domenica 1 giugno 2025

Vademecum in 10 punti per riprendersi la propria identità

Uscire da un gruppo religioso ad altro controllo può essere un processo complesso, soprattutto per chi è profondamente coinvolto nella congregazione o ha legami familiari e sociali stretti all’interno dell’organizzazione. Molti ex membri riferiscono che la decisione di lasciare non è solo spirituale o dottrinale, ma anche emotiva e pratica. In questo testo vedremo in modo dettagliato,  i passi necessari da compiere per uscire senza creare clamori, evitando, se possibile, traumi personali e conflitti con amici e parenti ancora nella fede.

1. Prepararsi emotivamente e psicologicamente

Prima di compiere qualsiasi passo concreto, è fondamentale prendersi il tempo necessario per riflettere a fondo. La permanenza all’interno dell’organizzazione implica spesso anni di insegnamenti, condizionamenti e una rete sociale quasi esclusiva. Molti ex membri consigliano di:

  • Informarsi attraverso fonti esterne e imparziali per comprendere meglio l’organizzazione e la sua storia.
  • Parlare (se possibile) con ex membri fidati per raccogliere esperienze.
  • Considerare un supporto psicologico o un percorso terapeutico per affrontare eventuali sensi di colpa, ansia, o paura di perdere i propri affetti.

2. Definire le proprie intenzioni: inattività o dissociazione? In generale tutti i gruppi distinguono tra:

  • Inattivo: colui che semplicemente smette di partecipare alle attività senza comunicare ufficialmente il proprio abbandono.
  • Dissociato: colui che comunica ufficialmente di non voler più far parte dell’organizzazione, spesso con conseguente ostracismo.

Se si vuole evitare clamori e rotture familiari, la strada dell’inattività silenziosa è spesso la più prudente. Consiste nel non partecipare più a riunioni, predicazioni o attività congregazionali senza scrivere lettere o fare dichiarazioni pubbliche. In molti casi, questa scelta consente di mantenere rapporti con amici e parenti, soprattutto se si evitano comportamenti che potrebbero essere interpretati come una “presa di posizione apostata”.

3. Ridurre gradualmente la presenza nelle attività. Per evitare attenzione indesiderata:

  • Inizia con una presenza meno frequente alle adunanze.
  • Riduci gradualmente il tempo dedicato al servizio di predicazione.
  • Declina in modo educato e vago inviti a studi biblici o attività.
  • Se ricopri incarichi, valuta di rifiutarli con motivazioni generiche come problemi personali, stress o impegni di lavoro. 

Questo tra l’altro è quello che ho fatto io …ahimè che ero il coordinatore! Questo approccio minimizza l’interesse e le domande da parte degli “anziani” e riduce il rischio di essere etichettato come “spiritualmente debole” o, peggio, “apostata”.

4. Gestire i rapporti familiari e sociali. Uno dei principali ostacoli nell’uscire è la paura dell’ostracismo. Infatti, chi viene disassociato ufficialmente rischia di essere evitato anche da parenti stretti.

Per gestire questo:

  • Non annunciare pubblicamente le proprie intenzioni.
  • Non criticare apertamente la fede, soprattutto con chi è ancora attivo nella congregazione.
  • Cerca di mantenere una comunicazione affettuosa e neutra, evitando argomenti religiosi.
  • Se necessario, crea delle “giustificazioni neutre” per la tua inattività (lavoro, stress, salute…).

Con il tempo, molti familiari e amici accettano la situazione, soprattutto se vedono che non sei ostile o provocatorio nei confronti dell’organizzazione.

5. Documentarsi e costruire una nuova rete. Una volta presa la decisione, è importante:

  • Leggere e informarsi sulla spiritualità, la fede e religioni da fonti varie e indipendenti in modo oggettivo senza pregiudizi, aiuta a capire dove sei e dove vuoi arrivare.
  • Coltivare nuove relazioni sociali, attraverso attività, hobby, lavoro o gruppi di supporto.
  • Esplorare nuovi ambiti della propria identità e autonomia modifica la tua relazione con il prossimo.

Esistono anche gruppi di supporto per ex, spesso online o nei social, dove si può condividere esperienze, ricevere consigli e sentirsi meno soli.

6. Valutare comunque se scrivere una lettera di dissociazione

  • Scrivere una lettera formale è il modo ufficiale per essere disassociati. Tuttavia, è un passo che ha conseguenze dirette: da quel momento, si viene trattati come “apostati” e i rapporti sociali e familiari vengono interrotti, se non per necessità pratiche.

Se si è pronti ad affrontare questa realtà e si desidera un taglio netto, si può scrivere una lettera breve, rispettosa, ma chiara, esprimendo la volontà di non far più parte dell’organizzazione.

Esempio:

“Con la presente desidero comunicarvi che non mi considero più un xxx e non desidero più essere associato alla congregazione. Vi ringrazio per quanto avete fatto nel tempo passato, ma le mie convinzioni mi portano oggi in una direzione diversa. Vi chiedo di rispettare questa mia decisione.”

Una lettera di questo tipo porta alla dissociazione ufficiale e alla comunicazione pubblica in congregazione.

7. Sviluppare autonomia e pensiero critico

Lasciare il gruppo religioso significa anche riscoprire il proprio libero pensiero, spesso represso all’interno della comunità. Per molti, questa è una delle conquiste più importanti.

Consigli utili:

  • Leggere libri di psicologia, filosofia e spiritualità non confessionale.
  • Ascoltare esperienze altrui per vedere che è possibile vivere una vita piena anche fuori dall’organizzazione.
  • Scrivere un diario o iniziare un percorso terapeutico per esprimere i propri dubbi, paure e obiettivi.

