Riprendiamo il tema delle trasfusioni di sangue con alcuni aggiornamenti che hanno implicazioni dirette nella vita di chi poi per tanti motivi dovrà avere a che fare con problematiche simili.
Quello che segue sono parte di articoli ripresi su web i link li trovate nella sezione sottostante referenze web.
Ovviamente la legge ma questo lo sapete meglio voi di me non è proprio uguale per tutti. Per sua natura è in grado di cambiare e modificare sentenze nei vari gradi di giudizio. Al momento questa ci pare la situazione attuale.
Il rifiuto alla trasfusione di sangue
Il diritto alla salute è sancito dalla Costituzione [1] ma spesso si tralascia di considerare che comprende anche il diritto di non curarsi: la Carta Costituzionale afferma, infatti, che: «Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge». Tra i trattamenti sanitari rientrano anche le somministrazioni di sangue o di emoderivati. Così ogni paziente ha diritto di rifiutare una trasfusione di sangue, o di altri emoderivati, senza dover specificare i motivi della sua scelta, nemmeno quando si tratta di cure salvavita. E il medico è tenuto a rispettare le decisioni del paziente.
Il diritto alla salute è sancito dalla Costituzione [1] ma spesso si tralascia di considerare che comprende anche il diritto di non curarsi: la Carta Costituzionale afferma, infatti, che: «Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge». Tra i trattamenti sanitari rientrano anche le somministrazioni di sangue o di emoderivati. Così ogni paziente ha diritto di rifiutare una trasfusione di sangue, o di altri emoderivati, senza dover specificare i motivi della sua scelta, nemmeno quando si tratta di cure salvavita. E il medico è tenuto a rispettare le decisioni del paziente.
Quando il medico può praticare la trasfusione nonostante il rifiuto
Si fa eccezione alla regola del consenso preventivo e obbligatorio quando c’è un reale ed imminente pericolo di vita del paziente, che impone di praticare la trasfusione. In questi casi, il medico può intervenire, a meno che l’interessato non avesse manifestato in precedenza il proprio diniego a ricevere terapie trasfusionali.
Quindi, se il paziente è in grado di intendere e di volere nel momento in cui il medico gli propone la terapia, potrà rifiutarla e il medico, una volta che lo ha informato dei rischi, dovrà rispettare la sua scelta senza sollevare obiezioni. Quando, invece, c’è una situazione di emergenza, il medico potrà praticare la trasfusione necessaria per salvare la vita del paziente, se non aveva ricevuto un rifiuto preventivo a farlo.
Rimborsi assicurativi morte a seguito del rifiuto di sottoporsi alle trasfusioni di sangue per ragioni religiose.
La vittima di un sinistro stradale, deceduta in seguito al rifiuto di ricevere delle trasfusioni di sangue per ragioni religiose, non può essere considerata corresponsabile della propria morte, con l’effetto di vedere ridotto il risarcimento dovuto dal danneggiante, per il solo fatto di essere salita su una vettura ed avere così accettato, in maniera volontaria ed imprudente, il rischio della circolazione benché fosse consapevole di non potersi sottoporre a determinate cure mediche, poiché tale rifiuto è espressione del diritto all’autodeterminazione spettante ad ogni individuo.
(Nella specie, la S.C. ha cassato la sentenza di merito, che aveva ritenuto sussistente il concorso di colpa della vittima in un sinistro rivelatosi mortale perché essa aveva utilizzato l’automobile nonostante sapesse di non potersi sottoporre, per motivi religiosi, ad emotrasfusioni).
Cassazione civile sez. III, 15/01/2020, n.515
[1] Cass. Sent. n. 21501 del 31.05.2021.
Si fa eccezione alla regola del consenso preventivo e obbligatorio quando c’è un reale ed imminente pericolo di vita del paziente, che impone di praticare la trasfusione. In questi casi, il medico può intervenire, a meno che l’interessato non avesse manifestato in precedenza il proprio diniego a ricevere terapie trasfusionali.
