Salve ragazzi e ragazze, un abbraccio sentito a tutti. Non posso negarvi il periodo positivo che sto vivendo, capisco che questo potrebbe rendere triste l'acerrimo nemico ma tant'è che se ne faccia una ragione. Vi dico questo non per vanteria ma semplicemente perché voglio sottolineare il diritto ad essere felici anche in questa vita e non meno importante il diritto di ognuno di noi ad avere la capacità di riconoscersi in quello che sta facendo e di arrivare anche a compiacersi per la vita che sta vivendo.
Contrariamente allo spirito ossessivo teocratico che invece è volto alla totale negazione della felicità che anziché considerarla un bene bene che proviene da Dio l'ha fatta diventare demoniaca facendo vergognare le persone del proprio stato. Ovviamente la felicità e comunque la sensazione di piacere non sono fini a se stessi così come il sistema ci vuole far credere. Anche questa teocrazia ci vuole far credere, buttandoci sul groppone tutte le ansietà depressive di questo sistema. Per essere felici o per avere successo bisogna operare in qualche modo e per farlo lo vedremo tra poco con qualche esempio.
Questa teocrazia ha pesantemente condizionato la fede dei fratelli facendo credere loro, che fosse possibile un mondo diverso come quello, ad esempio, di pensare che poteva garantire un posto a tutti. La Betel è diventata l'emblema di questo tranello ideologico nel quale tanti sono caduti. Il regno che era prossimo latitava e così ci si è accorti ben presto che le figure più importanti che avrebbero dovuto perseguire gli interessi del regno, invece operavano guidate più da dadi decisionali che non da una vera guida spirituale.
Gli effetti nefasti per questo approccio stocastico non tardarono ad arrivare. Ma guardate riflettiamo un attimo su questa semplice considerazione. Facciamo un ipotesi fantasiosa di prendere tutti i fratelli della Betel compreso il CdF (anche quello precedente) e per un attimo ci mettiamo li a discutere singolarmente con ognuno di loro sulle attività teocratiche. Ci accorgeremo che come per miracolo presi singolarmente tutti i fratelli avranno espressioni di estrema ragionevolezza comprensione e spirito empatico.
Quindi come mai questo spirito poi in generale non traspare? Perchè la somma di tutti questi pensieri positivi diventa invece negativa? Perchè i risultati che si sono ottenuti se non sono l'esatto contrario nemmeno si avvicinano? Quando si arriva a immaginare che è possibile punire un fratello della Betel qualsiasi cosa abbia fatto, imponendogli di servire in congregazioni lontane vuol dire solo una cosa: in Betel sono consapevoli del fallimento teocratico di questa organizzazione.
Questa teocrazia così, non può funzionare bisogna solo imparare a farsene una ragione tutto quà. Queste cose fantasiose come il controllo ossessivo dell'opera sulla fratellanza ha dell'incredibile che sono poi il motivo vero di questo fallimento. Ricordo ancora anziani bruciati che chiamavano il quindici del mese tutti i fratelli dello studio di libro per accertarsi che avessero fatto rapporto. Questo però non perché avessero a cuore gli interessi spirituali dei fratelli, erano semplicemente preoccupati che ci fosse qualche nominativo irregolare nello studio, che in qualche modo macchiasse la fedina penale. La loro ipocrisia era ben evidente nella ricerca dell'incarico prestigioso all'interno della circoscrizione. Questa natura dell'organizzazione non può essere diversa qualsiasi sia il livello di appartenenza, perchè stupirsi che in Betel ragionino diversamente?
Questa macchina di divulgazione biblica girava fuori giri con il cambio in folle. La gioiosa macchina teocratica è da anni completamente ferma con il motore a mille che brucia risorse e fratelli.
Le soluzioni?
Adesso per una volta cercheremo di essere propositivi. Non lo facciamo spesso perchè non è lo scopo del blog, dare indicazioni una guida dovrebbe esse il risultato di una maturazione che dovete trovare voi singolarmente non di qua dallo schermo ma esattamente di la dove siete adesso. Detto questo di tanto in tanto però ci possiamo permettere questo lusso con piccoli spunti moralizzatrici che hanno l'intento di creare in voi qualcosa di positivo dove far attecchire idee e pensieri che ci aiutano a comprendere il nostro presente.
Cosa fare quindi quando riconosciamo come la stessa Betel fa che le alternative a questa teocrazia non ci sono?
Sostanzialmente la scelta a questa situazione è dicotomica e si suddivide in due parti che si riassumono: o staccare la spina, o imparare a conviverci. Si lo so sono un po' brutale ma alla fine di questo stiamo parlando.
A tutti i fratelli che hanno vissuto illudendosi di essere protagonisti in questa opera da Dio e che hanno provato sulla propria pelle i disastrosi effetti di questa teocrazia c'è la possibilità per sentirsi vicini a Dio e alla sua opera? Io sono convinto di si. Ci sono tanti approcci motivazionali che possono essere fatti propri. Ho trovato in un sito di categoria un interessante visione alternativa al successo nella nostra vita, che questa teocrazia non è proprio in grado di gestire e capire e che vorrei condividere con voi.
L'idea base in realtà l'abbiamo sentita più volte dal podio ed è quella del decluttering che è il termine tecnico di far spazio in modo da rendere il nostro luogo più confortevole e funzionale affrontando tutto ciò che ci appesantisce la vita. Purtroppo però specialmente per chi ha vissuto in Betel questi principi non vengono applicati e così le magagne si preferisce sempre metterli sotto il tappeto che non affrontarle. In altri casi significa trovare il modo di tagliare la te... di buttare via la scatola e così si risolve la questione senza ulteriori intoppi. Per questi motivi la conseguenza di questi comportamenti in Betel ma in generale in tutte le congregazioni invale l'idea che i problemi esistono solo se si dichiarano.