8. Evitare conflitti aperti

Anche se si dovessero ricevere visite da anziani o domande da parte di altri membri:

  • Rispondere in modo calmo e non provocatorio.
  • Evitare discussioni dottrinali, perchè sono inutili: ogni accenno al dissenso se interpretato come “apostasia” non porta alcun tipo di beneficio, ne tuo ne suo.
  • Usare frasi vaghe ma ferme: “Al momento non me la sento di frequentare”, “Preferisco prendermi una pausa spirituale”, ecc.

Mantenere un profilo basso, protegge dalle pressioni e favorisce un’uscita più pacifica e meno traumatica.

9. Ricostruire la propria identità

Dopo anni (spesso decenni) vissuti all’interno dell’organizzazione, può emergere un senso di vuoto. 

  • Ricostruire una nuova identità personale e spirituale.
  • Riconoscere il valore del dubbio come parte della crescita.
  • Darsi il tempo necessario per guarire, scoprire nuove passioni e ridefinire la propria idea di felicità.

10. Mantenere nel tempo

Le prove ci sono ora e ci saranno sempre. Mantenere questa nuova identità personale e spirituale potrebbe essere una sfida. 

  • Considerare con equilibrio la nostra quotidianità 
  • Mantenere una giusta considerazione di noi stessi in particolare dei nostri limiti
  • Sforzarsi di creare atti di benignità giornalieri verso noi e il nostro prossimo

Conclusione

Uscire da questi gruppi senza clamori è possibile, ma richiede consapevolezza, pazienza e autodisciplina. Ogni persona è diversa e deve trovare il proprio ritmo. La chiave è muoversi con rispetto, discrezione e preparazione. Non si tratta di “fuggire”, ma di riprendersi la libertà di pensiero, di relazione e di spiritualità, sempre nel rispetto della propria dignità e della serenità altrui.


post dal Divergente

48 commenti:

  1. Una disamina obbiettiva,e condivisibile.

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  2. Ottimo articolo Divergente,ti quoto in tutto ciò che dici e lo fai da persona civile ed educata,che questi personaggi non si meritano proprio.
    Personalmente dopo circa una ventina di anni che ne sono uscito,dopo una vita intera da piccolo Balilla o da giovane Hitleriano,come siamo stati indotti,ho sempre un unico rimpianto e continuerò a dirlo all’infinito,uscitene prima che potete,senza rimpianti,perché la libertà con la relativa pace mentale non ha prezzo.
    Pensare con la propria mente,senza nessun pregiudizio e ricatto morale, e’ una cosa inestimabile che ci fa apprezzare la vita che il nostro Creatore ci ha donato e troveremo quella libertà vera che ci e’ stata negata con la falsa verità che ci hanno propinato per anni,come la carota davanti all’asino,false aspettative,falsi ultimi giorni che ci hanno ammorbato l’esistenza da più di 50 anni…………….

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  3. Consiglio certamente il tenere un profilo basso. Purtroppo sebbene siano nobili i motivi per cui rallentiamo , non provate anche minimamente a spiegare . Non fatelo nemmeno con la moglie che amate. Non capirebbe, probabilmente sareste denunciati ,(attenzione che nella nuovo congresso c'è proprio una enfasi al denunciare chi mette dubbi in testa ai membri ). Lmentee molto valido rimanere gentili e pazienti. È normale che qualcuno non capirà e possa anche soffrire.a il tentativo di spiegare minera la vostra libertà e non sarebbe capita da una mente che vede solo una parte del discorso.
    Cio detto un buona vita ripulita dalla tossicità di certi pensieri a tutti

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    1. @Stilton si condivido l'idea di tenere il profilo basso. Devo ammettere che qualche volta ho la tentazione del punto 8 e viene davvero voglia di togliersi qualche sassolino. Ma alla fin fine condivido la posizione che viene suggerita anche perchè aggiungo alle considerazioni quello che per me sarebbe un dramma è relativo al concreto rischio di trovarmi nell'imbarazzantissima situazione di discutere con soggetti che non hanno nessun credito ne potranno mai averlo, su cose insulse come il 1914 o peggio il correlato 607 oppure ancora peggio le ossessive attività di congregazione che servono solo a fare cassa...

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  4. Ottimi consigli, mettersi a discutere, specie su argomenti dottrinali avrebbe lo stesso effetto di cercare di fare un buco nell'acqua. Che sua la ns ritrovata serenità a parlare.
    Soprattutto, lavorare per ricostruire la propria vita e spiritualità, che non è detto possiamo trovare in ambito religioso.

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  5. Ottimi consigli, concordo con tutto quello che hai consigliato, sappiamo tutti che la minaccia dell' ostracismo ci costringe a rimanere in un organizzazione ad alto controllo mentale e quindi la cosa migliore da fare è di non sostenere più attivamente le varie attività che vengono richieste.
    E' chiaro che l' ostracismo ha lo scopo di evitare un allontanamento di massa che porterebbe diversi problemi all' organizzazione e quindi meglio accettare gli inattivi che comunque fanno numero.
    La cosa migliore da fare è disintossicarsi da tutta la manipolazione mentale subita per anni e incominciare a usare la propria capacità di pensare.
    Non sostenere più attivamente questa organizzazione è già una liberazione perché ci libera da inutili sensi di colpa e da regole assurde che ci hanno condizionato la vita per decenni.
    Mantenere un basso profilo in questo caso e' la cosa migliore perché mettersi a discutere con fratelli o sorelle che hanno una mente completamente plagiata non porta a niente.
    Anzi rischiamo che corrono dagli anziani per riferire i nostri dubbi, purtroppo vengono addestrati per fare i spioni, pensando di essere leali a Geova.
    Ti ringrazio per questi ottimi consigli sono ragionevoli e pratici e soprattutto non ci creano inutili problemi.

