Soundtrack

Salve ragazzi e ragazze inlcudo nel blog un sound track con alcune canzoni che dedichiamo sostanzialmente a tutti voi ringraziandovi sentitamente per tutto quello che avete fatto e state facendo.  Ovviamente non sono cantici sono tutte prodotte con l'ausilio dell'IA i testi sono autoprodotti. Tutte le canzoni sono scaricabili.

Dentro e Fuori"

Questa canzone è un po' il manifesto di Osservatore Teocratico. E' un tentativo di descrivere le tante emozioni che si provano quando abbiamo capito che questo non era il sistema che volevamo e che però adesso dobbiamo imparare a gestirlo. Questo pezzo è stato scritto e progettato per tutti voi del blog con il nostro più sincero affetto.  

(Intro)
Guardo il mondo da dentro, ma la mente è fuori,
cammino nel silenzio, ma scrivo mille storie.
Mi dicono "segui", mi dicono "credi",
ma ho imparato a pensare, non vivo di schemi.

(Strofa 1)
Ho visto fratelli sparire nel vento,
tagliati di netto da un giuramento.
Dicono "è amore", ma sembra una gabbia,
se pensi da solo, la porta si slarga.
Voglio volare, ma ho pesi sul petto,
sorrisi di carta, parole di vetro.
Sogno una luce che squarci il sipario,
la libertà che ho nel cuore è il mio vero santuario.

(Ritornello)
Dentro e fuori, ma il cuore è sincero,
strappo le catene, rinasco davvero.
Cammino da solo, lo sguardo è diretto,
libero il passo, grido di petto.

(Strofa 2)
Mi dicono "aspetta, qui dentro sei al sicuro",
ma fuori c’è il sole, non voglio un futuro
di giorni in fotocopia, paure indotte,
frasi che uccidono sogni interrotti.
Respiro il coraggio, lo trovo negli occhi
di chi, come me, porta lividi addosso.
La mente è un viaggio, il pensiero è un'arma,
la fede imposta si scioglie e si slaccia.

(Ritornello)
Dentro e fuori, ma il cuore è sincero,
strappo le catene, rinasco davvero.
Cammino da solo, lo sguardo è diretto,
libero il passo, grido di petto.

(Bridge)
E un giorno quel giorno verrà,
l’aria più fresca la porta aprirà.
Chi resta non perde, chi esce non muore,
chi pensa da solo si tiene il suo cuore.

(Outro)
Quindi sogna, non smettere mai,
nessuno può spegnere il fuoco che hai.
Dentro o fuori, il viaggio è iniziato,
sei libero, amico, il cielo è spalancato.

Imperfetta

E' una canzone, dedicata a tutte le sorelle che devono combattere una lotta titanica per riuscire ad avere una visione equilibrata del mondo ma anche e in particolar modo di se stesse. In un sistema sostenuto solo dalle apparenze che non ti apprezza per come siamo è destabilizzante ed è difficile trovare la giusta misura con cui confrontarsi. Anche e purtroppo all'interno di queste organizzazioni dall'improponibile e imbarazzante livello di misoginia che impedisce l'equilibrio relazionale fra i sessi. Imperfetta è un po' la risposta allo squilibrio del sistema.

(Intro – parlato)
Dicono che devo stare zitta,
che il mio posto è dove decidono loro…
ma io non ci sto.

(Beat drop – Strofa 1)
Sono imperfetta, lo grido al vento,
non ho bisogno del tuo consenso,
parli di regole, parli di ruoli,
ma il tuo sistema mi ha rotto ic******.

Mi vuoi mansueta, carina, cortese,
ma io sputo fuoco, incendia il paese,
il tuo rispetto è solo un dovere,
io lo pretendo, non lo devo chiedere.

(Ritornello – cantato/melodico)
Libera, anche se il mondo mi chiude,
libera, anche se il vento mi illude,
caduta mille volte, rialzata da sola,
più provo a fermarmi, più il cuore mi vola.

(Strofa 2)
Mi chiami ribelle, perché non mi piego,
tu costruisci gabbie, io strappo il tuo ego,
mi guardi dall'alto con gli occhi di un re,
ma senza una regina che re sei te?

Sono cresciuta sentendo 'sta storia,
"Troppo testarda, troppa memoria",
ma se dimentico, chi lotta per me?
Io non mi arrendo, io dico di no.

(Ritornello – cantato/melodico)
Libera, anche se il mondo mi chiude,
libera, anche se il vento mi illude,
caduta mille volte, rialzata da sola,
più provo a fermarmi, più il cuore mi vola.

(Bridge – rallentamento, voce più intensa)
Non sono un oggetto, non sono un'ombra,
non sono la musa di chi poi mi affonda,
se alzo la voce, non sono aggressiva,
sono soltanto una donna che scrive.

(Finale )
Imperfetta ma forte, non sto più in gabbia,
nessuno mi dice che strada mi spetta,
se questo sistema mi vuole a metà,
io grido più forte: "Io resto qua!"

Di là dalla finestra

Il brano è dedicato alle tante persone che vivono dentro gabbie mentali costruite da loro stessi. Nella vita ci sono tante situazioni dove bisogna imparare a farsene una ragione altrimenti non si riesce davvero ad andare avanti, ma altre volte ci sono costrizioni o gabbie che ci costringono e ci limitano in alcuni di questi casi ci possono essere delle vie di uscita che non immaginiamo e spesso sono li davanti a noi come se fosse una finestra una semplice finestra da aprire.

