domenica 27 aprile 2025

L’Ostracismo dei Testimoni di Geova: Quando l’Amore diventa Silenzio

Immagina di perdere, in un solo istante, ogni persona che ami. Amici d’infanzia, parenti, genitori, fratelli. Non perché hai commesso un crimine, ma semplicemente perché hai scelto di seguire il tuo cuore, o hai avuto dubbi su ciò in cui credevi. Per chi lascia i Testimoni di Geova, questa è spesso la realtà brutale che si trova ad affrontare. All’interno dell’organizzazione, chi si allontana viene visto come un pericolo, come qualcuno da evitare a tutti i costi. Non importa quanto siano stati profondi gli affetti costruiti nel tempo: al momento della disassociazione o dell’uscita volontaria, tutto viene interrotto. “Non salutarli nemmeno,” è il consiglio che viene dato nei discorsi ufficiali, nelle riviste, nelle adunanze. È così che il silenzio diventa l’arma principale.

Per chi è fuori, il mondo crolla. Non è solo il dolore di perdere i propri cari. È anche il senso di tradimento da parte di coloro che dicevano di amarti “incondizionatamente”. Raccontano di madri che non rispondono più al telefono (come nelle esperienze delle assemblee), di fratelli che passano dall’altra parte della strada pur di non incrociare lo sguardo, di amici che cambiano numero senza lasciare traccia. Non è raro che chi subisce questo tipo di ostracismo sviluppi ansia, depressione, senso di abbandono. Le ferite che si aprono non si vedono all’esterno, ma sanguinano dentro ogni giorno.

I Testimoni di Geova giustificano questa pratica come un atto di amore: “Così possono ravvedersi,” spiegano. Ma per chi è allontanato, quello che rimane è solo un vuoto, una ferita che si allarga con il passare del tempo. Non è facile ricostruire una vita da soli, senza una rete di supporto, senza qualcuno che ti chieda semplicemente: “Come stai?” La sofferenza non si limita solo a chi viene escluso. Anche chi rimane dentro, costretto a tagliare i ponti con una persona amata, spesso soffre in silenzio. Ma il senso di dovere verso l’organizzazione, la paura di essere a loro volta ostracizzati, li obbliga a obbedire.

Questa realtà dolorosa solleva domande profonde: può davvero una fede basarsi sull’amore se insegna a spezzare i legami umani più fondamentali? È giusto privare una madre dell’amore per suo figlio in nome della lealtà a una dottrina? Uscire dai Testimoni di Geova significa spesso perdere tutto ciò che è parte degli affetti più cari. Ma per molti, significa anche riconquistare sé stessi. Ricostruire nuove relazioni, basate sulla libertà, sull’accettazione e sull’amore autentico — quello che non ti lascia mai solo, anche quando scegli di essere te stesso.

post Divergente.


referenze web

Fonti ufficiali dei Testimoni di Geova
  • La disassociazione: un provvedimento amorevole. Articolo che spiega la posizione ufficiale dei Testimoni di Geova sulla disassociazione e le sue motivazioni bibliche. 🔗 jw.org
  • Evitare ogni contatto con i disassociati. Spiegazione su come i Testimoni di Geova gestiscono i rapporti con chi non fa più parte della loro religione. 🔗 jw.org

Studi e analisi 
  • I Testimoni di Geova e l'ostracismo: la dissociazione e la disassociazione. Analisi delle pratiche di ostracismo e delle loro implicazioni sociali e psicologiche. 🔗 Bitter Winter
  • La disassociazione e l'ostracismo. Discussione sulle basi scritturali e critica alla pratica dell'ostracismo. 🔗 Infotdgeova
  • Analisi psicologica del mondo cognitivo dei Testimoni di Geova. Studio che esplora gli effetti psicologici dell'appartenenza e dell'uscita dall'organizzazione. 🔗 Biblistica.it (PDF)
  • L'ostracismo nei Testimoni di Geova 🔗 Feltrinelli

Dati su salute mentale e ostracismo
  • La crisi di salute mentale nascosta tra i Testimoni di Geova. Discussione su Reddit riguardante i problemi di salute mentale tra gli ex membri. 🔗 Reddit - r/exjw
  • Quanto sono comuni i disturbi mentali tra i Testimoni di Geova. Discussione su Reddit sull'incidenza dei disturbi mentali tra i membri dell'organizzazione. 🔗 Reddit - r/exjwReddit

sabato 19 aprile 2025

Daniele capitolo 4 ha una applicazione antitipica?

