sabato 20 dicembre 2025

Il ritorno di Cristo sarà qui sulla terra?

C’è chi sostiene che Cristo governerà dal cielo, invisibile agli occhi umani. Altri invece credono che Egli ritornerà realmente in carne sulla terra, rendendo concreto e visibile il suo governo tra gli uomini.

Alcune confessioni religiose mantengono questa attesa: gli Avventisti del Settimo Giorno vedono nella Seconda Venuta un ritorno visibile e corporeo di Cristo che inaugurerà un regno terreno; diverse chiese evangeliche millenariste interpretano letteralmente Apocalisse e altri testi, aspettandosi un ritorno fisico di Gesù per governare sulla terra; alcuni movimenti messianici credono che Cristo tornerà corporalmente e regnerà da Gerusalemme.

Con l’aiuto delle Scritture e dell’interlineare, vogliamo riflettere insieme su questa prospettiva e valutare se il ritorno corporeo di Cristo sulla terra possa essere considerato plausibile. I vostri commenti potranno arricchire questa riflessione, offrendo ulteriori spunti e chiarimenti.





1. Apocalisse 21:1-4 La nuova creazione

“Vidi un nuovo cielo e una nuova terra … Ecco la tenda di Dio è con gli uomini! Egli abiterà con loro, ed essi saranno suoi popoli.” (Apocalisse 21:1-3) Interlineare
• καινὸν οὐρανὸν καὶ καινὴν γῆν “nuovo cielo e nuova terra”: rinnovamento totale, non semplice ritorno alla condizione presente.
• σκηνὴ τοῦ θεοῦ μετὰ τῶν ἀνθρώπων “la tenda di Dio con gli uomini”: presenza divina stabile e visibile.

La visione di Giovanni descrive dove Dio pone la sua tenda tra gli uomini. È plausibile che Cristo, Signore risorto e glorificato, possa venire a stabilire il suo Regno sulla terra rinnovata, rendendo visibile la sua dimora tra gli uomini. Non è una definizione dogmatica, ma una lettura possibile che invita a riflettere: se Dio stesso abita con gli uomini, non si può forse pensare che Cristo sia presente corporalmente e glorificato in questa nuova creazione?

2. Zaccaria 14:4 Localizzazione terrestre

“In quel giorno i suoi piedi si poseranno sul monte degli Ulivi.” (Zaccaria 14:4) Interlineare (LXX/ebraico)
• רַגְלָיו / οἱ πόδες αὐτοῦ “i suoi piedi”: espressione di concretezza corporea, non simbolica.
• עַל־הַר הַזֵּיתִים “sul monte degli Ulivi”: luogo geografico preciso e definito.

La profezia di Zaccaria non parla in termini astratti, ma indica un punto d’arrivo fisico: il monte degli Ulivi, lo stesso luogo da cui Gesù ascese al cielo (Atti 1:12). L’immagine dei “suoi piedi” che si posano su un luogo concreto rafforza l’idea di una presenza corporea e visibile.

3. Matteo 26:29 La vite nuova nel Regno

“Io vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio.” (Matteo 26:29) Interlineare (greco)
• γεννήματος τῆς ἀμπέλου “frutto della vite”: realtà concreta, vino della terra.
• πίνω μεθ’ ὑμῶν “lo berrò con voi”: comunione reale con i discepoli.
• ἐν τῇ βασιλείᾳ τοῦ πατρός μου “nel regno del Padre mio”: dimensione futura, ma concreta e condivisa.

Gesù annuncia che berrà di nuovo il frutto della vite insieme ai suoi discepoli, ma in una condizione futura: nel Regno del Padre. L’immagine richiama un gesto corporeo e comunitario.

4. Rivelazione 5:10 Regno sacerdotale sulla terra

“E li hai fatti essere un regno e sacerdoti per il nostro Dio, e regneranno sulla terra.” (Rivelazione 5:10) Interlineare (greco)
• βασιλείαν καὶ ἱερεῖς “un regno e sacerdoti”: dignità regale e funzione sacerdotale.
• βασιλεύσουσιν ἐπὶ τῆς γῆς “regneranno sulla terra”: dominio concreto e terreno.

La visione apocalittica colloca i redenti come sacerdoti e re sulla terra.

