domenica 20 agosto 2023

Esperienze negative raccontate dagli ex-testimoni: Sono degne di fiducia?

In questo post, mi ispiro a un sito web italiano che potete trovare a questo 
 link, il quale, in maniera indipendente dalle direttive teocratiche, cerca di fornire risposte a molte questioni sorte con l'avvento di Internet e che, secondo loro, non hanno ricevuto una risposta adeguata. Evidentemente, questi "fratelli" ritengono che i canali teocratici tradizionali, come il sito JW.ORG, non soddisfino pienamente lo scopo e quindi hanno assunto questo incarico, non richiesto da nessuno, sviluppando argomenti in pagine web tematiche. Come noteremo, ovviamente, il rimedio è peggiore del male, ma come potrebbe non esserlo quando un piccolo gruppo motivato da buone intenzioni cerca di risolvere le stesse questioni che l'organizzazione, molto più strutturata, non è riuscita a risolvere?

Prima di analizzare l'argomento, vorrei evidenziare un aspetto che condividiamo con questo sito web. Come è possibile notare, tutte le argomentazioni presentate sul sito vengono trattate in forma anonima, senza l'utilizzo di nomi e cognomi, proprio come facciamo noi. Le ragioni di questa scelta sono ben note; tra queste, spicca il carattere settario che permane. Come ben sapete, anche noi adottiamo questa pratica per motivi ovvi: l'utilizzo di riferimenti personali potrebbe facilmente portare a ostracismo diretto. Per gli autori del sito, sebbene possa essere encomiabile il fatto che vi siano persone che difendono l'organizzazione, l'adozione di riferimenti personali potrebbe comportare sanzioni e mettere a rischio eventuali posizioni di responsabilità.

Questa precauzione è motivata dal desiderio dell'organizzazione di essere rappresentata esclusivamente da coloro che hanno ottenuto il suo consenso e che sono soggetti al suo controllo. Nonostante possa apparire strano, per chi ha vissuto all'interno dell'organizzazione, questo atteggiamento non è affatto sorprendente.

Fatta questa premessa, oggi esamineremo la pagina web che affronta l'argomento enunciato nel titolo: "Esperienze negative riportate da ex-testimoni: sono affidabili?".

Nel post il nostro apologeta, racconta che "un caro amico" gli ha inviato una esperienza letta sul libro di Raimond Franz "Alla ricerca della libertà cristiana".  Cito testualmente:

Tempo fa un caro amico rimase scioccato da un’esperienza negativa che lesse in un libro di un ex-testimone di Geova. Talmente toccato e preoccupato, ci trascrisse quell’esperienza e ci incoraggiò a rivedere e riflettere sulla nostra decisione che ci ha spinto a diventare testimoni di Geova. Abbiamo apprezzato moltissimo le sue parole e crediamo che la sua preoccupazione per noi e per milioni di testimoni di Geova è sincera ed è in buona fede.

L'esperienza ai fini del post ci porterebbe fuori argomento e quindi non la includiamo. Dopo aver fatto un po' di descrizioni generiche sull'argomento, il nostro apologeta pone una domanda chiave, perchè molti nella fratellanza, si pongono domande riguardo a queste esperienze. Cercare di avere il giusto atteggiamento riguardo alle tante esperienze che si leggono dal web risulta quindi fondamentali. Essere Testimoni di Geova dovrebbe spingere ad avere un atteggiamento critico ragionevole e ponderato. Per lui,  teocraticamente, alla domanda "Come valutare le storie negative" si dovrebbe rispondere in questo modo:


L’esperienza citata dal libro “Alla ricerca della libertà cristiana” di Raymond Franz è una delle tante esperienze che ex-testimoni e oppositori citano per dimostrare che l’organizzazione è crudele nei confronti dei suoi membri.

