Ora partiamo dall'inizio per arrivare al battesimo viene effettuato quello che potrebbe essere definito come un corso accelerato religioso che avviene attraverso lo studio di una pubblicazione effettuato da un insegnante. Il metodo lo conosciamo tutti è poco sopra la prova dello stupido, il nostro tutor fa leggere un piccolo brano allo studente, viene fatta una domanda nota e lo studente deve trovare la risposta all'interno del paragrafo. Questo metodo ha un vantaggio innegabile di addestrare la persona ad acquisire la mentalità della religione, lo svantaggio di azzerare il pensiero critico e di analisi. In questo modo la persona in un modo più o meno consapevole dichiara esattamente quello che il paragrafo dice senza che ci sia un effettivo approfondimento serio e consapevole.
Prendiamo in considerazione la finalità dello studio biblico. Se avessimo a che fare con una organizzazione religiosa seria lo scopo di questo studio è quello di istruire la persona sull'esistenza e l'entità di quelli che vengono chiamati "principi biblici" e che consentono di avere una base morale con cui confrontarsi.
Da un punto di vista pratico questo apprendimento dei principi morali ha un forte impatto perchè non è usuale non esistono lezioni di comportamento e di norme morali. Le persone messe davanti a questi principi generali riescono a visualizzare bene tanti aspetti che altrimenti non avrebbero considerato e indubbiamente a tante persone queste sono di forte impatto.
Di che tipo di principi parliamo?
Analizzando bene questo non è altro che un tentavo per aiutare lo studente ad acquisire quello che nel mondo filosofico si chiama etica. Il termine "etica" deriva dal greco antico "ethikos", che significa "relativo al carattere" o "relativo agli usi e costumi". Questo concetto era particolarmente importante per i filosofi greci antichi, come Aristotele, che esploravano le questioni morali e il comportamento umano. L'etica era una parte fondamentale della filosofia morale greca e romana, che si occupava esplicitamente di definire ciò che costituisce una vita buona e virtuosa e di stabilire principi per il comportamento corretto dando un significato e un senso alla vita.
Da questo termine deriva ad esempio l'etologia quella bellissima branca della biologia e zoologia che analizza il comportamento animale. Con il passare del tempo, il concetto di etica è stato adottato e sviluppato in molte altre culture e tradizioni filosofiche. Oggi, il termine "etica" viene utilizzato in tutto il mondo per riferirsi allo studio dei principi morali e del comportamento umano, indipendentemente dalla sua origine greca.
Così scopriamo che esiste una parola specifica che riguarda le questioni morali e il comportamento delle persone che è forse un aspetto elementare ma non troppo. Avrete sicuramente notato che l'etica non è un argomento che viene trattato all'interno delle congregazioni e degli studi biblici. La parola etica compare nelle pubblicazioni come definizione mondana ha sempre una connotazione negativa. Il motivo è che sostanzialmente essa è finita a dover far parte di tutto quel calderone che viene definito pensiero umano e per questo osteggiato e in antitesi con la religione professata. Guardate ad esempio come viene sdoganata da un articolo nemmeno tanto lontano nella redazione, dove ne viene fatto un accurato studio antropologico.
Una caratteristica prettamente umana w04 1/12 pp. 3-4
Jodie è proprietario di un’agenzia che si occupa di valutare e vendere beni mobili e immobili lasciati in eredità. Sta aiutando una donna a inventariare gli oggetti della casa appartenuta alla sorella defunta. Frugando attorno al caminetto trova due vecchie cassette di attrezzi da pesca. Guarda dentro una di esse e non crede ai suoi occhi. Avvolte nella stagnola ci sono mazzette da 100 dollari, per un totale di 82.000 dollari (circa 68.000 euro) in contanti! Jodie è solo nella stanza. Cosa deve fare? Prendere la cassetta e tacere o dire alla cliente che ha trovato quel denaro?
IL DILEMMA di fronte al quale si trova Jodie mette in evidenza una qualità che ci distingue dagli animali. Un’enciclopedia afferma: “Una caratteristica peculiare degli esseri umani è quella di fare domande ponderate su ciò che dovremmo o non dovremmo fare”. (The World Book Encyclopedia) Se un cane affamato vede un pezzo di carne sul tavolo non si chiede se deve mangiarlo o meno. Ma Jodie ha la capacità di soppesare le implicazioni morali della sua decisione. Tenersi i soldi equivale a rubare, ma è improbabile che lo scoprano. D’altro canto il denaro non gli appartiene, ma la cliente ne ignora l’esistenza. Inoltre, dove vive Jodie la maggioranza delle persone lo considererebbe stupido se consegnasse il denaro alla cliente.
Cosa fareste se vi trovaste nei panni di Jodie? Il modo in cui rispondete a questa domanda dipende dal codice morale, o etico, che avete deciso di seguire nella vostra vita.
Cos’è l’etica?
L’etica è definita “dottrina o indagine speculativa intorno al comportamento pratico dell’uomo di fronte ai due concetti del bene e del male”. (Dizionario della lingua italiana, Devoto-Oli) Lo scrittore Eric J. Easton dice: “I termini ‘etica’ e ‘morale’ hanno lo stesso significato basilare. Il primo deriva dal greco (ethikòs) e il secondo dal latino (moralis), ed entrambi si riferiscono all’autorità della consuetudine e della tradizione”.
