domenica 26 febbraio 2023

L'elefante nella stanza

La verità fa male. Quasi sempre. Quindi tanto vale negarla. Anche se si tratta di negare l’evidenza. “The elephant in the room” è il saggio del sociologo Eviatar Zerubavel che dà eco al silenzio. E rilevanza alle “cospirazioni” che dietro di esso, spesso, si nascondono.





Quello che vedete a fianco è un recente articolo della Repubblica dove viene utilizzata questa metafora che non è propria della lingua italiana. 

“L’elefante nella stanza” è un’espressione tipica della lingua inglese per indicare una verità che, per quanto ovvia ed ingombrante, viene ignorata o minimizzata. Si riferisce cioè ad un problema noto ma di cui nessuno vuole discutere. L’idea di base è che un elefante dentro una stanza è impossibile da ignorare e quindi, se le persone fanno finta di non vederlo, la ragione è che così facendo sperano di evitare il problema. E iniziano così a negare l’evidenza.Fonte: flickr.com

A proposito dell’attitudine a negare l’evidenza, la psicologia ci dice alcune cose interessanti.
Negare l’evidenza è una reazione primitiva e immatura: non ci aiuta a governare la realtà nel medio-lungo periodo, e non la cambia. Piuttosto, provando a cancellarla, la maschera o la nasconde, rischiando di renderla nel tempo ancora più ingestibile. Eppure, è irresistibile, almeno per la maggior parte: fare finta che tutto vada bene. Scambiare gli elefanti per libellule.

Negare sempre quindi. Negare l’evidenza soprattutto. Con la speranza, o la convinzione, di riuscire a farla franca. Di uscire vittoriosi da quella scommessa, fatta il più delle volte anche solo con sé stessi, sul fatto che tutto andrà bene, e che col tempo l’elefante andrà via.
Sbagliato. Col tempo l’elefante crescerà, e sarà solo più complicato da gestire. Negare l’evidenza diventerà sempre più difficile.
Secondo Zerubavel la spirale della negazione è infatti destinata a trasformarsi in “cospirazione del silenzio”.

L’unico modo per farsi spazio nel circolo vizioso è alzare bandiera bianca di fronte ai continui assalti della realtà. La faticosissima pratica della negazione può infatti condurre alla minimizzazione del problema o all’apatia verso il contesto, ma mai alla risoluzione, anzi.

Andersen nella fiaba “I vestiti nuovi dell’imperatore” insegna che prima o poi la verità si paleserà agli occhi di tutti. E che lo farà nel peggiore dei modi possibili.

Il non detto però è da sempre una tendenza, radicata tanto a livello personale quanto collettivo. Fenomeni sociali in cui regole di pertinenza diventano regole di irrilevanza, perché figlie di aspettative tramandate di generazioni in generazioni, in cui negare è la tradizione.

Segreti dunque visibili, ma non riconosciuti, alimentano l’elefante nella stanza ed evitano che si trasformi in uno scheletro dentro l’armadio. Perché la negazione delle realtà, sociali o personali, non è mai una favola. Ma piuttosto una mano che scosta la tenda per vedere, ma decide di non guardare.

Dalla vita privata a quella politica, le pressioni sociali fanno sì che le persone neghino “ciò che è giusto” davanti ai loro occhi. La negazione di uno è simbioticamente integrata da quello dell’altro e i silenzi diventano immensi, sempre sotto gli occhi di tutti. Ogni elusione innesca una spirale di negazione ancora maggiore: più a lungo ignoriamo gli elefanti nella stanza, più grandi diverranno nelle nostre menti.

Seppur amara dunque la realtà è, dal punto di vista sociologico, l’unico mezzo per trasformare la proboscide in alicorno, sconfiggere il silenzio, aprire la stanza e galoppare leggeri, lontani dalla trappola della negazione.

