sabato 6 aprile 2024

Da chi ce ne andremo?

In Giovanni 6:67,68 leggiamo queste parole che ci danno conforto e speranza.

67 Così Gesù disse ai Dodici: “Non volete andarvene anche voi, vero?” 68 Simon Pietro gli rispose: “Signore, da chi ce ne andremo?+ Tu hai parole di vita eterna.+

Queste parole sono di conforto perché siamo sicuri che il nostro creatore e Gesù in particolare non abbandoneranno mai chi vuole avvicinarsi a lui. Osservate l'aspetto propositivo, "quando chiede non volete andarvene anche voi" ragioniamo un attimo è pensabile che Gesù sentisse davvero la mancanza? A chi non sarebbe convenuto andare via?

Con queste domande apriamo un post che riprendiamo dalla pagina web Dove andrò se dovessi lasciare i testimoni di Geova? (jwfacts.com) 

Da chi ce ne andremo?

Nella Torre di guardia 1988 possiamo leggere un articolo di studio trattato nelle congregazioni intitolato "Fiduciosi collaboratori di Geova" ad un certo punto nel paragrafo 13 si tenta di spiegare il versetto che abbiamo appena letto in questo modo.

E poi, supponiamo che uno intenda separarsi dal popolo di Geova. Dove potrebbe andare? Non si troverebbe nello stesso dilemma in cui si trovarono gli apostoli di Gesù quando egli chiese loro se anch’essi volevano lasciarlo? L’apostolo Pietro giustamente rispose: “Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna”. (Giovanni 6:68) Non c’è altro luogo dove andare se non “Babilonia la Grande”, l’impero mondiale della falsa religione, o nelle grinfie della politica “bestia selvaggia” di Satana. (Rivelazione 13:1; 18:1-5) In gran parte gli sleali che hanno lasciato la visibile organizzazione di Geova hanno fatto causa comune con “Babilonia la Grande” che disonora Dio. Torre di Guardia 15 marzo 1988 pp.18-19

Come avete appena letto c'è un dettaglio importante da sottolineare il paragrafo come potete vedere risponde alla domanda dove ce ne andremo. Ma Pietro capisce bene che la risposta da dare non è un luogo fisico ma spirituale. Questo luogo esiste solo rimanendo vicini a Gesù e alla sua parola evidentemente non fisicamente.


Infatti In Giovanni 6:68 Pietro rispose a Gesù non "dove" poteva andare, ma piuttosto: "Signore, da chi c'è ne andremo? Questa è l'essenza del cristianesimo; non si tratta di un'organizzazione, ma di essere un seguace di Gesù.
Galati 3:29 "Inoltre, se voi appartenete a Cristo, siete veramente di Abramo seme, eredi con riferimento a una promessa".
Giovanni 8:32, 36 "Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi."
La libertà cristiana deriva dall'appartenenza alla fede e alle parole di Gesù, non da un'organizzazione; altrimenti una persona adesso non è tanto più libera da quei Israeliti che erano schiavi della legislazione dei Farisaica che Gesù osteggiava sino a lasciare la vita.

Allo stesso modo, la salvezza è solo attraverso Gesù;
Giovanni 10:9 Io sono la porta; Chi entra per mezzo mio sarà salvato, ed entrerà e uscirà e troverà pascolo".
Atti degli Apostoli 4:12 Inoltre, non c'è salvezza in nessun altro, perché non c'è un altro nome sotto il cielo che sia stato dato fra gli uomini per mezzo dei quali dobbiamo essere salvati".
Atti degli Apostoli 16:31 Credete nel Signore Gesù e in voi sarete salvati, voi e la vostra famiglia"
2 Timoteo 2:10 "affinché anch'essi ottengano la salvezza che è unitamente a Cristo Gesù insieme alla gloria eterna".

Mentre questa organizzazione ha creato un doppio binario dove lei stessa per le persone diventa mediatrice della salvezza. Se prendiamo l'articolo anche questo di studio "Come trovare il tempo per leggere e studiare" a pagina 23 leggiamo

18 “Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”. (Giovanni 17:3) Questo è uno dei versetti più usati dai testimoni di Geova per aiutare altri a capire l’importanza di studiare la Parola di Dio. Non è certo meno importante che ciascuno di noi faccia altrettanto a livello personale. Anche la nostra speranza di vivere per sempre dipende dal crescere nella conoscenza di Geova e di suo Figlio, Gesù Cristo. Pensate inoltre a ciò che questo significa. Non finiremo mai di conoscere cose nuove riguardo a Geova, e potremo continuare a imparare riguardo a lui per tutta l’eternità! — Ecclesiaste 3:11; Romani 11:33.

