Quali idee di base non condividevano con la trazione religiosa cattolica? I Catari erano accusati dagli inquisitori cattolici di essere dualistici e manichei e cioè di aver sviluppato l'idea di suddividere, il mondo spirituale da quello materiale e di vedere queste cose in opposizione fra loro.
Dalle idee, come sappiamo bene, agiamo di conseguenza e così idee o visioni radicali diventano inevitabilmente azioni oggetto di scontro fisico. La Bibbia poi condivisa sia dai Catari che dai Cattolici, divenne oggetto di contesa, perché interpretazioni diverse generarono idee diverse. Ad esempio una visione radicale di Matteo 5:3-12 che è il passo dove Gesù pronuncia il sermone della montagna o delle beatitudini la possiamo considerare un po' la miccia che ha acceso questo fuoco ideologico.I catari, interpretavano le Beatitudini in modo più radicale rispetto alle idee cattoliche, mettendo l'accento sull'idea di separazione netta tra il bene e il male, tra il mondo spirituale e quello materiale. Essi vedevano il mondo materiale come corrotto e malvagio, e cercavano di evitare qualsiasi coinvolgimento o attaccamento ad esso. Questo portava i catari a sostenere uno stile di vita ascetico, rinunciando ai beni materiali, al matrimonio e ad altre istituzioni considerate mondane. Arrivarono a sostenere che il corpo fosse una sorta di prigione dell'anima e che tutto il mondo materiale fosse creato da un Dio malvagio il "Demiurgo" o "Principe delle tenebre".
D'altra parte, la Chiesa cattolica interpretava le Beatitudini nel contesto più ampio dell'insegnamento di Gesù e della tradizione cristiana. Considerava quel passo biblico come una chiamata alla santità, invitando i credenti a vivere secondo i valori evangelici di umiltà, mansuetudine, giustizia, misericordia e pace. La Chiesa cattolica manteneva importanza al mondo materiale, riconoscendo la bontà della creazione e invitando i fedeli ad impegnarsi nell'amore, nella cura per il prossimo e nel apprezzamento per il mondo in cui vivono.
Immagino che voi come me a questo punto troverete un po' anomalo che queste differenze appena citate siano state davvero l'oggetto del contendere, da portare come abbiamo detto a misure così estreme e folli come la crociata contro i Catari per arrivare al loro totale sterminio. Ma questo non era anomalo per quei tempi.
La posizione dominante della religione Cattolica diventando l'autorità suprema sopra tutti i regni anch'essa prese sempre di più posizioni radicali. In tutta Europa si crearono di conseguenza varie tipologie di dissenso e quella dei movimenti eretici era solo una parte. Il problema della interpretazione biblica tanto caro al mondo preconfezionato da Testimoni di Geova aveva un valore marginale. Nel medioevo le persone ragionavano e discutevano cercando soluzioni a problemi filosofici complessi.
Ad esempio nel medioevo si discuteva sulla esistenza della "doppia verità" come Sigeri di Brabante (1240 1284) filosofo fiammingo condannato dalla chiesa per le sue posizioni critiche e per l'ardito confronto che proponeva fra la filosofia aristotelica e la teologia cristiana. In aria di scomunica fu pugnalato dal suo segretario che risolse la questione alla radice. Quei tempi le persone si che pagavano con la vita le opinioni. Ad esempio quelle persone volevano capire come gli esseri umani fossero davvero in grado di prendere decisioni e agire autonomamente, (come sosteneva Aristotele) e allo stesso tempo affermare che fossero controllati dalla volontà divina perchè già predestinati (non si muove foglia che dio non voglia come sostiene l'ammiocuggino di tutte le religioni). Le idee erano tante e diversificate Sigeri sosteneva ad esempio che l'uomo era un semplice animale e che la sua anima è in realtà collettiva e solo in questa veste diventa eterna così metteva anche in crisi il concetto di immortalità dell'anima.
Escamotage
Per riuscire a risolvere questi problemi la "doppia verità" era diventata l'unico modo per poter collegare due elementi antitetici della natura umana così come la conoscevano che sono la fede e la ragione. Boezio di Dacia (1240 1290) filosofo danese Averroista pure lui, Buridano (1295 1361) famoso per il grande contributo scientifico con la teoria dell'impeto, Averroè (1126 1198) filosofo medico e matematico padre del razionalismo, Pomponazzi (1462 1525) filosofo prolifico con l'opera "Tractatus de immortalitate animae" si attirò gli strali di tutto il mondo cattolico per l'attacco ad un dogma cattolico dimostrabile solo con la credulità della fede, Hobbes (1588 1679) celebre filosofo inglese autore del libro "Leviatano" dove con pochi peli sulla lingua descrive l'umanità nella sua più cruda raffigurazione, Bayle (1647 1706) filosofo francese ugonotto famoso per il suo trattato "Pensées diverses sur la comète" dove cercava di rendere pratico lo sviluppo di una morale umana indipendente dalla religione . Sotto forma di lettere scritte da un cattolico anonimo sulla questione dell'influenza di fenomeni ritenuti presagi e segni di Dio, Bayle il protestante "mascherato" denunciava implacabilmente le credulità, le credenze e le altre "superstizioni" legate al naturale movimento degli oggetti celesti. Il passaggio di una cometa visibile tra la fine del 1680 e l'inizio del 1681 gli offre l'opportunità di saldare il conto con tutta una potente retorica della manifestazione dei segni divini attraverso gli eventi della natura, e di tagliare il nodo che da secoli, intreccia politica e religione.
