sabato 16 ottobre 2021

Fra il cavallo di Montezuma e i pesci dei Pink floyd

I ritmi della percezione. La realtà si vede come un film | Saluteuropa


Oggi parleremo della conoscenza e quindi anche di ignoranza. Descriveremo e vedremo come la conoscenza ci possa influenzare e come ha condizionato l'esistenza di singoli individui. Scopriremo come intere civiltà sono scomparse perché si sono scoperte ignoranti e vedremo come certi processi simili sono la causa dello smarrimento che tanti consapevoli hanno e che influenza la loro consapevolezza. Alla fine faremo qualche considerazione su come questo ci interessa e come gestirlo. Un post introspettivo ma non troppo, giusto per togliere l'attenzione dall'organizzazione... ma non troppo.

Tutti comprendiamo il termine "conoscenza". Secondo la Treccani è usato per descrivere la
Comprensione, elaborazione e assimilazione di nozioni. Si differenzia dalla semplice informazione poiché implica un processo attivo di rielaborazione e apprendimento.
Per comprendere il significato vi faccio un esempio di vita vissuta che mi è capitata al supermercato. Raggiungo il bancone dei salumi per comprare un etto di prosciutto di cotto. Al che la prodiga commessa mi guardò con sguardo stupito e mi pose l'elaborata questione che le impediva di soddisfare la mia richiesta. "Quale?" Rimasi altresì un po' basito perchè non riuscivo a capire la questione e rimandai la palla con una raddoppiata questione "Quale che?" Lei fu così sospesa
un attimo fra lo stupito e l'infastidito, perchè non sapevo darle l'indicazione precisa del prosciutto cotto che dovevo chiederle e così cercando di uscire dall'impasse mentale mi richiese nell'ultimo sforzo "E... quale dei tre?" Traballai un attimo cercando di dissimulare un contrito dispiacere da sotto la mascherina e chiesi con tutto il rispetto che mi era rimasto e brandelli di commiserazione per le aspettative disattese "Mi scusi ma cosa le fa credere che io conosca quali siano le differenze dei prosciutti che ha sul bancone, se non me le spiega?" La mia questione ruppe gli equilibri cosmici e si fermò tutto il supermercato. Avete presente quando Borghese a 4 Ristoranti ferma la clip per fare il commento? Le casse si bloccarono le luci si spensero e la commessa svanì nel nulla per poi ricomporsi un attimo dopo, in evidente stato traumatico da post dead lock crash perché manco lei le sapeva. Al che risolsi la questione dando velocemente un occhiata ai prezzi e fra un prosciutto cotto di spalla disossato in offerta a 15,50 e un San Giovanni (che sicuramente googlerò) a 26,80 ho preso quello da 15,50 perché l'avrei messo in un toast con una fettina di formaggio fuso industriale da 10 centesimi e non avrei saputo apprezzare le proprietà organolettiche di un prosciutto sicuramente di qualità maggiore, non scontata. Il supermercato si riprese le luci si riaccesero, le casse si riattivarono e la terra ricominciò a girare nel verso giusto.

Da questa esperienza spero si intuisca l'evidenza che tutto questo sistema sia costruito sulla conoscenza e sull'ignoranza. Sapere e conoscere fa parte della nostra esperienza di vita. Tutti quanti noi abbiamo attivo, un continuo processo di apprendimento. In alcuni più veloce e spiccato, in altri più lento e impacciato. Molti però confondono il valore della conoscenza, specialmente nel lavoro.

La conoscenza non è tale se però non si rimane consapevoli dell'ignoranza. La capacità di gestire l'ignoranza ha lo stesso valore della conoscenza. Per capire questo fatto si può considerare come addirittura siano scomparse intere civiltà in un batter d'occhio perché si scoprirono ignoranti. Per farlo vi raccontiamo un piccolo aneddoto che ha come protagonista un glorioso Re lontano non biblico. Il re Montezuma.

Per farlo inserisco in questo post una piccola parte di un libro di semiotica di Umberto Eco "Fra Kant e l'Ornitorinco" che non vi consiglio la lettura perché ha più le caratteristiche di un trattato che non di un libro. Uso questo per raccontarvi il dramma di Montezuma quando arrivarono i Conquistadores Spagnoli e che fecero conoscere a quella civiltà, incredibilmente per la prima volta, il cavallo.

