domenica 25 maggio 2025

Religione e sostenibilità: le difficoltà e i paradossi di un sistema in crisi.

L’identità religiosa antica

Nella visione del popolo d’Israele, la legge era percepita come elemento identitario della comunità che era la autoreferenziale diretta espressione della volontà di Dio. Geova veniva riconosciuto non solo come il liberatore dall’Egitto, ma anche come guida suprema della nazione: Re, Legislatore e Giudice l’ente divino specularmente antropomorfizzato in una osmotico travaso di emozioni incontrollate. I dieci comandamenti”, che aprivano l’intero corpo legislativo, rappresentavano non solo il patto identitario fondato sulla memoria della liberazione ma il vademecum morale che stabiliva il binario dove mettere i vagoni della loro vita per raggiungere la stazione della terra promessa. Daltra parte non avere leggi era peggio di avere leggi sbagliate ma così la disubbidienza, la trasgressione e renitenza, in questo contesto, non era vista solo come infrazione civile o religiosa, ma come un atto di rottura con la volontà divina ribadisco percepita, diventando un gesto carico di implicazioni politiche e spirituali che coinvolgeva tutta la comunità. L’antico Israele era una sorta di grande fratello senza porte di uscita.

L’identità religiosa moderna

Nella visione della struttura religiosa del Testimone di Geova c’è una sorta di regressione nel modello di pensiero cristianizzante moderno che è nato proprio con peculiarità univoche e riconoscibili dal sistema e che fanno l’occhiolino a quel mondo antico. Il presupposto che contraddistingue questa nuova entità religiosa è quello di rendere disponibile, a qualsiasi persona, una porta di uscita da un sistema sociale politico e religioso che, in molte realtà è naturalmente abusante, potrebbe essere davvero difficile e complicato da sopportare. Immaginate di vivere in posti complicati come che ne so Quarto Oggiaro a Milano o che ne so a Centocelle Torpignattara a Roma, non sono luoghi semplici dove gestire la vita in modo sano senza ripercussioni.

Una nuova vita

Diventando Testimoni di Geova significa avere un sistema che ti da una nuova vita, nuovi presupposti in generale. Questo però significa mettere in discussione tutto quello che il sistema dice o sostiene, sia religioso che politico ma anche scientifico. Tutti questi elementi hanno il pregio di rafforzare facilmente e con poco sforzo (senza pensare) l’identità della persona identificandosi nella comunità che diventa sua(così come faceva la legge nell’antico Israele). E’ come se la persona abbracciando questa nuova fede avesse uno specchio con cui riconoscersi, ma l'immagine che vede, in realtà, è finta di una persona che è solo nel mondo delle idee di come ci piacerebbe che fossero e non di come sono in realtà. Ed è questo l’elemento che ritengo più rilevante fra gli elementi attrattori più accattivanti in questa religione.

Visto dall'alto questo risultato alcuni lo definirebbero, un effetto della riforma del cristianesimo fatto da persone che non si riconoscevano nei sistemi religiosi tradizionali secolarizzati. Ma come appena detto e penso condividiate, i Testimoni di Geova, non pretendono di riformare solo il cristianesimo come religione, ma di rimettere in discussione tutto il sistema. Sono note le posizioni critiche che da Testimoni di Geova abbiamo avuto al sistema politico e altrettanto tristemente note quelle al sistema scientifico/scolastico.

Nell'edizione 2019 del manuale “Pascete il gregge”, al capitolo 8, paragrafo 30, si legge: “Lui o un membro della sua famiglia va all’università o incoraggia questo tipo di istruzione?” https://files.fm/u/d453ktxu

Guardate che tipo di approccio quando viene chiesto immediatamente di rivedere i requisiti del nominato che nemmeno Torquemada nell'inquisizione pretendeva dalle sue vittime.

Se un nominato (o un familiare, ad esempio la moglie o i figli) va all’università o incoraggia questo tipo di istruzione, con il modo di vivere dimostra di mettere al primo posto gli interessi del Regno nella sua vita? (w05 1/10 p. 27 par. 6). Insegna alla sua famiglia a mettere al primo posto gli interessi del Regno? Rispetta ciò che è stato pubblicato dallo schiavo fedele sui pericoli legati all’istruzione universitaria? Il suo modo di parlare e di agire rivelano che è una persona spirituale? Com’è e considerato dalla congregazione? Qual`è il motivo per cui lui o i suoi familiari vanno all’università o incoraggiano questo tipo di istruzione? Hanno mete teocratiche? Il fatto che vadano all’università o incoraggino questo tipo di istruzione interferisce con la regolare frequenza alle adunanze, con una significativa partecipazione al servizio di campo o con altre attività teocratiche?

I Testimoni di Geova, pur rifiutando la partecipazione alla vita politica e militare, propongono una struttura rigidamente organizzata e un sistema dottrinale chiuso, dove le decisioni vengono centralizzate e mai messe in discussione. Le discussioni possono essere interpretate come settarismo e se reiterate sono motivo di disassociazione.