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  6. Ottimi suggerimenti! Io sono partita con l’ idea di essere inattiva, complice il fatto di aver cambiato congregazione dopo il Covid. Di fatto non siamo mai stati in sala, ma gli anziani si sono comunque fatti vivi per “amorevoli” visite pastorali finalizzate a farci tornare a frequentare. Quando gli argomenti classici non hanno funzionato, hanno fatto l’ errore di usare la speranza della risurrezione ( io e mio marito abbiamo perso un figlio) come leva emotiva per farci riavvicinare. Già questo definisce la bassezza di questi individui. Entrambe le nostre famiglie di origine sono Testimoni, per cui l’ idea era di non creare una rottura definitiva. Il passare del tempo, le informazioni rivoltanti di cui siamo venuti a conoscenza ed il distacco mentale ed emotivo ci hanno reso impossibile continuare a far parte di quella setta, anche solo a livello formale. Ci sono state pesanti conseguenze, perdere una famiglia non è facile. Nel frattempo però ci siamo trovati altri amici e interessi, sinceramente molto migliori, per cui il processo è stato meno doloroso. Bisogna imparare a ragionare su un altro livello, ma la libertà e la pace che si ottengono in cambio sono impagabili.

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    1. beth sarim..., ho accarezzato spesso l'idea di troncare ogni contatto con loro. Mi sono reso conto che alcuni dei miei cari di fatto si sono molto allontanati dall'odierna WT. Non avverto la necessità di compiere passi falsi perché i tdg non esistono, non sono una religione e non hanno alcuna presa emotiva o teologica sulla mia vita.
      Riconosco che il tuo gesto ha un fortissimo valore aggiunto, proprio perché questi poveracci hanno cercato di fare leva su un gravissimo lutto e questo richiedeva una risposta altrettanto forte; mi auguro che qualcuno di loro possa provare vergogna.
      Io di recente sono stato accusato di apostasia per essermi rifiutato di riprendere le attività come richiesto, alla persona che si è permessa di dirmi questa bestialità ho riso in faccia e ho detto che semmai era lui ad essere infedele allo schiavo che gli ha comandato di lasciare in pace gli spettatori passivi (la benedizione di zoom!!!).
      Si tratta di un gruppone di persone terrorizzate da decine di anni di propaganda, guidate da un manipolo di falliti che hanno soddisfazione solo attraverso un titolo autoreferenziale: "anziano".
      Grazie ancora per la condivisione della tua esperienza.

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    2. Esatto beth NON ESISTONO nella realtà esattamente come la figura del papà . Quando alcuni di noi lasciarono il cattolicesimo ebbero per un po' di tempo l'ansia di un errore, poi com lo "studio" ci siamo ritrovati in una nuova comunità e udite udite il papà coi suoi effetti e valori non esisteva più....lo stesso può avvenire oggi mentre comprese le falle di questa fede scopiazzata e rimontata come un FRANKENSTEIN DELLA FEDE, ci liberiamo dei paraocchi mentali.
      Ma è doveroso e giusto lasciare agli altri la scelta di dove e come camminare

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  7. Grazie @divergente per questo “manuale” utilissimo. Invito chiunque desideri collaborare con un post a inviarlo alla mail di osservatore, tutti i suggerimenti sono apprezzati e valutati. Grazie

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  8. Bravo @Divergente, bisognerebbe fare un opuscolo di questo vademecum. Esistono secondo me due grossi freni in questo processo di distacco. Il primo è il famoso principio del "da chi ce ne andremo?". Molta differenza la fa tra chi ci è nato TdG e chi è entrato da adulto. Il titolo del post è il riprendersi la propria identità, ma chi è nato dentro deve crearsela ex-novo in quanto l'identità è stata plasmata prima dai genitori e poi dal gruppo. L'imprinting teocratico nei primi anni di vita condizionerà volente o nolente la vita anche dei futuri fuoriusciti. Ecco, il sapere di non trovare nessun altro da cui andare, blocca sul nascere anche solo il pensiero di poter abbandonare il sistema. Chi è stato abituato fin dall'infanzia ad avere bisogno di un Dio protettore, che renderà quasi immortali, premiando col paradiso, non riesce a concepire che
    si può benissimo vivere senza porsi il problema del "da chi ce ne andremo". La risposta più semplice invece sarebbe: andremo da chi ci fa stare meglio.
    Il secondo freno può essere la perdita della bussola o come dice CK del proprio centro di gravità permanente. Il TdG nato dentro, o entrato da adulto, ha una speranza nel futuro ben marcata, un preciso scopo nella vita e una investitura di salvatore delle persone. Mica pizza e fichi, allontanarsi da tutto questo significa trovarsi davanti ad un vuoto esistenziale non facilmente rimpiazzabile, se non con impegno e una forte volontà. Ma la buona notizia è che ce la possiamo fare, e molti ci sono riusciti.

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    1. beth sarim..., persino molti tdg che conosco sono disorientati dai fatti recenti. Sono passati dal tambureggiante "la prossima fine" all'atteggiamento parzialmente distaccato nei confronti dell' Ar - Maghedon.
      Il mantra dell'ubbidienza cieca é difficile da accettare per chi ha accettato "la Verità" basandosi su una logica e plausibile lettura delle Scritture.
      Chi, pur avendo frequentato solamente la scuola dell'obbligo, aveva imparato a "studiare" e a "mettere in pratica", deve adesso delegare a degli sconosciuti il ragionamento.
      Fra la wt degli anni 70 e 80 e quella attuale non c'é quasi nulla in comune ed é dura richiedere agli smarriti tdg di oggi la fedeltà al cd persino a costo della vita.
      Per Geova potrebbero morire o magari lasciar morire i propri cari, per Lett o Jackson, forse, no.