La visione del sogno del grande albero riportato al capitolo quattro di Daniele si applica a Nabucodonosor. Daniele stesso ne spiega il significato e lo applica al Re e al suo regno interrotto per 7 anni. Oltre a tale applicazione il sogno può essere considerato un tipo profetico (detto anche antitipo o ombra) di qualcos’altro? Ha un secondo significato non esplicitato direttamente e quindi un secondo adempimento oltre a quello che Daniele stesso indica? Alla luce del discorso di Splane all’adunanza annuale del 2014 e della Torre di Guardia del 15/3/15 é prudente fare uso di questo sogno per il calcolo della data del 1914 oppure è azzardato?

Questo non è un aspetto secondario. La Torre di guardia del 1/4/1986. p.31 dice: "Per essere associati approvati dei testimoni di Geova occorre accettare tutto l’insieme dei veraci insegnamenti della Bibbia, incluse quelle dottrine scritturali che sono proprie dei testimoni di Geova. Quali sono alcune di queste dottrine?” Ne elenca 7, la numero 4 è:che il 1914 ha contrassegnato la fine dei tempi dei Gentili e l’istituzione del Regno di Dio nei cieli, nonché il tempo della predetta presenza di Cristo”. Di conseguenza chi non accetta l’insegnamento relativo al 1914 non può essere un approvato Testimone di Geova.

    

PREMESSA: NELL’OTTOBRE DEL 2014 SONO STATE CANCELLATE TUTTE LE INTERPRETAZIONI BASATE SU TIPI E ANTITIPI

Trascrizione di alcuni passaggi del discorso di David Splane all’adunanza annuale di ottobre 2014

Dobbiamo prestare molta attenzione quando applichiamo i racconti delle Scritture Ebraiche come modelli o tipi profetici, se questi racconti non sono applicati nelle Scritture stesse. Lo studio dei tipi e degli antitipi era comune tra gli studiosi protestanti, i battisti e i congregazionalisti. Quindi non sorprende che anche i primi Studenti Biblici, che generalmente appartenevano a questi gruppi, amassero i tipi e gli antitipi. Molti di noi ricordano i momenti felici allo studio di libro di congregazione in cui si studiava tutto su tipi e antitipi ed è vero che questo tipo di studio potrebbe essere avvincente, ma ora ecco una domanda: Se lo studio di una determinata materia ti fa venire i brividi nella la schiena è possibile che ci sia un errore? La risposta è si. Ebbene, negli ultimi anni la tendenza nelle nostre pubblicazioni è stata quella di cercare l'applicazione pratica degli eventi biblici e non tipologie, a meno che le Scritture stesse non li identificano chiaramente come tali. Semplicemente non possiamo andare oltre ciò che è scritto. In armonia con Zaccaria capitolo 4 e versetto 10: “Non disprezziamo il giorno delle piccole cose”. Tuttavia la luce diventa più intensa. E sentiamo che dobbiamo seguire la luce, ovunque ci conduca. Il nostro amore dovrebbe essere per la verità e non per una dottrina o un insegnamento particolare. La risposta sbagliata è: “Non crediamo più nei tipi e negli antitipi”. Noi lo facciamo! Certamente lo facciamo. Laddove le Scritture li identificano come tali*, noi li abbracciamo. Ma dove la Bibbia tace, noi dobbiamo tacere.”

[*Ecco un esempio scritturale: il “segno di Giona” di cui si parla in Luca 11:29,30: Giona è un segno di Gesù perché è rimasto tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, cioè nell'abisso della morte. Sono parole che alludono alla morte di Gesù e alla sua risurrezione. Possiamo dire con certezza che Giona fu il tipo e Gesù l’antitipo perché fu lo stesso Figlio di Dio a dirlo.]

