Sono da poco terminati i campionati europei di calcio. A parte la vittoria dell’Italia, un dato interessante di questo campionato è stato il numero di autoreti, ben 9. Un numero record negli anni dei campionati Europei.
A questo ragguardevole numero di palloni infilati nella rete sbagliata si è aggiunto fuori concorso anche quello di colui che ritengo uno dei più preparati membri del CD, David Splane.
Spesso il caro Davide (passatemi la confidenza) viene incaricato di combattere contro Golia e visto che a mio parere i numeri li ha, gli fanno svolgere discorsi di un certo peso ai congressi.
Quello di quest’anno era un tema tosto: Combattiamo tenacemente per la fede!
L’ha chiarito subito che si sarebbe parlato di un problema gigante: l’apostasia e notizie o commenti negativi sui Testimoni di Geova diffusi dai media. Un problema grosso perché, facendo un parallelo, Splane ha fatto riflettere sul fatto che la fine della primitiva congregazione cristiana è avvenuta non per la persecuzione, ma per causa dei falsi fratelli e l’apostasia.
A dispetto della sua preparazione, David la prima parte dell’argomento l’ha affrontata con la solita retorica della WTS: i dubbi e le critiche quand’anche partiti dai TdG sono veleno, e non c’è bisogno di attaccarsi alla bottiglietta con su l’etichetta “veleno” per verificare se faccia male oppure no.
Ha dato anche una ricetta spicciola a prova di bambino per gestire le cose se leggi o senti qualcosa su internet e sapere se sono vere, eccola:
“Alla fine come vi sentite? Dopo aver letto quelle cose vi sentite incoraggiati? Avete voglia di fare di più nel ministero? Siete ancora più convinti che Geova ha un’organizzazione che si prende cura di voi e di cui vi sentite orgogliosi e felici di far parte? Oppure rimanete con sentimenti negativi, vi sentite tristi, a disagio?”
Ecco il metodo, non importa se quello che hai saputo è oggettivamente vero o no, conta come ti fa sentire! Se ti fa stare bene è la verità altrimenti va rigettata come apostasia.
Caspita, è sostanzialmente lo stesso motivo per cui da ragazzino volevo le merendine piene di zuccheri e coloranti, sono buone, gustose e mi fanno sentire bene. Che mi frega se rovinano i denti o mi mandano in coma glicemico, la frutta e la verdura mi facevano sentire a disagio. Lo dicevo io!
Il discorso è andato avanti facendo riflettere sul fatto che se vogliamo notizie attendibili sui TdG, non dobbiamo dare retta ai media (a meno che non dicano cose positive, aggiungo io), non bisogna ascoltare anche le altre campane, ma rivolgersi e rivolgere eventuali interessati che sono turbati ai TdG stessi.
E’ vero che un’informazione corretta non può escludere una fonte in favore di un’altra, ma quello che chiede il CD e Splane è proprio questo, se una cosa riguarda me, chiedi ‘solo’ a me.
E qui mi è venuto in mente il povero Michele Greco detto il Papa, il vecchio capo dei capi della mafia, tutti gli investigatori ad accusarlo di essere un mafioso ed un assassino, gli apostati della mafia, i cosiddetti pentiti, ad accusarlo, i media a dipingerlo come responsabile di circa 150 assassini. Poveraccio! Bisognava chiedere a lui non a terze persone, se volevamo sapere la verità.
Ma ora che ci penso, c’è qualcuno che l’ha fatto. Il giudice al suo processo e poi anche un’intervista alla tv: “Signor presidente,” aveva detto Michele “la violenza non fa parte della mia dignità” e poi perplesso e smarrito aveva aggiunto: “Mi volete spiegare in che cosa avrei mafiato?”
Ecco, bastava questo per capire che era innocente, secondo il modo di (S)ragionare di Splane e compagni.
A voi giudicare queste tecniche di manipolazione da quattro soldi che offendono Dio che, secondo lo Schiavo Fedele e Saggio, ci avrebbe dato un cervello solo per riempire lo spazio tra due tempie.
Ed arriviamo all’autogol.
Ad un certo punto David si deve essere sentito tanto sicuro di se e della sua investitura dallo spirito che ha buttato nel mucchio un argomento che mai nessuno aveva toccato prima. Riporto testuale:
“Se qualcuno è dichiarato colpevole dagli esseri umani, come è successo a Gesù, non significa che è colpevole dal punto di vista di Dio. Quindi, fratelli, stiamo attenti. Potremmo leggere che una persona o un’organizzazione è stata coinvolta in un procedimento penale e che poi ci sia stato un patteggiamento. Questo tipo di accordo è sinonimo di colpevolezza? Non necessariamente.”
E’ la prima volta che si parla di patteggiamento. Splane qui non dice esplicitamente che l’organizzazione l’abbia fatto, ma il modo in cui tratta la questione successivamente è una chiara ammissione. Aggiunge più avanti:
“Ma qualcuno potrebbe dire: perché patteggiare quando si ha la verità dalla propria parte? Quindi potremmo chiederci: “Secondo la Bibbia è accettabile patteggiare prima del processo o è sbagliato?” Vediamo cosa disse Gesù al riguardo. Leggiamo Matteo 5:25, 26. È interessante che Gesù in quell’occasione particolare tra tutte le cose importanti che insegnò incluse anche questa. Matteo 5:25, 26: “Trova subito un accordo con il tuo avversario in giudizio, mentre sei ancora per strada con lui, così che non ti consegni in qualche modo al giudice e il giudice alla guardia del tribunale, e tu non sia gettato in prigione”. E versetto 26: “In verità ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato anche l’ultima moneta”
E chi lo sapeva che la Bibbia consigliava il patteggiamento alla WTS. Forse era previsto che ci sarebbero stati un sacco di abusi sessuali di cui rispondere e Gesù era un bravo avvocato? Fossi nella Chiesa Cattolica prenderei appunti.