Il problema della sostenibilità

L’evoluzione interpretativa ma anche strutturale del sistema religioso che abbiamo visto in questi ultimi tempi da interessanti indizi da valutare. Abbiamo appurato che sono state necessarie evoluzioni e ristrutturazioni del pensiero stranamente correlate quando il sistema economico dal 2000 in poi ha aggredito l’organizzazione mandandola in crisi. La revisione dei conti e il riassetto immobiliare globale con la nuova gestione centralizzata delle contribuzioni è un segnale significativo della crisi economica che è in corso. Queste riforme interne, non percepite, ma molto pesanti da sopportare soprattutto per le persone direttamente coinvolte (vedi i ridimensionamenti dei Beteliti che vengono attuati di volta in volta alla bisogna) sono la prova di un sistema religioso che non è sostenibile e ha bisogno di correzioni necessarie per evitare il collasso. La Betel di Bologna in Italia è uno degli emblemi più evidenti di questa problematica.

Jody Jedele uno degli ultimi nominati nel corpo direttivo ha un CV che non lo farebbero anziano neanche nell’ultima congregazione a ..... (mettetela voi la congregazione non voglio discriminare nessuno) ma bontà sua è evidente che quello stesso CV è idoneo per prendere decisioni economiche sensate in una multinazionale, decisioni che sono sicuro ha imparato col tempo e con l’esperienza. Un PS non avrebbe le stesse capacità non perché sono stupidi o ma semplicemente perché in genere non tutti hanno l’esperienza di sedere settimanalmente come CEO di multinazionali.

Ma poi prendete in considerazione le revisioni procedurali come il rapporto di servizio e il cambio delle modalità di controllo delle attività e la diminuzione progressiva delle ore di pionerato. Anche questa non è una prova che le attività così come erano previste e impostate non erano sostenibili?  Questa attività non sostenibile era frutto di un'idea che aveva presupposti validi a breve termine, ma che poi non erano sufficienti a mantenere il passo nel tempo. Il clamoroso fallimento organizzativo nel epoca Covid dove i fratelli uscivano in servizio in piena pandemia non è un caso, ed è stata la ciliegina sopra la torta dell’inefficienza di questo corpo direttivo in un sistema che ha evidentemente perso il controllo.  

Le incongruenze, sommandosi, hanno creano l’attuale paradosso organizzativo che consente alle persone una via di uscita dal sistema di cose mondano per rinchiuderle in stanze buttando via la chiave. Se ammettiamo che non ci sia stato un inganno vero e proprio i presupposti di verità e libertà che erano promessi poi nel tempo si sono rivelati per quello che sono, solo spot pubblicitari.

La presa di posizione

Tutti noi per chi è stato partecipe per tanti anni e per chi ancora è coinvolto è stato come una sorta di viaggio della vita che abbiamo percorso e stiamo percorrendo. Cambiare prospettiva prendendo posizioni non allineate non è rinnegare se stessi o il proprio passato significa che semplicemente non possiamo più accettare qualcosa che non ci rappresenta ma in molti casi questo è un processo interiore che spesso è difficile anche da condividere. 

Ovviamente l’organizzazione vede questo come frutto del diavolo (vedete il video all’assemblea con l’associazione del pensiero apostata al pensiero satanico link) ma purtroppo per quanto si strappino le vesti questa consapevolezza non è stato il diavolo a svelarla, ma lei stessa. Se è vero che non siamo più Testimoni di Geova legati dalla etichetta c’è da dire che, per chi ancora crede a quell’etichetta,  proprio dietro quel identificativo esiste un sistema complesso pachidermico, talmente grande e articolato da non essere più comprensibile nemmeno dalle persone che sono internamente convolte nell’organigramma delle responsabilità. Di chi è la colpa? Dello spirito santo? Mia ? Di Satana? Su su siamo seri, se questo sistema organizzativo consente a membri del corpo direttivo totalmente inidonei e non qualficati, di fare discorsi sulle terapie mediche senza sangue a neonati, di chi sono le responsabilità? A chi dobbiamo dare la colpa se Splane va sul podio a dire che Gesù in Matteo parlava di una doppia generazione che partiva dal 1914? A Splane stesso che quella mattina si è inventato il moto perpetuo dell’eterna venuta? Oppure siamo davanti ad un paradossale paciugo emotivo protogiudaizzante tanto grottesco quanto ridicolo dove poi sono io l'apostata che non crede a queste cose?

Essere obbiettivi

Facciamo un ultimo esempio pratico questa volta scritturale.  Immaginate per un momento di essere nell’antico Israele e di valutare con obbiettività la legge del taglione che conoscete benissimo e date per scontato che sia quello che Dio richiede da chi lo serve. Prendete come esempio, il caso della donna nella rissa citato in Deuteronomio

Deuteronomio 25:11

11“Se scoppia una rissa tra due uomini e la moglie di uno interviene per proteggere il marito da quello che lo sta picchiando, allunga la mano e lo afferra per i genitali, 12devi amputarle la mano. Non devi* essere dispiaciuto.