Qui termina il post preso da internet, la consapevolezza è anche ammettere che questo sistema di cose ti può portare ad uno stato talmente caotico e confonderti talmente tanto da non renderti conto che la realtà è diversa da quello che credevi. In questa metafora applicata a noi l'elefante è l'organizzazione mentre la casa dove c'è quella grande stanza con il pachiderma è quell'insieme di relazioni attività che abbiamo costruito intorno a noi che sono di fatto la nostra vita la nostra esistenza.

Uno degli effetti della consapevolezza è quello che si scatenano sentimenti negativi molto forti e incontrollati. Cosa succede quando ci rendiamo conto di avere questo enorme pachiderma nella stanza e ora vogliamo a tutti i costi farlo uscire? E' un bel problema che pone davanti a noi due soluzioni una semplice l'altra complessa.

La soluzione semplice è quella di spaventare il pachiderma che dalla paura uscirà dalla stanza ma distruggendo tutto quello che abbiamo costruito nella nostra vita.

La soluzione complessa è quella di iniziare a lavorare sul pachiderma in modo che esca con tranquillità salvaguardando la stanza che ci appartiene.

Riesco a far capire la morale? Essere Testimoni di Geova e non avere più i requisiti per esserlo viene rappresentata bene da questa figura retorica perchè è esattamente come avere un elefante nella nostra stanza e non sapere come farlo uscire. Quello che spesso si decide di fare è semplicemente di tenersi l'elefante. In altri casi alcuni decidono di radere al suolo al casa, queste posizioni non sono giuste o sbagliate purtroppo sono parte della nostra vita e abbiamo noi la responsabilità di dover decidere cosa fare. Qui in Osservatore Teocratico prediligiamo soluzioni che non sono mai drastiche però ovviamente come abbiamo appena detto la vita è nostra e siamo noi che abbiamo le redini per decidere dove andare.

Quand'anche decidessimo di buttare giù tutto mettendo davvero in crisi gli affetti più cari che abbiamo causato dal nostro nuovo percorso io comunque un minimo di valutazione oggettiva anche di me stesso la farei.

Questa autocritica è necessaria per essere oggettivi nell'ammettere che un conto è non accorgersi dell'elefante nella stanza e quello abbiamo visto che è un problema in cui possiamo incappare, un altro conto è quello di essere stati noi a voler a tutti i costi che l'elefante entrasse nella nostra vita e vivesse con nostra moglie e i nostri figli. In pratica dobbiamo valutare quanta responsabilità abbiamo nell'aver accettato questa situazione e se per caso viene fuori che non avevamo alternative o abbiamo fatto un errore di valutazione pacchiano come quello di non vedere l'elefante, forse dobbiamo fare uno sforzo in più per non gravare ancora una volta nelle scelte sbagliate che abbiamo fatto.

Quelli che decidono di distruggere tutto in alcuni casi si sentono in una gabbia senza via di uscita ma non è così.

A ben vedere da un certo punto di vista questa sorta di "risveglio" è la prova che non abbiamo proprio fallito ma esattamente il contrario che cioè siamo cresciuti, che abbiamo maturato e ci siamo resi conto che facciamo degli errori. 

Ritorneremo all'immaturità tutte le volte che rimuginiamo sugli errori che abbiamo fatto creando un'infinito loop autocommiserativo depressivo e lesionista dove spesso passiamo il tempo a distribuire inutilmente delle colpe a questa o quella persona all'anziano o al sorvegliante o al corpo direttivo in un modo poco razionale e sensato.

Rompere con il passato, non lo dico io, non significa rompere con il presente. Il "risveglio" dovrebbe far seguito ad un approccio diverso della nostra vita con un nuova rotta, traiettoria, percorso che inizia proprio con l'accettare e farsi una ragione che gli errori sono uno validissimo strumento per crescere. Avete mai immaginato di fare palestra senza faticare? Nella vita è la stessa cosa il dolore muscolare che si prova durante un esercizio con i pesi è la prova che il muscolo sta lavorando e si sta rinforzando. Lo scopo del peso e quello di esercitare il muscolo per permetterti la prossima volta (e non in quel momento) di alzare quel peso senza più la fatica che provi adesso e così (la prossima volta) potrai aumentare l'intensità predisponendoti a nuove sfide.