Segue dopo pochi mesi la w 15/3/15: ecco alcuni passaggi

In passato capitava spesso che le nostre pubblicazioni affrontassero argomenti scritturali cercando tipi e antitipi. Le narrazioni bibliche erano considerate il tipo, mentre gli adempimenti profetici costituivano l’antitipo. Un tipo è un’immagine o rappresentazione di qualcosa che dovrà accadere in un certo tempo futuro. L’antitipo è la realtà della cosa che il tipo rappresenta. Il tipo può essere chiamato un’ombra; l’antitipo, la realtà. Prendiamo ad esempio il racconto di Nabot: nel 1932 si riteneva che Acab e Izebel rappresentassero Satana e la sua organizzazione, mentre Nabot raffigurasse Gesù; di conseguenza, la morte di Nabot rappresentava profeticamente la morte di Gesù. Nel 1961 si diceva che Nabot rappresentava gli unti, Izebel la cristianità e la persecuzione subita da Nabot per volere di Izebel quella subita dagli unti negli ultimi giorni. Tali interpretazioni, che potrebbero sembrare forzate, rivelano qual è il problema: gli esseri umani non possono sapere quali racconti biblici sono ombre di cose future e quali no. L’atteggiamento giusto, perciò, dovrebbe essere che laddove le Scritture insegnano che una persona, un avvenimento o un oggetto è un tipo di qualcos’altro, noi lo accettiamo. Altrimenti, in assenza di una specifica base scritturale, dovremmo evitare di fare un’applicazione antitipica di un certo personaggio o di un racconto. Come era logico aspettarsi, nel corso degli anni Geova ha aiutato “lo schiavo fedele e discreto” a diventare sempre più discreto. La discrezione ha permesso di essere più cauti nel definire un episodio biblico un quadro profetico, a meno che non ci sia una chiara base scritturale per farlo. Come possiamo, quindi, trarre beneficio dagli avvenimenti e dagli esempi riportati nelle Scritture? In Romani 15:4 leggiamo le seguenti parole dell’apostolo Paolo: “Tutte le cose che furono scritte anteriormente furono scritte per nostra istruzione, affinché per mezzo della nostra perseveranza e per mezzo del conforto delle Scritture avessimo speranza”. Paolo stava dicendo che i suoi fratelli del I secolo potevano imparare preziose lezioni da ciò che è riportato nelle Scritture. I servitori di Dio di ogni generazione possono trarre beneficio — e hanno tratto beneficio — dalle lezioni che si possono imparare da “tutte le cose che furono scritte anteriormente” (Giov. 10:16; 2 Tim. 3:1).”


LE IMPLICAZIONI

Non basta un “fumus” cioè una parvenza o un indizio, dal 2015 anche per i Testimoni di Geova occorre una specifica base scritturale per poter dire che un racconto ha una applicazione antitipica. Il peso della prova cade su chi sostiene sia possibile una tale interpretazione. Le scritture stesse dovrebbero fornire una chiara indicazione. Viceversa anche elementi secondari dovrebbero essere presi in considerazione per farci dubitare di una applicazione che non è indicata in modo diretto dalla Bibbia. Non sono gli apostati ma è la Torre di Guardia a dire che: Gli esseri umani non possono sapere quali racconti biblici sono ombre di cose future e quali no”.

Secondo alcune indiscrezioni sarebbero stati preparati (ma non pubblicati) una serie di articoli per applicare il ragionamento della Torre di Guardia del 2015 anche al capitolo 4 di Daniele. Il terzo della serie direbbe quanto segue:

“In base all'attuale intendimento pubblicato sulla Torre di Guardia del 15 marzo 2015, Russell e Barbour potevano calcolare la data del 1914 partendo dai sette anni di pazzia del Re Nabucodonosor e contando un "giorno per un anno" a partire dalla data in cui il Tempio di Salomone era stato distrutto? La risposta è no. Le profezie non si possono applicare a cose non esplicitamente scritte nella Bibbia. I sette anni in cui l'albero del sogno di Nabucodonosor veniva legato con dei ceppi di rame e di ferro venne interpretato e applicato nientemeno che da un "profeta ispirato" mandato da Dio cioè Daniele. Come applicò quel sogno? Egli disse che i sette anni in cui il ceppo dell'albero veniva legato rappresentavano sette anni di pazzia di Nabucodonosor. La profezia si adempì, e il re impazzì per sette anni, ma Daniele non scrisse mai che quella profezia doveva ulteriormente adempiersi su qualcosa di diverso. Quindi Russell e Barbour, che a differenza di Daniele non erano ispirati, non erano autorizzati dalle scritture a descrivere un "secondo adempimento" su qualcosa che il profeta di Dio non aveva nemmeno accennato. In questo caso chi lo ha voluto fare è andato "oltre le scritture.”


LE RAGIONI PER DUBITARE

Queste premesse basterebbero per dire che non è possibile fare applicazioni antitipiche di Daniele capitolo quattro non essendo esplicitate. Esistono tuttavia almeno altre otto ragioni per sostenere questo punto:

1 – IL SIGNIFICATO DI DANIELE 4:17

I Testimoni di Geova sostengono che ci sono elementi che consentono di fare una seconda applicazione basandosi su Daniele 4:17. L’articolo online dal titolo “Cosa indica la cronologia biblica a proposito del 1914?” (chiamato articolo 75) lo giustifica in questo modo: “Prove di un adempimento maggiore della profezia: Lo scopo dell’intera profezia è “che i viventi conoscano che l’Altissimo domina sul regno del genere umano e che lo dà a chi vuole, e stabilisce su di esso persino l’infimo del genere umano(Dan 4:17). L’orgoglioso Nabucodonosor era forse colui al quale Dio desiderava infine dare quel regno? No, perché anteriormente Dio gli aveva mandato un altro sogno profetico da cui era evidente che né lui né nessun altro governante politico avrebbero potuto assolvere questo ruolo. Sarebbe invece stato Dio stesso a stabilire “un regno che non sarà mai ridotto in rovina” (Dan 2:44).

Notate tuttavia come tutto il capitolo 4 e in particolare la parte finale verte solo sulla figura di Nabucodonosor e del suo regno. Lo stesso episodio è riportato sinteticamente in “Impariamo dai racconti della Bibbia”. Il racconto 62 si intitola: “Un regno simile a un grande albero” e dice: Nabucodonosor stava camminando sulla terrazza del suo palazzo e ammirava Babilonia. Disse: “Che magnifica città ho costruito! Quanto sono potente!” Mentre parlava, però, una voce dal cielo disse: “Nabucodonosor, ti è stato tolto il regno!” In quel momento Nabucodonosor impazzì e diventò come un animale. Fu costretto a lasciare il suo palazzo e a vivere nella campagna con gli animali. I suoi capelli diventarono lunghi come le penne delle aquile e le sue unghie diventarono come gli artigli degli uccelli. Dopo sette anni Nabucodonosor tornò normale e Geova lo fece diventare re di Babilonia. Allora Nabucodonosor disse: “Lodo Geova, il Re dei cieli. Ora so che Geova è il Sovrano. Umilia le persone orgogliose e può far regnare chi vuole”. “L’orgoglio viene prima del crollo, e lo spirito superbo prima della caduta” (Proverbi 16:18)

Ecco l’insegnamento contenuto nel racconto: ha a che fare con l’orgoglio e l’umiltà, semplicemente. Questo è in armonia con la citata rivista nel 2015 che esorta a cercare una applicazione pratica anziché significati nascosti.

Il concetto espresso in Daniele 4:17 è riportato in altri brani biblici. Samuele 2:8 ad esempio dice: “Solleva il misero dalla polvere e il povero dal mucchio di cenere: li fa sedere entrambi con i principi, dando loro un posto d’onore. A Geova appartengono i pilastri della terra”. In altre parole a Dio appartiene la terra e di conseguenza fa come vuole, potrebbe ad esempio elevare una persona umile ad un ruolo importante o viceversa.