5. Matteo 19:28 Rigenerazione e governo con Cristo

“Gesù disse loro: ‘In verità vi dico che nella rigenerazione, quando il Figlio dell’uomo sederà sul trono della sua gloria, anche voi che mi avete seguito siederete su dodici troni, per giudicare le dodici tribù d’Israele.’” (Matteo 19:28) Interlineare (greco)
• ἐν τῇ παλινγενεσίᾳ “nella rigenerazione”: rinnovamento cosmico.
• καθίσεται ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου “il Figlio dell’uomo siederà”: insediamento regale e glorioso.
• ἐπὶ δώδεκα θρόνους “su dodici troni”: autorità concreta.
• κρίνοντες τὰς δώδεκα φυλὰς “giudicando le dodici tribù”: esercizio reale di giustizia.

Il testo parla di un insediamento regale e visibile, con troni e giudizio esercitato su un popolo concreto.

Ulteriori Scritture citate da coloro che credono in un ritorno corporeo di Cristo sulla terra

Coloro che sostengono questa prospettiva fanno riferimento anche ad altri passi biblici, quali: Atti 1:11 “Questo Gesù, che è stato tolto da voi ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo.” Apocalisse 1:7 “Ecco, egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà.” Isaia 2:2-4 – “Egli giudicherà fra le nazioni… da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore.”Geremia 23:5 “Susciterò a Davide un germoglio giusto … ed egli regnerà da re e prospererà.” Luca 22:30 “Perché possiate mangiare e bere alla mia tavola nel mio regno e sedere su troni per giudicare le dodici tribù d’Israele.” Salmo 2:6-8 – “Io ho stabilito il mio re sopra Sion, il mio monte santo.” Michea 4:1-3 “Il monte della casa del Signore sarà stabilito in cima ai monti… Egli sarà giudice fra molti popoli.” Apocalisse 20:4 “Essi tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni.”

Conclusione

Cristo, nel suo ritorno, potrebbe inaugurare un regno visibile e vicino. Se le cose stanno così, i suoi re e sacerdoti, trasformati e glorificati, sarebbero presenti tra gli uomini: le persone potrebbero vederli, ascoltare il loro insegnamento, toccare con mano la loro giustizia e forse sperimentare segni miracolosi che confermano la verità del Regno. In tal caso, sarebbe un contatto diretto e tangibile con il Signore e con coloro che regnano con Lui. La vita quotidiana potrebbe essere illuminata dalla pace, dalla guarigione e dall’amore, e la presenza di Cristo diventerebbe la certezza che Dio abita davvero con gli uomini.

Cristo desidera che le persone, prima di essere giudicate, comprendano appieno e siano consapevoli che ciò che stanno ascoltando è la volontà di Dio; i miracoli stessi, come disse Gesù: “Se non credete alle mie parole, credete a quello che faccio”, costituirebbero un’ulteriore garanzia. Questo significherebbe che il giudizio avverrà sulla base di una piena consapevolezza della volontà divina. E come Gesù stesso dichiarò: “Io non sono venuto a giudicare il mondo, ma a salvarlo” (Giovanni 12:47), il suo ritorno potrebbe manifestare questa salvezza universale, offrendo a tutti la possibilità di riconoscere la verità e di accogliere l’amore eterno di Dio prima che il giudizio sia stabilito.

Se davvero accadrà così, ciò che i re e i sacerdoti insegneranno non sarà frutto di opinioni personali o interpretazioni divergenti, ma una verità unica e perfettamente unita, senza alcuna variazione di intendimento. Tutti direbbero la stessa cosa, perché quell’insegnamento sarebbe il pensiero stesso di Dio, eterno e immutabile.

Secondo le Scritture, la venuta di Cristo apre una prospettiva di speranza condivisa: un mondo rinnovato, una giustizia visibile, una comunione reale con il Signore e con i redenti. Non è paura, ma amore che prepara i cuori. Il Re viene per salvare, e la sua presenza sarà motivo di gioia per tutti coloro che lo attendono. Questa sarà una buona notizia anche per coloro che si sono allontanati dalla fede a motivo delle delusioni causate dagli uomini, dai capi religiosi o dalle istituzioni: finalmente potranno vedere che il Regno non dipende da fragili strutture umane, ma dalla volontà perfetta e dall’amore eterno di Dio.