Agire è la chiave giusta ma con criterio, se non sai cosa fare è meglio stare fermi e non fare danni. 

buona serata


referenze web:
https://www.ultimavoce.it/negare-levidenza-sociologia/ 
http://www.iltuopsicologo.it/lelefante-nella-stanza-quando-si-vede-e-non-si-parla/

21 commenti:

  1. Nel tuo post rivedo alcune mie riflessioni recenti, in quanto in merito alla pandemia ed alla guerra in corso si nota sempre di più la tendenza dell'organizzazione di aderire al quadro propagandistico piuttosto che esporre i fatti e lasciare il lettore crearsi il suo punto di vista.
    L'esempio recente più eclatante è quello del 24 febbraio con l'articolo "un anno di guerra in Ucraina"... Perché aderire all'idea che tutto comincia improvvisamente il 24 Feb 2022, come vuole farci credere il Re del Sud, il falso profeta, e la bestia selvaggia, mentre invece la verità è che la guerra tra quei martoriati popoli imperversava già da 4 anni nel 2017, come si evince da quest'articolo?

    https://www.jw.org/it/news/sviluppi-legali-diritti-umani/sviluppi-legali-per-area-geografica/ucraina/liberta-religiosa-minacciata-ucraina-orientale/

    Andando indietro alla pandemia si vede chiaramente come le goffe e mutevoli linee guida dell'OMS (organismo dell'ONU) siano state recepite in modo ferreo, e per non dare impressione che siamo stati influenzati da un organismo terreno ad adattare le nostre pratiche religiose alla loro volontà, sono state camuffate da un rumorosissimo "lo vuole Cristo", "la vera domanda dovrebbe essere: non che ne sa il CD, ma che ne sa Geova?"

    Oltre ad essere un elefante nella stanza per me e per altri, che vediamo ignorato dai più tra i JW intorno a noi, Io mi sono fatto l'idea che questo atteggiamento sia funzionale alla normalizzazione dell'elefante nella stanza dell'organizzazione stessa. Ovvero che siano stati costretti a questo per evitare pubblica gogna dei media americani sui nostri recenti scandali se non addirittura il blocco di alcuni lavori in caso di esposizione della verità sulla crisi russo-ucraina e sulla gestione pandemica.
    Anche l'allontanamento di Morris dal corpo direttivo sono convinto (anche se non certo, perché non frequento in presenza per cui non sento i commenti che fanno in via non ufficiale) che passerà come un elefante nella stanza e sarà una questione grossa che verrà ignorata dagli indottrinati. Anche l'ultimo studiò tdg ha evidenziato come pendessero tutti dalle labbra di uomini per sopravvivere ai futuri disastri, al loro zainetto di emergenza e alle 3 settimane di scorte che i ripari dal vento ci dicono di tenere pronti, cose che venivano scoraggiare dal Cristo in Matteo 24. Se non è un grosso elefante nella stanza questa situazione non so cos'altro potrebbe esserlo.

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    1. Si esatto @La via del Bereano sono d'accordo quando ricordi ad esempio tutti gli amenicoli corollari di questa teocrazia come la fenomenale idea dello zainetto di emergenza. Un idea talmente stupida da un punto di vista pratico che viene da sospettare esattamente il contrario. Solo ad un genio del male poteva venire in mente di mettere dentro la casa delle persone l'idea fisica che fossero tutti davvero in pericolo di vita imminente. La defenestrazione di Morris la punta di un'iceberg che dimostra l'inconsistenza teocratica come la stupidaggine di mettere alla berlina mediatica i rappresentanti del Corpo Direttivo che ovviamente rendono sempre più evidente la differenza fra la qualità oratoria e la qualità delle informazioni.

