Di recente abbiamo preso in considerazione come argomento del blog alcuni brevi accenni alle correnti filosofiche che erano conosciute anche dai protagonisti biblici. Abbiamo anche accennato che queste correnti filosofiche avevano sviluppato temi specifici legati alla logica dei ragionamenti.
Contrariamente a quanto ha fatto l'organizzazione in questo secolo, gli antichi filosofi non davano per scontato che i ragionamenti fossero veri corretti. A differenza di questa teocrazia, lo sviluppo del ragionamento e quindi la capacità di arrivare a conclusioni, era una parte fondante del processo intellettuale che questi antichi illuminati analizzavano e approfondivano.
Lo scopo del ragionamento è ovviamente uno, ed è quello di raggiungere la verità. In questo momento tralasciamo un po' quello che è anche parte dell'esperienza che si fa in blog come questi e in particolare in questo blog e apro una parentesi; quando trattiamo argomenti o ci confrontiamo con altri nel blog si devono tenere conto tanti fattori. Il blog per ovvi motivi non può essere garante dei commenti espressi e non vi può dare la certezza che chi commenta non abbia altri scopi. Detto questo per evitare le possibili ambiguità è meglio concentrarsi sugli argomenti e se notate che sono palesemente incongruenti e più volte irragionevoli... lasciate perdere passate oltre. Capisco la tendenza crocerossina che abbiamo di aiutare il prossimo a tutti i costi ma questi luoghi in genere, non sono adatti per un opera di supporto di quel tipo. Chiusa la parentesi, riprendiamo sullo sviluppo del ragionamento.
In questo processo di sviluppo dell'intelletto umano la retorica, come strumento per dimostrare la verità è una parte molto importante e diciamo pure troppo per chi è testimone di Geova, ma lo vedremo dopo. La retorica ha un problema insito che nasce da una ambiguità del mezzo. Vi lascio uno breve stralcio del dialogo fra Socrate e Gorgia citato da Platone nei "Dialoghi" opera omnia che ci permette di capire come le idee si incontrano e come si sviluppano. In questo caso ovviamente non sono persone comuni perchè stiamo parlando appunto di due filosofi importanti come Socrate e Gorgia, ma gli argomenti sono alla portata di tutti e in questo caso appunto parliamo di retorica e di come si incontra o scontra con la scienza e con le opinioni.Socrate - Ti sembra che sapere e credere, ossia 'scienza' e 'opinione', siano la stessa cosa?
Gorgia - No; direi che son cose distinte.
Socrate - E diresti bene. Infatti se uno ti domandasse: 'Gorgia v'è una opinione falsa e una vera?' tu risponderesti di si, credo.
Gorgia - Di si, certo.
Socrate - Ma la scienza può essere falsa e vera?
Gorgia - Assolutamente no.
Socrate - E' proprio vero, quindi, che scienza e opinione non sono la stessa cosa.
Gorgia - Infatti.
Socrate - Eppure vi ha persuasione sia in quelli che hanno scienza che in quelli che hanno solo opinione.
Gorgia - Lo credo bene.
Socrate - Dobbiamo stabilire, pertanto, due specie di persuasione: quella che produce opinione senza il sapere, l'altra che produce scienza.
Gorgia - Hai ben ragione.
Socrate - E allora dimmi, o Gorgia, quale delle due persuasioni produce nei tribunali e nelle altre adunanze la retorica intorno al giusto e all'ingiusto? Quella, cioè, da cui deriva opinione senza sapere, oppure l'altra da cui deriva il sapere?
Gorgia - Evidentemente quella da cui deriva opinione senza sapere.
Socrate - Dunque la retorica, a quanto pare, è produttrice di quella persuasione che induce all'opinione senza il sapere, e non alla scienza del giusto e dell'ingiusto.
Gorgia - Così è.
Ora ragioniamo un attimo Socrate distingue due elementi distinti della conoscenza, da una parte c'è la scienza che è appunto l'espressione della verità e dall'altra ci sono le opinioni. Un primo aspetto che possiamo notare e sicuramente quello di dire che mentre la scienza può essere opinione, anzi all'inizio è sempre così, non è vero il contrario, un opinione non può essere considerata comunque scienza. Ma c'è un terzo elemento che è la persuasione, in particolare quella espressa dalla scienza e dagli scienziati e quella delle opinioni espressa invece dai retori come quella nei tribunali. Voi da chi vorreste farvi convincere?
Ora analizzate bene la cosa perché in questa organizzazione si da per scontato che le espressioni che provengono dai canali ufficiali siano considerati scienza. Tutta l'attività di teocratica è una attività fatta però da persone (gli oratori sul podio) che millantano opinioni (che oltretutto non sono loro ma dell'organizzazione) scambiandole per scienza.
Le persone che salgono sul podio sono scienziati o sono oratori, in altri termini retori? Gorgia sapeva bene la differenza tanto che fece un esempio molto chiaro ed evidente:
Egli dice: «Mi sono recato con mio fratello e con altri medici da qualche ammalato che non voleva bere medicine o mettersi in mano al medico lasciando che questi praticasse tagli o cauterizzazioni, e, mentre il medico non riusciva a persuaderlo, io lo persuasi con non altra arte che la retorica».