Questi sono tutti filosofi che tentarono di mettere in discussione le tesi fondamentali della fede cristiana secondo ragione. Arrivarono quindi a sostenere come abbiamo visto che le considerazioni sull'immortalità dell'anima sarebbero da escludere appunto se guidati dalla ragione, mentre solo per fede possono essere accettate. E' questa una posizione che accettereste?
Da dove nasce il problema?
Purtroppo sappiamo, e questa teocrazia lo dimostra, l'uomo ancora adesso non riesce a conciliare le divergenze di opinione. Da un punto di vista politico, sebbene la libertà di espressione sia uno dei fondamenti di tutti gli stati moderni, ancora adesso in gran parte del mondo questa cosa è ancora effimera anche se sono evidenti come i tentativi di gestire il dissenso falliscano sempre miseramente (vedi il colpo di stato in Russo attualmente in corso). Le cose sono molto complicate attuarle quando il sistema cerca di evolversi ad esempio da uno condizione dittatoriale ad una democratica (vedi le recenti elezioni Turche) ma tutto questo ci pare di poter dire tranquillamente che siamo ancora in alto mare.
Per le religioni, quelle in particolare che sono venute fuori dal mondo avventista americano di fine 1800 come i Testimoni di Geova, questa evoluzione è ancora più arretrata. Esse infatti sembrano aver mantenuto, dal medio evo, queste stesse posizioni intolleranti e intransigenti. Sebbene si sia evoluto il pensiero eretico le posizioni o la gestione del dissenso non è cambiata. Anzi a ben vedere in questa teocrazia si è radicalizzata e si sta dimostrando intransigente e abusante in un modo che lascia stupiti molti.
Veniamo a noi approfondiamo un po' la questione
Perché l'uomo ha così paura del dissenso? In particolare perchè, questa teocrazia, dopo l'esperienza di secoli di storia passati nel terrore delle opinioni, ancora adesso ha così paura delle opinioni divergenti? Così tanto, da essere costretta a gestirli in modi così brutali e intransigenti come l'ostracismo sociale e più che altro quello famigliare?
Io tenderei a dare queste tre interpretazioni:
Ci sono piccoli segnali che sono significativi e che non preannunciano nulla di buono. La questione è semplice e sono legate esattamente all'irrigidimento delle posizioni che sotto pressione porteranno inevitabilmente a rotture che poi saranno ovviamente utilizzate come mezzo o strumento mandato da Dio per aiutare il suo popolo. Le disassociazioni per apostasia aumentano, creando problemi invalicabili all’interno delle famiglie che spesso implodono su se stesse.
Sostenere posizioni come quella di ritenere lo schiavo fedele e saggio composto dai membri del corpo direttivo di Warwick sia il mezzo utilizzato Dio sulla terra, ai miei tempi, sarebbe stato impensabile sostenerlo, adesso è diventata parte di una domanda che posta alla fratellanza potrebbe aprire le porte ad un comitato giudiziario per apostasia.
L'organizzazione già adesso, per questi stessi motivi, si trova in condizioni preoccupanti come ad esempio il commissariamento e l'instabilità cronica della Betel Italiana perdura ancora e sono evidenti le enormi difficoltà che hanno, tanto che non riescono nemmeno a comprare uno stabile senza fare danni.
L'incapacità di gestire le opinioni, blocca l'evoluzione dei processi decisionali. La recente alluvione che è avvenuta in Emilia è stata l'ennesimo disastro organizzativo. Ad esempio mi chiedo: come può essere possibile immaginare che le persone possano risolvere i problemi di eventi catastrofici come un alluvione, con quelle indicazioni a brecchio come gli inutili zainetti salvavita o come le congregazioni come punti raccolta? E si, perchè Geova Dio secondo questi soggetti per consentire il salvifico raduno, si dovrebbe mettere li e fare le opere di contenimento del disastro ambientale solo per salvaguardare il patrimonio immobiliare di questa organizzazione paladina del disagio.