Va da se che il concetto di crescere nella conoscenza di Geova e suo figlio è direttamente legato alla divulgazione controllata dalla organizzazione che viene considerata verità assoluta. 

La premessa fondamentale per essere testimoni di Geova è che l'adorazione di Dio richiede un'organizzazione intermedia. Questo è costantemente ricordato nella mente dei Testimoni di Geova che, anche quando vengono ci si rende conto che la Società Torre di Guardia non insegna la verità, è comune estremamente complicato trovare un alternativa. Questa sensazione è semplicemente dovuto all'enfasi che la Watchtower Society pone sull'essere parte di un'organizzazione. 
Facciamo un esempio pratico nella Bibbia la parola organizzazione non esiste, ma tra il 1950 e il 2003 la parola organizzazione ricorre 10.466 volte nella sola rivista Torre di Guardia, con una media di oltre 7 volte per numero. Questo continuo bombardamento concettuale crea una sorta di dipendenza indotta. Anche quando il cuore sa che non è la Verità e che sono tante anche troppe le cose che non sono tollerabili, l'immagine che hai creato della Watchtower e tale che potrebbe indurti a ritenere davvero necessario che ci sia bisogno di un'organizzazione e che se è vero questo non ci sia niente di meglio della Watchtower Society.

La parola organizzazione non compare in la Bibbia. Per i primi 2.500 anni della storia umana non c'è stata una organizzazione dichiarata e il culto delle persone fedeli a Gesù in realtà non dipendevano dall'appartenenza a una chiesa. Abbiamo testimonianze degli uomini più timorati di Dio di tutti i tempi; persone come Enoc, Giuseppe, Noè e Abramo. La Torre di Guardia insegna che Giobbe servì Dio dopo la formazione della nazione d'Israele. Giobbe non apparteneva al popolo di Dio ma Dio stesso disse che non c'era "nessuno come lui sulla terra" (Giobbe 1:8)

Nei tempi cristiani Gesù promise di essere con i suoi seguaci in ogni momento fornendo sostentamento e guida individuale lo Spirito Santo.

Matteo 28:20 "Ecco! Io sono con voi tutti i giorni fino al termine del sistema di cose".

1 Corinzi 6:19 "Come! Non sapete che il corpo di voi è il tempio dello spirito santo che è in voi, che avete da Dio?"

(Vedi anche Atti 1:8; Atti degli Apostoli 2:38; Atti degli Apostoli 16:6; Romani 8:26-27)

Quando la Samaritana chiese dove adorare, Gesù mostrò che un luogo fisico non è importante, rispondendo;

Giovanni 4:23 "Nondimeno, l'ora viene, ed è questa, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre con spirito e verità, poiché, in realtà, il Padre cerca persone simili che lo adorino."


Una persona può legittimamente adorare da sola o in piccoli gruppi. Gesù promise che avrebbe guidato i suoi seguaci, non importa quanti fossero si riunirono.

Matteo 18:20 "Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro!"

Incontrarsi per discutere di cose di natura spirituale con gli amici durante un pasto o il caffè può essere piacevole; Il contributo di altri offre una visione equilibrata e può essere molto più incoraggiante che ricevere lezioni da un pulpito.

Dobbiamo però ammettere che la natura sociale degli esseri umani riempie le persone con il bisogno di appartenere a una comunità. Ma questo non è il bisogno di Dio, ma dell'uomo. Una chiesa non è essenziale per il culto, ma questo non vuol dire che non sono di alcun beneficio, o che i grandi raduni sono sbagliati. Gli ebrei avevano grandi feste e si riunivano al tempio. Gesù parlò a 3.000 non credenti in un montagna. Pietro parlò a una grande assemblea dopo la quale 3.000 persone si battezzarono. I gruppi erano formati dai primi cristiani, "affinché la congregazione potesse ricevere edificazione". (1 Corinzi 14,5) congregazioni cristiane si riunivano a case con persone che la pensano allo stesso modo che adorano Cristo. Come tradizionalmente comune nella società, i membri maturi ha guidato i più nuovi. (Atti 20:28)

Parliamoci chiaro la formazione delle congregazioni richiede ordine, ma non implica necessariamente un'organizzazione che esige ubbidienza incondizionata e che richiede alle famiglie di eseguire le direttive del culto. A quel tempo c'era libertà di discutere diversi punti senza timore di punizioni, come ad esempio quando le congregazioni non erano d'accordo circoncisione. In Atti 15:28 la scrittura spiega chiaramente che l'essenza della religione deve essere semplice pratica umana.