Aprire la mente a più possibilità su come Cristo porterà il suo Regno non significa indebolire la fede, ma rafforzarla: ci aiuta a non limitare l’opera di Dio a una sola prospettiva umana, e a riconoscere che la ricchezza delle Scritture può contenere più livelli di compimento. Considerare alternative, un regno celeste, un regno terrestre, o una realtà che unisce entrambi, ci spinge a scavare più a fondo nei testi sacri, a confrontarci con la loro complessità e a crescere nella speranza. In questo modo, l’attesa diventa non solo certezza, ma anche dialogo vivo con la Parola, che continua a rivelare nuove sfumature e a preparare i cuori alla venuta del Re. Confrontarci con altri che possono avere idee diverse ci arricchisce: coltivare un atteggiamento mentale aperto ci permette di valutarle, approfondirle e scoprire nuove prospettive.

Qualunque forma assumerà il suo ritorno, una certezza rimane: Cristo viene per salvare.

Giovanni 12:47 “Se uno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo giudico; perché io non sono venuto per giudicare il mondo, ma per salvare il mondo.”

In queste parole si posa la nostra speranza: un ritorno che non nasce per condannare, ma per rialzare ciò che è caduto, per illuminare ciò che è confuso.

La sua venuta sarà sempre salvezza, perché questo è il cuore stesso del Figlio: ricondurre ogni creatura alla vita.

Post de “il resiliente”


sabato 13 dicembre 2025

Mentono consapevolmente e con uno scopo

LA BUGIA CHE HA RISCRITTO IL 1914



Questa bugia è esposta chiaramente nella rivista “La Torre di Guardia” del primo settembre 1966 a pag. 519: “Per oltre trent’anni prima di quella data … i testimoni di Geova hanno additato l’anno 1914 come tempo in cui Cristo avrebbe cominciato il suo dominio del Regno”. Vediamo in questo articolo qual’è la bugia, perché questa falsità è rilevante e in che modo è stata ripetuta in tempi recenti. 


COSA C’È DI FALSO


Russell, presidente ed autore della Torre di Guardia, non ha mai sostenuto che Cristo avrebbe cominciato a regnare nel 1914. La data da lui indicata era il 1878. Niente di quello che sosteneva corrisponde a ciò che credono gli attuali TdG. Tale credenza fu modificata solo dopo il 1930. Per approfondire questo tema vi rimando a due articoli di approfondimento già pubblicati.



Il suo pensiero in sintesi lo possiamo capire da una tabella contenuta nel libro “The Time is at Hand” a pag. 248 in cui si faceva un parallelo su ciò che accadde nel primo secolo e gli avvenimenti che secondo lui stavano accadendo a fine ‘800.



Da qui si evince che per lui il 1914 corrispondeva a ciò che ora ci si aspetta per Armaghedon e che l’inizio del Regno del regno di Cristo, che ora credono sia avvenuto nel 1914, allora era posto nel 1878 (la presenza nel 1874).


PERCHÉ È RILEVANTE

Questa falsità è notevole perché viene usata per sostenere la credibilità dell’organizzazione dei TdG e come prova della guida divina su di loro (Torre di Guardia del febbraio 2024 a pag. 23 par. 11). Le previsioni fatte a quel tempo, sostengono, sono una chiara prova del fatto che era Dio a guidarli. Diversamente, dicono, come avrebbero potuto sapere in anticipo quello che sarebbe successo? Ebbene nulla, ripeto nulla di ciò che dissero si avverò. Nessuna delle 7 previsioni fatte per l’ottobre del 1914 si adempì (crollo della falsa religione, rapimento in cielo della chiesa, ecc. per la lista completa vedi i due articoli sopra indicati). Questo toglie ogni sostegno a coloro che millantano che fosse Dio a suggerire tali previsioni.

LA FALSITÀ VIENE RIBADITA


Nel corso degli anni questa bugia è stata ripetuta più volte con delle varianti. Ribadire questo concetto è servito a convincere la maggioranza che quanto millantato fosse vero. Prendiamo ad esempio la Torre di Guardia in inglese del primo maggio 1988 a pag. 22. Si racconta una esperienza avvenuta nel 1928 in cui viene data testimonianza a una donna dicendole che la seconda venuta di Gesù sarebbe avvenuta nel 1914. La donna è incredula e per convincerla le viene offerto il libro “Arpa di Dio”. Cosa si afferma in quel libro? Che la seconda venuta di Gesù avvenne nel 1874. Ma come? Per convincere quella donna le viene dato un libro che afferma una cosa diversa? Tutto regge perché quasi nessuno controlla cosa dice quel libro. Che le cose stiano così è confermato da una rivista del 1930, cioè di due anni più tardi, che dimostra che a quel tempo per la WTS la seconda venuta di Gesù era avvenuta nel 1874.