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    2. beth sarim..., caro Capitano e vogliamo parlare dei discorsi di Lett?
      Penso che la cartina di tornasole per capire cosa stia succedendo negli USA sia analizzare i discorsi di Lett, ovvero l'essenza della follia!
      Per quanto riguarda il mio "elefante", io l'ho ammaestrato e adesso non mi rovina casa, come ho fatto?
      Ho circoscritto il suo perimetro semplicemente richiamando alla mente tutte le volte che questo pachiderma ha calpestato le mie cose più care o ha tentato di calpestare il futuro dei miei figli.
      Credetemi, quando ricordo gli episodi del passato guardo l'elefante diritto negli occhi, lui arrossisce e abbassa il capo per la vergogna, poi si sistema nell'angolo più buio della casa e solo ogni tanto prova a barrire attraverso gli anziani che ti chiedono di poterti "visitare"; la mia risposta é sempre: "stai li buono, caro elefante, non mi camminare più in soggiorno, siediti tranquillo in modo che mi ricordi quanto mi sia costato mantenerti, non occorre che tu esca, ma stai seduto e zitto"...

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  2. Grazie capitano, purtroppo molti consapevoli, una volta visto l'elefante cercano di buttarlo fuori a calci facendo più danni che mai.
    Una volta dentro l'organizzazione riprendere in mano la propria vita è un percorso complesso. Ci sono affetti da tenere in considerazione, un percorso mentale di autoguarigione, domande sulla propria spiritualità che non si possono più ignorare.
    Non abbiate fretta e soprattutto gestite la rabbia eventuale perché non sarebbe saggio farsi guidare da essa.

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  3. Oitre ad avere l'elefante in casa che occupa per intero la casa , lo si deve anche foraggiare per mantenerlo in buona salute ,si è costretti a considerare prelibatezze da gustare appieno i suoi escrementi in forma di discorsi studi sulle pubblicazioni , che ci portano sempre più a essere sucubi di questo enorme pachiderma che abbiamo fatto entrare in casa condizionando interamente la nostra vita e di tutti gli altri familiari che vivono con questo enorme pachiderma.

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    1. Grazie per le vostre riflessioni sempre puntuali e delicate.
      Il percorso va personalizzato relativamente agli affetti, alle condizioni sociali a quanta energia negativa possiamo assorbire a quanta "luce reale" i nostri occhi possono assorbire con il nuovo paio di occhiali.
      Diversi che conosco arrivati a capire che wt = un altra relgione e basta, decidono che alla fine non tutto è male la qualità di certi amici è reale e "fingono" una apparente fede che ovviamente serve per tenere in piedi tutti i contatti.
      I rapporti sono molto "pompati" si trasuda un rispetto che dentro non esiste...
      Personalmente non riesco a vivere quello che non è reale
      Devo sentire che la causa esiste e allora do anche la vita se la causa merita
      Proprio di recente ieri ho avuto la fortuna di chattare su reddit con Mark O'Donnell dove lo ringraziavo per aver insieme a Barbara sviscerato molte questioni realtivamente all argomento della pedofilia e mala gestione con il movie "crusaders" che si trova ancora fortunatamente su youtube (prodotto da vice canale vice versa)
      Li ammiro perché hanno avuto la forza di essere coerenti
      Io personalmente ho fatto una scelta piu moderata perché la mia famiglia non è ancora pronta.
      Ma è certo che non terrò l'elefante nella stanza non mi serve ho fortunatamente diverse capacità relazionali che mi consentono da decine di anni di entrare in sintonia con chiunque perciò non soffrirei di solitudine..
      Personalmente non condivido lidea di vivere a metà una realtà da TRUMAN SHOW
      SE PER ASSURDO NON LI TROVI VICINO A TE OGGI puoi contattare chiunque anche a 1000 di km . È assurdo non vivere la propria vita e perseguire una meta che non porta da nessuna parte