Cosa pensano i sociologi al riguardo? La sociologa Eileen Barker dice: “Nel giudicare questi racconti bisogna tener conto di molti fattori. Innanzitutto essi potrebbero essere completamente falsi”. Barker racconta un episodio di un giovane che aveva dichiarato di essere stato drogato, rapito e tenuto prigioniero da un movimento religioso. Infine il giovane “è stato condannato a Dublino a tre anni con la condizionale per aver dichiarato il falso. La polizia aveva compiuto ampie ricerche sul movimento e le accuse mosse a suo carico, e riuscì a provare che tutta la fantastica storia non era altro che un’invenzione. Ma l’inchiesta partì solo dopo che il giovane aveva partecipato ad un programma della Radio, rilasciando dichiarazioni sensazionali, probabilmente suggestionato da un prete “preoccupato che i giovani cadessero vittime dei raggiri di sette di pazzi””. Inoltre aggiunge la sociologa: “Esistono altri esempi di denunce, spesso inoltrate da ex-membri, che in seguito a ricerche sono risultate senza fondamento, e chi le aveva costruite ha ammesso di essersi inventato tutto.” (Eileen Barker, I nuovi movimenti religiosi. Oscar Mondadori 1992, pag.73).

Secondo il nostro interlocutore quindi il primo approccio ad una esperienza è quella di pensare che sia completamente falsa. Non male per una persona che è alla ricerca della verità non vi pare? Ora però il ritegno, ovviamente, gli ha impedito di fermarsi qui anche perchè sulla manipolazione delle notizie avrebbe tanto da dire e da insegnare, infatti subito dopo ne viene fuori la classe indiscutibile di chi conosce bene l'arte manipolatoria.

Con questo non vogliamo assolutamente sostenere che l’esperienze citate da Raymond Franz o altri sono false. Anche se a nostro avviso, sono un po’ (per non dire molto) gonfiate.

“Più comunemente, un’azione può essere descritta in modo da venire chiaramente definita “cattiva”, ma la stessa azione può essere considerata lodevole se descritta con parole diverse” dice sempre Eileen Barker (Ibid. pag.74) riguardo alle “storie di atrocità”. Per illustravi il concetto, facciamo un esempio pratico, raccontando una storia (naturalmente inventata) esponendola in due versioni diverse. È la storia di un genitore che possiamo chiamarlo Giuseppe.

Un amico del genitore racconta:

Giuseppe è un bravo padre sa come allevare ed educare i figli, conosce molto bene anche la tendenza del suo bambino, è un po’ ribelle e tende a non ubbidire ai genitori. Ad esempio, quando il bambino non vuole mangiare la pappa ma vuole, a tutti i costi, mangiare solo la cioccolata, il papà gli dà qualche sculacciata per insegnare al suo piccino l’importanza di non mangiare sempre la cioccolata ma di variare per crescere bene. Giuseppe cerca sempre di farsi rispettare e di disciplinarlo quando serve.

Indubbiamente, sentendo questa versione dei fatti non abbiamo altra scelta che lodare Giuseppe. Passiamo ora alla seconda versione raccontata magari da un nemico di Giuseppe:

Giuseppe è un padre molto autoritario e picchia sempre il suo figlio per ogni sciocchezza. Per esempio, se il suo bambino vuole mangiare un po’ di cioccolata non gli viene permessa. Povero bambino! Non appena va ad aprire il frigorifero, dov’è stata nascosta appositamente dal padre, il papà gli corre dietro e lo picchia forte forte. Pensate dove arriva la sua crudeltà! Se il bambino ha voglia di un po’ cioccolata perché negargliela? Non ha forse il diritto di mangiarla ogni tanto? Poverino, è l’unico modo per farlo star buono. Questo bravo bambino non è degno di quel padre.

Sentendo questa versione dei fatti non abbiamo altra scelta! Dobbiamo ammettere che questo padre è una persona cattiva, poco amorevole, molto autoritaria e non sa allevare i propri figli, forse qualcuno accarezzerà l’idea di chiamare anche gli assistenti sociali.

Stessa storia e due criteri completamente opposti per giudicare qualcuno. Dipende da ciò che si vuole dimostrare.

Eileen Barker (Ibid. pag.75) dice che spesso “con astuzia più sottile, quando si riportano cattive notizie o avvenimenti negativi… spesso la storia è presentata in modo da suggerire che questo accade più frequentemente… che nel resto della società.” Inoltre aggiunge: “Se, ad esempio, un membro… si suicida, è quasi certo che l’attenzione è incentrata sulla sua appartenenza al movimento, implicando che esso è responsabile del suicidio. Se invece un cattolico, un metodista, o un anglicano, si suicida, è molto improbabile che si parlerà della loro identità religiosa.” (Il corsivo è nostro) (ndr il corsivo è loro!)