In anni recenti questa bugia è stata edulcorata: La Torre di Guardia del febbraio 2024 a pag. 23 par. 11 si limita a dire che Russell e i suoi collaboratori avevano capito che “il 1914 sarebbe stato un anno importante” e che “fu chiaro che era Geova che li stava guidando in quelle ricerche”. In realtà le aspettative di Russell sul 1914 furono completamente disattese. L’affermazione dell’opuscolo “Ecco” secondo cui “nel 1914 queste profezie cominciarono ad adempiersi in modo sorprendente” non è assolutamente vera. Qui se c’è una cosa davvero sorprendente è il modo in cui mentono consapevolmente e come la stragrande maggioranza dei TdG non se ne accorga o fa finta di niente.






CONCLUSIONE


Anche questo caso mostra come la Watchtower costruisca una narrativa ripetendo la stessa falsità, adattata in base alle occasioni, per convincere i membri di essere guidati da Dio. Col tempo le vecchie pubblicazioni non sono più facilmente accessibili, la memoria dei membri viene manipolata dalla comunicazione ufficiale e così la falsità diventa “verità condivisa”, senza verifica.
Non si tratta di un semplice errore ma di una falsità deliberata e funzionale a sostenere la narrativa della guida divina. La verità documentata mostra che la dottrina del 1914 non deriva da Russell e non è mai stata prevista correttamente. In realtà è stata costruita ad arte negli anni per consolidare l’autorità dell’organizzazione. Anche l’annuncio stesso che Russell avrebbe fatto entrando nella sala da pranzo a inizio ottobre del 1914 è un episodio artefatto, funzionale a una narrativa manipolatoria (L’annuncio di Russell del 1914). Non si tratta di imprecisioni o di sviste, si tratta di narrazioni deliberatamente ricostruite per far credere di essere guidati da Dio.

Post di Saroj



sabato 6 dicembre 2025

La vendetta del Vivere Bene

Molti di voi lettori di OT (sia per conversione che per nascita) avete trascorso una parte significativa della vita come Testimoni di Geova. Ciò che ci accomuna è il momento in cui avete trovato il coraggio di rompere la barriera che impediva di farsi domande e cercare risposte al di fuori del contesto chiuso in cui siamo stati.

Questa scelta è un vero e proprio terremoto che ha cambiato tutte le regole della nostra vita. Lo tsunami emotivo è spesso dolorosissimo, specialmente quando porta all'allontanamento dagli affetti più cari per aver commesso il solo "reato" di aver messo in discussione aspetti irrisori e senza senso dell'organizzazione.

Le Fasi del "Lutto" e il Rischio della Stasi

Le fasi che si devono affrontare sono simili a quelle di un lutto complesso:
  • Shock o Rifiuto iniziale.
  • Il Dolore della perdita.
La Rabbia, che subentra rapidamente quando si realizza di essere stati ingannati o di aver subito ingiustizie.

Sopportare l'idea di essere stati ingannati è difficile, spesso impossibile nei primi momenti. Riuscire ad attraversare questa rabbia è vitale per andare avanti. Il rischio è di rimanere intrappolati in un secondo cerchio di un girone infernale: essere fuori dalla religione TDG, ma costantemente invischiati nelle dinamiche emotive sbagliate che questa organizzazione induce nelle persone (senso di inadeguatezza, sensi di colpa, prostrazione, confusione cognitiva).

Il segreto è anche quello di imparare a lasciare andare e di prendere le cose con il peso che meritano. È confortante scoprire che la vita va avanti anche senza il nostro controllo. Non possiamo cambiare il nostro passato, ma accettandolo possiamo riprendere in mano il nostro futuro. La vita ha davvero tanto da donarci e sono tante le scoperte che possiamo fare.