Siamo intorno il 1500 e Montezuma era il re degli Aztechi. Erano una lontana civiltà del continente sud americano, meglio dire del Centro America. Il loro regno era più o meno nella parte centrale del Messico e in particolare l'attuale capitale di Citta del Messico nasce sopra l'antica capitale Azteca Tenochtitlan dove risiedeva Montezuma stesso.

Per capire meglio l'ambiente del dramma ci sono alcune premesse da dire. Gli Aztechi erano una popolazione ricca strutturata tanto per darvi un'idea avevano costruito una fantastica città sull'acqua come Venezia piena di canali ponti e attraversamenti molto più grande della Venezia stessa, che lasciò incantati gli stessi Spagnoli. Ora non so se riuscite a capire ma costruire una città di quelle dimensioni significa avere una struttura sociale complessa avanzata di un certo livello. Ci devono essere in atto attività commerciali protocolli di scambio, logistica, gestione edilizia attività di manutenzione la gestione idrica e le fognature tutte cose che non sono banali e necessitano di uno stato avanzato della cultura.

Questa civiltà l'azteca aveva però alcune particolarità davvero strane, considerate tutto un sistema si era così sviluppato senza l'uso della ruota come strumento per il trasporto. Ebbene si non c'erano: carri, carrozze, carriole di alcun tipo. Avevano una dieta sostanzialmente vegetariana tanto che qualcuno ha azzardato l'ipotesi che i terribili sacrifici umani che praticavano fosse una forma occulta di cannibalismo per sopperire alle proteine che non assimilavano. Erano una popolazione estremamente religiosa, particolarmente scaramantica e fatalista, esistevano classi sacerdotali che praticavano riti e tutto un complesso di attività religiose strettamente legate alla vita sociale delle persone. Per finire non avevano idea di cosa fossero le bestie da soma e non utilizzavano gli animali come mezzi di trasporto. La loro civiltà è quanto di meglio dell'ecosostenibilità. Tutti a piedi, diete di verdura e le persone di troppo si facevano fuori... mica male.

Da questo fatto dobbiamo, per un attimo immaginare cosa è accaduto quando qualche emissario di Montezuma ha tentato di spiegare chi erano questi alieni che avevano attraccato poco distante nelle spiagge messicane del golfo. Tanto per avere un'idea siamo nel 1519 Cosimo de Medici governa in Firenze e Leonardo è appena morto ad Amboisein Francia. Sono periodi fervidi in Europa che vedono i natali in quel periodo di personaggi epici come Tyndale, Erasmo da Rotterdam e Giordano Bruno.

Ma veniamo alla considerazione di Eco sull'incontro fra Montezuma e il cavallo.

"I primi aztechi accorsi sulla costa hanno assistito allo sbarco dei conquistadores. Benché ci rimangano pochissime tracce delle loro prime reazioni, e il meglio che si sa dipenda dalle relazioni degli spagnoli e da cronache indigene scritte posteriormente, sappiamo per certo che varie cose debbono averli massimamente stupiti: le navi, le barbe terribili e maestose degli spagnoli, le armature di ferro che rendevano tremendi quegli “alieni” catafratti, dalla pelle di un bianco innaturale, gli schioppi e i cannoni; e infine, mostri mai visti, oltre ai cani rabbiosissimi, i cavalli, in terrificante simbiosi coi loro cavalieri. I cavalli debbono essere stati non meno percettivamente imbarazzanti di un ornitorinco. Dapprima (forse anche perché non distinguevano gli animali da pennacchi e armature che li ricoprivano), gli aztechi ritengono che gli invasori montino dei cervi (e si comportano dunque come Marco Polo). Orientati quindi da un sistema di conoscenze precedenti, ma cercando di coordinarlo con quanto vedevano, debbono aver ben presto elaborato un giudizio percettivo (c’è di fronte a noi un animale così e così, che sembra ma non è un cervo)"
Montezuma non aveva niente nel suo bagaglio culturale che potesse in qualche modo sopperire al significato di cavallo. Questo fatto assieme a tutto il resto ha sicuramente indebolito tutta la forza della ragione che aveva, sappiamo questo perché in un batter d'occhio tutto ciò che rappresentava, la sua mirabolante civiltà a cospetto di quella accozzaglia di predatori europei, svanì completamente, in quella rappresentazione di ignoranza che inevitabilmente dovette riconoscere senza riuscire a porvi rimedio.