Gorgia era medico? No, era un retore, se per voi questa differenza è chiara da Testimoni di Geova in generale non lo è. Essere retori come ha dimostrato Socrate, non rende i discorsi che diciamo veri, anzi non è per nulla necessario che lo siano. L'effetto finale è quello alla fine di essere convinti di cose parzialmente vere quando va bene o anche palesemente false, non è inusuale infatti per i Testimoni di Geova fare affidamento a cure mediche alternative a rivalutare teorie pseudoscientifiche, semplicemente perché siamo stati convinti da l'ultimo retore. La distruzione del sapere è stata tale che non stupisce se qualcuno addirittura divulghi falsità scientifiche come il terrappiattismo. Questi rigurgiti di barbarismo del pensiero provengono proprio da questa struttura teocratica che ha messo al primo posto la retorica, la persuasione e non la verità delle cose.
L'abuso di retorica che in cento anni è stato fatta, ha completamente demolito il processo evolutivo del pensiero delle persone. Tanto che ci stupiamo ancora adesso del ragionamento degli antichi Greci di duemila anni fa. Ma lo sappiamo, questa organizzazione di abuso ne ha fatto un manifesto. Prendete in considerazione ad esempio la tecnica di organizzazione delle assemblee e degli oratori. Sono tutti scienziati secondo voi? Sono gente che sicuramente sanno cosa è la retorica e la persuasione, ma conoscono davvero gli argomenti? Secondo voi Losch quando ha sostenuto che andare all'università è come sparassi in bocca era un retore o uno scienziato? Se avete notizia, mi piacerebbe conoscere il medico di Losh, volevo sapere se è uno sciamano che lo cura con le ossa di pollo. Ma secondo voi la generazione sovrapposta di quell'altro personaggio innominabile, potrà mai essere davvero considerata un argomento scientifico se non solo nella mente di chi fa dell'abuso della fede il modello di vita? Ma questo CD potrà mai essere considerata una cosa seria?
Riprendiamo gli antichi greci, in un altro passo Gorgia sostiene che i retori non hanno competenze a meno della persuasione e per questo fatto sono pericolosi. Perchè? Perchè le convinzioni sino a quando rimangono idee ci si può anche convivere, ma quando poi prendono corpo e diventato luogo comune, creano disastri. Esattamente quello che è accaduto con questa organizzazione che con l'idea che Geova sostenga il libero pensiero biblico, ha fatto della retorica scienza, improvvisando e millantando autorevolezza che non ha e gestendo attività senza avere competenze e capacità, con l'imbroglio poi di dare la colpa al giudaismo di 4000 anni fa e a Geova stesso quando le cose sono palesemente sbagliate, come l'applicazione della regola dei due testimoni. E alla fine il giochino gli è scoppiato in mano. Possiamo stupirci per questa cosa? No. Abbiamo il diritto spirituale di prenderne le distanze? Si. Al di fuori di ogni dubbio.
Se io vengo a casa tua per svelarti verità rivelate e riesco a convincerti con argomenti retorici che sei stato prescelto da Dio a far parte del suo popolo io ho soddisfatto pienamente l'arte della retorica ma la domanda che ci chiediamo è: ho fatto altrettanto con la verità?
Si certo è ovvio il concetto di verità e falsità lascia un po' perplessi e in particolare siamo consapevoli dell'abuso strumentale che in questa organizzazione ne viene fatto anche a partire dal termine stesso. Questo abuso porta inevitabilmente a perdere i riferimenti e certezze e capita spesso che alla fine prenda il sopravvento il qualunquismo teocratico. Cosa intendo con qualunquismo teocratico? Intendo in pratica quell'idea di ammettere che le cose vanno male, ma di giustificarle in tutti modi con scuse e pretesti, tipo: d'altra parte questo sistema è fatto così, che ci vuoi fare lascia perdere, aspetta Geova e così andiamo avanti a pacche sulle spalle.
Sapete quegli anziani che vi spiegano che per andare avanti quando finiscono i cavalli si prendono gli asini, oppure quelli che vi dicono che l'organizzazione è umana ma lo spirito santo è di Dio, oppure che anche se non capiamo dobbiamo comunque seguire il carro di Geova che si muove più veloce del tuo pensiero, oppure che dobbiamo avere pazienza e aspettare che Geova intervenga. Queste sono opinioni e non scienza. Questa retorica, soddisfa il requisito base della verità o sono opinioni del "volemose bbene"?
Ora mi pare che da questo blog anche se non invitiamo nessuno ad uscire dall'organizzazione, non abbiamo però sicuramente promosso a mantenere idee che giustificassero le cose che non vanno. Anche se il blog si intitola Osservatore Teocratico questo non vuol dire che l'osservatore che partecipa ancora alle attività deve aver scritto sulla fronte Joe Condor ( questa solo i più vecchi la capiscono). Il confronto delle idee serve a chiarire che posto abbiamo nella nostra vita e discutere non è un problema o un elemento che squalifica spiritualmente, contrariamente a quanto sostiene questa teocrazia. Da un punto di vista pratico per chi rimane credente ci si deve preoccupare solo di cosa pensa Dio e non di cosa pensa l'organizzazione e questa non è retorica.
Buona serata