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  9. Guardate che siamo in una fase molto delicata moltissimi si trovano spiazzati e delusi 🫤 e una fase di grandi cambiamenti per non sparire 🫥 e questo porta a non saper più che fare se andarsene o restare …è un incubo .Andrea

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  10. Vi invito a pensare a tutti i morti nel corso degli anni per aver rifiutato una trasfusione,e se tutto questo verrà un giorno che si potrà fare? Sé il corpo direttivo farà retromarcia su questo intendimento come ha fato su altre questioni chi se la prende la responsabilità? Diranno ancora un volta nessuno ti ha obbligato? Ma qui siamo in un thriller!!! Andrea

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    1. beth sarim..., immagina di avere un figlio che ha bisogno della trasfusione, ci chiedevano, vero?
      Pensate che eravamo indottrinati al punto di accettare l'eventualità della morte di un nostro figlio!
      Lo avremmo fatto per Dio!
      Qualche tempo addietro, nel momento in cui appresi che potevamo accettare le frazioni di sangue e chiesi a un medico di spiegarmi in cosa consistevano le suddette; ho capito!!!
      Non lo facevamo per compiacere Dio, in realtà lo facevamo per dimostrare loro il nostro grado di fedeltà, eravamo prigionieri del nostro ego solleticato dai privilegi e dalla necessità di riconoscimento sociale che trovavamo nell'Organizzazione.
      Ci eravamo costruiti una gabbia mentale, un mondo virtuale simile a quello descritto nella serie "WandaVision", dove la protagonista dotata di super poteri crea un mondo "perfetto" dove tutti ti sorridono e ti sono amici, tutto funziona e tutto ha una spiegazione, tutti i tuoi amici sono all'apparenza perfetti, fino a che scopri che non é così che, in realtà, chi ti circonda si sforza di mantenere insieme a te un "paradiso spirituale" ideato per controllarti.
      Il mondo della congregazione, dei "fratelli" pronti ad isolarti e a farti del male se parli male del "Grande Corpo Direttivo", un simulacro totalmente e clamorosamente umano, ideato per sostituire progressivamente la Scritture nella testa degli adepti.

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    2. Caro @beth sarim, scrivi che il CD si sta 'sostituendo progressivamente le Scritture nella testa degli adepti' ad è proprio così. Ne ho avuto la conferma di recente durante al visita del CO a cui purtroppo ho dovuto assistere. Mentre pronunciava il suo discorso più di una volta ha detto: "non sono parole mie, è scritto qui nello schema", come se questo fosse sufficiente a dare autorevolezza alle sue dichiarazioni. Ricordo che un tempo diceva: "non sono parole mie, è scritto qui nella Bibbia", frase che aveva molto più senso, fatto salvo poi il modo strambo in cui le Scritture venivano applicate.

      Oltre a questo mi ha colpito come ha "dimostrato" che l'opera di predicazione da frutto anche nella nostra zona; ha detto che alla commemorazione abbiamo avuto un numero di presenti molto alto, pari a circa il 60% dei proclamatori. Questo dato secondo lui indica un grande potenziale. Sapete chi erano i presenti? Quasi tutti i soliti che vengono ogni anno: parenti increduli (mariti, figli, ecc) e visite eterne, quelle dove vai in servizio a bere un caffè quando piove. Ecco il potenziale secondo lui. Ma i PIMI non si rendono conto di quanto sia fuorviante questo ragionamento?

      Infine il tono generale del discorso è stato: "datevi da fare". Bisogna fare dei lavori di manutenzione alla Sala del Regno ma senza trascurare l'opera di predicazione e collaborando per organizzare la scuola dei pionieri e allo stesso tempo ospitare i volontari che verranno per la manutenzione della sala e preparare loro i pasti ricordando l'importanza di essere presenti al congresso di persona nonostante sia in una città lontana ecc. ecc. Mi sembra che questi poveri PIMI vengano spremuti come dei limoni poveretti. Che gioia essere scesi dalla ruota del criceto!

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    3. beth sarim..., ciao Saroj, un paio di settimane fa ho avuto un forte scontro con un anziano che voleva prendermi in castagna.
      La domanda che pongono ossessivamente é relativa alla fiducia che abbiamo nel CD e nei suoi rappresentanti, gli anziani;
      sappiate che non é più sufficiente una pubblica attestazione di fede circa il Cristo (ormai molto ridimensionato) e le Scritture.
      Com'é noto, é partita la caccia all'apostata, gli altri peccati saranno perdonati per concessione del CD (che ormai detta regole precise a cui attenersi circa gli ex comitati giudiziari) che stabilisce precisi regolamenti e persino precise procedure in aggiunta a quanto contenuto nella (un tempo così definita) Parola di Dio.
      Viene da chiedersi chi sia l'Apostata, io (personalmente) non ho abiurato alla mia fede cristiana, loro lo stanno facendo.

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    4. Oggi, primo giorno di assemblea, hanno fatto vedere il video penoso che circola in rete: https://www.youtube.com/watch?v=qdqPpMhIxi8

      Inoltre hanno fatto vedere un video in cui si vede un fratello che vuole andare alla betel ma un altro fratello cerca di farlo riflettere dicendogli che avrebbe dovuto pensare al suo futuro trovando un bel lavoro ecc....

      Non sanno più come fermare l'emorragia che si sta verificando nelle congregazioni.

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    5. @Marcus grazie per il feedback delle assemblee che ovviamente saranno difficili e complicate da gestire per chi ha uno spirito consapevole o anche semplicemente realista. Il video sugli apostati è penoso patetico senza nessuna correlazione con la realtà un modo per iniettare sentimenti negativi che consentono di solo di avere una percezione della realtà sbagliata… Questa organizzazione continua in questo avvelenamento cognitivo.