Ora con tutta onestà, vi sembra un decreto-legge obbiettivo? Ponderato? Misericordioso? Senza nemmeno dare una indicazione per valutare i motivi per il quale nasce la rissa? Fatemi capire la logica, c’è una rissa e non si capisce la responsabilità una donna mette a rischio la fertilità di un uomo e siccome non posso applicare la legge dell’occhio per occhio perché non ha testicoli allora gli taglio la mano? Ma notate il versetto 12 il dettaglio stesso “non devi essere dispiaciuto” non è sintomatico di una legge che evidentemente non aveva senso nemmeno per chi l’aveva scritta? Questa secondo voi sarebbe davvero una legge scritta da Dio?

Ora immaginatevi in quel momento e valutate come poter gestire il dramma di giustificare la legge del taglione applicata in questo modo. Non vi sembra fuori luogo? Eppure, a ben vedere per questa organizzazione ancora adesso c’è una parte giudaizzante molto attiva e florida che rende perfettamente plausibile ragionare in questi termini. Sono molti che senza alcun problema paragonano la disassociazione alla lapidazione come volontà di Dio. E secondo voi un apostata che non crede nella doppia generazione meriterebbe di davvero di essere lapidato?

Il mondo che i Testimoni di Geova vogliono iniettare nelle persone è condizionato da interpretazioni bibliche come questa, che nemmeno i rabbini karaiti più oltranzisti e ultra ortodossi seguono e danno credito. Per ultimo ma non per importanza concludo con una domanda: ma con presupposti di questo genere che tipo di riforme potranno mai essere possibili?

Un saluto a tutti.

sabato 10 maggio 2025

DA QUANDO VIVIAMO NEGLI “ULTIMI GIORNI”?

 

Stiamo vivendo nella parte finale degli ultimi giorni. Anzi, gli ultimi giorni della parte finale degli ultimi giorni. Siamo vicini all’ultimo giorno degli ultimi giorni”. Così affermò Stephen Lett nell'aggiornamento N. 1 del 2020. Sono passati oltre 5 anni da quell'annuncio ma evidentemente la fine non è venuta. Questo fa sorgere seri dubbi sul fatto che il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova abbia le idee chiare su questo tema. Cosa intende quindi la Bibbia con questa espressione? Come si esprimono i vari commentari? Come è cambiata la spiegazione che ne danno i Testimoni di Geova?

Il 1799

Pochi Testimoni sanno che fino agli anni '20 la dottrina collocava l'inizio degli “ultimi giorni”, chiamati all'epoca "tempo della fine", nel 1799. Questo influì sul movimento avventista del XIX secolo dando origine al sistema di credenze sulla fine dei tempi coniata da Russell. In termini inequivocabili, la Watchtower presentò la "prova" che il 1799 era "sicuramente" l'inizio del tempo della fine:

"Napoleone iniziò questa campagna d'Egitto nel 1798, ... e il suo completamento nel 1799 segna, secondo le parole del Profeta, l'inizio del "tempo della fine". L'Arpa di Dio (1921) pp. 228, 229

"Il tempo della fine" abbraccia un periodo che va dal 1799 d.C., come sopra indicato, fino al momento del completo rovesciamento dell'impero di Satana e dell'instaurazione del regno del Messia." L'Arpa di Dio p.231

"Milleduecentosessanta anni dopo il 539 d.C. arriviamo al 1799, un'altra prova che il 1799 segna definitivamente l'inizio del "tempo della fine"." L'Arpa di Dio p.230

"Questo grande incremento di conoscenza e l'enorme spostamento di persone in varie parti della terra senza alcun dubbio è un adempimento della profezia che testimonia "il tempo della fine. Questi fatti fisici non possono essere contestati e sono sufficienti a convincere qualsiasi mente ragionevole che siamo nel "tempo della fine" dal 1799." L'Arpa di Dio p.234

La Watchtower con Rutherford si spinse quindi al punto di dire che non è di "mente ragionevole" chi non crede che il tempo della fine sia iniziato nel 1799.

