Gli anni ’60 sono stati anni strani, un po come questi segnati da forti cambiamenti sociali, talvolta violenti, alimentati da ogni genere di movimento sociale che fosse operaio, nero, studentesco, femminista fino ai più improbabili.
Tutto frutto di un assetto culturale morente e dell'instabilità che periodi simili di maggiore entropia dei valori condivisi creano, mostrando la "transitività topologica" tipica dei sistemi caotici.
Gli Stati Uniti sono un po il volano della cultura occidentale e sebbene non vi fossero le amplificazioni tipiche dell'era internet, anche se ancon maggiore calma quello che partiva dallo Zio Sam era destinato a permeare le culture di mezzo mondo
In questo quadro generale, si inserisce l’esperimento del professor Ron Jones.
Ron Jones è un ventiseienne con professore di Storia al liceo Cubberley di Palo Alto, in California. Posto di gente eccentrica Palo Alto, a partire da 10-15 anni più tardi da qui prenderanno le mosse più della metà del valore del NASDAQ attuale.
Jones è un professore molto apprezzato dai suoi studenti, perché è in grado di stimolarli, trasmettergli curiosità, senso di analisi, energia. È uno di quegli insegnanti che non si limita alla lettura superficiale dei libri di testo, vuole approfondire, focalizzarsi su aspetti particolari.
Quando arriva il capitolo sulla Seconda Guerra Mondiale, Jones pensa di soffermarsi sull’aspetto che nell’immaginario collettivo è certamente il peggiore, per pianificazione, numeri e tempistiche: l’olocausto. E sulle domande che un po’ tutti si saranno posti, come è stato possibile lasciarlo accadere? Come si sarà sentita la popolazione tedesca durante il Terzo Reich?
È inizio aprile del 1967 e Ron propone ai suoi discenti un esperimento che nella sua testa avrebbe dovuto durare in teoria un solo giorno: inculcare la disciplina più ferrea nella classe. Scrive sulla lavagna “forza attraverso la disciplina” e spiega ai ragazzi come si va al proprio posto entrando in aula, come ci si siede, come si segue la lezione. Il tutto con Wagner in sottofondo, così, giusto per entrare meglio nel clima. Invadere la Polonia senza Wagner in sottofondo del resto è come farsi una carbonara senza guanciale.
Piano piano la classe si uniforma, impara i movimenti, li esegue a ripetizione sempre più in silenzio e sempre più velocemente. C’è un senso di unità, di compattezza, di uguaglianza, niente più primi della classe che trascinano gli altri, perché tutti devono obbedire all’autorità del professore e stare zitti. C’è anche un ricatto, o ricompensa, a seconda del punto di vista, una manipolazione da ogni parte da cui la si guardi: chi esegue gli ordini avrà il massimo dei voti.
Sarebbe dovuta finire lì. Esperimento, dibattito sui totalitarismi e lezione imparata. Invece Jones decide di andare avanti, sorpreso dagli esiti di quel primo giorno.
Confermati ogni oltre aspettativa nel secondo giorno, quando trova gli studenti già tutti in classe seduti composti, senza quel classico chiacchiericcio da scolaresca. Ha iniziato a plasmare il gruppo e il focus che ne segue è proprio sulla comunità, “forza attraverso la comunità” è lo slogan del giorno. Comincia ad esaltare i valori della collettività, dei legami, della condivisione di una causa comune, tutte cose su cui non si può controbattere (ricorda qualcosa o qualche schema di qualche discorso sentito qualche volta?), tutto finché si resta nella giusta misura e non si arriva a sentirsi migliori, esclusivi, prescelti. Sceglie in pratica argomenti fantoccio tanto generici, puro significante senza significato pratico su cui coagulare un consenso basato su sifonati di aria.
A quel punto bisogna trovare un simbolo identificativo. Si sceglie “la Terza Onda”, non per riferimenti al Terzo Reich, ma perché nel surf la terza onda è quella più forte, quella più attesa. Esce con un brand sottinteso, il saluto tipico, e sarà una mano a conchetta o a "cucchiara", proprio a rappresentare un’onda. Jones sceglie anche tre studenti, gli piazza un segno su un tesserino, una X rossa su un tesserino che automaticamente si trasforma in una sorta di grado militare, ce l'hanno solo loro, quelli che fra gli uguali saranno i più uguali. In cambio dovranno solo riferire su tutti quelli che violano le regole, compresa la prima regola.
Prima regola della Terza Onda: non parlare a nessuno al di fuori della classe della Terza Onda. Perdonatemi la citazione cinematografica.
Orbene ora Ron ha la sua squadra di "guardie mentali", la sua Intellighenzia.