Per molto tempo è stata principalmente la religione a stabilire le norme morali da seguire nella vita. La Parola di Dio, la Bibbia, ha influenzato molte società. Tuttavia sempre più persone in tutto il mondo respingono le varie norme religiose considerandole poco pratiche e rifiutano il codice morale della Bibbia ritenendolo superato. Cos’ha riempito il vuoto? Un libro osserva che “il pensiero laico ha . . . sconfitto l’autorità che in precedenza era appannaggio della religione”. (Ethics in Business Life) Invece di rivolgersi a fonti religiose molti chiedono aiuto a studiosi di etica. L’esperto di bioetica Paul McNeill dice: “Credo che gli esperti di etica siano i sacerdoti di oggi. . . . Ora la gente parla in termini di etica là dove un tempo forse parlava in termini di religione”.
Quando dovete prendere decisioni difficili, come distinguete cosa è giusto e cosa è sbagliato? Le vostre norme etiche sono determinate da Dio o da voi?
Ovviamente con accurato studio antropologico volevo fare dell'ironia come avete notato la pubblicazione considera l'etica come il tentativo puerile e speculativo della filosofia umana di capire il bene e il male. La chiave di questo articolo sta nelle ultime due domande che dovrebbero stimolare il lettore ad avere una visione corretta dell'etica. Come si può notare è evidente il tentativo di mettere il primato sul principio biblico stabilendo che l'etica (con non poco paradosso) non può essere il frutto di un ragionamento umano ma deve essere determinato da Dio. La religione diventa quindi depositaria dei principi etici che i fedeli devono seguire e quindi ha l'autorità di determinare lei il bene e il male.
Faccio una piccola premessa, da un punto di vista pratico in questo mio percorso di vita ho notato che l'etica è un vero problema generale e non solo di questa religione. Se riflettiamo un attimo sono tanti gli aspetti che dobbiamo affrontare quotidianamente che mettono alla prova i principi etici. Il cibo che mangiamo le risorse del pianeta che sfruttiamo se non ancora la gestione degli sprechi sono tante le applicazioni etiche di salvaguardia del pianeta donato da Dio che ci coinvolgono. Ma come non considerare ad esempio la più difficile etica delle relazioni umane, discriminazioni sessuali, razziali, l'ipocrisia, l'abuso psicologico, sono tanti i campi dove possiamo nostro malgrado doverci confrontare.
Detto questo però non possiamo neanche semplificare la questione ad una generale considerazione dell'etica di questa umanità decadente.
La questione etica diventa così talmente grande da superare inevitabilmente anche questa organizzazione che ovviamente ben si guarda dall'affrontarne i temi perchè sa già che non sarebbe in grado di superare l'esame. Ad esempio quando parliamo di verità all'interno della congregazione dei testimoni di Geova lo utilizziamo come termine identificativo per descrivere tutta quella serie di concetti e principi etici che le religioni non hanno insegnato alle persone. Nessuno all'interno della congregazione pensa o immagina che l'organizzazione ometta a se stessa e ai suoi stessi aderenti informazioni che direttamente la riguardano. Se provate nel chiedere a qualsiasi fratello di dare un opinione personale dell'organizzazione e chiedete se è sincera o meno nei suoi confronti nessuno ha dubbi a riguardo.
E invece?
Gli abusi su minori costituiscono un reato. Non suggerite mai di non denunciare un caso di abusi su minori alla polizia o ad altre autorità.
Pertanto, la vittima, i genitori o chiunque presenti un’accusa di questo genere agli anziani dovranno essere informati chiaramente che hanno il diritto di denunciare l’accaduto alle autorità. Gli anziani non giudicano chi decide di farlo (Gal. 6:5)
La mancanza di etica in alcuni casi potrebbe essere giustificata dall'ignoranza. Ma dal pascete il gregge del 2019 possiamo davvero credere che non ci sia stato un processo interno di revisione delle politiche interne e di come maneggiare questa grossa patata bollente delle denunce penali che stavano arrivando da tutte le parti, senza una necessità consapevole?
Ora secondo voi se c'è stata questa necessità di revisionare le procedure interne relative agli abusi è perchè, gli abusi dentro le congregazioni ci sono stati, oppure no? Inoltre, non sono questi abusi esattamente quelli che la commissione australiana ha ampiamente dedicato risorse e fatto riferimento riferimento esplicito interrogando pure un membro del corpo direttivo? Dal fatto che ci sia stata una commisione giudiziaria statale che ha evidenziato un problema e da come risulta evidente l'organizzazione si sia impegnata nel tentativo di risolverlo, non si poteva spiegare agli anziani perchè era necessaria questa importante revisione delle procedure sugli abusi?
E invece?
Invece il silenzio, non un articolo, non un accenno, non una dimostrazione di consapevolezza del problema. L'unica cosa che sono stati capaci di fare è quella di rilasciare proterve dichiarazioni , smentite dai fatti, dove si cercava di difendere le inconsistenti intepretazioni bibliche sul diritto del doppio testimone.