Montezuma non conoscendo cosa fosse il cavallo, non aveva nemmeno un concetto di cavallinità (tenete a mente questo termine perchè lo riprenderemo in un altro post) aumentando l'effetto di sconcerto e di terrore. Immaginate poi un guerriero armato in groppa ad un destriero che effetto orrifico poteva creare in quella popolazione che aveva fra l'altro una religione molto catastrofista e che prevedeva ogni 3x2 una fine del mondo imminente.





L'esempio di Montezuma è particolarmente interessante perché lui come tante persone di questa terra provengono dalla progenie umana. Lui cosi come tutti noi abbiamo capacità commisurate da come riusciamo ad interpretare il mondo e chi lo abita. Nel suo caso purtroppo lo stato arretrato della civiltà risultò fatale nello scontro che ovviamente dal punto di vista meramente fisico sarebbe risultato totalmente fuori discussione visto che gli spagnoli erano solo qualche centinaio e gli aztechi erano milioni.

Veniamo a noi

Però ora confrontatevi un attimo, ma solo per un momento in questo gioco della percezione. Molti di noi nella consapevolezza mantengono una sorta di terrore legato al fatto di temere che fuori dalla porta di casa, una volta lasciate decadere le attività teocratiche, si presenti Cortez in groppa al cavallo pronto a far fuori tutto quello che sin'ora abbiamo costruito.

Quanto di Montezuma c'è dentro noi?

Non possiamo immaginare quanto Montezuma si sentì smarrito al cospetto di quella realtà che non sapeva affrontare. Allo stesso modo questo smarrimento fatale accade a molti quando si svegliano nella consapevolezza e accorgendoci di una realtà che proprio non ci piace e neghiamo a noi stessi. Quella di ammettere che siamo profondamente ignoranti. Mmm... no non sto parlando se anche voi non conoscete i tipi di prosciutto del vostro salumiere di fiducia, il problema è un po’ diverso.

L'ambiente protetto teocratico modifica pesantemente la percezione della realtà. Questa teocrazia fa di tutto per farti credere che sei nella conoscenza, che sei nella verità. Per questo dopo anni di fedele e supina permanenza, la consapevolezza fa sempre seguito a questo senso di smarrimento. Ora i livelli possono essere tanti non tutti raggiungono quelli come ha sicuramente provato Montezuma. Altri sono più lievi ma comunque lasciano una traccia importante nell'animo.

Nella celebre canzone dei Pink Floyd "Wish were here" (complesso messo all'indice dai cavalieri della fede, reputato satanista perchè Syd, il leader iniziale del gruppo, aveva chiamato il suo gatto Lucifer Sam e ci aveva dedicato un pezzo) LP pubblicato nel luglio del 1975 quindi qualche mese prima che finissero i 6000 anni dei giorni creativi. Roger Waters evoca lo smarrimento dei componenti che avevano perso il senso di appartenenza alla band stessa. La perdita di Syd Barrett, (che non era morto ma semplicemente non sapendo cosa accade a chi eccede con l’uso di acidi, un giorno si brució il cervello completamente) ha poi amplificato molto quel sentimento e probabilmente loro si chiedevano se erano davvero in grado di proseguire senza chi aveva fatto nascere il gruppo e un genere musicale tutto nuovo che di li a poco (che piacciano oppure no) gli avrebbe fatti comunque entrare nell'olimpo dei più grandi complessi musicali rock di tutti i tempi. Nella canzone la frase "Swimming in a fish bowl, Year after year" evoca una realtà quotidiana che ho rivisto nella teocrazia e che ne riassume la sensazione in un modo mirabile per la capacità di sintesi.

In questa teocrazia è come se si nuotasse in un boccia per i pesci rossi. Ma direi di più noi è come se avessimo vissuto dentro un acquario in mezzo al mare. Avete presente quegli aquari con le piante finte, il forziere finto, il legno finto e ogni tanto qualcuno dall'alto che butta mangime liofilizzato? Ecco più o meno questo è lo stato succedaneo dell'esistenza di milioni di persone. Che tipo di percezione possiamo avere del mondo che sta intorno a noi? Nessuno.



Con un livello di percezione annullato è un lampo credere a Diluvi universali che riempiono la terra di acqua che non esiste, oppure credere a cose incredibili come quella che Gesù sosteneva l'esistenza di una doppia generazione che avrebbe visto gli ultimi giorni dal 1914, oppure per ultimo ma non per importanza che questa pandemia l'ha portata Satana.