Ovviamente le possibilità del fallimento nell'intenzione di mantenere segreto un "complotto" sono direttamente proporzionali al cubo con il numero di persone coinvolte; qualcuno avrà pur parlato dell’onda e frotte di studenti si aggregano al corso del professor Jones.
Il gruppo si cementa, unisce tutti su un livello paritario, emarginati e bulli, bravi e meno bravi, le differenze vengono azzerate. Anche qui, va tutto bene finché non ci sono omologazione e uniformità appiattita. Il gruppo di nutre dell'energia derivante dalla progressiva distruzione delle differenze che vengono bruciate nel cogeneratore dell'entusiasmo, fino a quando non resta nulla da bruciare e tutto quell'ordine e uniformità apparente necessita di energia per essere mantenuta al riparo dall'entropia del mondo esterno. Ma qui l'esperimento è ancora fresco e siamo solo al terzo giorno.
Il terzo giorno la parola d’ordine è azione, “forza attraverso l’azione”. Ok a disciplina e comunità son bravi tutti, ma poi bisogna pur fare qualcosa, sennò cosa ci stiamo a raccontare?
Iniziano reclutamento verso l’esterno e allontanamento di chi fa troppe domande, minacciato di prendere voti bassi. Non è più solo un gioco, c’è una mini caccia alle streghe, anche se a livello inconscio, e aumentano gli screzi fra gruppi contrapposti.
Siamo solo all'inizio e l'energia di "distruzione delle differenze" citata prima già non basta più, serve una distruzione di ordine superiore.
Siamo solo all'inizio, ma già abbiamo i primi sussulti; esattamente come in una stella gigante rossa morente succede che l'energia delle reazioni di fusione non è più sufficiente a contrastare l'implosione determinata dalla sua stessa gravità e dopo un iniziale collasso aumenta la temperatura e inizia a fondere elementi sempre più pesanti, con rendimenti in energia sempre inferiori.
Quarto giorno, è “forza attraverso l’orgoglio”. Jones fa credere che il movimento si sia espanso in tutta la nazione, pronto a inserirsi come terzo polo tra repubblicani e democratici. E che il giorno dopo ci sarà un grande raduno nazionale, di fatto il gran finale dell’esperimento.
Jones allestisce l’auditorium come se ci fosse davvero un evento. Ingaggia degli amici con macchine fotografiche e cineprese per simulare una massiccia copertura mediatica e porta un televisore che mostrerà il leader della Terza Onda. Le cose o si fanno per bene o non si fanno.
Ci sono circa 200 persone, gli alunni sono più che raddoppiati rispetto al primo giorno e dimostrano alla finta stampa tutto ciò che hanno imparato, slogan, movimenti, coordinamento.
Finché Jones accende la TV per presentare il capo del movimento, ma c'è il vuoto cosmico, solo il rumore grigio dell’assenza segnale.
I ragazzi sono spaesati, il faro catalizzante su cui avevano concentrato la loro totale attenzione si è rivelato un miraggio, una fata morgana nel deserto. Anche perché il volpone Ron li ha lasciati soli col cerino in mano mentre lui si è fatto di vapore uscendo da qualche porta mentre il plotone era distratto a guardare una luna di cartone.
Non sanno che pensare, del resto la delega in bianco a pensare per loro la avevano già firmata e si immaginava che quello fosse finalmente un problema risolto.
Jones si ri-palesa con due fiale di fiele da ingoiare; la prima, come antipasto, va giù anche abbastanza liscia: non c’è nessun movimento, quindi nessun leader. La seconda è grande quanto una tanica ed è densa come il catrame: non sono migliori di chi ha aderito al nazismo.
Dalla TV da cui prima proveniva un rumore grigio partono le immagini delle dimostrazioni collettive della gioventù nazista, certamente più scenografiche di quelle di Ron che non aveva ancora avuto il tempo di mettere a punto un passo dell'oca sincronizzato. Per quello sarebbe servito esercizio, nemmeno le armate da operetta di casa nostra di quel periodo riuscivano a farlo decentemente a causa dell'atavica approssimazione italica nel fare qualsiasi cosa.
Mancava la scenografia e l'economia di scala, tuttavia le dinamiche sottese erano basate sugli stessi presupposti manipolatori. Erano tutti così accecati dalla voglia di essere accettati dal gruppo, di fare parte di qualcosa che li valorizzasse (ma in realtà li sminuiva individualmente), dal voto finale, che nessuno aveva colto il parallelo per tutta la settimana.