E’ proprio vero, alla Bibbia si può far dire qualsiasi cosa. Peccato che Splane alteri l’applicazione del versetto, perché l’esempio di Gesù parlava non di un innocente che paga per quieto vivere ma di un debitore effettivamente colpevole, che era meglio pagasse i suoi debiti senza andare in prigione, visto che all’epoca in prigione venivi torturato (Vedi applicazione del Perspicacia voce CARCERIERE)
Ma l’autogol vero sta nel fatto che la maggioranza dei fratelli non sapeva che l’organizzazione è stata condannata e tanto meno che ha patteggiato la pena sborsando milioni di dollari delle loro contribuzioni in diversi processi. Il divertente è che questo non l’ha detto Osservatore Teocratico, ne il New York Times o qualche apostata da strapazzo, l’ha detto al mondo intero David Splane, membro del Corpo Direttivo dei testimoni di Geova.
Grazie David! Perchè ora che ce lo hai detto tu, posso andare dagli anziani a chiedere lumi sul tuo discorso. Posso per esempio chiedere (per poter difendere l’organizzazione ovviamente) cosa intendessi quando hai parlato di patteggiamento, in quali processi si è patteggiato e quanto si è speso.
Lo posso chiedere, mica l’ho letto in una chat, lo ha detto lo Schiavo Fedele e Saggio che sono stati condannati e che loro patteggiano, io povero proclamatore mica lo sapevo.
Incuriosito da questa storia del patteggiamento ho voluto vederci chiaro.
Innanzitutto non confondiamo il patteggiamento esistente nell’ordinamento giuridico degli Stati Uniti con quello italiano.
Se volete saperne di più, cercate informazioni sul “PLEA BARGAINING”, questa è la definizione dell’accordo tra le parti in causa nel sistema USA, sia su Wikipedia (in italiano) che su Britannica.com (in inglese) oppure online sulla rivista specializzata in argomenti giuridici “Cammino Diritto” nell’articolo del gennaio 2017 che trovate online.
Cercando, ho scoperto che è vero, come dice Splane, che patteggiare non necessariamente significa essere colpevoli, ma questo dipende dai motivi (e qui dobbiamo vedere se sono applicabili alla WTS/JW) che spingono qualcuno accusato a patteggiare, eccone alcuni:
- Un processo normale e lungo, fa spendere parecchio in costi di avvocati perciò potrebbe costare meno patteggiare. (considerato chi paga gli avvocati dell’organizzazione e i milioni di dollari di patteggiamento è questo il caso?)
- Esistono buone possibilità di perdere il processo, meglio proporre un accordo con l’idea di far risparmiare tempo alla corte e all’accusa ed eviti la sconfitta dell’accusato. (gli americani sono molto sensibili a velocizzare il sistema giustizia)
- Un processo normale, se dovesse finire male, potrebbe prevedere una condanna estremamente pesante, perciò meglio accordarsi per qualcosa di inferiore. (è questo il caso?)
- Un dibattimento in aula è pubblico, il plea bargaining no, se c’è il rischio di cattiva pubblicità ad una persona o un’organizzazione, meglio il secondo.
- Con il plea bargaining la questione viene gestita solo tra il prosecutor (l’accusa), il defendant (la difesa) e alla fine il giudice che verifica e ratifica l’accordo. Non c’è dibattimento, quindi puoi sempre giustamente dire di non essere mai andato a processo per un determinato reato.
Questi sono alcuni elementi in breve che potrete verificare da voi.
Ma a mio parere non rispondono alla domanda che lo stesso Splane avevo proposto nel suo discorso:
“perché patteggiare quando si ha la verità dalla propria parte?”
C’è un ultimo elemento che fa parte dell’autogol di Splane e del Corpo Direttivo ed è insito al meccanismo per poter accedere al patteggiamento nel sistema USA. Lo riporto testualmente da Wikipedia:
“Presupposto del plea bargaining è la dichiarazione di colpevolezza (guilty plea). In sede di pretrial (predibattimentale), dopo che il prosecutor ha formalizzato l'imputazione, si svolge un'udienza (arraignment) nella quale vengono indicati all'accusato i capi d'accusa, dopodiché il giudice chiede a questi se intende dichiararsi colpevole (to plead guilty) o non colpevole (to plead not guilty). Quando l'imputato si dichiara colpevole, il giudice irroga la pena o rinvia la determinazione ad un'ulteriore udienza (sentencing), e non viene affrontato il dibattimento.”
In altre parole, se vuoi accedere all’accordo ti devi dichiarare ufficialmente colpevole.
E se non lo sei?
Se sei un cristiano puoi dichiarare il falso solo per salvarti?
I fratelli nei campi nazisti potevano dichiarare anche solo per finta di rinunciare alla loro religione per evitare la morte?
Gli apostoli avrebbero fatto dichiarazioni false e fuorvianti davanti al Sinedrio solo per evitare le frustate?
Sono certo che dentro di voi starete rispondendo a queste domande, ma non sarei così frettoloso. Chiedete prima a Splane e allo Schiavo Fedele e Saggio che una scrittura per giustificare qualsiasi comportamento la trovano senz’altro, così almeno non vi sentirete a disagio per le risposte che vi verranno in mente.
Autogol!
Gamma