Infatti allo spirito santo+ e a noi è sembrato bene di non aggiungervi nessun altro peso, all’infuori di queste cose necessarie:

Ora chiedo a tutti i nominati senza polemica se prendete il libro "pascete il gregge" potete sinceramente dire la stessa cosa? E' semplice? E' pratico? E' umano?
Molti che arrivano a queste considerazioni così ritornano alla domanda, fatta da Gesù in Giovanni citata all'inizio di questo post. E' adesso che fare? Come risolvere questo stato disagio che molti provano avendo a che fare con questa struttura religiosa? La domanda ovviamente è complessa e articolata ma tenteremo di rispondere meglio nel prossimo post. Intanto buona serata.

Post di Baruc.

14 commenti:

  1. E' con San Paolo che il culto si struttura in chiesa organizzata (vescovi e diaconi, imposizione delle mani, successione apostolica) . Dapprima comunità isolate, poi con il ministero di Paolo, le chiese, si aiutano materialmente e spiritualmente, si confrontano, si scambiano le lettere di Paolo, anche avendo nel loro interno tradizioni e usi diversi. San Giovanni nell' Apocalisse parla di chiese nella mano di Gesù , e' un periodo di fermento e grande attività. D'altra parte non esiste uno schema per fare il bene , ogni cristiano è responsabile della propria fede seguendo Cristo, facendo della propria vita un successo in tutto ciò che fa, testimoniando Gesù tra il prossimo. La guida dello spirito santo fa la differenza tra un opera cristiana e una contraffazione. Nei testimoni di Geova sono i capi americani che decidono come vivere la fede. Un cristiano, è affrancato da tali schemi, sa riconoscere i suoi fratelli nelle diverse chiese, perché il giudizio è individuale e spetta a Dio. Con questo concetto, è la chiesa che diventa sostegno del singolo, perché ogni membro la costruisce ma ne e' sostenuto nella sua opera di missione. Cade così il quesito "da chi ce ne andremo" , perché quale alternativa a Cristo? Purtroppo si può cadere in un inganno, ma un sano confronto con altri cristiani aiuta ad aprire la mente, che siano sacerdoti cattolici, ortodossi, o pastori protestanti. Tentate.....date un opportunità a Cristo. Un abbraccio

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  2. Questo post e il successivo, tratti dal sito jwfacts.com sono molto importanti per coloro che affrontano il crollo della fiducia nell'organizzazione. Siamo stati talmente indottrinati a credere di avere necessità di un mediatore, oltre a Cristo, che ci si sente persi senza.
    È come se ci avessero convinti dell'incapacita di camminare con le proprie gambe, costretti a muoverci su un carro comune. I primi passi saranno incerti e forse inciamperemo nel trovare un nuovo equilibrio, ma se avremo il coraggio di farlo e di rialzarci da eventuali cadute, la libertà che ne guadagneremo sarà impagabile.
    E si, il Cristo è lì pronto a darci una mano se solo lo vogliamo.

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  3. Da chi ce ne andremo? Da chiunque ci faccia star bene. Alcune organizzazioni radunano persone per fare cassa: un piccolo contributo personale di pochi euro moltiplicato per 100 o 1000 può creare cifre consistenti. E' lecito e legale, ma è già un indicatore che può metterci sul chi-va-là, basta esserne a conoscenza ed essere d'accordo. Ci sono poi raduni di persone
    gestite da volontari e la richiesta di denaro è minima. Alcuni si ritrovano per hobbies in comune, tempo fa si erano riunite persone che collezionavano i tappi delle bottiglie di birra, sì è un esempio che può far sorridere ma il bello è proprio la libertà di poter frequentare le persone con le stesse passioni senza subire alcun tipo di coercizione, indottrinamento o sensi di colpa. Mezzi usati di solito da chi non pensa al tuo benessere, ma al proprio tornaconto.