Quindi, se il paziente è in grado di intendere e di volere nel momento in cui il medico gli propone la terapia, potrà rifiutarla e il medico, una volta che lo ha informato dei rischi, dovrà rispettare la sua scelta senza sollevare obiezioni. Quando, invece, c’è una situazione di emergenza, il medico potrà praticare la trasfusione necessaria per salvare la vita del paziente, se non aveva ricevuto un rifiuto preventivo a farlo.
Rimborsi assicurativi morte a seguito del rifiuto di sottoporsi alle trasfusioni di sangue per ragioni religiose.
La vittima di un sinistro stradale, deceduta in seguito al rifiuto di ricevere delle trasfusioni di sangue per ragioni religiose, non può essere considerata corresponsabile della propria morte, con l’effetto di vedere ridotto il risarcimento dovuto dal danneggiante, per il solo fatto di essere salita su una vettura ed avere così accettato, in maniera volontaria ed imprudente, il rischio della circolazione benché fosse consapevole di non potersi sottoporre a determinate cure mediche, poiché tale rifiuto è espressione del diritto all’autodeterminazione spettante ad ogni individuo.
(Nella specie, la S.C. ha cassato la sentenza di merito, che aveva ritenuto sussistente il concorso di colpa della vittima in un sinistro rivelatosi mortale perché essa aveva utilizzato l’automobile nonostante sapesse di non potersi sottoporre, per motivi religiosi, ad emotrasfusioni).
Cassazione civile sez. III, 15/01/2020, n.515
[1] Cass. Sent. n. 21501 del 31.05.2021.
referenze web
https://www.laleggepertutti.it/498029_si-puo-rifiutare-una-trasfusione-di-sangue
https://www.laleggepertutti.it/498029_si-puo-rifiutare-una-trasfusione-di-sangue
https://www.laleggepertutti.it/374950_emotrasfusione-ultime-sentenze
Certo che fa sorridere la possibilità di ottenere comunque risarcimento... da morto.
RispondiEliminaAdesso davvero ci sarà da ridere, e proprio vero il diavolo fa le pentola ma non il coperchio. Come si regoleranno con i vaccini dove a tutti e presente frazioni di sangue o quantomeno plasma. Andrea
RispondiEliminaKS. o Pascete il gregge di Dio 1 Pietro 5:2 . manuale per gli anziani di congregazione dei testimoni di Geova , e solo loro ne sono a conoscenza. Capitolo 11 " Questioni sanitarie ".- Proclamatori che si battezzano,(1) Le disposizioni anticipate ( DPA), il proclamatotre dovrá essere informato dell'importanza di disporre di un DPA dovutamente compilato e di fornire una copia ai fiduciari e al suo medico o all'ospedale.- (2 ) Come considerole frazioni di sangue e le procedure mediche riguardanti il mio proprio sangue ? " ( KM " o Ministero del regno" 11/06), inserto del ministero del regno 2006.-(3) Siete pronti ad affrontare un problema medicoche mette alla prova la vostra fede? ( KM. o ministero del regno 11/90), inserto del ministero del regno di novembre 1990. in altre parole viene detto di decidere in anticipo se durante il camino senza nessun aiuto , per non cadere nel precipizio é in grado di fare un salto di tre metri. ma quante probalitá ci sono di non cadere nel precipizio senza nessun aiuto , e quante con un'aiuto? La WTS e CD atti 15:29 ' che vi asteniate......... e dal sangue........ Cosa avrebbero capito chi ascoltava o leggeva che non dovevano prendere una trasfusione di sangue ? o che non avrebbero dovuto uccidere nessuna persona. Genesi 4:10 " Allora Dio disse che cosa hai fatto? Ascolta ! Il sangue il sangue di tuo fratello grida a me dal suolo. Matteo 26 :51,52 " Ma uno di quelli che erano con Gesú ( Pietro)impugnó la spada, la sfoderó e colpí lo schiavo del sommo sacerdote , staccandogli l'orecchio (52) allora Gesú gli disse : rimetti la spada al suo posto , perché tutti quelli che prendono la spada moriranno di spada. E riguardo a mangiare il sangue ? ci sono delle eccezioni? Si basta leggere 1 nSamuele capitolo 14 , in particolare dai versetti 23 -44. dove i soldati stremati mangiano avidamente la carne col sangue ( versetto 32) ma Geova non condanna ció , ma condanna Saul e Gionatan , perché aveva assaggiato del miele ( versetto 27) .La vita non ha prezzo e se per salvarla occorre del sangue , é un errore usarlo? Atti 15 :29 dice di astenersi dal sangue , ma cosa si intende veramente ? Il dio WTS e CD vogliono che sacrifichiate la cosa piú preziosa , ( la vita) nel loro altare.