Ma lasciarsi dietro questi dettagli non basta. Dirò una cosa che è meno ovvia del solito. Immagino che adesso per molti la questione di Montezuma venga declassata facendone una questione di ignoranza e arretratezza e non conoscere i prosciutti del salumiere si impara la prima volta che si entra nel negozio. Ma non è quello il problema. In questo gioco non perde chi è ignorante.

Perde chi non si riconosce ignorante. Possiamo conoscere tante cose ed avere grandi capacità ma quello che fa la differenza non è quello sappiamo ma è la capacità di gestire quello che ci manca di sapere.

Questo fatto ci costringe a dover abbandonare quello spirito arrogante e scontato che la fratellanza trasuda considerandosi già arrivata, sempre al termine di questo sistema, protagonista della fine. Si deve scendere da quel palco mentale che ci fa ritenere protagonisti e rimodellare in un modo più realistico e concreto la nostra vita e la nostra gestione del quotidiano. Il ritorno alla consapevolezza necessita uno rinnovato spirito umile di chi ha capito di non aver capito. E' in gioco la nostra vita non quella di qualche altro e nemmeno dell'organizzazione che in questo nuovo modo di vedere noi stessi e il mondo che ci circonda diventa davvero marginale.

Buona
 giornata

10 commenti:

  1. Profondo come sempre, Capitano. Mi hanno colpito queste parole:

    "L'ambiente protetto teocratico modifica pesantemente la percezione della realtà. [...] In questa teocrazia è come se si nuotasse in un boccia per i pesci rossi. Ma direi di più noi è come se avessimo vissuto dentro un acquario in mezzo al mare."

    Credo che questo pensiero racchiuda una considerazione importante. La WTS ha venduto ai TdG dottrine di dubbia consistenza logica, ma non penso ne sia il danno primario: ciò che si è imparato può essere disimparato. Certo, non è semplice. È destabilizzante passare dalla convinzione di avere la verità in tasca al capire di essere stati ingannati. Tuttavia, col tempo è possibile elaborare questo 'lutto'. Perlomeno per me è stato così. Superato questo scoglio pensavo di essermi liberato dalla WTS per sempre. Ma era un pensiero ingenuo. La WTS continua a esercitare il suo controllo in qualche modo. Forse dipende dall'esserci nato TdG. Per un pesce vissuto sempre in acquario, è difficile iniziare una vita in mare. Non sa come procurarsi il cibo e come cogliere i segnali della presenza di predatori. Insomma, non conosce le dinamiche del mare. Allo stesso modo, per chi è nato TdG e lo è stato per una parte importante della sua vita, è difficile abituarsi all'ambiente esterno. Mi accorgo di mancare di quella spontaneità e naturalezza tipica di chi ha vissuto gli anni formativi nella piena libertà. In situazioni vietate per un TdG, mi ritrovo bloccato da timori indefiniti le cui cause mi restano ignote. A volte emergono pensieri discordanti che non so se definire miei o inculcati dalla WTS. In sintesi, una volta liberati dalla WTS, si intraprende il percorso per ritrovare\ricostruire sé stessi. Questo credo sia il volto più oscuro dell'effetto Montezuma.

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  2. Dr House le tue stesse sensazioni sono condivise da tutti noi che abbiamo decennali trascorsi in questa organizzazione. Molti lo paragonano ad un lutto oppure alla stessa stregua di un trauma ed è così che va trattato. L'effetto sedante dell'organizzazione plagia la mente creando un implicito effetto di dipendenza. Se questo può esserti di conforto le sensazioni che hai le abbiamo provate e continuiamo a provarle un po' tutti. Si provano sensazioni di smarrimento, vertigine, indecisioni anche banali, ci si ritrova spesso a dover ricominciare tutto e se hai una famiglia con figli è indubbiamente un lavoro titanico ristabilirsi senza spaccare tutto. Non è una cosa da sottovalutare rivedere e rimodulare il rapporto anche ad esempio con la propria moglie, in alcuni casi ci vogliono anni per ottenere certi risultati.

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    1. il problema più grande oltre al senso di vertigini nel prendere decisioni come desritto da drhouse (bellissimo commento il tuo mi ci rivedo molto)
      è proprio quando hai a seguito nonni, genitori, coniuge e figli, trovare un equilibrio tra la consapevolezza e la stabilità degli altri non è semplice,
      se fossi singol non ci penserei due volte, sai quanti te ne rifai di amici nel mondo? ammesso che quelli in sala amici si possano chiamare.