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  11. In parte è già ufficiosamente stata ridotto il controllo... Tu non mi dici niente io non so niente mamrn

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  12. Premetto che la mia esperienza personale, di fuoriuscita che ha bocciato il suo matrimonio “nel Signore” poiché falso sul piano della reale relazione delle due persone coinvolte (relazione reale del resto deformata dalla ricostruzione teologica della relazione in questione), sicuramente influenza la mia visione del tema, ma mi sento solo di evidenziare il fatto, anche sulla base di riscontri empirici in altre persone TdG ed ex TdG, che è fuorviante “delegare” al solo rapporto ecclesiastico, cioè alle norme della congregazione, ciò che si dovrebbe analizzare, con dovizia di particolari, laicamente. Bisognerebbe evidenziare, cioè, a noi stessi, il problema formulandolo con la semplice e diretta domanda: “perché non posso dire la verità di ciò che penso al mio coniuge?”, “E’ o non è il/la mio/a compagno/a di vita?” Alla fine ciò che viene proposto in questo 3D è una dettagliata considerazione di come si possa vivere da clandestini il proprio giudizio sul culto WTS. E va bene! Ma alla fine è proprio questo il punto. “Questa situazione è giusta?” “Sono nel posto giusto, con le persone giuste per il mio cammino di vita?” Rispondere a queste domande può aiutare a chiarirsi le idee anche se questo potrebbe aprire una finestra su ciò che non ci sentiamo ancora di affrontare. Ma l’importante sarebbe già avere il coraggio verso noi stessi di ammetterlo. Se non altro aiuta a disintossicare la visione dei nostri rapporti verso chi convive con noi dalla nebbia del mito metafisico

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  13. Ottimi spunti, li condivido pienamente.
    Ricordo che un ex anziano, un vero amico ancora attivo, mi consigliò di rispondere semplicemente: "Ora non me la sento" quando mi venne chiesto di tornare in congregazione. E così feci, anche se dovetti reprimere l’impulso iniziale di avviare discussioni critiche sull’organizzazione.
    Col passare degli anni, i tentativi di farmi visita si sono diradati, anche se non del tutto.
    Secondo la mia esperienza, mi è stato molto utile allontanarmi gradualmente, continuando per un po’ a frequentare le adunanze, poi cominciando a ridurre la mia presenza. È un processo quasi automatico: se agisci così, col tempo è la congregazione stessa a isolarti.
    Arrivati a quel punto, sparire del tutto non è stato un dramma, perché i legami sociali all’interno erano ormai già svaniti.
    Il vero dolore resta quando sai che qualcuno a cui tieni, come un parente caro, soffre in silenzio. Questo, ancora oggi, mi addolora ogni tanto.
    È vero che non si costruisce la propria felicità sull’infelicità altrui, ma non è il nostro caso. Credo che nessuno, né inattivo né dissociato, lasci la propria fede per far soffrire le persone che ama.
    Ma questo è difficile da comprendere per chi vede nell’organizzazione l’unica via per una vita serena e, purtroppo, eterna.
    Un caro saluto
    Truman

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    1. Un caro saluto anche a te @jwtruman… spero ma immagino tutto per il meglio. Un saluto

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  14. Omicidio in una famiglia di Testimoni di Geova a Grugliasco.

    Il giornale parlando dell’assassino dice: “In quella casa, dai racconti dei più vicini, la quotidianità era tutt’altro che facile: Piersanti rifiutava qualsiasi tipo di “aiuto dal sistema che non riconosceva”, in quanto la religione indottrina i seguaci di Geova a non accettare sostegno. Come quelli che gli era stato proposto dai servizi sociali riguardo la possibilità di venire supportato per la sua depressione, una patologia che era peggiorata parecchio negli ultimi anni.”

    Parlando invece della vittima l’articolo dice : “Chissà se fosse stata di una religione diversa, come sarebbero andate le cose”

    https://torinocronaca.it/news/torino/520145/lultimo-saluto-a-fernanda-uccisa-dal-marito-a-grugliasco.html

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    1. Una tragedia come quella di Grugliasco lascia sgomenti e pone tutta una serie di problematiche che non possono più essere nascoste sotto il tappeto, non solo sulla salute mentale e la violenza domestica, ma anche sul ruolo che le convinzioni religiose possono avere su una persona vive il disagio, il dolore e perfino anche quando rifiuta dell’aiuto.

      L’articolo suggerisce che l’uomo, appartenente ai Testimoni di Geova, avrebbe rifiutato qualsiasi sostegno da parte dei servizi sociali, in parte a causa delle sue convinzioni religiose. È un punto delicato e importante correlato alla percezione della vita in un contesto indubbiamente non facile. Certamente alcune dottrine possono favorire un atteggiamento di diffidenza verso “il mondo esterno”, ma sarebbe ingiusto e semplicistico attribuire l’intera responsabilità a una religione.

      La verità è che ogni contesto chiuso — religioso, ideologico o familiare che sia — può diventare pericoloso quando impedisce l’accesso all’aiuto, alla diagnosi, al confronto con altri. E può diventarlo ancora di più quando si confonde il sacrificio con la sopportazione passiva, o la fede con l’isolamento.

      Il quesito posto — “chissà se fosse stata di un’altra religione” —alludendo mette in evidenza una problematica ma rischia anche di distogliere l’attenzione dal problema centrale: la solitudine di chi soffre, e la difficoltà per chi sta accanto nel chiedere e ottenere aiuto. La religione, se ben vissuta, può essere una risorsa importante ma se diventa una gabbia che scoraggia la cura e il confronto, allora qualcosa va rivisto anche perché quando accadono questi fatti purtroppo tutte le persone coinvolte vivono il dramma del senno di poi.

      Non servono condanne generiche e le accuse emozionali , servono strumenti di prevenzione, educazione al riconoscimento della violenza, e una cultura diversa migliore e più concreta che non lasci nessuno — uomo o donna — da solo con il proprio dolore.