Cosa posso dirvi? Come avete notato, anche dall'esempio del bambino che viene picchiato per aver mangiato cioccolata, sembra al limite del surreale. In ogni caso, il sito è indubbiamente utile, poiché questo approccio questo tipo di ragionamento è esattamente quello adottato, non nel mondo in generale, ma all'interno della congregazione. Quando si ascoltano esperienze "teocratiche" - come quelle degli individui che non hanno notato la macchina da stampa perché erano accecati dall'angelo di Geova o l'esperienza dei pionieri che si sono ritrovati una busta della spesa al mattino dopo aver avuto nulla da mangiare - alla luce delle manipolazioni che si possono fare delle esperienze diventano aspetti interessanti su cui riflettere.

Alcuni potrebbero pensare di attuare soluzioni di vario tipo come fare riforme, ma nella realtà delle cose ci viene da dire che tante soluzioni "sensate" sarebbero fatali per la stabilità della organizzazione specialmente quelle che mettono in discussione l'unità di pensiero e le riforme legate alla direttiva teocratica.
La questione relativa alle esperienze negative è stata affrontata ad esempio in quello che è diventato uno tsunami di denunce relative agli abusi sessuali. Il sistema legislativo di tutti i paesi di questo mondo consentono di poter fare denunce senza che ci sia un testimone. La questione è molto semplice: Come fai a denunciare uno stupro con un testimone? Solo nelle fantasie bucoliche di questi soggetti è possibile uno scenario di questo tipo. Nella totalità dei casi di abusi la vittima è sempre sola. Permettere questo tipo di denunce consente a vittime, che altrimenti sarebbero state lasciate senza giustizia, di far emergere la verità e cercare riparazione ai danni subiti. Questo approccio può rivelarsi cruciale in situazioni in cui le prove materiali sono difficili da ottenere. Inoltre, si tiene conto dell'asimmetria di potere tra la vittima e il presunto colpevole, permettendo alla vittima di farsi avanti senza timore di ritorsioni.

Sarebbe così molto "sciocco" sostenere che la regola dei due testimoni possa essere sempre applicabile perché è Dio che la comanda, senza rendere possibile che una ragazza indifesa e sotto shock possa denunciare una violenza sessuale. Non pensate anche voi?

In un mondo in cui la sincerità e l'integrità sono fondamentali, è sconcertante riconoscere come alcune organizzazioni possano manipolare esperienze al fine di ingannare le persone. Questo triste scenario mette in luce l'importanza di esercitare un giudizio critico e di cercare sempre la verità oltre le apparenze. La fiducia dovrebbe essere guadagnata attraverso la trasparenza e l'onestà, e quando queste vengono messe in discussione, è nostro dovere diffondere consapevolezza e incoraggiare il dibattito informato. Solo attraverso una ricerca accurata e un pensiero critico possiamo sperare di smascherare le manipolazioni e proteggere la nostra capacità di prendere decisioni illuminate e consapevoli.

In momenti in cui la verità viene distorta e le esperienze sono manipolate, mi viene in mente il passo biblico di Proverbi 11:3, che dice: "L'integrità degli uomini retti li guida, ma la falsità dei traditori li distrugge." Questa scrittura ci ricorda l'importanza di rimanere saldi nei nostri principi e di cercare la verità, anche quando le cose sembrano sfuggire al controllo. Mantenendo l'integrità e la ricerca della verità, possiamo affrontare con fiducia situazioni in cui la manipolazione cerca di oscurare la realtà.

11 commenti:

  1. Questo mi fa venire in mente le esperienze che vengono esposte ai congressi o assemble,
    come volete chiamarli.
    Nei decenni di militanza mi è accaduto spesso e volentieri di ascoltare esperienze di vita di cosidetti fratelli o sorelle,che se non conoscevi la persona,ti scendevano le lacrime e ti prendeva una stretta allo stomaco,ma per fortuna conoscendo gli artefatti e il vissuto della persona,ti rendevi conto che stava recitando una storia,un dramma di vita,per mandare il messaggio all’uditorio che solo se sei un tg fedele,Geova ti benedice e ti miracola in tutti i sensi.
    Poi in due occasioni mi è capitato di essere invitato dal co a dire la mia esperienza di vita tra i tg,ma è stata dura,una guerra di pensieri e opinioni,perché non dovevo dire la mia esperienza,
    ma dovevo recitare l’esperienza che voleva il co,con i fatti e la storia tutta artefatta e farlocca che diceva e incoraggiava lo schema del discorso.
    Non mi sono piegato a questa sceneggiata e proprio per il mio atteggiamento non ubbidiente e condiscendente alla direttive,non mi sono più fatto coinvolgere il questi sceneggiati.
    Per non parlare delle esperienze di vita riportate nelle pubblicazioni varie targate wt,su cui stenderei un velo pietoso.