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    2. Vi posto anche il link per un paio d'ore di riflessioni... Ricorda un po spotlight che presto vedremo scoppiare in USA
      https://youtu.be/8eZKLxfnG_8

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  4. Vista l'impossibilità di farlo uscire dalla stanza senza effetti collaterali che andrebbero a nostro discapito ovviamente, si può sempre decidere di narcotizzare l'elefante, esattamente come si farebbe con un elefante vero per spostarlo e portarlo altrove.
    Quindi si, ce l'hai sempre dentro la stanza, ma ti muovi un pò come ti pare.
    Tradotto in pratica significa recitare la parte, fai finta di esserci ma non ci sei, fai finta di frequentare (zoom sembra creato ad hoc) fai finta di uscire in sevizio (basta 1h al mese o meno)...insomma vivi così la tua vita senza legami. L'organizzazione ci ha preso in giro per una vita? Continua a farlo?
    Tu adesso trattala così come ti ha trattato lei, e l'incombenza del grande "elefante" sarà più così pesante.

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    1. Segnane almeno 4 che se no rompono lo stesso...tabto cinsidera che in media un anziano ne ruba a destra e a manca tra visite discorsetti etc

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    2. beth sarim..., senza voler influenzare nessuno, per quieto vivere al momento in famiglia giriamo rapporti farlocchi (molto più veri di quasi tutti i membri attivi che conosco) in cui mi diverto con la numerologia o con schemi calcistici: 352 - 442 - 424 ecc... tanto ho visto come vengono gestiti i dati dai pastori:
      il segretario, il sorvegliante del servizio e il sorvegliante di gruppo non vogliono dover giustificare gli inattivi al sorvegliante.

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  5. Anche io ho scelto un'uscita moderata, ma non c'è bisogno di recitare nessuna parte. Ho smesso completamente ogni attività teocratica, agli anziani e sorveglianti che volevano venire a parlarmi ho sempre risposto che la mia porta è sempre aperta ma solo se vengono a trovarmi come "amici" e non per "incoraggiarmi" spiritualmente perchè non ne ho bisogno, anzi sono molto più sereno e felice da inattivo che da attivo.

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    1. mie stesse considerazioni. sto ammorbidendo la linea perchè ho capito che altrimenti possono sempre giocare la carta che sono uno che crea divisioni con annessi e connessi Giudizi ; ))))

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    2. :-) stessa cosa anche per me. Agli anziani che volevano venire a "incoraggiarmi" ho risposto semplicemente no grazie. L'importante è non criticare le dottrine. Se il timore è il confronto con gli anziani non preoccupatevi perchè si può evitare tranquillamente. Sicuramente più complesso con la famiglia.