Ma fare spazio significa imparare a gestire un'aspetto importante che per molti è un ostacolo mentale insormontabile. La rinuncia. Per fare spazio nella nostra vita e ottenere il successo che Dio richiede bisogna imparare a rinunciare e questo è un aspetto molto più complicato di quello che sembra. Abbiamo interessanti esempi biblici a riguardo che hanno fatto rinunce anche molto grandi come ad esempio Abraamo che lascio scegliere al nipote Lot la zona più fertile che era la valle del Giordano. Oppure Gionatan che rinunciò alle legittime ambizioni al trono e appoggiò senza riserva l'unto da Geova Davide. Anche noi per avere successo possiamo coltivare l'arte della rinuncia.
Ad esempio possiamo rinunciare a questa folle mentalità teocratica di vivere alla giornata imparando a fissare obiettivi a lungo termine. Ho utilizzato il verbo "imparare" perchè non si deve dare per scontato che siamo in grado di farlo. Bisogna prima imparare a fissare gli obiettivi e poi bisogna perseguire la via per raggiungerli. Invece questa teocrazia ci ha insegnato l'arte dell'arrendevolezza dell'apatia e dell'inedia spirituale. Di guardare il rapportino e pensare che questo è tutto quello che Geova Dio vuole da noi! Pensate a Geova Dio come ci ha insegnato ad avere obbiettivi a lungo termine. Non è lui che ha disegnato l'obiettivo più a lungo termine di tutta l'umanità? Non è lui il Dio del proposito? Perchè quindi bisogna vivere alla giornata quando Geova Dio non lo ha mai fatto?
Possiamo rinunciare al mugugno e all'idea di essere falliti perchè qualcuno o qualcosa ci ha privato delle nostre libertà. Il diritto ad essere felici ha un effetto positivo che si riflette anche sulle persone che stanno intorno a noi che di li a poco le vedrete felici anche loro. Impariamo dai Salmi che esprimono la gioia di essere vivi e di servire Geova e non questa organizzazione strampalata con questa teocrazia che vive di fiction in cantina.
100 Urlate in trionfo a Geova, genti di tutta la terra.+
2 Servite Geova con gioia.+
Entrate al suo cospetto con gioiose grida.
3 Riconoscete che Geova è Dio.+
È lui che ci ha fatto, e noi siamo suoi.*+
Noi siamo il suo popolo e le pecore del suo pascolo.+
4 Varcate le sue porte con ringraziamenti,+
entrate nei suoi cortili con lodi.+
Rendetegli grazie, lodate il suo nome,+
5 perché Geova è buono;+
il suo amore leale dura per sempre,
e la sua fedeltà di generazione in generazione.+
Possiamo sicuramente rinunciare alle scuse. Passiamo la vita dando la colpa a questo o a quella situazione. Anche voi siete come quelli che giocano a carte danno sempre la colpa alle carte? Ma davvero? Anche qui la teocrazia non ci aiuta perchè da sempre ha favorito il narcisismo dei fratelli perfettini che ben presto hanno imparato a dare la colpa a questo o a quel fratello in particolare certi presunti Sorveglioni che fanno rima... non ricordo più. Per carità se siete sorveglianti davvero, non fate i permalosi sapete bene di cosa sto parlando. Vi faccio un esempio forte: se in una congregazione si consuma un atto di pedofilia c'è una responsabilità oggettiva dell'evento che vede implicate le persone coinvolte ma questo non rende meno importante la resposabilità morale di tutta la congregazione anche dei Sorveglianti. Facciamola finita con la ricerca dei capri espiatori e impariamo dalla citta di Ninive cingendoci di sacco tutti! Nessuno escluso. Basta con le scuse impariamo a prenderci anche noi le nostre responsabilità visto che questa teocrazia non riesce a farlo. Ricordate Adamo ed Eva e le loro fallimentari scuse.
Un altra rinuncia davvero importante è quella delle certezze. Bisogna demolire questa idea narcisista di essere i più belli i più perfetti i migliori di tutti. Anche di recente si ripete il refrain della migliore organizzazione imperfetta di questa terra, ma basta non se ne può più. Rinunciare alla certezza che ci sia bisogno di una organizzazione che si dichiari benedetta da Dio e che le persone la considerino il canale santo con il quale saremo salvati è un primo passo verso il successo spirituale. Invece adesso andiamo avanti con l'arroganza la supponenza di essere già arrivati, guardate ad esempio come è stato gestito il Covid e come ad esempio l'organizzazione non è stata in grado di evitare che 20000 fratelli morissero per il contagio. Cos'altro vi vuole per capire che questa organizzazione non serve a nulla?
Ci sono altre rinunce che possiamo attuare? Certo che si sono tante. Quelle che abbiamo visto sono solo un esempio la chiave e trovare le nostre e sono quelle che ci permetteranno di ottenere successo accettati da Dio. Per farlo abbiamo l'ausilio della sua parola a cui in questo caso non dobbiamo rinunciare, possiamo fare affidamento con il giusto spirito e vedrete anche l'intendimento delle scritture diverrà chiaro contrariamente a quello che sta accadendo ora.
un saluto a tutti e un abbraccio sentito... ben inteso però non come quelli che vi dicono che vi vogliono bene perchè è scritto sul gobbo.