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    1. La parte iniziale del tuo commento mi ha fatto ricordare l'esperienza raccontata in una assemblea da parte di mio cognato costretto a vivere su una sedia a rotelle. Alla fine dell'esperienza ricordo che diversi fratelli/sorelle avevano quasi le lacrime agli occhi, peccato che di vero in quella esperienza non c'era proprio nulla!
      Marcus

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    2. beth sarim..., congresso di alcuni anni addietro: moglie, marito e figli adolescenti nell'uditorio.
      La moglie, a capo chino, racconta e ammette di aver tradito il marito almeno un paio di volte e che lui ha mostrato amore cristiano e l'ha perdonata...
      L'oratore, un pezzo da novanta, sollecitò l'applauso al marito che, contento, annuì verso l'uditorio, il sorvegliante che visitava la zona ci raccontò l'esperienza a cena in Romagna;
      mia moglie e mia figlia erano interdette perché la vittima era la moglie condannata alla gogna, il sorvegliante e sua moglie negarono dicendo che il pover'uomo meritava un riconoscimento pubblico per non aver voluto divorziare.
      Dopo un annetto, lei é scappato con un altro.
      Una mia nipote frequentava la stessa congregazione, ci confermò che la moglie voleva scappare da un matrimonio infelice ma il marito non voleva concederle il divorzio, la poveretta dovette scappare con un altro, il coniuge pare sia stato nominato dopo l'esperienza, che dire altro?
      Lascio a voi la valutazione.
      Quanto alle esperienze, tutte, compresa quella che ho appena raccontato, (assolutamente vera) vanno verificate e spesso lasciano il tempo che trovano.
      Quelle dal podio delle assemblee poi, al 90%, sono solo elaborazioni artistiche...
      Caro Capitano, quando ci fu ordinato di acquistare il libro di Introvigne, mi rifiutai.
      Forse fu il mio primo, vero, dubbio circa la coerenza nella (e della) Società Editrice Torre di Guardia.

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  2. Hai messo un dito su una piaga cancerosa maligna, mio caro Capitan Kirk: i sociologi (strumentalizzati) e la sociologia (asservita) ai Testimoni di Geova.
    Ecco che vengo fuori tanti nomi: Eileen Barker e i nostri cari del Cesnur, che propagano “tesi scientifiche” sull’affatto affidabilità delle "esperienze negative riportate da ex-testimoni”.
    Che dire? Costoro sono i “moderni” teorici della concezione socio-mutativa delle vicende dei TdG! ... altro che dei Giambattista Vico!..., dimentichi che se tra i TdG non ci fossero ex-testimoni critici (che puntano l’indice), non ci sarebbe da studiare nessuna variante religiosa nel corso degli anni.
    Dimentichi che la sociologia mira alla riconduzione della realtà di una società, agli eventi, all’uomo e alla storia.
    Consiglierei a questi Signori una rilettura di “Eretici italiano del 500” dove si narra le vicende di ex-cattolici (apostati-ereici) di cui certo non si poteva ritenere affidabili le loro "esperienze negative riportate da ex-cattolici” i quali puntavano l’indice contro i Papi di Roma.
    Cosa concluderanno Eileen Barker e i nostri cari del Cesnur e i loro sostenitori del Forum TdG on line?
    Se alla “durissima critica” vi era l’abbandono della dottrina della Chiesa Cattolica, cosa proferiranno in nostri “moderni sociologi” sulle vicende degli apostati-eretici nella Chiesa Cattolica del 1450-1600?
    Di fronte al massimo ostracismo-inquisitorio (dei roghi) agli eretici ex-cattolici, quale teoria-sociologica di base proporranno i nostri Eileen Barker, il Cesnur e i “cari fratelli” del Forum TdG on line, per formulare una dissimulazione ragionata accettabile sull’inaffidabilità delle "esperienze negative riportate da ex-cattolici” che accusava la Chiesa di Roma?
    Eileen Barker, Cesnur, TdG on line come valuteranno lo scisma e l’eresia di Lutero, del Savonarola, dei Catari, di Zwingli, di Ochino, di Valdez J., di i Serveto M., di Melantone, di Ecolampaio G., dei Sozzini F e Sozzini L., del Renato C., del Briandata G.G., Ficino, Pico della Mirandola, Valla L., Erasmo da Rotterdam, Gonzaga Giulia (mi fermo, l’elenco sarebbe troppo lungo).
    Oppure dei Cardinali della Chiesa Cattolica in odire di eresia: Soranzo V., Pole R., Sodaleto J., Contarini G., Egidio da Viterbo, Vergerio P.P., Sbardellati D. A., Campanella T. ecc. (hai voglia quanti che ne furono di apostatacci).
    Quali tropi sociologi addurranno per affermare che questi apostati del ‘500 non erano credibili né affidabili nelle loro "esperienze negative riportate da ex-cattolici”?
    La storia si ripete.
    Ieri (‘500) ex-cattolici, oggi ex-TdG.
    Oggi asserire che, le "esperienze negative riportate da ex-testimoni” non sono vere e non sono affidabili, equivale a negare la storia degli eventi illuministici, tragici e reali avvenuti nel 1500 in Italia e in Europa.
    Cari sociologi e “fratellini” di TdG on line, una rilettura di Delio Cantimori vi riporterà ad una realtà sociologica non strumentalizzata né asservita al potere WTS.