2 – UN GIORNO PER UN ANNO

Il già citato art. 75 dice: “Sette tempi equivalgono al doppio di 1.260, ovvero 2.520 giorni (Rivelazione 12:6,14): Applicando la regola profetica “un giorno per un anno”, i 2.520 giorni rappresentano 2.520 anni”. Questa è una asserzione non supportata, infatti in Daniele cap. 4 non si è evince nessun motivo per applicare la regola “un giorno per ogni anno”. Quando ciò avviene è la stessa Bibbia a indicarlo. Seguono due esempi:

Numeri 14:34 - "Secondo il numero dei giorni che impiegaste per esplorare il paese, 40 giorni, un giorno per un anno, un giorno per un anno, risponderete dei vostri errori per 40 anni; così capirete cosa significa opporsi a me."

Ezechiele 4:6 - "Li devi completare. “E sdraiati di nuovo, questa volta sul fianco destro, e porta le colpe della casa di Giuda per 40 giorni. Un giorno per un anno, un giorno per un anno è ciò che ti ho imposto."

Nel caso di Daniele cap. 4 manca completamente un motivo scritturale per cui anche in questo caso vada applicata questa regola. Il criterio non è universale ovvero non si applica sempre. Prendiamo l’esempio di Giona già citato sopra. I tre giorni che passò nel ventre del pesce costituiscono un modello profetico che si applica a Gesù il quale fu resuscitato dopo tre giorni, non dopo tre anni. Chi ci autorizza quindi ad applicare questa regola se non è esplicitata nella Bibbia?

3 – GESU’ E IL SUO REGNO PARAGONATO A NABUCODONOSOR

Il terzo aspetto è se sia logico illustrare il dominio di Dio con il dominio di Nabucodonosor. Si dice che l’albero rappresenta prima il Re di Babilonia, un pagano orgoglioso, e poi il governo di Dio che sarà retto da suo figlio Gesù. Perché Dio avrebbe scelto una persona del genere e il suo governo corrotto come modello da paragonare al suo Regno perfetto e al suo Re, una persona umile e devota?





4 - ACCOSTAMENTO A LUCA 21:24

Il quarto aspetto riguarda l’accostamento della scrittura di Luca 21:24 a quella di Daniele capitolo 4 come se ci fossero degli aspetti in comune. L’articolo sopra citato (75) parlando di questa scrittura dice: “I tempi delle nazioni, il periodo in cui Dio ha permesso che il suo dominio fosse calpestato dalle nazioni, corrispondono ai “sette tempi” di Daniele capitolo 4”. In realtà si parla di periodi diversi come si capisce leggendo il contesto:

Assedio di Gerusalemme del 70 e.v.
Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti accampati, allora sappiate che la sua desolazione si è avvicinata. Quindi quelli che sono nella Giudea fuggano ai monti, e quelli che sono in mezzo ad essa si ritirino, e quelli che sono nelle campagne non vi entrino, perché questi sono giorni per fare giustizia, affinché tutte le cose scritte siano adempiute. Guai alle donne incinte e a quelle che allattano in quei giorni! Poiché ci sarà grande necessità nel paese e ira su questo popolo, e cadranno sotto il taglio della spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; e Gerusalemme sarà calpestata dalle nazioni, finché i tempi fissati delle nazioni non siano compiuti”. Luca 21:20-24

Leggendo il contesto è evidente che Gesù sta parlando di un avvenimento futuro che non era ancora iniziato. Dice infatti che la desolazione di Gerusalemme si stava avvicinando, che avrebbero visto eserciti accampati, che sarebbero caduti di spada e portati prigionieri. Gerusalemme sarebbe quindi stata “calpestata dalle nazioni” a motivo di questi eventi tragici che il Figlio di Dio aveva menzionato appena prima. Tutto ciò accadde nel primo secolo poco dopo la morte di Gesù, è lui stesso a dirlo. Se Gesù ne parla al futuro come potrebbe applicarsi ad avvenimenti accaduti secoli prima?