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  4. Ho separato il lato religioso perchè è più difficile: i TdG ci hanno proiettati in una serie di aspettative altissime, il poter diventare quasi immortali e godere di un paradiso perfetto dove non esiste più il male. Poi il poterci salvare a dispetto della maggior parte dell'umanità e sentirsi così speciali e apprezzati da Dio. Quale altra chiesa può offrire tanto? Allah promette
    le 72 vergini ai martiri uomini, ma si è dimenticato del premio per le donne martiri. Poi diciamo che sinceramente non mi va di sacrificarmi in una guerra santa, mi sa tanto di fregatura.
    Le confessioni cristiane offrono tutte un paradiso, ma visti gli intrallazzi interni di chi li gestisce dimostrano che per primi non ci credono tanto neanche loro. Allora, da chi ce ne andremo? Dalla padella alla brace?

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    1. Gesù scardinò i vecchi sistemi religiosi portando fede e spiritualita ad un livello consapevole da parte del singolo. Ciascun discepolo poteva diventare una fonte di acqua viva e non aveva importanza se provenisse dal culto ebraico o samaritano o altro ancora. L'unico esempio divenne il Cristo, la legge divenne quella dell'amore, che si poteva racchiudere in due semplici principi: amare Dio e il prossimo.
      Le comunità religiose possono avere una grande utilità fintanto che vengono utilizzate quali strumenti o mezzo, non il fine. Se un'organizzazione inizia a signoreggiare sul gregge è giunto per il cristiano il momento di allontanarsene.
      Come la legge ebraica servi da tutore per condurre a Cristo, così oggi il cristianesimo ci può indirizzare a lui, ma il percorso è responsabilità individuale.

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  5. https://www.abc.net.au/news/2024-03-20/former-jehovahs-witness-elder-to-stand-trial-accused-of-rape/103612422

    Ennesimo caso di molestie sessuali su minori.

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  6. ottimo post, interessante. sicuramente stare dalla parte di Dio e Gesù ha dei benefici. potrei fermarmi qui', sarebbe ideale, ma voglio scrivere una cosa che mi viene alla mente. le parole di Gesù, non vorrete andarvene anche voi, e la risposta di pietro, da chi ce ne andremo, tu hai parole di vita eterna, possono anche essere interpretate come un ricatto : o state dalla mia parte (di Gesù e di Dio) o forse non vi daremo la vita eterna nel nuovo mondo. personalmente la cosa non mi piace, quindi preferisco pensare che molte persone, anche di altre religioni, o in generale brave persone, persone che non stanno dalla parte di Dio e Gesù, riceveranno la vita eterna nel nuovo mondo, cosa questa che è solo una mia ipotesi e che mi piacerebbe fosse così, ma comunque sarà Dio a giudicare. mi piace anche pensare che, come anche ben spiegato nel post e nei commenti, far parte di un organizzazione religiosa non sia una cosa necessaria, chi preferisce stare in gruppo nessun problema, come preferisce e ha piacere di farlo, ma il mio parere sui tdG è che lo stare in gruppo e l ubbidienza quasi totale al cd, siano in parte, quindi non su tutto, una cosa un po' forzata, un obbligo, un po' un ricatto per poter ottenere la vita eterna nel nuovo mondo. vedremo, chi vivrà vedrà. buona serata

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  7. Ciao luigi, ti invito a leggere un testo che mi ha fatto riflettere molto e che è in linea con quanto affermi, qui c'è un estratto di 30 pagine che è il succo del libro "Versetti pericolosi" di A. Maggi.
    Non sono ritornato cattolico, ma questa lettura apre gli occhi anche sulla dottrina TdG.
    https://www.studibiblici.it/conferenze/versettipericolosimar10.pdf

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    1. Bella e illuminate conferenza di Maggi a Chieti (e si abruzzo forte e gentile).

      Hahaha anche dai teologi "babilonesi" noi tdg possiamo imparare qualcosa!

      Amesso e non concesso che per assenza di umiltà poi sei costretto a chiedere scusa per non aver chiesto scusa😂😂

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    2. Sarebbe stato più corretto e coerente scrivere "Luca e lo scandalo della misericordia", non usare il nome: Gesù, come vuole Maggi.
      Anni fa scrissi ai traduttori italiani della TNM sollecitando di emendare il capitolo 15 di Luca (l'evangelista misericordioso) poichè tra i sinottici è l'unico a riportare la parabola (spuria) del figliol prodigo.
      Chissà che il buon medico e discepolo paolino non abbia fatto uso, impropriamente, di un passo di uno dei tantissimi dei Vangeli apocrifi in circolazione ai suoi tempi.
      L'esortazione di emendare il capitolo 15, non era fatto per mettere in discussione la canonicità, quanto per ribadire la mancata giustizia applicata al peccatore dai CG dei TdG, che a differenza del "padre buono" che riaccoglie senza chiedere nulla il peccatore, i giudici di un CG non solo chiedono e richiedono particolari scabrosi ma si rendono partecipi di "giudizio satanico" poichè si ergono a libidinosi e depravati individui che nulla hanno in quanto ad amore e perdono dei prodici peccatori.