      Il problema è quando le tue scelte influiscono sui tuoi parenti stretti, non tutti riescono a fare il salto nel vuoto, una mia scelta potrebbe fare molto male a chi non riesce a staccarsi dal GB,
      come diceva CK ci vogliono anni, forse secoli per alcuni....

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  3. Non commento perchè sono così coinvolto da non riuscire a commentare. Tuttavia questo è un commento! E forse vale più di tanti commenti.
    E lo giuro questa volta non sono ironico!

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  4. Bel post Capitan Kirk. Dovremmo giungere alla conclusione scritta da Platone ed attribuita a Socrate:"Si di non sapere"

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  5. Capito perché ormai tanti purché consapevoli di tutto questo circo tirato su peranni rimangono dentro? Perché rimani impelagato in una situazione la quale tiratyene fuori e ricominciare tutto da capo il cervello si rifiuta di affrontare un processo così enorme e quindi inconsapevolmente rimango fermo,anche se ormai mi viene il voltastomaco. Andrea

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  6. La religione è considerata vera dalla gente comune, falsa dalle persone sagge, utile dai governanti.

    Seneca

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  7. CAPITALISMO
    I risparmi di molti nelle mani di uno solo (o solo di dei capi dei TDG).

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  8. Boccia per pesci rossi acquario in mezzo al mare , il fatto reale ee che prima si nuotava liberi in mezzo all'oceano , scegliete l'oceano che piace di piú , con tutte le meraviglie che ofre é vero con i suoi pericoli che il pesce grande mangia il piú piccolo ma con determinati accorgimenti si puó evitare questo pericolo come viene evitato sulla terra ferma con la presenza di tigri ,leoni, iene ,giaguari, ghepardi, pantere ,orsi, etc., il fatto é che inconsapevolmente ci si trova dentro questo acquario , o bolla per pesci rossi , pensando di avere trovato la veritá proprio dentro quell'acquario o bolla per pesci rossi . e troviamo un atto d'amore nei nostri confronti , le dottrine false e perverse impartite come cibo spirituale a suo tempo ci fanno inpanpinare con qualcosa di diverso , da ció che noi si credeva , e abbiamo accettato di farci rinchiudere in questo acquario in in mezzo all'oceano pensando di avere trovato li la libertá , dipendenti interamente , come pesci di allevamento dal mangime , dal mangime ad orari e giorni stabiliti , facendoci perdere ogni cognizione di ció che veramente offre nuotare liberi in un oceano , e ammirare le sue bellezze. I moderni Ermán Cortes Monroy Pizzaro Altamirano ( i WTS e CD) ci fanno rimanere estasiati mostrandoci i loro cavalli di battaglia , e questi cavalli di battaglia , che sono i falsi insegnamenti, il mangime versato nell'acquario o bolla per pesci rossi, se non viene accettato saranno la nostra rovina , i carnefici WTS e CD vogliono che si sia totalmente alle loro dipendenze , e l'ostracismo ( un cavallo di battaglia della WTS e CD , introdotto dal presidente Franz per arginare la fuoriuscita dei testimoni per la falsa predizione della fine del 1975, e mantenere con la paura gli altri adepti dentro l'acquario o bolla per pesci rossi) puó essere un'arma deterrente per svere il coraggio di saltar fuori dall'acquari o bolla per pesci rossi e nuotare nuovamente liberi in un oceano sconfinato. ma sembra che qualcosa si muova in merito giungono notizie che in Belgio , stia succedendo qualcosa a livello giudiziario nei confronti della WTS e CD.Dall'acquario o bolla per pesci rossi , se si ha coraggio, si puó uscire , ma non é affatto facile ,perché molti che sono usciti , é finita con il divorzio dal coniuge. Adepti voi siete Montezuma che il suo regno e la sua libertá fu distrutto da Cortes con i suoi cavalli. buona serata a tutti

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  9. In periodo di crisi è giusto che il tdg che non ha nulla cominci a risparmiare.
    Sceriffo di Nottingham per nome e conto della Watch Tower Society: Un soldo risparmiato (da noi tdg) è un soldo guadagnato, per noi (CD)!

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Grazie per il commento.