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    1. Ciao Michel, nella tua citazione degli apostati, sembrerebbe che ci sarebbe materia per una sequenza infinita di post. Riguardo alle posizioni reazionarie di questi individui, a mio modesto parere, sembrano del tutto inutili non portano ne tolgono nulla a questa organizzazione pachiderma, se non quello ovvio di essere autoreferenziali e dare l'illusione di stare dalla parte corretta.

      Per quanto riguarda gli altri, quelli del Cesnur, che dire ricordo ancora la mossa disperata dell'organizzazione quando hanno promosso il libro di Introvigne intitolato "Testimoni di Geova già e non ancora" con l'intento specifico di favorire l'autore a spese della fratellanza. Questo quando era in auge la dolce vita romana con le cene galanti che si elargivano per ottenere consensi prezzolati a questo o quel politico o chirurgo di turno e come non ricordare l'assalto fallito al governo italiano per ottenere la gallina dalle uova d'oro l'8 per mille dei contribuenti italiani.

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    2. Eretici italiani del 500 - un libro che acquistai nel 1974 dopo un discorso di Paolo Piccioli che lo usò, leggendone brani dal podio e valorizzando al massimo l'esempio e la fede degli anabattisti e di altri eretici dal cattolicesimo. Così lo acquistai, ma non lo lessi mai, devo averlo ancora da qualche parte. Certo è che la fede dimostrata gli eretici sono stati presi come un vanto di verità dai tdg e oggi se molti o pochi tdg divento eretici sono definiti apostati con cui non avere a che fare. Così in effetti i conti non tornano. Si accettano bene gli eretici dal cattolicesimo e si infangano gli eretici dai tdg. Qualcosa non funziona bene nell'organizzazione e ormai c'è ne stiamo accorgendo in molti, in tanti anche se abbozziamo ancora e in buona fede ingoiamo il rospo. ho un carissimo amico (siamo stati a Gaeta insieme per piu di un anno) che dopo il covid non è tornato in sala e ha fatto sapere a tutti che non vuole essere visitato. Un mese fa lo incontrai in metropolitana e fu felice di vedermi, mi palesò che non voleva sapere più niente dei tdg (era un nominato), sia lui che la moglie non vogliono avere a che fare con i tdg. Con me fu molto amichevole e gli fece piacere avermi incontrato ci siamo ripromessi di andare a cena una sera insieme. Questo fratello che ha ancora una buona nomea tra i fratelli che lo conoscono, mi ha fatto riflettere molto sulla mia condizione.... Sono consapevole che questa organizzazione mi ha tolto molto e mi ha dato niente, non vedo l'ora di cenare con il mio amico e poter capire meglio. Un saluto a tutti voi.

