Ciao a tutti
Oggi parliamo di quanto comparso in un recente articolo dell'Huffington Post, un sito di notizie giornalistiche pretenziosamente indipendente.
L'articolo dal titolo "La strana scomparsa di Mauro Romano e quel silenzio dei Testimoni di Geova" è in realtà un post di presentazione di un libro "Storia di una scomparsa", Fandango scritto da autori Flavia Piccinni e Carmine Gazzani che ricostruiscono la vicenda del bimbo dal nome Mauro Romano svanito nel nulla a Racale il 20 giugno 1977.
La storia che ci raccontano
Quel 21 giugno del 1977 era un pomeriggio caldo, afoso, pieno di luce e di mistero come ogni solstizio d’estate. Mauro con il fratello Antonio, di pochi anni più grande, si trovava a casa dei nonni materni, in vico Immacolata a Racale. Natale Romano e Bianca Colaianni, infatti, erano partiti per Poggiomarino, un piccolo comune in provincia di Napoli, per assistere ai funerali del papà di Natale. Antonio si allontanò in compagnia di uno zio per assistere ad una gara ciclistica. Mauro, invece, scomparve nel nulla. Le indagini, condotte dai carabinieri di Casarano, grazie anche all’ausilio di alcuni cani, indirizzarono le ricerche nella località denominata “Castelforte”. Qui in un trullo, precisamente su un giaciglio di erba secca, fu trovato un batuffolo di ovatta, usato, presumibilmente, come tampone narcotizzante. Pochi giorni dopo la scomparsa, i genitori di Mauro ricevettero diverse richieste di riscatto, pari a circa 30 milioni delle vecchie lire...
Da quel momento poi un eterno calvario. Inutile comprendere che la prostrazione e il dolore che si affrontano quando non si conosce lo stato e la condizione di un caro che sparisce senza avere più notizie di lui è sicuramente peggiore di sapere che la sua vita è finita. Potrebbe sembrare un controsenso però è così, anche persone con un minimo di empatia per il prossimo percepiscono che la sofferenza che si prova nel non sapere cosa sia accaduto a chi ci sta vicino ai nostri cari è peggio di una torutra e peggio di sapere che è morto. Pensare cosa poi potrebbe accadere a chi vive la scomparsa di un figlio è inimmaginabile.
La vita va avanti?
Si certo la vita va avanti e così da qui inizierebbero tutte le infinite considerazioni per il quale da Testimoni di Geova siamo campioni mondiali. Con un minimo di ritegno evitiamo di aggiungere altro. In generale da Testimoni di Geova la retorica dell'incoraggiamento è sempre contraffatta. E' complicato vivere tutte le emozioni negative del mondo. Ma precostruire sopra una vicenda triste e devastante il tentativo di utilizzarla per presentarti un prodotto con un po' di orecchio te ne accorgi subito. Appena la senti percepisci immediatamente lo stato alterato di chi cerca di manipolare le emozioni. Un po' come quando uscivi in servizio proponendo la rivista sull'inquinamento e il padrone di casa declinava l'offerta perchè aveva un funerale e tu insistevi dicendo che Dio avrebbe non solo tolto l'inquinamento ma avrebbe risorto il morto.
Alla fine questo è un po' l'effetto sedante di questa organizzazione quello di concentrare su di se e sulla sua esistenza lo scopo nostro e della nostra vita facendo passare per secondario tutto anche il nostro coniuge i nostri figli i nostri genitori.
L'effetto devastante della costruzione mentale poi si ripercuote inevitabilmente su tutto e su tutti. Così come coerentemente l'organizzazione pretende dai suoi adepti l'unificazione delle idee e del pensiero. La prova di questo devastante asfaltamento del pensiero la ritroviamo in tanti piccoli esempi dove si dimostra il disagio e il disadattamento di chi vive lobotomizzata allineata all'organizzazione.
I coniugi Romano genitori di Mauro inviarono dopo una ventina di anni una lettera alla Betel per avere indicazioni sul merito della questione che evidentemente era diventata un problema generale non solo loro ma anche della congregazione. Inviano una lettera perchè loro erano entrambi Testimoni di Geova della congregazione di Racale. Fra le note dell'articolo in questione ho letto la risposta della Betel e non ho potuto trattenermi dal condividerla con voi perchè è un esempio emblemtico come funzionano le cose nelle congregazioni e nella Betel quando sorgono problemi. Sempre.