Inoltre il calpestamento di Gerusalemme (spirituale) secondo gli stessi Testimoni di Geova è proseguito dopo il 1914. Un annuario dice: "Un simbolico ‘piccolo corno’ (la Potenza Mondiale Anglo-Americana) avrebbe calpestato il teocratico “luogo santo” di Geova rappresentato sulla terra dagli unti seguaci di Gesù. (Dan. 8:9-14) Ciò avvenne durante la seconda guerra mondiale." (yb 1976 pp. 247-248). Se il calpestamento di Luca corrisponde ai sette tempi doveva anch’esso finire nel 1914 senza proseguire oltre.

5 – ALLO SCADERE DEI SETTE TEMPI NON ACCADDE NULLA DI SIGNIFICATIVO

I sette tempi sarebbero scaduti nell’ottobre del 1914 ma in quella data non accadde nulla di speciale. Le previsioni rispetto a ciò che sarebbe successo erano notevoli:

A) La Torre di Guardia: 15/09/2013

All’inizio del XX secolo fra i veri cristiani si nutrivano diverse aspettative errate circa gli “ultimi giorni” (2 Tim. 3:1). Ad esempio nel 1914 alcuni pensavano che presto sarebbero stati portati in cielo.”
Il piano divino delle età 1913
Ricordiamo che le Scritture ci hanno mostrato che la fine completa del potere dei gentili nel mondo, e del tempo di difficoltà che porterà al suo rovesciamento, seguirà la fine del mondo nel 1914, e che qualche tempo prima di quella data gli ultimi membri della Chiesa di Cristo saranno stati mutati, glorificati.”

B) La Torre di Guardia: 1/12/1905

Ricordiamoci di aspettarci periodicamente diverse esplosioni, ma che il collasso generale di tutti i governi in anarchia non è da aspettarsi prima della fine del 1914 d.C. Ciò che è accaduto in Russia non è che una circostanza rispetto a quanto ci aspettiamo in quel momento; ma ci dà comunque un quadro. Abbiamo piena fiducia che la fine dei “tempi dei Gentili” nell'ottobre 1914, troverà il socialismo non solo pienamente sviluppato ma trasformato in anarchismo, come suggerisce la Parola.”

C) La Torre di Guardia: 15/09/1904

Da questo punto di vista saremmo propensi a considerare le rimanenti esperienze di Eliseo dopo aver attraversato il Giordano come un esempio di un'altra classe ancora: una classe di restituzione tra gli uomini nelle condizioni di restituzione che crediamo inizieranno ad essere ottenute dall'ottobre 1914 d.C. , rappresentato probabilmente negli antichi dignitari, che poi, come rappresentanti terreni del Regno celeste, inizieranno a esercitare un'influenza guida e di controllo negli affari dell'umanità dal 1914 d.C. in poi

D) La Torre di Guardia: 15/06/1911

E in armonia con questo parallelismo, l'ottobre del 1914, testimonierà la completa fine di Babilonia, "come una grande macina da mulino gettata nel mare", completamente distrutta come sistema.”

Si parla quindi di andare in cielo, crollo di governi, risurrezione di antichi patriarchi e profeti, distruzione di Babilonia la Grande e venuta sulla Terra del Regno di Dio. Ora le pubblicazioni della WTS hanno rivisto al ribasso quelle aspettative e dicono semplicemente che lo scoppio della prima guerra mondiale era una conseguenza dell’istituzione del Regno di Dio nel 1914. Ad esempio la W 02/2024 a pag. 23 dice:

Verso la fine del 1800 Charles Taze Russell e i suoi collaboratori iniziarono a capire che, per quanto riguardava l’istituzione del Regno di Dio, il 1914 sarebbe stato un anno importante. Giunsero a quella conclusione basandosi sulle profezie bibliche. E fu chiaro che era Geova che li stava guidando in quelle ricerche. Infatti nel 1914 gli avvenimenti mondiali confermarono che il Regno di Dio aveva cominciato a governare. Scoppiò la Prima guerra mondiale, e poi ci furono epidemie, terremoti e carestie.”