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  3. In rete si legge tutto e il contrario di tutto, tempo fa su un sito famoso di e-posta compariva un articolo sui benefici del bere latte, e poco sotto un altro articolo che ne diceva peste e corna. Il problema dell'affidabilità di chi scrive è realmente enorme, leggi le recensioni su servizi e i prodotti, ma non sai mai se quelle negative sono reali o messe apposta dalla concorrenza:
    le cose vanno meglio quando si utilizzando le recensioni di utenti certificati, ai quali viene controllata l'identità. Questo non è fattibile per ovvi motivi quando chi scrive vuole o deve mantenere l'anonimato, come gli ex-TdG. Il ruolo dei blog o di siti dove si discute di religione è importantissimo: chi legge può scoprire che quella direttiva o quel modo di fare di un anziano non è solo un caso personale, isolato o locale, ma è la norma, e che quindi non era lui il fuori di testa in preda al vittimismo. Io personalmente ho trovato molte conferme grazie ai commenti di @bethsarim, e naturalmente di molti altri. E' da queste esperienze che si comprende se sono autentiche o inventate, perchè hanno una precisa "firma" che si ripete e che corrisponde a quelle vissute personalmente.

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    1. Beth Sarim…, Assuero, carissimo, per me è lo stesso, leggere di esperienze che sono chiaramente riconoscibili per la comune nostra esperienza di vita nello stesso ambiente, ha rafforzato la consapevolezza.

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    2. Fintanto che certi fatti avvengono nel ns piccolo micromondo di congregazione la scusa dell'imperfezione umana può reggere. Si pensa sia l'eccezione, ma quando si leggono le stesse modalità in esperienze provenienti da tutto il mondo, allora, la firma, come dice Assuero si svela. Viene fuori un modus operandi ben lontano dal concetto cristiano di amorevole cura delle pecore, piuttosto emergono dinamiche da interesse aziendale. È il profitto e il buon nome dell'azienda/organizzazione il fine primario.
      Le pecore da tosare sono il prodotto, i nominati gli operai a servizio.. quasi tutti aggratis!
      Ecco perché è importante scrivere le ns esperienze, senza esagerazioni né risentimenti o giudizi.

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    3. Beth Sarim…, altra esperienza, lui, carrierista, privo di scrupoli, sposa una ragazza sudamericana e la porta in Italia, frequentando le persone giuste, nel giro di un paio di anni viene nuovamente nominato, una sera, al mio arrivo in sala ci annuncia di aver ottenuto il via libera dal sorvegliante per andare “dove c’è più bisogno “, per un intero mese (agosto)! conoscendo il personaggio (già anni prima disassociato per adulterio) mi stupii dell’ altruistico è disinteressato slancio filantropico. Sapete dove fu assegnato per un mese intero? A Cuba!!!! Al ritorno ci raccontò mirabolanti esperienze di servizio, al confronto l’apostolo Paolo pareva un inattivo. Frotte di adoranti e ammirati tdg ascoltavano rapiti questi racconti di bimbi poveri e malaticci che avevano il libro racconti biblici sempre aperto… Mia figlia, la più grande, uscì un mesetto dopo in servizio con la moglie del prode missionario, un’ora di colazione al bar condividendo foto di spiagge caraibiche e di bei fratelli cubani, per cui sarebbe stato utile dedicare un viaggio… insomma, i due moderni Anania e Saffira, fecero praticamente le stesse vacanze dei miei colleghi mondani ma le ammantarono furbescamente di un velo di spiritualità. Attualmente il nostro serve come anziano in una capitale del Sudamerica.

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  4. È proprio per queste storie che stanno uscendo fuori che non bisogna più foraggiare l organizzazione,in tutti questi anni e ancora oggi è là manovalanza e i freddi dei bassi fondi che devono mettere quattrini 💰 per fare fate là bella vita a questi signori e guai a dissentire altrimenti ti caccio via e non parli più con nessuno fino a ti suicidi quando non servi più se carne da macello!!! Continuate a contribuire mi raccomando che i vostri soldi in gran parte stanno servendo per risarcire le direttive sbagliate degli alti papaveri sulla pedofilia Andrea

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Grazie per il commento.