È divertente vedere la lunga lista di invenzioni che L'Arpa di Dio ha usato come prova che il 1800 fosse il tempo della fine. La locomotiva e la "macchina volante" (p. 231) furono considerate l'adempimento del "giorno della preparazione di Dio" di cui si parla in Naum 2:1-6. Questo insegnamento continuò per tutti gli anni Venti in altre pubblicazioni:

"Fatti indiscutibili dimostrano che il "tempo della fine" iniziò nel 1799 e che la seconda presenza del Signore iniziò nel 1874." Torre di Guardia 1 marzo 1922, pag. 73

Napoleone iniziò questa campagna d'Egitto nel 1798, la completò e poi tornò in Francia il 1° ottobre 1799. La campagna e il suo completamento nel 1799 segna, secondo le parole del profeta stesso, l'inizio del "tempo della fine". Milleduecentosessant'anni dal 539 d.C. ci portano al 1799, il che è un'ulteriore prova che il 1799 segna sicuramente l'inizio del "tempo della fine". Creation (1927) p. 293

IL 1914

Durante la seconda metà della presidenza di Rutherford, la maggior parte delle vecchie profezie relative al tempo, tanto strenuamente sostenute nella prima metà di essa, furono progressivamente lasciate cadere nel dimenticatoio o riadattate. L’inizio degli «ultimi giorni» fu spostato dal 1799 al 1914. La presenza di Cristo fu pure fatta slittare dal 1874 al 1914.

Non ci dilunghiamo ora su come è stata calcolata questa data visto che è oggetto di post precedenti. Limitiamoci a dire che oggi (come allora per il 1799) un Testimone che non crede che il 1914 sia stato l'inizio degli ultimi giorni viene etichettato come apostata o addirittura come l'anticristo.

Esistono tuttavia elementi che permettono di capire come la Bibbia intende questa espressione e incredibilmente le stesse pubblicazioni della Watchtower possono essere usate per scoprire la corretta comprensione.

COSA SI INTENDE PER “ULTIMI GIORNI”?

Nelle profezie bibliche l’espressione “ultimi giorni” o espressioni equivalenti, come “parte finale dei giorni”, si riferiscono a un periodo di tempo in cui certi eventi storici raggiungono il culmine. Il contenuto della profezia determina l’inizio della “parte finale dei giorni”, quando gli avvenimenti predetti cominciano a verificarsi. Si può quindi dire che coloro che sono in vita al tempo dell’adempimento della profezia vivono negli “ultimi giorni” o nella “parte finale dei giorni”. Secondo la natura della profezia, questo può essere un periodo di pochi anni o di molti secoli e può riferirsi a periodi di tempo molto lontani fra loro.” - Enciclopedia Perspicacia vol. 2 p. 1155.

Raramente sono d'accordo con quello che leggo nelle pubblicazioni della Watchtower ma questa è una di quelle. Partendo da questa definizione potremmo giungere alla corretta comprensione del periodo a cui ci si riferisce con questa espressione. Mentre procediamo con il ragionamento teniamo quindi a mente questi due punti:

1) L'espressione si riferisce al tempo in cui una certa profezia si adempie raggiungendo il suo culmine

2) Può essere un periodo breve oppure durare molti secoli

Dicevo che “potremmo” giungere alla corretta comprensione perché, come vedremo, le pubblicazioni WTS contengono alcuni ragionamenti contorti che partono da corretti presupposti ma ciò nonostante riescono a pervenire a conclusioni incoerenti con tali premesse. Per fare un paragone mi vengono in in mente i giudici che hanno emesso la recente sentenza norvegese a favore della WTS. Essi ammettono che esiste l'ostracismo tra i Testimoni di Geova, dicono che è molto dannoso e limita di fatto la possibilità di cambiare religione ma poi si assolvono la WTS a forza di “tuttavia ...” in contraddizione con i loro preamboli. Qualcosa di simile avviene con il significato che la WTS da all'espressione “ultimi giorni”.

Atti 2:17

Il contesto di questo versetto è molto chiaro e spiega in modo inequivocabile quando iniziarono gli ultimi giorni. Anche la WTS (forse con rammarico) non è riuscita a trovare una spiegazione diversa rispetto a quanto dice la Bibbia talmente è evidente l'applicazione che fa lo stesso Pietro. Leggiamo il brano:


Atti 2:14-21 : Allora Pietro si alzò in piedi con gli Undici e ad alta voce disse loro: “Uomini di Giudea e voi tutti abitanti di Gerusalemme, sappiate questo e ascoltate attentamente le mie parole. In realtà queste persone non sono ubriache, come voi pensate, perché è solo la terza ora del giorno. Questo invece adempie ciò che fu detto per mezzo del profeta Gioele: ‘“Negli ultimi giorni”, dice Dio, “verserò parte del mio spirito su ogni tipo di persona, e i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri giovani vedranno visioni e i vostri vecchi avranno sogni; anche sui miei servi e sulle mie serve in quei giorni verserò il mio spirito, e profetizzeranno. E farò prodigi nel cielo di sopra e segni sulla terra di sotto, sangue, fuoco e nuvole di fumo. Il sole sarà mutato in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il grande e glorioso giorno di Geova. E chiunque invocherà il nome di Geova sarà salvato”

Come si può negare che l'adempimento della profezia di Gioele avvenne negli ultimi giorni? Impossibile, infatti anche la Torre di Guardia che tratta in modo approfondito questo soggetto lo ammette. Vediamo uno stralcio della Wt 1/4/1981:

L’apostolo cristiano Pietro parlò degli “ultimi giorni”. Era il giorno della festa della Pentecoste dell’anno 33 E.V. ... Lo spirito santo, che Gesù Cristo aveva promesso di versare su di loro dopo il suo ritorno in cielo, scese su di loro con una dimostrazione visibile. Furono ispirati a parlare in lingue straniere delle “magnifiche cose di Dio”. (Atti 2:1-11) ... L’apostolo Pietro fu ispirato a parlare loro, dicendo: “Questo è ciò che fu detto per mezzo del profeta Gioele: ‘E negli ultimi giorni”, dice Dio, “io verserò del mio spirito su ogni sorta di carne, e i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno ... E chiunque invocherà il nome di Geova sarà salvato”’”. — Atti 2:16-21. Quando Dio aveva pronunciato quelle parole? Centinaia di anni prima, in Gioele 2:28-32. ... Sotto ispirazione dello spirito di Dio, l’apostolo Pietro identificò il tempo in cui si applicava l’espressione “dopo ciò”, dicendo: “negli ultimi giorni”. Perciò, circa 850 anni dopo che Gioele aveva terminato la sua profezia, erano cominciati quegli “ultimi giorni”, e Pietro ci viveva. ... Come si può sostenere scritturalmente che gli “ultimi giorni” si applichino a tutto il tempo dai giorni di Pietro ai nostri giorni difficili inclusi, giorni che non sono ancora terminati? Non può essere così, anche se in tutti gli scorsi diciannove secoli Geova Dio ha evidentemente versato il suo spirito su credenti di ogni sorta di carne, rendendoli suoi figli e figlie spirituali mediante Gesù Cristo... Non era negli “ultimi giorni” che doveva essere versato lo spirito santo? E non è stato versato senza interruzione, nonostante la grande apostasia, dalla Pentecoste del 33 E.V. fino ad oggi? ... Logicamente, quindi, non fa coincidere questo gli “ultimi giorni” di Atti 2:16-21 con l’intera èra cristiana, con questo lungo e ininterrotto periodo di versamento dello spirito di unzione?

Facciamo il punto su quello che abbiamo appena letto nella rivista:

1) Ammette che Pietro viveva negli “ultimi giorni”

2) Li chiama “quegli” ultimi giorni lasciando intendere sono diversi da quelli in cui viviamo noi

3) Ammette che lo spirito santo è stato versato negli scorsi diciannove secoli e che quindi esiste una continuità da allora a oggi rispetto a quella profezia

4) Alla fine pone alcune domande a cui chiunque risponderebbe “sì!” ma a cui la rivista spiega dovremmo rispondere “no!” contro ogni logica.

Quale distinzione si cerca di fare è evidente nel glossario della “Traduzione del Nuovo Mondo”. Ecco cosa dice:

Questa espressione e altre simili, come “parte finale dei giorni”, sono usate nelle profezie bibliche in riferimento al periodo in cui certi avvenimenti storici raggiungono il culmine (Ez 38:16; Da 10:14; At 2:17). A seconda della natura della profezia, può trattarsi di un periodo di pochi o molti anni. In particolare, la Bibbia usa questo termine per riferirsi agli “ultimi giorni” dell’attuale sistema di cose, durante l’invisibile presenza di Gesù (2Tm 3:1, Gc 5:3 2Pt 3.3).”

Ecco quindi la scrittura di Atti 2:17 separata da quella di Giacomo 5:3, 2 Timoteo 3:1 e 2 Pietro 3:3. La prima secondo loro si riferisce al lontano passato mentre le altre tre ai nostri giorni. Ma stanno così le cose?

Giacomo 5:3

Giacomo 5:1-5 Ora ascoltate, ricchi: piangete e urlate per le disgrazie che verranno su di voi. Le vostre ricchezze sono marcite e i vostri abiti sono stati rosi dalle tarme. Il vostro oro e il vostro argento si sono arrugginiti; la loro ruggine sarà una testimonianza contro di voi e divorerà le vostre carni. Negli ultimi giorni quello che avete accumulato sarà come un fuoco. Ecco, la paga che non avete dato agli operai che hanno mietuto i vostri campi continua a gridare, e le grida di aiuto dei mietitori sono giunte agli orecchi di Geova degli eserciti. Sulla terra siete vissuti nel lusso e per il vostro appagamento. Avete ingrassato i vostri cuori nel giorno della strage.”

A chi erano riferite quelle parole? La W15/11/97 pp. 21 commenta così questo passo: “Giacomo fa alcune vigorose dichiarazioni riguardo a certi ricchi perché alcuni dei primi cristiani erano diventati materialisti o ammiravano i ricchi.”