La lettera di risposta è un vero obbrobrio orrorifico totalmente scorrelato con la natura del problema e della questione, da lasciare stupefatti. Ma questa lettera è un po' il risultato di tutto il sistema teocratico. Esso infatti, come sappiamo bene, vuole vivere al di fuori di tutte le questioni. Si comporta come se ogni cosa non lo riguardasse, un po' come se chi rispondesse a questa lettera vivesse su Alfa Centauri.
Analizzando il linguaggio è palese il disappunto che i responsabili Betel stanno vivendo la questione. Già dall'inizio si capisce che soffrono tanto per questa cosa.
"Rispondiamo con piacere alla vostra lettera del 19 Aprile 1997"
Quando si risponde con piacere uno poi nel resto della risposta lo dimostra il piacere. Ora vediamo, riusciranno nell'intento? Come si può notare nella lettera mettono per iscritto la data di ricezione. Vediamo perché.
"Siamo molto dispiaciuti, per ciò che vi è accaduto molti anni fa e al dolore che la scomparsa ...."
Come si può notare il fratello è completamente avulso dalla vicenda tanto che viene subito fatta scadere come una cosa lontana nel tempo "molti anni fa". Cosa che stride molto con il forzoso dettaglio della data di ricezione della lettera della frase precedente. Questo fatto si giustifica evidentemente con la priorità che il fratello reputa alle date. Sono evidentemente più importanti quelle di ricezione e di invio della missiva che non quella di ricordasti la scomparsa del bimbo. Forse perchè non sa proprio nulla della cosa? Lo vedremo.
"Di certo la speranza di risurrezione e le parole di Isaia 65:17 vi sono di sostegno e di conforto."
Questa è un po' la pistola fumante che il tipo che ha scritto questa lettera sia un alieno. Solo un alieno sarebbe normale dare del morto a dei genitori disperati per la scomparsa del figlio. Ma un altro motivo che questo tipo sia uno fuori dal mondo è legato dall'avverbio "vi" che segue le scrittura. Per chi scrive la lettera infatti, la morte non è un elemento della vita che capita e che bisogna affrontare, ma un "argomento di conversazione". In questa forma di disadattamento completo quindi la morte non è percepita come un problema che viviamo ma che vivono gli altri.
Ricordiamo infatti che molti fratelli che hanno questo tipo di disagio non percepiscono minimanente la costrizione e il dolore che provoca la morte di una persona cara. La totale incapacità anafettiva di gestire sentimenti di tristezza di lutto è tale da aver creato spesso molte perplessità anche all'interno delle congregazioni stesse, ma a riguardo riprenderemo meglio questo argomento fra breve.
"Comprendiamo la questione che sollevate e che naturalmente vi sta molto a cuore."
Quì l'alieno cerca in qualche modo di creare una sorta di collegamento con gli interlocutori, sostenendo che nonostante quanto appena espresso è comunque in grado di comprendere la questione e capisce che è una questione sentita. Cioè l'alieno ha capito che a questi due coniugi sta molto a cuore la scomparsa del figlio. Quindi è un alieno che un po' riesce a capire gli umani. Notate ancora l'uso dell'avverbio "vi" che sottolinea la separazione emotiva della vicenda.
"Tuttavia riteniamo sia doveroso da parte nostra evidenziare la natura personale della cosa"
Questa è una tipica frase fatta in stile Betel. Questa frase viene spesso utilizzata e scritta tante e tante volte da essere diventata una ossessione in questo protoalieno della Bufalotta. Le questione ai quali viene chiesto supporto sono tanti e variegati la fratellanza spesso chiede aiuto alla Betel per le tante questioni che vivono. I problemi sono tanti è questa frase è una delle tante per scaricare subito il problema e le responsabilità. In questo modo praticamente azzerano quasi tutti i problemi che vengono richiesti quando proprio le cose non vanno chiedono di far riferimento agli anziani locali.