Ron Jones verrà costretto ad abbandonare la cattedra. Si è chiesto più volte se abbia fatto bene a spingersi così oltre, alla fine qualcuno avrebbe potuto veramente farsi male, vista la tensione tra studenti in quei giorni. Ma è anche vero che solo con la teoria i ragazzi non avrebbero appreso così bene la lezione.
Servizi e documentari sono stati girati sull'esperimento e gli esterni che venivano a sapere dell’esperimento non riuscivano a capacitarsi di come gente anche brillante avesse fatto a cadere nella trappola, a non farsi domande, a non capire le similitudini, a non ribellarsi.
Ma è proprio quello il pericolo del totalitarismo, far scivolare subdolamente verso il consenso dettato dalla propaganda e dalla protezione data dal senso di appartenenza. L’uso della forza da solo non basta e talvolta è pure inutile e controproducente. Semmai dopo, quando l'energia del sistema sarà completamente consumata e si andrà verso l'implosione, allora potrebbe tornare comoda nel cercare di contenere il sistema ordinato. E' tuttavia sempre una questione di tempo.
Tipping Point
Tornado al precedente post di mesi fa sul pensiero di gruppo, l'organizzazione pare che sia in prossimità o si stia avvicinando ad un suo tipping point o "punto di non ritorno".
I primi vagiti di crisi del sistema a mio avviso si ebbero dopo la delusione del 75, prima crisi gravitazionale della gigante rossa "organizzazione teocratica". La stessa ha risposto alzando la posta e aumentando progressivamente il livello di appiattimento collettivo.
Per un po il sistema ha funzionato, la temperatura dell'organizzazione è aumentata e si è cominciato a fondere elementi sempre più pesanti, con attività che richiedevano uno sforzo che progressivamente tendeva all'infinito per partorire risultati sempre più esigui e omeopaticamente diluiti fino ad oggi, tempi nei quali si fa la "ola" da stadio anche solo per aver ottenuto acqua sbattuta.
Se il 75 era un transiente passeggero, l'attualità dell'era dell'informazione pervasiva e della decadenza del vecchio sistema di valori sociali rappresenta un totale cambio persistente di condizioni al contorno.
La reazione ad oggi è stata quella di irrigidire ed irreggimentare ulteriormente un gruppo che già era logoro e sclerotizzato da un secolo di lotta contro i mulini a vento. Per contenere le spinte centrifughe si è alzata via via la posta dell'identificazione e dell'autocelebrazione del gruppo stesso a scapito delle individualità che vengono di pari passo piallate ad una poltiglia uniforme.
L'orgoglio come terreno di riporto viene spostato dall'individuo al gruppo e per compattarlo serve un catalizzatore che avvii la reazione di coagulazione della massa de-pensate: prima il brand, poi il logo, il linguaggio caricato, i leader visibili in TV, i loro faccioni sempre di fronte a te ad indicarti la via.
Del resto pure l'Israele dei tempi di Davide ci cadde con tutti e due i piedi quando pretesero un identità di gruppo riconoscibile, sappiamo tutti come è andata a finire.
Le rigidità tuttavia non sono apprezzate ne dalla natura delle cose che, ahinoi, con il suo fiume del tempo erode montagne di convinzioni e valori lasciandoti con solo sabbia nelle mani, ne dall'universo stesso che è molto poco convinto a conservare lo status quo attuale per un tempo più lungo di zero.
Rispondere irrigidendo un gruppo a condizioni al contorno che esercitano forze sempre maggiori è la strada maestra per disintegrarlo, è come voler dare una forma a S ad un cracker. Queste dinamiche sono alla base delle cause per le quali generalmente sistemi fortemente dittatoriali non sopravvivono alla propria generazione. Vi anticipo dicendo di evitare di citare la Cina come esempio a confutazione, per sopravvivere hanno pressoché rinnegato silenziosamente tutti i loro fondamentali ideologici mantenendo il solo assetto autoritaristico, accontentando la richiesta di riforme sulla proprietà privata senza aver mai ammesso d'averlo fatto.
Il silenzio assenso
L'uniformità prodotta in questi ambiti sociali appiattiti è assimilabile al silenzio-assenso che non significa necessariamente consenso e questo a mio avviso è clamorosamente evidente all'interno dell'organizzazione, dove spesso chi è dentro ci resta per una sorta di bias dei costi irrecuperabili (sunken cost bias) mentre il ricambio generazionale è totalmente compromesso da una rigidità di pensiero completamente al di fuori del tempo e dal modo di sentire comune delle nuove generazioni.