Oops! Mi sembra che la Torre di Guardia stia parlando del primo secolo e non solo dei nostri giorni. I primi cristiani quando hanno ricevuto la lettera di Giacomo cosa avranno pensato? Credevano a un ammonimento nei loro riguardi o a qualcosa che riguardava i posteri? Credevano di vivere negli “ultimi giorni” o credevano si stesse parlando di una profezia che si sarebbe adempiuta nel lontano futuro? Si capisce che non solo loro ma anche l'apostolo Giacomo, che scrisse quelle parole sotto ispirazione, era convinto di vivere negli “ultimi giorni”.

2 Timoteo 3:1

I Testimoni di Geova quando parlano degli “ultimi giorni” pensano subito e solo a questa scrittura. Chi è stato un proclamatore o peggio un pioniere negli anni '70 '80 o '90 conosce il brano 2Tm 3:1-5 a memoria. Lo riporto così com'era nella precedente versione della Traduzione del Nuovo Mondo.

2Tm 3:1-5 Ma sappi questo: negli ultimi giorni ci saranno tempi difficili. Poiché gli uomini saranno amanti di se stessi, amanti del denaro, millantatori, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, sleali, senza affezione naturale, non disposti a nessun accordo, calunniatori, senza padronanza di sé, fieri, senza amore per la bontà, traditori, testardi, gonfi d’orgoglio, amanti dei piaceri anziché amanti di Dio, aventi una forma di santa devozione ma mostrandosi falsi alla sua potenza; e da questi allontànati

Immaginate di essere un vulcanologo e un sismologo. Avete un amico che vive in una cittadina non lontana da un vulcano il quale da poco è tornato a essere attivo. Grazie alle vostre conoscenze siete in grado di stabilire con una buona approssimazione cosa succederà: potete prevedere in caso di eruzione dove si propagherà la lava e stabilire che probabilmente ci saranno dei terremoti. Da buoni amici sarà vostra premura scrivergli per dirgli quello che succederà. Informarlo nei dettagli è una prima forma di prevenzione, ma oltre a ciò probabilmente gli farete delle raccomandazioni: allontanati dalla zona della colata lavica, trasloca in una casa antisismica, se la terra trema fuggi lontano dagli edifici pericolanti, ecc.

Certo allontanarsi dalla cittadina sarebbe meglio ancora ma nel nostro esempio non regge, non potendo traslocare da questo mondo fino a quando moriremo.

Nel caso della lettera di Paolo a Timoteo similmente l'apostolo, essendo ispirato, sapeva quello che stava per succedere: una degenerazione dei valori morali che avrebbe potuto contaminare la neonata chiesa. Lo aveva già messo in guardia nella sua prima lettera (1 Tm 4) ma ora è ancora più specifico. In particolare il versetto 5 non lascia dubbi, l'esortazione “da questi allontanati” indica che il pericolo era imminente e riguardava Timoteo e in generale quei primi cristiani che leggevano i suoi avvertimenti.

Questo è in armonia con quello che alcuni studiosi hanno scritto a proposito di 2Tm 3:1-5.

Cambrige Bible: 

Non solo gli ultimissimi giorni, verso la fine del mondo, ma in generale (secondo la frase ebraica) i giorni a venire, o il tempo futuro, sia più vicino che più lontano. Egli suppone che ciò comincerebbe ad accadere nell'età di Timoteo, infatti in 2Tm 3:5 lo esorta da questi allontanati (tu, Timoteo) e evitali.

Ellicott's commentary for english readers: 

L'Apostolo aveva avvertito Timoteo ( 2 Timoteo 2:3-13) di non permettere che la paura del pericolo e della tribolazione imminenti paralizzasse i suoi sforzi… lo avverte che gravi pericoli per la Chiesa sarebbero sicuramente sorti e che i servi di Dio, come Timoteo, devono essere preparati a combattere... Sembra in accordo con passi come 1 Giovanni 2:18 : "Figlioli, è l'ultima ora" – dove si allude al presente, e non a un futuro incerto. Si intendono "gli ultimi giorni" come quel periodo, probabilmente di lunghissima durata, che si estende dai giorni della prima venuta del Messia – in cui visse Paolo – alla seconda venuta di Cristo in giudizio Le parole di 2 Timoteo 3:5 , "da costoro allontanati", richiederebbero certamente un'interpretazione forzata se dovessimo supporre che gli "ultimi giorni" si riferissero a un tempo immediatamente precedente la fine, o, in altre parole, all'ultimo periodo dell'era cristiana. Il triste catalogo di vizi è, ahimè, uno che tutte le epoche della Chiesa di Cristo hanno conosciuto fin troppo bene.


Metthew Henry's concise commentary: 

Lo scopo di questo riferimento ai tempi pericolosi che si sarebbero verificati era evidentemente quello di mostrare la necessità di usare ogni precauzione per preservare la purezza della chiesa, dal momento che scene così tristi si sarebbero aperte su di essa. L'apostolo si era soffermato su questo argomento nella sua Prima Epistola a Timoteo (1 Timoteo 4) , ma la sua importanza lo spinge a richiamarlo nuovamente.