"...la congregazione è stata costituita per promuovere il ministero cristiano, l'opera di predicazione del Regno di Dio..."
Ecco quà svelato un po' l'arcano chiamare la Betel per questi problemi è come chiamare il call center che ne so della Wind della Barilla.
"... la Barilla è stata costituita per fare pasta"
"... la Wind è stata costituita per fare chiamate al telefono"
andiamo avanti con le considerazione di questo alieno che sembra sia abbastanza sprofondato ma evidentemente quando si raggiuge il fondo si può ancora scavare.
"Possiamo capire il vostro desiderio di capire la scomparsa di vostro figlio che è un desiderio del tutto legittimo"
Ecco anche questa frase tipica teocratichese che precostituita e conosciamo bene. "Il desiderio del tutto legittimo". Questa frase viene utilizzata quando alcuni nella fratellanza criticano le espressioni di dolore di chi perde un caro. Il meccanismo mentale deviato segue questo sillogismo logico
- se il nuovo mondo è vicino
- nel nuovo mondo vengono risorte le persone care
- Se perdo un caro è un problema da poco, tanto fra breve c'è il nuovo mondo.
- Anzi, tutto sommato, meglio così perchè vivere in questo mondo...
Con questi ragionamenti (che avete anche voi condiviso e non fate finta), la fratellanza in generale è completamente sedata dal dolore per la perdita di un caro. Molti (ma non tutti) non hanno affezione ne alcun tipo di empatia per questi problemi. Poi quando la morte arriva e si deve affrontare allora i problemi sono complessi e difficili, spesso lo scoraggiamento prende il sopravvento.
Così l'organizzazione ha protocollato la frase "desiderio del tutto legittimo" per gestire i cervelli lobotomizzati cortocircuitati nelle logiche di scarabeo che non capiscono le emozioni.
Però, come si può notare, l'alieno continua a vivere completamente dissociato con la vicenda tanto da permettersi di giudicare l'ovvio. Pensiamo a quanto ci si può sentire sollevati nel essere compresi che il dolore per la perdita di un figlio sia un "desiderio del tutto legittimo".
"Ma mentre farete quanto riterrete più opportuno"
Ecco il piacere di aver ricevuto la lettera. La Betel nel suo spasmodico interesse per ognuno elargisce suggerimenti davvero encomiabili per arguzia e spiccata lungimiranza. Fare quanto ritenuto opportuno potrebbe essere plausibile anche per i protozoi e le amebe. Ma non finisce qui perché ora c'è la chicca finale.
"vi esortiamo anche ad avere a cuore la pace della congregazione e a non fare nulla per turbarla."
Questo Gesù l'avrebbe chiamato carico. Il giogo in confronto non è nulla rispetto al carico che poi ti devi portare dietro immaginando la responsabilità che ti viene imposta di avere a cuore la pace della congregazione.
Questa frase però ci permette di considerare alcuni altre cose che avvengono in Betel quando ci sono queste questioni. Dalla lettera in generale si nota che il fratello non cita minimamente la vicenda rimanendo sempre sul vago. In realtà la questione in Betel la conoscono e la conoscono molto bene. Come giustamente mi faceva notare un amico un po' la prova della questione in ballo è evidente anche da questa frase che sembra buttata li. La Betel sapeva e sa tutto perché viene informata su tutte le questioni come questa dove le congregazioni vengono implicate in vicende giudiziarie. Chi la informa? Essenzialmente sono i Sorveglianti. Loro infatti redigono continuamente lettere sulla congregazione e in aggiunta ad essa inviano lettere "integrative" sulle vicende più particolari. In aggiunta a questa ci sono le lettere spontanee dei vari corpi di anziani delle congregazioni sul territorio. Questo flusso di informazioni viene concentrato e verificato da vari fratelli che fanno poi capo ai responsabili del comitato di filiale.
Ma come abbiamo già detto questa gente è equiparabile ad agenti di strutture industriali di prodotto. Così per loro la questione non è quella di sapere se il bimbo è ancora vivo oppure no dopo venti anni, ma a loro interessa sapere come questa cosa influenza la congregazione.