Nell'organizzazione dei TDG la pressione all'uniformità ha da tempo esaurito l'energia derivante dalla distruzione delle individualità e anche le "stellette", gli obiettivi teocratici e l'intera sovrastruttura concepita per solleticare il narcisismo collettivo è sempre meno efficiente nel contrasto alla spinta "entropica" e centrifuga imposta dalle condizioni al contorno dell'universo mondo.
Sotto la cenere dell'unità di pensiero di facciata l'organizzazione TDG è solo apparentemente uniforme e le linee di confine fra le differenze sono destinate a produrre sempre più attrito mano a mano che il sistema "organizzazione" mostra una progressivamente ingravescente carenza di energia necessaria a tenersi assieme
I sottomondi
Per riderci un po sopra, quella sotto è quello che posso vedere dal mio punto di osservazione sul come si sono stratificati e si stanno stratificando le persone all'interno dell'organizzazione a seconda della "dose" che ognuno ha in pancia di spiritualità, religiosità, beata ignoranza, senso di appartenenza al gruppo e proiezione della propria individualità in esso e quota di narcisismo collettivo e perché no anche individuale.
Per carità, citavo le "stratificazioni" ma qui più che di geologia parliamo di fluidodinamica, tutto quello che è descritto qui sotto può cambiare di qui a un mese. Qualsiasi evento può determinare un riposizionamento delle persone nel loro approccio verso l'organizzazione. La pandemia infatti ne è un esempio: il primo diagramma inviato a Capitan Kirk in tempi pre-pandemici era abbastanza diverso
Area instabile o metastabile
hacker teocratici, consapevoli, post-TDG, "gente bruciata" e protoconsapevoli.
E' un universo completamente variegato, in costante divenire e al margine del caos creativo, complesso mettere etichette (se mai fosse possibile farlo in ogni caso) nell'area in cui si muove questa gente, quasi sempre ormai fuori dai radar dell'organizzazione. Anche se li categorizzassi oggi, domani sarebbero già diversi ed evoluti in qualcos'altro (no, non sono dei pokemon)
Area stabile
composto da gente con approccio moralista-moralizzatore, fratelli spesso "agèè" nei quali la forma mentis cambia più lentamente del cambiamento della forma dei continenti e se possibile è più immobile di essi. Generalmente ben accetti nel gruppo benché non abbiano la pretesa di un ruolo da protagonista: sono completamente prevedibili. Sai già quello che ti diranno tre giorni prima che aprano la bocca e conosci già la loro opinione su un fatto ancor prima che questo sia successo. Conosci perfettamente come la pensano su cose che succederanno di qui ai prossimi 15 anni e con una buona dose di approssimazione nei prossimi 30.
Il fondamentalista radical chic è una derivazione diretta dei moralisti du cui sopra, magari di una generazione successiva, magari i loro figli, spesso benestanti. Non è in realtà un vero fondamentalista e non assume livelli di perniciosità di altri suoi parenti stretti: il suo senso di appartenenza al gruppo gli impone solamente di iscriversi al torneo di "Il più bravo a far vedere che ci crede di più" e spesso gli estremismi di cui va berciando dal podio o nelle conversazioni (in misura proporzionale al numero di ascoltatori) si guarda bene dal sia dal metterli in pratica sia dall'aspettarsi dagli altri un aderenza agli stessi che vada oltre il mero formalismo, un po tipo la CL dei cattolici ma senza la fatturazione a mezzo.
il (i) golden standard dell'organizzazione
il "TDG old fashion" raccoglie oramai una sparuta minoranza di fratelli di mezza e terza età. Raccoglieva una parte di spiritualità, religiosità e sovente istruzione e cultura davvero basiche. Per questo prodotto dell'organizzazione non fornisce più ne assistenza clienti ne produce più pezzi di ricambio: è fuori produzione da un po perché non ha supporto ne hardware ne software per installarvi l'adorazione dell'organizzazione stessa ne il deismo rivolto al CD. Molti di questi tendono nel corso del tempo a migrare verso la "sindrome da burn out teocratico" dopo un lento logorio in una organizzazione che non capiscono più.
Sono soggetti generalmente tagliati fuori dallo spostamento del "core standard" descritto nella narrativa TDG più in alto nel diagramma, verso l'orgoglio di gruppo, il narcisismo collettivo e la tifoseria, un area a forte contenuto emotivo e scarsamente razionale, capace di generare entusiasmi che bruciano facili e veloci come paglia, di facile "manutenzione"
il "vecchio" golden standard infatti è la conseguenza di un chiaro primo upgrade più di un decennio fa, quando divenne necessario inserire un po di tifoseria e di finto entusiasmo da convention aziendale nel fratello medio; l'introduzione di un brand visibile faceva il resto.