Dovevate prevedere che ne so anche delle bombole da sub per raggiungere congregazioni costruite sotto l'alveo del fiume come quella di Faenza? Senza tenere conto poi della gestione generale che per l'ennesima volta è andato tutto a ramengo. Il risultato finale è il solito, chi ne fa le spese sono sempre e costantemente i fratelli indifesi quelli più anziani e malati che passano la loro vita a farsene una ragione.
Fino a quando questa organizzazione non riuscirà a gestire il dissenso e in primo luogo fino a quando manterranno posizioni assurde come l'ostracismo famigliare le cose non funzioneranno e peggioreranno sino all’inevitabile degrado di diventare quello che oramai è reso evidente: una religione inutile come tutte le altre.
Un saluto a tutti
Per riuscire a risolvere questi problemi la "doppia verità" era diventata l'unico modo per poter collegare due elementi antitetici della natura umana così come la conoscevano che sono la fede e la ragione. Boezio di Dacia (1240 1290) filosofo danese Averroista pure lui, Buridano (1295 1361) famoso per il grande contributo scientifico con la teoria dell'impeto, Averroè (1126 1198) filosofo medico e matematico padre del razionalismo, Pomponazzi (1462 1525) filosofo prolifico con l'opera "Tractatus de immortalitate animae" si attirò gli strali di tutto il mondo cattolico per l'attacco ad un dogma cattolico dimostrabile solo con la credulità della fede, Hobbes (1588 1679) celebre filosofo inglese autore del libro "Leviatano" dove con pochi peli sulla lingua descrive l'umanità nella sua più cruda raffigurazione, Bayle (1647 1706) filosofo francese ugonotto famoso per il suo trattato "Pensées diverses sur la comète" dove cercava di rendere pratico lo sviluppo di una morale umana indipendente dalla religione . Sotto forma di lettere scritte da un cattolico anonimo sulla questione dell'influenza di fenomeni ritenuti presagi e segni di Dio, Bayle il protestante "mascherato" denunciava implacabilmente le credulità, le credenze e le altre "superstizioni" legate al naturale movimento degli oggetti celesti. Il passaggio di una cometa visibile tra la fine del 1680 e l'inizio del 1681 gli offre l'opportunità di saldare il conto con tutta una potente retorica della manifestazione dei segni divini attraverso gli eventi della natura, e di tagliare il nodo che da secoli, intreccia politica e religione.
Questi sono tutti filosofi che tentarono di mettere in discussione le tesi fondamentali della fede cristiana secondo ragione. Arrivarono quindi a sostenere come abbiamo visto che le considerazioni sull'immortalità dell'anima sarebbero da escludere appunto se guidati dalla ragione, mentre solo per fede possono essere accettate. E' questa una posizione che accettereste?
- “Le prove dell'esistenza del Creatore si riducono a due generi: la prova della Provvidenza e quella della Creazione.” Averroè
- "La questione dell'immortalità dell'anima è un problema neutro come quello dell'eternità del mondo. Mi sembra perciò che nessun argomento naturale si possa addurre che costringa a credere che l'anima sia immortale" - Pomponazzi
- "Alla filosofia credete fin dove ragione vi detta, alla teologia quanto vogliono i teologi e i prelati con tutta la chiesa romana, perché altrimenti vi faranno fare la fine delle castagne"- Pomponazzi
- "L'intendimento non è altro che la concezione causata dalla parola" - Hobbes
- "Parlando di Bayle, nel suo celebre Dizionario storico e critico, come fa notare Voltaire, egli non inserì una sola linea che attaccasse apertamente il cristianesimo; in compenso, non scrisse una sola linea che non avesse lo scopo di svegliare dubbi. Quando la ragione e la rivelazione si trovavano in disaccordo, egli pareva dichiararsi in favore della seconda, ma la frase era foggiata in modo da lasciare al lettore l'impressione opposta." (Friedrich-Albert Lange)
Da dove nasce il problema?
Purtroppo sappiamo, e questa teocrazia lo dimostra, l'uomo ancora adesso non riesce a conciliare le divergenze di opinione. Da un punto di vista politico, sebbene la libertà di espressione sia uno dei fondamenti di tutti gli stati moderni, ancora adesso in gran parte del mondo questa cosa è ancora effimera anche se sono evidenti come i tentativi di gestire il dissenso falliscano sempre miseramente (vedi il colpo di stato in Russo attualmente in corso). Le cose sono molto complicate attuarle quando il sistema cerca di evolversi ad esempio da uno condizione dittatoriale ad una democratica (vedi le recenti elezioni Turche) ma tutto questo ci pare di poter dire tranquillamente che siamo ancora in alto mare.