Adesso quindi viene fuori il vero motivo per il quale è stata scritta la lettera che è quello di salvaguardare l'unico vero interesse che la Betel ha a cuore "la pace nella congregazione". Dice pace ma ovviamente è teocratichese è quindi si deve leggere le attività della congregazione. Quindi lei chiede si di essere preoccupati del figlio perchè è un "desiderio legittimo" ma nello stesso tempo di non compromettere con questa storia le attività di congregazione. Ne più ne meno.
"Gli Anziani potranno aiutarvi a tenere conto di certi principi scritturali perchè guidino le vostre decisioni anche se faranno bene a lasciare a voi le responsabilità delle vostre scelte"
Le scritture a cui si fa riferimento vengono citate sono la dimostrazione di come si cerca di giustificare le scelte manipolando un beneplacido consenso biblico. Ovviamente non vengono scritte e per chi non ha dimestichezza con la Bibbia le deve andare a leggere, ma come abbiamo già detto sono la dimostrazione del piacere con il quale hanno ricevuto la lettera di aiuto. Noi le citiamo così si capisce bene cosa aveva in mente il fratello che ha redatto la lettera e a quali problemi fa esplicito riferimento.
Giacomo 3:18
18 Inoltre il frutto della giustizia viene seminato in condizioni pacifiche+ per* quelli che promuovono la pace.+
1 Pietro 4:8
8 Soprattutto, abbiate intenso amore gli uni per gli altri,+ perché l’amore copre una gran quantità di peccati.+
1 Corinti 6:1-8
Quando qualcuno di voi ha una controversia con un altro,+ come osa andare in tribunale davanti a uomini ingiusti anziché davanti ai santi? 2 Non sapete che i santi giudicheranno il mondo?+ E voi che dovrete giudicare il mondo non siete in grado di giudicare questioni di poco conto? 3 Non sapete che noi giudicheremo gli angeli?+ E allora perché non le questioni di questa vita? 4 Se dunque avete questioni di questa vita che devono essere giudicate,+ scegliete come giudici uomini che non hanno il rispetto della congregazione? 5 Lo dico per farvi vergognare. È possibile che fra voi non ci sia un uomo saggio in grado di giudicare tra i suoi fratelli? 6 Invece un fratello va in giudizio con un fratello, e per di più davanti a non credenti!
7 Il fatto che abbiate delle cause gli uni contro gli altri è già una sconfitta. Perché piuttosto non vi lasciate fare un torto?+ Perché piuttosto non accettate di rimetterci? 8 Invece voi fate torto e rubate, e per di più ai vostri fratelli!
Colossesi 3:24,25
24 perché sapete che è da Geova* che sarete ricompensati con l’eredità.+ Siate schiavi del Signore, Cristo. 25 Certamente chi commette un’ingiustizia sarà ripagato per ciò che ha commesso,+ e non si fanno parzialità.+
La lettera che si è trasformata in visita pastorale non poteva finire con l'ultima esortazione finale.
"Vi incoraggiamo a dare al Regno di Dio la priorità che merita"
Con questa indicazione diretta si conferma che le persone implicate alla Betel conoscevano loro e la vicenda perchè era stata informata da altri. Ovviamente ben si guarda dal fare citazioni sul merito ma l'esortazione spirituale di mettere al primo posto il regno è emblematica per chi ha come problema quello di capire cosa è successo al proprio figlio.
"... e a non dimenticare la dedicazione fatta a Geova colui che è in grado di dare vita eterna e resuscitare i morti."
Questa ultima frase è la finale frase di minaccia. La lettera conclude in modo esplicito che se non venisse data priorità al regno di conseguenza ci si dimentica della dedicazione fatta all'organizzazione (Geova in teocratichese è il sinonimo di Organizzazione) questo porterà alla loro inevitabile fuoriuscita.
Questa lettera è come dire un template che potrebbe essere riutilizzato per il 90 per cento delle problematiche giudiziarie delle congregazioni tutta la fratellanza che per tanti motivi viene implicata in vicende giudiziarie di qualsiasi tipo riceveranno esortazioni del terzo tipo... sapete da Alfa Centauri le esortazioni sono solo del terzo tipo. Sono esperto, le conosco.
buona serata a tutti
referenze web