Jamieson-Fausset-Brown Bible commentary:

2 Timoteo 3:1-5 l'apostolo predice i personaggi malvagi che sarebbero apparsi negli ultimi giorni. 2 Timoteo 3:6-9 descrive i nemici della verità, 2 Timoteo 3:10-13 propone a Timoteo il suo esempio, 2 Timoteo 3:14-17 e lo esorta a perseverare nella dottrina che aveva appreso, raccomandandogli l'uso delle Sacre Scritture. Abbiamo incontrato questo termine, ultimi giorni, in 1 Timoteo 4:1, e lì abbiamo detto che la Scrittura con quel termine intende tutto il tempo dall'ascensione di Cristo fino alla fine del mondo. Incontriamo il termine Genesi 49:1 Isaia 2:2 Michea 4:1 Atti 2:17 Ebrei 1:2 Giacomo 5:3 2 Pietro 3:3 . Di questi giorni alcuni sono più tardi di altri, ma da Atti 2:17 a Ebrei 1:2 appare che l'intero periodo di tempo sia così chiamato. Verranno tempi difficili... cioè tempi in cui sarà difficile per i cristiani mantenere la propria vita o i propri beni, o qualsiasi felice posizione nel mondo, con una buona coscienza, a causa dell'abbondanza di uomini malvagi che vivranno in quei tempi, rendendoli così difficili.

Qualcuno potrebbe dire che se si chiamano ultimi giorni non possono essere un periodo così lungo, altrimenti si chiamerebbero ultimi secoli. Un ragionamento simile lo fa la Torre di Guardia già citata del 1/4/1981. Ricordate però la citata definizione che ne da l'enciclopedia Perspicacia? “Può essere un periodo di ... molti secoli”. Quindi non c'è da sorprendersi, anzi il fatto che le enciclopedie dei non Testimoni coincidano con quelle dei Testimoni ci conferma che l'interpretazione è corretta.

L'ATTEGGIAMENTO DEL CRISTIANO

Nella Bibbia il cristiano è chiamato a essere vigilante proprio perché non conosce “ne il giorno ne l'ora” (Mat 25:13). I credenti del primo secolo erano convinti di vivere negli “ultimi giorni” e questo li aiutò a restare in guardia, non cadendo ad esempio nel laccio del materialismo (Gc 5:3). Anche oggi vale la stessa cosa: mantenere un atteggiamento vigile e devoto è importante per il credente che voglia trovarsi sempre pronto e approvato.

Un allarme che suona sempre equivale a uno che non suona mai. Da oltre un secolo la WTS ha continuato con grande sicumera ad usare espressioni allarmistiche che facevano pensare ai lettori che Armaghedon sarebbe arrivato entro pochi anni. Gli “ultimi giorni” è una di queste frasi, accompagnata da “siamo sulla soglia”, “ancora un passo”, “siamo al culmine”, “molto presto”, ecc. ecc.

Come una droga che sprigiona grande euforia ma a cui si diventa asuefatti, l'abuso di queste espressioni le ha svuotate di significato e ha reso insensibili coloro che le sentono. Lo scopo era quello di spronare a fare di più e a non mollare ma ora molti Testimoni che le sentono da decenni le considerano una presa in giro. Un altro esempio di come la Torre di Guardia ha sviato le persone.


Post di Saroj

domenica 4 maggio 2025

Luoghi di Adorazione: Quando la Pianificazione Incontra l'Imprevisto

Le congregazioni hanno avuto di recente una parte che ha lasciato molte perplessità anche perché ha fatto a seguito della recente visita del membro betel. La questione banalmente è relativa all'inquietante (per i fratelli) grande assente il progetto di rilocazione della Betel a Bologna.

Premesso che almeno io non alcuna passione per questo tipo vicende che percepisco sempre come se fossero un problema spirituale da gestire. Percepisco che questo progetto è stato un susseguirsi di difficoltà che sono un po' lo specchio della situazione italiana. Non tanto relativamente alla presenza degli uomini Betel d'oltreoceano che fanno pensare ad un commissariamento operativo ma proprio nei problemi dirigenziali interni che impediscono ad esempio di dare un resoconto delle attività sincero e trasparente.

Il fatto che non c’è stato nessun accenno diretto e nemmeno indiretto sullo stato della Betel è già una notizia. Così come si sono ben guardati dal dare un accenno sulle attività sensato in questi anni e anzi hanno coperto il problema strutturale dei palazzi che hanno reso necessario una riqualificazione del progetto. La cosa evidente è che alla fine dell'anno scorso si dava per scontato l'imminente apertura e invece anzichè annunciare il completamento e la conclusione del progetto operativo che avrebbe reso disponibili i palazzi in via Paolo Nanni cosa accade? Accade che le congregazioni ricevono questa particina esplicativa sulla rivisitazione di tutte le attività di ristrutturazione e come si può notare ancora alcun accenno viene fatto sulla prossima apertura della Betel. Ora mi viene da dire... ma non è che tanto tanto ... davvero... ci si fa un piantino  stendiamo un velo pietoso su questa vicenda?