C'è una ancora tuttavia in questi fratelli la presa di coscienza del fatto che tutto non è come dovrebbe essere (slogan preferito: siamo i migliori fra gli imperfetti) e questo rappresenta potenziale problema, un precedente e un rischio che non si può correre, per cui anche questi sono finiti in "deprecation list" dopo il rilascio recente di nuovo upgrade nella narrazione del TDG golden standard.
In questa nuova narrazione troviamo un più massiccio inserimento di sano narcisismo collettivo. Insomma, inutile stare ore e ore a discutere: siamo i migliori e basta.
l'area del "bigottismo abbrutito" raccoglie quella esigua parte di fratelli che tentano il passaggio fra vecchio e nuovo golden standard, fallendo in qualcosa nella scalata alle nomine, sovente perché l'eccesso di zelo li rende personaggi pittoreschi.
Le porte di Mordor, Mordor e tutte le terre oscure
il parossismo verso l'organizzazione e i suoi rappresentanti ha prodotto di fatto una religione nella religione; gli interessi di parte dell'organizzazione si sono fatti più invadenti e il centro di gravitazione delle dottrine, dei valori e delle credenze si è mosso per precessione dalla Bibbia al direttivo dell'organizzazione con le scritture stesse che sono passate dal ruolo di guida a quello di pretesto o al più da pezza d'appoggio.
In questo contesto si crea una vasta nicchia di mercato che viene popolata dai soggetti descritti nell'esperimento di Ron, nello specifico quei soggetti a cui era stato assegnato il segno sul tesserino, le guardie mentali.
Questi soggetti hanno generalmente la simpatia di un gatto idrofobo attaccato alle parti pendule e la capacità empatica di un comodino rococò. Nulla è importante se non la difesa dell'immagine dell'organizzazione (da cui sono ossessionati) da ipotetici attacchi esterni.
Nessuna coerenza di quanto pronunciato è importante, nessuna consistenza degli argomenti che propongono per loro è rilevante, tutto è concentrato sull'identificazione ed eliminazione delle minacce. Distorcono le informazioni, le celano e le filtrano e il bello che quasi nulla di tutto questo è fatto a livello conscio, nessuno li ha incaricati di eseguire il lavoro sporco.
Sono totalmente identificati nel gruppo e la loro immagine e autostima non esiste senza di esso, la loro individualità è completamente annichilita. Qualsiasi cosa venga vista come minaccia per il gruppo è una minaccia diretta verso di loro e la loro integrità psichica, quindi la reazione che ne consegue è spesso istintiva, animalesca, irrazionale e talvolta fuori misura.
I berserkers of theocratic warfare, i guerrieri berserker della guerra teocratica sono i "men in black" delle guardie mentali, sono sopra il sistema per così dire. In nome della guerra teocratica e degli interessi del regno si sentono ampiamente autorizzati alla menzogna e a comportamenti completamente deprecabili. Sono, per esempio, quelli che manderesti ad un comitato giudiziario in cui vi sono abusi su minori per cercare di scaricare parte della colpa (o tutta) sul minore o sull'abusato. Sono quelli mandati a ripulire la scena del crimine e a difendere l'indifendibile.
Si avvalgono frequentemente anche di elementi sacrificabili in nome di un presunto "bene superiore", quelli che più in generale anche in altri contesti sociali vengono chiamati "utili idioti", soggetti che agiscono senza farsi domande ben contenti che qualcun'altro pensi per loro.
Il resto della costellazione diviso fra produttori di sensi di colpa (gli ultraortodossi) e consumatori o abusatori abituali di questi stessi sensi di colpa (depressi o irrisolti). Trovarsi da una parte o dall'altra è largamente dipendente dal contesto sociale/familiare ed economico in cui uno si trova. Da un lato troviamo famiglie solide sia a livello umano che economico, dall'altro i fallimenti familiari e personali o persone cronicamente depresse perché non in grado di allinearsi all'immagine da Mulino Bianco che l'organizzazione propone.
il resto che troviamo ai margini del diagramma sono i sottoprodotti di umanità varia derivanti dalla deriva sempre più esasperata dei valori dell'organizzazione verso una sorta di Trumpismo nemmeno troppo omeopatico, dove la razionalità ha sempre meno spazio mentre l'approccio alla comunicazione irrazionale, emotiva e caricata trova praterie sempre più ampie
in linea di massima penso se la Y ma soprattuto la Z generation, specie negli USA sia per nulla attratta dall'organizzazione è perché la percepiscono oramai come una QAnon dei Teletubbies e non avendo ancora "sunken cost" o "costi irrecuperabili" investiti su di essa non esitano a farsi di vapore quando l'organizzazione cerca di arruolarli.