RispondiEliminaCredo che le scelte del legislatore e della giustizia viaggino nella direzione giusta. È corretto che ognuno possa scegliere liberamente quali terapie accettare e quali no. Certo, sarebbe meglio se la scelta fosse davvero informata. Di carta informativa ne gira anche troppa, ma poi il messaggio arriva davvero? Quanti sono quelli che sono in grado di comprendere adeguatamente le informazioni mediche e fare una scelta davvero consapevole? Excursus a parte, occorre notare ciò che dice la Costituzione:
RispondiElimina"Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge"
La riscrivo di nuovo:
"Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario"
Ancora una volta:
"Nessuno può essere obbligato"
Siamo certi che le dinamiche all'interno della WTS non siano assimilabili all'"obbligo"? È chiaro che nessun TdG ha una pistola puntata che lo obbliga a non accettare trasfusioni. Ma se si potessero eliminare dalla sua mente sensi di colpa e la paura della morte sociale, la sua scelta cambierebbe? Se si, il rifiuto della trasfusione sarebbe davvero una scelta consapevole?
Su questo punto credo che il legislatore sia purtroppo ancorato a vecchie modalità di pensiero. Oggi è evidente che la gravità della violenza psicologica è assimilabile a quella della violenza fisica (basti pensare al cyber bullismo, causa di tanti suicidi tra i giovanissimi). Ora se qualcuno mi obbliga a fare qualcosa che non vorrei tramite violenza fisica (es. mi punta una pistola addosso), il legislatore riconosce che si tratta di coercizione e mi dispensa da possibili obblighi assunti in una condizione di pericolo. Perché non dovrebbe valere lo stesso nel caso della violenza psicologica? Se tolta l'imposizione mentale esterna, avrei scelto diversamente, non è anche questa coercizione?
@Dr House la tua considerazione è corretta purtroppo il legislatore non può oltrepassare i limiti di autodeterminazione dell'organizzazione stessa. Quello che voglio dire che in pratica la legge non può determinare quanto siano rilevanti legalmente, le modalità di appartenenza che l'organizzazione attua per i propri aderenti.
EliminaPiù o meno il concetto è quello di dire che chi accetta di essere battezzato accogliendo l'organizzazione si prende le sue responsabilità alla stessa stregua di chi fa un contratto. Anche perchè più o meno le informazioni sul tipo di organizzazione e su come agisce mi pare che sia abbastanza chiaro su web anche senza Osservatore Teocratico.
Se un fratello denunciasse l'organizzazione sull'obbligo che l'ha costretto a prendere la trasfusione di sangue come può essere provato?
Non esiste nessuna pubblicazione che dichiari in modo esplicito questo divieto ma come noterai tutti i riferimenti delle pubblicazioni non lo trattano proprio per questo motivo. La tradizione orale è piuttosto consolidata ed è fatta apposta per evitare le beghe legislative.
Lo stato deve essere garantista ma poi riguardo alle associazioni di cittadini che determinano come aggregarsi è molto complicato determinare cosa è lecito o cosa non lo sia. Per lo stato i Testimoni di Geova sono visti alla stessa stregua di un circolo per il Bridge le beghe per stabilire chi deve appartenere o non appartenere non sono delegabili allo stato.