La WTS sta facendo qualcosa di simile. I dati appena presentati probabilmente non sono inventati o creati dal nulla. Come tutte le aziende astute cerca di presentarli in modo da far credere agli azionisti che le cose vadano bene, meglio di come vanno realmente. Non potendo cambiare la propria storia e non volendo modificare le proprie dottrine più controverse ha trovato il modo di rappresentare la propria situazione meglio di come sia in realtà, vediamo come.
L’aumento non viene dai nuovi convertiti
Era dagli anni ‘90 che l’aumento dei proclamatori non superava il 70% del numero dei battezzati ma quest’anno ha toccato il 72%. Anche l’anno scorso era similmente il 69%. Dal 2017 al 2023 è stato di circa il 40%. Cosa significa questo dato? Il numero dei battezzati può essere all’incirca quello dei nuovi proclamatori, infatti la maggioranza di chi diventa proclamatore dopo poco tempo si battezza. La differenza tra coloro che entrano e l’aumento è dovuto soprattutto a due fattori: coloro che muoiono e coloro che si allontanano o vengono disassociati. Passare dal 40 al 70% significa che negli ultimi due anni il saldo tra disassociati e riassociati si è quasi azzerato. Infatti il numero di battezzati anche in precedenza era simile cioè circa 300.000 ma l’aumento del numero dei proclamatori si attestava intorno a 100.000 o poco più mentre negli ultimi due anni ha superato i 200.000. Questo significa che la politica di disassociare meno e riassociare chi se ne era andato sta funzionando. Sta funzionando bene anche la nuova politica “spunta la casella” per cui anche alcuni che non fanno servizio vengono conteggiati di default come raccontano alcune esperienze.
L’Africa compensa il declino occidentale
L’aumento mondiale del numero dei proclamatori indicato nel rapporto mondiale è dovuto anche a un altro motivo: il fattore Africa. Vediamo l’apporto che ha dato questo continente rispetto al resto del mondo.
Anche l’aumento del numero dei proclamatori conferma che l’Africa da il maggiore contributo: il record va per il secondo anno a Congo e Zambia che insieme hanno un aumento di oltre 50.000. Tra i 10 stati con più battezzati 2 sono sudamericani, uno asiatico e ben 6 sono africani. In Africa l’aumento dei proclamatori è stato del 7%, nelle americhe, in Asia e in Oceania circa dell’1%. In Europa c’è stato un calo dello 0,4%.
Altri dati
Il numero dei presenti alla commemorazione è diminuito del 2,3%. Facendo un confronto con il 2011 c’è stato un aumento di solo il 6,5% in 14 anni ovvero meno dello 0,5% annuo.
Al contrario il numero di chi partecipa alla commemorazione prendendo pane e vino ha una crescita inarrestabile: un aumento di quasi il 6% per superare abbondantemente i 24.000. Superato anche i 24.312 del 1949 e quindi è il numero più alto degli ultimi 75 anni. Vi ricordate quando dicevano che il numero in diminuzione era un segno che la fine era vicina? Sarà vero anche il contrario? Il numero in aumento significa che la fine è lontana?
Il numero degli stati in cui si predica aumenta di uno passando da 240 a 241 ma non si sa quale stato sia, infatti gli stati che non hanno il rapporto in chiaro passa da 33 a 35, uno è la Bielorussia ma l’altro non è conosciuto.
Conclusione
Il rapporto mondiale della WTS appare basato su una presentazione selettiva e strategica delle cifre. L’aumento dei proclamatori non è il frutto di una rinnovata attrattiva del messaggio, bensì l’effetto combinato di nuove politiche più permissive, di un ridotto ricorso alla disassociazione e del contributo determinante di alcuni paesi africani. Al contrario, nei paesi occidentali e in Europa emergono segnali chiari di stagnazione o declino: meno studi biblici, meno battezzati e una crescita quasi nulla o negativa.
Come nel caso dei bilanci aziendali “abbelliti”, anche qui il problema non è tanto la veridicità dei singoli numeri, quanto il messaggio complessivo che si vuole trasmettere. Un messaggio che suggerisce solidità e crescita globale, mentre un’analisi più attenta mostra una realtà molto più disomogenea e fragile. I TdG diranno che “l’opera prospera ovunque” ma i dati letti nel loro insieme, raccontano una storia diversa.
Post di Saroj







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