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    2. Spero non ci sia stato mai qualcuno che abbia dato questa indicazione contraria a tutti i principi, e abbia fatto valere il suo bigottismo e lo abbia imposto.

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    3. beth sarim..., fino a una decina di anni fa io stesso sconsigliavo gli psicologi. Molte volte abbiamo detto a genitori e coniugi "sani" che per i propri cari malati, al massimo era ammissibile la visita neurologica e/o il consulto psichiatrico.
      Alle congregazioni limitrofe é stato ordinato di non parlare del caso; ho una serie di conoscenti nella zona del torinese (in questo caso zona Ovest della prima cintura del capoluogo piemontese) che mi hanno confermato l'ordine dato agli adepti di tacere sui fatti.
      Chi conosce le procedure interne sa benissimo che per le famiglie con problemi di questo tipo si preferiva isolarli e ricorrere a generici messaggi di conforto.

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    4. Nella mia zona siamo stati un pò più fortunati, il consiglio era di fare attenzione al terapeuta scelto, affinché non fosse contrario ai tdG. Inutile dire che c'era la fila verso un paio di medici "fratelli", uno dei due solo medico condotto s'improvvisava psicologo.
      Poi è apparso uno psicologo serio, ma rispettoso del percorso di fede che aveva trovato un filone d'oro nel passaparola delle congregazioni. Almeno ha aiutato molti in modo professionale.

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    5. beth sarim..., ciao Barnaba, é vero, non ricordavo.
      Spesso comparivano "iridologi", "riflessologi", "omeopatici", "specialisti in integratori miracolosi" (uno vendeva fiale di acqua di sorgente d'acqua dolce imbottigliata nell'oceano), tecnici di laboratorio che curavano abusivamente, individui che proponevano cure improbabili dei tumori, "fratelli" del comitato sanitario locale che fornivano estratti di barbabietola per "alzare il livello di emoglobina" da assumere di nascosto in ospedale, in modo da taroccare gli esiti degli esami del sangue ed evitare la trasfusione, ecc...
      Quando un medico vero incappava in noi babbei creduloni incrementava le visite a pagamento in maniera esponenziale, ovviamente il pagamento era rigorosamente in nero.
      Sapessi quanti luminari della Scienza che accoglievano frotte di tdg ansiosi di guarire e disposti a pagare profumatamente ho conosciuto.

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    6. Caro @beth sarim, parlando di estratti di barbabietola, mi hai ravvivato un ricordo. Una povera sorella giovane ricoverata con una emorragia in corso a cui venivano portate queste bottiglie di succo rosso. I membri del comitato di assistenza sanitaria gliele facevano avere dicendole che avrebbero contribuito ad alzare i suoi livelli di emoglobina. Il medico che avrebbe dovuto operarla paragonò quello che si stava facendo in questo modo: un lago in cui entra un piccolo canale d’acqua e da cui sta uscendo un grande fiume. I rimedi naturali che si cercava di utilizzare non erano neppure minima parte sufficienti ad arginare la grave emorragia in corso. Per fortuna alla fine questa giovane sorella si è salvata ma non senza conseguenze. L’intervento è stato fatto con ritardo per motivi legati al rifiuto delle emotrasfusioni e di conseguenza questa sorella avrà conseguenze per tutta la vita non essendo stata operata con sollecitudine. I medici comunque sono stati bravissimi e le hanno salvato la vita, i membri del comitato sanitario che gli portavano questi succhi di barbabietola che figura hanno fatto?

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    7. @ Saroj.
      Mi sono sempre chiesto quanto dell'operato del comitato di assistenza sanitaria sia effettivamente legale.

      Tra l'altro la WTS ha fatto sapere in questi giorni alle congregazioni di tutto il mondo che non sono più valide le disposizioni del KM 2006 in merito all’accettazione degli emoderivati. Ovviamente tutto in poche righe senza spiegare il perchè.
      Nuova "luce" dallo Spirito di Geova?
      No! Prosaicamente, una sentenza del coroner della provincia australiana del Galles del Sud a seguito dell'inchiesta su una TdG morta per rifiuto di emotrasfusioni.

      Le indicazioni del KM 2006 sono state trovate fuorvianti e sbagliate sia ai fini sanitari che legali, mettendo il personale medico in grave confusione. La stessa paziente, del resto, non essendo medico, non era in grado di offrire spiegazioni chiare. E nemmeno il rappresentante del comitato di assistenza sanitaria. Oggetto centrale di confusione era che gli emoderivati (farmaci ricavati da componenti ematici interi umani e bovini, ricordiamolo), indicati dal modulo WTS, non risultano disponibili in tutte le parti del mondo (nel distretto sanitario in questione non lo erano) mentre altri non hanno ottenuto l’immissione in commercio in tutti i paesi (nella stessa Australia ad esempio). Il coroner ha invitato la filiale australiana della WTS ha rimodulare quel documento in modo che sia corrispondente alla realtà farmaceutica, altrimenti rischia l’incriminazione per false indicazioni mediche.

      La WTS ha tagliato la testa al toro togliendolo di mezzo. A conferma che la dottrina sul rifiuto delle emotrasfusioni è una fuffa, di cui i boss WTS ne fanno quello che vogliono.
      Una domanda: la sorella che purtroppo è morta non sapeva spiegare il significato del modulo da lei compilato, come mai? Se la scelta del rifiuto dell’emotrasfusione è libera e cosciente doveva essere ben preparata da sé, senza il bisogno di ricorrere a terzi (comitato e/o filiale) sul da farsi. In questo modo si dimostra che tale rifiuto in realtà è indotto.