(Intro – parlato, con eco)
Yeah… A volte sembra che il mondo sia chiuso,
che tutto ci spinga giù, senza via d'uscita.
Ma c'è sempre una finestra, devi solo guardare…

(Verso 1)
Sento il peso di 'sta vita che mi schiaccia sul cemento,
ogni giorno una salita, senza fiato, senza tempo.
La testa è un labirinto, pieno di porte sbagliate,
cerco una via, ma trovo solo strade sbarrate.

Dicono: "Devi correre, devi dimostrare",
ma io voglio vivere, non solo lavorare.
Numeri, cadenze, conti da pagare,
un cuore che pompa, ma non sa respirare.

(Ritornello – cantato, melodico)
Di là dalla finestra vedo il sole che si accende,
oltre il vetro c'è una strada che mi chiama e si distende.
Basta un passo, solo un salto,
perché il mondo è grande e io lo voglio tutto quanto.

(Verso 2)
Troppe voci nella testa, troppe cose da pensare,
tutti dicono "è normale", ma normale per chi?
Sento il battito che spinge, dice "frate, devi andare",
ma sto fermo come un sasso in mezzo al traffico qui.

Mi hanno detto "cresci in fretta", "devi stare al tuo posto",
ma quel posto è un recinto e io non voglio un rimorso.
Se la vita è un viaggio, allora voglio il mio biglietto,
non restare a guardare, chiuso dentro a un cassetto.

(Ritornello – cantato, melodico)
Di là dalla finestra vedo il sole che si accende,
oltre il vetro c'è una strada che mi chiama e si distende.
Basta un passo, solo un salto,
perché il mondo è grande e io lo voglio tutto quanto.

(Bridge – più riflessivo, parlato quasi sussurrato)
Chiudiamo gli occhi e aspettiamo che passi,
ma la paura non si scioglie se resti nei passi.
Non sei il tuo errore, non sei la tua colpa,
sei quello che scegli, sei quello che lotta.

(Verso 3)
Allora spingo via il buio, apro quella porta,
non so dove porta, ma so che è mia la corsa.
Lascio indietro il peso, il giudizio e la paura,
voglio solo vivere, fuori da 'sta mura.

(Ritornello – Finale, più energico)
Di là dalla finestra vedo il sole che si accende,
oltre il vetro c'è una strada che mi chiama e si distende.
Basta un passo, solo un salto,
perché il mondo è grande e io lo voglio tutto quanto.

(Outro – sfumando con la musica)
Yeah… Solo un passo… Solo un salto…
Di là dalla finestra… Il mondo è nostro…

Ora respiro

L'ultima canzone invece è autobiografica ed è un po' quello che ho sentito e vissuto in questa organizzazione e come mi abbia davvero messo alla prova. Il titolo è "Ora respiro" e nasce da quella sensazione soffocante dove davvero arrivi a non avere nemmeno più l'aria per respirare in un contesto  abusante. Tutto e diventato come un vecchio ricordo ma ho imparato a non dare per scontato nulla in questa vita ma avere la consapevolezza che si deve e si può riuscire ad uscire da un sistema e abusante e dalla depressione è una fonte per me di grande ristoro che volevo condividere anche con voi.

 

(Verso 1)
Credevo di avere le ali spiegate,
ma erano corde ben mascherate.
Dicevano: "Scegli, ma senza deviare",
era un trucco per farmi restare.

(Ritornello)
Ora respiro, mi sento leggero,
senza un destino segnato dal clero.
Vivo il presente, non aspetto promesse,
non più catene, né ombre oppresse.

(Verso 2)
Parole d'amore ma piene di spina dorsale,
regole dure vestite da fine.
Promesse eterne, ma senza colore,
una prigione coperta di fiore.

(Ritornello)
Ora respiro, mi sento leggero,
senza un destino segnato dal clero.
Vivo il presente, non aspetto promesse,
non più catene, né ombre oppresse.

(Verso 3)
Dovevo obbedire, chinare la testa,
rinchiuso in dogmi vestiti da festa.
Ma ho scelto il vero, ho sciolto il dolore,
ora respiro con il mio cuore.

(Ritornello)
Ora respiro, mi sento leggero,
senza un destino segnato dal clero.
Vivo il presente, non aspetto promesse,
non più catene, né ombre oppresse.

(Bridge)
Il cielo è mio, lo guardo sincero,
non c'è bisogno di un falso mistero.
La vita è semplice, senza paura,
senza illusioni, né fede oscura.

(Ritornello – Finale)
Ora cammino, non temo il domani,
scrivo il mio tempo con mie queste mani.
Vivo il presente, lo sento vicino,
non più menzogne ​​sul mio destino.


Un abbraccio sincero a tutti voi e buon ascolto


3 commenti:

  1. Ehi ma sono prodotte da voi o in IA? Complimenti!!!!

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    1. Certo che avete dei nick fantastici… SUNO è l’app che li genera… ciao un abbraccio

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  2. Belle, con un testo molto significativo. Grazie

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Grazie per il commento.