La Miglior Vendetta: Vivere Bene

A tal proposito, condividiamo un pensiero potente trovato su Reddit:
"Lasciare una religione è (o sarà) la decisione più profonda e impegnativa che tu possa mai prendere... Queste emozioni sono valide, ma rimanere intrappolati nell'amarezza spesso prolunga il dolore stesso da cui si cerca di fuggire. È qui che entra in gioco il vecchio detto: 'La miglior vendetta è vivere bene.'"
Non fraintendeteci: la rabbia è un sentimento valido e, in questo caso, ben giustificato. Ma quando ci concentriamo sull'odiare la religione, le stiamo ancora lasciando controllare le nostre vite. Diventa l'ombra in ogni conversazione, in ogni ricordo, in ogni scelta.

Al contrario, concentrarsi sulla felicità (nuove amicizie, lavoro significativo, crescita personale) allenta quella presa. La gioia recide il cordone che l'amarezza non può sostenere. La guarigione più profonda deriva dall'investire nella propria felicità piuttosto che cercare di vincere argomentazioni contro la propria fede precedente.

Il Cuore Prima del Sacrificio: La Bibbia a Sostegno della Libertà

Le Scritture offrono un fondamento solido per un rapporto spirituale libero e diretto, mettendo in discussione la centralità dell'organizzazione:
Il Signore Guarda il Cuore
1 Samuele 16:7: "...Il Signore infatti non bada a ciò che colpisce lo sguardo dell'uomo. L'uomo guarda l'apparenza, ma il Signore guarda il cuore."

Questa scrittura (nel contesto della scelta di Davide, il più piccolo) è la chiave del riscatto dal conformismo. Dio guarda l'essenza interiore e non l'adesione alle convenzioni umane che si trasformano in strutture religiose che opprimono e tolgono la libertà.

Misericordia, Non Sacrificio
Osea 6:6: "Poiché io voglio la misericordia e non il sacrificio, e la conoscenza di Dio più degli olocausti."

Basterebbe solo questa frase per smantellare la retorica di chi crede di fare gli interessi di Dio solo all'interno di un'organizzazione. Dio insegna il significato di misericordia e sacrificio, valori che spesso non c'è modo di imparare in contesti rigidi.

Adorazione in Spirito e Verità
Giovanni 4:23-24: "Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori."

Gesù, parlando alla Samaritana (vittima di discriminazione religiosa e sociale), era proprio li per ribadire e convincerla che Dio non richiede un'organizzazione clericale. L'adorazione è in Spirito (la parte intima) e Verità (la realtà e l'autenticità). La vicinanza a Dio è possibile anche nell'ansia e nella "guerra" del sistema, senza intermediari o "signori della fede".

Giustizia, Misericordia, Umiltà
Michea 6:8: "Egli ti ha fatto conoscere, o uomo, ciò che è bene; che cosa richiede da te il Signore, se non praticare la giustizia, amare la misericordia, e camminare umilmente con il tuo Dio?"

Non c'è richiesta più vera e pura: la nostra vita deve mettere al primo posto questi valori spirituali. Quanto è diretta e semplice questa scrittura e quanto poco spazio lascia al palinsesto complesso che questa organizzazione ha preteso di dimostrare

Dalla Vendetta Distruttiva alla Vendetta Costruttiva

Il proverbio è stato reso celebre dal poeta inglese George Herbert nel XVII secolo. Egli intendeva sottolineare che la vera forza non sta nel rispondere al male con altro male, ma nel dimostrare, attraverso una vita piena e felice, di non essere più schiavi dell’offesa subita.

Formulazione Originale: "Living well is the best revenge." (Citato come singolo aforisma, n. 520, in Jacula Prudentum del 1651).

Per Herbert (sacerdote anglicano), il detto si allinea con l'etica cristiana di perdono e non-resistenza al male, dimostrando che l'odio dell'aggressore non ha avuto un potere duraturo sulla tua grazia. E' anche una citazione nostrana della poetessa Alda Merini più diretta ed esplicita: “La miglior vendetta? La felicità. Non c’è nulla che faccia più impazzire la gente che vederti felice.”

Oggi il detto continua a ispirare perché rovescia la prospettiva: la vendetta non è distruzione, ma costruzione. Ci invita a investire energie nella propria crescita e gioia, trasformando il dolore in libertà.
Quindi, invece di chiederci "Come posso dimostrare che si sbagliano?", si potrebbe iniziare a provare a chiederci "Cosa mi fa sentire vivo?". Tante sono le domande che possono darci uno scopo e un nuovo centro di gravità, liberandoci dai fantasmi del passato. Alla fine, la vera giustizia la fai a te stesso levandoti pure la sottile soddisfazione di esserti vendicato vivendo bene.