      La sentenza del coroner della provincia del New South Wales (Australia) dello scorso febbraio:

      https://coroners.nsw.gov.au/documents/findings/2025/Inquest_into_the_death_of_Heather_Winchester.pdf


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  15. Una conferma che anche lui era Testimone di Geova: “La cerimonia si è svolta nella sala del regno dei testimoni di Geova, religione della vittima e anche del consorte assassino”

    https://www.casertanews.it/cronaca/femminicidio-fernanda-di-nuzzo-maddaloni-tumulazione-funerali.html

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  16. Aggiungerei anche il consiglio di crearsi una nuova rete di supporto, possibilmente fatta da persone che possono comprendere il nostro percorso
    Vorrei aggiungere questa pagina che in parte si sovrappone agli ottimi consigli contenuti in questo articolo:
    https://www.youcanleavejw.org/italiano

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  17. ABDIA Trovo scandaloso arrogarsi il diritto di consigliare o sconsigliare medici, normali od olistici (troppo difficile questa parola per alcuni?) . La salute in fatto fisico e mentale è una questione strettamente privata e personale (alla faccia della privacy) che non permette ad alcuno, né nominato né ultimo arrivato di farsi gli affari degli altri. In comune può esserci un credo ma per la gestione di cose come la salute il tipo di ingerenza è sempre illecita anche se richiesta.
    Il problema, per dirla francamente, è spesso il guadagno occulto prodotto dalla manipolazione di persone totalmente sprovvedute per non dire ignoranti

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  18. La verità è che il malessere nella "fratellanza" è un'onda che si propaga ormai inarrestabile e poi esplode magari innescata da fattori anche fortuiti.
    In secondo luogo, e il che rende quanto ho scritto sopra ancora più pericoloso, è che il fondamentalismo dottrinario della WTS, ostile verso il mondo, ha seminato nella testa dei fedeli l'idea della scienza (inclusa quella medica tanto più con il discorso del rifiuto delle emotrasfusioni) come pericolo per la spiritualità.
    La questione pratica si sposta nelle istituzioni: arriverà forse il giorno in cui i TdG saranno considerati persone a rischio di emarginazione sociale con il loro bunkerizzarsi nella credenza dell'autosufficienza della fede anche per guarire da patologie mentali?
    Il problema già si pone nel caso di Grugliasco: la figlia, con la sindrome di Down, è stata affidata ad una struttura specializzata.
    Diverrà motivo di allarme istituzionale, oltre che di menzione della gente del posto, il fatto che nelle famiglie di TdG ci siano persone particolarmente vulnerabili sul piano sanitario e sociale, e considerate quindi ancora più a rischio in funzione del credo di chi le accudisce?
    Qualcosa suggerisce che questi sono pensieri assai distanti dal cervellino di chi sta in vetta dei castelli di Warwick o della Betel italiana....



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    1. https://www.repubblica.it/esteri/2025/06/10/news/austria_graz_attacco_scuola_morto_feriti_studente_killer-424659230/?ref=RHLF-BG-P2-S1-T1-RIAPERTURA%2F

      @Rino ma questo quì era un tdg?

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    2. @Anonimo
      Personalmente non lo so se fosse un TdG. Tu lo sai?

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    3. Una caso del genere l’anno scorso negli Usa.

      Nel maggio dell’anno scorso un anziano della congregazione di Crescentville ((Pennsylvania), Leandro Barbarena, uccise a pugnalate la moglie e la suocera (anch’esse TdG).
      Da notare che la moglie era più vecchia del marito omicida di ben 15 anni. Uno di quei matrimoni “combinati” in congregazione per non turbare sipiritualmente la fratellanza?
      Se ne parlò anche qui:

      https://avoidjw.org/news/jehovahs-witness-elder-murders-wife-and-mother-in-law-in-fatal-stabbing/

      https://www.youtube.com/watch?v=dQae7xKH4SQ

      https://6abc.com/post/leandro-barberena-charged-murder-wife-mother-law-stabbed-crescentville-philadelphia/14861737/

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  19. beth sarim..., per liberarsi dal controllo Wt occorre:
    1 interrompere il contatto
    2 meditare sul motivo che ci ha spinti a diventare adepti
    3 informarsi sulla vera storia della Wt
    4 riprendere il controllo della propria vita, gradualmente, perché soprattutto i "nati nella verità" prevenuti nei confronti "del mondo", rischiano di farsi risucchiare nel mondo fatato della "verità" perché sono stati privati dalla setta del "libero arbitrio"
    un fattore scatenante rappresentato da un'ingiustizia, un dubbio, un evento particolare possono dare il via al ritorno alla normalità.
    Riuscire a definire la Wt come una setta permette di valutare i fatti con la giusta prospettiva.
    Leggevo su Reddit che, se Gesù vivesse oggi, sicuramente non sarebbe un tdg.

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    1. beth sarim nota cosa fa la WTS e CD , con la loro continua richiesta di denaro , ai suoi adepti imponendo una tassa personale a ogni proclamatore , e appropriarsi in totale delle contribuzioni , e pretendere di lavorare gratis per costruire e mantenere gli immobili della WTS e CD . a chi applica la fame dei soldi portando degli esempi per confondere le idee dei suoi adepti- facendo loro credere che chi sfrutta i loro fedeli sono le altre religioni , non loro , che vergognose argomentazioni . Link
      https://www.jw.org/it/biblioteca-digitale/articoli/altri-argomenti/religione-grande-business/

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    2. L'ironia della WT è veramente senzA confini.... Titolo articolo jw... "La religione è solo un grande business?" Secondo me hanno sbagliato il punto serviva lesclamativo! Eheheh

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    3. E' vero caro Stilton, hai proprio ragione. D'altra parte Seneca diceva che: La religione è vera per la plebe, falsa per il saggio e redditizia per quelli che ne fanno un mestiere.»
      Possiamo dargli torto? La WTS, come tutte le altre religioni, sono tutte figlie dello stesso Dio, il denaro.