Per le religioni, quelle in particolare che sono venute fuori dal mondo avventista americano di fine 1800 come i Testimoni di Geova, questa evoluzione è ancora più arretrata. Esse infatti sembrano aver mantenuto, dal medio evo, queste stesse posizioni intolleranti e intransigenti. Sebbene si sia evoluto il pensiero eretico le posizioni o la gestione del dissenso non è cambiata. Anzi a ben vedere in questa teocrazia si è radicalizzata e si sta dimostrando intransigente e abusante in un modo che lascia stupiti molti.
Veniamo a noi approfondiamo un po' la questione
Perché l'uomo ha così paura del dissenso? In particolare perchè, questa teocrazia, dopo l'esperienza di secoli di storia passati nel terrore delle opinioni, ancora adesso ha così paura delle opinioni divergenti? Così tanto, da essere costretta a gestirli in modi così brutali e intransigenti come l'ostracismo sociale e più che altro quello famigliare?
Io tenderei a dare queste tre interpretazioni:
- Paura dell'incertezza: Il dissenso può portare all’ incertezza nelle idee e a una mancanza di stabilità che molte persone trovano molto scomodo da gestire. La diversità di opinioni può mettere in discussione le convinzioni e le certezze preesistenti consolidate mettendo a repentaglio la confort zone che tutti tendono a trovare sostituendola con un perenne depressivo senso di insicurezza che diventa lo scopo della vita.
- Identità e appartenenza: Le persone spesso si identificano con un gruppo o una comunità e desiderano sentirsi accettate e appartenenti per evitare di trovarsi nelle condizioni del punto precedente. Questo si ottiene molto efficacemente uniformando i pensieri e le aspettative delle persone. Il dissenso sulle opinioni crea forze divergenti che rompono l'unità che è l'unico valore da perseguire e che supera anche quello della verità.
- Ignoranza o mancanza di esposizione a diverse prospettive: La paura del dissenso può essere alimentata dalla mancanza di familiarità o di comprensione delle diverse opinioni e prospettive. Le idee non sono tutte uguali e non hanno gli stessi effetti. La mancanza di esposizione a punti di vista diversi può generare ansia o timore verso ciò che è sconosciuto o diverso (vedi i giudizi catastrofici sull'intelligenza artificiale)
Ci sono piccoli segnali che sono significativi e che non preannunciano nulla di buono. La questione è semplice e sono legate esattamente all'irrigidimento delle posizioni che sotto pressione porteranno inevitabilmente a rotture che poi saranno ovviamente utilizzate come mezzo o strumento mandato da Dio per aiutare il suo popolo. Le disassociazioni per apostasia aumentano, creando problemi invalicabili all’interno delle famiglie che spesso implodono su se stesse.
Sostenere posizioni come quella di ritenere lo schiavo fedele e saggio composto dai membri del corpo direttivo di Warwick sia il mezzo utilizzato Dio sulla terra, ai miei tempi, sarebbe stato impensabile sostenerlo, adesso è diventata parte di una domanda che posta alla fratellanza potrebbe aprire le porte ad un comitato giudiziario per apostasia.
L'organizzazione già adesso, per questi stessi motivi, si trova in condizioni preoccupanti come ad esempio il commissariamento e l'instabilità cronica della Betel Italiana perdura ancora e sono evidenti le enormi difficoltà che hanno, tanto che non riescono nemmeno a comprare uno stabile senza fare danni.
L'incapacità di gestire le opinioni, blocca l'evoluzione dei processi decisionali. La recente alluvione che è avvenuta in Emilia è stata l'ennesimo disastro organizzativo. Ad esempio mi chiedo: come può essere possibile immaginare che le persone possano risolvere i problemi di eventi catastrofici come un alluvione, con quelle indicazioni a brecchio come gli inutili zainetti salvavita o come le congregazioni come punti raccolta? E si, perchè Geova Dio secondo questi soggetti per consentire il salvifico raduno, si dovrebbe mettere li e fare le opere di contenimento del disastro ambientale solo per salvaguardare il patrimonio immobiliare di questa organizzazione paladina del disagio.
Dovevate prevedere che ne so anche delle bombole da sub per raggiungere congregazioni costruite sotto l'alveo del fiume come quella di Faenza? Senza tenere conto poi della gestione generale che per l'ennesima volta è andato tutto a ramengo. Il risultato finale è il solito, chi ne fa le spese sono sempre e costantemente i fratelli indifesi quelli più anziani e malati che passano la loro vita a farsene una ragione.
Fino a quando questa organizzazione non riuscirà a gestire il dissenso e in primo luogo fino a quando manterranno posizioni assurde come l'ostracismo famigliare le cose non funzioneranno e peggioreranno sino all’inevitabile degrado di diventare quello che oramai è reso evidente: una religione inutile come tutte le altre.
Un saluto a tutti
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un po' propaganda teocratica per il riconoscimento delle detrazione dalle tasse.
Riferimenti web