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    3. grazie @spotifar per la tua proposta di lettura, che ho trovato accurata e approfondita.
      questa lettura mi ha fatto venire alla mente alcune considerazioni : Gesù ha criticato i capi religiosi dei suoi tempi, e sono d accordo che erano a volte severi e forse poco buoni e ........ , d altra parte penso che seguivano delle regole e leggi date da Dio, magari non interpretate al meglio, ma pur sempre regole dettate da Dio, mi sbaglio ? arriva Gesù su questo pianeta, e critica i capi religiosi dei suoi tempi, più o meno non va' bene quasi niente. ora io rifletto : i capi religiosi stavano alle regole di Dio, provavano di metterle in pratica, io avrei detto a Gesù : tuo padre, Dio, ci fa' fare quello che facciamo, se non siete d accordo o in armonia tra di voi (Gesù e Dio), cosa ce ne possiamo noi ?
      se Gesù avesse detto : bene, ottimo che fin qui' avete seguito le leggi e regole date da mio padre, Dio, ma da ora in avanti ci sono dei cambiamenti da fare : ......
      erano i capi religiosi a non essere nel giusto o era Dio a non dare leggi e regole giuste ?
      comunque aprezzo e stimo Gesù, la sua bontà, e tante altre belle qualità.
      è interessante e bello anche l abinamento del esempio del figliol prodigo con i comitati giudiziari dei tdG. c è da capire se chi ha commesso un peccato grave è davvero pentito o sta' comunque in gruppo dei tdG magari vivendo una doppia vita, praticando ogni tanto il peccato. c è anche da considerare che nel esempio del figliol prodigo era una cosa in famiglia, in una congregazione, anche se è un po' tipo una famiglia allargata, la cosa è un po' diversa, ma comunque sono d accordo che il cd dei tdG, gli anziani che compongono un comitato giudiziario, sarebbe una buona cosa tenere in considerazione l esempio biblico del racconto del figliol prodigo. buona serata

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    4. sarebbe interessante farci un post sul racconto del figliol prodigo. sono positivo e penso che si sia pentito, d altra parte è anche vero che aveva finito il denaro...... 😉

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    5. Non so @luigi, quel racconto mi ha lasciato un po' perplesso, mi son sempre messo dalla parte dell'altro figlio, che secondo me aveva ragione a lamentarsi, mi sembra quasi una lezione dove i furbetti hanno la meglio, tipo anche la storia dei lavoratori e l'ultimo che arriva e fatica meno ore degli altri riceve la stessa paga. Lo so che il senso profondo delle parabole è oltre la scena presentata che avrebbe lo scopo di colpire l'ascoltatore, ma ugualmente questi racconti mi provocano una sensazione strana da elaborare.
      Ma queste sensazioni non si possono raccontare in congregazione.

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    6. ciao @assuero, anche a me' fa' riflettere questo tuo commento, e sono d accordo. è un po' come quel versetto biblico che dice che c è più gioia in cielo per un peccatore che si pente che per...... che ci sia gioia in cielo per un peccatore che si pente, va' bene, ma più gioia che per chi prova di comportarsi bene. mah, sarà anche come dici te'. a volte ho come l impressione che alcuni racconti biblici sono tipo incompleti, parziali, che si potrebbero ampliare, per esempio in questo caso prendendo in considerazione anche il punto di vista del fratello del figliol prodigo, che a prima vista si potrebbe dedurre che abbia dei validi motivi per lamentarsi, ma potrebbe anche essere che non si sappia tutto : potrebbe essere che il figliol prodigo abbia lavorato di più del altro fratello, e che abbia deciso di prendersi una vacanza. è solo un ipotesi 🙂, che poi genera anche competizione, lamentele, invidia, litigi,.... meglio provare di fare del proprio meglio senza paragoni con altri. magari in alcune congregazioni, forse molte, ragionamenti e opinioni un po' ampi e oltre le spiegazioni fatte dai vari russel e cd, è possibile farli, anche senza essere visti come tipi sospetti. si chiama anche larghezza di vedute, apertura mentale, cosa che te' @assuero hai, ed è una bella cosa.

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Grazie per il commento.