli.

      Così che da vittima di una violenza,potresti ritrovarti a subire per mano di questi signori che dettano il bello e il cattivo tempo, a subire minacce e ritorsioni, facendoti passare quasi dalla ragione al torto.
      Veramente non ci sono parole. Il fondo sta per essere raschiato.
      Se è vero come dice Gamma che i nostri fratelli della filiale ci seguono o ci leggono, io spero che almeno questo serva a far aprire gli occhi a qualcun'altro ancora, anche perché da un pò di tempo se ne sentono di cotte e di crude.
      Per non accorgersene bisogna essere proprio rintronati parecchio!

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    3. Diciamo che sono tutte conferme del fatto che anche le pubblicazioni (oltre che l'organizzazione) ci hanno abbandonato e non da ora. Si dice tutto e il contrario di tutto tutte le cose finiscono in vacca, ha ragione BB quando ci dice che non è un ragionamento dire "ti lasciamo il beneficio del dubbio" perchè "siamo certi che sei innocente". Nemmeno la bibbia sappiamo leggere, scoprire che ci sono stati comitati giudiziari che si sono comportati peggio degli israeliti di 4000 anni fa. Questo non è un tunnel ma un pozzo senza fondo. Siamo nel 2020 e leggiamo cose come queste

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    4. Buonasera a tutti,
      vedendo la caparbietà del CD nel voler continuare a sostenere l'insostenibile, mi viene da chiedermi chi di loro o quanti di loro restano o sono restati in carica proprio grazie a questa assurda regola dei due testimoni...

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  6. "Quindi, anche se si concentrava sull’innocenza della donna, questa legge descriveva giustamente l’uomo come colpevole di stupro e adulterio."
    Ergo la legge permetteva di accusare e condannare un individuo SENZA necessariamente la presenza di due testimoni. Anzi, diremmo che era proprio QUESTO il caso specifico trattato dalla legge per la quale si doveva procedere a giudizio e condanna in assenza di testimoni: uno stupro.

    "Possiamo essere sicuri che i giudici “[avrebbero fatto] indagini accurate” ed emesso una sentenza..."
    Appunto.
    E' proprio per non aver fatto questo che ci hanno condannati...

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  7. Ci sarebbe da domandare al CD: Ma quando il violentatore stupra o abusa, si porta addietro i 2 testimoni così da essere denunciato ?

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  8. Certamente.
    Ogni stupratore, da che mondo e mondo, si premunisce prima di procurarsi due (o più) attendibili testimoni e poi, dinanzi a questi commette il suo abuso.
    Anzi, si fa prima da questi rilasciare copia dei documenti e del codice fiscale.
    Dovessero sparire...
    E' un fatto conclamato.

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  9. Era così chiaro ciò che accadeva (e che tristemente accade adesso) che la Legge stessa che trattava il reato di stupro considerava in modo specifico la circostanza, sapendo già che nessuno avrebbe assistito nel momento in cui si consumava il reato. E stabiliva, di conseguenza, come si doveva procedere.
    In nessuna parte la Legge esonerava lo stupratore da gravi responsabilità, per la mancanza - ovvia - di testimoni dell'abuso. Sarebbe folle solo pensarlo...
    E' ovvio che non sono gli anziani ad avere competenza necessaria per trattare sul piano penale tal casi di reato che vanno giustamente esposti a "Cesare", che, sempre Secondo le scritture, non a caso "porta una spada".
    E non hanno competenza nemmeno sotto il profilo psicologico, per fornire adeguata assistenza e cura alla vittima.

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Grazie per il commento.