Il testo seguente è un fac simile della circolare che il fratello ha dovuto annunciare alla congregazione. E' tutto in teocratichese come al solito non si capisce nulla tranne che evidentemente, non solo per la Betel, anche per le tradizionali ristrutturazioni si è fatto i conti senza l'oste. La razzia dei conti correnti di tante congregazioni non ha coperto l'ingente richiesta di denaro che questo tipo di attività richiede. 

Ad un certo punto leggerete che è stato reso necessario "ripensare al modo in cui affrontiamo il bisogno di luoghi di adorazione adeguati" una frase che farebbe rabbrividire qualsiasi amministratore delegato di una qualsiasi azienda. Una frase che non significa assolutamente nulla se non quello di aprire spiragli inquietanti su come invece sono stati affrontati sin ora. Poi di seguito una serie di indicazioni sommarie che non spiegano nulla, come quella di dire usate congregazioni più distanti elencando disagi che invece i fratelli stanno già subendo e gestendo da decenni. Che senso ha? Poi 169 nuovi progetti e 137 grandi ristrutturazioni? Mi viene da dire quali? Le sale assemblee non sono state tutte ridimensionate? La Betel?

Geova è sempre stato ragionevole con i suoi servitori. Ad esempio, quando vide che gli abitanti di Ninive si erano pentiti, cambiò idea e non mandò la calamità che aveva annunciato (Giona 3:10). Allo stesso modo, lo schiavo fedele e saggio imita questa qualità apportando modifiche organizzative o rivedendo decisioni prese in precedenza quando ci sono nuove informazioni o cambiano le circostanze (w17.03 16-17 parr. 14-16).

Negli ultimi dieci anni, nella zona della nostra filiale sono state costruite 85 nuove Sale del Regno e ne sono state ristrutturate profondamente 210. Attualmente, sono stati approvati altri 169 progetti per nuove Sale del Regno e 137 per grandi ristrutturazioni. Sebbene la distribuzione dei fondi sia fatta in modo equo per provvedere luoghi di adorazione in tutto il mondo, le risorse economiche e il numero di squadre di costruzione disponibili sono limitati (2 Cor. 8:14, 15). Di conseguenza, molti progetti approvati potrebbero essere realizzati solo tra 15 o 20 anni (Isa. 60:22).

Questo lungo tempo di attesa per una nuova Sala del Regno potrebbe rendere meno utili i benefici, perché nel frattempo le necessità delle congregazioni potrebbero cambiare (Prov. 13:12; Eccl. 9:11; 1 Cor. 7:31).

Per rispondere alle necessità attuali delle congregazioni e imitare la ragionevolezza di Geova, è necessario ripensare il modo in cui affrontiamo il bisogno di luoghi di adorazione adeguati (Filip. 1:10). Alcuni progetti potrebbero essere annullati o ridotti (??!). In certi casi, grandi ristrutturazioni potrebbero essere divise in progetti più piccoli da realizzare in più anni consecutivi. Questo permetterà di aumentare il numero di progetti che si potranno fare contemporaneamente, dando comunque priorità alle situazioni più urgenti in cui lo svolgimento delle adunanze è attualmente difficile. A volte, anche adottare soluzioni organizzative, come usare Sale del Regno magari un po' più distanti o unire congregazioni, potrebbe soddisfare alcune necessità in tempi più brevi.

Quali vantaggi porta questo nuovo approccio? Alcuni fratelli delle congregazioni interessate da queste modifiche hanno detto: “Non sappiamo come esprimere quanto apprezziamo quello che è stato fatto per noi. Pensavamo di dover aspettare anni prima di poterci riunire in un posto comodo e adatto per imparare”. Aver accettato volentieri i cambiamenti, anche con qualche sacrificio, ha permesso a questi fratelli di sentire la cura amorevole di Geova, provare gioia e prepararsi per il futuro. Anche se le nostre aspettative di avere una Sala del Regno nuova o completamente ristrutturata potrebbero non realizzarsi subito, fare la volontà di Geova nel luogo che lui ritiene opportuno rimane la cosa più importante.

Vi lodiamo per la vostra prontezza nel seguire la guida di Geova, anche quando significa mettere da parte preferenze personali o comodità. [Mostrare immagine.] Questo ci ricorda l’atteggiamento degli israeliti ubbidienti che erano pronti a smontare l’accampamento e partire quando la nuvola di Geova si alzava (Eso. 40:36-38). Abbiamo fiducia che Geova ha tutto sotto controllo e che seguire le sue indicazioni è sempre la scelta migliore.
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