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  6. Tanti anni fa , a un'assemblea di circoscrizione , nel suo riscorso , sempre sulla fine imminente di questo mondo , paragonò lorganizzazione di Geova . formata dal rimanente dei 144.000 e i loro collaboratori , della grande folla , a Beduini che vagavano nel deserto di qusto mondo ,prottetti e riparati dalle intemperie e dai problemi del deserto , in una tenda proveduda da Geova , per protegerci da questo mondo. Paragonato a cammelli , fecce una domanda , se foste nel deserto , e un cammello furi vi chiedesse di entrare nella vostra tenda , sufficiete solo per riparare voi , lo fareste entrare? Attenzione alla morale; "Dobbiamo stare attenti che per protegergi da questo mondo votato alla distruzione , non dobiamo permettere a questo mondo e alle religioni che con le sue pratiche entrino nella nostra tenda , e impedirci di ripararci dall'intemperia di armaghedo che si scattenerà fra breve . come cerca di entrare . sia questo mondo malvaggi che la falsa religione o babilonia la grande nella vostra tenda in questo deserto? Non in una maniera irruenta , anche se qualche volta lo fa, ma in una maniera subdola , e vi dira , fuori c,è una bufera di sabbia , mi fai mettere almeno la testa per ripararmi gli occhi dalla sabbia, e tu gli fai mettere la testa dentro , ma nella tenda c'è spazio e non ti preocupa la testa del cammello , anzi guardandola ne sei anche felice. La seconda notte altra buffera e il cammello va nuovamente alla vostra tenda e vi dice , se può rimettere la testa dentro, ma anche le ganbe , perchè la sabbia che gli sbatte nelle zampe gli da fastidio , voi vi rannichiate in un angolino della tenta per far si che il cammello possa mettere sia la testa che le zampe dentro la tenda. La terza sera questo cammello entra dentro la tenda, occupando interamente la vostra tenda e mangiandosi anche le vostre scorte alimentari . e voi rischiate di essere schiacciati dalla sua mole che vi impedisce ogni movimento , persino quello di poter uscire dalla tenda, che fine faremo ad armaghedon , se questo cammello che deve essere distruto sarà nella nostra tenda perchè voi gli avete permesso di entrare , che fine farete voi?Similmente, l'elefante WTS e CD entra nelle case in , in maniera subdola, prims si affacia con la sua attraente proboscide , e piano piano , ci mette la testa , e incomincia a mangiare, poi entra tutto dentro la tenda , divorando tutto ciò vi trova , riducendo voi sul lastrico . impedendo la vostra uscita , voi cercate di uscire e cozzando qua e la vi fate molto male, e lasciando strascici dolorosi della vostra uscita , anche dai familiari decisi ancora a foraggiale l'elefante entrato nella loro dimora, privandoli di ogni libertà , e sucubi di questo immenso pachiderma che li aveva promesso libertà.

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    1. Beth Sarim..., caro Virgilio, é un elefante con una fame terribile, vive con l'ossessione del controllo e lascia le sue tracce ovunque, si appropria della casa annullando ogni segno della tua personalità e lo fa convincendoti che quello che é suo é suo e quello che é tuo é suo.

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  7. Invece noi abbiamo cambiato casa, lasciando l'elefante lì con parenti ed ex amici dei quali, francamente, facciamo meravigliosamente a meno.
    Ognuno ha le sue storie, la sua personalità e le proprie esigenze. Noi a fare i commedianti per elemosinare un saluto non siamo stati disposti. E se potessimo tornare indietro lo faremmo prima. Non ci è piaciuto sentirci sotto ricatto, anche se solo per pochi mesi.

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    1. beth sarim..., cara Beatrice avete fatto bene, purtroppo nel nostro caso ci sono i genitori anziani coi quali non puoi smettere di dialogare; per tutti gli altri, ti confermo che non c'é più neanche il saluto con i fedeli: salvo che per il bisogno di denaro (lavoro per un'azienda che ha diversi tdg fra operai e fornitori) o per il bisogno di favori (quando ero anziano), nessuno ci cerca più da anni ormai e abbiamo avuto la conferma della sensazione che avevamo, purtroppo nel borgo non c'é una singola amicizia disinteressata.

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    2. Mi dispiace beth sarim. Immagino come ti senti. Certamente i genitori anziani non si possono abbandonare. Come ho detto, ognuno ha la sua storia e circostanza.

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  8. Solo quando esci capisci che hai vissuto in un gruppo falso pieno di ipocrisia, Andrea

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  9. oltre al il saluto con i fedeli . conosco molte famiglie con componenti disassociati , ma una in particolare., quando il famigliare disassociato rientrava in casa , non aveva nessuna considerazione non ci parlavano, e non mangiavano con il disassociato, possiamo immaginare il dolore , la sofferenza di genitori anziani , che dal podio si sentono dire che il loro figlio o figlia non è più testimone di Geova , senza sapere ne perchè e per cosa non è più testimone di Geova, e le conseguenze che ne derivano , per questo scompiglio familiare imposto dalla sadica WTS e CD. bethsarim quello che scrivi è la realtà dei fatti. ciao

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Grazie per il commento.