Almeno sotto questo aspetto si tratta di una affermazione accurata? L’istituzione del Regno di Dio (con conseguente cacciata di Satana dal cielo) e lo scoppio della prima guerra mondiale potrebbero essere legati da un rapporto di causa-effetto? No, infatti la prima guerra mondiale è iniziata il 28 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra dell'impero austro-ungarico al Regno di Serbia. Quella che potremmo definire la scintilla è stato l'attentato all'arciduca Francesco Ferdinando avvenuto esattamente un mese prima il 28/6/1914. Quando sono finiti i sette tempi? L’articolo già citato (75) dice: “Pertanto i sette tempi, o 2.520 anni, sarebbero finiti nell’ottobre del 1914”. Se ne deduce che lo scoppio della guerra non può essere stato causato dalla cacciata di Satana visto che è successo prima.

Satana può aver influito sul conflitto? Sicuramente. La W 1/7/73 p. 416 infatti dice: “Satana il Diavolo non aveva bisogno di aspettare che il regno fosse posto nelle mani di Gesù Cristo per indurre le nazioni a una guerra di grandi proporzioni”. Avrebbe potuto influire negativamente nel cuore delle persone e delle nazioni senza essere in prossimità della terra, la W 15/3/07 p. 27-28 infatti dice: “Cosa indica la Bibbia circa l’influenza di Satana? Il potere e l’influenza di Satana furono evidenti al tempo del profeta Daniele, circa cinque secoli prima dell’era volgare”.

Gli schemi seguenti indicano che la data dell’ottobre del 1914 non è significativa rispetto ai vari eventi della prima guerra mondiale:




Satana potrebbe aver influito anche sui prodromi della guerra indicati nel seguente schema:


Infine potrebbe aver influenzato anche eventi successi molti anni dopo. Ad esempio la “Svegliatevi!” del 8/4/88 dice: “L’impiego della bomba atomica nel 1945 cambiò il mondo. Segnò un’altra svolta decisiva nella storia della guerra”.

Riassumendo questo quinto punto: allo scadere dei sette tempi nell’ottobre del 1914 non accadde nulla di speciale ne nulla di quanto previsto. Non ci sono indicazioni negli avvenimenti storici che confermano la fine dei sette tempi.

6 – L’ORDINE SCRITTURALE DEGLI AVVENIMENTI

Questo punto si collega al precedente. Abbiamo detto che secondo la WTS i sette tempi sono scaduti ad ottobre del 1914 mentre la guerra è scoppiata a luglio dello stesso anno. Questo ordine degli avvenimenti è in contrasto con due scritture che dicono l’opposto.

La prima è Rivelazione 6:1-4:

“E vidi quando l’Agnello aprì uno dei sette sigilli, e sentii una delle quattro creature viventi dire con voce di tuono: “Vieni!” Ed ecco, vidi un cavallo bianco, e colui che lo cavalcava aveva un arco. Gli fu data una corona, e uscì vincendo e per completare la sua vittoria. Quando l’Agnello aprì il secondo sigillo, sentii la seconda creatura vivente dire: “Vieni!” E venne fuori un altro cavallo, rosso fuoco; a colui che lo cavalcava fu concesso di togliere la pace dalla terra affinché gli uomini si scannassero a vicenda, e gli fu data una grande spada.” 

In questa scrittura e nei versetti seguenti gli avvenimenti chiaramente sono in ordine cronologico. Lo dimostra il fatto che i sigilli sono indicati dai numeri ordinali: primo, secondo, ecc. Il cavallo rosso che rappresenta la guerra quindi cavalca dopo il cavallo bianco con la corona che rappresenta Gesù nel suo ruolo di re. Questo è sostenuto anche da un’altra scrittura:

Rivelazione 12:7-12

“E scoppiò una guerra in cielo: Michele e i suoi angeli combatterono contro il dragone, e il dragone e i suoi angeli combatterono ma non vinsero, e in cielo non ci fu più posto per loro. Così il gran dragone, l’antico serpente, colui che è chiamato Diavolo e Satana, che svia l’intera terra abitata, fu gettato giù; fu gettato sulla terra, e i suoi angeli con lui. E sentii in cielo una voce possente che diceva: “Ora sono giunti la salvezza la potenza, il Regno del nostro Dio e l’autorità del suo Cristo, perché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, che li accusa giorno e notte davanti al nostro Dio! Ma loro lo hanno vinto grazie al sangue dell’Agnello e alla parola della loro testimonianza, e non hanno amato la propria anima neppure di fronte alla morte. Perciò gioite, cieli, e voi che vi dimorate! Ma guai a voi, terra e mare, perché il Diavolo è sceso da voi pieno di rabbia, sapendo di avere poco tempo!”

Questo racconto descrive gli avvenimenti non solo in ordine cronologico ma anche come l’uno la conseguenza dell’altro.

a) La guerra che scoppia in cielo
b) Satana scagliato sulla terra
c) La venuta del Regno e dell’autorità di Cristo
d) La gioia nei cieli
e) L’inizio dei guai per la terra proprio perché il Diavolo è “sceso da voi”.

Come potrebbero i guai per la terra iniziare prima che Satana venga scagliato? Come potrebbe Satana essere stato scagliato prima del suo scontro con Gesù se il racconto indica tale evento come conseguenza del precedente? Anche questa scrittura quindi indica che l’inizio dei guai per la terra è successivo e conseguente alla nascita del Regno di Dio e all’intronizzazione di Gesù come re. Queste due scritture sono una chiara indicazione che la data del 3/4 ottobre 1914 come scadenza dei sette tempi, inizio del Regno e intronizzazione di Gesù non è sostenibile in quanto successiva allo scoppio della prima guerra mondiale.

7 – UN SOLO ADEMPIMENTO

Tutti gli avvenimenti del libro di Daniele hanno avuto o avranno un solo adempimento:

Daniele 2: Un’immagine immensa che rappresenta dei Regni

Daniele 4: I “sette tempi” che rappresentano ciò che accadde a Nabucodonosor
Daniele 5: Una scritta sul muro predice l’immediata distruzione di Babilonia
Daniele 7: Quattro bestie che rappresentano 4 potenze mondiali
Daniele 9: Le Settanta Settimane e il Messia
Daniele 11: Re del Nord e del Sud

Non c’è motivo perché il capitolo 4 dovrebbe fare eccezione

8 – IL SOGNO E’ GIA’ SPIEGATO

Quel sogno che ebbe il re è già spiegato nello stesso capitolo da Daniele stesso che era un profeta ispirato da Dio, non un uomo comune.

Nei versetti da 4 a 7 - c'è la richiesta del re ai suoi saggi di interpretare il sogno. Essi non vi riusciranno.
Nei versetti da 8 a 18 - il sogno viene spiegato a Daniele.

Nei versetti da 19 a 27 - avviene l'interpretazione del sogno da parte di Daniele.
Nei versetti da 28 a 33 - viene spiegato in che modo si è adempiuto il sogno in relazione al re.
Nei versetti da 34 a 37 - viene descritto il ristabilimento del re.


TRAIAMO LE CONCLUSIONI E AGIAMO DI CONSEGUENZA

La spiegazione antitipica del sogno di Nabucodonosor non regge. Questo si somma ad altre argomentazioni insostenibili: il 607 a.e.v. come data della distruzione di Gerusalemme e la “generazione” come il tempo che va dal 1914 ad Armaghedon. Questi tre falsi insegnamenti sono indifendibili per chiunque voglia essere onesto con se stesso. Se avete capito che sono falsità non fate violenza alla vostra mente e non abusate della dissonanza cognitiva. Smettete di credere e insegnare ad altri ciò che sapete essere falso.

Post di Saroj


P.S. A differenza di quanto accade alle adunanze dei Testimoni di Geova, su questo blog è consentito dissentire rispetto a quanto pubblicato. Riteniamo che dal confronto di idee diverse ci si possa arricchire. Se avete letto questo post ma siete ugualmente convinti che Daniele capitolo 4 consenta di calcolare la data del 1914 siete invitati a commentare e ad aprire un dibattito sul tema.