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  20. In realtà Seneca non disse quella frase ma gliela hanno attribuita, adesso all AI non sfugge più nulla, e non lo dico per vanteria o per sminuire il tuo commento . Anzi vi consiglio di usare AI a volte per verificare le fonti Perplexity in questo è abbastanza efficace ma vanno anche meglio Claude e open AI ,. Cmq mi ha corretto quando ho riportato la frase presunta di seneca, e ha aggiunto L'origine di questa idea sembra derivare da un'interpretazione moderna e da una parafrasi di un passaggio di Edward Gibbon nella sua opera "The History of the Decline and Fall of the Roman Empire" (1776-1789), dove si osserva che i culti religiosi nel mondo romano erano considerati dal popolo come veri, dai filosofi come falsi e dai magistrati come utili. Gibbon scriveva: «I diversi culti religiosi che si osservano nel Mondo romano erano tutti considerati dal popolo come egualmente veri; dal filosofo come egualmente falsi, e dai magistrati come egualmente utili». Poi mi ha parlato delle ricerche di questo Jan Hassman che è ovviamente non un charlatano alla JW ma uno studioso egittologo.condivido il pensiero di Jan Hassman, che ebbe l'intuizione più ovviamente. Quando arriva lil monoteismo? Dopo . Prima era tutto politeismo, c'erano degli dei che si somigliavano e questo spiega anche perché i popoli interagiscano nella storia senzA scannarsi continuamente. Quand'è che arriva il monoteismo? Quando si cerca di distinguersi per questioni di marketing ovviamente. Noi siamo iil popolo seguace del VERO dio dice Mosè. Capite. E in questo il monoteismo è estremamente violento. Perché esclude tutto il resto... Vero. Vs falso. E perciò è giustificato nella bibbia che il VERO dio abbaia deciso di massacrare bambini vecchi inermi e TC perché non faceva o quello che voleva lui. Sinceramente diventa difficile vedere grandi differenze con il comportamento di Netanyahu e il suo esercito . È sempre un genocidio per quanto deciso dal VERO dio.
    Capite la portata di questo discorso. I testimoni scopiazzando di qua e di là dai vari movimenti avventisti e applicando la bibbia i modo letterale ragionano esattamente come gli israeliti del passato. Non uccidono solo per una questione di forma, ma dentro possono provare un profondo odio per il diverso. Cosa he ovviamente cercano di nascondere in tutti i modi quando finiscono sotto l'occhio vigile di qualche governo...ecco li manifestano la facciata amorevole per non perdere i privilegi economici. Esattamente come Israele che poteva gabbare l'avversario non tenendo fede alla parola data

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  21. Grazie Stilton, condivido pienamente!
    Grazie per le indicazioni circa AI.
    Abdia

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  22. C'è cmq un che di ironico, nella vita. Per oltre 100 anni i testimoni, hanno continuamente riadattato la narrazione e l'esegesi per distinguersi dalla massa credente e brandizzarsi come la cera VERA religione. Hanno speso un fottio di soldi in impianti audio video e sedi tipo ramapo, centinaia di milioni . Anche per gestire un sito web con migliaia di lingue (pur vero con servizio volontario ma l'infrastruttura pure quella costicchia)..adesso grazie allAI non solo le loro palle e menzogne possono essere verificate in pochi minuti (è vero Ai può avere allucinazioni, può inventare ) ma non sono affatto inaccurate nella maggio parte dei casi e soprattutto sulla watchtower , ma poiché Google sta diventando un sito che da risposte dirette, certo citando la fonte, ormai nessuno passa sul sito.ergo crollo del traffico ergo crollo dei visitatori per kW.org.. strano che lo spirito guida che tanto avanti può vedere non li abbia avvertiti

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    1. Stilton, i TdG si sono "brandizzati" come l'unica vera religione solo tra di loro. Dimmi, in quale contesto di massa la popolazione generale li ha presi in considerazione come la "vera" religione? E le istituzioni? Quelle miliardi di miliardi di volte di porte chiuse in faccia (spesso in malo modo) e l'ironia goliardica (talvolta anche volgare come il lasciare fumetti porno sulle poltrone di un negozio di barbiere TdG da parte di ragazzacci) sono forse indice di presa sul serio da parte della massa "mondana" di quanto questa organizzazione si è "branderizzata"?
      Ancora oggi, nessuno se li fila. Purtroppo è difficile ammettere questa realtà da chi, essendo ancora oggi condizionato dall'esistenza della WTS (per le cose successe in passato o perchè si hanno familiari dentro e si deve fare i "PIMO"), ha speso così tanto in questa associazione. Il fatto di conferirle un impatto a livello di massa (che non c'è mai stato) aiuta, illusoriamente, ad attenuare i sensi di colpa e il peso di errori commessi o torti subiti, secondo la logica del "siccome è accaduto a tantissimi altri non sono io il gonzo".
      E' una sensazione che accomuna coloro che sono passati in esperienza con i gruppi "salvifici" i cui capi assoluti e insindacabili millantano la "Verità" in tasca per volontà divina.



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    2. Concordo Jeronimus...se la cantano e se la suonano tra di loro.
      In realtà non se li caga nessuno.

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  23. @jeronimus si condivido. Se andiamo a rileggere la nostra storia non edulcorata, il fondatore, era semplicemente un giovane palancaio che cercava di entrare nel business della fede ,(dimostrandosi in effetti un saggio investitore,) era talmente alla ricerca di una logica d'insieme che non cerco la verità ma la SUA verità. Alla morte di Russel e dopo il golpe di Rutherford, di nuovo la verità fu curvata sotto il peso della massa narcisista rutherfordiana, che come un buco nero la inghiottì e la risputo rinnovata da nuova luce.... Rinae and reperite or of k padre relativo

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Grazie per il commento.